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   Guerre e Terrorismo
  "Over there" ovvero propaganda

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Autore Discussione
  •  UncasO
      UncasO
Re: "Over there" ovvero propaganda
#61
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 25/7/2005
Da ss11 "Rivoltana"
Messaggi: 267
Offline
Citazione:

Lpoz ha scritto:
certo che non realisto...
ma allora non sarebbe fiction ma sarebbe un reality show...

questi sono programmi tv pagati e prodotti negli USA, fatti per autocelebrarsi...
il cinema, nelle mani di chi lo sa usare, è sempre autocelebrazione di una società reale o meno, nella quale si vive o si vorrebbe vivere.

è quindi anche logico, che gli americani facciano vedere la guerra in iraq dal loro punto di vista, autocelebrandosi...


se i russi facessere un film sulla guerra in cecenia chi credi che sarebbero i buoni?
e se lo stesso film lo facessero i ceceni?
chi sarebbero i buoni?


Scusa ma mi son perso, di cosa stiamo parlando se non di propaganda, cioè l'uso di tecniche informative atte a fornire una visione della realtà conforme alle aspettative del potere che la controlla.

Il mio post iniziale aveva lo scopo di evidenziare quello che secondo me è la tecnica utilizzata per dare l'illusione di trattare gli argomenti con imparzialità mentre invece è chiaro l'intento propagandistico. E' un'analisi pecoreccia ma con intenti "tecnici" del caso specifico.

Nessuno mette in discussione che la propaganda esista presso tutte le società moderne.

Ti faccio notare che gli USA si pongono come modello di democrazia, un regime nel quale l'autocritica è componente essenziale così come l'autocelebrazione lo è nelle dittature. Inoltre stiamo parlando della prima serie tv su un conflitto ancora in corso, casulamente questa novità appare proprio durante quello in cui lo stato dell'informazione libera su certi argomenti è ai minimi storici.

Prova ad applicare questo elenco alle 13 puntate della serie, scommettiamo che non ne manca neppure uno?

Citazione:
Tecniche di produzione della propaganda

Numerose tecniche vengono usate per creare messaggi falsi ma persuasivi. Molte di queste tecniche si possono trovare anche nell'articolo falle logiche, in quanto i propagandisti usano argomenti che, anche se a volte convincenti, non sono necessariamente validi.

Del tempo è stato speso per analizzare i mezzi con cui vengono trasmessi i messaggi propagandistici, e questo lavoro è importante, ma è chiaro che le strategie di disseminazione dell'informazione diventano strategie di diffusione della propaganda solo quando sono accoppiate a messaggi propagandistici. Identificare questi messaggi è un prerequisito necessario per studiare i metodi con cui questi vengono diffusi. Ecco perché è essenziale avere qualche conoscenza delle seguenti tecniche di produzione della propaganda:

Ricorso alla paura: Il ricorso alla paura cerca di costruire il supporto instillando paura nella popolazione. Per esempio Joseph Goebbels sfruttò la frase I tedeschi devono morire!, di Theodore Kaufman, per sostenere che gli alleati cercavano la distruzione del popolo tedesco.

Ricorso all'autorità: Il ricorso all'autorità cita prominenti figure per supportare una posizione, idea, argomento o corso d'azione.

Effetto gregge: L'effetto gregge o l'appello alla "vittoria inevitabile" cercano di persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché "tutti gli altri lo stanno facendo", "unisciti alla massa". Questa tecnica rafforza il naturale desiderio della gente di essere dalla parte dei vincitori. Viene usata per convincere il pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi. La "vittoria inevitabile" invita quelli non ancora nel gregge ad unirsi a quelli che sono già sulla strada di una vittoria certa. Coloro che sono già (o lo sono parzialmente) nel gregge sono rassicurati che restarci è la cosa migliore da farsi.

Ottenere disapprovazione: Questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un'azione o un'idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento. Quindi, se un gruppo che sostiene una certa politica viene indotto a pensare che anche persone indesiderabili o sovversive lo appoggiano, i membri di tale gruppo possono decidere di cambiare la loro posizione.

Banalità scintillanti: Le "banalità scintillanti" sono parole con un'intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore, che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento. Esse richiamano emozioni come l'amore per la patria, la casa, il desiderio di pace, la libertà, la gloria, l'onore, ecc. Chiedono approvazione senza esaminare la ragione. Anche se le parole o le frasi sono vaghe e suggeriscono cose differenti a persone differenti, la loro connotazione è sempre favorevole: "I concetti e i programmi dei propagandisti sono sempre, buoni, auspicabili e virtuosi".

Razionalizzazione: Individui o gruppi possono usare generalizzazioni favorevoli per razionalizzare atti o credenze. Frasi vaghe e piacevoli sono spesso usate per giustificare tali atti o credenze.
Propaganda sovietica fatta sotto l'epoca di Stalin, che raffigura il dittatore in un grande poster
Propaganda sovietica fatta sotto l'epoca di Stalin, che raffigura il dittatore in un grande poster

Vaghezza intenzionale: le generalizzazioni sono sempre vaghe, in modo che il pubblico possa fornire la propria interpretazione. L'intenzione è quella di muovere il pubblico tramite l'uso di frasi indefinite, senza analizzare la loro validità o tentare di determinare la loro ragionevolezza o applicabilità.

Transfer: Questa è una tecnica di proiezione di qualità positive o negative (lodare o condannare) di una persona, entità oggetto o valore (un individuo, gruppo, organizzazione, nazione, il patriottismo, ecc.) ad un altro soggetto per rendere quest'ultimo più accettabile o per screditarlo. Questa tecnica viene generalmente usata per trasferire il biasimo da un attore del conflitto all'altro. Evoca una risposta emozionale che stimola il pubblico ad identificarsi con l'autorità riconosciuta.

Ipersemplificazione: generalizzazioni favorevoli sono utilizzate per fornire risposte semplici a problemi sociali complessi, politici, economici o militari.

Uomo comune: L'approccio dell'"uomo comune" tenta di convincere il pubblico che le posizioni del propagandista riflettano il senso comune della gente. Viene designato per vincere la confidenza del pubblico comunicando nel suo stesso stile. I propagandisti usano un linguaggio e un manierismo ordinario (e anche gli abiti nelle comunicazioni faccia a faccia o audiovisive) nel tentativo di identificare il loro punto di vista con quello della persona media.

Testimonianza: Le testimonianze sono citazioni, dentro o fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una data politica, azione, programma o personalità. La reputazione o il ruolo (esperto, figura pubblica rispettata, ecc.) dell'individuo che da la dichiarazione viene sfruttata. La testimonianza pone la sanzione ufficiale di una persona rispettata o di un'autorità sul messaggio propagandistico. Questo viene fatto in un tentativo di far sì che il pubblico si identifichi con l'autorità o che accetti le opinioni e le convinzioni dell'autorità come se fossero sue.

Stereotipizzazione o Etichettatura: Questa tecnica tenta di far sorgere pregiudizi nel pubblico etichettando l'oggetto della campagna propagandistica come qualcosa che la gente teme, odia, evita o trova indesiderabile.

Individuare il Capro espiatorio: Colpevolizzare un individuo o un gruppo che non è realmente responsabile, alleviando quindi i sentimenti di colpa delle parti responsabili o distraendo l'attenzione dal bisogno di risolvere il problema per il quale la colpa è stata assegnata.
Poster statunitense della seconda guerra mondiale che dice che il popolo lottava per la libertà come nel 1778.
Poster statunitense della seconda guerra mondiale che dice che il popolo lottava per la libertà come nel 1778.

Parole virtuose: Sono parole appartenenti al sistema di valori del pubblico, che tendono a produrre un'immagine positiva quando riferite ad una persona o a un soggetto. Pace, felicità, sicurezza, guida saggia, libertà, ecc., sono parole virtuose.

Slogan: Uno slogan è una breve frase ad effetto che può includere la stereotipizzazione o l'etichettatura.
_________________
Non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate.
Bertrand Russell
Inviato il: 28/12/2006 19:14
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  •  aliprando
      aliprando
Re: "Over there" ovvero propaganda
#62
So tutto
Iscritto il: 4/9/2007
Da
Messaggi: 5
Offline
@ UncasO

Spiace vedere poco equilibrio nell'espressione di un giudizio.

Non condivido assolutamente la tua analisi circa Over There.


Scrivi:
"... di cosa stiamo parlando se non di propaganda, cioè l'uso di tecniche informative atte a fornire una visione della realtà conforme alle aspettative del potere che la controlla..."

Io credo che questa serie abbia fatto incazzare un bel pò di gente, soprattutto a Washington. Reduci trattati come merde, soldati sottopagati per rischiare la vita (che tu condivida o meno le ragioni della guerra.), soldati che parlano di una guerra fatta per il petrolio, soldati ATEI che scacciano i preti, soldati che arrivano a sparare alla schiena del loro superiore in grado, soldati che disertano e vengono reitegrati per via della penuria di gente che si arruola. Soldati che fanno sesso quando questo è vietato. Soprattutto colonnelli che torturano e poi non mantengono promesse fatte, uccidendo vecchi e bambini, perchè parti di obiettivo sensibile.

Over there soffre di alcune forzature, che magari puoi anche avere individuato, quali l'attacco alla moschea (pag 1) del quale hai parlato o ancora la montatura mediatica che ha fatto passare il soldato Williams per un uccisore di innocenti. Forse si sarebbe potuto parlare d'altro o parlarne meglio e diversamente.
il tuo pensiero però è altrettanto una forzatura allorchè fai l'esempio della seconda puntata dove il soldato intellettualoide farebbe una figuraccia rispetto al soldato arabo-americano Nassri. Nassri semplicemente ne sa molto di più perchè ha una cultura diversa.
Non vi sono neanche i presupposti logici nella costruzione della tua argomentazione per quanto riguarda questo esempio.
Utilizzi questo secondo esempio sostenendo che "...questa è una conferma di schemi ben consolidati a mio modo di vedere riconducibili alla propaganda..."
Ma quale propaganda????
Una situazione simile per svolgimento si verifica alla rovescia nell'episodio nel quale un mortaio impedisce il passaggio di un convoglio tenendo una strada sotto mira. Vengono mandati a morire soldati americani solo per avere una conferma circa la bontà di un'intuizione. Se passano vuol dire che avevamo ragione, altrimenti no. (E tutto questo solo per poter montare dei cessi in una base) La situazione è la stessa: per ottenere un risultato sia islamici che americani mandano a morire gente. Ti sembra tutto ciò da propaganda???


Che propaganda è quella di commilitoni che solo per il colore della tua pelle, i tratti somatici e l'origine mediorientale ti insultano e vorrebbero emarginarti?? Dove sta ancora la propaganda del razzismo all'incontrario del soldato nero Williams ? Hai mai visto un film di Spike Lee?? Beh, ci ritroveresti la stesso tipo di stigmatizzazione del razzismo.

Per quanto mi riguarda anche lo stereotipo dell'americano pacifista poco virile fa acqua da tutte le parti. Ti ricordo che intellettualoide è in Iraq a fare la guerra mentre qualcun altro gli fotte la moglie ubriacona a casa. Io non so se esista un'attività più maschile e mascolina del fare la guerra. (Che la guerra ci piaccia o no) Forse gli sport da combattimento, ma che altro???



Salto un secondo di palo in frasca, tanto per rispondere anche a MI SENTO VACILLARE che scrive:"
Ragazzi ma che per caso vi siete dimenticati del John Wayne e del suo
" Berreti Verdi"?

E tu ti sei dimenticato di films come Platoon, Full metal Jacket, il Dottor Stranamore, Orizzonti di Gloria, Apocalypse now, Vittime di guerra, Nato il 4 luglio, Hamburger Hill, Salvate il soldato Ryan.

Holliwood è un cesso e di sicuro ha fatto e fa tutt'ora propaganda, anche attraverso grandi attori come Mel Gibson (We were soldiers. Li si che si vede la vera propaganda e pure religiosa!!!)



Torniamo a bomba....

Il tuo commento alla terza puntata mi irrita profondamente (da un punto di vista intellettuale, si intende.)
Non ti basta veder saltare per aria un personaggio principale che perde una gamba. non ti fa pensare agli orrori della guerra, ma al fatto che bisogna pur in qualche modo trattare l'argomento reduci.
E allora trattiamolo. Ricordati che puoi non condividere le motivazioni di una guerra, pensare che se nessuno ci andasse le guerre non ci sarebbero e che al massimo la colpa è loro che ci sono voluti andare. Ma le mutilazioni di guerra sono una vera tragedia ed il dolore di tutte quelle famiglie colpite, siano esse irakene o americane o vattelapesca va rispettato. Non per buonismo, ma perchè le guerre le combatte e le subisce sempre la povera gente (magari a caccia di un pò di soldi in più) o gli idealisti veri (non sindachiamo sulla bontà delle idee che si seguono, siano la libertà, il fascismo, lo jihaadismo); mai i pazzi maniaci deliranti criminali che le progettano o gli squali che da queste traggono immensi profitti.
Inoltre se guardassi in maniera non prevenuta, ti renderesti conto di come venga trattato il soldato Bo: gli viene chiesto di risarcire il visore eletronico notturno che probabilmente è saltato in aria con la sua gamba. Il problema dei reduci è un problema da sempre molto grave negli Stati Uniti. Dovresti ricordartene molto meglio. Films come Nato il 4 luglio ma anche Rambo (si signori miei... E' un film molto più profondo di quello che molti possono pensare. Rambo è reduce dal Vietnam, ha combattuto per il suo paese e quando è tornato ha preso solo calci nel culo, come successe nella realtà a tanti che tornarono) illustrano bene la situazione.

Rischi addirittura di deragliare quando sostieni:
"stavolta sono stati molto al di sopra delle mie capacità, hanno reso non solo plausibili, ma necessari sia la tortura che il bombardamento di civili"
Posso garantirti che il mio stato d'animo alla fine della puntata era di profonda tristezza e amarezza estrema, per la totale mancanza di umanità dimostrata dal Colonnello che viene meno al patto (ricordi che il patto era: vi dico dove sono i missili ma voi non fate del male alle persone che abitano lì). E poi la sensazione che la guerra sia quanto di più atroce possa esistere. Senza regole in verità, dove non esistono patti e si è sempre pronti a tradire. O a sparare nella schiena. Come fanno gli americani in un'altra puntata.

Il discorso del "dovrebbero attaccargli la corrente alle palle se questo può salvare qualcuno dei nostri" non è piaciuto neanche a me.

Scrivi ancora:
"L'attacco, la moschea, le mine, il posto di blocco, il prigioniero, sono tutti episodi di cronaca quotidiana facilmente assimilabili dallo spettatore come "What is happening over there", come se facendo capitare di tutto ai protagonisti si volesse dimostrare che non c'è nulla da nascondere"
In realtà questo genere di situazioni corrispondono semplicemente ad archetipi narrativi, ossia modelli replicabili in qualsiasi tipo di film o narrazione.
lo stesso vale per situazioni come quella del prendere o lasciare denaro incustodito, come capiterà in uno degli episodi successivi. Situazioni che possono essere facilmente replicate all'interno di storie diverse. Cambia solo lo sfondo e la peculiarità della situazione irakena. In realtà non aggiungono molto a quello che abbiamo già visto in mille telegiornali ed altre serie TV come Band of Brothers.


Il tuo utilizzo dello schema relativo alla propaganda è del tutto fuori luogo.
Non puoi applicarlo, sarebbero sufficienti meno appunti di quelli che ho fatto fino ad ora per inficiarne un suo uso. (Potrei andare avanti con altre argomentazioni, confutando la bontà dello schema relativamente a questo utilizzo)

In definitiva, credo tu faccia bene a guardare con occhi disillusi la realtà di un prodotto televisivo destinato alle masse di ignoranti americani.
Non guardarlo però con occhi pieni di pregiudizio. Purtroppo intravedo nel tuo pensiero la diffidenza caratteristica di un certo dietrologismo che vuole vedere il male nell' America ad ogni costo. Usando dei termini coniati da Kuhn, insigne filosofo della scienza, direi che riesco a scorgere da molto lontano gli occhiali paradigmatici che utilizzi per leggere la realtà.
Hai mai pensato che una certa propaganda abbia potuto avere influenza anche su di te?
Pensi di essere realmente libero nei tuoi pensieri, se non riesci a cogliere tutte le sfumature che si pongono davanti ai tuoi occhi???
Vorrei invitarti a riflettere su questo...
Inviato il: 4/9/2007 17:16
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Re: "Over there" ovvero propaganda
#63
So tutto
Iscritto il: 16/5/2008
Da
Messaggi: 1
Offline
si può riaprire questo topic ?
Inviato il: 16/5/2008 22:21
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