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   Religioni & Spiritualità
  Perchè è nato il concetto di Dio?

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  •  Trito
      Trito
Re: Simbolismo
#421
Ho qualche dubbio
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Si potrebbe affermare che


il 2 esprime il concetto del singolo, perché Dio, unico e solo per eccellenza, è ogni cosa e il suo contrario, quindi ambivalente ma unitario.

l'1 esprime la molteplicità delle cose, perchè Dio, che racchiude ogni cosa, è singolo.

Che il numero 2 evoca la comunicazione, perché evoca il sistema binario su cui si basano gli attuali computer, strumenti di comunicazione che stiamo usando anche adesso per comunicare tra noi.

E potrei continuare fino alla noia, ma il concetto appare chiaro. A me sembra che l'analogia non possa impedire questo procedimento e che quindi le interpretazioni sono virtualmente infinite e non ne esistono di non ammissibili.


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Alcuni dicono che il Papa è il cardinale più grande.
Ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.
Inviato il: 1/2/2006 18:39
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  •  hi-speed
      hi-speed
Re: Simbolismo
#422
Sono certo di non sapere
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Può essere utile?
mandala cristiani

hi-speed
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Cosa Sta Succedendo? Madre, madre Ci sono troppi di voi che piangono Fratello, fratello, fratello Ci sono troppi di voi che stanno morendo Sai che dobbiamo trovare una maniera Per portare un pò di amore qui oggi
Inviato il: 1/2/2006 18:48
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  •  Trito
      Trito
Re: Simbolismo
#423
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Può essere utile?


mi piace l'ouroborus de "Estoile internelle"
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Alcuni dicono che il Papa è il cardinale più grande.
Ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.
Inviato il: 1/2/2006 18:56
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Re: Simbolismo
#424
Sono certo di non sapere
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Ciao Trito


Si potrebbe affermare che

il 2 esprime il concetto del singolo, perché Dio, unico e solo per eccellenza, è ogni cosa e il suo contrario, quindi ambivalente ma unitario.


No, perché per esprimere il concetto del singolo vi è il numero 1.
Per invece la compresenza degli opposti che può trovare luogo nella Divinità si può anche usare il due.

l'1 esprime la molteplicità delle cose, perchè Dio, che racchiude ogni cosa, è singolo.

Dio non racchiude ogni cosa, ma la travalica.
Dire che l’uno esprime la molteplicità delle cose è come dire che la parola “ghiaccio” esprime il vapore acqueo poiché l’acqua sotto una certa temperatura assume un aspetto solido.
L’ultima proposizione è vera l’acqua sotto una certa temperatura assume un aspetto solido., ma non è la caratteristica specifica dell’acqua che si voleva esprimere attraverso il termine “caldo”.

Che il numero 2 evoca la comunicazione, perché evoca il sistema binario su cui si basano gli attuali computer, strumenti di comunicazione che stiamo usando anche adesso per comunicare tra noi.

Errato, perché per la comunicazione non basta un sistema binario o due soggetti, ma anche il termine che li unisce, la parola, o il gesto.
Il terzo aspetto è proprio quello che mette in comunicazione due entità, e per questo è la trinità ad evocare la comunicazione.

E potrei continuare fino alla noia, ma il concetto appare chiaro. A me sembra che l'analogia non possa impedire questo procedimento e che quindi le interpretazioni sono virtualmente infinite e non ne esistono di non ammissibili.

Come puoi vedere invece il procedimento analogico si muove entro un territorio ben definito.

Molteplici significati, ma non infiniti.

Blessed be
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Inviato il: 1/2/2006 18:59
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  •  Trito
      Trito
Re: Simbolismo
#425
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E' proprio questo il punto Santa, io potrei fornire altre argomentazioni e tu potresti fornire le tue. Ma come si può stabilire chi ha ragione? Io sostengo a e tu sostieni b, perché il tuo ragionamento è giusto e il mio no?
Nella scienza tradizionale, esiste l'esperimento, qui no.
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Alcuni dicono che il Papa è il cardinale più grande.
Ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.
Inviato il: 1/2/2006 19:09
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  •  Trito
      Trito
Re: Simbolismo
#426
Ho qualche dubbio
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Cosa ne pensate di questo?

da http://www.cristianesimo.it/

La strana sorte di Mithra
il dio sosia di Gesù Cristo

Un culto arrivato dall'Oriente e che si diffuse nella Roma imperiale. Con riti che saranno poi assorbiti dal cristianesimo: dal battesimo alla comunione alla stretta di mano. A venerarlo furono intere legioni di soldati, ai quali prometteva la vita eterna. Ma alla fine i fedeli vennero perseguitati e le loro cripte sepolte sotto le chiese cristiane.

Fosse un esame sarebbe una trappola: "Qual è il dio che, nato in una grotta d'Oriente, muore a 33 anni, ascende al cielo per risorgere a vita eterna, creando un culto che si diffonderà nella Roma imperiale?".

Uno che fa? Spara sicuro: "Gesù Cristo!".
E sbaglia!
Si tratta invece di MITHRA.
Mithra era già nato almeno da 14 secoli. In una grotta. Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

IL CRISTIANESIMO DEVE GRAN PARTE DEL SUO "SUCCESSO" AL FATTO CHE LA NUOVA RELIGIONE, PIU' CHE PRESENTARE UN'ALTERNATIVA AL PAGANESIMO, DI FATTO SI COMPENETRA CON ESSO, ADATTANDOSI ALLE CREDENZE GIA' CONOSCIUTE.

PER FARE QUESTO, IL CRISTIANESIMO DOVRA' RINUNCIARE ALLA SUA ESSENZA PRINCIPALE, OVVERO IL MESSAGGIO RIVOLUZIONARIO E "ANTI-RELIGIOSO" DI GESU', PER FARE DI LUI UN IDOLO PAGANO, UNA VITTIMA SACRIFICALE, UN ESSERE SEMIDIVINO.

Da notare che a tutt'oggi molti "PRESEPI" sono ambientati in una grotta, quando invece nel Vangelo di Matteo si parla semplicemente di una "CASA" mentre gli altri 3 evangelisti tacciono su questo dettaglio del "luogo".
Solo LUCA parla di una "mangiatoia" senza però specificare se è il bambino ad essere portato in una stalla o piuttosto non è la mangiatoia ad essere portata in casa, come sarebbe più logico! Quanto all'ASINO e al BUE: NESSUNA TRACCIA IN ALCUN VANGELO, a dimostrare che la fantasia popolare supera le stesse leggende!

Perché molti dèi pagani nascono proprio nella notte fra il 24 e il 25 dicembre? Perché è proprio in questa data che la DURATA DEL GIORNO riprende a CRESCERE rispetto alla durata della notte.

Inutile dire come ciò abbia ovviamente stimolato l'immaginazione dei popoli antichi, data l'istintiva sacralità della LUCE.

Quindi il NATALE appartenne prima a Mithra che al Cristianesimo. Solo dopo il 3° secolo i Cristiani si approprieranno di questa festività.

Anche l'idea che l'uomo-dio debba nascere da una VERGINE è stata "copiata" dal Mitraismo, che fa nascere Mithra dalla vergine Anahita, miracolosamente fecondata dal dio Ariman.

Il Vangelo di Marco, essendo più antico, quindi più vicino ai fatti, non menziona minimamente una eventuale nascita miracolosa di Gesù. Anzi, in questo Vangelo Gesù mette alla porta la propria famiglia (madre e fratelli) ritenendola miscredente (Marco 3/31-35), specificando che la "vera famiglia2 è quella spirituale e non quella fisica.

Nei vangeli di Matteo e Luca, peraltro già posteriori alla prima generazione di cristiani, il racconto della nascita verginale viene riportato in una "aggiunta iniziale", magari con lo scopo di far COINCIDERE anche in questo aspetto la nuova religione cristiana con il Mitraismo.

Si nota infatti che, da un punto di vista letterario, il "vero inizio" del vangelo di Matteo pare essere il capitolo 2, mentre per il vangelo di Luca il capitolo 3. Non a caso, quando Luca nel capitolo 3 nomina Giuseppe, lo fa come parlando di un perfetto sconosciuto, senza alcun riferimento al capitolo 1 dello stesso vangelo. (Va ricordato che la divisione in capitoli non appartiene ai testi originali ma è un espediente didattico introdotto nel 1226)

SOL INVICTUS era dunque un appellativo di Mithra e spesso - quando non ha il berretto frigio in testa - allora i suoi boccoli sono contornati dall' aureola di raggi che, poi negli ultimi 2000 anni è passata di testa in testa a far più sacri Santi, Cristi e Madonne.

Come venne importato a Roma il mito di Mithra? Le date indicano Pozzuoli: sarebbe arrivato con quei pirati cilici, terrore dei mari, che Pompeo aveva sconfitto nel 67 avanti Cristo e deportato in massa a Roma a far da braccia sulle sue navi.

Era Pozzuoli, allora, il porto più importante; Ostia nacque circa un secolo dopo. Ma è alla foce del Tevere, che Mithra trionfò. Seduceva, convertiva e - dopo un percorso iniziatico in sette tappe - battezzava ciurme e mercanti di ogni dove, promettendo salvezza eterna.

Fosse girata appena appena in altro modo la Storia, saremmo tutti qui a celebrare i suoi di Anni Santi. Sarebbe bastato un imperatore invece di un altro: tipo Giuliano l' Apostata che muore di vecchiaia e ce la fa a ripristinare gli dèi pagani; o Massenzio che batte Costantino...

Vinse Cristo, invece, ma sul filo di lana. Sconfitto per sempre il suo sosia: questo strano, stranissimo Mithra... E chissà se quell' età giovanile per morire e poi risorgere - 33 anni - ce l' aveva già prima che ad Alessandro il Macedone non toccasse la stessa sorte, giù a Babilonia, per poi volare in cielo anche lui, grazie a dei grifoni compiacenti, come le leggende raccontavano ancora nel Mille.

Quanto, invece, di Alessandro ma soprattutto di Mithra finì nella costruzione simbolica del Cristo e nelle sue liturgie? L' identikit di questo dio prima indo-persiano, poi frigio-anatolico, è davvero stupefacente: troppe somiglianze per escludere che, in effetti, il Cristianesimo non si sia andato modellando appunto sulla base del pre-esistente Mitraismo.

Anche la storia di Krishna suggerisce influenze sulle religioni posteriori, compreso il cristianesimo. E' partorito da una vergine, chi la feconda compare sotto forma di luce, è perseguitato da un tiranno che ordina l'uccisione di migliaia di bambini, è la seconda persona della trinità indiana, è denominato il dio pastore, fa miracoli e ascende al cielo. La radice del suo nome è similare a quella di Cristo (Il nome completo di Gesù Cristo fu definito integralmente e ufficialmente solo nel 325 d.C. nel Consiglio di Nicea). La vita di Krishna è ricchissima di particolari che ritroviamo nella storia narrata di Cristo.

Nel Parco archeologico di Ostia ci sono venti Mitrei (templi di Mithra) - alcuni davvero fascinosissimi, con mosaici e pitture.

A San Clemente, a Roma, al terzo strato sottoterra, i preti irlandesi hanno trovato, dietro un muro, un Mitreo con tanto di altare per il dio che al solito, seppur con ripugnanza, deve scannare il toro in modo che la Terra e le sue messi possano rinascere.

Ai lati, due banconi in muratura; l' altare davanti all' abside, e una volta tondeggiante a far da cielo e dominare il tutto. E' un modulo sempre simile, quello del Mitreo: pitture o mosaici a farli belli; cento fedeli, al massimo.

Era in queste chiese sotterranee che si svolgevano i riti che scandivano la fede e che, solo elencarli, sembra di descrivere l'odierno cattolicesimo: il battesimo; il pasto sacro in comunione (pane, acqua e vino) a ricordo dell' ultima cena di Mithra prima di salire al cielo con il carro del sole; la stretta di mano tra i fedeli, fratelli in Mithra.

C' era una gerarchia tra gli iniziati: sette i patres che gestivano un Mitreo; uno solo, però, era il Padre dei Padri che, abbreviato, in alcune lapidi, appare - a sorpresa - come Pa.Pa., papa prima dei papi, quando i cristiano non avevano ancora papi ma solo vescovi, sebbene quello di Roma, vari secoli dopo Cristo, rivendicò un presunto primato derivato solo dal prestigio della sede imperiale.

Se poi ci si appassiona, di Mitrei Roma, nel suo ventre, ne nasconde assai.
Carlo Pavia, in un suo bel libro - "Oro, incenso e Mitra", Gangemi editore - ne ha fatto un censimento innamorato: Santa Prisca; il Mitreo sotto Palazzo Barberini; quello al Circo Massimo; alle Terme di Caracalla; nella Necropoli Vaticana... Oppure sulla Cassia, a Sutri. Lì, tra muschi e felci, nel tufo sotto la Chiesa della Madonna del Parto, ce n' è uno dei più belli. O a Marino, sui Castelli di Roma, con pitture forti che ancora squillano. O lungo la Flaminia. O in giro per l' Europa: era un culto diffusissimo tra i militari. Rubò cuore e anima a legionari e generali con quella sua promessa di vita eterna per chi moriva in battaglia dalla parte giusta.

Così agli imperatori - sia a quelli seri come Diocleziano o Settimio Severo, che agli sciroccati Nerone, Commodo, Caligola, Eliogabalo - questa religione d' ordine che per di più spronava i soldati, piaceva molto.

Ovunque siano arrivate le legioni di Roma, arrivò anche Mithra. In Inghilterra e in Germania, terre da tenere in pugno con le daghe, di Mitrei ne sono saltati fuori a centinaia. (Non si è capito bene ancora, però, dove, nei Mitrei, avvenisse il taurobolio: sgozzato il toro - raccontano le fonti cristiane - ci si faceva cospargere dal suo sangue gocciolante, come rito di rinascita. Immaginarsi bestioni come i tori, in Mitrei così piccoli, non è però facile. Così, un po' di mistero rimane).

A Roma arrivò da lontano, Mithra. Lontano nel tempo e nello spazio. Dalla Persia, dicono alcune incisioni ritrovate. E lo mettono fra gli dèi di stato della Mesopotamia intorno al 1400 prima di Cristo. Lì - dove si fonde anche con i culti indiani - è dio della luce, protettore dei patti, testimone di giuramenti, della fedeltà, della verità.

Lo troviamo nei Veda e nell' Avesta iranico, ma anche - nel VII, VI secolo avanti Cristo - con Zarathustra e il suo monoteismo. Poi - sangue misto mediterraneo, persino nelle vene degli dei - sembra un po' Apollo, con il Sole sempre a fianco e il corvo lì vicino, animale sacro per entrambi".

Ed eccolo a Roma già quasi Cristo, ma prima di Cristo.

C' è stato un periodo in cui i due si rubavano fedeli l' un l' altro. Mithra, però, era un dio per soli uomini. Cristo, invece, chiamava anche le donne. Con i preti dei due a dire di continuo: "Attenti alle confusioni...".

Ruggero Iorio, che è padre diocesano e insegna Storia antica della Chiesa e Archeologia cristiana, il problema se l' è posto anni fa: quando portava gli studenti a visitar Mitrei, facevano spesso strane confusioni. Un po' perché i Mitrei sembrano far parte delle Chiese
che li sovrastano; un po' perché più spiegava e più, con tutte queste coincidenze, le confusioni aumentavano invece di sparire.

Nella battaglia di Ponte Milvio, il 28 ottobre del 312, Costantino, non ancora battezzato, si presentò contro Massenzio con le sue truppe e doppie insegne: croci di Cristo e simboli di Mithra, caro ai suoi soldati e un po' anche a lui.

Vinsero insieme quei due nuovi dèi.

Solo Cristo però, poi, trionfò.

La sua religione divenne quella di Stato. I Mitrei vennero murati vivi sotto le prime chiese.

Gli dèi del Passato furono maledetti. I loro fedeli perseguitati, talvolta massacrati.

O convertiti. O meglio, RICONVERTITI alla stessa religione, con 2 differenze: il "nuovo" eroe non si chiamerà più Mithra ma Gesù Cristo, e soprattutto, la nuova religione pretenderà di essere UNIVERSALE ("cattolica" significa appunto "universale") e si proporrà di DOMINARE su tutto il mondo, dietro il pretesto di "evangelizzare i popoli".

IL "PLAGIO" DELLA RELIGIONE MITRAICA DA PARTE DEI CRISTIANI E' UNA PROVA EVIDENTE CHE IL CRISTIANESIMO SI E' ANDATO FORMANDO SULLA BASE DI RELIGIONI PRE-ESISTENTI E NON SULLL'INSEGNAMENTO ORIGINALE DI GESU'.

IL CRISTIANESIMO DEVE IL SUO SUCCESSO ALLA SUA CAPACITA' DI "FAGOCITARE" LE CREDENZE POPOLARI GIA' PRESENTI E ALLA SUA ABILITA' NEL "SOSTITUIRSI" ALLA RELIGIONE PAGANA, ADATTANDO SE' STESSO AI "GUSTI" DELLE MASSE E ADDIRITTURA MODIFICANDO LE PROPRIE DOTTRINE SE NECESSARIO, PER RENDERLE PIU' "GRADITE" AI DEVOTI DA SOTTOMETTERE.

UNA SOLA COSA LA CHIESA CRISTIANA NON HA MAI MODIFICATO, SE NON PER RAFFORZARLA SEMPRE DI PIU': LA PROPRIA TOTALITARIA AUTORITA' SULLE COSCIENZE, SUI POPOLI E SULLE NAZIONI.


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Alcuni dicono che il Papa è il cardinale più grande.
Ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.
Inviato il: 1/2/2006 19:17
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Re: Simbolismo
#427
Sono certo di non sapere
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Ciao hi speed

interessante lo studio che hai segnalato, anche se ci sarebbero parecchie puntualizzazioni da fare sull’interpretazione psicologica - Junghiana dei procedimenti “alchemici”.

Qui andrebbe riproposto il discorso a cui si accennava nella scheda sulla Massoneria a proposito delle due vie dell’esoterismo, quella infera e quella celeste.

La psicologia Junghiana predilige chiaramente la via infera, demoniaca, e si evince chiaramente da alcune considerazioni che l’autore dell’articolo in questione ripropone:


Dunque il Cristo come simbolo Archetipo è un simbolo del Sé, della vera personalità che tutti gli uomini dovrebbero raggiungere per quella via. Occorre quindi scendere nel "mare" dell'Inconscio personale per andare a pescare con l'aiuto di "quella Madre", quel pesce che è simbolo di tutte le informazioni pratiche e spirituali per vivere correttamente che si trovano nell'Inconscio collettivo o Divino Architetto o Divinità Naturale, altrimenti definito da Jung anche il Sé.

La “discesa” è la via corrotta per raggiungere la conoscenza, solo se seguita da una immediata risalita acquista un senso, come per Dante nella Divina Commedia.
La discesa come fine, come evoca la psicologia dell’inconscio Junghiana, che invita continuamente a questa discesa, ha carattere esclusivamente demoniaco.

Non a caso Jung è considerato uno dei padri della “filosofia” luciferiana del New Age.


Col terzo millennio, entriamo invece nel periodo cosmico che è sotto il segno dell'acquario, con questa immagine Archetipo, l'Inconscio collettivo indicherebbe all'umanità, che ognuno di noi, forte di questa consapevolezza, così come ha fatto il Cristo, dovrebbe ora come lui, "calarsi nell'acqua" dell'inconscio considerato come vera "Madre" di tutte le cose".

Come disse René Guénon, questa è l’epoca della spiritualità alla rovescia, l’epoca in cui la completezza si cerca in basso, luogo infero per definizione.

Ma qui il discorso si complica.

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Inviato il: 1/2/2006 19:25
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  •  bianca
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Re: Simbolismo
#428
Mi sento vacillare
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collegandomi all'interessante articolo di trito aggiungo che la maggiorparte dei cerimoniali utilizzati dalla religione cristiana ha origini antichissime, sono stati praticamente "copiati" da religioni politeistiche precedenti.

ad esempio

La cerimonia della transustanziazione del vino nel sangue della divinità , risale a 1500 anni prima della nascita di Cristo, veniva infatti praticata dai sacerdoti della dea Iside.

durante la cerimonia il sacerdote eseguiva la consacrazione dicendo:
"tu sei vino, ma non sei vino, perchè tu sei le interiora di iside".
Dopo di che, preso il calice, lo porgeva ai fedeli presenti, che inginocchiati se lo passavano a turno ringraziando la divinità quale dispensatrice di grazie e di eternità.


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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 1/2/2006 19:43
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  •  matelda
      matelda
Re: Simbolismo
#429
Ho qualche dubbio
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Ciao Trito,

interessante l'articolo che hai postato per "vivacizzare" la conversazione,ma le fonti? l'autore? la bibliografia?

comunque, dopo averlo letto, mi viene subito una domanda: e allora?
La chiesa stessa riconosce che, ad esempio il Natale cade al 25 dicembre in ricordo della festa della Luce...anzi, la chiesa dei primi secoli deve la sua fortuna proprio a "questo": non essere una religione integralista ma inglobare in sè anche le caratteristiche "buone" delle altre religioni, compresa la pagana...

Ma nulla di questo toglie valore al cristianesimo, anzi, forse aggiunge anche qualcosa di più, in quanto sicuramente anche le altre tradizioni avevano qualcosa da dire...Come recita il titolo di un libro uscito qualche tempo fa: la chiesa inventò il marketing...

era anche uscito un articolo su Focus a questo proposito e Martin Myster ha svolto un'indagine proprio su questo...

addirittura, nella tradizione apocrifa si dice che i re magi erano dei sacerdoti persiani del culto di Mitra che portarono in omaggio a Gesù oro incenso e mirra, tipici della religione di Mitra.

Inoltre quasi tutta la dottrina gnostica si basa anche sul culto di Mitra, dal Vengelo di Tommaso, di chiaro influsso orientale, a quelli di Maria Maddelena e pseudo-Nicodemo.

Solo che sinceramente non capisco quale sarebbe il messaggio anti-religioso di gesù che sarebbe stato sacrificato...

Ciao,

matelda
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Una donna soletta che si gia, danzando e scegliendo fior da fiore, ond'era pinta tutta la sua via...Pg XXVIII
Inviato il: 1/2/2006 20:15
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Re: Simbolismo
#430
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Ola Trito

le “coincidenze” tra la figura di Gesù con quella di Mithra così come con quelle di altri grandi profeti e altre divinità è questione che può lasciare perplessi molti che del cristianesimo hanno una conoscenza non approfondita.

E’ risaputo ad esempio come il periodo intorno al solstizio di inverno coincideva in ogni epoca con la nascita di una divinità.

Oltre ad una prima superficiale, ma legittima, conclusione, ovvero che le varie religioni si “rubassero” simboli e cerimonie, ce n’è un’altra a mio parere che merita approfondimento.

In altre parole, il fatto che stessi concetti, morte e resurrezione, nascita virginale, il “sacrificio” , la Trinità, si ripropongano ciclicamente in luoghi distanti nel tempo e nello spazio potrebbe suggerire che essi in realtà siano degli Archetipi, dei concetti Sacri che si incarnano sotto diverse forme nei vari periodi.

addirittura, nella tradizione apocrifa si dice che i re magi erano dei sacerdoti persiani del culto di Mitra che portarono in omaggio a Gesù oro incenso e mirra, tipici della religione di Mitra.

Forse la parola "continuità" potrebbe suggerire qualcosa.

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Inviato il: 1/2/2006 20:20
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Simbolismo
#431
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Citazione:
molti che del cristianesimo hanno una conoscenza non approfondita.

e come mai ?
non sarà perchè è stato tenuto nascosto per lunghi millenni?
non sarà perchè metterebbe in dubbio troppi dogmi?
come si vede,a tutt'oggi il cristiano- cattolico medio, (così come per le altre religioni),quello che fà ed ha fatto i grandi numeri di un credo religioso è quello che poi abbocca a tutto quello che dicono i media.
Adesso come allora.
Non metto in dubbio che nelle società arcaiche i sacerdoti inadempienti erano i primi ad essere sacrificati, così come i re che venivano sconfitti in battaglia,ma i veri motivi potrebbero essere riconducibili ad ambizioni di altri,a giochi politici,invidie etc.,questo non lo sapremo mai ,a meno che non vengano alla luce reperti che confermino le tue teorie.
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/2/2006 22:28
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Simbolismo
#432
Sono certo di non sapere
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Uno dei tanti messaggi di Gesù travisato è quello della misogenia.
. Si pensi alle ossessioni di Paolo relative a donne e sesso: mai si troveranno rifiuti o emarginazioni di un qualche tipo nei racconti evangelici. Vale la pena ricordare che i Vangeli furono circa 60 ma le gerarchie della Chiesa, nel Concilio di Nicea del 325, decisero che andavano bene solo i 4 che conosciamo, considerando gli altri apocrifi, cioè tenuti nascosti, anche se scritti da apostoli . E neppure vi si troveranno tracce di ascesi e mortificazione del corpo (derivazione da quelle religioni dell'Asia Minore) che pure saranno la gioia di Paolo. Gesù parlava con tutti ed anche (soprattutto direi) con le donne. Paolo inventa veli ed intima alle donne di tacere nelle riunioni ( "Come in tutte le comunità di fedeli, le donne nelle assemblee tacciano" - 1 Cor. 14, 34 -) e di restare sottomesse. Paolo squalifica il matrimonio: esso è comunque necessario per la mera soddisfazione degli istinti sessuali maschili ("voi mogli siate sottomesse ai mariti, come si conviene al Signore" - Col. 3, 18 -).
Ma Paolo fa di più: prepara il cristianesimo ad essere il sostegno di ogni potere politico. Egli infatti (in questo solo in accordo con Pietro) si rivolge a tutti gli oppressi ed in particolare agli schiavi intimando loro di obbedire sempre al padrone ("Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicità di spirito come a Cristo" - Ef. 6, 5/8 -) e, più in generale, al potere costituito ("Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite poiché non c'è autorità se non da Dio, e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio" - Rm. 13, 1/7 -).
non mi sembrano travisamenti da poco!
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 1/2/2006 22:46
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  •  Trito
      Trito
Re: Simbolismo
#433
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Ma nulla di questo toglie valore al cristianesimo


Non era mia intenzione togliere valore al cristianesimo, lo ritengo però un argomento interessante, ricco di spunti.

Citazione:

In altre parole, il fatto che stessi concetti, morte e resurrezione, nascita virginale, il “sacrificio” , la Trinità, si ripropongano ciclicamente in luoghi distanti nel tempo e nello spazio potrebbe suggerire che essi in realtà siano degli Archetipi, dei concetti Sacri che si incarnano sotto diverse forme nei vari periodi.



Potrebbe anche essere un espediente per facilitare la presa della nuova religione sul popolo (copiando alcuni elementi di quelle precedenti e sostituendosi alle antiche festività).

La religione cristiana ha spesso modificato e a volte persino snaturato la propria dottrina originaria per ottenere una maggiore presa sulle persone.
Ma lo sapete (Santa e Mat, voi sicuramente sì ) che esistono due versioni differenti dei dieci comandamenti? Una è quella biblica e un'altra è quella catechistica. In quella catechistica, ad esempio, è stato eliminato "non ti farai idolo né immagine alcuna". Secondo voi perché? Semplice, per avere un ascendente maggiore sui fedeli permettendo loro di venerare statue, dipinti e reliquie di santi.

Ci sono molti altri esempi di questo tipo, per questo non faccio fatica a ipotizzare che anche il sincretismo della religione cattolica abbia una radice di convenienza.
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Alcuni dicono che il Papa è il cardinale più grande.
Ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.
Inviato il: 2/2/2006 0:21
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Re: Simbolismo
#434
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Ciao Trito, ola Fiammifero

avete sollevato temi interessanti.
Mi riprometto di ritornarci, per adesso mi prendo la licenza di riproporre qui parte di un vecchio post che nasceva come risposta ad una domanda di Vincenzo che chiedeva come si conciliavano con il cristianesimo alcune affermazioni dell’apostolo Paolo, tema riproposto ora da Fiammifero che mette in luce l’incoerenza della misoginia di Paolo con l’opposto atteggiamento di Gesù.

Ci sono anche spunti che riprendono le considerazioni di Trito su come in qualche modo il cristianesimo delle origini venne “addolcito” per venire incontro alle ambizioni dei suoi rappresentanti di farne un culto “per le masse”.

_________


La questione dell’autorità, ovvero superiorità della Legge Morale rispetto alla Legge Profana secondo Gesù

Sull’apostolo Paolo vi sono stati pareri discordanti all’interno della esegesi cristiana.
Tra chi ha accolto in toto il suo messaggio, facendone parte integrante del Cristianesimo, e chi addirittura lo accusava di avere creato un cristianesimo personale, vi sono state innumerevoli riflessioni sul suo operato.

In primis, Paolo fu un comunicatore, suo obiettivo fu quello di trasmettere la dottrina cristiana, ma nel fare ciò adeguava il suo linguaggio al pubblico a cui si rivolgeva.

Chiaramente nella lettera ai romani il suo intento è quello di far apparire il cristianesimo come un culto innocuo per il potere costituito.
Forse il mio pensiero potrà sembrare azzardato ed eretico, ma Paolo non era Gesù, e poteva errare.

La sua volontà di diffondere il cristianesimo, di farne un culto “di massa”, lo portò spesso a “limarne” alcune tra le caratteristiche essenziali, per adeguarlo alle genti a cui voleva far giungere il messaggio di Cristo.

Io credo, ed è un mio pensiero, che questo fu un errore.

L’apostolo Paolo aveva una immensa cultura, ed una buona volontà di fare da messaggero al pensiero di Cristo, molte delle sue lettere contengono altissimi insegnamenti, ma la sua volontà di “addomesticare” la dottrina cristiana potrebbe essere oggetto di discussione ulteriore.

Il rischio opposto era quello di far rimanere il cristianesimo un dottrina elitaria, e occorre qui ricordare la lotta tra la fazione Paolina e la fazione Gnostica, quella originaria, quella vera, che nulla ha a che fare con quelle correnti che invece della Gnosi cristiana hanno totalmente travisato il senso - catari, bogomili, manichei, e così via, fino ai frankisti e ad alcuni pseudo esoteristi moderni.

Questa la premessa sulle parole di Paolo.

Più interessante invece analizzare direttamente il pensiero di Gesù, così come emerge dai Vangeli.

Gesù, di fronte alla legge degli uomini ed alla autorità, si pone in un modo rivoluzionario, per i suoi tempi.

Gesù non rinnega la Legge mosaica a lui precedente, ma la supera e la integra.

Gesù infrange più volte la Legge mosaica, e i suoi più acerrimi avversari sono proprio i farisei, che seguivano i precetti biblici alla lettera, senza riflessione e senza “coscienza”.
Il pensiero di Gesù, e il suo insegnamento principale, sono chiari: la Legge Morale ha precedenza rispetto a qualsiasi codice e legge scritta.[…]

Come conciliare infatti le parole di Paolo con le migliaia di cristiani martirizzati nei primi secoli del cristianesimo per il loro rifiuto di sottomettersi alla autorità profana, quando questa chiedeva loro di andare contro la propria Legge Morale?

Per il cristiano infatti nulla è superiore alla Legge Morale, che viene prima di ogni cosa, e se il potere profano impone di disobbedire ad essa, è il potere profano che deve essere rinnegato.

Questo non implica che per il cristianesimo “ogni” potere temporale costituito deve essere osteggiato, ma non può essere accettato nessun potere che impone di infrangere la propria Legge Morale, nessun potere “iniquo”.

E negli ultimi millenni, gli unici poteri che si sono manifestati sono stati di questo genere.

Blessed be


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Inviato il: 2/2/2006 0:50
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Re: Simbolismo
#435
Sono certo di non sapere
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Voglio anch'io uno scudo esoterico, dietro il quale coprirmi quando i colpi diventano piu' pesanti. Voglio anch'io una dimensione virtuale dove rifugiarmi, in una alcova d'orata tutta mia, al quale fornisco tutte le energie mentali, di cui dispongo, per esistere dentro di me e mantenere tutto il resto in piedi.
Vorrei anch'io tranquillizzarmi, nutrendomi della tranquillita' apparente della maggior parte della societa' che mi circonda, della tranquillita' arcaica ormai persa, e, di cui si e' ritrovata solo una piccolissima parte, tramandata riveduta e corretta per la tranquillita' delle anime dei posteri, ovvero, noi, della tranquilla illusione della vita eterna.

...Ma non posso... ho altro da fare.

Gli scudi non mi servono se sono le idee a scontrarsi. Il rifugio e' ovunque io mi trovi, ed ha sempre sembianze terrestri, di solito.
La tranquillita' di una illusione vale molto poco, anche se molto intensa, per cui preferisco dedicarmi a questa dimensione, senza dovermi prima trasferire in altre, solo per iniziare a capire tutto cio' che mi circonda in questa.
Mi si parlava di seghe mentali, ma queste so' proprio molestie mentali (autoinflitte).


Santa, non e' che si parlano linguaggi differenti, si usano riferimenti differenti. Scelte differenti, esperienze differenti, modi di "ragionare" differenti.

Poi 'sti simboli... a parlare, e a ragionare con i simboli, con tutte le "molteplici" (me lo hanno insegnato che e' poco questo vocabolo ... e lo uso, pure ... che bravo, eh?...) interpretazioni possibili, si diventa contorti e ci si perde spesso, e volentieri, tra il reale a l'irreale, proprio negli stessi meandri confusionali (simil-mistici) che rappresentano, poi, la grande potenza dei simboli stessi (...quelli che si vorrebbero usare per chiarire le argomentazioni ).

E, comunque, sui simboli, non ti seguo piu' da quando hai decretato che si puo' dare solo che poche spiegazioni per un simbolo, "limitate" alle molteplici interpretazioni ispirate dai contenuti intrinseci... "ma molteplici non e' infinito..." eh! ... meglio puntualizzare... che se no, tutto crolla... ... ma mi prendi in giro, dai...!?!
Con molteplici interpretazioni di piu' simboli concatenati in una struttura ti faccio credere che "discendiamo da una specie di susine della val Trebbia, inviate dal grande Upplklk, in quel posto specifico che rappresenta il punto di maggior concentrazione... anzi, addirittura si ritiene possa essere il fulcro dell'energia dell'universo e del suo contenitore frigo all'interno del quale e' conservato, tutto sommato benino, da qualche miliardino di miliardi di anni-frigo...". Ti butto giu pure qualche tavoletta e un nuovo look per facilitare gli uffici di marketing nella diffusione.
E, per ragioni, a me, ben chiare, potrei ritermi, a dir poco, vicino quanto voi alla conoscenza della realta' dei fatti... cioe', nel panorama delle ipotesi, molto, ma molto, ma molto lontani entrambi...

Ma ho altro da fare...



mc
Inviato il: 2/2/2006 2:29
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Re: Simbolismo
#436
Ho qualche dubbio
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Ciao a tutti,

riguardo a San Paolo credo che Santa abbia risposto nel modo migliore, Paolo era un giudeo, con una vasta cultura greca e la cittadinanza romana.
Credo che spesso queste sue quattro anime (compreso il suo cristianesimo) abbiamo spesso "combattutto" una con l'altra e quando prevaleva la romana...beh, ecco dove si è arrivati...


Riguardo invece ai dieci comandamenti, nella Bibbia ebraica ce ne sono due versioni, la prima in Esodo 20, la seconda in Deuteronomio 5. Le due versioni, seppur molto simili, differiscono su alcuni punti che vengono sintetizzate in Deuteronomio 6 con la famosa formula dello Shemaà Isreale, ascolta e ricorda Israele "il nostro Dio, l'Eterno, è unico. Tu amerai quindi l'Eterno, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima con tutta la tua potenza! Allora queste parole (cioè i dieci comandamenti) che ti ho prescritto oggi saranno sempe nel tuo cuore".
Credo che il cristianesimo abbia "epurato" la parte di "non ti farai idolo alcuno, np immagine alcuna di quanto è lasù nel cielo nè di quanto è quaggiù sulla terra" a seguito del II concilio di Nicea in cui fu dichiarato che fare immagini di Cristo e pure di Dio non era considerata idolatria.

m.
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Re: Simbolismo
#437
Sono certo di non sapere
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E' incredibile:
non si sa niente o quasi, di tutto quello accaduto nel 2001 (un argomento a caso... non so in settembre...) eppure si sa tutto di tutto di tutto, di un gruppetto di pescatori-poveracci-predicatori e prostitute, vissuti migliaia di anni fa, in maniera cosi' dettagliata da nauseare chiunque non gliene importi niente dei "paoli e mattei" dei tempi andati.

E' assurdo come si portino nelle argomentazioni, profili di persone antiche tramandate per duemila anni, dopo centinaia di generazioni di uomini susseguitisi nel corso dei secoli, e si pretenda di parlarne come se si discutesse del panettiere appena incontrato dietro l'angolo, in strada.
Questo fa parte della fede?

A coloro che ancora dubitano di essere stati un po' indotti alle proprie scelte, non viene mai il dubbio che sia solo una ricostruzione arbitraria di epoche remotissime, ma soprattutto di persone di cui e' molto improbabile si possa sapere, gia' solamente, che il nome corretto...?
Non si avverte questa sorta di complicita' nelle descrizioni dei vari personaggi narrati dalle scritture. Questo affetto, quasi come il sentimento per un familiare... Quando un credente parla di questi personaggi, vive le emozioni di colui stia parlando di un proprio parente stretto, di un amico caro, di un vecchio conoscente... vi sembra normale, parlare in questi termini di una persona vissuta (FORSE) qualche migliaio di anni fa?
Non subentrano altre emozioni private in questo tipo di analisi pseudo-razionali,
che pilotano un giudizio, altrimenti, non possibilmente cosi' affettuoso e quasi come fosse una relazione diretta?
Questo affetto non e' lo stesso attaccamento che si prova per i personaggi di una telenovela che dopo anni di continua "visibilita'", diventano quasi di famiglia...?
A me pare che in quanto ad immotivazione (di questo attaccamento) ci siamo, al limite del morboso (...se non altro non e' giustificato) ...

L'incontro con la religione (e i suoi "personaggi") nell'infanzia, credo sia perpretato con un approccio di questo tipo, misto al terrorismo divino, che e' il piu' efficacie dei metodi persuasivi. Ancora piu' efficacie per chi non si pone troppe domande, o per chi non riesce a darsi risposte... Si parte da concetti semplici : "dio esiste"... questo e' il vero dogma a cui ci si piega fin dalla nascita... il resto e' talmente contraddittorio, che nel dogma, tutto e' possibile, e tutto e', allo stesso tempo il contrario del possibile... ecco perche' e' inutile parlare in quei termini... inutile...



(...ah... questi umani, cosi' "piccoli" e insignificanti, ma cosi' grandemente arroganti e illusi... diro' una banalita', ma comincio a preferire le bestie... quelle che, gli scienziati hanno scoperto che non pregano... ehehehe...)

Fate voi...

mc
Inviato il: 2/2/2006 11:58
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Re: Simbolismo
#438
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Bene..delle ipotesi abbiamo parlato a sufficienza (per alcuni permettetemi che rimangano, almeno, tali) ...
ma della realtà?

Perchè , signori miei, dogma o non dogma, mistero e messaggi simboli e controsimboli, qui stiamo tutti sulla stessa barca. C'è qualcuno che grazie alla fede non mangia? Che non prova pulsioni sessuali? Che non ha i suoi piccoli scazzetti ogni giorno?
Appurato che in termini di "AMORE" siamo tutti (belli e brutti credenti e no) potenzialmente idonei ... quale sarebbe il valore aggiunto, nella realtà, di questa cieca, insostituibile ancora di salvezza che è la " fede"?

Perchè in termini pratici, se per amare di più e meglio (pare una pubblicità) non serve la fede (aspetto trattato precedentemente) , se non è una Kasco contro tutti i mali fisici e morali (anche se conosco qualcuno che la considera appunto tale) ...

a cosa serve?

L'obiettivo supremo (quel benedetto amore senza copyright) si raggiunge comunque, persino pare, senza conflitto d'interessi...

e allora?

Un benessere personale?
Un io-so io-vedo io-sento fine a sè stesso?

in pratica, con parole vostre.. senza voler essere invasiva...





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Stefano Benni
Inviato il: 2/2/2006 12:22
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Re: Simbolismo
#439
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Ciao Bianca

quale sarebbe il valore aggiunto, nella realtà, di questa cieca, insostituibile ancora di salvezza che è la " fede"?

secondo me è un errore continuare a vedere la fede come qualcosa che dia un beneficio materiale.
In questo forum ho letto decine di considerazioni da parte di chi non crede che cercava di dare la sua versione del perché un altro invece crede:

- perché è un insicuro e ha bisogno di un’ancora di salvezza
- per avere un hobby come un altro
- per ignoranza nelle questioni scientifiche
- perché bigotto ed indottrinato.
- perché incapace di riflettere con la propria testa.

Io personalmente non credo di aver espresso nessun giudizio su chi “non crede”, e nemmeno ho incalzato nessuno al grido “perché non credi? perché?”.

Ognuno fa le sue scelte, ognuno con la sua esperienza, la sua mente e le sue convinzioni.

Personalmente ho più volte detto che per me la Fede non è altro che la convinzione che la realtà vada oltre il mondo sensibile, e mi sembra un mio diritto avere tale convinzione.

Abbiamo anche visto come tale discorso sia difficilmente affrontabile con gli strumenti dell’analisi positiva, e da qui nasce l’incomunicabilità tra chi riconosce il valore ad un altro tipo di linguaggio e chi invece la nega a priori.

Un saluto anche ad Mc che in mezzo a centinaia di forum interessantissimi ha deciso di sprecare il suo tempo tentando una impossibile discussione con dei poveri dogmatici indottrinati incapaci di capire le sue argomentazioni, a causa della loro mente limitata.
Dopo aver detto dieci volte che partecipare a questa discussione è solo una perdita di tempo, ed essere tornato altre venti volte per ribadirlo.

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Re: Simbolismo
#440
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per me la Fede non è altro che la convinzione che la realtà vada oltre il mondo sensibile, e mi sembra un mio diritto avere tale convinzione.

Scusate se mi intrometto, volevo solo ribadire che questa convinzione è anche la mia, e credo che non sia confutabile: noi non abbiamo che la possibilità di sperimentare, e comprendere, che una minima parte di ciò che esiste, limitatamente a ciò che chiamiamo mondo materiale. A differenza di Santa, non mi spiego questo ignoto con la fede, ma certamente non pretendo di dare una mia spiegazione con strumenti del mondo materiale, sarebbe un assurdo.
Semplicemente, come credo dovrebbe essere normale per qualsiasi non credente, accetto il mio limite e considero prioritario ciò che attiene alla mia esistenza materiale, cosciente però di come essa rappresenti solo un dettaglio al cospetto del tutto, nel quale non posso avere certezza del ruolo destinatomi: la vita terrena potrebbe esserne solo una "fase", il corpo una forma larvale e il mondo una crisalide. Conscio di questa possibilità, cerco di ottemperare nel migliore dei modi alle esigenze della larva, che è il modo migliore per preparare la farfalla futura, se mai dovesse nascere.
Ora, chi ha fede, crede fermamente nella "farfalla", ha un'idea precisa di com'è fatta e della sua vita: chi sono io per impedirgli di crederci? Che scopo ottengo? La fede degli altri non mi impedisce di nutrire la mia larva: solo in quel caso me ne dovrei occupare, e infatti lo faccio e con rabbia quando le istituzioni ecclesiastiche collaborano con quelle statali per rubarmi le foglioline più tenere, e via via tutta la pianta...
Inviato il: 2/2/2006 14:39
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Re: Simbolismo
#441
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santa:
...ventuno...

L'approccio del credente e' inutile, non quello che alcuni cercano di approfondire... l'OT e' inutile... Paolo apostolo e le sue storie millenarie, sono inutili... l'inutile e' perdita di tempo... ma non sono io che scrive cio'....

Si, si, e' un tuo diritto, che nessuno ti vuole levare, stai tranquillo... quanto e' mio diritto pensare e dire quello che scrivo... non e' tuo diritto, rispondermi che non posso dirle... io al massimo dico che e' inutile ed una perdita di tempo...

Per fortuna che il vittimismo non ti caratterizza, santa, perche' altrimenti mi avresti accusato ancora una volta di aver detto che i credenti sono limitati...

I credenti sono limitati nel confine che essi stessi si sono posti come tale.
L'entita' divina.
Il non credente, non si pone quel limite... per cui e' meno limitato.
Meno male che non usi fare del vittimismo e meno male che hai capito che io intendo questo quando parlo di limiti...

Abbiamo visto come sia difficilmente affrontabile il dogma con la ragione e l'incomunicabilita' e' gia stata ampiamente localizzata tra la ragione e il rifiuto di essa nel dogma. Nella pretesa di essere eletti ed illuminati solamente perche' illusi di sapere, in contrapposizione di chi dice... "uee... aspetta un attimo... ragioniamoci su...".
L'incomunicabilita' di chi sostiene di credere per il banale dubbio che una dottrina possa essere giudicata "Vera" solo perche' longeva, contro coloro che sostengono che la longevita' e' dovuta ad indottrinamento e repressione...


La religione e' un club esclusivo, gli appartenenti sono fieri di esserlo...e compatiscono gli altri... a volte direttamente, a volte facendo del vittimismo... eheeh... (...che culo!)... no...no... Il mio club e' aperto a tutti, compresi quelli che non mi capiscono, vittime e fanatici di ogni sorta... Unica cosa richiesta ragionare, o per lo meno far vedere che ci si prova... non e' difficile farne parte...


A proposito di perdita' di tempo, sono qui anche per sottoporre il mio punto di vista a tutti coloro i quali non si sono ancora posti le domande a cui cerco di rispondermi in questo periodo... e poi comunque, non preoccuparti del tempo che perdo io, o che ho perso... che dici... (torna a parlare di paolo e matteo...)... magari e' quella la soluzione contro l'incomunicabilita'...

mc
Inviato il: 2/2/2006 14:41
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Re: Simbolismo
#442
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Citazione:
secondo me è un errore continuare a vedere la fede come qualcosa che dia un beneficio materiale.


io non ho parlato di beneficio materiale, ed è intuibile che non si possa considerarla in tali termini.
Santaruina...
Sul fatto che tu non abbia espresso giudizi su chi non crede, mi permetto di dissentire.
A volte i giudizi sono velati, nascosti .
Anche il fatto di sentirsi sempre perseguitati considera di fatto l'esistenza un persecutore.

Io avverto però da parte tua sempre un senso di fastidio , sul campo della concretezza.
Nell'astatto te la cavi benissimo, tanto di capello, ma ogni tanto sarebbe opportuno che tu ti confrontassi anche in campo reale.
Del resto noi viviamo la realtà, non l'astratto, ed è quello che guarda caso, ci accomuna come condizione.

Ma il punto focale è quello che rimane sempre irrisolto.

La questione dell'amore come obiettivo supremo, raggiungibile con e senza un dio.

Io sono davvero dispiaciuta che tu ti senta privato di qualche diritto, ma non credo che le mie domande o le mie parole ti abbiano leso in qualche modo...

se poi non vuoi rispondermi, o non ritieni opportuno farlo, puoi evitarlo, ma non tacciarmi di persecuzione, perchè questo mi ferisce oltremodo.
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Stefano Benni
Inviato il: 2/2/2006 15:01
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Re: Simbolismo
#443
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Ciao Bianca,

anche per me la risposta è che l"a fede non è altro che la convinzione che la realtà vada oltre il mondo sensibile".
Che ci sia qualcosa d'altro, qualcosa che aggiunge un più alla realtà, non che le toglie qualcosa, deprezzandola.

Questa risposta non è "astratta" , anzi è estremamente empirica e concreta, in quanto questa "fede", essendo vissuta a partire dalla realtà, modifica il proprio modo di essere e di pensare.
Cambia davvero il senso delle cose, cambia il proprio modo d'essere, il modo di rapportarsi alle cose, non in una logica escatologica riferita ad un aldilà ipotetico, ma proprio in un aldiqua concreto e quotidiano.

E' un piano verticale di visione della realtà, non solo orizzontale ma anche verticale, che dal basso va verso l'alto e vicerversa e interseca il livello orizzontale.
E' la simbolo della croce (soprattutto la greca, con le braccia uguali), non simbolo di morte, ma di vita: il punto d'incontro tra il braccio verticale e quello orizzontale, in cui la realtà, questa vita, si sviluppa in tutta la sua profondità.

Non mi sembra comunque che nessuno qui abbia mai espresso pareri negativi nei confronti dei non-credenti e sul cammino che anch'essi hanno compiuto, sicuramente con fatica e impegno.

Ciao

m.
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Inviato il: 2/2/2006 15:22
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Re: Simbolismo
#444
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La religione e' un club esclusivo, gli appartenenti sono fieri di esserlo...e compatiscono gli altri... a volte direttamente, a volte facendo del vittimismo...

Vedi Mc, questo è un tuo personale pregiudizio, un tuo dogma indiscusso su cui basi tutti i tuoi ulteriori ragionamenti.

Io personalmente non ho mai compatito nessuno, è inutile che ti inventi accuse per sostenere le tue opinioni.
E’ anche sintomo di un certo “vittimismo” da parte tua.

A proposito di perdita' di tempo, sono qui anche per sottoporre il mio punto di vista a tutti coloro i quali non si sono ancora posti le domande a cui cerco di rispondermi in questo periodo... e poi comunque, non preoccuparti del tempo che perdo io, o che ho perso... che dici... (torna a parlare di paolo e matteo...)... magari e' quella la soluzione contro l'incomunicabilita'...

Vedi, tu non riesci a comprendere che quelle che per te sono delle perdite di tempo per altri possano essere aspetti importanti degni di approfondimento.
Nel fare ciò ti ergi a giudice supremo che decreta per tutti quello che è interessante e quello che non lo è, non rispettando le inclinazioni degli altri.

Ovviamente puoi farlo, ma intervenire in continuazione solo per dire “vi occupate di cose insignificanti”, “state perdendo tempo” , ai miei occhi denota da parte tua un comportamento paradossale, dal momento che tu stesso non fai che partecipare ad un dibattito che per te non merita attenzione.

Come se io intervenissi in un forum che parla del vegetarianismo e dopo aver espresso più volte la mia convinzione (ad esempio:“io mangio carne e non ci trovo nulla di male” ) continuassi ad intervenire con frasi del tipo :“per me i vegetariani sono degli indottrinati schiavi di un dogma, e questa discussione è inutile, vi state occupando di stupidate”, e lo facessi in continuazione, per dieci, venti post.

Chiaramente non rispetterei il loro modo di vedere, e non sarebbe mio diritto decretare cosa debba essere interessante per loro.
Se per me non è interessante lo dico una volta e poi mi dedico ad altro.

Sei un po’ intollerante Mc, lasciatelo dire.

Blessed be
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Re: Simbolismo
#445
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Ciao Bianca

ho più volte detto che per me la fede è una cosa personale, c’è l’hai, non ce l’hai, è una tua scelta.

Sinceramente non so cosa si possa aggiungere ulteriormente, davvero.

ogni tanto sarebbe opportuno che tu ti confrontassi anche in campo reale.

Forse per un mio limite non riesco a capire questo passaggio, ripeto, forse per un mio limite.
Nel campo reale io non giudico le persone, non mi interesso se credono o meno.

Guardo solo se si comportano in modo retto o meno, a prescindere dalle loro convinzioni.

Se credo è perché sono convinto che oltre il sensibile c’è dell’altro, qualcun altro lo pensa ma comunque questa sua convinzione si manifesta in maniera diversa dalla mia, qualcun altro ancora non lo pensa.

Libere scelte, non vedo cosa ci sia da investigare ulteriormente.

La questione dell'amore come obiettivo supremo, raggiungibile con e senza un dio.

Forse un modo per tentare di rispondere alla tua domanda sarebbe una ulteriore domanda che potrei pormi io:
Io rispetto enormemente chi perseguita il bene, a prescindere dalla fede o meno.

Ma nel momento in cui non c’è una fede, cosa rende preferibile il bene dal male?

Sgombrando subito il campo da eventuali equivoci, questa domanda non implica la convinzione che la ricerca del bene dovrebbe essere prerogativa di chi ha fede.
Anzi, partendo dal presupposto che così non è, è una domanda dettata dalla curiosità di capire.

Blessed be
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Re: Simbolismo
#446
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Citazione:
Ma nel momento in cui non c’è una fede, cosa rende preferibile il bene dal male?




la percezione dell'armonia rende preferibile il bene dal male.

La percezione dell'unicità di ogni specie.

la negazione di ogni forma di superiorità.

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Stefano Benni
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Re: Simbolismo
#447
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Matelda, ti rispondo con calma , ora ho un impegno

a presto!
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Stefano Benni
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E' una questione generale!
#448
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Questa discussione, portata sul personale, e' davvero inutile.
Rivendico la possibilita' di dire quello che penso ... e che tu possa continuare, anche... ma io continuo a parlare in generale, altrimenti dovrei discutere con ognuno degli utenti del proprio metodo individuale, di "credere", e questo non e' possibile.
Per cui, se vuoi portarla sul personale, sentiamoci su skype, tanto per amore del dialogo, ma non lamentarti del mio pensiero, perche' e' e deve essere generalizzante per la sua natura di problema sociale in generale.

E' "inutile", che replichi alle tue accuse di intolleranza, perche' quello che pretendo e' che non mi venga imposta una visione personale maturata collettivamente, in dei binari definiti dal consenso, ed esasperata ad arte, decontestualizzata, proiettata in una dimensione neutra ed inafferrabile, confusa con la liberta' di coscienza, digerita per la massa in maniera piramidale (in direzione, dall'alto verso il basso), e tenuta insieme da convinzioni personali ed indotte, da terrorismo psicologico e riscatto post mortem, da una dottrina morale (autocelebraticamente definitasi alta!), pseudo-tradizionalista, distorta quanto si vuole dai giochi di potere, ma pur sempre parallela e "tonificante" (nel senso che coadiuvante nel processo di assimilazione dogmatica (*)), e quindi, fondamentalmente compromessa nell'accettazione di principi "standard"... e con lo "storico" collante del vittimismo, con strascichi di supremazia degli eletti... il tutto, lo ripeto, con lo scopo ultimo di unire sotto una influenza celeste, una massa sotto 'smarcato' controllo. Non si puo' parlare di indottrinamento per una determinata percentuale di "colti", non v'e' dubbio alcuno, ma la percentuale in questione e' rappresentativa, solo, di una piccola fetta di quella massa.

Detto cio', quello che penso e' che si debba ridimensionare, e di molto, il rapporto tra societa' e religioni, per dare spazio a principi morali il piu' possibile indipendenti da gabbie di "ignoranza" generalizzata, anebbiante ed oppressiva, affermando nuovi orizzonti reali (non drogati da simbolismi extraterreni e immaginari collettivi...) di cultura della vita... per esempio quella del pianeta in tutte le sue forme... altro che uomo, animale superiore... (..che cagata...!) ad immagine e somiglianza ...de che?... (umanita' = parola... ma che mi tocca leggere...in giro...). Ma sembra solo a me fuorviante, questo tipo di mentalita'?... fino all'autodistruttivita', mi sentirei di aggiungere...
...ma, scusatemi, e' solo, il mio modesto e mesto pensierino della sera...


ciao

p.s.: il pianeta e' un esempio, naturalmente, per accennare al distoglimento epocale dei popoli da sensazioni primordiali, coltivate negli ultimi secoli con un fanatismo sfumato nei vari livelli sociali e culturali, che porterebbe ad una diversificazione culturale naturale, sicuramente, piu' dinamica, e, potenzialmente, piu' libera.
In una societa' del genere ognuno dei credenti potrebbe credere ed esserne felice in sintonia con le visioni altrui e senza nessuno al di sopra a stuzzicare, una volta questo, una volta un altro, i nervi scoperti che caratterizzano una struttura culturale rigida ed, in linea di massima, imposta, per creare contrasti sociali. Se ne potrebbe discutere per anni, con pacatezza e calma, senza il condizionamento Superiore di nessuno e senza l'ansia di dover riscontrare indottrinamenti palesi e preoccupanti fanatismi collettivi nella societa' in cui si vive... nella realta' generale... appunto per questo generalizzo... spero sia chiaro...

mc






(*) accettare il concetto di dio e' una forma di collaborazionismo indiretto (oh cazzo... ci vuole una nota per la nota...)... vabbe', fa niente...tipo, un "mantenimento, sostegno naturale del fenomeno"... (sempre peggio...) ...non riesco a spiegarlo meglio ... sorry...

Inviato il: 2/2/2006 21:03
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: E' una questione generale!
#449
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
Messaggi: 5691
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Ma insomma,Zio Mao è stato accusato di generalizzare ed ora sento dire che si và sul personale (mi sono persa qualche cosa).
C'è qualche cosa che non mi quadra.
Il generale è diventato personale o il personale è generalizzato?
fatemi capire.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 2/2/2006 21:49
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  •  bianca
      bianca
Re: Simbolismo
#450
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/10/2004
Da bologna
Messaggi: 569
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Matelda
Citazione:
questa "fede", essendo vissuta a partire dalla realtà, modifica il proprio modo di essere e di pensare.


supponiamo che questa modifica sia già propria del genere umano... perchè no?..potrebbe essere...
E che tutti ,animali compresi, e vegetali...e ognuna delle disparate forme di vita esistenti, già conoscano un diverso modo di rapportarsi alle cose, e lo applichino, come dono di natura o istinto o intelligenza o empatia.

Che abbiano una visione della realtà , non solo orizzontale e verticale come la croce, ma infinita, come le rette che passano per un punto...e che tutta questa meraviglia alla quale si ambisce attraverso la fede, altro non sia che la normalità dell'essere, di ogni essere, nella sua libera essenza.
_________________
Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 2/2/2006 22:12
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