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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #241 |
Dubito ormai di tutto
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Volevo parlare di Manzoni e del suo romanzo storico più famoso, per descrivere una esperienza vissuta nell'infanzia e in gioventù che riguarda oltre la letteratura anche il cinema: la scelta dei libri e dei film da vedere, mi riferisco al periodo della gioventù perché sono venticinque anni buoni che non entro in una sala cinematografica. Penso di avere la dote istintiva di capire se un libro o un film sono di mio gradimento, oltre che dalla lettura del titolo e la visione della copertina o della locandina, anche dalla maniera con cui essi vengono presentati. Da bambino ho subito odiato le opere di Dante, Collodi,Verne, solo per il modo con cui venivano esaltate nell'ambito scolastico, radiofonico e successivamente televisivo. Allora non potevo sapere del' appartenenza a differenti sette, sinergicamente legate, degli autori e dei messaggi che essi avevano veicolato nei loro scritti, ma l'istinto che suggerisce alla volontà come comportarsi, non necessita di tante informazioni. Nonostante sia stato costretto a studiare per ben due anni "I promessi sposi", la pedanteria del professore e la mia insofferenza adolescenziale non sono riusciti a farmelo odiare. Trovo che il romanzo sia uno specchio di verità nella descrizione dei rapporti di potere nella società di oggi come di allora, nello stesso tempo un messaggio di certezza per chi conosce lo spirito anche fuori dalla religione. Poco tempo dopo lessi anche "La colonna infame" appendice al citato romanzo, dove l'autore fa trasparire dallo scritto la possibilità che le guerre batteriologiche siano cosa fattibile con mezzi diversi da quelli ora conosciuti e di origine molto antica. Tornado al cinema, la campagna pubblicitaria antecedente l'uscita del film "Taxi driver", mi aveva subitamente indirizzato verso la non visione. Poco tempo fa lo trasmettevano su un canale televisivo. Come per i libri che avevo in precedenza scartato che poi, con la pazienza della maturità ho letto, così ho deciso di seguirne la riproduzione televisiva. Ancora una volta l'intuito si è rivelato l'unica arma valida contro i mistificatori: la pochezza dell'opera, sta tutta nella collocazione dei personaggi in uno scenario che ad occhi non incantati si rivela falsamente naturale, operazione pensata a priori solamente per trasmettere un messaggio di impotenza e disperazione attraverso la trama.
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Manfred
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #240 |
Sono certo di non sapere
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Grazie mille! è già tra i preferiti ... e già lo sto "spiluccando"
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #239 |
Dubito ormai di tutto
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Calvero già da Obama il monolite ecc.. ti avevo postato il link al sito di Giuseppe Rausa, per un amante di cinema imperdibile, c'è una intera sezione su Kubrik. E parla proprio dei rapporti di K. con i potenti. www.giusepperausa.it/
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Manfred
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #238 |
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Vuoi dire Munich?
Sapevo io che dovevo scrivere - Monaco - Citazione: non avevano gradito la piega che il film stava prendendo
non mi interessa sapere come fai a saperlo, ma mi interessa sapere quanto sei certo di questa cosa Citazione: In un posto come Hollywood un aborto dopo prove non del tutto convincenti equivale ad un suicidio professionale.
Assolutamente vero, e quanti anche si sono fottuti! comunque a uno Spielberg ormai il suicidio professionale sarebbe comunque impossibile, e, poi, aprendo una parentesi, senza parlare di aborti ma di <cagate ultrasoniche> possiamo parlare dell'ultimo Indiana Jones.. Citazione: quel tamarro idrocefalo di Tarantino
che sproposito Citazione: si preferi' la reductio ab Hitlerum e reinventare la storia copiando da un film di infima categoria degli anni '70 di cui nessuno aveva sentito parlare cosi' da rubare anche il titolo sostituendo una a con una e
qui non ti seguo... Citazione: Punto secondo: la realizzazione. Questo film e' cinematograficamente [non filmicamente, ora Calvero usa neologismi da Vaticano ] un vero capolavoro. Gli anni '70 sono stati ricostruiti con una dovizia di particolari che danno esattamente il sapore, l'odore e le sensazioni dell'etat d'esprit del periodo. Non ho mai, dico mai, visto niente del genere, una tale brillantezza, al cinema. Ho visto cinematografia perfetta, ma non esattamente fedele a cio' che si voleva ricreare. E' stato per me come salire sulla macchina del tempo e ritornare ad allora. Stupefacente.
concordo al mille per mille Citazione: e la musica potevano francamente evitarsela tutta non parliamo della musica nei film, perché i coglioni cominciano a girare in una maniera tale che potrei andare più veloce di un offshore se mi buttano in acqua Citazione: piegata alla volonta' dei finanziatori. lo intuisci questo? [il mio non è un tono provocatorio, anzi] Citazione: Cosi' vediamo che Spielberg e' in contrasto con la stessa tesi del suo stesso film.
secondo te, quale "filosofia" avrebbe voluto precisamente abbracciare? Citazione: In conclusione quell'uomo, che e' in genere un tappetino dei Sionisti, questa volta avrebbe voluto fare il film che l'avrebbe consegnato all'Olimpo dei Grandi Registi, ma non gli e' stato permesso.
... un tentativo di ribellione? e secondo te lui non avrebbe sospettato che, se così è andata, lo avrebbero bloccato? Quindi, comunque, uno "Spielberg" o è conscio che PUO' liberarsi dal collare o nemmeno ci prova. Non stiamo parlando dei fratelli Vanzina... e sà perfettamente con chi ha a che fare Citazione: E' stato messo nel posto che gli compete, quello del servo. Peccato, il film stava venendo fuori come un capolavoro, perche' anche Spielberg sogna di essere come Kubrick, pero' non vuole fare la stessa fine, umanamente e professionalmente.
Come la vedi la fine di Kubrick con Eyes wide shot? ps mi piace il termine <<filmico>>, a te no? ( cazzo centra il vaticano?? )
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #237 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: MUNIK di Steven Spielberg Vuoi dire Munich? Punto primo: la produzione. Spielberg puo' tirar su qualsiasi cifra e non e' un regista economico, anche se di solito e' molto preciso sui tempi e costi, un direttore d'azienda -che e' poi quel che e' un regista a Hollywood- molto capace e puntiglioso. Questa volta l'impresa era gigantesca ed il budget altissimo, ma ad un certo punto cosa capita? Capita che pur essendo del tutto entro i limiti finanziari e di tempo Spielberg decide di ripiegare tende e paletti e fare fagotto lui e tutta la troupe in anticipo rispetto alle previsioni. Qualcosa e' successo. Probabilmente i veri finanziatori dell'operazione (ogni film di quel calibro sembra e magari e' una operazione di riciclaggio di denaro, cosi' che non si sappia mai veramente chi finanzia e sopratutto perche') non avevano gradito la piega che il film stava prendendo e Spielberg si e' trovato di fronte alla prospettiva di abortire il film o farlo uscire comunque in qualche maniera con un montaggio aderente agli appunti in corso d'opera dei finanziatori. Inutile dire che i finanziatori sono sospettati di essere piuttosto vicini alla struttura oggetto del film. In un posto come Hollywood un aborto dopo prove non del tutto convincenti equivale ad un suicidio professionale. Per il film di vendetta che volevano, si sono poi rivolti a quel tamarro idrocefalo di Tarantino, che farebbe qualsiasi cosa per produrre films di mmerda e percio' invece di toccare tasti dolenti, si preferi' la reductio ab Hitlerum e reinventare la storia copiando da un film di infima categoria degli anni '70 di cui nessuno aveva sentito parlare cosi' da rubare anche il titolo sostituendo una a con una e. Punto secondo: la realizzazione. Questo film e' cinematograficamente [non filmicamente, ora Calvero usa neologismi da Vaticano ] un vero capolavoro. Gli anni '70 sono stati ricostruiti con una dovizia di particolari che danno esattamente il sapore, l'odore e le sensazioni dell'etat d'esprit del periodo. Non ho mai, dico mai, visto niente del genere, una tale brillantezza, al cinema. Ho visto cinematografia perfetta, ma non esattamente fedele a cio' che si voleva ricreare. E' stato per me come salire sulla macchina del tempo e ritornare ad allora. Stupefacente. Per altri versi il film e' pieno di pecche. E' chiaro che hanno dovuto aggiustare la storia in fase di montaggio perche' avesse un senso narrativo. Alcune sequenze sono una palla al piede e la musica potevano francamente evitarsela tutta, perche' questo e' un film girato cosi' bene da non aver bisogno di alcuna musica (specialmente quella lagna etnica del cazzo), ma avevano bisogno di mostrare, per coerenza logica, anche parti fatte di corsa e mai raffinate, cosi' la musica e' li solo per coprire le mancanze del film - che uno pensa: "e' colpa della musica"... La Storia. La storia e' stata rimaneggiata, inventata, distorta e piegata alla volonta' dei finanziatori. Si puo' vedere una disparita' nella eccelsa qualita' della cinematografia e cadute verticali sotto il profilo della verosimiglianza della storia. Sembra quasi che Spielberg l'abbia fatto apposta per vendicarsi di non avere potuto avere mano libera su questo progetto a cui teneva tanto. Non che se avesse avuto mano libera la storia sarebbe stata meno falsa, ma almeno noi non ce ne saremmo accorti cosi' palesemente. La squadra degli assassini che compie tutte le esecuzioni e' un concetto cosi' ridicolo da non aver bisogno di commenti. Le armi sono tutte sbagliate: chiunque abbia un po' di familiarita' con il modo di lavorare del Mossad e con i casi giudiziari lo sa. Il fatto che unita' del genere fossero costrette per ignoranza a rifornirsi da non meglio precisati mercanti d'armi e' una balla colossale, ma la Famiglia Mafiosa francese del film lascia suggerisce anche al piu' naive degli spettatori una considerazione: tutti quanti, Settembre Nero e i gli assassini Israeliani lavoravano per gli stessi padroni. Cosi' vediamo che Spielberg e' in contrasto con la stessa tesi del suo stesso film. In conclusione quell'uomo, che e' in genere un tappetino dei Sionisti, questa volta avrebbe voluto fare il film che l'avrebbe consegnato all'Olimpo dei Grandi Registi, ma non gli e' stato permesso. E' stato messo nel posto che gli compete, quello del servo. Peccato, il film stava venendo fuori come un capolavoro, perche' anche Spielberg sogna di essere come Kubrick, pero' non vuole fare la stessa fine, umanamente e professionalmente.
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #236 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Per chi ne sa più di me sulla questione Isarelo/palestinese ..Pike e Manfred di sicuro ne sanno più di me
In linea con il Topic, domanda:
MUNIK di Steven Spielberg - lo avete visto?
..io mi sono fatto una mia idea, che comunque credo sia bastardamente mistificatrice da parte di Spielberg: e Voi?
Ovviamente non sto parlando dell'opera filmica in sé
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #235 |
Dubito ormai di tutto
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Da Osnabrück
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Ora in questo percorso obbligato, fa la sua comparsa annunciata, un film che per l'onestà d'intento del suo autore non si è prestato a diffondere alcun messaggio fuorviante o altrettanto aberranti profezie, limitandosi a descrivere con cruda analisi un fenomeno che come abbiamo potuto finora constatare risulta per molti versi occulto. Blow-up senza lo sforzo,profuso dall'autore, di raggiungere una conoscenza più profonda degli avvenimenti percepiti, poteva prestarsi per il tema trattato e il periodo della sua realizzazione ad ogni sorta di propaganda. E' lo stesso desiderio dell'autore di riprodurre fedelmente le sensazioni, che la realtà di allora emanava, a rendere il film enigmatico, come d'altronde lo era quel periodo, di feroci anche se tutto sommato, almeno in Europa e Stati Uniti, pacifici cambiamenti. Quale meraviglioso paradosso quello di usare una trovata scenica, attraverso la quale sviluppare la trama, per rendere più realistica e carica di interrogativi la parte documentaristica del film. Non voglio aggiungere altro! Nel prossimo "post" parlerò di Alessandro Manzoni.
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Manfred
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yarebon |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #234 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
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Citazione: Non sono tra quei molti. Con Matrix hai centrato il punto e... attenzione alla continua petulanza con cui si continuano a sottovalutare in maniera stupida i due seguiti... errore gavissimo a me il due piace molto, anche se ci sono dei segnali di auto-indulgenza, in realtà lo spettacolo tiene e per me è stato un film non capito semplicemente perchè alla prima visione non emerge la trama ma solo gli effetti speciali straordinari. Il tre è un ritorno allo status-quo, si rovescia tutta la filosofia della serie, una specie di opera al nero, sembra di essere di fronte ad un altro film: Equilibrio e lotta ciclica bene e male, Neo come semplice messia, si perde la filosofia di lotta contro il mondo, di libertà e autoconsapevolezza che dava il primo, certo si da uno sguardo più generale, ma sembra quasi che qualcuno abbia imposto ai wachowsky di trasformare matrix in qualcosa di messianico e diverso da quello che era originariamente. E il finale è stata una grandissima delusione per la maggioranza, per chi si aspettava chissà che rivelazioni ( e il finale di matrix è stato atteso come se Gesù dovesse di nuovo scendere in terra), si è ritrovato con la solita metafora cristica presente in tremila altri film.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #233 |
Dubito ormai di tutto
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Da Osnabrück
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E a chi cazzo! Ho la terza media come te solo con una piccola differenza la mia licenza è datata 1968.
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Manfred
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #232 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
io aggiungerei (anche se molti non saranno d'accordo), anche matrix (il primo)
Non sono tra quei molti. Con Matrix hai centrato il punto e... attenzione alla continua petulanza con cui si continuano a sottovalutare in maniera stupida i due seguiti... errore gavissimo
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #231 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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attenzione... con il termine <<filosofia>>: bisognerebbe tracciare delle coordinate sull'accezione del termine; su come essa è stata oggetto di leggittimazioni e plagi che non gli appartengono; su quello che iconograficamente e accademicamente comprende e non-comprende; su chi è stato chiamato filosofo e in che maniera e perché è stato chiamato tale...
..in poche parole una cosmogonia immensa.
E comunque:
A chi ti riferivi a Shakespeare in questo caso?
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #230 |
Dubito ormai di tutto
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Calvero
E qui arriviamo al dunque, il più grande leccaculo dei potenti che sia mai esistito, con i suoi dogmi del cazzo sostiene che per l'umanità non c'è ne speranza ne evoluzione e per questo viene osannato nei secoli.La quintessenza dell'estetica, ma l'estetica non è arte è filosofia di conseguenza manipolazione.
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Manfred
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #229 |
Dubito ormai di tutto
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Se postavi in italiano era meglio comunque bene.
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Manfred
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Pyter |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #228 |
Sono certo di non sapere
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"Nessuno ha il diritto di fare quel che desidera, ma tutto è organizzato per il meglio." (Antico decreto reale tolemaico)
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #227 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
Naturalmente Brazil e' la versione migliore...
senza il minimo dubbio
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #226 |
Sono certo di non sapere
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Citazione:
cioè in pratica rendere visibile, materializzare un canovaccio che altrimenti sarebbe rimasto astratto e non avrebbe potuto far da base per le future manipolazioni.
essere o non essere, questo è il problema
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #225 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Su Tarantino si sta facendo un po' di confusione ragazzi.. ... ma non è questo il posto per parlarne, cioè inerente al NWO, se non fosse per Bastardi Senza Gloria... anche lui con l'ultimo film si è venduto al "giorno della memoria". Che merda.... Cinematograficamente invece mi spiace sentire che, di Tarantino, MOLTO ASSAI non è stato compreso ne riparleremo
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #224 |
Dubito ormai di tutto
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Il grottesco è l'anticamera dell'esoterismo, per cui i non-sense che sul sul piano razionale sembrano non avere valenza, ce l'hanno poi e proprio per questo molto più pericolosamente, in quello inconscio. Ti faccio un esempio: solo dopo aver lavorato per alcuni giorni in un reparto fonderia di componenti in ghisa ho capito a pieno America di Kafka. Quanto si distacchi dalla nostra cognizione solita del quotidiano la vita dei fuochisti e l'America di allora come penso tuttora quella di adesso.
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Manfred
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yarebon |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #223 |
Dubito ormai di tutto
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Citazione: Uno dei peggiori, l'uso indiscriminato di scene truculente ne è una prova tangibilissima, ha attinto a piene mani proprio da Russ Meyer senza oltretutto nemmeno lontanamente raggiungerne la valenza artistica. ma no dai, Tarantino è un semplice nerd, stesso lui ammette che fa puro cinema ed in genere ama più una bella scena che il significato che essa può avere, non a caso il grottesco e il non-sense sono fortemente presenti nei suoi film. E' un tipico nerd che ama tantissimo il cinema di genere (specie quello italiano anni 70 o gli spaghetti western o certo cinema asiatico) e ripropone il tutto con un tocco personale. I gialli o poliziotteschi italiani anni 70 erano fatti semplicemente per intrattenere e mostrare scene spettacolari (troverete un inseguimento spattacolare nella maggioranza dei poliziotteschi italiani) e questo è quello che fa Tarantino, vedere il suo ultimo film dove se ne frega altamente del contesto storico. Che poi questo causi indirettamente cloni pericolosi o messaggi non proprio positivi è una conseguenza indiretta di cui il nerd Tarantino si frega poco e basta vederlo nelle interviste, il suo entusiasmo a parlare dei suoi registi preferiti più che dei suoi lavori. La violenza in Tarantino poi semplicemente a me sembra abbastanza dosata o addirittura fumettistica (vedere Kill Bill), mai estrema ed infatti nessuno mai cita scene violente nei film di Tarantino, ma in genere si parla dei suoi dialoghi senza senso. Pulp fiction è 90% dialoghi alla fine.
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yarebon |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #222 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
Da
Messaggi: 2366
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Citazione: Bellissimo intervento. Purtroppo da un po di tempo mi sto chiedendo, se questi profeti laici come quelli religiosi, non avrebbero fatto meglio a tacere invece di anticipare gli eventi, cioè in pratica rendere visibile, materializzare un canovaccio che altrimenti sarebbe rimasto astratto e non avrebbe potuto far da base per le future manipolazioni. pensiero che condivido, anche perchè nulla nel nostro mondo si manifesta se non ha alle sue spalle una cultura, un movimento o (nel caso del libro 1984) uno scritto che si imponga in modo così forte e presente nella coscienza collettiva dell'umanità. Brazil citato da PikeBishop è il miglior film su questo tema, io aggiungerei (anche se molti non saranno d'accordo), anche matrix (il primo), capace di imporsi fortemente nella coscienza collettiva ed andare oltre al concetto di stato assoluto e di negazione dell'unicità, toccando temi più spirituali, proponendosi come il 1984 metafisico dei giorni nostri, indubbiamente se poi piaccia o meno il film, ma i film "importanti" sono quelli che riescono ad imporre terminologie e nuovi modi di pensare e matrix nel bene e nel male, come il libro di Orwell, ha imposto termini e modi di pensare che precedentemente non erano comuni, indipendentemente dal fatto che prima di matrix ci siano stati altri film con lo stesso tema ed anche più riusciti.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #221 |
Dubito ormai di tutto
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Calvero
Bellissimo intervento. Purtroppo da un po di tempo mi sto chiedendo, se questi profeti laici come quelli religiosi, non avrebbero fatto meglio a tacere invece di anticipare gli eventi, cioè in pratica rendere visibile, materializzare un canovaccio che altrimenti sarebbe rimasto astratto e non avrebbe potuto far da base per le future manipolazioni.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #220 |
Dubito ormai di tutto
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Per forza Nigel Kneale quello di Quatermass i migliori sceneggiati televisivi che io abbia mai visto.
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Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #219 |
Sono certo di non sapere
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Sono piuttosto d'accordo sul 1984 di produzione italiana realizzato a Londra negli anni '80 di cui parla Calvero. Comunque se doveste trovare il torrent la versione da vedere e' quella teatral-televisiva della BBC del 1954 con Peter Cushing.Non ha nessuna raffinatezza ma e' molto simile al libro e recitata in modo perfetto. Fu uno shock per la televisione degli anni '50 ed e' tuttora oggetto di culto. Naturalmente Brazil e' la versione migliore...
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #218 |
Sono certo di non sapere
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Citazione: << qual'è, secondo voi, il film nella storia del cinema che ha fatto la propaganda più geniale, rendendola meglio "invisibile" alla massa>>? ...rullo di tamburi:- 1984 il film, non il libro L'intento di travestire un opera altamente denigratoria e rivelatrice per quel mondo Orwelliano (all'epoca del film già in atto) e ora, credo, ancor più vicina allo step successivo... è stata la più grande genialata mistificatrice cinematografica. Il film, fondamentalmente criptico per lo spettatore medio (mentre il libro non è criptico ma impegnativo)... ha vestito (e plagiato) l'opera originale, di un abito teso a palesare un falso nemico. <<Baffone>> (indovinate chi era) si è, come per magia, tramutato in <<baffetto>> (indovinate chi è?)... e l'ordine costituito era vigilato, come per magia, da divise NERE. Ora qui bisogna fare un altro STEP della mistificazione sotto un altra mistificazione: - di primo acchitto, per lo spettatore di un gradino sopra quello <<medio>>, è possibile, o meglio altamente probabile, che esso ci veda un gioco di una SINISTRA "frustrata" che ha approfittato di - 1984 - per porlo come cavallo di battaglia contro il dispotismo nel Nazifascismo e non nel dispotismo Comunista di Baffo-Stalin-baffone. Ma questo è solo il tassello intermedio, per quelli un pochettino più svegli degli altri. E non è questo l'intento del film e tanto meno la verità in sé. Al di là della disonestà intellettuale di dipingere il romanzo concettualmente di un altro colore ( senza contare che la critica alla Sinistra di Orwell non era contro la sinistra in Sè, ma contro il gioco del dualismo ideologico in cui lui ha amaramente constatato l'ineluttabile inevitabilità - si legga in tal proposito <omaggio alla Catalogna> ) ..è soltanto il primo meccanismo "magnetico"per attrarre le critiche (e i polli intellettualoidi) che sarebbero forse arrivate, ma il gioco è assai più pesante. Fermo rimane che nella società Fascista (non in senso di Destra politica) che sempre più si sta instaurando, la coscienza collettiva umana (popolo boe) sarebbe stata pilotata: comunque sapevano sarebbe rimasta legata all'iconografia del MALE/TRAUMA che subì e trasmise alle generazioni a venire dopo il secondo conflitto mondiale; e mai!!!! si sarebbe dovuto ripetere, MAI!, quel maledetto fantomatico |||° REICH (ora stiamo subendo il 4° come sua naturale - e prevista - evoluzione, cioé il Sionismo - in primis AskeNAZI e di quell'Elite finanziaria ad esso legata). L'uomo nero. Infatti in contrapposizione a questo male fantomatico che l'occidente condanna e combatte, si è legata la figura del cosiddetto <<giorno della Memoria>> (giorno della Minchia, lo chiamo io) che si erige a simbolo e a spada di damocle sulle teste dei nostri ormai sempre più rincoglioniti VICINI DI CASA. Il suo senso di colpa funziona ancora perfettamente tramite la leva psicologica del politico/burattino di turno. Quando si era compresa la forza di 1984, il tassello che serviva (uno dei tanti ci mancherebbe) al NWO attraverso il CINEMA, fu anche questa trasposizione - dal libro al film. Ora come ora, chi si avvicina e chi si è avvicinato a quest'opera filmica, comunque (nonostante sia l'opera più rivelatrice del mondo schifoso in cui esistiamo - e non: viviamo) a "pelle" troverà (anche in maniera nauseante e inflazionata) la solita trasposizione del male NERO che impediva la libertà all'uomo "libero". Ma nella coscienza collettiva, sedata, mutata, trasfigurata dal trauma delle guerre mondiali (e ora dal "terrorismo") ...poco conta per l'Elite del NWO, quanto, chi, o cosa si detesti ... ma COME. L'imprinting comunque è innestato in modo di non far muovere le coscienze, ma bensì: le PAURE. 1984 nella sua veste cinematografica - e parliamo sempre a livello di massa (poiché qui è il fulcro della macchinazione del NWO ovviamente) è stato declassato a DUE livelli sottostanti quello che effettivamente denuncia. UN livello che si basa su un opera comunque vestita di un certo intellettualismo, che il libro non ha. E un livello in un opera, poi, che ha declassato la FORZA di un messaggio che vedeva OLTRE i sistemi partitici e di ideologia/bandiera, ma BEN OLTRE ...ad un gioco dualistico che continua a distrarre nel falso problema del Capitalismo (non consumismo) e del terrore del passo dell'OCA, con zio "baffetto" e i suoi pseudo-prussiani di serie B. 1984, il Film (paradosso dei paradossi) è l'opera che più genialmente è in antitesi - non solo al libro da cui è tratto, ma figura (se non per chi ha orecchie per intendere) come catalizzatore di squilibri, ponendo il solito falso problema; falso nemico; falsa bandiera... ...e gira e rigira, il cetriolo sempre in culo all'ortolano finisce.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #217 |
Dubito ormai di tutto
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Da Osnabrück
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Uno dei peggiori, l'uso indiscriminato di scene truculente ne è una prova tangibilissima, ha attinto a piene mani proprio da Russ Meyer senza oltretutto nemmeno lontanamente raggiungerne la valenza artistica. ciao
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Manfred
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gronda85 |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #216 |
Dubito ormai di tutto
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ciao manfred tu cosa ne pensi di tarantino regista? e legato al nwo?
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non puoi vincere non puoi pareggiare non puoi nemmeno ritirarti
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #215 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
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Manfred
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #214 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
Messaggi: 2094
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Quando se ne ha la conoscenza intuitiva. Comunque certi simboli conservano valenza negativa attribuitagli dai continui rituali e non penso si possano neutralizzare molto facilmente perché scelti proprio per questo scopo. A scapito degli altri, infatti solo così si spiegano i sacrifici umani. Non possono occultare ma solo deviare chi si fa deviare.
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Manfred
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #213 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
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Manfred, non pretendo l'immortalità ma ammetterai che vivere un terzo di una tartaruga e la metà di un elefante sia quanto meno umiliante e offensivo per un essere che la Chiesa dice sia stato messo da Dio la centro dell'Universo? Mi suona un pò come presa per il culo. Il fatto che i "cospiratori" cerchino un modo per vivere di più e, soprattutto, una vita più degna di essere vissuta andrebbe di per sè a loro merito. Il problema è, come al solito, che vogliono ottenerlo solo per loro anzi peggio, a scapito del resto dell'Umanità. E' proprio questo che intendevo nel post precedente. La Conoscenza, anche e soprattutto quella esoterica magari tramandataci dai nostri avi, deve essere patrimonio di tutti e deve essere al servizio di un mondo e di un Uomo migliore. Siamo fatti o no, a immagine e somiglianza di Dio? Non si è mai visto un Dio che campa 70 anni (se gli dice bene)... Di cui 40 impiegati a pagare un cazzo di mutuo...
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #212 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
Da
Messaggi: 3471
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Al contrario, Manfred. Io sono d'accordissimo con te. Tutto ciò che ci circonda ha valore solo in quanto costituisce un simbolo. Ma il simbolo ha per forza di cose valenza negativa? Anzi di più. Un simbolo nato con valenza negativa può divenire positivo se chi lo usa crede che lo sia e viceversa. Ad esempio, per me la stella ha avuto sempre un significato di liberazione, un segno che indica il percorso giusto verso la libertà. Poi ho scoperto che è nato con riferimento a Venere e che è fondamentalmente un simbolo massonico. Posso dire "e sti..."? Il fatto di averlo utilizzato, disegnato mille volte, sventolato su una bandiera non ha fatto mai di me un massone. Anzi, ha fatto di me un irriducibile avversario di chiunque voglia tenere la conoscenza al servizio di pochi Signori. Guarda tu il mondo come è strano. Ciò ovviamente non vuol dire che non si debba studiare genesi e significato dei simboli. Sono anni che non faccio praticamnete altro...
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