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Da Telereggio.itmartedì 10 ottobre 2006, ore 19.32
Gli scatoloni della vergogna
"Ha il triste primato della più grande tragedia navale civile del nostro paese. Il rogo della Moby Prince è ancora oggi privo di spiegazioni, di colpevoli e di responsabilità."
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"La notte dopo, col traghetto ancora in fumo, iniziò una vicenda kafkiana di depistaggi e misteri. A bordo della carcassa salirono alcune persone per manomettere le strumentazioni di bordo e impedire la ricostruzione certa di quanto accaduto;"
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" Il comandante Sergio Albanese della capitaneria di porto, i cui ritardi nei soccorsi furono documentati e palesi, non fu mai chiamato a rispondere del proprio operato. Come lui furono lasciati fuori dal processo l'armatore della Navarma Vincenzo Onorato e il comandante della petroliera su cui si schiantò il traghetto, Renato Superina. In compenso andarono alla sbarra quattro personaggi minori, poi assolti."
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"E poi, ciliegina sulla torta, le immagini dei satelliti Nato che per anni vengono richieste e che non vengono mai date, con grande imbarazzo dei diversi governi italiani. Cos'hanno ripreso quei satelliti di tanto scomodo? Ce lo siamo chiesti a lungo. Se lo sono chiesti i familiari dei reggiani morti...."
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"Oggi scopriamo, da una scarna notizia dell'Ansa, che cinque foto di quei satelliti stavano in uno scatolone mai aperto della procura di Livorno, e stavano lì già da undici anni. Erano attenti, quelli della procura di Livorno, ed arrivarono a sequestrare anche alcuni servizi di Telereggio sul rogo, ma di quelle foto, un tantino più importanti dei nostri servizi, purtroppo si sono dimenticati.
Il figlio del capitano morto nello scontro, Angelo Chessa, ha chiesto nuovi accertamenti. Il presidente della associazione dei familiari delle vittime Loris Rispoli ci ha detto oggi amareggiato che i reati ipotizzati sono andati in prescrizione. Può darsi, ma il reato di occultamento delle prove può aprire un nuovo processo, e per il reato di strage ci risulta che la prescrizione non esista."