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  Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia

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Autore Discussione
Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
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Riporto integralmente il post di oggi di Grillo

Teleacras - Agrigento - Intervista a Paolo Borsellino


De Magistris ha messo d'accordo centro destra e centro sinistra, con l'eccezione di Di Pietro. Tutti insieme appassionatamente per salvarsi il c..o. Il centro destra ritrova in Mastella il suo Dna. Cicchitto e Casini lo adorano. E' la futura Brambilla del Sud di Berlusconi. Il centro sinistra invece tace. Prodi e Veltroni fanno il gioco del silenzio. La vecchia tattica democristiana del tirare a campare per non tirare le cuoia. Il ministro della Giustizia indagato, il ministro degli Esteri indagato, il Presidente del Consiglio indagato. Al prossimo Consiglio dei Ministri faranno una retata.
Il fratello di Borsellino mi ha scritto una lettera da far gelare il sangue.

"La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.
Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.
Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strada.
Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.
Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.
Oggi non serve piu' neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.
Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà.
Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.
Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.
In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro.
Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.
Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.
Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato." Salvatore Borsellino


Pubblicate nel vostro blog e fate girare l'appello per De Magistris:

Appello per la Giustizia - Per De Magistris
_________________
Inviato il: 22/10/2007 20:08
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  •  Bambooboy
      Bambooboy
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 27/12/2006
Da
Messaggi: 535
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autorimosso
------------------------------
uno stato decisamente allo sbando.
Inviato il: 22/10/2007 20:53
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Caso De Magistris  Lo Stato e() la Mafia
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
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Citazione:
uno stato decisamente allo sbando.

Magari: a me pare che funzioni così bene da poter eliminare anche quei pochi residui di opposizione che sono rimasti, e con tanta arroganza da non dover nemmeno nascondersi e far finta di essere dalla parte dei buoni.
Inviato il: 22/10/2007 21:03
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  •  blackbart
      blackbart
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 13/10/2007
Da
Messaggi: 1224
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Citazione:
Lo Stato è la Mafia


Di primo acchito sarei spinto ad affermare provocatoriamente che lo Stato è anche peggio: la Mafia ruba (meno) soldi e quando lo fa, almeno, non vende il furto spacciandolo come elargizioni di servizi utili al cittadino. Nella disonestà è in un certo senso onesta. Genuina.

Inoltre molti di noi, che vivono nell'onestissimo ed integerrimo nord-italia (a detta di Blondet), possono far finta che la Mafia non esista - di ciò ne è convinto ad esempio Dell'Utri; lo Stato, invece, esiste senza ombra di dubbio e anzi non passa giorno senza che non dobbiamo partecipare ad una delle sue numerose auto-celebrazioni!
(Le mie, ne sono conscio, sono provocazioni e chiedo scusa a chi è costretto a pagare le tasse due volte.. almeno potesse scegliere a chi devolvere!)

Siamo seri. Stato (italiano) e Mafia sono necessari l'uno all'altro: vivono in simbiosi, come parassiti. E ultimamente è sempre più difficile scorgere una soluzione di continuità tra l'uno e l'altro. Se anni fa si poteva avere il dubbio che alcuni politici fossero collusi con la Mafia, oggi abbiamo la certezza che molti di loro lavorano contemporanemente in entrambe le aziende.. e, almeno in una delle due, con grande profitto: pare infatti che la Mafia, con i suoi 90 mld di fatturato annuo, sia la prima azienda italiana. Il 7% del PIL è prodotto dalla Mafia!
Sfortunatamente, a differenza dei lavoratori onesti e dei bamboccioni precari, non è tassabile. Che sfiga. Magari si potrebbe appaltare ai suoi "operatori" la riscossione del fisco: pare infatti che riescano a coprire addirittura l'80% degli esercizi. Mica da ridere.

PS: lapsus freudiano LOL!!!
Inviato il: 22/10/2007 21:39
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
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Citazione:
Magari: a me pare che funzioni così bene da poter eliminare anche quei pochi residui di opposizione che sono rimasti, e con tanta arroganza da non dover nemmeno nascondersi e far finta di essere dalla parte dei buoni.


Se "quei pochi residui di opposizione" di cui si parla sono in questo caso la magistratura, allora lo Stato che li elimina elimina se stesso, perché la magistratura è parte integrante dello Stato.

Ma allora non funziona poi così bene...


Carlo
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 22/10/2007 21:50
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Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
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Inviato il: 23/10/2007 14:56
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Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#7
Mi sento vacillare
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Inviato il: 27/10/2007 18:23
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
Da
Messaggi: 3872
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Non mi ero accorto del tuo post, Carlo, scusa...

Citazione:
Se "quei pochi residui di opposizione" di cui si parla sono in questo caso la magistratura, allora lo Stato che li elimina elimina se stesso, perché la magistratura è parte integrante dello Stato.

Non la Magistratura, ma alcuni magistrati che, pur nella loro onestà e nel loro desiderio di far prevalere la giustizia, risultano del tutto inefficaci a contrastare la mafia, e non certo per colpa loro, ma per una questione di rapporti di forza.

Lo Stato elimina quei granelli che inceppano di quando in quando gli ingranaggi, che siano magistrati o giornalisti o idraulici, ma nel suo complesso gode di ottima salute, purtroppo.
Inviato il: 27/10/2007 20:27
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Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#9
Mi sento vacillare
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Mastella fa slittare fiction su Campagna
Fiorello: "Questo Paese insabbia la verità"


ROMA - Clemente Mastella chiede, e ottiene, la sospensione di una fiction Rai: non andrà in onda come previsto martedì 27 novembre, in prima serata su RaiUno, La vita rubata, il film diretto da Graziano Diana che racconta la storia di Graziella Campagna, uccisa da Cosa Nostra a diciassette anni perché testimone oculare di un delitto di mafia. Il motivo: l'udienza d'appello, prevista per il prossimo 13 dicembre, dei killer condannati in primo grado per l'omicidio della giovane il 12 dicembre del 1985. La direzione generale della Rai ha accolto la richiesta del presidente della Corte d'Appello di Messina che, attraverso il ministro di Giustizia, ha segnalato come la messa in onda della fiction avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici.
[...]
"Graziella aveva appena 17 anni e lavorava per portare soldi alla famiglia. Non aveva grilli per la testa - ha detto il fratello Pietro Campagna, intervenendo qualche giorno fa a un convegno sulla legalità - non sognava di diventare un ingegnere o un avvocato, il suo unico sogno era guadagnare qualche lira per comprare il corredo. Venne trovata, tre giorni dopo la sua morte, tra montagne orribili e desolate, sfigurata da cinque colpi di lupara. Gli esecutori furono arrestati ma, nonostante il processo, vennero liberati. Il mio avvocato ha lavorato gratuitamente e alla sentenza ha pianto. In questi casi tutti dovrebbero seguire il suo esempio".
_________________
Inviato il: 23/11/2007 19:19
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#10
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
Da marca gioiosa et amorosa
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@Pausania

Risposta quanto mai meditata.

E' che ho riletto la tua risposta e mi è sorta una considerazione.

Citazione:
Non la Magistratura, ma alcuni magistrati che, pur nella loro onestà e nel loro desiderio di far prevalere la giustizia, risultano del tutto inefficaci a contrastare la mafia, e non certo per colpa loro, ma per una questione di rapporti di forza.


Prova ad invertire il ragionamento e applicarlo ad un qualsiasi Stato in cui la mafia non esiste. Ammesso - su questo penso che siamo d'accordo - che la mafia esiste solo grazie alla connivenza dell'apparato politico e burocratico, ti potrei rispondere così:

in uno Stato in cui la mafia non esiste, non la classe politica, ma alcuni politici che, pure nel loro intento di far prevalere la malavita e l'illegalità, risultano del tutto inefficaci ad instaurare un regime mafioso in alcune aree del loro Paese, e non certo per "demerito" loro, ma per questione di rapporti di forza.

Con questo voglio dire che è a mio parere scorretto guardare allo Stato come un "sistema" che vive di vita propria e prende dicisioni proprie escludendo quelle forze pur minoritarie che, dall'interno dello Stato stesso, si oppongono a questo ordine di cose.

Questo perché è, come dici tu, una semplice questione di "rapporti di forza" (e lo Stato e la società sono uno scontro di forze con interessi divergenti). Ma se esiste un rapporto, allora significa che le due grandezze sono commensurabili, ossia sussiste una differenza solamente quantitativa e non qualitativa tra le due situazioni (mafia/non mafia).

Ossia, per fare gli aristotelici, l'attributo "mafia" è accidentale all'essenza Stato, e non necessario.

Carlo
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Bicarlonato.
Inviato il: 23/11/2007 20:50
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  •  carloooooo
      carloooooo
Re: Caso De Magistris – Lo Stato e(’) la Mafia
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/7/2006
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Condannato per mancanza di prove

di Marco Travaglio

Ora che sono state depositate le motivazioni, si può finalmente esaminare la sentenza della sezione disciplinare del Csm che ha punito il pm di Catanzaro Luigi De Magistris con la “censura” e con il “trasferimento ad altra sede e ad altre funzioni” diverse da quelle di pm. Censura per la “grave e inescusabile violazione di norme e disposizioni”. Incompatibilità ambientale per aver denunciato “magistrati in servizio a Catanzaro in uffici diversi”. Incompatibilità funzionale per il mancato “rispetto di regole di particolare rilievo” nonché per “insufficienti diligenza, correttezza e rispetto della dignità delle persone”.

Chiunque voglia leggersi la sentenza (non ancora definitiva, ora è sub judice della Cassazione), la trova in fondo al post. E’ impossibile sostenerlo con certezza, perché mancano le prove: ma, per le assurdità, le illogicità e le bugie contenute nella motivazione, l’impressione è che prima si sia deciso di condannare De Magistris “a prescindere”, poi si sia cercato “qualcosa” per giustificare una decisione già presa. Del resto, l’anticipazione di giudizio di Letizia Vacca, membro laico del Pdci (“Forleo e De Magistris sono cattivi magistrati… ma non saranno colpiti solo loro”) e la dichiarazione del vicepresidente Nicola Mancino, presidente della Disciplinare, che violando il segreto della camera di consiglio ha parlato di “verdetto unanime”, gettano sulla vicenda ombre pesanti. Così come la decisione della Disciplinare di non attendere la conclusione delle indagini della Procura di Salerno, dove De Magistris ha denunciato nel febbraio 2007 gli autori di un presunto complotto ai suoi danni e dove quel complotto sembra sul punto di essere provato (l’ha rivelato al Csm il pm salernitano Gabriella Nuzzi). E così come la decisione della Cassazione di affidare l’accusa a un Pg, Vito D’Ambrosio che, per quanto onesto e valido, è stato impegnato in politica dal 1995 al 2005 come governatore della regione Marche col centrosinistra, coalizione di cui fanno parte diversi indagati dal pm incolpato. Ma vediamo la sentenza, nei tre punti che han portato alla condanna. Perché, della ventina di incolpazioni contestate, ne sono rimaste in piedi sostanzialmente tre (per tutte le altre è scattata l’assoluzione: fughe di notizie, interviste, Annozero ecc.). [continua]
_________________
Bicarlonato.
Inviato il: 25/2/2008 23:37
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