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  •  SWE
      SWE
Re: Dove inizia la democrazia?
#133
Mi sento vacillare
Iscritto il: 8/3/2004
Da
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****
Vincenzo, tu dici :

Citazione:
Io non votando non coinvolgo nessuno


Questa è una tua supposizione.
Anche una non- azione di questo tipo è un’azione in una società “organizzata” come la nostra
Perché, che lo voglia o no, il tuo diritto all’ astensione “ è previsto” e produce effetti che andranno ad influire sui risultati senza per questo modificare o addirittura scardinare “l’organizzazione” stessa


Dunque se ti senti meglio non votando la tua decisione è legittima e rispettabile ma sostenere che [chi invece vota aggrava la situazione e coinvolge anche chi non vorrebbe essere bastonato, regolato, controllato, comandato e quant'altro...] non è esatto perché il nesso non-voto -> abbattimento del sistema non c’è

Anzi una non partecipazione massiccia favorirebbe in maniera esponenziale l’ accrescimento dell’arroganza del potere perché verrebbe “tradotta” ( in malafede, se vuoi ma questo avverrebbe..) come un disinteresse da parte dei cittadini verso le scelte politiche quindi , secondo me è proprio “chi non vota” che aggraverebbe la situazione

Se poi tu “me la butti” sui nomi e sui personalismi … (Fassino, Prodi, D’Alema, Casini, Fini … ecc..ecc…) è logico come, a questo livello, non possa che essere d’accordo con te e dire banalmente "che tanto sono tutti uguali" ( però..mai al livello di chi attualmente ci governa) ma siccome io credo ancora che - per quanto “gli uomini di potere” possano a tavolino costruire i loro castelli di carte – esista sempre un fattore imprevedibile capace di inceppare qualche ingranaggio dei loro micidiali meccanismi, sono ancora convinta del senso e del valore contenuti nella attiva e cosciente partecipazione democratica dei singoli individui
Partecipazione che non inizia né finisce nell’arco di un fine settimana di primavera ma che dovrebbe costantemente persistere giorno per giorno attraverso i comportamenti dei cittadini stessi.
Non è vero che non abbiamo armi per combattere il malcostume e la bassezza della classe politica ( almeno di quella a noi più vicina e che dovrebbe risolvere i problemi di sopravvivenza quotidiana)
Diciamo piuttosto che anche i cittadini hanno sviluppato nel loro piccolo gli stessi germi e le stesse patologiche malformazioni di chi li governa
Il punto quindi sta nel risvegliare una presa di coscienza collettiva concreta ed attiva. una riscoperta dell’autenticità e del sostanziale significato dei rapporti fra i popoli cosa che, a mio avviso, non si realizza di certo sposando e divulgando un’elitaria quanto inefficace dottrina del non-voto

emanuela





Inviato il: 8/1/2006 19:54
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  •  soleluna
      soleluna
Re: Dove inizia la democrazia?
#132
Dubito ormai di tutto
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Da orbita di Anarres
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ehheheheh MC

se posso permettermi.... da un punto dovremo pure iniziare no? Oppure vogliamo sederci a tavola quando è già tutto pronto apparecchiato e cucinato?

Rispettosa-mente
Pat
_________________
"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 8/1/2006 18:52
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Re: Dove inizia la democrazia?
#131
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 9/6/2004
Da u-oy-topos middle Oceania
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AT mc, sono d'accordo su tutto, però......

Citazione:
non e' il momento politico giusto per fallire in una strategia astensionista


Quando sarà il momento giusto? Il momento giusto secondo me è sempre il momento giusto.

1. Si pone il problema del perché bisogna scegliersi un rappresentante. Se è per stare meno peggio nel benino, sembra inutile perché
2 Si dovrebbe riuscire a provare nel caso nessuno si recasse alle urne sarebbe peggio di come è adesso. Vedi, non credo che la prima cosa che ci passerebbe per la testa sarebbe quella di ucciderci tra di noi. In fin dei conti ognuno vuole vivere la propria vita in pace e tranquillità, quindi senza pù governanti e ladri vari probabilmente ci organizzeremmo molto meglio. Nelle difficoltà si trovano tanti spunti interessanti!
3 Se non inizimo a fare il primo passo il momento giusto non arriverà mai

Citazione:
in quanto "borghesi"


Non fa paura dirlo, se quacuno mi dicesse che sono borghese gli risponderei di si, nei limiti dell'accezione del termine!!!!! Infatti posso permettermi alcune cose però i sacrifici che ho fatto li compensano...è in che modo!

Citazione:
Convincetemi che si puo' "convincere all'astensione" tutto il paese entro la primavera e ne riparliamo, eh?


Vedi punti precedenti. Come convincere che esiste la befana...vien di notte...con le scarpe tutte rotte...

_________________
1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 8/1/2006 18:51
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Re: Dove inizia la democrazia?
#130
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
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Citazione:
Il dubbio che chi vota lo fa per mantenere lo stato di cose in piedi così come non è sensato? Cioè, anche se nelle intenzioni dell'elettore ci sia la voglia di cambiare qualcosa, non è che gli sfugge come sono andati, diciamo, gli ultimi 30 anni di democrazia rappresentativa? Cioè, non sembra opportuno ogni tanto provare a fare qualcosa di diverso?


Non c'e' alcun dubbio.
Il vostro (tuo in paricolare) punto di vista e' molto chiaro, al riguardo, e sono altrettanto chiaro con me stesso, che posso valutare il tuo sensato intervento come una buona analisi della realta'.
Ti risultera' altrettanto chiaro che e' possibile si preferisca stare un po' "meno peggio" nel "benino" a cui si e' adagiati, in quanto "borghesi" (eheheh...mannaggi'atte'), mentre si organizza qualcosa di meglio, qualcosa di piu' vicino alle sante parole che ho letto scritte da qualcuno di voi (tutti...)... ...chiaro, no?
Per qualcuno che abbia un punto di vista come questo e' altrettanto chiaro che forse, dico forse, non e' il momento politico giusto per fallire in una strategia astensionista, e' questo e' semplicemente un altro modo di vedere le cose.

Dall'altra parte coloro che non si interessano di stato (nel senso della politica delle parti, e' ovvio) e che preferiscono fare una analisi di tipo statistico (ultimi 30ni=ladri, continueranno cosi'...) ....mi pare ovvio che si converga, tutti, nella stessa conclusione, votanti e non votanti.
Punti di vista, quindi.

Convincetemi che si puo' "convincere all'astensione" tutto il paese entro la primavera e ne riparliamo, eh?




Nel frattempo mi leggo la rosa dei candidati... eheheh... ahahhaha... ohi ohi... ahi ahi... che male de panza!
(portatile scarico... ciao...)

mc
Inviato il: 8/1/2006 18:31
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Re: Dove inizia la democrazia?
#129
Dubito ormai di tutto
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Da u-oy-topos middle Oceania
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Ciao emanuela. Ti "conosco" da quando frequento questo sito, almeno 2 anni e anche tu mi sei simpatica e non mi va di scendere a polemiche puerili con te.

L'osservazione tipica anni 70 e 80, si. Però alla mia prima osservazione, quella riguarda a chi vota per mantenere uno stato di cose così come è, ha controbattuto dicendo che non potevo rivolgerla a te. Potevi anche cercare di spiegare perché non è così piuttosto che metterla sul piano personale. Quindi l'incipit alla polemica stile anni 70 e 80 sembra che lo hai dato tu.

Non hai comunque risposto alle mie varie osservazioni e, come ben sai, io cerco di portare avanti le discussioni senza mai scadere sul piano personale ma sui fatti concreti o comunque quelli che io limitatamente riesco a vedere.

Il dubbio che chi vota lo fa per mantenere lo stato di cose in peidi così come non è sensato? Cioè, anche se nelle intenzioni dell'elettore ci sia la voglia di cambiare qualcosa, non è che gli sfugge come sono andati, diciamo, gli ultimi 30 anni di democrazia rappresentativa? Cioè, non sembra opportuno ogni tanto provare a fare qualcosa di diverso?

Non so più come dirlo ma io non ho niente contro chi vota, il problema è che coinvolge pure me. Io non votando non coinvolgo nessuno, chi invece vota aggrava la situazione e coinvolge anche chi non vorrebbe essere bastonato, regolato, controllato, comandato e quant'altro...

Dimmi dove erro e, se la mia polemica stile bee gees è stata infantile, me ne scuso, facendoti comunque notare come tu hai trattato con ironia alcuni post precedenti. E la differenza non c'è.

grazie
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Inviato il: 8/1/2006 17:54
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  •  SWE
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Re: Dove inizia la democrazia?
#128
Mi sento vacillare
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***
Vincenzo, scusa ma mi sei molto simpatico.
Quindi non mi va di scendere in polemica da quattro soldi proprio con te ...
baci baci,
emanuela

Ps : Citazione:
come mai ti sei sentita tirata in ballo?

Temevo che ti saresti "attaccato" a questa osservazione (o roba del genere tipica anni '70/80) ma ho sperato fino all'ultimo di no...
Poi invece me la sono vista scritta bella bella sotto gli occhi...
Inviato il: 8/1/2006 17:40
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Re: Dove inizia la democrazia?
#127
Sono certo di non sapere
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Peccato però che non tu non sia Oscar Wilde

O per fortuna, dipende dai punti di vista.

Comunque grazie, come al solito molto ben disposta e costruttiva.
Inviato il: 8/1/2006 17:38
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  •  SWE
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Re: Dove inizia la democrazia?
#126
Mi sento vacillare
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****


Citazione:
Perché non provi - tu o chiunque altro sia sulla stessa lunghezza d'onda - a spiegarlo?


Ti è stato già spiegato e soprattutto - ultimamente - molto bene da Aliril...
se non te ne sei accorto è perchè tu preferisci leggere solo te stesso...

Peccato però che tu non sia Oscar Wilde

emanuela
Inviato il: 8/1/2006 17:29
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Re: Dove inizia la democrazia?
#125
Dubito ormai di tutto
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Da u-oy-topos middle Oceania
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Ciao emanuela,


Citazione:
Questa è una tua illazione che faresti bene a non estendere a tutti . Almeno non a me


come mai ti sei sentita tirata in ballo?

Citazione:
Vero. Quella che ci siano meno probabilità di ottenere gli stessi effetti


perchè prodi è il meno peggio?

Citazione:
Ti illudi ! morirebbero i filistei ma Sansone resterebbe in vita “più bello e più forte che prìa”


sansone resta in vita comunque, anzi più forte se lo leggittimiamo

Citazione:
non difendo il mio diritto al voto per i motivi da te summenzionati


ancora, non mi riferivo a te, strano che te la prendi. Ritorniamo sempre al principio. Io credo che con il non voto si eviti di essere collaborazionisti, tanto sansone rimane sempre bello e forte. Più forte direi dandogli il voto in quanto li legittimiamo con la menata del "parlare a nome degli elettori", parlare a nome di chi? E' bello eh sentirselo dire a porta a porta das bruno vespa. Preferirei che non parlassero più a nome mio. Oppure...

Oppure facciamo come nella seconda internazionale, dove una certa ala venne mandata a calci nel sedere fuori da un'altra ala. Ti rcorda qualcosa?

Forse non riesco a spiegarmi, ma io non voglio leggittimare più nessuno e alla luce di quello che ci sarà, i vari fascisti rosa che sono buonisti ma molto pericolosi. Ora avremo anche il patito del noeuro e il the money reform party. Qesti sono capaci di manovrare anche le migliori intenzioni per tirare l'acqua la nuovo mulino.

Mi piacerebbe sapere chi voterai, l'ex consulente della goldman saches (prodi) o il centralinista fassino, o rifondazione e verdi che con le loro manovre sul tema giustizia hanno aiutato a distruggere le indagini di falcone e borsellino.

Passarsi la mano sulla coscienza no eh?

con affetto
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Inviato il: 8/1/2006 17:24
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Re: Dove inizia la democrazia?
#124
Sono certo di non sapere
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non difendo il mio diritto al voto per i motivi da te summenzionati

Ecco, questo sì che è uno spunto interessante: perché difendere questo "diritto"? Come pensi di cambiare le cose votando?

Perché non provi - tu o chiunque altro sia sulla stessa lunghezza d'onda - a spiegarlo?

Per me rimane un mistero...
Inviato il: 8/1/2006 16:32
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  •  SWE
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Re: Dove inizia la democrazia?
#123
Mi sento vacillare
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Citazione:
Mah, non scartare che votando otterrai gli stessi effetti. C'è solo una piccola differenza.


Vero. Quella che ci siano meno probabilità di ottenere gli stessi effetti

Citazione:
Muoia Sansone e tutti i Filistei


Ti illudi ! morirebbero i filistei ma Sansone resterebbe in vita “più bello e più forte che prìa”

Citazione:
....ma in realtà sta difendendo la sua posizione capitalista-borghese-comunista, cioè ha paura di perdere i suoi privilegi.


Questa è una tua illazione che faresti bene a non estendere a tutti . Almeno non a me (e a molti altri come me) che non difendo il mio diritto al voto per i motivi da te summenzionati secondo – scusami tu questa volta se ora sono io ad essere acida – un mediocre luogocomune non degno di tanti che frequentano Luogocomune

emanuela

Inviato il: 8/1/2006 16:13
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Re: Dove inizia la democrazia?
#122
Sono certo di non sapere
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solo molto rassegnato.

Non rassegnarti Pax, il bello comincerà fra poco.

Se non altro quando tutto comincerà a precipitare non saremo tra quelli che si chiedono smarriti “Ma che succede?”.

Magra consolazione, lo so, ma quando il gioco si fa duro…

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 8/1/2006 15:43
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Re: Dove inizia la democrazia?
#121
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il non andare a votare secondo me avrebbe sì portato un po' di sconquasso all'interno del mondo politico, però sarebbe tutto finito li

Ma, Gobbo, premesso che parliamo per via ipotetica, se a votare andasse solo il 20, 25% degli aventi diritto, come puoi pensare che tutto si limiterebbe ad uno scossone senza che nulla cambi? Davvero pensi che a quel punto i milioni di italiani non votanti, consapevoli di essere la larga maggioranza, accetterebbero supinamente un governo palesemente illegittimo?
Non mi sembra un ragionamento logico, solo molto rassegnato.
Inviato il: 8/1/2006 15:33
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Re: Dove inizia la democrazia?
#120
Dubito ormai di tutto
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AT gobbo.

Riformato na minchia! E comunque sottoscrivo tutto ciò ce dici, quindi che si fa? Si vota o no?
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Inviato il: 8/1/2006 15:29
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  •  gobbo
      gobbo
Re: Dove inizia la democrazia?
#119
Dubito ormai di tutto
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Vincenzo ha scritto:
Citazione:
continuo a credere che l'unica alternativa sia non votare, quantomeno per coscienza,...

L'idea che non capisco perché si vuole convincere che votare è meglio per tutti.


Ciao Vincenzo
forse non sono riuscito a spiegare bene quello che io avevo in mente. Il mio post non voleva essere né pro né contro al discorso di votare o meno. Il mio discorso era un altro, cosa bisogna fare poiché sia che si voti sia che non si voti al sistema non gliene frega proprio nulla. Io forse sono un po' pragmatico, però lo vedo così : il non andare a votare secondo me avrebbe sì portato un po' di sconquasso all'interno del mondo politico, però sarebbe tutto finito li. Tutti e intendo con tutti tutta la classe politica di governo e d’opposizione, avrebbero compreso il messaggio che ormai la gente stufa dei loro giochetti politici, però dall'altro canto tramite la stampa “libera” ,loro serva avrebbero attaccato questo diritto inalienabile con le accuse più basse e con i nomi più spregevoli, come qualcuno prima di me ha ricordato. In questo modo la classe politica avrebbe le mani libere per continuare il suo giochetto di sempre,vale a dire quello del potere. Una volta che la scelta di non votare è etichettata come un menefreghismo o come qualcosa di criminali nel senso politico del termine, viene la volta del chiedere scusa e di promettere solennemente al popolino che d’ora in poi non gli sarà più raccontato nessuna bugia è che saranno fatte tutte le riforme di cui il popolino ha bisogno. Cioè per come io la vedo è un circolo vizioso il non votare porterà secondo me gli effetti di cui sopra ma anche il votare dall'altra parte sostanzialmente avalla questo teatrino della politica.In definitiva credo che non è il fatto di votare o meno che cambierà questo sistema che per me è marcio fino alle fondamenta ma è il sistema stesso che va cambiato, per usare una parola molto in voga di questi tempi Riformato.

il gobbo
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I LINK.VOGLIO VEDERE I LINK,PLEASE.
Inviato il: 8/1/2006 15:11
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Re: Dove inizia la democrazia?
#118
Sono certo di non sapere
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Il discorso iniziato da Massimo sulla delega non era specifico a democrazia diretta o indiretta

Forse il vero problema è che nessuno ha capito cosa voleva dire Massimo...

Da quanto hai detto finora, mi e' sembrato che fosse proprio il concetto di delega tout court che aborrisci.

In effetti sì. Io il prezzo della mia energia lo tratterei per conto mio. Ma non ho la presunzione di imporre il mio punto di vista come la maggior parte dei "democratici" in circolazione: se qualcun altro preferisce affidarsi ad un ufficio privato o pubblico che si occupi dei suoi problemi energetici o quant'altro, lo faccia pure.
Il brutto è che tutti quelli che propongono di riformare il sistema senza eliminarlo non sono mai disposti a riconoscermi la stessa libertà, devo anch'io, come tutti, rientrare nel programma. Già questo, a mio avviso, è un segno che rivela cattive intenzioni. Infatti, se il sistema fosse così buono, non servirebbe imporlo: basterebbe metterlo in pratica con chi lo appoggia, e la visione dei grandi vantaggi che esso comporta per tutti convincerebbe anche gli scettici come me ad unirsi al gruppo.

Personalmente non considero il privato piu' onesto del corrispondente parlamentare o rappresentante, entrambi li "assumi" con un contratto a durata limitata durante il quale il delegato opera secondo la propria convenienza

Se il rappresentante parlamentare lo "assumi" tu, non ti pare il caso di tagliargli un po' lo stipendio?

Inviato il: 8/1/2006 15:09
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Re: Dove inizia la democrazia?
#117
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Ecco, bravo. Non lo scartare per niente come ipotesi. Anzi ! Con questa diffusa spinta all’astensionismo una bella große Coalitionen, e tutta “italiana” per giunta, non ce la leva nessuno.


Mah, non scartare che votando otterrai gli stessi effetti. C'è solo una piccola differenza.

Sindrome di Sansone

A questo punto non vedo perchè continuare sulla linea di questo sistema, illudendomi di "riformare", che è una grossa pigliata per il c..., probabilmente a molti piace. Credo che ci sia quella maggioranza borghese, da entrambi gli schieramenti politici, che ha tutto l'interesse affinchè le cose rimangano così. Questo intellettualismo riformista borghese (ricordiamo che tutti sono pe le riforme) ha l'interesse a sostenere questo stato di cose. Invita quindi a votare agitando lo spauracchio di ulteriori problemi in caso di non voto (nel caso specifico governo unità nazionale), ma in realtà sta difendendo la sua posizione capitalista-borghese-comunista, cioè ha paura di perdere i suoi privilegi.

Siccome io da perdere ho poco rispetto a questi borghesi collaborazionisti e contenti di essere tali, e continuo a credere che l'unica alternativa sia non votare, quantomeno per coscienza, chiudo dicendo

Muoia Sansone e tutti i Filistei che a Napoli suona grosso modo così, "merda per me merda per la francia", magari rende l'idea.

Quale idea? L'idea che non capisco perché si vuole convincere che votare è meglio per tutti. Votare è meglio per chi ha interessi o qualcosa da perdere. Io non ne ho, quindi preferisco tirarvi giù visto che voi lo volete fare con me.

Scusate l'acidità!
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Inviato il: 8/1/2006 14:40
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  •  Bruno61
      Bruno61
Re: Dove inizia la democrazia?
#116
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Ma questa non è più la delega di cui parlavamo, metafora del rappresentante eletto per decidere su tutto: è una delega su una specifica questione


Il discorso iniziato da Massimo sulla delega non era specifico a democrazia diretta o indiretta (anzi mi ha cazziato subito quando ho puntualizzato la differenza tra la determinazione e l'indeterminazione dell'oggetto del mandato).

Da quanto hai detto finora, mi e' sembrato che fosse proprio il concetto di delega tout court che aborrisci. Delegare un professionista o un piu' generale funzionario pubblico a mio parere non fa differenza, la delega soffre degli stessi identici mali. Personalmente non considero il privato piu' onesto del corrispondente parlamentare o rappresentante, entrambi li "assumi" con un contratto a durata limitata durante il quale il delegato opera secondo la propria convenienza (che puo' essere il bene del delegante e/o il proprio). Quindi, secondo me, non e' l'istituto delega che e' sbagliato in se' ma la suo modo di applicarlo (come molte altre cose)

Ciao
Bruno
Inviato il: 8/1/2006 14:39
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Re: Dove inizia la democrazia?
#115
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Non lo scartare per niente come ipotesi. Anzi ! Con questa diffusa spinta all’astensionismo una bella große Coalitionen, e tutta “italiana” per giunta, non ce la leva nessuno.

Boom!
Inviato il: 8/1/2006 14:18
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Re: Dove inizia la democrazia?
#114
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Ma dai! La cosa piu' naturale e' che i singoli clienti si riuniscano in associazione con conseguente delega ad uno o piu' compratori che tratteranno il prezzo con i fornitori. Al fornitore quello che interessa di piu' e' il profitto per transazione, se guadagna 100 sulla vendita di una unita' sara ben contento di guadagnare 50 per unita' quando ne vende 100 in una botta sola.

Ho capito cosa volevi dire, e posso essere d'accordo. Ma questa non è più la delega di cui parlavamo, metafora del rappresentante eletto per decidere su tutto: è una delega su una specifica questione, non c'è neanche bisogno che il compratore sia un condomino, anzi, nel tuo esempio è meglio che non lo sia, è preferibile che si tratti di un professionista, di un esperto di transazioni pagato a percentuale su commissione. Quindi benissimo, ma descrive appunto una realtà diversa dalla democrazia rappresentativa.

stai sicuro che tutti i panettieri del tuo quartiere hanno gli stessi prezzi.

Non so lì in Italia, ma qui in Grecia il prezzo del pane è regolato dallo stato, perché...

questo e' un finto mercato libero, non fa testo

Appunto...
Inviato il: 8/1/2006 14:15
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  •  Bruno61
      Bruno61
Re: Dove inizia la democrazia?
#113
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Virgola, perché il fornitore non è un monopolio, e di clienti che comprano il pacchetto da settecentomila Kw/h non ce n'è più. Quindi, se non vuole perdere clienti a favore della concorrenza, deve arrivare al compromesso.


Ma dai! La cosa piu' naturale e' che i singoli clienti si riuniscano in associazione con conseguente delega ad uno o piu' compratori che tratteranno il prezzo con i fornitori. Al fornitore quello che interessa di piu' e' il profitto per transazione, se guadagna 100 sulla vendita di una unita' sara ben contento di guadagnare 50 per unita' quando ne vende 100 in una botta sola.

Citazione:
il prezzo è imposto dal cliente, e non dal fornitore


Forse (e dico forse) quando il bene non e' di prima necessita', ma prova ad andare dal panettiere sotto casa e dirgli che tu il pane lo vuoi pagare 50c al kilo....stai sicuro che esci senza pane e stai sicuro che tutti i panettieri del tuo quartiere hanno gli stessi prezzi.


Citazione:
Del resto, se tu fossi andato a controllare la storia della Enron come suggerito, avresti visto che il potere d'acquisto maggiorato del cliente stato non impedì al prezzo del prodotto di schizzare alle stelle per la gioia del taxpayer.


Come hai detto tu, questo e' un finto mercato libero, non fa testo

Ciao
Bruno
Inviato il: 8/1/2006 13:43
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  •  SWE
      SWE
Re: Dove inizia la democrazia?
#112
Mi sento vacillare
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Citazione:
Il mio esempio è abbastanza ipotetico anche perché sinceramente non credo che può succedere mai uno scenario del genere dopo le votazioni d’aprile, però un governo d’unità nazionale non lo scarterei per niente come ipotesi


Ecco, bravo. Non lo scartare per niente come ipotesi. Anzi ! Con questa diffusa spinta all’astensionismo una bella große Coalitionen, e tutta “italiana” per giunta, non ce la leva nessuno.

emanuela
Inviato il: 8/1/2006 13:32
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  •  gobbo
      gobbo
Re: Dove inizia la democrazia?
#111
Dubito ormai di tutto
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Paxtibi ha detto:Citazione:
ti posso dire che come analisi la trovo giusta,.... c'è da notare quanto è grande il pericolo di simili derive in uno scenario di corruzione e decadenza come quello che stiamo attraversando: per me, se non troviamo una via alternativa al solito teatrino, il pericolo di cadere nelle mani peggiori, e di farlo volontariamente, è enorme e anche evidente.



Ciao Pax
concordo pienamente con te. Per come lo vedo io volendo fare un paragone forzato, i tempi sono ormai maturi. Nella Germania degli anni 30’ la disperazione del popolo tedesco era arrivato a tal punto che c'era un'attesa messianica per il Leader che avrebbe salvato la Germania e creato L’Uomo Nuovo, nei nostri tempi invece è vero solo la prima parte cioè l'attesa del Salvatore, ma siccome questo non arriva, e siccome i tempi a livello mondiale sono abbastanza bui, a noi tutti ci si sta riempiendo a forza il cervello con il concetto del Uomo Nuovo e del Nuovo Ordine Mondiale. All'epoca in Germania la disperazione era tale che il popolino ormai stufo di tutto aderì con entusiasmo a tale progetto, non so se posso dire lo stesso per i popoli di adesso, ma secondo il mio parere sono sulla buona strada. Io non so chi sarà il Nuovo Leader qua in Italia, ma ricordo benissimo che Berlusconi stesso è stato presentato come il salvatore della patria, e adesso dopo circa 10 anni il salvatore ha faccia di Prodi, il che mi lascia abbastanza allibito per la strana piega che hanno preso le cose. Io non so se non votando ci si arriva da qualche parte, ovvio e una presa di posizione forte anzi fortissima ma volendo fare l'avvocato del diavolo a livello pratico lo trovò ancora più pericolosa e spiego subito il perché. Facciamo l'ipotesi che nessuno va a votare, che succederà? I maggiori partiti a quel punto si strapperanno i capelli, faranno il mea culpa pubblico, e per mostrare al popolino che lui è sempre nei loro cuori, diranno: per meglio risolvere questa situazione:formeremo un governo di unità nazionale. A quel punto c'è il rischio abbastanza grosso di trovare al governo sia Berlusconi sia Prodi ed ovviamente se già con uno dei due le cose andavano male, con tutti due messi assieme le cose andranno peggio. Il mio esempio è abbastanza ipotetico anche perché sinceramente non credo che può succedere mai uno scenario del genere nelle votazioni d’aprile, però un governo d’unità nazionale non lo scarterei per niente come ipotesi in un prossimo futuro per meglio affrontare “le emergenze del domani”, sapendo benissimo che quando i poteri forti spingono sull'acceleratore per far ingoiare al popolino le loro idee ci riescono al 100%. Cosa si può fare non lo so, posso solo dire che il sottoscritto è abbastanza pessimista.

il gobbo
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Inviato il: 8/1/2006 13:02
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Re: Dove inizia la democrazia?
#110
Dubito ormai di tutto
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Ormai l'ho trovato, il mein kempf in italiano, über alle.



http://www.homolaicus.com/storia/contemporanea/novecento/documenti/MEINKAMPF.zip
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1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 8/1/2006 4:44
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Re: Dove inizia la democrazia?
#109
Sono certo di non sapere
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E' chiaro che se uno va a comprare 1 (uno) kw/h (o qualsiasi altro bene) il suo potere d'acquisto e' pressoche' nullo, il fornitore decide il prezzo, se va bene all'acquirente, bene altrimenti il fornitore rinuncia alla vendita. Punto.

Virgola, perché il fornitore non è un monopolio, e di clienti che comprano il pacchetto da settecentomila Kw/h non ce n'è più. Quindi, se non vuole perdere clienti a favore della concorrenza, deve arrivare al compromesso.
Ormai siamo così assuefatti a questo finto mercato libero che non prendiamo neanche più in considerazione la concorrenza, né il fatto che il prezzo è imposto dal cliente, e non dal fornitore. Ma lo sai che nel mio campo i prezzi scendono regolarmente da cinque anni? Che la necessità di lavorare è tanta che c'è chi chiude dei lavori in pareggio nella speranza di ottenerne altri?
Del resto, se tu fossi andato a controllare la storia della Enron come suggerito, avresti visto che il potere d'acquisto maggiorato del cliente stato non impedì al prezzo del prodotto di schizzare alle stelle per la gioia del taxpayer.
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Gobbo, ti posso dire che come analisi la trovo giusta, la soluzione che aveva in mente, però, è tutto il contrario della mia. Piuttosto c'è da notare quanto è grande il pericolo di simili derive in uno scenario di corruzione e decadenza come quello che stiamo attraversando: per me, se non troviamo una via alternativa al solito teatrino, il pericolo di cadere nelle mani peggiori, e di farlo volontariamente, è enorme e anche evidente.
Inviato il: 8/1/2006 3:50
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Re: Elezioni 2006: votiamo così!
#108
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1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 8/1/2006 2:43
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Re: Elezioni 2006: votiamo così!
#107
Dubito ormai di tutto
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Paxtibi ha scritto:Citazione:
Beati voi che ci credete, forse non v'è ancora bastata la sequela di governi che vi hanno bastonato, dei quali l'ultimo è sempre, sempre stato peggio dei precedenti.
Complimenti per la fede cieca...


Ciao Pax
quando dici quello che ho appena citato ti riferisci a una cosa del genere.mi piacerebe sentire un tuo comento per il pezzo che postero qua.

"Si pensi,di quali pietosi elementi siano composti in generale, i cosiddetti "programmi di partito", e come di tempo in tempo vengano spolverati e rimessi alla moda! E' necessario porre sotto la lente d'ingrandimento i motivi essenziali delle "commissioni per il programma" dei partiti, soprattutto borghesi, per bene intendere il valore di questi aborti programmatici. Una sola preoccupazione spinge a costruire programmi nuovi o a modificare quelli che già esistono:la preoccupazione dell'esito delle prossime elezioni. Non appena nella testa di questi giullari del parlamentarismo balena il sospetto che l'amato popolo voglia ribellarsi e sgusciare dalle stanghe del vecchio carro del partito, essi danno una mano di vernice al timone. Allora vengono gli astronomi e gli astrologhi del partito, i cosiddetti "esperti" e "competenti", per lo più vecchi parlamentari che,ricchi di esperienze politiche, rammentano casi analoghi in cui la massa finì col perdere la pazienza,e che sentono avvicinarsi di nuovo una minaccia dello stesso genere.
E costoro ricorrono alle vecchie ricette,formano una"commissione", spiegano gli umori del buon popolo, scrutano gli articoli dei giornali e fiutano gli umori delle masse per conoscere che cosa queste vogliano e sperino, e di che cosa abbiano orrore. Ogni gruppo professionale, e perfino ogni ceto d'impiegati viene esattamente studiato, e ne sono indagati i più segreti desideri. Di regola, in questi casi diventano maturi per l'indagine anche "i soliti paroloni" della pericolosa opposizione e non di rado,con grande meravigli di coloro che per primi li inventarono e li diffusero, quei paroloni entrano a far parte del tesoro scientifico dei vecchi partiti, come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo.
Le commissioni si adunano e "rivedono" il vecchio programma e ne foggiano le loro convinzioni come il soldato al campo cambia la camicia, cioè quando quella vecchia è piena di pidocchi. Nel nuovo programma, è dato a ciascun il suo. Al contadino è data la protezione della agricoltura,all'industria quella dei suoi prodotti; il consumatore ottiene la difesa dei suoi acquisti, agli insegnati vengono aumentati gli stipendi, ai funzionari le pensioni. Lo Stato provvederà generosamente alle vedove e agli orfani, il commercio sarà favorito, le tariffe dei trasporti saranno ribassate, e le imposte, se non verranno abolite, saranno però ridotte. Talvolta avviene che un ceto di cittadini sia dimenticato o che non si faccia luogo ad una diffusa esigenza popolare. Allora si inserisce in gran fretta nel programma ciò che ancora vi trova posto, fin da quando si possa con buona coscienza sperare di avere colmato l'esercito dei piccoli borghesi e delle rispettive mogli, e di vederlo soddisfatto. Così, bene armati e confidando nel buon Dio e nella incrollabile stupidità degli elettori,si può iniziare la lotta per la "riforma" (come si vuol dire) dello Stato.Quando poi il giorno delle elezioni è passato e i parlamentari del quinquennio hanno tenuto il loro ultimo comizio, per passare all'addomesticamento della plebe all'adempimento dei loro più piacevoli compiti, la commissione per il programma si scioglie. E la lotta per il nuovo stato di cose riprende le forme della lotta per il pane quotidiano: presso i deputati, questo si chiama "identità parlamentare".
Ogni mattina, il signor rappresentante del popolo si reca alla sede del Parlamento; se non vi entra,almeno si porta fino all'anticamera dove è esposto l'elenco dei presenti. Ivi, pieno di zelo per il servizio della nazione, iscrive il suo nome e, per questi continui debilitanti sforzi, riceve in compenso un ben guadagnato indennizzo.
Dopo quattro anni, o nelle settimane critiche in cui si fa sempre più vicino lo scioglimento della Camera, una spinta irresistibile invade questi signori. Come la larva non può far altro che trasformarsi in maggiolino, così questi bruchi parlamentari lasciano la grande serra comune ed,alati, svolazzano fuori, verso il carro popolo. Di nuovo parlano agli elettori, raccontano dell'enorme lavoro compiuto e della perfida ostinazione del altri; ma la massa ignorante, talvolta invece di applaudire li copre di parole grossolane, getta loro in faccia grida di odio. Se l'ingratitudine del popolo raggiunge un certo grado, c'è un solo rimedio: bisogna rimettere a nuovo lo splendore del partito, migliorare il programma; la commissione, rinnovata, ritorna in vita e l'imbroglio ricomincia. Data la granitica stupidità della nostra umanità, non c'è da meravigliarsi dell'esito. Guidato dalla sua stampa e abbagliato dal nuovo adescante programma, l'armento "proletario" e quello "borghese" ritornano alla stalla comune ed eleggono i loro vecchi ingannatori.
Con ciò, l'uomo del popolo, il candidato dei ceti produttivi si trasforma un'altra volta nel bruco parlamentare e di nuovo si nutre delle foglie dell'albero statale per mutarsi, dopo altri quattro anni,nella variopinta farfalla.
Nulla è più mortificante che l'osservatore, nella sua semplice realtà, questo processo, che il dover assistere ad un trucco sempre rinnovatosi."

il gobbo

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Inviato il: 8/1/2006 2:38
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  •  Bruno61
      Bruno61
Re: Dove inizia la democrazia?
#106
Ho qualche dubbio
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Mi rendo conto di aver ecceduto e fatto scivolare la discussione sul modo di gestire una siffata microsocieta' e giustamente Paxtibi e Vincenzo sono entrati ancor piu' in dettagli (tasse, concorrenza, multinazionali), su questo penso sia meglio discutere in un apposito 3d, vista la complessita' dell'argomento.
Era mia intenzione originale, in accordo col tema, sottolineare come la "delega" abbia una sua ragion d'essere e possa portare anche beneficio.

Citazione:
Conseguentemente, per diminuire i prezzi, si presenterebbero altri fornitori che si offrono di rappresentare i condomini di fronte al fornitore originale (delega)

I quali faranno diminuire i prezzi al fornitore in virtù di quale potere magico?


E' chiaro che se uno va a comprare 1 (uno) kw/h (o qualsiasi altro bene) il suo potere d'acquisto e' pressoche' nullo, il fornitore decide il prezzo, se va bene all'acquirente, bene altrimenti il fornitore rinuncia alla vendita. Punto.
Diverso e' se uno va a comprare 1000/10000/100000 Kw/h, il suo potere d'acquisto aumenta e puo' spuntare un prezzo migliore.

Pero' mi meraviglio di dover puntualizzare queste cose, non funziona cosi' anche sulla tua isoletta tibetana?

Ciao
Bruno


Inviato il: 8/1/2006 0:30
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Re: Dove inizia la democrazia?
#105
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Citazione:
No, deve venderla con profitto, altrimenti non la produce proprio.


Se vogliamo proprio essere pignoli oggi i grandi apparati aziendali non si occupano più dell'offerta di beni o servizi. E' storia vecchia da almeno 15 anni, vedi fiat, parmalat, enron e le altre che con i bilanci falsi stanno ancora in peidi. Oggi si dedicano alla finanza e ad altre cose più creative. profitti a breve e aumento del prezzo per coprire il rischio finanziario, le vendite allo scoperto ed altre forme di arricchimento private in compagnia delle banche. Se vuoi, le enron non produceva energia, così come la nike non fa scarpe e tute....

Citazione:
l fornitore dovrebbe mantenere un esercito di rappresentanti che devono essere pagati


ora esistono i rappresentanti dei rappresentanti dei sottorappresentanti, tutti prendono varie commissioni l'uno sull'altro, peggio di così.

Citazione:
e non con un salario da fame, altrimenti non potrebbero comprare i beni che il fornitore produce


altro che! macchine, vitto pagato, premi vendite a costo di inculare i clienti.

Citazione:
costi per il fornitore salirebbero non poco e si rifletterebbero sul prezzo all'utente finale.


in pratica per far aumentare i prezzi di più rispetto ad oggi tutto il popolo italiano dovrebbe diventare rappresentante, allora si che si alzerebbero i prezzi. Ma non è che ora i prezzi aumentano a causa dell'esercito rappresentanti?

Citazione:
si presenterebbero altri fornitori che si offrono di rappresentare i condomini di fronte al fornitore originale


questa non l'ho capita. ma nel caso fosse plausibile l'allegra compagnia delle indie sai quanti soldi intascherebbe alle spalle dell'utente finale?

Citazione:
E il fatto che potresti avere piu' fornitori tra cui scegliere per avere un servizio piu' onesto o migliore (concorrenza) e', scusami, un'altra utopia, piu' facile che i fornitori si mettano d'accordo per tenere i prezzi ad un certo livello e guadagnarci tutti allegramente


se ci fosse reale conccorrenza i prezzi diminuirebbero. in italia aumentano perchè ci sono accordi di cartello sottaciuti, in alternativa monopoli statali (sic!).
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Inviato il: 7/1/2006 19:32
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Re: Dove inizia la democrazia?
#104
Sono certo di non sapere
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No, deve venderla con profitto, altrimenti non la produce proprio.

Era sottinteso...

Nella tua visione, il fornitore dovrebbe mantenere un esercito di rappresentanti che devono essere pagati (e non con un salario da fame, altrimenti non potrebbero comprare i beni che il fornitore produce).

L'esempio dei rappresentanti era una semplificazione, anche se non è nulla di così incredibile come sembri pensare tu: molte aziende fanno proprio questo, si chiama direct marketing.
Ma ci sono anche altri mezzi, ci sono le brochure - che per inciso usano stampare anche i monopoli governativi, di solito per ridistribuire un po' di denaro pubblico a favore di qualche amico degli amici che dirige una stamperia - oppure si può puntare su punti vendita capillari dove i diversi condomini possono recarsi per apprendere tutte le informazioni di cui hanno bisogno per decidere.

I costi per il fornitore salirebbero non poco e si rifletterebbero sul prezzo all'utente finale.

Intanto questo dovresti dimostrarlo: tutte le aziende, in tutti i campi, fanno pubblicità, pagano rappresentanti, forniscono assistenza e nonostante tutto producono profitti. Inoltre, ti faccio notare che, sparita la delega, magicamente è sparito anche quel furto legalizzato conosciuto come tassazione, il che dovrebbe contribuire non poco all'abbattimento dei prezzi. Per non parlare del risparmio dovuto alla scomparsa delle tangenti, il cui ammontare non è detto che debba essere trascurabile, e qui una veloce indagine sulla storia della Enron - guarda caso "produttore" di energia - dovrebbe essere illuminante.

Conseguentemente, per diminuire i prezzi, si presenterebbero altri fornitori che si offrono di rappresentare i condomini di fronte al fornitore originale (delega)

I quali faranno diminuire i prezzi al fornitore in virtù di quale potere magico?

E il fatto che potresti avere piu' fornitori tra cui scegliere per avere un servizio piu' onesto o migliore (concorrenza) e', scusami, un'altra utopia, piu' facile che i fornitori si mettano d'accordo per tenere i prezzi ad un certo livello e guadagnarci tutti allegramente (almeno in Italia succede cosi').

Veramente io dove ho visto concorrenza ho sempre osservato diminuizione di prezzi. È in regime di monopolio che i prezzi si alzano. In Italia succede così perché la concorrenza, in campo energetico, non c'è mai stata.
Nel campo delle telecomunicazioni, ad esempio, la concorrenza c'è e la tendenza è di offrire prezzi sempre più convenienti.
Inviato il: 7/1/2006 19:12
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