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  [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.

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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#98
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/9/2008
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Qui però, e lo dico senza alcun intento polemico, c’è proprio un serio problema di comprensione dell’italiano scritto.

Allora. Mattogno, contestando un testo che si pretende dimostrazione di un programma di deliberato sterminio degli ebrei, osserva:
Citazione:
2) L'espressione bei Freilassung (in caso di liberazione) esclude categoricamente che il testo in questione si riferisca a un piano o a un programma di sterminio, perché in tal caso sarebbe insensata: in effetti, se gli Ebrei abili al lavoro vengono deportati all'Est al fine precipuo ed essenziale di essere sterminati mediante il lavoro, l'ipotesi di una liberazione dei superstiti è irragionevole in via di principio.

Cioè: se l’obiettivo fosse stato lo sterminio di tutti gli ebrei deportati, ovvero la loro eliminazione, non ha nessun senso parlare di azioni conseguenti alla loro liberazione, visto che dopo il loro sterminio non sarebbe rimasto nessuno da liberare (che avrebbero fatto, avrebbero liberato dei morti?).

Tu, so_tutto, scrivi:
Citazione:
Mattogno replica che l'ipotesi di una liberazione, essendo gli ebrei prigionieri, è "irragionevole in via di principio" , …

Cioè, secondo te l’irragionevolezza che Mattogno coglie è quella tra lo stato di prigionia degli ebrei e la loro liberazione? Non piuttosto quella che dopo uno sterminio semplicemente non ci sarebbero superstiti da liberare?

E poi chiedi un motivo per proseguire la lettura? Perché secondo te questo è leggere?

Mah!
Inviato il: 12/2/2009 20:53
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  •  so_tutto
      so_tutto
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#97
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 1/1/2009
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Citazione:
“Non ho mai letto testi revisionisti, però sento che essi sono troppo ostici.”. Grande cosa il sesto senso.


E' che magari, come ho già detto, basta sfogliarli. Ad esempio non vedo una grande utilità in un testo che pretende di tracciare una cronistoria dei piani per la "soluzione finale", dal progetto Madagascar alla "deportazione verso Est", ma che "dimentica" di menzionare la conferenza di Wannsee, oppure il discorso di Himmler a Poznan. A questo punto mi sembra sensato chiedere un buon motivo per proseguire la lettura, almeno uno.

E' vero che della conferenza di Wannsee Mattogno si occupa in altri scritti. E' molto illuminante la sua interpretazione di queste righe:

Citazione:
Ora, nel quadro della soluzione finale della questione ebraica e sotto la necessaria guida, gli ebrei devono essere utilizzati all'Est nei compiti lavorativi giudicati più opportuni. Inquadrati in grandi colonne e separati per sesso, gli ebrei abili al lavoro saranno condotti in quei territori a costruire strade, operazione durante la quale senza dubbio una gran parte di loro soccomberà per riduzione naturale.

Il nucleo che alla fine sopravviverà a tutto questo, e si tratterà della parte dotata della maggiore resistenza, dovrà essere trattato in maniera adeguata, poiché rappresentando il frutto di una selezione naturale, qualora fosse lasciato andare libero, dovrebbe essere considerato la cellula germinale di una nuova rinascita ebraica (si veda l'esperienza storica)."


che vengono lette così:

Citazione:
Questo testo non esprime un piano o un programma di sterminio per le seguenti ragioni:
1) Il venir meno di gran parte dei deportati "per diminuzione naturale" non è lo scopo precipuo, ma una conseguenza probabile della deportazione all'Est. Qui si può parlare, a buon diritto, di trascuratezza criminale, ma non di un piano programmato di sterminio.
2) L'espressione bei Freilassung (in caso di liberazione) esclude categoricamente che il testo in questione si riferisca a un piano o a un programma di sterminio, perché in tal caso sarebbe insensata: in effetti, se gli Ebrei abili al lavoro vengono deportati all'Est al fine precipuo ed essenziale di essere sterminati mediante il lavoro, l'ipotesi di una liberazione dei superstiti è irragionevole in via di principio. E' perciò evidente che il trattamento entsprechend (in modo adeguato) consiste semplicemente nel tenere prigionieri questi Ebrei: poiché essi, in caso di liberazione, costituirebbero il nucleo di una rinascita ebraica, essi non devono essere liberati.


Riassumendo: e' scritto che gli ebrei superstiti devono essere "trattati" in modo adeguato, perchè caso mai si liberassero, trattandosi del prodotto di una selezione naturale, potrebbero causare un problema.

Mattogno replica che l'ipotesi di una liberazione, essendo gli ebrei prigionieri, è "irragionevole in via di principio" , e quindi, il "trattamento speciale" nei confronti dei prigionieri superstiti (che non sono ancora morti per via del lavoro), consiste semplicemente nel tenerli prigionieri (ovvero nessun trattamento speciale). C'è da chiedersi se l'estensore del documento non avrebbe potuto risparmiare un po' d'inchiostro evitando di aggiungere righe che non dicono niente di più di quel che è già scritto.

Vi prego, un motivo, almeno uno...
Inviato il: 12/2/2009 18:32
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  •  Notturno
      Notturno
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#96
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/8/2008
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Che battibecco inutile, Ribelle.

Invece di fare il "botta a botta", proponi qualcosa che abbia dei "contenuti".

Non sarebbe meglio?
_________________
Rende Encomiabili Dire No A
Religiosi Orpelli. Mentire Provoca Eccidii.
(Stefano Bartezzaghi)
Inviato il: 12/2/2009 16:22
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#95
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/9/2008
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Citazione:
Correggo il buon Elwood: alcuni sono marxisti, pensa un po'!

Elwood può essere corretto assai meglio di così. La distribuzione non si limita affatto a “o neonazisti, o marxisti”.

E si che sono informazioni tranquillamente disponibili in rete...

Citazione:
Che poi si ritrovino tutti insieme a scrivere in fogliacci dove si pubblicano articoli con titoli come: "Primo Levi: uno squallido giudeo falsario e truffatore" non deve preoccupare. Bisogna superare i propri pregiudizi, no?

La risposta è ovviamente “si”, se si ha qualche pretesa di essere presi sul serio come interlocutori.

Ma a parte questo c’è anche da osservare che se ci fosse meno ostracismo - non certo per questioni di merito - da parte dei canali culturali mainstream, non credo che avrebbero problemi personali a pubblicare anche (o esclusivamente) su testate di tutt’altro tipo, a cominciare da quelle di settore. Non facciamo carico loro di un qualcosa che certamente subiscono, e senza dubbio con una notevole frustrazione. Non aggiungiamo la beffa al danno, se possibile.

Citazione:
Peccato che nessuno mi aiuti a superarli (dato che non ho mai negato di averne).

Aiutarti a superarli presuppone un minimo di partecipazione personale da parte tua. Non si ha l’impressione di una grande disponibilità in questo senso.

Citazione:
Invitare a leggere l'opera di Mattogno, ad esempio, è una mossa suicida, se questo è l'intento.

Aspettiamo la collana a fumetti, allora.

Citazione:
Questo Mattogno ha l'abitudine, fra l'altro, di replicare ad ogni critica alle sue argomentazioni con la tipica strategia della "decimazione" imparata dai suoi assistiti: "per ogni 10 righe scritte dalla Pisanty, o da Rotondi, io ne scrivo 100, se poi questi avranno anche il fegato di contro-replicare, ne ho pronte altre 1000". Effettivamente riesce sempre ad avere l'ultima parola, come del resto abbondantemente sottolineato nei suoi scritti ("ho demolito la poveretta, e lei non ha replicato").

Che abbia un generatore automatico di testi casuali? Diavolo di un Mattogno! Sono proprio tremendi, questi revisionisti.

Citazione:
Ma tutto questo ancora una volta riguarda la forma, non la sostanza.

Eh, già! Ancora una volta riguarda la forma e non la sostanza. Sarà un caso?

Citazione:
Diciamo allora che a Mattogno e co. manca un buon "divulgatore" delle loro teorie. Ci sono ottimi testi di divulgazione in ogni campo dello scibile, dalla teoria della relatività generale a quella delle superstringhe, ma non per il negazionismo. Io speravo che il simpatico Ribelle potesse colmare questa lacuna, ma vedo che preferisce evitare le domande scomode o dare dell'imbecille a chi è così maleducato da farle.

“Non ho mai letto testi revisionisti, però sento che essi sono troppo ostici.”. Grande cosa il sesto senso.

Citazione:
È un peccato, non per me che posso benissimo vivere con le mie fette di salame sugli occhi senza dare fastidio a nessuno.

Finché non pretendi di dire la tua con saccenza su questioni che non conosci, di fastidio effettivamente non ne procuri affatto.

Citazione:
È un peccato che questi continuino a piangersi addosso lamentandosi in lingue sconosciute ai mortali e che nessuno possa aiutarli.

Se puoi evitare di proporti come rappresentante dei mortali tutti, sono certo che un discreto numero di loro ne sarà piuttosto sollevato.
Inviato il: 12/2/2009 16:05
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  •  so_tutto
      so_tutto
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#94
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Citazione:
Pur avendo cura di seguire ognuno la propria strada tutti questi un elemento comune ce l'hanno: sono tutti neonazisti, praticanti o simpatizzanti. E questo vizietto spesso lo praticano anche al di là delle tesi negazioniste.


Correggo il buon Elwood: alcuni sono marxisti, pensa un po'! Che poi si ritrovino tutti insieme a scrivere in fogliacci dove si pubblicano articoli con titoli come: "Primo Levi: uno squallido giudeo falsario e truffatore" non deve preoccupare. Bisogna superare i propri pregiudizi, no?

Peccato che nessuno mi aiuti a superarli (dato che non ho mai negato di averne). Invitare a leggere l'opera di Mattogno, ad esempio, è una mossa suicida, se questo è l'intento. Questo Mattogno ha l'abitudine, fra l'altro, di replicare ad ogni critica alle sue argomentazioni con la tipica strategia della "decimazione" imparata dai suoi assistiti: "per ogni 10 righe scritte dalla Pisanty, o da Rotondi, io ne scrivo 100, se poi questi avranno anche il fegato di contro-replicare, ne ho pronte altre 1000". Effettivamente riesce sempre ad avere l'ultima parola, come del resto abbondantemente sottolineato nei suoi scritti ("ho demolito la poveretta, e lei non ha replicato").

Ma tutto questo ancora una volta riguarda la forma, non la sostanza. Diciamo allora che a Mattogno e co. manca un buon "divulgatore" delle loro teorie. Ci sono ottimi testi di divulgazione in ogni campo dello scibile, dalla teoria della relatività generale a quella delle superstringhe, ma non per il negazionismo. Io speravo che il simpatico Ribelle potesse colmare questa lacuna, ma vedo che preferisce evitare le domande scomode o dare dell'imbecille a chi è così maleducato da farle.

È un peccato, non per me che posso benissimo vivere con le mie fette di salame sugli occhi senza dare fastidio a nessuno. È un peccato che questi continuino a piangersi addosso lamentandosi in lingue sconosciute ai mortali e che nessuno possa aiutarli.
Inviato il: 12/2/2009 14:44
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  •  ahmbar
      ahmbar
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#93
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Non sono daccordo, Skabrego, anzi, spero tu ti sbagli

Ho affrontato (con notevole sofferenza, e' davvero snervante nella sua analisi particolareggiata di tutti gli aspetti e le critiche ricevute non solo da lui, ma anche dagli altri "esperti" citati) il buon Mattogno in diversi suoi scritti

Anche io non ho la competenza necessaria per poter giudicare, ma devo ammettere che ha evidenziato piu' volte quanto la parte recitata dagli "ufficialisti" si regga su copia-incolla fra gli stessi, anche nelle critiche, su quanto siano contradditorie le testimonianze quando vengono esaminate e/o incrociate, su quanto manchino i reperti (documenti, esami, foto, riscontri e quant'altro) che devono (e sottolineo devono, perche' sono sempre stati la base del lavoro degli storici nell'esame degli eventi passati) corroborare le testimonianze...

Non so, non avevo mai messo in dubbio quanto ci e' stato insegnato sin da bambini sulla realta' storica (e numerica) dell'olocausto, ma quando leggo che "700/800 persone erano stipate in 45 mq per quasi due ore (e l'anidride carbonica?)", che "i piu' alti cercavano di respirare l'aria non ancora invasa dal gas" quando le proprieta dello stesso sono di invadere proprio la parte alta per prima, e molte (decisamente troppe, a mio parere) altre affermazioni decisamente inverosimili derivate dalle "testimonianze", devo ammettere che le mie certezze non sono per niente piu' tali

E una parte di questo deriva anche dall'aver letto questo thread, che mi ha fatto ragionare e scoprire cose che non conoscevo per niente

Quindi, se possibile, inviterei i partecipanti ad evitare gli scontri verbali ed a proseguire invece (come sempre si dovrebbe fare) sul confronto di dati : affermazioni= link di riferimento
_________________
Per chi desidera informarsi sulla piu' grande menzogna dell'era moderna
FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 12/2/2009 14:44
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#92
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Io ci mollo: come prevedibile si resta su questioni di principio.

"Fascista!"
"Illiberale"

Buon scannamento
Inviato il: 12/2/2009 12:03
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  •  Skabrego
      Skabrego
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#91
Ho qualche dubbio
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Io ci mollo: come prevedibile si resta su questioni di principio.

"Fascista!"
"Illiberale"

Buon scannamento
Inviato il: 12/2/2009 12:03
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#90
Ho qualche dubbio
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ElwoodBlue
Citazione:
Pare che la parola "pregiudizio" vada alla grande di questi tempi.

PREGIUDIZIO: opinione fondata su convinzioni personali che non si basano sulla conoscenza diretta di fatti, persone o cose

C'è chi ha pregiudizi contro, e c'è chi ha pregiudizi pro.

La definizione la teniamo: vedrai che tornerà utile presto.

Citazione:
Andiamo a fare la barba al barbiere.

È che per fare la barba al barbiere ci vorrebbe un rasoio di prima qualità e qualcuno che sappia maneggiarlo con perizia... i barbieri sono clienti difficili, vedrai.

Citazione:
Ma te leggi solo Mattogno, giudicandolo evidentemente bastevole alle tue esigenze, o leggi senza pregiudizi anche le critiche storiche e metodologiche che gli vengono mosse da una moltitudine di altri storici?

Mattogno è piuttosto completo e scrupoloso (anche se ha la sgradevole abitudine di rispondere puntualmente alle critiche che gli vengono mosse; in genere sembra districarsene abbastanza bene ).

Citazione:
Tutti dobbiamo combattere i pregiudizi, giusto?

Stai dicendo a me o è un momento di autocoscienza?

Citazione:
Per iniziare a parlare senza pregiudizi, prova a farti una giratina qui

Oh! La Pisanty non basta più?


E veniamo al clou.
Citazione:
Eh no, caro mio.
Pur avendo cura di seguire ognuno la propria strada tutti questi un elemento comune ce l'hanno: sono tutti neonazisti, praticanti o simpatizzanti. E questo vizietto spesso lo praticano anche al di là delle tesi negazioniste.

Questa è una stronzata.
Si è sentito bene o devo ripetere? Ripetiamo, che a volte aiuta.
Questa è una stronzata.
Ti do tempo di ritirarla entro il prossimo post per evitare una magra figura. Ti auguro di saper riconoscere un buon consiglio, quando te lo danno.

Siccome molto di quello che segue discende da questa stronzata (si è sentito bene “stronzata”? Si? Bene.) per il momento mi fermo qui. Aspetto il tuo post di rettifica.
Inviato il: 12/2/2009 9:17
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  •  ElwoodBlue
      ElwoodBlue
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#89
Mi sento vacillare
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Ribelle, perdona ma non riporto tutte le citazioni

Citazione:
Già. Censura ora e sempre, dunque. È molto meglio. Che ce ne frega della verità? Non è che serva a granché, in fondo.

E comunque, magari studiare approfonditamente ciò che scrivono gli storici revisionisti sarebbe utile proprio a distinguere la “lettura critica” dalla “propaganda”. Ma chi pretende di parlare di qualcosa senza averla studiata, non può fare altro che “propaganda”: propaganda dei propri pregiudizi.

Citazione:
Neanche l’ombra di un pregiudizio

Citazione:
Cercando di spogliare il dibattito della sua componente pregiudiziale, innanzitutto.

Ecc ecc..
Pare che la parola "pregiudizio" vada alla grande di questi tempi.

PREGIUDIZIO: opinione fondata su convinzioni personali che non si basano sulla conoscenza diretta di fatti, persone o cose


C'è chi ha pregiudizi contro, e c'è chi ha pregiudizi pro.
Andiamo a fare la barba al barbiere.

Citazione:
Per il resto, cioè le risposte ai tuoi post, temo di no. Come già detto in precedenza, la materia è evidentemente ampia, specialistica e supera le mie competenze. Dubito che potrei risponderti adeguatamente (men che meno in un post...) se non citando pari pari vaste parti dei testi che ho letto. Allora, tanto vale che tu attinga direttamente agli originali.

Ma te leggi solo Mattogno, giudicandolo evidentemente bastevole alle tue esigenze, o leggi senza pregiudizi anche le critiche storiche e metodologiche che gli vengono mosse da una moltitudine di altri storici?
Tutti dobbiamo combattere i pregiudizi, giusto? Per iniziare a parlare senza pregiudizi, prova a farti una giratina qui



Citazione:
Al di la del suo contenuto (che come al solito è piuttosto ostico per la sua - doverosa - puntigliosità), essa dimostra che il fronte revisionista non è un unicum liquidabile complessivamente attraverso la contestazione di una qualunque delle tesi che uno qualunque dei suoi esponenti propone, ma è piuttosto un contesto eterogeneo di studiosi - ognuno con il suo personale approccio alla questione olocaustica e con le proprie originali conclusioni in merito - che di fondo condivide semplicemente il disaccordo con la versione proposta (imposta?) dalla storiografia ufficiale.

Eh no, caro mio.
Pur avendo cura di seguire ognuno la propria strada tutti questi un elemento comune ce l'hanno: sono tutti PERLOPIU' neonazisti, praticanti o simpatizzanti. E questo vizietto spesso lo praticano anche al di là delle tesi negazioniste. (*)
Di Mattogno e dei suoi simpatici editori ha già detto so_tutto (tralasciando le Edizioni AR di Franco Freda) ma di Faurisson e delle sue pubblicazioni su "Defense de l'Occident" mi sembra non se ne sia ancora parlato; Zundel, esponente di primo piano del "White Supremacist Movement" ha subito numerose condanne per incitamento all'odio razziale (prima dell'ultima avvenuta in Germania per una serie di motivi simili, ivi compreso - ma non solo - il negazionismo dell'Olocausto); Irving fu condannato in Austria a tre anni di reclusione per "aver glorificato ed essersi identificato con il partito nazista tedesco".
Fra parentesi proprio Irving ha subito una condanna pecuniaria per aver falsificato e distorto artatamente le fonti storiche ( lui aveva citato per diffamazione una storica che lo aveva detto, e ha ampiamente perso la causa.)
(*) (editato il 12/02)

Ecco, dopo aver visto il tuo pregiudizio ora parliamo del mio pregiudizio: se un branco di, come dirlo, probabili neonazisti decide di improvvisarsi storici e si mette a dire che quei buontemponi di nazisti in definitiva non hanno fatto tutto il male di cui vengono accusati, bene, come dicono a Roma, io "non me li inculo di pezza".
La loro voce, le loro tesi: FUFFA.
E non si perde del tempo a studiare la fuffa.
Anche se (del tutto casualmente) in qualche punto possono averci indovinato, il fatto che stiano conducendo una ricerca a fini ideologici e non a fini imparziali rende implausibile ogni loro conclusione. Fuffa.

Questo non esclude che se storiografi più seri - oltreché più neutri - in futuro decidano di affrontare il problema avanzando dei dubbi io non possa seguire con interesse il loro lavoro.



Citazione:
Questa è una considerazione sensata, ma (e siamo nel regno dell’elementare anzi del lapalissiano) l’utilizzo strumentale che si può fare di una tesi culturale non inficia minimamente la sua correttezza, se ce l’ha. Le due cose sono fattori assolutamente distinti, e chi nella discussione non sta cogliendo tale distinzione non dimostra - chiedo scusa - una intelligenza molto profonda

Vero.
Ma siccome tutte queste 'tesi' nascono come pretesto propagandistico in questo caso la tesi culturale è funzionale all'utilizzo strumentale, quindi tutte queste belle parole sono lapalissianamente inutili.


Citazione:
Giusto. Vuoi mettere la comodità di confutarlo senza averlo studiato?

No guarda, non ci siamo capiti: non lo confuto nemmeno.
Oltre a quanto detto prima, vuoi sapere perché? Ecco il perché.


Citazione:
Ed ora, il testo di Mattogno:

Grazie per averne riportato un brano, che mi sembra proprio esemplare, in modo tale che chiunque legga in futuro questo post possa rendersi conto del perché proprio non ce la faccio a leggere Mattogno. E' più forte di me.

Parlando delle cose più importanti:.

* Parte dal confutare alcune premesse e non si capisce proprio dove stia la confutazione e dove voglia andare a parare confutando il confutabile. In alcuni casi obietta e in altri, pur apparendo obiettante, obietta ben poco. Si limita a citare valanghe di dati e testi originali e percentuali e nomi per dimostrare quanto è preparato (ottimo strumento per impressionare i gonzi: anche in discussioni su altri argomenti se ne sono visti dei begli esempi ); ma per esempio decide di ignorare il fatto che Leucher parla di concentrazioni esplosive solo in casi particolari.

* Affronta l'argomento solo dal punto di vista che interessa a lui: per esempio la prima domanda che uno potrebbe farsi è quale sia il potere detonante e/o infiammabile di tale gas.
Infatti verrebbe da chiedersi perché le SS dovrebbero preoccuparsi di salvaguardare da un'esplosione o da una fiammata delle persone che da lì a pochi secondi moriranno comunque.
Gasate.
O forse il motivo è proprio questo: non sprecare il gas.

* Per arrivare a una conclusione inserisce la conclusione nelle premesse, che è un trucchettino che ormai non fanno più nemmeno i ragazzi ("Nelle camere a gas a Zyklon B degli impianti di disinfestazione BW5a e 5b di Birkenau..")

* E' inutilmente pignolo: è l'unico storico che abbia mai letto che infarcisce il testo di particolari assolutamente ridondanti, che spiegano il niente, e tralascia di spiegare cose che magari servirebbero.

* Last but not least: è PESANTE.
Pare che Mattogno si sia ispirato al proprio cognome per avere una misura di leggerezza nello scritto.
Per leggere quella mezza paginetta ci ho messo 20 minuti, e ho dovuto ricominciare 20 volte.
Se naufragassi su un'isoletta deserta con solo due libri, uno di Mattogno e uno di Irving, userei Mattogno per accendere il fuoco e terrei quello di David Irving per leggere.
A parità di disgusto almeno Irving scrive bene.



Citazione:
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas.


di nuovo, da wiki:
Citazione:
"Nel 1990 fu rimosso dall'insegnamento e privato della pensione a causa delle sue tesi negazioniste. Egli ha inoltre subìto anche altri processi per avere negato i crimini contro l'umanità, ricevendo in alcuni delle assoluzioni ed in altri delle condanne a pene pecuniarie (oltre a tre mesi in libertà vigilata, il 3 ottobre 2006).

Robert Faurisson è stato anche fatto oggetto di aggressioni fisiche. Nella più grave (1989) ha riportato la frattura della mascella[10]. In Italia, a Teramo, dove il 18 maggio 2007 era stato invitato a tenere una conferenza presso la locale Università, durante una dimostrazione di protesta per la sua presenza, è stato strattonato ad opera di alcuni manifestanti"


Poveretto, è nato nel periodo sbagliato.
Se fosse stato uno di quegli ebrei ospiti dei club mediterranée gestiti dai nazisti la sua sorte sarebbe stata sicuramente migliore.
Inviato il: 12/2/2009 4:31
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#88
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 16/9/2008
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Citazione:
Vedi che si arrabbiano?

Solo un po’, ma col Padreterno. Tu non c’entri. Ormai hai l’immunità.

Citazione:
Comunque Ribelle (alle sinapsi ) non si preoccupi.
Non mi preoccupo. Mi affrango – sei un esemplare diffuso - ma non mi preoccupo.

Citazione:
Quando avrà voglia di impostare un'altra discussione imponendo a tutti le sue regole, non mi troverà fra i piedi. Certo, sarebbe più educato comportarsi così a casa propria...

Ma no. Non devi mica seguire necessariamente le mie indicazioni. Puoi tranquillamente continuare a pontificare sul nulla ad libitum. Uno più, uno meno...
Inviato il: 11/2/2009 22:49
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  •  so_tutto
      so_tutto
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#87
Ho qualche dubbio
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Vedi che si arrabbiano?

Comunque Ribelle (alle sinapsi ) non si preoccupi.
Quando avrà voglia di impostare un'altra discussione imponendo a tutti le sue regole, non mi troverà fra i piedi. Certo, sarebbe più educato comportarsi così a casa propria...
Inviato il: 11/2/2009 21:11
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#86
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so_tutto (ma non capisco niente )
Citazione:
Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno.
Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.

Solo due osservazioni:

1) Se questo tuo intervento esprime compiutamente la profondità del tuo approccio intellettuale alle cose che leggi, ritiro immediatamente il suggerimento di esaminare ulteriormente la materia. Continua pure a non leggere niente che tanto non fa differenza.

2) Chiama pure i revisionisti come meglio ti aggrada: da “negazionisti” a “cipperimerlo”, va bene tutto. Dopo questo tuo ultimo intervento ti riconosco una franchigia espressiva illimitata. E ti riconosco anche una ragione illimitata, va bene? Anche sul fatto che continuare questa discussione non ha nessun senso. Con te, perlomeno.

Salute!
Inviato il: 11/2/2009 20:57
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  •  redna
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#85
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Qui si sta cercando di parlare dell'Olocausto, nonostante lo strepito delle cheerleaders a bordocampo. Se hai un'opinione da esprimere in merito sei la benvenuta.


grazie ma ho già dato sul tema.Ovviamente non te ne sei accorto!
Non è il solo 3d sul tema...se hai fatto caso.
Lo strepito lo fai tu, e non te ne accorgi nemmeno.


Citazione:
Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno. Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.


l'inesistenza delle camere a gas tout-court ?
Infatti sia Faurisson che Mattogno hanno tempo da perdere.
Anzi si arrabbiano se so_tutto li chiama negazionisti come se non avessero nulla da fare.
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Inviato il: 11/2/2009 20:09
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  •  so_tutto
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#84
Ho qualche dubbio
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Non ha molto senso continuare questa discussione, ma vorrei solo notare una cosa:

Citazione:
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas..... Mattogno mi pare che affronti l’argomento con l’ottica più ampia e nel modo più rigoroso circa la ricerca documentale e scientifica.


Non "l'assenza di prove certe e documentali, non solo basate sulle testimonianze, riguardo l'esistenza delle camere a gas", ma "l'inesistenza delle camere a gas", tout court. Questo vale sia per Faurisson che per Mattogno.
Poi però se li chiami "negazionisti" invece che "revisionisti" (trascurando il fatto che uno storico è revisionista per definizione) si arrabbiano.
Inviato il: 11/2/2009 19:45
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#83
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Ribelle non puoi dirmi nemmeno le incongruenze base?!?
……
Insomma, qui si parla di favolette... capisco le meraviglie delle precisione, anche se ricordo che si possono scrivere fiumi di parole senza dire nulla, ma possibile che queste smaccati, dilettantistici, come li chiama Mr.Mattogno, errori non si possano nemmeno riassumere per punti?

Accidenti! Mi si deve essere attivata la tastiera cirillica senza che me ne accorgessi. Scusate. Adesso ripristino quella italiana e provo a ri-spiegarmi.

La tesi di Mattogno è che la storiografia olocaustica ufficiale è sostanzialmente infondata, in quanto priva di riscontri concreti a livello sia documentale sia tecnico/scientifico; i quali livelli, storiograficamente parlando, egli ritiene che siano (e in questo non è il solo) i livelli fondamentali di cui le eventuali testimonianze possono costituire solamente un elemento di arricchimento ma non un’alternativa valida, e comunque, in caso di contraddizione tra i dati documentali e i riscontri scientifici da una parte e le testimonianze dall'altra, sono queste ultime a dovere essere scartate. Ciò investe, come è facile intuire, un numero di questioni piuttosto corposo.

Comunque, per sintetizzare, sulla base di quanto esposto le incongruenze base sono... tutte (o quasi). Questo ti è di aiuto?

Insomma, stiamo parlando di due posizioni contrapposte a tal punto che non hanno margini di composizione. Non è un problema di dettagli minori tipo la marca dei forni crematori o la forma dei contenitori dello Zyclon-B.

Ci siamo? Ok.

Assumiamo allora a questo punto - anche tu, per cortesia, so_tutto (bel nick, a proposito; molto calzante) - il concetto che esporre le conclusioni specifiche cui è arrivato Mattogno senza prendere contemporaneamente conoscenza della sterminata base documentale da cui esse scaturiscono lascia il tempo che trova. E quand’anche non fosse un’assurdità il porsi tale obiettivo nell’ambito di un forum, sussiste il problema supplementare che non pare proprio che qualcuno qui abbia la competenza per valutare tale documentazione (se però mi sbaglio, alzi pure la mano chi invece ritiene di esserne all’altezza).

Detto brutalmente: dato il livello non professionale di preparazione dei partecipanti (il mio per primo) e la complessità ed ampiezza del tema, dubito che da questo confronto possano scaturire tesi fondamentali e risolutive attorno alla questione “Olocausto si / Olocausto no”. Questo per quanto riguarda il merito.

Per quanto riguarda il metodo con cui si sta affrontando la discussione, invece, qualcosa di buono si può senz’altro fare, ed infatti è in questa direzione che dall’inizio mi sto prodigando (bontà mia ). Come? Cercando di spogliare il dibattito della sua componente pregiudiziale, innanzitutto. Perché, personalmente, ritengo che sia una componente del tutto inutile e fuori luogo, oltre che, proiettata su scala sociale, foriera di effetti di rara e concreta barbarie.

Anzi, a tale proposito, dirò che sono proprio le personcine che scrivono cose come “Penso che i pregiudizi oggi siano vittime di troppi pregiudizi.” - ovviamente assolvendo i propri, di pregiudizi - che con la loro mentalità costituiscono un pericolo assai più concreto e certo di chi sviluppa ed espone tesi culturali controcorrente. Quelle che sono (o dovrebbero essere) a confronto sono solo due posizioni storiografiche, ognuna con i suoi argomenti a sostegno, e i buoni e i cattivi c’entrano poco, anzi non c’entrano proprio niente. (Magistratura e censori vari permettendo, è ovvio.)

Citazione:
Le differenze di metodo e di sostanza tra Mattogno e gli altri revisionisti?

(Dopo la parte che precede, quanto segue è per pura cortesia.)
Per esempio, a quanto mi risulta c’è il pluripestato/plurimultato/pluricondannato Faurisson che concentra le sue analisi sulle sola inesistenza delle camere a gas.
Felderer credo sia stato l’unico ad occuparsi del Diario di Anna Frank (sul quale in rete c’è anche uno studio critico, ma anonimo).
Mattogno mi pare che affronti l’argomento con l’ottica più ampia e nel modo più rigoroso circa la ricerca documentale e scientifica.
Ecc. ecc.

Ma non fare cieco affidamento su queste due noterelle stile “Bignami”: potrebbero benissimo anche essere inesatte. Di mestiere non faccio il biografo degli autori revisionisti.
Inviato il: 11/2/2009 17:33
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  •  so_tutto
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#82
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e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!


Qui si sta cercando di parlare dell'Olocausto, nonostante lo strepito delle cheerleaders a bordocampo. Se hai un'opinione da esprimere in merito sei la benvenuta.

Ad esempio, tu lo hai letto Mattogno? Magari lo sai cosa rispondono i "revisionisti" alla domanda che ho fatto prima, dato che Ribelle non intende darmi soddisfazione.
Inviato il: 11/2/2009 16:12
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  •  redna
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#81
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Citazione:
Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.


questo lo hai fatto da solo. Non c'era bisogno che lo facessi io...

Il regolamento esiste per tutti.


Citazione:
Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.

ti ho forse chiesto di darmi un premio? e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!
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Inviato il: 11/2/2009 14:04
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#80
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.


questo lo hai fatto da solo. Non c'era bisogno che lo facessi io...

Il regolamento esiste per tutti.


Citazione:
Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.

ti ho forse chiesto di darmi un premio? e tieni presente che si sta parlando dell'olocausto che non è un argomento da 'premi'!!!!
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Inviato il: 11/2/2009 14:04
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#79
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E ti prendi anche i pesci in faccia a non smetterla.


Forse il trofeo che ti si addice meglio è il premio Mattogno.
Parlando di pesci, mi pareva di sentire un certo fetore. Ma ora che mi hai umiliato pubblicamente, spero che tu ti ritenga soddisfatta e la finisca con gli attacchi personali. Ricorda che c'è un regolamento.
Inviato il: 11/2/2009 13:53
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  •  redna
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#78
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Citazione:
Povera. Istituiremo un giorno della memoria anche per te.

Povero te.
Fai sempre più figure meschine!
e non ti stanchi nemmeno....e non capisci nemmeno quali sono le cose serie dalle stupidate!



Citazione:
Vedo che hai finalmente trovato la tua vocazione. Quella di cheerleader. Brava. Adesso fà parlare noi adulti, però (pat, pat).

adulti? piccoli debunker in erba...
La tua vocazione non sai ancora dove si trova ma ad etichettare gli altri sei sempre pronto.

E ti prendi anche i pesci in faccia a non smetterla.
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Inviato il: 11/2/2009 12:32
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  •  Skabrego
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#77
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Ribelle non puoi dirmi nemmeno le incongruenze base?!?
Le differenze di metodo e di sostanza tra Mattogno e gli altri revisionisti?
Insomma, qui si parla di favolette...capisco le meraviglie delle precisione, anche se ricordo che si possono scrivere fiumi di parole senza dire nulla, ma possibile che queste smaccati, dilettantistici, come li chiama Mr.Mattogno, errori non si possano nemmeno riassumere per punti?
Inviato il: 11/2/2009 12:17
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  •  so_tutto
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#76
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Citazione:
concordo in pieno che stai facendo l'ennesima figura meschina del resto con pregiudizio nei miei confronti (come da 'ennesima' prassi...)


Povera. Istituiremo un giorno della memoria anche per te.

Citazione:
vedo che qualcuno non ci va tanto per il sottile ...eh....so_tutto!!!


Vedo che hai finalmente trovato la tua vocazione. Quella di cheerleader. Brava. Adesso fà parlare noi adulti, però (pat, pat).

Ribelle:
Citazione:
Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?


Ti ho già spiegato che non stai rispettando lo spirito che anima questo forum? Se hai delle perplessità a riguardo, chiedi a Mazzucco.
Inviato il: 11/2/2009 11:44
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  •  Ribelle
      Ribelle
Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#75
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In attesa del chiarimento richiesto, riporto una breve critica rivolta da Mattogno al rapporto Leuchter.

Al di la del suo contenuto (che come al solito è piuttosto ostico per la sua - doverosa - puntigliosità), essa dimostra che il fronte revisionista non è un unicum liquidabile complessivamente attraverso la contestazione di una qualunque delle tesi che uno qualunque dei suoi esponenti propone, ma è piuttosto un contesto eterogeneo di studiosi - ognuno con il suo personale approccio alla questione olocaustica e con le proprie originali conclusioni in merito - che di fondo condivide semplicemente il disaccordo con la versione proposta (imposta?) dalla storiografia ufficiale.

Ma - ripeto e sottolineo - tale disaccordo comune è raggiunto per vie differenti ed originali, specifiche per ogni diverso studioso, e non esclude la critica reciproca tra di loro. Come indizio di onestà intellettuale non mi sembra irrilevante.

Ed ora, il testo di Mattogno:
Citazione:
5. A TITOLO DI ESEMPIO: UNA OBIEZIONE SCIENTIFICA AL RAPPORTO LEUCHTER.
Leuchter ha messo in evidenza i pericoli dell'impiego di acido cianidrico nei crematori di Auschwitz-Birkenau con questa argomentazione:
"Non solo il gas (98) non è immediato, ma esiste sempre un rischio di esplosione. La miscela gassosa totale è generalmente al di sotto del limite inferiore di esplosività della miscela gas-aria di 0,32% (poiché la miscela normalmente non dovrebbe superare le 3.200 ppm) (99), ma la concentrazione del gas nel generatore (o, nel caso dello Zyklon B, nel supporto inerte) è molto più grande e puòanche essere del 90-99% in volume. Questo è quasi acido cianidrico puro e [213] in questa condizione (100) può esistere in certi momenti in sacche nella camera" (101).

Jean-Claude Pressac obietta:

"I limiti di infiammabilità nell'aria per l'HCN sono dal 5,6% (minimo) al 40% (massimo) in volume. Ciòsignifica che al contatto con una fiamma c'è esplosione se la concentrazione di acido cianidrico con l'aria è compresa tra 67,2 g/m3 e 480 g/m3. Al di sotto di 67,2 g/m3 non c'è alcun rischio; al di sopra di 480 g/m3 neppure, perché non resta abbastanza ossigeno per provocare una infiammazione (102). Le SS utilizzavano dosi di 5g/m3 per disinfestare e di 12 g/m3 per uccidere, dosi largamente al di sotto del limite di 67,2 g/m3. I loro crematori e le loro camere a gas non potevano perciò esplodere" (103).

Ma questo è appunto ciò che ha detto Leuchter. Resta da vedere se queste eventuali sacche di miscela esplosiva avrebbero rappresentato un reale pericolo.

A questo argomento si possono opporre almeno quattro obiezioni:

1) I massimi specialisti tedeschi della disinfestazione con acido cianidrico hanno sempre escluso nell'uso pratico il pericolo di esplosione. Ad esempio, Gerhard Peters, una delle massime autorità tedesche degli anni Trenta e Quaranta in questo campo, scrive al riguardo in un manuale tecnico.
"Infatti, dal fatto che una miscela gas-aria sia esplosiva, non si deve dedurre senz'altro che il suo impiego comporti in ogni caso rischi di esplosione. Non appena la concentrazione necessaria è notevolmente al di sotto del limite inferiore di esplosività, non si parla più di un rischio di esplosione, come risulta nel caso dell'acido cianidrico" (104).
[214] Egli rileva che l'acido cianidrico era usato a scopo di disinfestazione in concentrazioni di 10-20 g/m3 e conclude:
"Il limite inferiore di esplosività dell'acido cianidrico è già sufficientemente alto per escludere qualunque pericolo di esplosione nei lavori pratici di gasazione" (105).

2) Se l'impiego di un gas comportava un rischio di esplosione, il gas veniva usato ugualmente. Alcuni gas, come il T-Gas, venivano impiegati normalmente a scopo di disinfestazione in concentrazioni prossime al limite inferiore di esplosività, altri, come il solfuro di carbonio (Schwefelkohlenstoff) in concentrazioni addirittura superiori (50-100 g/m3; il limite inferiore di esplosività è di 34 g/m3) (106). In questi casi il rischio di esplosione esisteva concretamente, ma le gasazioni venivano eseguite ugualmente. C'erano infatti delle norme di sicurezza molto rigorose che, nella prassi delle gasazioni, consentivano di scongiurare qualunque rischio di esplosione. Nel caso del T-Gas, ad esempio, queste norme si articolavano in 19 punti (107). Per l'acido cianidrico non esisteva nessuna normativa di sicurezza di questo tipo.

3) Il progetto di una "camera a gas semplice" (einfache Gaskammer) prevedeva la presenza di una stufa elettrica all'interno del locale (108). Nelle camere a gas a Zyklon B degli impianti di disinfestazione BW5a e 5b di Birkenau erano installate tre stufe a carbone, che sono ancora visibili nella camera a gas del BW5b.

4) Durante una gasazione, le stufe potevano essere accese senza rischio di esplosione. Un altro esperto di acido cianidrico, R.Queisner, scrive testualmente sulla base di esperimenti pratici eseguiti presso la Scuola per disinfettori delle Waffen-SS di Oranienburg:
"Quando ci sono temperature esterne fredde, è meglio [215] lasciare bruciare le stufe durante la gasazione (die ÷fen während der Vergasung brennen zu lassen) e accollarsi le perdite di acido cianidrico causate da una parziale aspirazione del gas nel camino, oppure si devono far spegnere le stufe per chiuderle ermeticamente e rinunciare cosi all'alta temperatura del locale durante la gasazione? Dalle nostre osservazioni risulta che è meglio lasciar bruciare le stufe, purché non ci sia vento" (109).

Questo è appunto un esempio di argomentazione scientifica che si può opporre al rapporto Leuchter, ma perfino in questo caso relativamente semplice né Pressac né i suoi emuli sono stati capaci di andare al di là di una superficialità dilettantistica.

Una critica scientifica del rapporto Leuchter attende ancora di essere scritta.
Inviato il: 11/2/2009 10:06
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#74
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so_tutto


Citazione:
Concordo in pieno. Infatti tu sei la prova vivente che si può scrivere qualunque cosa.

concordo in pieno che stai facendo l'ennesima figura meschina del resto con pregiudizio nei miei confronti (come da 'ennesima' prassi...)


Citazione:
Ma quanto sono cattivo ad avanzare certi sospetti! Sarebbe quasi come dire che Bruno Vespa fa trasmissioni filo-governative. Poveri poveri storici revisionisti...

in quanto a paragoni sei un fenomeno!!!


Citazione:
Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?

vedo che qualcuno non ci va tanto per il sottile ...eh....so_tutto!!!
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Inviato il: 11/2/2009 9:01
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#73
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Citazione:
Convengo che si precipita un po' nel grottesco, quando prima si critica un atteggiamento pregiudiziale e poi si fugge non appena viene posta una domanda nel merito.

Qual è esattamente il senso di questa osservazione imbecille?
Inviato il: 11/2/2009 7:59
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#72
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Convengo che si precipita un po' nel grottesco, quando prima si critica un atteggiamento pregiudiziale e poi si fugge non appena viene posta una domanda nel merito.
Inviato il: 11/2/2009 2:38
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#71
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Citazione:
Ho fatto una sintesi sbrigativa, ho letto alla veloce il pdf sulle bocchette di immissione su aaargh! per vedere cosa era stato detto.
C'è da dire che questi allegri negazionisti...ops! revisionisti, adesso va di moda dire così! mi ricordano terribilmente Attivissimo: ti seppelliscono di numeri, quando, a loro dire, bastano semplici incongruenze per dimostrare che la Shoah sia una "favoletta".
Non scannatemi, ma mi sembra un gioco vecchiotto.
Contando che la stragrande maggioranza delle persone si avvicina alle tesi revisioniste (attenzione, non parlo degli storici negarevisionisti) con al massimo qualche ricordo di "Se questo è un uomo" (non scannatemi bis, ma lo considero uno dei peggiori libri sull'olocausto), è facile stordire il profano.
"Guarda quanti numeri! Quante note! Sa di sicuro il fatto suo!"

Skabrego, nel pieno rispetto delle tue impressioni (comunque legittime, benché ovviamente del tutto ininfluenti sul piano della critica puntuale), è evidentemente il caso di ricordare che la storiografia è materia assai specialistica e puntigliosa, in cui la disamina del maggior numero possibile di documenti d’archivio costituisce la base ordinaria del lavoro dello storico professionista che intenda inquadrare affidabilmente un dato periodo storico. Dunque, criticare degli storici perché forniscono una massa rilevante di riferimenti documentali - che per i profani saranno, inevitabilmente, nient’altro che un groviglio di dati sostanzialmente incomprensibili ed indigesti – bè, criticarli per questo, dicevo, mi sembra un po’ una stupidaggine, visto che dovrebbe essere, al contrario, un indice di scrupolosità e dunque un motivo di apprezzamento.

Certo che se pregiudizialmente si è attribuita loro una patente di sicura malafede, allora la cosa è invece perfettamente comprensibile.
Ma, ancora una volta, emerge con chiarezza l’assoluta irrilevanza intellettuale di un giudizio espresso su basi del genere.

Per il resto, cioè le risposte ai tuoi post, temo di no. Come già detto in precedenza, la materia è evidentemente ampia, specialistica e supera le mie competenze. Dubito che potrei risponderti adeguatamente (men che meno in un post...) se non citando pari pari vaste parti dei testi che ho letto. Allora, tanto vale che tu attinga direttamente agli originali. Al limite, posso cercare di fornirti riferimenti abbastanza circoscritti. Ma poi, se davvero ti interessa il tema, dovrai fare uno sforzo personale di approfondimento. Io posso solo ribadirti che in molti casi ciò che ho letto mi è parso equilibrato ed argomentato solidamente, tutt’altro che dettato da oscuri fanatismi. Vedi tu.

Stessa cosa vale per te, so_tutto. Mi spiace, ma se ne vuoi sapere di più dovrai rimboccarti le palpebre e darti un po’ da fare.

A me basta che si sia chiarito il valore di certi giudizi dispensati alla cieca. Per questo sono intervenuto nella discussione.

Inviato il: 11/2/2009 2:33
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
#70
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Revisionismo, non negazionismo. E il monumento non credo l’abbia richiesto nessuno. Non essere perseguiti penalmente e incarcerati per le proprie opinioni, invece, credo che sarebbe abbastanza gradito un po’ a chiunque.


Credo di aver già chiarito di essere d'accordo. Ma non di questo parlavo, anche perché non mi risulta che Mattogno abbia avuto i guai di Irving (se dovesse accadere, avrà la mia riluttante solidarietà). Parlo di "la mia macchina per il moto perpetuo funziona ma le multinazionali mi impediscono di brevettarla".

Citazione:
Non ci crederai, ma i revisionisti, tra le altre cose, parlano anche di questo. Con qualche riferimento documentale, tra l’altro. Cosa diranno? Se non li si legge, non lo si saprà mai. Nella qual cosa non c’è niente di male, sia chiaro. Fino a che non si pretenda di esprimere giudizi in proposito, però; altrimenti si precipita un po’ nel grottesco, ne convieni?


Bene. Come Redazione ama dire, in questo sito non sta bene "mandare a leggere". Quindi gradirei una risposta alla mia domanda, se ne sei a conoscenza.

Citazione:
Il valore di un libro non si giudica dunque dal suo contenuto ma da chi sia il suo editore. Neanche l’ombra di un pregiudizio. Molto bene.


Penso che i pregiudizi oggi siano vittime di troppi pregiudizi.
Inviato il: 11/2/2009 0:52
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Re: [Libro] L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO - Finkelstein Norman G.
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Ciao Ribelle

Quando qualche giorno fa, Sitchinite su "Io mi rendo conto..." mi ha chiesto di argomentare e dare qualche prova dell'esistenza delle camere a gas, io, nel mio dilettantismo, ho riportato un po' di cose.

Ho fatto una sintesi sbrigativa, ho letto alla veloce il pdf sulle bocchette di immissione su aaargh! per vedere cosa era stato detto.
C'è da dire che questi allegri negazionisti...ops! revisionisti, adesso va di moda dire così! mi ricordano terribilmente Attivissimo: ti seppelliscono di numeri, quando, a loro dire, bastano semplici incongruenze per dimostrare che la Shoah sia una "favoletta".
Non scannatemi, ma mi sembra un gioco vecchiotto.
Contando che la stragrande maggioranza delle persone si avvicina alle tesi revisioniste (attenzione, non parlo degli storici negarevisionisti) con al massimo qualche ricordo di "Se questo è un uomo" (non scannatemi bis, ma lo considero uno dei peggiori libri sull'olocausto), è facile stordire il profano.
"Guarda quanti numeri! Quante note! Sa di sicuro il fatto suo!"

Comunque, quello che ho scritto è rimasto lì, nessuno si è preso la briga di dirmi "stai sbagliando qui, qui e qui", tranne Baciccio che mi ha detto "leggiti Mattogno"...

Io vi chiedo di fare il lavoro che ho fatto io, sennò vi dicevo "leggetevi delle cose che mi danno ragione" e si continuava a spararsi addosso su questioni di principio.
Sarei davvero felice se qualcuno, che ha letto il mattone di mattogno, potesse dirmi dove sbaglio.
Inviato il: 11/2/2009 0:08
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