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  Lettera aperta a Maurizio Blondet

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  •  vernavideo
      vernavideo
Lettera aperta a Maurizio Blondet
#1
Dubito ormai di tutto
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Stanco dei toni razzisti che traspaiono da molti articoli curati da Maurizio Blondet nel suo sito fdf, ho deciso di rispondere, con un' e-mail firmata, al suo ultimo articolo, "Il primo maggio lo celebrano i latifondisti" di cui peraltro condivido molte delle sue argomentazioni.

Ho ovviamente avvertito il sig. Blondet che avrei aperto una discussione negli spazi del forum di luogocomune, anche se ritengo improbabile che il sig. Blondet possa partecipare a questa discussione.

Questo il testo della mia lettera:

Egregio Dott. Blondet,

Prendo spunto dal suo ultimo articolo "Il primo maggio lo celebrano i latifondisti" per manifestare il mio disappunto su alcuni temi da lei spesso sollevati.

Premetto che leggo sempre volentieri i suoi articoli e apprezzo molto le citazioni delle fonti delle sue notizie, sempre diligentemente riportate a pie' di pagina.

Quello che assolutamente non apprezzo, e anzi mi causa non poco disturbo nel leggerlo, sono il velato razzismo che traspare dai suoi scritti e una certa morbosita' nei confronti del sesso e delle sue espressioni.

Ma andiamo con ordine. <<Ci pensino questi a vedersela con le zingare feroci, le prostitute rumene, le triadi cinesi, i rapinatori albanesi o venezuelani.
Tanto, lorsignori mica rischiano l'ombrellata assassina del delinquente extracomunitario.>>

Non credo di svelarle un grande segreto dicendole che esistono anche (e sopratutto) delinquenti italianissimi (i piu' feroci, e su questo credo che siamo d'accordo, nascosti all' interno della classe dirigente italiana degli ultimi 50 anni).
Perche' quindi operare questa distinzione tra delinquenti italiani e "extracomunitari" come li chiama lei, quasi a voler dimostrare che tutti gli "extracomunitari" sono cattivi e gli Italiani tutte sante persone perseguitate dagli "extracomunitari" (la classe dirigente, nonostante il passaporto, evidentemente e' da considerarsi razza aliena).

Vivo da molti anni in un paese molto piccolo (il Lussemburgo), ma caratterizzato da una popolazione estremamente etereogenea, dove i Lussemburghesi costituiscono solo il 30% della popolazione. Secondo il suo metro di giudizio, questo paese perverso (e' si', ci sono molte coppie miste) dovrebbe essere un paese degenerato, sull'orlo della bancarotta economica e morale, e invece e' il primo paese per reddito pro capite, pil per abitante eccetera eccetera. I delitti (sopratutto quelli a sfondo sessuale) restano confinati nelle aeree rurali, quelle piu' restie al salutare interscambio genetico e culturale. Chiese, moschee e sinagoghe convivono pacificamente nel pur ristretto territorio.

Ho parlato del Lussemburgo, ma avrei potuto citare qualunque agglomerato umano caratterizzato da diversita' razziali e culturali. Credo che lei sappia benissimo che nel corso della storia tutta, lo sviluppo sociale ed economico maggiore si e' sempre manifestato sopratutto in quelle popolazioni piu' aperte all interscambio, mentre, guarda caso, il declino si e' sempre avverato in conicidenza di "chiusure" al diverso e allo "straniero".
Immagino gia' una sua possibile battuta: "allora l'Italia dovrebbe essere ai vertici delle classifiche economiche", invece no, perche?
Perche, giustappunto, in italia, gli "extracomunitari" non sono integrati.
Grazie a idee populiste (e anche un po' anticristiane) come quelle che traspaiono dai suoi scritti, la maggiorparte degli "extracomunitari" vivono confinati in veri e propri ghetti, l'interscambio culturale e genetico e' ostaggiato da un clima di "caccia allo straniero". In queste condizioni, non dobbiamo sorprenderci se si creano delle sacche d'illegalita e violenza.

<<"Ci ripetono che anche noi siamo stati emigranti: ma i nostri emigranti, in USA e in Australia, mica trovavano la Caritas né l'INPS, né l'assistenza sanitaria gratuita, a spese della popolazione locale.">>

Mi sfugge il senso del ragionamento: visto che siamo stati trattati ingiustamente, adesso dobbiamo vendicarci? non mi sembra una presa di posizione molto cristiana, ma una che al contrario contribisce a creare quel clima di intolleranza di cui ho scritto sopra.

<<"....ci portano immigrati pieni di figli a pesare sul nostro sistema sanitario clientelare e che non basta nemmeno per noi".>>

Qui' invece, il razzismo non e' piu' neanche tanto velato.
Non sono proprio gli immigrati infatti <<"A raccogliere i pomodori e le fragole">> e a svolgere tutti quei lavori che gli italiani non vogliono piu' fare.
Lei stesso ci ricorda che dalle pompe di benzina all'assistenza agli anziani, quasi tutti i lavori "degradanti" (come se un lavoro possa essere definito tale) sono svolti da "extracomunitari".

In altre parole, lei considera queste persone alla stregua di schiavi o sub-umani che non meritano certo lussi come la copertura previdenziale e pensionistica, E' gia troppo la diaria che percepiscono per fare quei lavori che nessun Italiano vuole piu' fare, quando, a rigor di logica, seguendo il suo ragionamento, sono sopratutto loro a meritarsi una assistenza sanitaria degna di questo nome.

Ma poi, siamo proprio sicuri che di questo si tratta'?, che gli Italiani siano diventati "allegici" a certe tipologie di lavoro?

Non sara' invece che per fare questi lavori, gli italiani dovrebbero mettersi in concorrenza con gli stipendi che percepiscono i lavoratori "extracomunitari"?

<<"E nascondono, a loro e a noi, il fatto che i lavoratori marginali sono, spesso, i piccoli artigiani e commercianti, le partite IVA, i lavoratori in proprio che - giustamente - non votano per Bertinotti né per Prodi; e che quindi sono trattati come i comunisti trattavano i «nemici di classe», bollati di evasione, criminalizzati.">>

Lungi da me fare di tutta l'erba un fascio, e riconoscendo anzi una situazione drammatica di gran parte del "popolo della partita iva", ma chi e' che assume gli extracomunitari" per un tozzo di pane al giorno se non proprio piccoli proprietari terrieri, artigiani e commercianti, che con grande nonchalance, si approfitttano della drammatica situazione di alcune aree del mondo per attingere a mano d'opera a costi bassissimi. Magari sono le stesse persone che con grande ipocrisia lanciano anatemi e strali contro gli emigrati e la loro diversa cultura.

E come mai la stragrande maggioranza di loro dichiarano un reddito di 800 Euro al mese o inferiore?
Ripeto, non puo' assolutamente essere un discorso generalizzato, sarebbe fin troppo facile fare del populismo, ma un controllo incrociato con il censimento dei natanti da diporto potrebbe riservare qualche sorpresa.

Distinti Saluti,

(Lettera Firmata)


Ciao,
Stefano
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 2/5/2007 12:31
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
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Solo un paio di osservazioni, Vernavideo:
Citazione:
Vivo da molti anni in un paese molto piccolo (il Lussemburgo), ma caratterizzato da una popolazione estremamente etereogenea, dove i Lussemburghesi costituiscono solo il 30% della popolazione. Secondo il suo metro di giudizio, questo paese perverso (e' si', ci sono molte coppie miste) dovrebbe essere un paese degenerato, sull'orlo della bancarotta economica e morale, e invece e' il primo paese per reddito pro capite, pil per abitante eccetera eccetera. I delitti (sopratutto quelli a sfondo sessuale) restano confinati nelle aeree rurali, quelle piu' restie al salutare interscambio genetico e culturale. Chiese, moschee e sinagoghe convivono pacificamente nel pur ristretto territorio.

Chissa' come mai??????
Come mai il Lussemburgo e' cosi' ricco?
Perche' e' uno dei centri mondiali del crimine, sicuramente il piu' grande centro del crimine europeo.
Non vi troverete di sicuro nessun macellaio, pero': e' il quartiere blindato dove vivono i ricchi.
Un po' come dire che niente succede mai a Notting Hill, dove convivono tutte queste brave persone, di ogni razza e religione, con la loro piccola casetta da svariati milioni di sterline, la loro Bentley o BMW, ed i loro cagnolini, le loro Colf ed i loro camerieri/cuochi/tuttofare, pure loro esenti dalle brutture del resto del mondo. Peccato che loro sono cosi' bravini proprio perche' la loro razza e religione in realta' e' la stessa: sono della Razza Padrona e adorano il dio Denaro. Il Lussemburgo non e' altro che la versione De Luxe di tutti quei quartieri accuratamente segregati dei suburbia, dove vive anche Tony Soprano (il boss della Serie Sopranos), ma quando e' li, da killer spietato quale e' a New Jersey, si trasforma in una persona rispettabile.
Citazione:
Mi sfugge il senso del ragionamento: visto che siamo stati trattati ingiustamente, adesso dobbiamo vendicarci? non mi sembra una presa di posizione molto cristiana, ma una che al contrario contribisce a creare quel clima di intolleranza di cui ho scritto sopra.

Ti sfugge perche' non spiegato affatto, e percio' lasciato aperto a sacrosante critiche come la tua. Il senso, pero', mi sembra di capire, e' che questi immigrati sono diversi dai nostri emigrati: non vengono per costruire, ma vengono fatti arrivare (senza colpa da parte loro) per distruggere quel poco che trovano.
Citazione:
Non sara' invece che per fare questi lavori, gli italiani dovrebbero mettersi in concorrenza con gli stipendi che percepiscono i lavoratori "extracomunitari"?

Non solo: provare per credere, se sei italiano sei discriminato in quei lavori. La stupidita' ed ignoranza del piccolo imprenditore italiano e' tale che preferisce assumere manodopera che recepisce nel suo immaginario come piu' debole e manovrabile. Cazzi suoi quando questi cominceranno ad incazzarsi senza avere imparato le buone maniere.
Citazione:
un controllo incrociato con il censimento dei natanti da diporto potrebbe riservare qualche sorpresa.

A parte che sarebbe ora di finire di demonizzare chi possiede qualcosa che galleggia e rendere cosi' la nautica roba da ricchi (perche' non c'e' bisogno della barca per mostrare il proprio denaro), sorprese non ce ne potrebbero essere di meno: non troveranno certamente le barche degli artigiani o dei piccoli commercianti, ma i Panfili della classe dirigente e dei loro commercialisti, avvocati e simili (con l'unica eccezione dei dentisti e medici). Ragion per cui i controlli incrociati latitano.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 2/5/2007 13:35
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#3
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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da Blondet:
Citazione:
Il TG3 ha avuto la sfrontatezza di mandare le immagini - proprie della propaganda comunista di mezzo secolo fa - sull'eccidio di Portello della Ginestra, dove la banda Giuliano sparò sulla folla di braccianti che occupavano le terre in un tripudio di bandiere rosse. Il fatto avvenne nel 1948, ma ci è lontano di secoli.

ci sarà un motivo per tanto fastidio ?
sarei proprio curiosa di leggere la risposta
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 2/5/2007 13:48
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#4
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2006
Da Lussemburgo
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Ciao Pike,

Citazione:

Perche' e' uno dei centri mondiali del crimine, sicuramente il piu' grande centro del crimine europeo.

Non per difendere il lux, ma a me proprio non risulta che il gran ducato sia <<il piu' grande centro del crimine europeo>>
Mi risulta invece che sia diventato il centro europeo dei fondi di investimento e non a caso "sicav" (stuttura legale lussemburghese) e' diventato sinonimo di fondi di investimento.
Nonostante i severi controlli, sono convinto che proventi di attivita' illecite possano confluire in minima parte nei fondi di investimento lussemburghesi, ma ti assicuro che al 99.9% sono pensioni e investmenti di normali cittadini europei. Forse ti riferivi al settore bancario, quando vigeva il segreto bancario praticamente assoluto, ma devo disilluderti, in quanto il lussemburgo ha aderito all''european saving directive' quindi il paradiso dei criminali, come lo chiami tu, e' finito da un pezzo.
Mi ricordo anni fa' quando paventavano il "fallimento" del lussemburgo qualora fosse passata questa direttiva. La storia lussemburgese ha invece dimostrato che il crimine non paga, ed e' anche naturale che sia cosi', visto che nella stragrande maggioranza si trattava di piccolissime banche sconosciute ai piu' (tranne ai nostri politici e ai nostri grandi capitani di industria), con pochi impiegati, che ovviamente dichiaravano profitti bassissimi e di conseguenza pagavano pochissime tasse.
Discorso diverso quello sulla legge sulle holding, che in pratica permetteva a qualunque commercio o impresa di trasformare gli utili in dividendi (i dividendi, al contrario degli utili sono tassati al 2-3%). Forse tu saresti stato favorevole a questa legge che in pratica dava la possibilita' a qualunque impresa di evadere legalmente le tasse, ma anche questa e' stata abolita da poco tempo con ripercussioni trascurabili sull'economia.

Nella storia recente, il Lussemburgo si e' sempre distinto per sfruttare la posizione centrale europea e di praticare una apertura totale verso l'esterno e ha sempre adottato strategieche guardassero al futuro, al contrario dell italia ancora ferma alla "questione meridionale".

Citazione:

Ti sfugge perche' non spiegato affatto, e percio' lasciato aperto a sacrosante critiche come la tua. Il senso, pero', mi sembra di capire, e' che questi immigrati sono diversi dai nostri emigrati: non vengono per costruire, ma vengono fatti arrivare (senza colpa da parte loro) per distruggere quel poco che trovano.


Ma quale distruggere, se nello stesso articolo si reitera in piu' occasioni che "questi extracomunitari" (secondo me blondet si mette i guanti quando scrive "extracomunitari") vengono proprio per fare quei lavori che gli italiani non vogliono piu' fare....
Da quanti anni frequenti questo forum, e ancora ti fai fregare da questi slogan dettati solo dall'ignoranza?
Questi emigranti sono esattamente uguali dai nostri emigrati: in entrambi casi, sono stati sfruttati e continuano ad esserlo in virtu' della drammatica situazione dei rispettivi luoghi di provenienza.


Citazione:
Non solo: provare per credere, se sei italiano sei discriminato in quei lavori. La stupidita' ed ignoranza del piccolo imprenditore italiano e' tale che preferisce assumere manodopera che recepisce nel suo immaginario come piu' debole e manovrabile. Cazzi suoi quando questi cominceranno ad incazzarsi senza avere imparato le buone maniere.

Lo vedi che sei costretto a darmi ragione?

Citazione:

A parte che sarebbe ora di finire di demonizzare chi possiede qualcosa che galleggia e rendere cosi' la nautica roba da ricchi (perche' non c'e' bisogno della barca per mostrare il proprio denaro), sorprese non ce ne potrebbero essere di meno: non troveranno certamente le barche degli artigiani o dei piccoli commercianti, ma i Panfili della classe dirigente e dei loro commercialisti, avvocati e simili (con l'unica eccezione dei dentisti e medici). Ragion per cui i controlli incrociati latitano.

Hai dimenticato i notai.....
Scherzi a parte penso che sul discorso tasse abbiamo gia' scambiato i nostri punti di vista e sono sicuro che hai capito esattamente quello che intendevo dire.

Ciao,
Stefano

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Non mi fare come bandit, che critica, critica, e' andato a lavorare nello stesso ufficio dove lavoravo io fino al mese scorso....
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Inviato il: 2/5/2007 14:38
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
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Vernavideo, ma stiamo ancora qui a seguire quel trombone di Blondet?

E' vero che si possono trovare articoli interessanti e dettagliati, ma se noti la precisione certosina di Blondet è monodirezionale e monofocale. Non starò certo qui a dire su cosa si focalizzi Blondet, ma è abbastanza chiaro.

Per il resto è un trombone che nemmeno nel Libro Cuore: legge un articolo de La Padania (de a-pa-da-ni-a) dove parlano di gente che spende 300 euro in discoteca e di ragazze che fanno gare di fellatio, e da allora non la smette più di dire che "i giovani" non fanno altro da mane a sera.

Critica la scuola di oggi per dire che la vera pedagogia è quella promossa all'interno della Hitlerjugend o dei pionieri (il suo equivalente socialista, che però è sopravvissuto abbastanza a lungo da essere ancora un fresco ricordo di chi ha 25 anni).

Critica (diosanto!) l'imperialismo dell'America per poi elogiare i giovani che entrano nell'esercito. Afferma di non aver fatto il militare (qualcuno urlerebbe culattone raccomandato!) epperò si spertica in elogi della vita militare. Degli altri.

Cosa vuoi scrivergli a uno così? Non è razzista, ma nemmeno per sogno. E' bolso, è un vecchio trombone moralista che passa le serate a fare due .... così ai suoi nipoti raccontandogli com'era bella la vita una volta.

E come sarebbe bello che tornassimo a quei tempi, con la polizia che picchia e la gente che tace.
Inviato il: 2/5/2007 15:09
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#6
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 18/8/2006
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Blondet bravissima penna, ma mezzo fallito pensatore, ingabbiato in una supermorale cattolica (e sessuofobo), totalmente confuso in economia e anche in ideologie politiche (confonde il libertarismo con lo statalismo, ugh!!). Nemico del libero mercato, piuttosto che lasciare all'individuo le proprie scelte nel rispetto della proprieta' altrui, favorisce esplicitamente una guida autoritaria da parte di un integerrimo comandante di stato, pero' allo stesso tempo critica fortemente i comandanti marxisti (eccerto, non erano credenti e tantomeno cattolici!). A ragione, e con qualche gradita (almeno da parte mia) esagerazione, tira addosso alla lobby neocon-israeliana, schierandosi sulla view di questo sito in merito a 911, e sui politici itagliani. Questi ultimi due forse oramai gli unici spunti di interesse per continuare a leggere i suoi articoli in materia.
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The State is the great predatory enemy of the human race, and in its very being, the organization and regularization of predation, exploitation, and robbery
Inviato il: 2/5/2007 15:22
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#7
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Mi risulta invece che sia diventato il centro europeo dei fondi di investimento

Come se tutte le attivita' criminali fossero anche illegali: da dove arrivano questi soldi alla vecchina che fila col gatto in grembo non interessa, ma il filo e' diretto nel Cuore di Tenebra e nel Cervello di Kurtz, ora come cento anni fa.
Citazione:
Nonostante i severi controlli,

Di facciata: ero un'esperto.
Citazione:
Mi ricordo anni fa' quando paventavano il "fallimento" del lussemburgo qualora fosse passata questa direttiva.

E' la stessa manfrina di tutti quei posti li': gridano forte per far capire che c'e' del marcio, sebbene lo sappiano tutti, per poi rivelare che non c'era (gli stessi).
Citazione:
questa legge che in pratica dava la possibilita' a qualunque impresa di evadere legalmente le tasse, ma anche questa e' stata abolita da poco tempo con ripercussioni trascurabili sull'economia.

Anche qui e' il gioco delle tre carte: una matrioska di compagnie che spostano le sedi legali periodicamente per non pagare tasse, ma sono incorporate, tramite un oculato gioco di scatole cinesi contemporaneamente in vari posti: non so se li' pubblicano l'elenco delle compagnie sciolte: una lettura interessante (peccato che non ci siano nomi di direttori, azionisti, trustees e beneficiari).
In ogni caso il Lussemburgo, essendo il quartiere chic e' anche l'ultimo strato di layering: quando escono da li' tutti sono piu' bianchi che se fossero stati lavati con Dixan (dei sepolcri imbiancati diceva Konrad, gia' 100 anni fa).
Citazione:
il Lussemburgo si e' sempre distinto per sfruttare la posizione centrale europea e di praticare una apertura totale verso l'esterno

Il Lussemburgo, come stato che prende decisioni di qualsiasi tipo, semplicemente non esiste: e' quello che era per gli inglesi il Belgio, una dependance.
Citazione:
Non mi fare come bandit, che critica, critica, e' andato a lavorare nello stesso ufficio dove lavoravo io fino al mese scorso....

Ho gia' dato, sono stato amministratore di portfolio di ditte, ero lo specialista nella mia compagnia di ditta incorporate in America, ma non registravo o amministravo solo quelle, perche', viste le scatole cinesi era sempre un giro abbastanza chiuso e sempre la stessa gente. Le leggi fanno ridere e sono fatte apposta per coprire il crimine. Quello su cui dovremmo metterci d'accordo e' il concetto di crimine: per me la speculazione e' il crimine piu' efferato, gli altri derivano quasi tutti da li'- da una parte c'e' quello in giacca e cravatta, dall'altra il cercatore di diamanti nel buco piu' schifoso del mondo, ma il gioco e' il medesimo.

Poi ho deciso che per avere a che fare con mafiosi, tanto valeva fare direttamente lo sbirro...
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Inviato il: 2/5/2007 15:23
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#8
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E' bolso, è un vecchio trombone moralista che passa le serate a fare due .... così ai suoi nipoti raccontandogli com'era bella la vita una volta.

Non credo che ce li abbia, i nipoti, infatti non credo che frequenti donne e persone piu' giovani (che non siano dei baciapile patentati), ma anche se ce li avesse loro si terrebbero alla larga.

In ogni caso e' meglio lui dei finti "progressisti": lui almeno dice quello che pensa, non si nasconde dietro il pensiero dominante e la parte buona dei suoi articoli e' veramente ottima.
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Inviato il: 2/5/2007 15:30
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  •  vernavideo
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#9
Dubito ormai di tutto
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Ciao Pausania,

Citazione:

Non starò certo qui a dire su cosa si focalizzi Blondet, ma è abbastanza chiaro.

Non e' che abbia tutti i torti pero'.....e pultroppo il sionismo e' una realta' che va presa sul serio....
Citazione:

E come sarebbe bello che tornassimo a quei tempi, con la polizia che picchia e la gente che tace.


Beh, ma almeno una volta usavano i cari vecchi manganelli e non il phaser o come diavolo si chiama...

Ciao,
stefano
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Inviato il: 2/5/2007 15:33
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  •  vernavideo
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#10
Dubito ormai di tutto
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Ciao Pike,

Ma perche' ammorbare tutta la comunita' con le beghe finanziare del lussemburgo? In parte, come ho detto hai sicuramente ragione, ma non e'questo il punto della discussione, ne il motivo perche' ho incluso il lussemburgo come esempio.

Spero invece di essere riuscito a, non dico farti cambiare idea, ma quantomeno a farti riflettere su molti luoghi comuni sul dramma degli emigranti.

Citazione:

Poi ho deciso che per avere a che fare con mafiosi, tanto valeva fare direttamente lo sbirro...


Ma parli sul serio?

Ciao,
Stefano
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Inviato il: 2/5/2007 15:59
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
non e'questo il punto della discussione

Lo so, era solo che non mi andava di assentire alla tua descrizione di Benelux Felix.
Citazione:
Spero invece di essere riuscito a, non dico farti cambiare idea, ma quantomeno a rifletter su molti luoghi comuni sul dramma degli emigranti.

Guarda che ero gia' d'accordo con te: sono un emigrante anch'io. Cercavo solo di capire il punto di Blondet.
Citazione:
Ma parli sul serio?

Purtroppo si.
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Inviato il: 2/5/2007 16:03
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 6/4/2006
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Citazione:
Non e' che abbia tutti i torti pero'.....e pultroppo il sionismo e' una realta' che va presa sul serio....

Il sionismo senz'altro. Come pure la paraculaggine di Blondet.

Ma è la giusta nemesi per le teste di scodella formato Aipac. A forze di dire e fare stronzate, hanno dato la possibilità ai vari Blondet di questa Terra di lasciarsi finalmente andare senza che gli si possa dire niente (intendo, tra persone serie), perché naturalmente loro parlano solo e soltanto del sionismo, quando gli fa comodo, beninteso. In interiore homini non vogliamo andare.

Ben gli sta alle teste di scodella, ben gli sta. Infatti io quegli articoli di Blondet li leggo con gran gusto, e mi piacerebbe mandarli tradotti in inglese a Mr Foxman, per prenderlo per il culo a vita sulla sua idiozia.

Ah ah!
Inviato il: 2/5/2007 18:11
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  •  Ramingo
      Ramingo
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#13
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/10/2005
Da Puglia
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Citazione:
In ogni caso e' meglio lui dei finti "progressisti": lui almeno dice quello che pensa, non si nasconde dietro il pensiero dominante e la parte buona dei suoi articoli e' veramente ottima.

Quoto e straquoto.
Sebbene col Blondet-pensiero abbia dei problemi persino io,fascistone di un fascista (vedi TAV,nucleare,e un pochino,anche il sesso...),lui rimane un pensatore da rispettare,non dico da amare.
L'accusa di essere un "monofocale",non la capisco.
Lui ha una visione della vita;non la impone a nessuno.
La descrive e la motiva;ne rivela i riscontri,le note a margine dei suoi articoli sono sempre precise e dettagliate.
Non si può essere sempre d'accordo,qualche volta (forse) una cantonata la prende pure lui,ci mancherebbe....
Ma tanto di cappello al suo lavoro.
_________________
La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Inviato il: 3/5/2007 12:35
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#14
Dubito ormai di tutto
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Da Lussemburgo
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Ciao Ramingo,

Spero tanto che questa discussione non diventi un referendum pro o contro blondet. Ognuno evidentemente ha le sue opinioni su questo giornalista, e, sinceramente, non mi importa piu' di tanto conoscerle. Vorrei riportare quindi la discussione sul razzismo, additando un certo giornalismo come concausa di un clima di intolleranza verso "l'extracomunitario".
Capita a proposito un articolo sul manifesto di oggi che riporto integralmente:

L’orgia simbolica dei media nella costruzione dello «straniero»
Così giornali e tv creano razzismo.


Parla Giuseppe Faso, autore del saggio «Le parole che escludono. Voci per un dizionario»

E’ un professore di liceo in pensione,ma da venti anni Giuseppe Faso si occupa di immigrazione con un occhio particolare a come i media trattano lo «straniero». Tanto da scrivere un libro, una specie di guida, per «I
quaderni di Arci», che si chiama «Le parole che escludono. Voci per un dizionario». Una radiografia di come parliamo, tutti, non solo i media. E
delle conseguenze che queste parole producono.
La «rivolta» dei cinesi a Milano, il ragazzo rom di Appignano che ha ucciso con la sua auto quattro ragazzi,ora la donna rumena ribattezzata
la «killer dell’ombrello». E, intanto, servizi e servizi sull’immigrazione...
che ne pensa?
Certo, ne sono stato colpito. Anche se vorrei premettere che il razzismo
è un processo molto complesso e bisogna stare attenti a non ridurlo
in origine a pochi fattori. Ma i fatti di cronaca di questi giorni evidenziano alcuni meccanismi: a mio avviso, ad esempio, Repubblica ha fatto una delle pagine più razziste sull’omicidio della ragazza di Roma. Attenzione, negli articoli non ho trovato frasi o battute particolarmente feroci. Ma un giorno è stata composta una pagina così: le reazioni politiche, Lega in testa, le parole del ministro Ferrero che cercava di riportare il discorso sull’analisi dei dati. E poi un bel grafico su quanti sono gli immigrati in Italia.
Dico io: ma che c’entra? Tra le tante caratteristiche che aveva questa ragazza si è scelta la categoria «immigrazione» e ci si è costruito un
mondo. Dentro questo mondo c’è la Lega che dice una cosa, il ministro di Rifondazione che dice altre cose. Il giornalista si presenta come uno che
fa il suo lavoro e non dice delle cose troppo becere. Ma è esattamente questo tipo di rappresentazione di alcuni gruppi sociali che sta costruendo una comunità razzista.
Dunque il linguaggio dei media ha una ricaduta immediata sul corpo sociale?
Fondamentale. Il razzismo è un fenomeno ideologico: si costruisce socialmente l’immagine dello straniero.
Significa che c’è una negoziazione che passa attraverso atti simbolici.
E l’immigrazione non viene raccontato come un fenomeno sociale, ma come un fenomeno naturale.
Razzismo non è pensare che qualcuno sia inferiore, ma ricondurre questo fatto a fenomeno naturale. Nella società esistono delle persone in una posizione inferiore, è vero. Ma generalmente le leggiamo come disuguaglianze sociali.Nel caso dello straniero, no. E il meccanismo che si alimenta è devastante. Nelle società complesse ci riconosciamo tutti in una tribù: diventa difficilissimo dire qualcosa che contrasta con le persone a noi più vicine. E se i vicini dicono «i rumeni sono tutti delinquenti», per metterlo in discussione devo fare un doppio sforzo: cognitivo - chiedermi cioè perché dicono questo - e uno affettivo - mettere in discussione quello che dicono i «miei». Per nulla semplice. Per questo veicolare certi luoghi comuni è molto grave. Accade dappertutto, anche sul manifesto. Non bisogna utilizzare certe parole,
anche quelle di senso comune, come badante o extracomunitario? Sì perché il problema non è l’intenzione delle persone. Siamo di sinistra? benissimo, stiamoci un po’ attenti.
Utilizzando questi termini è facile contribuire a una negoziazione del senso comune in cui chi vuole mettere in discussione certe metafore è totalmente subalterno. L’etica della responsabilità è l’etica dell’ attenzione.
Non voglio arrivare all’estremo del tabù, per cui certe parole non vanno mai dette. Ma ormai nei testi sociologici si leggono cose tipo «La badante parte da questi zone»: prima di partire, sono già badanti.


Ciao,
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Inviato il: 3/5/2007 15:31
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  •  Ramingo
      Ramingo
Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#15
Mi sento vacillare
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Vernavideo,
ora non lo trovo,ma ti anticipo che Blondet non parla sempre male degli "extracomunitari".
Anzi,un giorno si prese pure le legnate di Linucs,e del bollettino FT che mi arriva,per aver avuto parole di stima o umana pietà per alcuni di loro...
Gli "alcuni" sono per lo più cattolici,almeno di cultura...e vabbè,nessuno è perfetto.
Ma se leggi tutti gli altri articoli di Blondet,vedrai che lo si può accusare di molte cose,ma non di becero razzismo.
Nell'articolo individuato da te,aveva bisogno di esprimersi così.In altri non lo ha fatto.
Appena ri- ho 2 minuti te lo indico
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La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Inviato il: 3/5/2007 16:43
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#16
Sono certo di non sapere
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restano confinati nelle aeree rurali, quelle piu' restie al salutare interscambio genetico e culturale

Quindi in pratica stai dicendo che il reato è ereditario e va cancellato a forza di "interscambi" genetici?
Inviato il: 4/5/2007 13:36
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  •  vernavideo
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#17
Dubito ormai di tutto
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Azz,zietto, lo sapevo che non potevi resistere.

Citazione:

Quindi in pratica stai dicendo che il reato è ereditario e va cancellato a forza di "interscambi" genetici?


In realta' io affermavo il contrario, mentre continuo a leggere cose tipo albanesi tutti assassini....

Ma adesso che mi ci fai pensare, forse hai ragione. mi spiego: e' risaputo che, esteticamente parlando, ci sono piu' possibilita che la prole di una coppia con un patrimonio genetico diverso, sia piu' "bella" e piu sana della prole di persone molto simili (geneticamente parlando).

Quindi ne consegue che la prole esteticamente superiore, avra' piu' possibilita' di trovare un patner per l'accoppiamento sessuale, con la logica conseguenza che sara' meno esposta a una certa tipologia di reati (ad esempio la violenza sessuale), ne convieni?

E dimmi, dimmi, tu come stai messo a patrimonio genetico?

Ciao,
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Inviato il: 4/5/2007 17:59
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  •  sick-boy
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#18
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

vernavideo ha scritto:

Ma adesso che mi ci fai pensare, forse hai ragione. mi spiego: e' risaputo che, esteticamente parlando, ci sono piu' possibilita che la prole di una coppia con un patrimonio genetico diverso, sia piu' "bella" e piu sana della prole di persone molto simili (geneticamente parlando).

Quindi ne consegue che la prole esteticamente superiore, avra' piu' possibilita' di trovare un patner per l'accoppiamento sessuale, con la logica conseguenza che sara' meno esposta a una certa tipologia di reati (ad esempio la violenza sessuale), ne convieni?

E dimmi, dimmi, tu come stai messo a patrimonio genetico?

Ciao,
Stefano


Ti rispondo io, mezzo terrone e mezzo veneto.

Hai detto una stronzata.

La bellezza di cui parli non è estetica, bensì semplicemente una maggiore probabilità di NON avere tare genetiche, che sono però solitamente mentali. Inoltre, va tristemente detto, l'intera popolazione mondiale si è indebolita e imbruttita nel corso di tutto il XX secolo, a causa dei progressi della medicina che hanno evitato la morte di milioni di individui ad essa destinati dall'amata selezione naturale. E perciò, seguendo il tuo ragionamento, l'igiene è responsabile non solo di violenze sessuali, ma anche di omicidi, genocidi e, soprattutto, carestie. Fottuta igiene!!

E poi, tanto per rimarcare ancora un pò, non mi risulta che a commettere violenze sessuali siano i maschi brutti. Non è neanche una categoria quella dei maschi brutti (a differenza, ahimè, in una società come la nostra, delle femmine brutte). Semmai esiste la categoria dell'emarginato, del povero, dell'immigrato, dell'ignorante, del tamarro....

Infine, se vuoi parlare di razzismo e immigrazione cerca di farlo in modo serio, essendo il problema delicato e sfaccettato. Essere contro l'immigrazione NON VUOL DIRE essere razzisti.
Inviato il: 4/5/2007 19:16
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  •  vernavideo
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#19
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Citazione:

sick-boy ha scritto:

Hai detto una stronzata.

Era una battuta....

Ma ovviamente non sei al corrente delle sciarratine tra me e zio linucs....

Citazione:


Essere contro l'immigrazione NON VUOL DIRE essere razzisti.


No eh?
Allora, sentiamo, cosa vuol dire essere contro l'immigrazione?

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Inviato il: 4/5/2007 19:42
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  •  sick-boy
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#20
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ok, mi spiace, non avevo capito che era una battuta.

Io non ho la sicurezza di molti qui dentro, e un'idea precisa devo ancora farmela. Quindi, senza dirti se sono io pro o contro l'immigrazione, ti elenco i problemi:

- erosioni delle retribuzioni minime dei lavoratori non qualificati
- aumento della domanda (e quindi dei prezzi) nei quartieri più periferici (e perciò abbordabili) con conseguente rincaro per i poveri.
- aumento della microcriminalità

Ce ne sono tanti altri ma mi soffermo sull'ultimo. E' verissimo che la maggioranza dei criminali sono e restano Italiani, ma non bisogna confondere criminalità con sicurezza. La microcriminalità di cui sono portatori moltissimi immigrati (spesso clandestini) comporta un reale problema di sicurezzA (sono incazzato nero, due tentativi di RAPINA in un mese semplicemente passeggiando per Milano e Torino, in zone centrali, PRIMA delle 10 di sera). Quando la confusione sarà troppa il governo interverrà. E come può intervenire?? Ma chiedendo più potere....

Infine pensa alla Francia, da sempre pro immigrazione....li ghettizzano poveretti!!
Inviato il: 4/5/2007 19:49
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  •  neoprog
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#21
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Salve a tutti.
Io conosco almeno un paio di Maurizio Blondet.
Il primo è un ottimo giornalista investigativo,che,raccogliendo informazioni dai media di tutto il mondo,le unisce in un interessante mosaico, abbastanza credibile, sulla situazione attuale.
L'altro invece è un'opinionista trascinato da una passione e da un furore ideologico tali da fargli scrivere castronerie colossali, e spesso in totale disaccordo col primo(il giornalista investigativo).
In sintesi: il primo ragiona, l'altro no.
Saluti.
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Inviato il: 5/5/2007 13:27
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#22
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
- erosioni delle retribuzioni minime dei lavoratori non qualificati
- aumento della domanda (e quindi dei prezzi) nei quartieri più periferici (e perciò abbordabili) con conseguente rincaro per i poveri.
- aumento della microcriminalità


E questi problemi sono causati dall'immigrazione o da politiche sbagliate?
Ma come fara' mai il lussemburgo a essere il paese piu' ricco del mondo
con questi tassi di immigrazione?


Tra l'altro ti ricordo che queste caxxate le dicevano gia' ai tempi dell' iimigrazione meridionale, chiedi a chi ti ha donato il 50% dei cromosomi terroni che hai nel sangue,,,,

Ciao,
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Inviato il: 5/5/2007 14:06
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#23
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Citazione:

vernavideo ha scritto:
Citazione:
- erosioni delle retribuzioni minime dei lavoratori non qualificati
- aumento della domanda (e quindi dei prezzi) nei quartieri più periferici (e perciò abbordabili) con conseguente rincaro per i poveri.
- aumento della microcriminalità


E questi problemi sono causati dall'immigrazione o da politiche sbagliate?
Ma come fara' mai il lussemburgo a essere il paese piu' ricco del mondo
con questi tassi di immigrazione?


Tra l'altro ti ricordo che queste caxxate le dicevano gia' ai tempi dell' iimigrazione meridionale, chiedi a chi ti ha donato il 50% dei cromosomi terroni che hai nel sangue,,,,

Ciao,
Stefano


no aspetta un attimo, forse non capisci cosa intendo. E' ovvio che la colpa è TUTTA delle politiche e non dell'immigrazione in sè. Il mio essere contro è contro QUESTA immigrazione.
Cosa fanno queste politiche? Fanno ricadere tutti i problemi dell'immigrazione sui poveri, tutti i vantaggi sui ricchi...ho torto???
Cmq il lussemburgo sguazza nell'oro, non ha i nostri problemi.
Inviato il: 5/5/2007 14:37
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  •  vernavideo
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Re: Lettera aperta a Maurizio Blondet
#24
Dubito ormai di tutto
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Non e' solo una questione di soldi (per carita', c'entrano anche quelli), ma sopratutto di potere. Qualche post fa' hai citato la francia. Bene in Francia l'intolleranza verso gli immigrati e' un fenomeno abbastanza recente, nel paese europeo, che, grazie a colonie ed ex colonie, ha sempre convissuto e prosperato con l'immigrazione. Negli ultimi anni, comunque, grazie a politiche sociali che hanno favorito la nascita di ghetti (cfr. Banlieue) insieme ad una certa "nomenclatura" come quella oggetto di questa mia discussione, hanno visto la nascita di un pacchetto legislativo che fa in invidia al patrioct act, e stanno lentamente trasformando la francia in uno stato di polizia.

Banlieue
Note that this connotation of the word is mostly restricted to European French. In Quebec and Africa, the word retains its neutral meaning. Recently coined terms used in politics, sociology, and the French media to describe banlieues with high levels of poverty, violence and drug trafficking include zones urbaines sensibles ("sensitive urban areas") and quartiers dits sensibles ("neighbourhoods deemed sensitive").

dalla definizione di Banlieue su wiki, devo tradurre?

Citazione:

Cmq il lussemburgo sguazza nell'oro, non ha i nostri problemi.


Il lussemburgo sguazza nell'oro sopratutto grazie all' immigrazione:

Frontier workers (about 100.00 people: French:52%, German 21%, Belgian: 28%) and foreign residents represent 65% of the working population.
(dal link precedente)


L'hai capito o no che vi stanno fottendo?

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Inviato il: 5/5/2007 16:27
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