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  L'apartheid di Israele

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Autore Discussione
L'apartheid di Israele
#1
So tutto
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Traduzione di un articolo di Jonathan Cook (Daily Star, 30 maggio 2006)

Ecco perché lo chiamano lo stato ebraico

Recentemente, approvando un effettivo bando dei matrimoni tra israeliani e palestinesi, la Corte Suprema d’Israele ha chiuso in maniera ancora più stretta i cancelli della fortezza ebrea che lo Stato d’Israele sta diventano rapidamente. La decisione dei giudici, per usare le parole di un quotidiano nazionale solitamente assai moderato, è stata “vergognosa”. La Corte Suprema, con una maggioranza risicata, ha stabilito che un emendamento, passato nel 2003 nella Legge di Nazionalità, che impediva ai palestinesi di vivere con una sposa israeliana in Israele – e che era chiamato di “unificazione familiare” – non viola i diritti basilari delle leggi nazionali [in Israele non esistono diritti costituzionali]. La Corte ha precisato che il danno causato alle famiglie separate era sovrastato dai benefici di una maggiore sicurezza. Israele, hanno concluso i giudici della Corte, era giustificata nel chiudere la porta alla residenza per tutti i palestinesi per bloccare l’ingresso di quei pochi che avrebbero potuto usare il matrimonio per lanciare attacchi terroristici [sic!]. Non essendovi principio di equità nella legge d’Israele, i gruppi per i diritti umani che avevano sfidato l’emendamento del governo d’Israele non potevano che sostenere che violasse la dignità delle famiglie. Le coppie miste di israeliani e palestinesi non sono solo impedite di vivere insieme in Israele: sono anche interdette alla vita coniugale nei Territori Occupati, dai quali i cittadini israeliani sono banditi, per via di regolamenti militari. (...) Il giudice Michael Cheshin, in una delle prime udienze, aveva suggerito che le coppie miste che volevano costituire una famiglia “andassero a vivere a Jenin” una città palestinese assediata, nella West Bank. Michael Cheshin ancora dimostra una logica per così dire al di là del mondo, quando giustifica il punto di vista della maggioranza: “dietro questa misura sta il diritto dello stato di non permettere ai residenti di uno stato [sic!] nemico di entrare nel suo territorio in periodo di guerra." Il problema è che i palestinesi non sono un altro stato, nemico o qualunque altra cosa sia; sono un popolo che ha vissuto sotto l’occupazione militare israeliana per quattro decadi. Il concetto per cui i palestinesi, che non hanno armi, stiano facendo una guerra contro Israele, che è una delle più forti potenze militari, accresce l’idea di una guerra che si fa con due pesi e due misure. Il popolo palestinese stanno resistendo alla occupazione d’Israele – alcuni violentemente, alcuni non violentemente – come è sancito dal diritto internazionale. (...) Dei 6.000 palestinesi a cui fu data la residenza in Israele durante il periodo degli accordi di Oslo, solo 25 di loro sono stati indagati per questioni riguardanti la sicurezza (…). Dei 25 non si sa quanti fossero effettivamente coinvolti in attacchi concreti. (...) Se i giudici erano troppo imbarazzati per ammettere che questioni demografiche spingevano a questa legge, pochi altri in Israele son stati altrettanto riluttanti a proposito. Un editoriale del Jerusalem Post, questa settimana ammettava che le argomentazioni sulla sicurezza per questa legge erano “deboli”, osservando piuttosto che “Israele è apertamente minacciata di annichilimento – non solo fisicamente, da un potenziale nucleare iraniano – quanto demograficamente, dalle richieste palestinesi di un diritto al ritorno”. (...) Le trasformazioni di cui sopra renderanno Israele diverso da qualunque altro stato che abbiamo conosciuto in tempi moderni: nel 1980, nel pieno dell’apartheid in Sud Africa, i tribunali si rifiutarono di approvare una legislazione similare a questa legge d’Israele sulla “unificazione famigliare”, dichiarando che ciò contravveniva ai diritti a una vita coniugale. Diversamente, in Israele, nessuno, neppure i tribunali, è pronto a proteggere i più basilari diritti dei popoli autoctoni.

(Jonathan Cook è uno scrittore e giornalista di stanza a Nazareth, autore del libro Blood and religion: the unmasking of the Jewish and democratic state, edito dalla Pluto Press)

Pubblicata sul mio blog: http://dottormabuse.blogspot.com
Inviato il: 28/12/2006 19:43
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  •  benitoche
      benitoche
Re: L'apartheid di Israele
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Salve Mabuse,
risulta complicato,per molti luogocomunisti,discutere di certi argomenti
Ritengo al contempo assurdo e logico il comportamento israeliano nei confronti dei matrimoni misti.
Assurdo per noi logico per loro in quanto nel sangue vive un aspetto peculiare degli ebrei.
Cercherò di spiegarti il perchè, ma premetto che tutto ciò riguarda un aspetto esclusivamente spirituale sulle singole anime di popolo.
Ogni singola razza proviene da un diverso mescolamento di influssi.
Partecipi di questi influssi sono:
I sei Elohim dal sole ,Jahve dalla luna e gli spiriti dei pianeti.
Una speciale modificazione avviene nella creazione della razza semitica ,in quanto in questo caso ,a differenza degli altri J lavora in contrapposizione agli spiriti solari.
In un senso profondamente occulto l estensore della Bibbia potè
dire che Jahve o Jehova aveva fatto di questo il suo popolo;aggiungendo che qui avviene una collaborazione degli spiriti di Marte,che gli spiriti di Marte dirigono i loro attacchi di preferenza sul sangue,si capirà anche perchè appunto l' azione continuata sul sangue di stirpe in stirpe ,di generazione in generazione,abbia un' importanza tutta speciale per il popolo semiticoebraico,perchè nel popolo semiticoebraico il Dio Jahve si qualifichi come il Dio che scorre col sangue attraverso Abramo ,Isacco,Giacobbe e cosi via.
E' la via per la quale il sangue scorre attraverso tutte queste stirpi.
Mentre Javhe si qualifica:< Io sono il Dio di Abramo,d'Isacco,di Giacobbe>, egli dice,<Io agisco nel vostro sangue>.
Ciò che agisce nel sangue,ciò che deve venir conquistato attraverso il sangue,la collaborazione degli spiriti di Marte,questo è uno dei misteri che ci permettono di seguire profondamente la saggia direzione dell'Umanità.
Il Dio unico,il Monom,è loro nel sangue di pensare il Dio unico[post 116 del forum sui debunker 1]
Preziosa è anche la scelta di Blondet su effedieffe.it di raccontare la conversione dell'ebreo rivoluzionario[propabilmente lo avrai già letto]
_________________
la religione è indispensabile
soltanto a un’umanità rescissa dal mondo divino-spirituale.
Inviato il: 2/1/2007 21:04
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Re: L'apartheid di Israele
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Benitoche, hai alzato troppo il gomito durante le feste, o stai solo cercando di sdoganare il razzismo?

Inviato il: 2/1/2007 21:32
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  •  edo
      edo
Re: L'apartheid di Israele
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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TEST

1) Le coppie miste di israeliani e palestinesi non sono solo impedite di vivere insieme in Israele: sono anche interdette alla vita coniugale nei Territori Occupati, dai quali i cittadini israeliani sono banditi, per via di regolamenti militari.

2) Ogni singola razza proviene da un diverso mescolamento di influssi.Partecipi di questi influssi sono:Una speciale modificazione avviene nella creazione della razza semitica ,in quanto in questo caso ,a differenza degli altri J lavora in contrapposizione agli spiriti solari.

Inviato il: 2/1/2007 23:20
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  •  benitoche
      benitoche
Re: L'apartheid di Israele
#5
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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Ho solo cercato di spiegare,per quanto fosse possibile,il legame esistente fra il sangue e la popolazione sopracitata
Parlo di razza ma non saprei come altro definire la cosa.
Caro Edo non comprendi le mie parole e mi accusi di razzismo?
Se ti avessi parlato delle razze provenienti da Giove sarebbe stato lo stesso?
L' attacco che parte da Giove ,passa per le vie delle impressioni dei sensi e da qui discende nelle parti del sistema nervoso che hanno il loro centro nel cervello e nel midollo spinale.
Per questa via scorrono dunque,nelle razze che appartengono all'Umanità di Giove,le forze che danno l' impronta speciale del carattere razziale.Ciò accade più o meno ai popoli ariani,dell'Asia Anteriore e dell'Europa,ai popoli detti caucasici.
Dunque i popoli caucasici vengono determinati attraverso i sensi.
Ora si capirà anche che un popolo come quello Greco,che sta in sommo grado e coscientemente sotto l'influsso di Giove o Zeus,venga influenzato in particolar modo ..............
Che fai ora mi accusi di razzismo nei confronti dei Greci?
Il compito del popolo semiticoebraico è l' essere portatori del Dio unico,con facilità si potrebbe dire:
tutte le altre nazioni ,tutti gli altri popoli hanno il compito di analizzare l'universo e di creare così un abbondante contenuto per tutte le sue parti,di riempirsi di una ricca varietà di concetti che possa con amore abbracciare tutti i fenomeni.
Il popolo semita ebbe il compito di prescindere dalla molteplicità per darsi sinteticamente all'unità ;perciò,appunto per questo impulso,la forza della speculazione,la forza del pensiero sintetico,per esempio nella cabbalistica giunge al massimo grado immaginabile.Ciò che per virtù dell'azione sintetica e riassuntiva dell'IO ,potè mai venir estratto,lo fu nel corso dei secoli dal genio semitico.Questa è la grande polarità fra pluralismo [in India il Dio unico si suddivide presto in una triade,come il Dio uno del Cristianesimo si suddivide nelle tre persone] e monismo,questo è il significato dell'impulso semitico nel mondo.
Il monismo non è possibile senza il pluralismo,ne questo senza quello.
Di conseguenza dobbiamo ben riconoscere la necessità di entrambi.
Il linguaggio obbiettivo dei fatti conduce spesso a conoscenze del tutto diverse da quelle a cui conducono le simpatie o le antipatie che regnano quà o là.




PS
Pax Tibi non festeggio natale capodanno,stronzate,e pur vero comunque che nel solstizio d'inverno ancora una volta la luce trionfa sulle tenebre
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Inviato il: 3/1/2007 3:37
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  •  Santro
      Santro
Re: L'apartheid di Israele
#6
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
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Gli ebrei, a parte i sefarditi, di semita hanno ben poco.

A parte questo, tutta la tua costruzione, benitoche, non riesco a berla.

Secondo me si tratta solo di un intenso, continuo e psicologicamente ben calibrato, indottrinamento.
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ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 3/1/2007 8:10
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  •  edo
      edo
Re: L'apartheid di Israele
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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Caro Edo non comprendi le mie parole e mi accusi di razzismo?

un altro nemico? no grazie!
se hai bisogno di rafforzare le teorie metafisiche sulla base di una logica conflittuale...terra terra...tutto ciò che posso fare è invitarti a cambiare visuale (senza pretendere che tu lo faccia).
Inviato il: 3/1/2007 13:01
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  •  benitoche
      benitoche
Re: L'apartheid di Israele
#8
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/9/2006
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aiutami a cambiare visuale Edo ,che dovrei fare?
Santro ,quì non è questione di berla,la fai troppo facile
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Inviato il: 4/1/2007 4:00
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  •  edo
      edo
Re: L'apartheid di Israele
#9
Sono certo di non sapere
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il presupposto necessario per creare il conflitto è l'applicazione della logica maggiore/minore, migliore/peggiore etc etc
le religioni non fanno eccezione; personalmente ritengo che contengano un nucleo di "verità" che è stato strumentalizzato ed utilizzato da alcuni dei loro uomini per garantirsi una posizione dominante rispetto agli altri loro simili.
Ma una posizione dominante non te la costruisci da solo, hai bisogno che quelli del tuo clan ti riconoscano e per farlo niente è meglio che convincerli di un fatto: anche loro sono migliori, migliori di tutti gli altri uomini; ma chi lo dice? lo dice dio!
minchia!
allora è vero, noi siamo migliori e gli altri...inferiori...è la volontà di dio!!! mica di un pirla qualunque.

Questa logica (con o senza religione, ma quando c'è la religione si aggrava) ha portato a: schiavismo, comunismo, nazifascismo ed ora è al lavoro per produrre la sua nuova bella creatura: sionismo.

Così, tanto per ricordare che difficilmente si può imparare dalle menzogne, la vita ci offre nuove possibilità per verificare ogni volta la nostra capacità di avvicinarci alla nostra coscienza.

devo andare, ho buttato lì quattro cose, il lavoro mi aspetta! a presto.
Inviato il: 4/1/2007 10:18
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Re: L'apartheid di Israele
#10
So tutto
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Volevo parlare di fatti reali che toccano le persone, corpi, famiglie, affetti, terre, SANGUE - quello vero, non quello dei sogni e dei racconti - e non di giustificazioni metafisiche alla degenerazione di una (parte di) religione. Il fatto che parlo con un rispetto e una empatia e una fascinazione per la cultura ebraica (filosofica, letteraria e, ancora una volta, di corpi e di SANGUE), mi fa doppiamente male. Il sionismo, non è l'ebraismo; sta cercando di appropriarsene, e mi fa quadruplamente male.

Volevo segnalarvi altre due mie traduzioni di articoli molto importanti riguardanti Israele e il suo comportamento. Le due fonti sono assolutamente sicure e equilibrate, tanto quanto lo era l'autore dell'articolo sull'apartheid, e vale a dire un giornalista inglese che scrive su Le Monde, il Tribune, il Guardian, l'Observer, ecc. Le due fonti sono Le Monde e l'Associated Press.

Il movimento di espansione di Israele continua
http://dottormabuse.blogspot.com/2006/12/il-movimento-di-espansione-di-israele.html

Gli esperti: Israele è capace di estirpare il nucleare iracheno
http://dottormabuse.blogspot.com/2007/01/israele-potrebbe-attaccare-in.html

Ancora, segnalo alcune informazioni sulle colonie di Israele da un blog:
http://palestinanews.blogspot.com/2007/01/un-focolare-domestico-sulla-luna.html
Inviato il: 7/1/2007 3:06
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  •  edo
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Re: L'apartheid di Israele
#11
Sono certo di non sapere
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Apprezzo lo spirito con cui parli, mabuse ed i tuoi link sono oggettivamente interessanti.
Mi rendo conto che parlare di questo argomento significa entrare in un campo minato ed ogni parola può facilmente sollecitare il nervosismo che pervade ogni termine che definisca una possibile discussione.

Ciò che coinvolge la carne, le famiglie, il sangue e la terra, passa necessariamente attraverso la percezione del problema che ognuno è in grado di osservare.
Per me è come se dalle ceneri di un trauma precedente, i suoi sopravissuti creino attorno a se un cerchio delimitando il proprio dolore e facendone un feticcio; a quel punto lanciano per aria un sasso, più grosso di quello che ha lanciato il loro vecchio carnefice e aspettano che il sasso gli ricada addosso.

Così hanno fatto i tedeschi quando hanno assecondato la crescita del fenomeno nazista, con un'orientamento mentale che aveva come premessa sempre più indiscutibile proprio il fatto che quel modo di pensare fosse indiscutibile. rivedo questo approccio quando osservo con quanta sempre maggiore difficoltà diventa possibile muovere critiche all'operato del governo israeliano.
Identica paura che si aveva in europa nei confronti di Adolf.
Questo non toglie nulla alla preziosità della cultura ebraica nella cultura dell'uomo.

Sarebbe opportuno e difficile in questo contesto, modificare le abitudini alla risposta dei torti subiti: da "crescendo a diminuendo"; parlare oggi di questo, mi rendo conto che purtroppo è metafisica.

p.s. non so se conosci questo blog

http://www.blogger.com/profile/4191261
Inviato il: 7/1/2007 11:14
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Re: L'apartheid di Israele
#12
So tutto
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"...la tragedia di essere vittime delle vittime...”, ha scritto un importante studioso del Medio Oriente, Edward W. Said

Credo siano le parole più efficaci per spiegare la questione della sofferenza della Palestina a opera degli ebrei d'Israele, senza mai dimenticare, nello stesso tempo, la sofferenza degli ebrei, d'Israele e non, per l'Olocausto (premesso che chi stava provando a costituire Israele non ha mancato di collaborare con il Nazismo, come ricorda la filosofa ebrea Hannah Arendt nel suo fondamentale "La banalità del male", Feltrinelli). Credo che per questo motivo, l'essere vittime di vittime, l'orrore sia doppio; nonchè per il fatto che io, come tanti altri che abbiamo modo di criticare le politiche d'Israele e dei sionisti italiani, abbiamo un enorme rispetto, e sovente una fascinazione assoluta per la cultura ebraica. Ciò che si critica è una politica; e per esempio, non è casuale, la critica era minore, se non rimossa, quando la politica era quella di Rabin: ammazzato da chi governa ora lo stato israeliano.

Certo poi che conosco quel blog, e segnaliamolo più correttamente; si chiama Palestina Libera! e riporta sempre informazioni molto interessanti e di fonti certe, spesso proprio di organizzazioni e giornali d'Israele (è ciò che provo a fare anche io, anche con Haaretz e Israelinsider e il Jerusalem Post).

http://palestinanews.blogspot.com/

Riguardo il progetto di attacco contro l'Iran, ho trovato e tradotto una ulteriore notizia.

http://dottormabuse.blogspot.com/2007/01/il-sunday-times-descrive-il-progetto_07.html

Riguardo poi il "conformismo" -per non dire della violenza verbale e politica, che ho di recente sperimentato, come ho avuto modo di riportare nel blog- che ricorda molto da vicino quello del nazismo che si sta diffondendo ora, si è appena conclusa a Milano una mostra pro-Israele, e ancora peggio pro-esercito-d'Israele, che mi ha suscitato non pochi dubbi e qualche riflessione non di secondo piano, a mio avviso.

http://dottormabuse.blogspot.com/2007/01/il-contribuente-e-lesercito-come.html

(Vorrei riportare il tutto qui, per non obbligarvi a linkare le mie pagine -che sembra faccia pubblicità- ma a me è stato intimato di mettere i soli link...)
Inviato il: 7/1/2007 19:31
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  •  goldstein
      goldstein
Re: L'apartheid di Israele
#13
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Ciao mabuse, benvenuto, interessanti le tue traduzioni ed il tuo blog..

Qui la regola (come dappertutto o quasi) è postare solo pochi estratti e rimandare alla fonte per due motivi: in primo luogo rispettare l'autore e secondariamente per non rendere illeggibili le discussioni con copia-incolla troppo lunghi.
E' chiaro che essendo tu il traduttore di quegli articoli non si pone la prima questione, rimane la seconda, che puoi valutare col tuo buon senso.
Esempio, se hai tradotto un articolo, magari non eccessivamente lungo, che è in topic in una discussione puoi benissimo inserircelo ed anzi te ne siamo grati per l'uitlità, mentre se si tratta di articoli che hanno solo parzialmente a che fare col tema trattato e/o sono piuttosto lunghi, sarebbe preferibile incollarne solo gli estratti significativi e mettere i link alla fonte, in questo caso al tuo blog - che non è pubblicità ma serve a mantenere le discussioni più leggibil - o aprirci direttamente un nuovo thread, in cui lì potresti tranquillamente inserirlo completo, anche se lungo, visto che ne sei tu l'autore.
Inviato il: 8/1/2007 0:34
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  •  Ramingo
      Ramingo
Re: L'apartheid di Israele
#14
Mi sento vacillare
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Citazione:
Gli ebrei, a parte i sefarditi, di semita hanno ben poco.

Quoto e straquoto.
La madre di discendenza ebraica ora è considerata fondamentale(non dalle correnti più liberali...o da movimenti particolari...).
MA
Citazione:
In epoca biblica era determinante la condizione del padre; perlomeno così ci è raccontato dalla Bibbia. Ad esempio, Rehoboam, figlio del re Salomone, è stato considerato sufficientemente ebreo per sedere sul trono di Giuda, anche se sua madre Naamah era una Moabita (I Re 14:21) e non vi è alcuna indicazione che si sia convertito all’Ebraismo (in epoca biblica non esisteva la conversione formale all’Ebraismo). Inoltre, Ahaziah e Jehoram, figli di Ahab, divennero re di Israele, benché la loro madre fosse la fenicia Jezabel, notoriamente pagana (I Re 22:52; II Re 3:1).

In epoca RABBINICA tutto ciò cambia,basandosi sulla
Citazione:
Mishnah (Kiddushin 12:3) ed “è giustificato” nella Ghemara (Kiddushin 68b) tramite l’interpretazione artificiosa di un versetto biblico (Deuteronomio 7:3).

Così come "ebrei" furono delle popolazioni berbere.
Così come "ebrei" sono i Falasha (per quanto invisi,nonostante il mazzo fattosi per il trasferimento in Israele....)
Così come lo sono i Bnei Menashe,di etnia tibetana e Barman....ecc.ecc.
Ma queste sono piccoli intromissioni nelle linee di sangue...
Di "indo-europeo" ce n'è a iosa...e anche unno mi sà...
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La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Inviato il: 12/1/2007 19:15
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  •  edo
      edo
Re: L'apartheid di Israele
#15
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
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al tg3 delle 19 oggi hanno fatto passare un buon servizio sulle angherie alle quali vengono sottoposti da parte di coloni ebrei quotidianamente i cittadini palestinesi di ciò che resta della palestina...un ghetto palestinese...

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1693¶metro=

leggere please
Inviato il: 12/1/2007 20:02
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  •  florizel
      florizel
Re: L'apartheid di Israele
#16
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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Per una volta, a parlare non sono stati personaggi legati al mondo delle istituzioni, è vero.
Ma quando seguo questo tipo di reportage, in genere, le due domande che per prime si affacciano alla mente sono : Ce lo mostrano per "abituarci" o rassegnarci all'idea?
E se ci mostrano questo, che già è terribile di suo, quanto peggio sarà quello che NON ci mostrano?

Qui, comunque, c'è la pagina con l'edizione delle 19:00 di stasera.
Il servizio è verso la fine.

Ora leggo l'articolo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 12/1/2007 21:37
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  •  Ramingo
      Ramingo
Re: L'apartheid di Israele
#17
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/10/2005
Da Puglia
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Flo dice
Citazione:
Ce lo mostrano per "abituarci" o rassegnarci all'idea?

O qualche volta un giornalista fà il suo lavoro e il servizio sfugge.Come disse anche uno dei "soliti noti" :"qualche volta un sigaro è soltanto un sigaro".

Citazione:
E se ci mostrano questo, che già è terribile di suo, quanto peggio sarà quello che NON ci mostrano?

Ecco...una parte di me sospetta e vorrebbe sapere...una parte NO...

La cosa diventa ancora più assurda quando anche un rabbino ammette:
Citazione:
"Chi sono i Palestinesi?Probabilmente ebrei convertiti all'Islam"
in questa interessante intervista
http://chavruta.tripod.com/CongressoVene/isegretidelTalmud.html
_________________
La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Inviato il: 13/1/2007 9:56
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  •  florizel
      florizel
Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#18
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Posto qui questa notizia, per evitare di aprire un altro forum.

COSA ACCADE IN PALESTINA?

Qualche mese fa ho voluto fare un esperimento: non ho acceso il pc, non ho letto un giornale né ho guardato un telegiornale per un po'. Prima di ricollegarmi al mondo "virtuale" (termine più che mai improprio, visto che le notizie virtuali sono quelle che ci propinano carta stampata e tiggì) ho chiesto a una persona: "Cos'è successo, ultimamente, in Palestina?" (erano i primi di dicembre).

Risposta: "Gli israeliani hanno colpito una casa per sbaglio (Beit Hanoun, una ventina di morti e parecchi deportati, ndr); i palestinesi hanno rapito due volontari italiani della Croce Rossa; i palestinesi hanno ucciso una donna israeliana lanciando un razzo; i palestinesi si stanno ammazzando tra di loro".


Rinvio a dopo eventuali commenti (sempre più difficili da esprimere).
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 3/4/2007 20:28
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#19
Mi sento vacillare
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Le università israeliane: boicottiamo Israele
La stampa israeliana: razzisti


Boicottare i legami con le università israeliane in segno di protesta per l'occupazione dei Territori palestinesi e soprattutto per il "divario" tra il livello di educazione accessibile per gli israeliani e quello accessibile per i palestinesi. E' quanto ha proposto ieri il sindacato delle università britanniche (The University and College Union - Ucu) nella sua conferenza annuale.

[...]

Anche l'NUJ, la principale sigla sindacale dei giornalisti britannici, il mese scorso ha dichiarato un boicottaggio ai prodotti Israeliani, richiamando esplicitamente le misure prese negli anni Ottanta contro l'apartheid nel Sud Africa.

La decisione dell'Ucu è finita in prima pagina su molti quotidiani israeliani. "Gran Bretagna: boicottaggio e pregiudizio" titola Yediot Ahronot su due pagine, mentre Maariv dedica la intera prima pagina per informare del "Boicottaggio britannico". "Ipocriti" esclama il titolo di un commento dell'editorialista Ben Dror Yemini, che trova "incomprensibile" che la organizzazione britannica abbia potuto ignorare crimini ben più gravi perpetrati in Cecenia, in Bosnia, in Siria "e anche dai militari britannici a Bassora, in Iraq" ed abbia diretto il boicottaggio solo contro Israele. Una distinzione che l'editorialista trova "razzista".

[...]

Critico il governo Blair. Un portavoce del ministero dell'Educazione ha dichiarato: "Il governo britannico supporta la libertà accademica e condanna qualunque forma di boicottaggio ai danni di Israele o alle sue istituzioni accademiche".
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Inviato il: 31/5/2007 10:27
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#20
Dubito ormai di tutto
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Buonasera,
ieri, mercoledì 30 maggio, la PCATI (Public commettee against torture in Israel) ha reso pubblico un rapporto chiamato "Ticking bombs", che contiene le testimonianze di vittime palestinesi delle torture praticate dallo Shin Bet. Si sottolinea anche il fatto che in Israele attualmente non ci siano leggi che proibiscano tale pratica.

Scaricabile a questa pagina come file ".doc": Ticking Bombs.

A questa pagina un riassunto breve e le reazioni degli organi ufficiali coinvolti: non negano, ma accusano il PCATI di aizzare la vendetta terroristica contro i cittadini di Israele.
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Inviato il: 31/5/2007 21:27
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  •  Abulafia
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#21
Dubito ormai di tutto
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Buonasera,
nel settembre 2006 un gruppo di coscienziosi parlamentari inglesi ha sfornato il Report of the all-party parliamentary inquiry into antisemitism in cui si descrive lo "stato dell'arte" dell'antisemitismo nell'isola britannica ed in generale nel mondo, con toni assai preoccupati.

Da segnalare, tra i vari spunti interessanti, è la definizione inedita di antisemitismo riportata a pagina 1, che preannuncia il tono di tutto il Report a seguire:

Prendiamo in considerazione l'opinione espressa dal rapporto MacPherson sull'inchiesta "Stephen Lawrence" che un atto razzista viene definito tale dalla stessa vittima[1]. Non è tollerabile che un individuo affermi "Non sono un razzista" se le sue parole o atti sono percepite come razziste. Concludiamo che è la comunità ebraica stessa quella meglio qualificata a determinare ciò che costituisce o meno antisemitismo.

E' nostra opinione che sia antisemita ogni critica, insulto o atto il cui effetto o proposito sia la violazione della dignità personale di un ebreo o creare un ambiente per lui intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o aggressivo.



[1] Un evento razzista è ogni evento percepito come razzista dalla vittima o da ogni altra persona.
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Inviato il: 7/6/2007 22:56
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  •  Pausania
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#22
Sono certo di non sapere
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Giusto a fagiuolo un articolo di Filkenstein su Comedonchisciotte

AMMAZZA GLI ARABI, STRILLA ALL'ANTISEMITISMO
Inviato il: 7/6/2007 23:01
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  •  Abulafia
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#23
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...welcome into The World of Perceptions.

Però non è giusto: li voglio anch'io questi poteri!

Ma Te lo immagini che figata? Sei al ristorante e quello al tavolo vicino scorreggia.... Ti alzi e prima di farlo arrestare urli che sei membro di una minoranza oppressa (quella degli juventini addolorati) ed hai percepito il suo gesto come razzista perchè lesivo della Tua sensibilità già compromessa da un anno di Serie B.
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Inviato il: 7/6/2007 23:13
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  •  Pausania
      Pausania
Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#24
Sono certo di non sapere
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Fedeli ebrei profanano cimitero musulmano nella West Bank

Un cimitero musulmano in un villaggio vicino alla colonia Ariel, nella West Bank, è stato profanato da un gruppo di fedeli ebrei in visita all'area, venerdì [8 giugno] mattina.

Un gruppo di circa 1300 ebrei ha visitato la tomba di Joshua Ben Nun, giovedì notte, in piena coordinazione con la Forza di Difesa Israeliana.

Venerdì mattina, dopo che i fedeli ebrei se ne sono andati, i Palestinesi hanno informato gruppi di sinistra che diverse lapidi del cimitero musulmano avevano subito attacchi vandalici. Alcune sono state rotte, altre sono state coperte con scritte spray che dicevano "morte agli Arabi". [...]
Inviato il: 9/6/2007 18:21
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#25
Mi sento vacillare
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Donna muore al valico di Rafah dopo 20 giorni di attesa

Una donna palestinese di circa 30 anni, Thaarid Muhammed Abed, sarebbe morta oggi sul versante egiziano del valico di Rafah dove da oltre 20 giorni si trovava in attesa di rientrare a casa. La donna sarebbe deceduta a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute molto precarie. Thaarid Abed, da quanto si apprende dall'agenzia di stampa palestinese Maan, si sarebbe recata in Egitto per sottoporsi a cure contro una forma tumorale che l'aveva colpita. In seguito alla presa militare da parte di Hamas della Striscia di Gaza, la donna non sarebbe potuta rientrare nella sua abitazione nel campo profughi di Jablya e avrebbe atteso circa 20 giorni al valico, insieme ad altri 5 mila palestinesi. I parenti di Thaarid, nel frattempo, chiedono aiuto alle organizzazioni umanitarie per riuscire a portare la salma della donna a Gaza.
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Inviato il: 1/7/2007 17:52
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#26
Mi sento vacillare
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L'esercito israeliano spara ad un giornalista palestinese:



il racconto
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Inviato il: 9/7/2007 11:31
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Re: L'apartheid di Israele - Le ultime dalla Palestina.
#27
Sono certo di non sapere
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E' nostra opinione che sia antisemita ogni critica, insulto o atto il cui effetto o proposito sia la violazione della dignità personale di un ebreo o creare un ambiente per lui intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o aggressivo.

E quando Bongo se ne va in giro parlando di "white cracker whores" e gridando "kill whitey" che si fa? Si fa finta di niente, oppure gli si fa pagare il conto tutto in una volta?
Inviato il: 9/7/2007 13:38
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