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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #271 |
Sono certo di non sapere
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Jodorowski è anche uno dei maggiori conoscitori dei Tarocchi. Il suo Manuale è straordinario...
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #270 |
Dubito ormai di tutto
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El Topo
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Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #269 |
Dubito ormai di tutto
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El Topo (in spagnolo:"la talpa") è un cult movie del 1970, violento e allegorico, diretto, scritto e interpretato dall'attore e regista cinematografico cileno Alejandro Jodorowsky. Il film è caratterizzato da strane vicende e strani personaggi, dall'impiego di attori mutilati e nani, da grandi dosi di simbolismo cristiano e di filosofia orientale. Il protagonista del film, El topo, è alla ricerca incessante del senso della sua vita.
Alejandro Jodorowsky ora lavora con Battiato, le vie dei signori sono infinite.
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Manfred
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #268 |
Dubito ormai di tutto
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Ho comperato il dvd del film(solo 7.90 per fortuna, ma anche troppi) "Il mistero di Sleepy Hollow" del 1999 un film di Tim Burton con Johnny Deep e Christina Ricci, oscar per la migliore scenografia.Volevo, nonostante la mia avversione per questo tipo di proposte cinematografiche, iniziare a documentarmi su produzioni anche se non recentissime, per poi avere la possibilità di commentarle in questo forum. Appena iniziato il film, dopo la seconda o terza scena, penso, quando il borsaiolo viene scaraventato nelle segrete, sono stato costretto a legarmi alla poltrona per poter sostenere fino in fondo la visione e mantenere fede al mio proposito. Se, individui simili possono esercitare il mestiere di registi ed attori ed avere successo e seguito, è una riconferma che il controllo mentale sulle popolazioni ha raggiunto uno stadio molto avanzato e di conseguenza preoccupante. In un film si può esprimere praticamente tutto, non ci sono vincoli alla voglia e alla fantasia, eccetto uno: bisogna saperlo fare. Si possono legare le caratteristiche di stili e generi diversi, si può inventarsi ma, non solo a parole, un genere nuovo. Ovviamente chi sa realizzare tutto questo non viene scelto perché alla fine, l'opera conterrà il messaggio da lui voluto, che anche avvicinandosi alle direttive, non rispecchierà mai completamente il volere dei produttori. Assistiamo così alle buffonate di un incapace che già dal presuntuoso inizio fa scoprire, ad occhi non incantati dalla malia dei tempi, proprio per la sua inettitudine, il tentativo di sviluppare la narrazione attraverso due linguaggi paralleli intersecando quello simbolico con il significato dei dialoghi, nella cornice dello scivolare delle scene dal grottesco al surreale fino all'involontario ridicolo. Scendendo in dettagli più tecnici il montaggio è una sequela di errori logici, le scene normali proprio per poterle fondere con quelle surreali vanno curate fin nei minimi particolari e non mi si venga a dire, come è stato fatto paradossalmente, che questi continui difetti sono da attribuire ai doppiatori italiani e che il film andrebbe seguito in lingua originale. Dispiace per lo spreco di capitali e di parte della scenografia il cui uso con idee avrebbe dato risultati notevoli. Sugli attori e gli onirici stacchi pubblicitari non mi soffermo perché penso sia una perdita di tempo. Mi ha divertito la scena del mulino che mi ha fatto pensare vi si macinasse polvere da sparo al posto della farina. Comunque nonostante la pochezza artistica penso che questo film ragionando nell'ottica del NWO abbia raggiunto lo scopo voluto: quello di abituare il pubblico a tematiche, simbologia e assoluta mancanza di buon senso.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #267 |
Dubito ormai di tutto
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Con l'avvento del sonoro, come ad un bimbo che ha appena imparato a parlare, anche al cinema si aprono nuovi orizzonti. Nascono le sfumature, le molteplici interpretazioni, il potere della parola che dona dignità alle immagini stesse, pur non potendo competere a pieno con il mondo degli archetipi. Da certe opere trapela quella nobiltà da sempre appartenuta al teatro, saper riproporre la realtà della condizione umana. Le pellicole a colori porteranno più avanti nuova capacità di diffusione a questo processo spontaneo, finché negli anni sessanta i manovratori prenderanno le adeguate contromisure.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #266 |
Dubito ormai di tutto
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Penso che il divismo sia sempre esistito ma che con l' avvento del cinema come forma di intrattenimento, siano mutate le sue manifestazioni. Chi da sempre ha sfruttato questo fenomeno, trasse immediato vantaggio dalle caratteristiche stesse della rappresentazione cinematografica, suscitante nello spettatore, fino allora abituato a confrontarsi durante e dopo gli spettacoli con attori, attrici teatrali e lirici in carne ed ossa, un nuovo tipo di curiosità non immediatamente appagabile.Da questa constatazione con il cinema muto si è sviluppata una industria che attraverso le pubbliche relazioni, sfrutta per svariati obiettivi, la fama delle star cinematografiche, giungendo fino alla globalità dei giorni nostri in cui qualsiasi personaggio che produca attrazione in determinati gruppi di persone, viene, attraverso i mass media, usato per diffondere ogni tipo di messaggio atto a condizionare questi gruppi stessi.
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #265 |
Dubito ormai di tutto
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Voglio fare un piccolo riassunto di quanto si è svolto fino ad ora in questa discussione. Premetto che non sarà un resoconto preciso, operazione che le mie capacità mnemoniche e letterarie, nel senso razionale della parola, d'altronde non mi permettono. Invece come da molto tempo sono uso fare, anche questa volta, mi farò guidare dall'istinto e cercherò di focalizzare l'attenzione sui quei punti che a mio avviso, hanno fornito una nuova traccia nella ricerca. Appare chiaro come, fin dalla sua nascita, il cinema sia stato oggetto di subitanee attenzioni da parte dell'elite mondiale, nella fattispecie della sua lobby più rappresentativa, che in poco tempo si approprierà di una considerevole fetta dei mezzi di produzione e distribuzione della nuova arte. La capacità del cinema di influenzare le persone e, di conseguenza il loro comportamento, diverrà un'arma micidiale in mano ad associazioni, più o meno segrete, di individui che per la loro disponibilità di denaro sono in grado di imporre le scelte politiche ai governi delle nazioni, fornendo nello stesso tempo, beninteso a pagamento, anche il metodo di persuasione delle popolazioni governate, con il passare degli anni proprio per questo, sempre meno recalcitranti ad accettare le nuove imposizioni, nonostante i sacrifici spirituali e materiali richiesti. C'è poi da sottolineare come la parola "artista" riferendosi ad attori e cineasti sia molto spesso sinonimo di arrivista. Si creerà così un reclutamento di individui, a parte rare eccezioni, congeniali al fabbisogno del potere occulto, che si costituirà negli anni come una vera e propria casta. In pratica, degli interpreti del desiderio che, in cambio della fama, si propongono come guide profumatamente pagate, plasmatori di molteplici interessi nei vari stili di vita indotti dall'etile con il loro stesso insostituibile contributo.
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #264 |
Sono certo di non sapere
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C'è un'altra cosa che mi fa propendere per un'interpretazione "cospirazionista" di Shutter Island. Daniels nella frase finale si riferisce ad una mostruosità che vuole rifuggire scegliendo la lobotomia. Quale mostruosità? Infatti, la grandezza del film sta nell'instillare nello spettatore, verso la fine del film, la convinzione che Daniels sia un mostro. Ma se ciò che raccontano gli psichiatri è vero Daniels è tutt'altro che un mostro. Nel film si vede la ricostruzione onirica di ciò che è successo: Daniels ha prima rifiutato di accettare che la moglie fosse pazza, poi quando lei uccide i loro tre figli e glieli fa trovare annegati nel lago, Daniels la uccide. Ma senza un minimo di rabbia, anzi fino all'ultimo urla il suo amore per lei, si capisce benissimo che lo fa per sottrarla alla sua condizione di infelice. E questo sarebbe un mostro? In qualsiasi tribunale gli darebbero il minimo della pena con il massimo delle attenuanti. Ma noi inconsciamente siamo portati a collegare la parola "mostro" che Daniels pronuncia con il suo vissuto passato. Perchè? Perchè ce lo dicono gli psichiatri, la scienza, l'establishment. E noi siamo portati a credere all'autorità. E' questo, forse, il significato recondito del film. Solo chi non crede automaticamente a ciò che ci viene propinato dall'alto arriverà alla verità, al messaggio reale del film. Infatti, se facciamo funzionare la logica, il mostro cui si riferisce Daniels non può essere che il suo sè stesso futuro, ciò che diventerà in mano ai manipolatori.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #263 |
Dubito ormai di tutto
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Io non ho visto cali improvvisi e ripetuti dovuti a problemi di produzione,(soldi di cui disporre in parole povere) ma una mancanza continua di idee degne di questo nome nella fotografia. Ci sono molti sistemi per creare miti, anche problemi di produzione per esaltare la purezza dell'artista. Le definizioni non mi interessano, non mi sono mai posto il problema di cosa significhi veramente film d'autore.
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Manfred
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Homero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #262 |
Mi sento vacillare
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Citazione: Manfred ha scritto: homero
Quando uscì nei primissimi anni settanta la serie di film polizieschi su Milano violenta, Milano così violenta non lo era. Forse la si voleva far diventare. Non ho riscontri personali sullo sbando di New York del 1976 ma ripeto quanto affermato nel post precedente. Naturalmente in apparenza c'è un abisso culturale fra le due produzioni, ma negli scopi e gli effetti non le vedo distanti, con forse in vantaggio la serie italiana che non ebbe bisogno di scomodare intellettuali per far presa sul pubblico.
Quel tipo di film italiani anni '70 erano una "copia", con inserti originali, dei polizieschi americani, molto in voga a quel tempo..."Taxi driver" è prodotto completamente diverso: si tratta di un film d'autore, in cui Scorsese rischia molto, presentando come protagonista un "eroe" che odia la società americana...non mi pare si possa quindi fare un paragone... ci sono altri film, ben più commerciali e di scarso valore culturale, che perpetuano i desiderata dei vari gruppi (Bilderbegs e co.)...Il film di Scorsese non rientra certo in questa categoria e chiunque conosca la storia del cinema sa in che condizioni produttive il film fu realizzato Per quanto riguarda "Shutter Island", è un film che mi ha molto inquietato, poichè ho avuto l'impressione che Scorsese volesse "dire" qualcosa senza dirlo apertamente...in questo sono in sintonia con la disamina di Audisio
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #261 |
Dubito ormai di tutto
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homero
Quando uscì nei primissimi anni settanta la serie di film polizieschi su Milano violenta, Milano così violenta non lo era. Forse la si voleva far diventare. Non ho riscontri personali sullo sbando di New York del 1976 ma ripeto quanto affermato nel post precedente. Naturalmente in apparenza c'è un abisso culturale fra le due produzioni, ma negli scopi e gli effetti non le vedo distanti, con forse in vantaggio la serie italiana che non ebbe bisogno di scomodare intellettuali per far presa sul pubblico.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #260 |
Dubito ormai di tutto
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Da Osnabrück
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yarebon
Prego, Giovanni Rausa ha fatto un bellissimo lavoro. Non ho letto gli Adelphi ma posso tranquillamente immaginare, invece voglio leggere al più presto "Il ritorno di Dionisio" e confrontare con quello che potuto capire nonostante l'inglese dalla storia di Lauren Canyon.
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Manfred
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #259 |
Sono certo di non sapere
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Grazie Calvè, è sempre bello avere un conforto sui propri deliri paranoici eh eh
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #258 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
No, può anche essere tutta vera la prima parte, insomma
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CUT
...
è inutile, bisogna proprio rivederlo questo film.. ora sono più dubbioso di prima e penso tu abbia ragione
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
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yarebon |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #257 |
Dubito ormai di tutto
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Citazione: Nun me toccate Taxi Driver che m'incazzo! tranquillo non era un giudizio di valore Lo stesso Kubrick non è che aveva una visione della vita da condividere e la sua freddezza e il suo totale distacco capisco che possono renderlo a molti antipatico, ciò non toglie niente alla grandezza e genialità dei suoi film. A proposito Manfred grazie per il link del sito di Giuseppe Rausa, davvero ottimo soprattutto la parte riguardante Kubrick che è a dir poco illuminante.
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #256 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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No, può anche essere tutta vera la prima parte, insomma ciò che dice George Noyce rispetto al quale c'è un'altra ambiguità per me voluta. Secondo gli psichiatri Noyce dice "Sei venuto solo per te, eh Laddis'?", ossia, per Noyce, Daniels (il protagonista, l'agente federale) e Laddis (l'assassino della moglie infanticida) sarebbero la stessa persona, mentre Daniels nel tentativo di resistere alla versione degli psichiatri sostiene che Noyce ha pronunciato altre parole: "Sei venuto solo per te e Laddis", perfetto in italiano ma anche in inglese eh, and si confondono se detti velocemente. E almeno in italiano non si riesce a capire se Noyce dice l'una o l'altra cosa. Mirabile gioco perverso di ambiguità. Sarebbe interessante sentire nell'originale la frase estremamente rallentata, tipo frasi rovesciate dei Led Zeppelin... Quindi, potrebbe essere che la prima parte sia tutta vera e che lo staff dell'Istituto stia costruendo un esperimento di smontamento della personalità, proprio il core del progetto MkUltra II. Cercano di fargli credere, con l'aiuto di potenti allucinogeni, che lui è veramente un folle che da anni è rinchiuso lì dentro. Se ci riescono, l'obiettivo di frammentare l'Io costruendo scomparti identitari da richiamare a piacimento sarebbe realizzato, il perfetto automa killer che non sa neanche di esserlo.
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #255 |
Sono certo di non sapere
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@ Audisio POST nr. # 47già già
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #254 |
Sono certo di non sapere
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Azzo Audisio. Una cosa è concordare con te e una cosa è comprendere le posizione dell'establishment cinematografic/culturale nei confronti della massa.
Or dunque. Se il tuo discorso è sensato, questo significa che è un discorso elitario nei confronti dell'umanità, giusto?
Non puoi NON concordare con me sul fattore che ti ho indicato (ma che non ho detto sia la verità del Film) ..e cioé che il retrogusto per lo spettatore medio, è quello.
Detto questo, ovviamente, concordo sulla manipolazione del governo a creare "automi".
The Manchurian Candidate lo hai visto? l'ultimo, quello con Denzel Washington (guardalo)
Quindi sto cercando di guardare bene con la lente di ingrandimento questa pellicola di Scorsese. E sto aspettando questo cavolo di Bluray per vedermelo in lingua originale. Sono certo che si coglieranno altre sfumature. E per poterlo studiare insieme ad un amico che ha i nostri stessi dubbi..
Per capirci: tu intendi che lui era già stato in quell'ospedale prima di uccidere la moglie??
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #253 |
Sono certo di non sapere
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Calvero, ma allora come me lo spieghi quel riferimento all'ospedale psichiatrico? Lui dice: "Posti come questo mi fanno pensare...". Quindi, non è la propria disperazione, il rendersi finalmente conto di aver ucciso la propria adorata moglie e che la stessa aveva ucciso i loro figli. No, lui accusa l'ospedale psichiatrico, lo indica come il responsabile della sua scelta. E' una sensazione che avevo provato già leggendo il libro e Scorsese l'ha fedelmente riprodotta, anzi con maggiore efficacia. Del resto, questa interpretazione del film rispecchierebbe la tradizionale tripla lettura dei messaggi ermetici: la prima, superficiale, il protagonista è un agente che vuole scoprire un mistero, classica trama giallo-thriller la seconda, alt contrordine, il protagonista è un folle, non si tratta di un giallo ma di un'introspezione psicologica, un viaggio nelle assurdità della mente la terza, lasciata lì in sospeso perchè solo gli illuminati possono aspirare a comprenderla, solo coloro che si fanno sempre una domanda in più che una in meno, è la verità. Sì, avete capito. E' dal 1954 che il Governo Occulto costruisce in ospedali psichiatrici e manicomi criminali, uomini/automa da mandare in giro per il mondo a compiere stragi e nefandezze varie. Degli Oswald o dei kamikaze di Al Qaeda docili e obbedienti...
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #252 |
Sono certo di non sapere
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Citazione:
é quello che penso anch'io... Quanta gente avrà colto i simboli massonici che si trovano nel film?
Ripeto, purtroppo è un film che non ha saputo chiudere il cerchio. Peccato
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #251 |
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Citazione:
Ma cosa c'entra con questo il riferimento al posto?
Mannaggia a te audisio, quanto tempo ci metti a vedere i film?? DOVE ERI ANDATO?...io propendo, purtroppo, per una vigliaccata da parte di Scorsese. In che senso? Nel senso che allo spettatore medio, comunque, il sapore che lascia il Film è quello « che solo i matti possono credere alle cospirazioni » Si è venduto scorsese? o lo è sempre stato? Mentre il messaggio di Gangs Of New York diceva da cosa era nata l'America, cioé dalla merda e dalla violenza e dalle manipolazioni cospirative sulle guerre e su come venivano "arruolati" le carni da macello. (lo hai visto?) .. comunque è un bel casino questo film
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granma |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #250 |
Ho qualche dubbio
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Non credo ti sia sfuggito qualcosa. Tranquillo Oltre a quel discorso, vi sono molti segnali strani inseriti nella pellicola. Vabbé - Il film purtroppo rimane nel LIMBO, e con esso ..i nostri dubbi.
é quello che penso anch'io... Quanta gente avrà colto i simboli massonici che si trovano nel film?
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audisio |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #249 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 29/4/2008
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Nun me toccate Taxi Driver che m'incazzo! Scherzi a parte, ieri ho visto Shutter Island sempre di Scorsese. Avevo già letto il libro e il dubbio sul finale si è confermato anche nella visione del film. Ad un certo punto, il lettore/spettatore è indirizzato verso un'ipotesi di MkUltra poi però alla fine viene spiazzato (oddio, si capisce già poco dopo la metà) con una virata sulla follia del protagonista. Però...c'è un però. La frase finale del protagonista che non si capisce se risprofonda nella follia o fa finta di farlo (l'atmosfera del film fa propendere per la seconda possibilità) avviandosi per questo verso la lobotomia che porrà fine alla sua condizione di essere umano cosciente. Le sue ultime parole sono: "Posti come questo (il carcere-ospedale) mi spingono a chiedermi se sia meglio vivere da mostro o morire da persona perbene". E la reazione del suo finto collega-agente federale (in realtà psichiatra dell'ospedale) fa capire che il protagonista sta fingendo, scegliendo deliberatamente il proprio autodissolvimento. Quella frase mi fa pensare perchè per buona parte del film il protagonista crede che il carcere-ospedale sia una struttura che mira a costruire uomini-automi in grado di fare ciò che gli si ordina senza neanche saperlo, insomma assassini inconsapevoli esattamente l'obiettivo del MkUltra II. E quella frase fa pensare che il protagonista scelga di essere annientato mentalmente piuttosto che mostrarsi adatto al progetto perverso. Ma la cosa è ambigua, perchè il protagonista può essere veramente il folle omicida da neutralizzare come dicono gli psichiatri e dunque il credere nuovamente di essere un federale sarebbe la prova dell'incurabilità del soggetto. Oppure il protagonista può essere veramente un agente federale e allora il non credere di essere un folle dimostrerebbe l'inutilizzabilità dello stesso per i fini voluti dal Governo Occulto. Propendo per il messaggio cospiratorio perchè il protagonista fa esplicito riferimento al posto (ossia il carcere-ospedale) e non alla propria condizione esistenziale. Per spiegarmi meglio, è plausibile che uno scelga la lobotomia per non continuare a vivere sapendo di aver ucciso la propria moglie (anche se il suo è tutto sommato un comportamento umano, la moglie ha ucciso i loro tre figli). Ma cosa c'entra con questo il riferimento al posto?
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yarebon |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #248 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/10/2005
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sul film taxi driver ci sono diversi elementi che collegano Jodie Foster, Skull and Bones ed attentato a Reagan. Chi ha letto "gli adelphi della dissoluzione" di Blondet potrà capire.
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Calvero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #247 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione: granma ha scritto: Qualcuno di voi ha visto il film con Jim Carrey una serie di sfortunati eventi? Io l'ho visto ieri sera, e ho come la sensazione che mi sia sfuggito qualcosa. Ho colto i riferimenti alla massoneria (impossibile non notarli, anche perche all'inizio il narratore lo dice esplicitamente che nella storia sono coinvolte società segrete) ma poi non si sono sviluppati, sono rimasti solo accenni. Come già detto forse mi è sfuggito qualcosa. Chiedo a voi eventuali delucidazioni.
Ciao e grazie.
Film fondamentalmente sconclusionato, che non è stato capace di dare un preciso indirizzo all'opera: tratto da una narrativa a più episodi, ricordiamolo. Il film parte con un imprinting assai interessante, ma ad un certo punto l'opera si "ubriaca" e anche la comicità grottesco/surreale della sceneggiatura perde la bussola. E' un film assai interessante, con vari pregi. Ma alla fine risulta tedioso se non fastidioso. A me puzza di un qualcosa che doveva essere coraggioso ma che poi la produzione o la Post-produziione ha rovinato, ibridando un prodotto che poteva dare di più. Se non ricordo male, vi doveva essere anche un seguito. Non credo ti sia sfuggito qualcosa. Tranquillo Oltre a quel discorso, vi sono molti segnali strani inseriti nella pellicola. Vabbé - Il film purtroppo rimane nel LIMBO, e con esso ..i nostri dubbi.
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Homero |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #246 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 5/4/2007
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Citazione: Manfred ha scritto: Tornado al cinema, la campagna pubblicitaria antecedente l'uscita del film "Taxi driver", mi aveva subitamente indirizzato verso la non visione. Poco tempo fa lo trasmettevano su un canale televisivo. Come per i libri che avevo in precedenza scartato che poi, con la pazienza della maturità ho letto, così ho deciso di seguirne la riproduzione televisiva. Ancora una volta l'intuito si è rivelato l'unica arma valida contro i mistificatori: la pochezza dell'opera, sta tutta nella collocazione dei personaggi in uno scenario che ad occhi non incantati si rivela falsamente naturale, operazione pensata a priori solamente per trasmettere un messaggio di impotenza e disperazione attraverso la trama.
Come si fa a scrivere una cosa del genere? Forse non sai che Scorsese diresse questo film in un momento estremamente difficile, visto che era caduto in una stato di forte depressione...magari è per questo che il film trasmette disperazione, no? e poi bisogna anche collocarlo storicamente: il film è del 1976, la guerra del Vietnam è appena finita (non a caso il protagonista è reduce del Vietnam) e gli USA stanno vivendo uno dei periodi peggiori dal punto di vista sociale ed economico, con una New York metropoli allo sbando...la follia del protagonista diviene simbolo di un paese allo sbando, ferito e disilluso, arrabbiato con il potere
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granma |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #245 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/11/2009
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Qualcuno di voi ha visto il film con Jim Carrey una serie di sfortunati eventi? Io l'ho visto ieri sera, e ho come la sensazione che mi sia sfuggito qualcosa. Ho colto i riferimenti alla massoneria (impossibile non notarli, anche perche all'inizio il narratore lo dice esplicitamente che nella storia sono coinvolte società segrete) ma poi non si sono sviluppati, sono rimasti solo accenni. Come già detto forse mi è sfuggito qualcosa. Chiedo a voi eventuali delucidazioni.
Ciao e grazie.
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #244 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 3/11/2009
Da Osnabrück
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Penso sia storia, ciò!
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Manfred
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sick-boy |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #243 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 18/10/2006
Da Leith
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CANGRANDE DELLA SCALACos'è, Assassin's creed? Ogni scusa è buona per prendersela coi veronesi
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Manfred |
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Re: Cinema e nuovo ordine mondiale | #242 |
Dubito ormai di tutto
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Inviato: Sab Lug 10, 18:47:30 Oggetto: Descrizione: L' ALIGHIERI AVREBBE PARTECIPATO NEL 1320 A UN RITO NEGROMANTICO ORGANIZZATO DA CANGRANDE DELLA SCALA E DA GALEAZZO VISCONTI PER UCCIDERE IL PAPA AVIGNONESE DANTE Congiure e magie contro Giovanni XXII Il rituale di un' uccisione a distanza secondo Cardini verosimile L' ambigua figura di Pietro Nan, stregone alla corte di Verona Dal blog Poteri Occulti Postato da Stefania Nicoletti http://poteriocculti.mastertopforum.biz/dante-esoterico-vp21749.html?sid=672ece3297068a7d7ad1855af6423d54#21749
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Manfred
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