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  La spietata mattanza dei delfini

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  •  SENTIERO
      SENTIERO
Re: La spietata mattanza dei delfini
#91
Dubito ormai di tutto
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Da ROMA
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Citazione:

florizel ha scritto:
... sarebbe interessante capire quali siano gli elementi che impediscano all'essere umano di rendersi quanto più possibile cosciente, delle sue azioni e della possibilità di determinare la propria vita.
Vi seguo con interesse.


Premesso che concordo con quanto detto da Pikebishop, sulla potenzialita' dell'uomo di sviluppare una coscienza permanente.
Ogniuno di noi e' una miriade di personalita' differenti, ogniuna con il suo punto di vista, la sua memoria e le sue peculiarita'. In mezzo a tutte queste personalita' c'e' l'IO VERO CHE SA' che e' in comunicazione col TUTTO, ma che spesso e volentieri non ha voce in capitolo.
Tutte le false personalita' sono il frutto del nostro "adattamento" al mondo e sono identificate con il mondo, e' come se il mondo le avesse create a propria immagine e somiglianza. Noi non riusciamo a concepire un mondo diverso da quello che viviamo, in quanto le nostre personalita' ce lo impediscono.
Il punto fondamentale .....noi siamo identificati con cio' che sta fuori di noi e ci dimentichiamo di noi stessi. Non siamo presenti a noi stessi.
Il caro vecchio Gurdjieff divideva i vari stati della coscienza in vari gradi.
-Il primo stato di coscienza e' quello del sonno, ossia dell'uomo che dorme. Che anche se molto limitata se uno sente un rumore si sveglia per prendere "coscienza" di cio' che accade.
-Il secondo stato di coscienza e' lo stato di veglia comune. Quello che viviamo tutti i giorni.
-Il terzo stato di coscienza e' quello della PRESENZA, quando noi siamo consapevoli di essere nel proprio corpo.
E' uno stato che i bambini vivono costantemente fino ad una certa eta', in cui il tempo scorre molto piu' lentamente. Normalmente l'uomo comune vive questo stato per una frazione di secondo e molto raramente, e per giunta neanche se ne accorge, non avendo gli strumenti per capire fino in fondo di cosa stiamo parlando.
Spesso mette a diisagio, tipo quelle situazioni in ascensore dove uno non sa come comportarsi e si mette a leggere tutte le targhette possibili ed immaginabili .
-Il quarto stato di coscienza e' quello delle visioni mistiche, ma lo dico solo per sentito dire

Gurdjieff diceva inoltre, che tra il primo ed il secondo non c'e' molta differenza.... ed io vorrei analizzare questa ipotesi.

......Ma qui' finiamo OT secondo i canoni...... e poi visto che oggi e' un anno (me ne sono accorto adesso) che vado dicendo che noi non siamo presenti a noi stessi, e che nessuno mi ha mai detto : "E' vero, non ci avevo mai fatto caso". E' molto probabile che non interessi a nessuno.
A domani.
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servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha
dimenticato il dono

A.Einstein
Inviato il: 25/4/2007 3:03
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  •  florizel
      florizel
Re: La spietata mattanza dei delfini
#92
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Citazione:
visto che oggi e' un anno (me ne sono accorto adesso) che vado dicendo che noi non siamo presenti a noi stessi, e che nessuno mi ha mai detto : "E' vero, non ci avevo mai fatto caso". E' molto probabile che non interessi a nessuno.

Ma allora, se ti sei ricordato che oggi compi un anno di iscrizione ad LC, un po' presente a te stesso lo sei...
Certo, questo non determinerà una "coscienza permanente", ma è un buon motivo per porgerti le mie felicitazioni, SENTIERO.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 25/4/2007 3:32
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#93
Mi sento vacillare
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Pike e Sentiero, avete detto cose molto sagge che condivido profondamente, e vi ringrazio per l'attenzione che cercate di instillare nelle persone verso la coscienza di se stessi, unico vero strumento di crescita personale.

Sentiero, hai parlato di presenza nel corpo.
Ma cos'è questa coscienza del corpo?
Com'è il tuo percepirti?
Come si sviluppa la tua attenzione?
Hai già indovinato quali sono le distorsioni che ti prevengono dal realizzare ciò che veramente sei?

Personalmente è come se alcuni commenti di Pike mi avessero scosso, facendomi ricordare le crepe nella mia propria descrizione del mondo; e in quelle crepe bisogna infilarsi se si vuole capire, se si vuole trascendere le proprie illusorie credenze riguardo se stessi e il mondo, per come ci viene raccontato.

Scusate per il pesante OT, torno in tema affermando che la nostra visione antropocentrica o specie-centrica è una grossa falsità, l'illusione di piccole scimmie che si sono raccontate storie a vicenda pur di giustificare i propri atti incoscienti e senza amore.

Ciao
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 25/4/2007 9:38
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La spietata mattanza dei delfini
#94
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Auguri Sentiero,anche se in ritardo
Citazione:
che vado dicendo che noi non siamo presenti a noi stessi, e che nessuno mi ha mai detto : "E' vero, non ci avevo mai fatto caso". E' molto probabile che non interessi a nessuno.

veramente è stato affrontato l'argomento in altro forum,(non ricordo più quale)
Oggi come oggi,sono molto più presente a me stessa di prima,e coscientemente scelgo di adattarmi alle circostanze del momento per opportunismo ed anche per quieto vivere,perchè il guerriero sà la differenza tra le scaramucce e le battaglie,ed ha bisogno di ritemprarsi e prendere fiato per affrontare quest'ultime
Grazie Roberto
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 25/4/2007 10:03
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  •  SENTIERO
      SENTIERO
Re: La spietata mattanza dei delfini
#95
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 24/4/2006
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Grazie a Flo e Fiammi per gli auguri.

Citazione:

Timor ha scritto:

Sentiero, hai parlato di presenza nel corpo.
Ma cos'è questa coscienza del corpo?
Com'è il tuo percepirti?
Come si sviluppa la tua attenzione?
Hai già indovinato quali sono le distorsioni che ti prevengono dal realizzare ciò che veramente sei?

Ciao


Ciao Timor, vorrei dire cosa non e' la presenza.
Non va confusa con l'attenzione. Uno che e' attento, non e' detto che sia presente.
La presenza e' assenza di pensiero. Tu sei e basta. Tu sei colui che osserva il pensiero.

Tu in questo momento puoi verificare che non sei presente.
Fai una cosa comune, come sederti sulla poltrona a vedere la televisione. Ti siedi concentrando la tua attenzione sul tuo corpo che e' adagiato, mantenendo lo sgurdo consapevolmente sul tuo corpo per evitare distrazioni.
Poi lentamente rivolgi lo sguardo verso il teleschermo cercando di rimanere presente. Se ti va descrivi cosa e' successo.

Per quelli che pensano di essere presenti.... c'e' un esercizio di Gurjieff semplice semplice che possono fare piu' in la'.
Ciao.
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A.Einstein
Inviato il: 25/4/2007 15:55
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  •  SENTIERO
      SENTIERO
Re: La spietata mattanza dei delfini
#96
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

fiammifero ha scritto:

veramente è stato affrontato l'argomento in altro forum,(non ricordo più quale)
Oggi come oggi,sono molto più presente a me stessa...

Se fossi stata presente... te lo ricorderesti....

Ciao Marina.
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A.Einstein
Inviato il: 25/4/2007 16:01
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#97
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ti siedi concentrando la tua attenzione sul tuo corpo che e' adagiato, mantenendo lo sgurdo consapevolmente sul tuo corpo per evitare distrazioni


Ma cos'è questo corpo di cui parli mentre sei presente ?
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Inviato il: 25/4/2007 16:48
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#98
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma cos'è questo corpo di cui parli mentre sei presente ?

Se fossi presente lo sapresti, in ogni caso puoi avere una buona idea di cos'e' il corpo martellandoti le dita, frustandoti e indossando il cilicio , il tutto cercando di essere osservare le idee che vorticosamente passano per la tua testa in tale frangente.

Magari pero' e' piu' facile senza martellarsi eh?
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Inviato il: 25/4/2007 16:52
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#99
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Dai Pike veramente c'è bisogno di rispondere a un koan?

Quando si è veramente presenti nel corpo, lo si distrugge, perchè ci si accorge che non esiste in realtà...un oggetto solido-concreto definibile come corpo, è solo uno schema della mente.

Questo è il segreto della tecnica, almeno IMVHO
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Inviato il: 25/4/2007 16:59
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  •  SENTIERO
      SENTIERO
Re: La spietata mattanza dei delfini
#100
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Timor ha scritto:
Citazione:
Ti siedi concentrando la tua attenzione sul tuo corpo che e' adagiato, mantenendo lo sgurdo consapevolmente sul tuo corpo per evitare distrazioni


Ma cos'è questo corpo di cui parli mentre sei presente ?


E' il contenitore, e tu sei il contenuto.
Essere convinti di essere il contenitore, vuol dire non essere presenti.

Dovrebbe essere il contenuto ad usare il contenitore e non il contrario, ma anche nelle cose banali.
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Inviato il: 25/4/2007 17:10
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#101
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Citazione:
Quando si è veramente presenti nel corpo, lo si distrugge, perchè ci si accorge che non esiste in realtà

Schema utilissimo, specie quando devi evitare i cocci di vetro a piedi scalzi.

Quello non e' il segreto della tecnica, ma solo una concettualizzazione tanto quanto quella di dire che il corpo esiste.
Il fine della tecnica e' proprio evitare le concettualizzazioni, abbandonare le fantasie e concentrarsi sulle sensazioni e sul controllo che "qualcosa" esercita con un continuo "bio-feedback" sulle sensazioni, lasciando che i pensieri automatici passino, come nuvole nel cielo.

Non so se si e' capito ma non sono un fanatico dei Koan: sono ad anni luce dalle nostre possibilita' di comprensione, percio' totalmente inutili che vuol dire dannosi.
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Inviato il: 25/4/2007 17:18
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#102
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Chiamatela coincidenza o sincronicità, oggi anche il buon Blondet mi sovviene in soccorso per definire l'astruso problema della presenza nella corporeità.

Dall'articolo sul Limbo di oggi che per la maggior parte non condivido, una piccola perla

Citazione:
L’idea che per il santo l’aldilà sia già l’aldiquà è adombrata nel detto buddhista per cui il Samsara è il Nirvana stesso, visto e vissuto da chi «non trema più»: san Francesco che ringrazia Dio per l’acqua e per «sora nostra morte corporale» è già nella beatitudine, mentre soffre ancora qui.
Santa Bernadette che negli ultimi istanti ringrazia per la sua malattia, «le piaghe di fuoco e di fumo», per il giorno doloroso in cui suo papà vedendola vestita da suora, intimidito, le diede del voi anziché chiamarla «figlia mia», ha raggiunto lo stato dell’essere in cui il «samsara» (il dolore desiderante, insito nel vivere naturale) è identico al «nirvana» (dove tutto è perfetto e sensato, anche il dolore); è lo stesso concetto per cui non basta «accettare» la croce, bisogna «amare» la croce.
Dire infinitamente sì alla sua volontà.


Com'è dunque possibile stravolgere a tal punto la natura del corpo che la nostra presenza sia in grado di distillare l'estasi dal dolore ?

Un mistero misterioso
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Inviato il: 25/4/2007 17:25
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#103
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Amico Pike, hai ragione ho peccato di concettualizzazione, ma altrimenti di cosa avrei mai potuto scrivere?

Se poi anche i Koan non valgono a suggerire, allora non posso far altro che ritirarmi nel silenzio.
Nel silenzio dove bocca, schiena, gambe parlano alla mia presenza; e li ascolto finchè mi accorgo che non sono veramente loro, sono solo ricordi della vista che utilizzo per ricordare che esisto come corpo. E allora tutto diventa magicamente silenzioso e indifferente.
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Inviato il: 25/4/2007 17:37
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#104
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Com'è dunque possibile stravolgere a tal punto la natura del corpo che la nostra presenza sia in grado di distillare l'estasi dal dolore ?

Si chiama perversione ed e' oggetto di un fecondo genere letterario apprezzato da persone che francamente ritengo incomprensibili nel loro voyeurismo intellettuale.

Consiglierei anche di prendere il buddismo ascetico con le pinze: perlopiu' e' una dottrina anch'essa praticata da masochisti con un atteggiameno gung-ho, esaminata e concettualizzata di solito da gente che non la capisce.

Le cose sono molto piu' semplici e complicate allo stesso tempo.

Per avere una infarinatura decente di cosa si intende per meditazione e tecniche orientali di meditazione, comprese trappole e ostacoli, consiglio vivamente di mettere le mani su Relaxing into Your Being di Bruce Kumar Frantzis.
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#105
Mi sento vacillare
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Amico Pike come fai ad avere tutte queste certezze?




Citazione:
Per avere una infarinatura decente di cosa si intende per meditazione e tecniche orientali di meditazione, comprese trappole e ostacoli, consiglio vivamente .......


E tu....sei qualcos'altro oltre le storie che ti hanno raccontato?
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#106
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Citazione:
E tu....sei qualcos'altro oltre le storie che ti hanno raccontato?

Si, ma se lo racconto diventa una storia, cosi' tanto vale che leggiate le storie di chi ne sa di piu', o si e' preso la pena di scrivere libri
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  •  gubbo
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#107
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Ciao a tutti, scusate la settimana di latitanza,
ma ho approfittato del lungo ponte per farmi una
vacanzina (a proposito Pike, sono venuto dalle tue parti!).....
provo a riprendere alcuni punti della discussione che si è sviluppata durante la mia assenza:

Pike scrive:
No, perche' se lo definisci incosciente in pratica elenchi l'incoscienza come una particolarita' umana, mentre e' vero il contrario, anche se magari solo in potenza.

Io non definisco l'uomo incosciente a priori, ma lo reputo tale quando con i suoi comportamenti si merita l'appellativo di incosciente.
Praticamente penso che vogliamo dire la stessa cosa, sono le parole che ci fregano

florizel scrive:
sarebbe interessante capire quali siano gli elementi che impediscano all'essere umano di rendersi quanto più possibile cosciente, delle sue azioni e della possibilità di determinare la propria vita.

Questo è un interessantissimo tema. Secondo me quello che rende spesso l'uomo incosciente delle proprie azioni è sia l'eccessiva convinzione in se stesso, una sorta di superuomo nietzscheano, che si sente un essere così superiore da non dover giustificare ogni propria azione e le sue conseguenze, poichè immune da queste.
Poi l'egoismo umano, (del tipo "che me ne frega a me della mia azione, tanto quello che ci rimette non sono mica io") che fa si che si valuti una azione in base ai diretti vantaggi o svantaggi che questa ha sul singolo individuo che la compie.
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Inviato il: 2/5/2007 10:59
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#108
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Citazione:
Secondo me quello che rende spesso l'uomo incosciente delle proprie azioni è sia l'eccessiva convinzione in se stesso

Se e' incosciente non e' in comunicazione con se stesso, ovvero quello che rende spesso l'uomo incosciente e' la mancanza di coscienza.
Sembra una banalita', ma non lo e'.

Se la "luce" della coscienza non illumina le azioni dell'uomo, l'uomo sara' in balia del pensiero automatico, che e' sempre (ed in genere erroneamente, perche' non capace a distinguere fra la realta' e la fantasia) utilitarista, tranne che non funziona neanche in questo senso.

La coscienza non e' presente perche', come tutte le energie, deve essere prodotta e perche' gran parte dell'energia di vario tipo inferiore che potrebbe essere adoperata per la trasformazione in energia cosciente viene sprecata dal sistema automatico tramite il percorrimento di autostrade neuronali gia' usate in precedenza e senza discriminazione.
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  •  gubbo
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#109
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Quindi Pike la colpa sarebbe da additare ad una sorta di pigrizia inconscia del sistema nervoso che porta l'uomo a preferire l'utilizzo di vie neuronali già adoperate e quindi energeticamente meno dispendiose?
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#110
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Anche, ma non solo: sono giunto alla conclusione che ci siano dei fattori esterni, ma non e' basata su nessun fatto per cui possa difendere il mio punto di vista.
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Inviato il: 2/5/2007 15:44
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#111
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Beh, dimmi lo stesso così ne discutiamo, giuro che non ti metto un brutto voto se la teoria non mi piace
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Inviato il: 2/5/2007 16:37
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#112
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Citazione:
giuro che non ti metto un brutto voto se la teoria non mi piace

Altri lo faranno...

Comunque io penso che l'uomo non stia usando le sue potenzialita' perche' qualcosa di esterno glielo impedisce.

E' un po' come se alla guida di una Ferrari non metti mai la terza: lo fai per via dei limiti di velocita', non perche' la macchina vada male. In un certo senso e' pigrizia, perche' potresti tentare di buggerare i controlli e se veramente ci tieni lo puoi fare, ma e' dura e ti viene da pensare che il gioco non vale la candela, cosi' la tua Ferrari e' completamente sprecata.

Cosa sono queste influenze esteriori esattamente non lo so.

Ci sono i vari miti, leggende ed altro di cui ho gia' parlato (Kundabuffer, Voladores, Lucertoloni, Vermi ecc.), ma come sempre si esprimono in maniera non consona al pensiero dominante che e' anch'esso un prodotto delle stesse influenze esteriori.
Certo che la pigrizia ha la sua parte, ma e' comunque una pigrizia indotta da una vita innaturale.

In ogni caso, essendomi occupato di ipnotismo, posso confermare che l'utilizzare sempre le stesse vie neuronali e' la causa principale di una pletora di disturbi mentali, se non addirittura di tutti: rimosse in stato ipnotico le vie obbligate e utilizzate altre vie, la difficolta' come per incanto svanisce e la gente si comporta come se fosse rinata. Probabilmente si puo' applicare anche ad altri tipi di manfulzionamento, come l'attenuazione della capacita' di attenzione.
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Inviato il: 2/5/2007 17:17
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#113
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Voto.........8!!!

L'idea che il cervello umano utilizzi soltanto parte delle sue potenzialità è molto diffusa.
E' una teoria che mi ha sempre appassionato e che in effetti potrebbe avere dei riscontri nelle azioni imbecilli di cui giornalmente ci rendiamo colpevoli.
Riguardo all'uso delle stesse vie neuronali, ci sono evidenti indicazioni in letteratura scientifica, che una vita routinaria porta il nostro cervello ad una sorta di rincoglionimento.
Fare in pratica più o meno sempre le stesse cose atrofizza molte vie neuronali che non vengono utilizzate, causando problemi neurologici e neurocognitivi.
Per questo sarebbe consigliabile allenare il nostro cervello sottoponendolo ogni tanto a nuovi stimoli, basta cambiare strada per andare a lavoro, lavarsi i denti con la sinistra se si è destrimani, cercare gli oggetti ad occhi chiusi......
Ma dubito che questo renderebbe gli uomini più coscienziosi....
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#114
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Citazione:
Ma dubito che questo renderebbe gli uomini più coscienziosi....

Dubito anch'io, ma anche sull'Everest ci si arriva un piccolo passo alla volta.
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Inviato il: 2/5/2007 18:35
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Re: La spietata mattanza dei delfini
#115
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Ma l'Everest caro Pike è sempre li, ad aspettarti......
non so se la distanza che ci separa dalla piena coscienziosità sia così breve da permettere all'uomo di aspettare a lungo.....il pianeta tanto bene non sta.
Ok, ora ti saluto che torno a casa, c'è il pericolosissimo tifo italiano che attende la sfida col Manchester

Semmai continuiamo domani,
ciao
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"Io giudico l'uomo, nella sua coscienza, l'essere vivente più incosciente che popoli questa terra" ; dovrebbe essere mia ma non ne sono sicuro
Inviato il: 2/5/2007 18:52
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