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  Il caso del "Mostro" di Firenze

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  •  tso4every1
      tso4every1
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#11
So tutto
Iscritto il: 15/3/2009
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Ciao a tutti, vorrei esprimere alcune mie riflessioni qui. Premetto che trovo ridicola qualunque ipotesi di sette satanico-massoniche dietro agli omicidi del Mostro. Io sono abbastanza certo del fatto che si tratti di una sola persona che agisce in solitario. Veniamo alle tesi complottiste.

Una signora onnipresente in rete su tutti i possibili argomenti elaborabili dalla mente umana giunge a pensare che sia fortemente sospetto il fatto che Narducci nella bara non avesse lo stesso vestito che portava quando il suo cadavere venne rinvenuto nel lago. Come se fosse normale che un povero cristo annegato, che so, a Viareggio debba venire seppellito con i soli slip, gli occhialini subacquei e il boccaglio che indossava quando l'hanno ritrovato.

Le tesi complottiste di fantasia si distinguono in particolare per una loro "firma" (in fondo sono dei mostri anche loro): negano sempre e comunque qualunque tipo di coincidenza, come se le coincidenze non esistessero. Se nei pressi del luogo di un delitto sono state segnalate 8 automobili allora esistono da un minimo di 8 a un massimo di 40 mostri contemporaneamente attivi (a meno che una non sia un pullman di linea, nel qual caso i mostri diventano un centinaio)

Si sviscerano le piste più inverosimili in nome della non esistenza delle coincidenze e poi si asserisce senza vergogna che il fatto che la stessa pistola del mostro sparò nel '68 fu una... coincidenza!!! Già: come mai nessuna di queste ricostruzioni di fantasia prende in considerazione il capostipite di tutti i delitti del mostro?

Facciamoci anche alcune domande:
Perché all'inizio le indagini si concentrano sul mondo dei guardoni? Datevi una risposta e poi ponetevi la seguente domanda: oltre ai guardoni esiste un'altra categoria di persone, mai indagata, che era (ed è tuttora)
in grado di conoscere facilmente i posti dove si ritirano i giovani per amoreggiare? Non vi voglio aiutare ma vi garantisco che questa categoria esiste eccome e la risposta è davvero banale. Però all'epoca nessuno si interrogò su questa possibilità e tutt'oggi nessuno si cura di questa evenienza. Qui non intendo affermare alcun complotto, ma solo evidenziare che le indagini furono viziate dal provincialismo e di luoghi comuni cui soggiacevano all'epoca (e anche oggi direi) gli investigatori che si basavano sul presupposto che per essere mostri bisognava essere prima di tutto dei delinquenti sessualmente depravati e possibilmente con le sopracciglia folte e unite alla radice del naso (avete presente il famoso identikit del mostro?)

Rispondo a 'Segugio' che scrive:
"Chi e cosa c'è di tanto importante da proteggere in questa inchiesta per giustificare una così imponente copertura?"

La spiegazione più semplice è in genere quella giusta. Vediamo un po': cosa c'è mai da proteggere in un indagine che dura da 40 anni, che è costata una fortuna e che non ha prodotto alcun risultato se si trascura quello di aver imprigionato a turno diversi innocenti (scagionati volta per volta dal delitto successivo), e di aver distrutto le vite di tante persone che non c'entravano niente? Davvero è così difficile rispondere a questa domanda?


rispondo a SpikeZ:
l'ultimo omicidio ha caratteristiche nuove rispetto agli altri: è l'unico omicidio che avviene in un posto coperto dal bosco e l'unico in cui il Mostro tenta di occultare i cadaveri. La donna viene massacrata fuori dalla tenda ma poi il cadavere viene infilato di nuovo dentro. Il cadavere del ragazzo viene gettato fra i cespugli.
Esistono gravi indizi che l'omicidio sia avvenuto il sabato e non la domenica. Una testimone afferma che col suo ragazzo si era recata in auto alla piazzola la mattina della domenica. Non si sbaglia sulla data perché era il giorno del suo compleanno e non potrà più dimenticare quel giorno.
Questa testimone, che non ha mai cambiato la propria versione dei fatti, afferma di aver intravisto la figura di Nadine Mauriot attraverso la tenda, che la tenda stessa le sembrava malmessa e che davanti alla tenda vi era una macchia scura di 'sudiciume'. Insieme al suo ragazzo se ne sono andati quasi subito perché in quel luogo aleggiava un odore insopportabile ed era pieno del ronzio delle mosche.
Esiste anche una perizia di un noto entomologo che stabilisce che l'ora del delitto debba essere anticipata di almeno 24 ore rispetto a quanto stabilito.

Se allora il delitto è avvenuto di sabato il Mostro ha imbucato la posta nelle ore diurne di domenica, quando la sorveglianza non era così stretta. Ma per far questo aveva la necessità che per tutto quel giorno i cadaveri non venissero ritrovati.

Ancora Segugio scrive:
"Altra cosa strana: perchè l'assassino usa la stessa pistola e le stesse cartucce?"

Azzardo varie ipotesi. Perché si tratta di una stessa persona che agisce da sola. Perché quella pistola e quei proiettili per lui significano qualcosa.
Perché procurarsi una nuova pistola con cui compiere gli omicidi successivi significa moltiplicare le tracce e aumentare il rischio di essere individuati, ora che le polizie di mezzo mondo sono in allerta sul caso e infine perché, come un giornalista che appone la sua firma in fondo a un articolo, anche il Mostro desidera che la sua firma sia riconosciuta.
Inviato il: 15/3/2009 15:21
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  •  Segugio
      Segugio
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#10
So tutto
Iscritto il: 26/2/2008
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http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Maledizione-del-mostro-unaltra-morte-misteriosa/1430494?ref=rephp
Interrotto il processo Calamandrei: è stato trovato morto il figlio dell'imputato di 35 anni.

Era perduto nella droga e vagabondava, sin dall'adolescenza,leggo.

Vediamo: quindi più o meno dagli anni in cui sua madre accusa il marito di far parte della setta del "mostro".....la stessa madre Mariella Ciuli che "impazzirà" in quegli anni.

La fragilità psichica e incapacità mentale della moglie dell'imputato mi fa venire in mente la debolezza della figura psicologica femminile in tutta questa vicenda.

metto qui un link interessante e riporto un brano di un'interessante analisi psicologica di una blogger che recensisce un'intervista con la moglie di Narducci, altro personaggio implicato
http://www.rossellated.splinder.com/archive/2005-04

La potenza di questi uomini è fondata sulla complicità maschile, stretta in un patto indissolubile. Essi divengono interdipendenti grazie al fitto scambio di favori ed alle reciproche coperture che assicurano la tutela di interessi personali, familiari, economici, politici. Come i mafiosi, ma più acculturati e raffinati, hanno costruito un sistema nel sistema, una specie di nicchia ecologica protetta, in cui è possibile decidere “come devono andare le cose” attraverso alleanze matrimoniali e familiari, collocazioni strategiche e scelte di campo. La crescita del potere personale è determinata dal rafforzamento reciproco.

In questa nicchia, il potere dei soldi, del sapere e della conoscenza, della medicina e della ginecologia in particolar modo, pone gli uomini al di sopra, molto al di sopra delle mogli, delle sorelle, delle mamme. Il loro potere è intollerabile. Ancora più intollerabile quando queste donne sono anche pazienti da curare. Chi più del ginecologo può incarnare l’archetipo del maschio dominatore? I ginecologi si sono appropriati del corpo delle donne, sottraendo loro l’autosufficienza nel dare alla luce i figli, ospedalizzando il parto, trattando la gestazione come una patologia. Francesco Narducci, figlio di un ginecologo, non disdegnava la materia. Egli era un gastroenterologo, ma aveva aiutato il fratello nell’elaborazione della tesi in ostetricia e ginecologia.

Mi sembra inevitabile associare alcuni aspetti di questa vicenda al culto del femminino sacro, all’adorazione della dea, al simbolismo della rosa riportati ne “Il Codice da Vinci” di Dan Brown. Ma il filone esoterico, che pure è stato rintracciato nei delitti fiorentini, sembra sprofondare in una oscurità inimmaginabile. Qui la setta agirebbe non per preservare il culto della dea, bensì per appropriarsi del femminino sacro, rubarle il potere di generare e nutrire. Nei delitti, il corpo della donna è terribilmente offeso, scempiato, mutilato degli organi riproduttivi che vengono chirurgicamente asportati. Una lettura freudiana indurrebbe ad interpretare questi atti come l’esito estremo di un’invidia incontenibile della vagina e del seno che sfocia in un odio profondo verso il corpo femminile, di una omosessualità latente e non accettata, di una insopportabile frustrazione del maschio che non accetta il limite impostogli dalla natura. In quest’ottica, la ricerca ed il possesso del feticcio rappresenterebbe il superamento del limite, l’esercizio del potere assoluto di vita e di morte. Ma una tale interpretazione ci condurrebbe molto lontano, a ciò che è stato il rapporto con le madri, e non avremmo molto da dire, poiché le donne raccontate da Francesca sono figure sbiadite, di contorno, ignavie, imbalsamate nella stereotipia del gruppo sociale. Francesca stessa racconta del suo ruolo di moglie operando un riduzionismo forte, che nulla lascia trapelare oltre la superficie di un amore definito un lago tranquillo, ricalcato sulle orme materne, pago delle indiscusse e comode abitudini borghesi.

In questo ambiente è forte il controllo sociale, apparentemente impossibile sgarrare. In cambio della sicurezza economica e del lusso, la donna deve rinunciare a pensare, a porsi domande e a sapere. Il prestigio della donna è il riflesso di quello posseduto dal marito, dal padre, dal suocero, dai fratelli, dai cognati. Le donne sono complici passive, interessate alla conservazione dei benefici derivanti dalla loro soggezione. Esse potranno godere del lusso finché riusciranno a custodire gelosamente ed a tramandare ai figli il familismo amorale mascherato di sacralità familiare.

Nel libro di Cugia la protagonista parla del suo matrimonio come di un rito collettivo, “Eravamo una coppia copiata” dice. Come non pensare che in questa cornice conformistica l’assenza di un figlio non generasse un’angoscia profondissima? Qui il racconto assume toni foschi: la donna viene sottoposta alle visite ginecologiche del suocero e del cognato; il suocero fa svariate diagnosi e infine prescrive il Valium per curare la presunta sterilità della nuora. La descrizione è fredda e tetra: è il marito medico, nudo, in ginocchio sul letto, ad iniettarle il Valium in vena prima di fare l’amore. Ma la donna non pare ancora comprendere, a distanza di molti anni, quanto possa risultare inquietante questa scena. Non vuole demolire il mito di un matrimonio perfetto, per quanto disturbato da domande tremende. Perciò innalza difese imbattibili, che il giornalista non riuscirà a scalfire con la sua interpretazione realistica di un “matrimonio di copertura”.
Inviato il: 5/3/2008 18:19
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 5/12/2005
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no è normale che più vai in alto e più satanisti trovi. le ville e i castelli sono ottimi luoghi per svolgere i rituali.
Inviato il: 28/2/2008 22:38
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  •  Segugio
      Segugio
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#8
So tutto
Iscritto il: 26/2/2008
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Citazione:

NiHiLaNtH ha scritto:
non c'è niente di strano anche qui a Roma a Villa Osio si tenevano dei rituali satanici.


Lo strano è quando i rituali satanici non li fanno una banda di balordi ma dei dei luminari della medicina italiana.

Quando il famoso ginecologo,il conosciuto dottore farmacista,l'affermato gastronterologo o il chirurgo primario dell'ospedale sono una setta diabolica che paga per avere dei feticci umani sessuali asportati, forse per riti esoterici, cannibalismo e esperimenti di mummificazione, possiamo dire che è una cosa normale?!?!
Inviato il: 28/2/2008 20:24
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  •  NiHiLaNtH
      NiHiLaNtH
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 5/12/2005
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non c'è niente di strano anche qui a Roma a Villa Osio si tenevano dei rituali satanici.
Inviato il: 28/2/2008 11:56
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  •  SpikeZ
      SpikeZ
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/9/2007
Da Karalis
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Si e' plausibile che fosse un carabiniere o un poliziotto o un, perche' no, magistrato. Non so nulla di questo Filipponeri Toscano, ora mi informo
Inviato il: 27/2/2008 23:58
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  •  Segugio
      Segugio
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#5
So tutto
Iscritto il: 26/2/2008
Da
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Altra cosa strana: perchè l'assassino usa la stessa pistola e le stesse cartucce?

E perchè sfidare così apertamente la fortuna guidando 60 (dico sessanta) chilometri la notte dell'ultimo delitto, mentre c'è il coprifuoco e con la psicosi del mostro (e pattuglie di carabinieri ti stanno cercando) per andare a spedire il pezzo di corpo al magistrato che stava indagando? In un delirio di onnipotenza, era molto sicuro di sè....

Guidando una macchina con la pistola calibro 22 e le cartucce e un pezzo della vittima, qualunque fermo della polizia sarebbe stata la fine.

A meno che...non potesse essere fermato, essendo lui stesso un poliziotto? (Salta fuori il nome di un appuntato dei carabienieri: Filipponeri Toscano).

Personaggi insospettabili (avvocati, medici, massoneria e sette deviate) si davano appuntamento in una villa fuori Firenze (NOME RIMOSSO - M.M.), dove si sarebbero svolte riti satanici con i feticci asportati alle donne uccise.
Da notare che gran parte di queste persone che partecipavano ai riti sono oggi morte: Pacciani, Robert Parker, Francesco Narducci, Rolf Reinecke, la Ghiribelli, Lotti, Salvatore Indovino, Vinci, ecc... come a indicare la "negatività" di quel luogo.....




qui l'audio del processo in contro contro Calamandrei
http://www.radioradicale.it/argomenti-av/pacciani
Inviato il: 27/2/2008 22:47
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  •  SpikeZ
      SpikeZ
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#4
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/9/2007
Da Karalis
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Mi ha incuriosito molto l'ultimo omicidio, quello dei due ragazzi francesi campeggiati avvenuto nell'85. Nel 1985 Pacciani aveva 60 anni, e non era certo un atleta. Il ragazzo francese invece aveva 25 anni; e succede questo:

Il Mostro di Firenze squarcia la tenda nel lato opposto all'entrata, fa il giro e spara uccidendo immediatamente la ragazza. Ma il ragazzo lo ferisce soltanto e infatti fugge di corsa. Secondo le indagini il Mostro di Firenze ha rincorso il ragazzo, raggiunto, e finito a coltellate. Mi spiegate come fa un corpulento 60enne col cuore mezzo guasto a raggiungere un atletico 25 enne che in passato fu un centometrista?

Senza contare le innumerevoli incongruenze nelle indagini e strane "apparizioni" di prove che inchiodavano Pacciani.
Inviato il: 27/2/2008 21:07
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  •  Segugio
      Segugio
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#3
So tutto
Iscritto il: 26/2/2008
Da
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A Michele Giuttari è stato più volte tolto il caso dalle mani per "ordini superiori", come recita un capitolo del suo libro: il Mostro: anatomia di un'indagine.

La Direzione Centrale del Personale del Ministero del Lavoro tenta il suo trasferimento ad altre procure.

Alcuni documenti dei servizi investigativi che indicavano la pista esoterica (e massonica) deviata vanno perduti.

Il giornalista della Nazione Mario Spezi che ha seguito il caso sin dall'inizio viene indagato per depistaggio nelle indagini.

Lo stesso Giuttari indagato!!!

Chi e cosa c'è di tanto importante da proteggere in questa inchiesta per giustificare una così imponente copertura?

Esistono logge massoniche deviate nel satanismo, di cui fanno parte illustre e insospettabili personalità???!?

Oltre a Narducci,ampollo di successo di una delle famiglia più in vista di Perugia (dove la massoneria è forte) ecco un articolo che parla di Gian Eugenio Jacchia esimio scienziato già aiuto del luminare dell’ortopedia mondiale, il professor Scaglietti, dell’ospedale Careggi di Firenze

http://www.gennarodestefano.it/art0223.asp

Inviato il: 26/2/2008 22:49
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Il caso del "Mostro" di Firenze
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
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C'è anche questo, di Paolo Franceschetti:

Il mostro di Firenze: quella piovra che si insinua nello stato.

Carlo
Inviato il: 26/2/2008 22:22
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  •  Segugio
      Segugio
Il caso del "Mostro" di Firenze
#1
So tutto
Iscritto il: 26/2/2008
Da
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http://it.wikipedia.org/wiki/Mostro_di_Firenze

http://www.youtube.com/watch?v=0e26colMAL4

http://disinformazione.it/mostrodifirenze.htm

Il caso di serial killer più famoso in Italia e uno dei più atipici nella storia dei delitti seriali. Per l'arco di tempo (quasi venti anni dal primo all'ultimo omicidio), per le indagini, depistate, sviate, che non giungono mai a spiegare niente.

Il processo continua ancora oggi. Il Farmacista Francesco Calamandrei era il collegamento, l'anello di congiunzione tra gli assassini material (Pacciani & compagni di merende)i e un livello di insospettabili e di famosi professionisti (medici soprattutto), logge massoniche deviate verso il satanismo che commissionavano omicidi di coppie durante l'atto sessuale, per avere feticci sessuali da utilizzare per scopi esoterici?

Può la Massoneria coprire per tanti anni una serie di delitti atroci per "ragioni di Stato"? Esistono persone di tale livello culturale così deviate?

Intanto la procura di Perugia sta per aprire un processo sulla morte di Francesco Narducci:un caso ancora aperto.........
Inviato il: 26/2/2008 21:48
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