Sicuramente alcuni tra voi hanno visto il video che mostra una testa di cazzo lituano buttare un cane, Pepper, da un ponte. Quando mi ci sono imbattuto ho messo play sicuro si trattasse del solito video cazzaro, mi aspettavo una fesseria tra ragazzini annoiati.

E invece no.
Non vi linko il video perchè per chi ama gli animali è una tortura vedere ste cose senza poter intervenire ma ci sono stati sviluppi in questa storia che danno un non so che di confortevole.

Partiamo dall'inizio. Qualche giorno fa comincia a girare in internet il video di un ragazzo che tiene un cane in braccio, si avvicina ad un ponte e lo butta giù. Pepper riporta varie fratture, viene curato da alcuni veterinai, ma non ce la fa, muore.

Questo video ha fatto girare le palle a quasi tutto il web, petizioni per punire il coglione, altri hanno tentato di identificare il sub-umano. Beh, per una volta è servito a qualcosa. L'invertebrato è stato identificato, si chiama Svajunas Beniukas e ha 22 anni. E' stato rintracciato dalla polizia e il giudice gli ha inflitto una pena di 8 mesi di carcere. Il nonno del coglione, un altro coglione, 2 anni fa gettò un gatto in pasto ad un cane violento e fu multato di... ehm... 6 euro.

Certo, 8 mesi di reclusione non sono granchè e comunque nulla potrà cancellare un gesto così stomachevole, ma forse servirà da deterrente per tanti piccoli bastardi cresciuti alla cazzo.

Sperem...

C'e' qualcosa di marcio in Lituania, ma non solo li'.

L'ultima volta che mi recai a Torino per spostarmi tra uffici vari usai la bici, visto che la citta' ha solitamente un clima asciutto e una invidiabile rete di piste ciclabili che nessuno dei coglioni che ancora non sono emigrati sembra usare, ma i pedoni si, le usano fanaticamente disertando i pur lussuosi marciapiedi.
Mentre percorrevo il Lungo Po, mi imbattei in una torma di presunti figli di immigrati meridionali (parlavano infatti una lingua chiaramente meridionale con infiltrazioni piemontesi soprattutto nel turpiloquio, ma avrebbero potuto anche essere figli di piemontesi meridionalizzati di ritorno per la serie quello che hai evitato di far entrare dalla porta ti colpisce alla nuca entrando dalla finestra e ben ti sta). Erano una trentina di raaaagazzzi e raaaagazze che si divertivano a sotterrare sotto un'allegra sassaiola alcuni cigni e papere colpevoli di essere vivi piu' sotto lungo il fiume e che con apparente successo avevano gia' mandato un cigno negli stagni della Grand Tartaruga Celeste.

Li redarguii, ma non la presero bene, cosicche' fui costretto a fuggire, io povero vecchio con la mia bicicletta.

PS
Incredibile a dirsi ma si sono incazzati ancora di piu' come delle bestie bulgare solo perche' ho probabilmente sdentato il primo dei dodici che volevano menarmi in gruppo per dimostrare alle puttanelle la loro virilita' quando accidentalmente l'ho colpito con il grosso lucchetto che stava accidentalmente appeso alla grossa catena che mi portavo appresso, lo giuro vostro onore, solo per assicurare la bici al classico lampione. Mentre scappavo ho incrociato la polizia in motocicletta e li ho salutati prima di tuffarmi nel traffico che e' sempre meno pericoloso di un posto di polizia. Che cercassero me? Bah...

Per un attimo ho pensato che tu ti riferissi a quel tipo che aveva gettato in mare un cane dagli scogli, e che era stato fotografato, salvo poi accorgersi che gli stava facendo fare il bagno forzatamente. Ma la storia che citi tu deve essere un’altra. Quando dici “lituano” mi fai venire in mente un’agghiacciante foto in bianco e nero, di settanta anni fa, con lituani che bastonavano a morte un gruppo di ebrei seduti a terra, sotto la supervisione delle SS. Lituani antisemiti, come molti russi. Che ci sia una relazione tra la violenza sugli animali e quella sugli umani è notorio, però di casi del genere se ne vedono anche in Italia, purtroppo. Ti riporto un link dove si vedono poliziotti cinesi bastonare a morte migliaia di cani, con il pretesto della rabbia. La Cina non è nuova in fatto di accanimento (è il caso di dirlo) contro i cani: anni fa venivano eliminati perché….mangiano troppo: ho ancora il ritaglio di giornale da qualche parte. Ma senza andare così lontano, in Romania pochi anni fa era partita una campagna di abbattimento di cani randagi, la qual cosa, unita alla notizia proveniente dalla Cina (e anche dalla Russia, dove possedere un cane era considerato un vezzo borghese), mi aveva fatto prendere in antipatia il Comunismo. Se non fosse che, a odiare i cani, sono in molti, su questo pianeta, anche senza sapere chi sia Marx o Lenin. Eccoti il link: sta attento che ci sono cose brutte da vedere.

http://www.carlinopug.com/il_pug_in_cina_e_sacro_o_massacrato.html

P.S.
Scusa, dov’è Karalis?

Karalis sta per Cagliari.

Il mio non era un messaggio contro i bastardi lituani che maltrattano gli animali, ma contro i bastardi che maltrattano gli animali, senza distinzioni.

Ora, in questo video si tratta di un bastardo lituano, ma ho anche visto bastardi cinesi che scuoiano animali vivi, bastardi giapponesi che fanno mattanza di delfini, bastardi soldati americani che giocano al tiro al cane in Afganistan, bastardi italiani che torturano cani e gatti in laboratorio e poi vendono cibi per gli amici a 4 zampe con spot all'insegna dell'amore usando Giorgio Celli come testimonial (parlo della IAMS).

Se poi magari becchi uno di questi stronzi, come è capitato a PikeBishop, e lo prendi a calci nei denti, alla fine rischi più tu di quella merda. Non so cosa dica la legge italiana riguardo ai maltrattamenti sugli animali, se non ricordo male c'è la galera anche se non so se e quanto venga attuata la legge su questo.
Ma il fatto che siamo in italietta non mi fa ben sperare...

Ne avrei di cose da raccontarti! C’è un fiume di libri anche, su questo argomento, e non sono stati scritti tutti da animalisti. Penso a Erich Fromm e al suo “Anatomia della distruttività umana”, in cui si parla di carattere autoritario e non autoritario e del diverso modo che hanno i due tipi di carattere nel rapportarsi con chi è alla loro mercé. La scena descritta da PikeBishop mi ha colpito per due cose: perché si è svolta nella civilissima Torino, seconda patria del vegetariano Nietzsche, e perché lui ha avuto il coraggio di affrontare un gruppo di trenta persone. Si potrebbero fare anche considerazioni sulla moralità dei giovani d’oggi, visto che né io né PikeBishop siamo più giovinetti, e quindi, forse, abbiamo una mentalità d’altri tempi. Ciò che in Italia succede – spero – raramente, in Madagascar, dove vado spesso, succede ogni giorno, e io ancora non so perché continuo ad andarci. Ogni giorno vedo bambini e ragazzi che tirano sassi ai cani e intervengo, minacciandoli, se sono giovani adulti o educandoli se sono bambini. In entrambi i casi, per me, è molto frustrante. Immagino che nel resto dell’Africa la situazione sia identica. In Sud America, poi, invece di sassi e bastoni, usano il fuoco, come puoi vedere qui:

http://www.oipaitalia.com/maltrattamenti/appelli/colombia.html

Tu hai visto quel famoso filmato dei cani scuoiati vivi in Cina. L’ho visto anch’io, e sono stato male tre giorni. Quei colli da pelliccia, poi, arrivano qui e vanno ad ornare i cappucci dei giubbotti. Gli animalisti provano di tutto per farlo sapere alla gente, che non ci pensa, distratta da altre cose. Anche qui, che siamo a casa nostra, la situazione è frustrante. Ti allego un altro link, tanto per rattristarti ancora un po’ ( e me ne scuso), dove al posto dei sassi ci sono pallottole. E al posto di ragazzi cattivi e insensibili ci sono funzionari di governo autorizzati.

http://www.corriere.it/animali/09_novembre_26/sterminio-cammelli-australia_e188db2c-da78-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml

Mah, Freeanimal, non so che dire. Queste cose ti mettono addosso uno sconforto che... vabè, lo sai. La cosa più sconfortante, la vera tragedia, è che sappiamo che non finirà mai, che gli animali dovranno sempre fare i conti con la crudeltà umana. Ecco è questo che fa soffrire; che non c'è speranza.

http://video.google.it/videoplay?docid=7014142368277769502&hl=it#

Buona visione...si fa per dire ...

A SpikeZ:
Aggiungo che non solo la crudeltà degli uomini si è espressa contro gli altri animali nel corso dei secoli e non avrà mai fine (se non con l’estinzione della razza umana), ma ho il sospetto che qualche cosa del genere debba verificarsi anche su altri mondi, con una razza dominante che schiavizza le altre. Ovvero, (domanda metafisica) i rapporti di forza sono una legge universale?

http://www.peacelink.it/editoriale/a/18513.html

Freeanimal, non tutti gli uomini sono uguali, l'umnaità non ha bisogno dell'estinzione ma di "estinguere" una mentalità contorta e malata.

Quei colli da pelliccia, poi, arrivano qui e vanno ad ornare i cappucci dei giubbotti. Gli animalisti provano di tutto per farlo sapere alla gente, che non ci pensa, distratta da altre cose.

pensa che proprio per la diffusione di questa notizia ed il messaggio che ne derivava ho dovuto cambiare lavoro.
ai tempi producevamo articoli riportanti uno dei nomi sparati su tutti i giornali nazionali e locali e sul web con la famosa frase "non acquistate niente che riporti uno di questi nomi sulle etichette".
con i nostri clienti conosciuti non ci furono problemi dal momento che sapevano benissimo come la pensavamo, ma con il resto del mercato che faticavamo a conquistare ci furono dei problemi di incomprensione al punto che venne meno (per scoramento) la nostra creatività artigianale che ci permetteva di presentare sempre piacevoli e funzionali nuovi articoli.
da qui la chiusura della produzione ed il cambio di vita e lavoro.

nonostante tutto continuiamo a vivere con e per gli animali considerandoli a volte nostri maestri di vita.
l'uomo non può arrogarsi il diritto di appartenere alla specie animale, non se lo merita.

Dalla classica accusa che gli animalisti vogliono più bene alle bestie che ai cristiani, si è passati a vedere in noi degli strambi fanatici estremisti, odiatori dell’umanità, passando attraverso il film “L’esercito delle 12 scimmie”, dove c’era un gruppo di animalisti sospettato di voler usare armi di distruzione di massa, salvo poi scoprire che i cattivi erano altri. Se a volte penso che solo con l’estinzione della nostra specie gli animali potrebbero trovare requie, è solo per disperazione, visto che le nostre battaglie lasciano il tempo che trovano e che l’umanità dimostra di non voler redimersi dal commettere il male sui più deboli. Ma poi, pensandoci meglio, non tutto il male verrebbe cancellato su questo pianeta, con la scomparsa dell’uomo, perché i rapporti di forza tra prede e predatori continuerebbero. Queste sono le leggi della natura. Quello che tu dici, Spiderman, è giusto: abbiamo bisogno di una rivoluzione spirituale, che comprenda anche gli animali e che faccia cessare il male su questa Terra, ma temo che sia mera utopia.

A Titusnefasto:
Perdere il lavoro per “colpa” degli animali (ma sarebbe più giusto dire: per colpa della propria coscienza) è solo uno degli aspetti che riguardano le persone buone, che perdono, e le persone cattive, che vincono. Ci sono stati animalisti inglesi che hanno perso qualcosa di più importante del lavoro: la vita. Uno di loro, cominciò lo sciopero della fame mentre era in carcere, accusato di aver incendiato camion bestiame: morì dopo 40 giorni di digiuno. Una ragazza, durante una manifestazione al porto, si mise davanti al camion carico di pecore, che doveva imbarcarsi su una nave. Il camionista non frenò: la ragazza morì subito. Un’altra inglese, a Pamplona, in Spagna, reggeva il suo cartello di protesta. Fu incornata da un toro in corsa, divenne paraplegica e finì sulla sedia a rotelle: morì dopo un anno. Anch’io ho avuto i miei problemi con il lavoro, per “colpa” degli animali, ma sono ancora qui. E sono vivo. Sembra che il Bene sia più debole del Male e che quest’ultimo abbia una formidabile vitalità. Dagli animali, gli uomini traggono profitti economici, mentre dalla loro tutela e protezione, non si ottiene niente. Spesso ci si rimette pure.

Citazione:

Io credo che non sia utopia.

Citazione di Spiderman (da un altro forum):
“Non ho nessuna religione, credo esista un'"energia" intelligente”.


Questa tua frase mi pare collegata al discorso dell’utopia, perché sembrerebbe venuta fuori da “Universo organico e l’utopia reale”, di Giuliana Conforto, Macro edizioni, 2007. Me l’ha suggerito Calvero, ho iniziato a leggerlo ma confesso che non mi è facile capirlo. Più godibile mi sembrò, quando lo lessi anni fa, “Utopia”, di Thomas Moore. A quell’epoca, credo, andava di moda per i filosofi immaginare società umane alternative a quelle in cui vivevano. Penso a Tommaso Campanella, con la sua “Città del sole”. Moore, nella sua società ideale, vieta la caccia, ma non mi stupisco, giacché nel contesto sociale in cui viveva la praticavano soprattutto i nobili, mentre per la plebe c’erano molte restrizioni perché gli aristrocratici volevano tutta la grossa selvaggina per sé. Alla fine, fu proprio il capo di tutti i nobili, Enrico VIII a decapitarlo, ma per altri motivi. Moore era una brava persona.
Da quando ho cominciato ad occuparmi dei diritti degli animali, mi sono sempre sentito dire che rendere loro giustizia, ovvero portarli ad avere i nostri stessi diritti alla vita e alla libertà, è utopico. Quindi sono cresciuto con la consapevolezza che si tratta di una battaglia giusta e sacrosanta, ma che non potrà mai evadere dalla prigione dell’utopia. Ovvero, una causa persa in partenza. Forse tu escludi gli animali da un discorso di restauro dei diritti perduti, o che non hanno mai avuto: in tal caso posso capire che per te sia più fattibile la realizzazione di una società umana priva di malvagità, miraggio del Cristianesimo, con le sue dottrine escatologiche. Quando arriverò alla fine del libro della Conforto, forse ne saprò di più anch’io. Per gli animali non c’è scampo, e forse nemmeno per noi, poiché i rapporti di forza dominano su tutto e la realizzazione di una società giusta e armonica, per noi e per loro, resta purtroppo un’utopia. Ciò non significa che non sia importante lottare con tutte le nostre forze per giungere a quel risultato. C’è una bella frase esortativa nelle “101 storie zen”, di Senzaki e Reps, Adelphi, 1973, che dice: “Agisci con un fine. E lascia i risultati alla Grande Legge dell’universo”. Ancora non mi è chiara cosa sia la grande legge dell’universo, ma credo comunque di essermene fatta un’idea.

Citazione:


Non conosco il libro in questione, di conseguenza non capisco a cosa colleghi la mia frase.

Citazione:

No, non escludo gli animali, ogni essere vivente ha il diritto di vivere la propria vita in pace e piena libertà.