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11 Settembre
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   11 Settembre nei media
  Sergio Romano e l'11 Settembre

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Sergio Romano e l'11 Settembre
#1
Mi sento vacillare
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Da MMMMMMonza
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Oggi 21/09/2006, sul Corriere della Sera

Le Torri, il Pentagono e la teoria del complotto

Siamo un gruppo di amici trentenni che quando si incontra discute spesso la questione delle stragi e delle tentate stragi imputate ai fondamentalisti islamici.
In particolare si discute dell'11 settembre.
Una parte di noi sostiene le tesi ufficiali mentre un'altra parte sostiene la teoria del complotto e la argomenta con documenti, testimonianze e video facilmente reperibili in internet che hanno lo scopo di evidenziare molti interrogativi senza ancora una risposta.
Vorremmo un suo parere al riguardo, anche perché crediamo che la questione in oggetto animi ormai parecchie discussioni oltre la nostra.
Confidiamo in una sua risposta al fine di smentire chi ritiene che tale argomento sia tabù per i mezzi di informazione più accreditati.

Rodolfo Scacchetti, ecc., lingua.centre@tiscali.it

Caro Scacchetti, ecc., il tema del complotto mistificatore è apparso più volte in questa rubrica. Me ne sono occupato, per esempio, a proposito dell'assassinio di J. F. Kennedy. Sostenni che dietro l'autore dell'attentato, Lee Oswald, non vi era alcuna «cupola» e ricevetti parecchie lettere scettiche o critiche. Temo che anche questa risposta sia destinata ad avere la stessa sorte. So che la tesi ufficiale, nel caso delle Torri Gemelle, è stata contestata dal libro di un giornalista francese e che il contemporaneo attacco al Pentagono ha suscitato dubbi ancora piu diffusi e insistenti. Ho visto recentemente un programma televisivo in cui si sostiene, se ho capito bene, che i danni al ministero americano della Difesa non sarebbero stati provocati da un aereo, ma da un missile. A questi sospetti potrei rispondere semplicemente che mi è difficile immaginare la Casa Bianca, il Pentagono, la Cia o qualsiasi altra agenzia americana mentre sono all'opera per organizzare un attentato che costerà la vita ad alcune migliaia di cittadini degli Stati Uniti. So che i servizi segreti sono perfettamente capaci di progettare la morte di un uomo politico straniero, un attentato o un colpo di Stato in un Paese nemico. Ma gli attacchi al Pentagono hanno colpito il cuore dell'America e suscitato un'onda sismica di cui nessun regista occulto sarebbe stato in grado di prevedere gli effetti. Quali ambienti ufficiali avrebbero potuto concepire un progetto che sarebbe rapidamente sfuggito al controllo dei suoi esecutori? Non basta. Per quale ragione lo avrebbero fatto? Per screditare il mondo arabo musulmano? Per giustificare le guerre che l'amministrazione intendeva fare all'Afghanistan, all'Iraq, più tardi forse all'Iran? Ciascuno di quegli obiettivi poteva essere raggiunto con raffinate strategie di disinformazione e propaganda, senza ricorrere al dirottamento di quattro aerei di linea, alla distruzione di due grattacieli, all'incursione aerea su uno degli edifici simbolici del potere americano. Come ho detto in altre occasioni esiste, infine, un argomento che rende assurda, a mio avviso, l'ipotesi del complotto. Supponiamo che gli attentati siano stati organizzati da una sezione speciale della Cia nello stile di certi film che Hollywood ha prodotto negli scorsi anni. Quale sarebbe stata in tal caso la reale sequenza degli avvenimenti? Quanti congiurati sarebbero stati necessari per collocare i «martiri» a bordo degli aerei o fingere un dirottamento inesistente? Come truccare le migliaia di telefonate che vennero scambiate in quelle ore? Come evitare che un complice informi un amico o un parente per evitare che prenda un aereo o passi accanto alle torri nel giorno dell'attentato? Non basta. Se gli attentati fossero stati progettati dalla cellula segreta di un governo, dovremmo giungere alla conclusione che anche un video recente, in cui Osama incontra prima dell'evento i responsabili degli attacchi alle torri, è un falso, costruito per meglio attribuire al fondamentalismo islamico la paternità dell'11 settembre. Chi crede al complotto finirà per credere che anche Osama è un agente della Cia.
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http://kolza.blogspot.com
Inviato il: 21/9/2006 10:29
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  •  soulsaver
      soulsaver
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#2
Mi sento vacillare
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Da Roma
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Fa quasi tenerezza nella sua ingenuità...Il problema è che la maggior parte delle persone ritieni inimmaginabile l'idea che un governo possa pianificare l'assassinio di 3000 persone... illusi ed ingenui.
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Free from the need to be free "Mommy what's a Funkadelic, George Clinton 1970"
Inviato il: 21/9/2006 10:34
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#3
Mi sento vacillare
Iscritto il: 25/7/2005
Da Cantù [VAAAAAAAAAAAAAAA BENE!]
Messaggi: 335
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Tenerezza
A me fa una rabbia..

Solita tecnica... Ma chi se ne importa delle tue osservazioni esistenziali che iniziano con "mi riesce difficile immaginare che"...
Nella sua "ingenuità" si dimentica che le domande dei c.d. complottisti poco hanno a che fare con l'immaginazione, anzi... Nessuno si propone, almeno finchè la verità sui fatti non sarà chiarita, di fare oasservazioni di tipo politico: qui ancora la VU non ha spiegato come i fatti siano tecnicamente potuti accadere...
Solito articolo, sembrano ormai tutti uguali...
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We live in the age of the overworked, and the under-educated; the age in which people are so industrious that they become absolutely stupid. Oscar Wilde
Inviato il: 21/9/2006 10:43
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  •  TheDude
      TheDude
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#4
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 14/9/2006
Da
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[rimosso]

volutamente provocatorio e OT
Inviato il: 21/9/2006 10:44
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/6/2004
Da MMMMMMonza
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Ciao Soulsaver,
E' mia opinione che Sergio Romano qualche dubbio ce l'abbia veramente. E che l'abbia messo pure per iscritto, sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, quando si ricoprono certe posizioni (editorialista al Corriere della Sera) dopo un'onorata carriera diplomatica, non è consigliabile rivoltarsi contro la mano che ti dà da mangiare.
Ergo, proviamo a rileggere con qualche punto di suspance questa perla di risposta... magari c'è un nuova chiave di lettura
Sul caso John Kennedy, Romano si è appoggiato più volte alle tesi riduzionistiche, che in Italia sono state portate avanti da un certo personaggio di Roma, abbastanza noto nell'ambiente per il suo debunking a senso unico (anche su Piazza delle Cinque Lune e su Segreti di Stato - Portella della Ginestra 1947). Purtroppo nessuno tiene in conto che il povero Lee Harvey Oswald non poteva essere fisicamente al 6° Piano del Texas School Book Dep, visto che si trovava in sala mensa...
Quando la verità è così semplice da cogliere, nessuno riesce a farlo, ti pare?

Saludos
Kolza
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http://kolza.blogspot.com
Inviato il: 21/9/2006 10:51
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#6
Dubito ormai di tutto
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Da Arkadia-spazio profondo
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Sergio Romano ingenuo? E' ingenuo come Andreotti ,o Cossiga. Attenti a quei tre.
Inviato il: 21/9/2006 12:17
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  •  maxgallo
      maxgallo
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 26/5/2004
Da Prov. Pescara
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piu' che ingenuo direi para-natiche......
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"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

Inviato il: 21/9/2006 12:23
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  •  pierone
      pierone
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#8
Ho qualche dubbio
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Da
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"Se gli attentati fossero stati progettati dalla cellula segreta di un governo, dovremmo giungere alla conclusione che anche un video recente, in cui Osama incontra prima dell'evento i responsabili degli attacchi alle torri, è un falso, costruito per meglio attribuire al fondamentalismo islamico la paternità dell'11 settembre. Chi crede al complotto finirà per credere che anche Osama è un agente della Cia."

Acqua, acqua, fuochino ambasciatore Romano, fuochino, anzi quasi Fuoco


MaxGallo:

Dal De Mauro online:"Non ho trovato occorrenze per paranatiche."

pa|ra|cù|lo
s.m., agg.
1 s.m. CO pop., chi è abile nel fare il proprio interesse, senza darlo a vedere
..........................................................................................
3 agg. BU di comportamento, atteggiamento, malizioso e opportunista
Inviato il: 21/9/2006 13:11
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  •  maxgallo
      maxgallo
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#9
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 26/5/2004
Da Prov. Pescara
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Aahahahahah.....pierone, si intendevo quello in effetti......
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"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

Inviato il: 21/9/2006 13:40
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  •  lellomago
      lellomago
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#10
So tutto
Iscritto il: 20/9/2006
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Scusate sono nuovo ed è da un pò che vi osservo... ho visto e rivisto molto attentamente tutta la documentazione che proponete in giro, film e scritti vari. Concordo sulla necessità di approfondire un argomento che presenta come è ovvio che sia, tanti lati oscuri… tuttavia non posso che biasimare la scelta di un metodo di analisi veramente superficiale e sconfortante…
Chiarisco subito che sono un tecnico (ingegnere civile) e che le varie analisi pseudo-scientifiche presentate dai vostri "esperti" (che tutto sono fuorché dei luminari in materia) mi lasciano quantomeno perplesso.
Cmq, sono qui per farvi una semplice domanda-riflessione: ma ogni volta che qualcuno nn la pensa come voi deve per forza essere confinato come un infedele e/o trattato come un cretino???? Ora, dall'alto delle vostre competenze tecnico-storico-politico-economico-scientifiche etc,etc vi sentite autorizzati a dare dell'ingenuo per esempio ad un S. Romano se nn si esprime in modo a voi gradito.... Ritenete forse più sensato il pensiero di Griffin, Jones, King e compagnia cantante??? In tutta sincerità, penso che avreste molto più da imparare voi da Romano che nn lui da voi.
Sarebbe invece opportuno leggere e rileggere più volte l’articolo in questione, meditare (lo so, è difficile…) e proporre considerazione personali un po’ più equilibrate; lo ritengo molto più utile alla discussione…
Saluti

_________________
internet: di tutto, di più
Inviato il: 21/9/2006 20:21
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2006
Da Lussemburgo
Messaggi: 1200
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Citazione:
...lo ritengo molto più utile alla discussione…

Invece una domanda come la tua e' molto utile alla discussione?

Se hai domande specifiche puoi accomodarti in una qualsiasi delle discussioni con domande/osservazioni rilevanti.

In questa discussione si parla dell'articolo di Romano, se hai delle osservazioni da fare accomodati, altrimenti consiglio agli altri utenti di ignorare la provocazione.


-------------------------------

Citazione:
Quanti congiurati sarebbero stati necessari per collocare i «martiri» a bordo degli aerei o fingere un dirottamento inesistente? Come truccare le migliaia di telefonate che vennero scambiate in quelle ore? Come evitare che un complice informi un amico o un parente per evitare che prenda un aereo o passi accanto alle torri nel giorno dell'attentato?


romano avra' fatto un copia-incolla delle risposte che ha dovuto dare ai lettori di che iniziavano a sospettare un coinvolgimento dello stato nella strage di p.zza fontana...

Ciao,
Stefano
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 21/9/2006 20:38
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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Citazione:
Chiarisco subito che sono un tecnico (ingegnere civile) e che le varie analisi pseudo-scientifiche presentate dai vostri "esperti" (che tutto sono fuorché dei luminari in materia) mi lasciano quantomeno perplesso.


Un mio amico ing. civile ce l'ha sempre con "il carpinteri" ... tu sicuramente saprai aiutarmi.

Poi magari, evitando di identificare con un generico "Voi" tutti gli iscritti al sito potrai spiegare le ragioni tecniche per cui chi critica la spiegazione ufficiale del crollo delle torri gemelle (NIST) fa un'analisi pseudo-scientifica.

Ashoka

Inviato il: 21/9/2006 20:50
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  •  edo
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#13
Sono certo di non sapere
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giornalisti...ma come si fa a dare credito a certi figuri che sistematicamente occultano gli argomenti di cui si vorrebbe parlare...

per quanto vedo in giro, la stragrande maggiornza dei giornalisti si divide in due categorie: da spiaggia e spiaggiati (come le balene che hanno perso l'orientamento); entrambi sono destinati ad essere sommersi dalla verità e si accorgeranno (per la prima volta nella loro storia, troppo tardi), che la realtà li ha "doppiati".

sergioromano in più è ambasciatore, andrà bene per le feste dove si consumano piramidi di ferrero rocher... gradite un cioccolatino ?
Inviato il: 21/9/2006 21:09
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#14
Mi sento vacillare
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Salve Egregi,
Quando ho letto, all'alba delle 7.30, la risposta di Sergio Romano, non ho potuto fare a meno di pensare al caro Sergio come ad una sorta di "nonnino premuroso". Perdonate la mia ironia, ma ribadisco quanto detto in precedenza, ossia che un diplomatico (tanto più della capacità del nostro) non abbia letto tutte le fonti, facendosi un'idea come se l'è fatta l'ex ministro tedesco Andreas Von Bulow.
http://www.disinformazione.it/vonbulow.htm

Saludos
Kolza
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Inviato il: 21/9/2006 23:32
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  •  edo
      edo
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#15
Sono certo di non sapere
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trattare sergioromano da "rincoglionito" è da rincoglioniti. (scusa kolza...senza cattiveria!)

tratto dal discorso di dabliù all'onu: George Bush con quel suo terrificante "dovunque io volga lo sguardo vedo estremisti" (chissà perché glissato dalla stampa internazionale)

quante frasi come questa sono "glissate" dalla stampa?; uno degli ultimi articoli di Blondet parla delle quotidiane violazioni della linea blu da parte...indovinate di chi? provate a immaginare se fossero gli "altri" a comportarsi così, i sergioromanoforbicehallamzucconi e cialtroni al seguito starebbero altrettanto zitti?

prendiamone atto, oggi i giornalisti sono la vergogna dell'umanità, i peggiori guastatori della realtà, i traditori della verità. sono morti, sono cadaveri con la penna. l'unico loro potere sat nel fatto che hanno uno spazio per scrivere ciò che il padrone del giornale (a sua volta dipendente dalle banche), gli ha detto di scrivere.

il prossimo passo di questi spacciatori di falsità è: regalarti il giornale ed insieme la batteria di pentole o un pezzo di ricambio dell'auto; ormai le vuote e mai lette librerie degli italiani sono già arredate delle varie enciclopedie e volumi di alterna importanza gentilmente donati dal corriere piuttosto che da repubblica.

da quando m'informo su internet, per me tv e giornali sono morti; qualche volta alla radio ascolto qualcuno di questi educati animaletti, appena gli scrivi cosa pensi di loro ti rispondono così: anche lei è vittima di una cultura - propaganda antiamericana (chi viene da diversi settori politici, culturali e persino religiosi) del nostro paese. I "giornalisti alla xxxxxxx", che significa essere realmente indipendenti e anticonformisti, sono per fortuna ancora molti. Mentana ha quasi ammesso di essere scivolato in un infortunio, ma si è consolato dichiarando che l' audience ha retto bene. L' importante non è la correttezza professionale, ma alimentare il Dio Audience. Del resto, sin quando ci sono alllocchi, come lei, tutto è più facile. Per loro.
Cordiali saluti e auguri

e meno male che i saluti sono cordiali!

per fare altri esempi c'è sempre più e solo l'imbarazzo della scelta! non rimane che aspettare la Gabanelli e vedere quanta gente ci sarà alla conferenza di stasera con Giulietto chiesa (cagliari, teatro massimo ore 19.30: sette domande sull'11 settembre)
Inviato il: 22/9/2006 8:25
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  •  edo
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#16
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avevo dimenticato il cordiale vaffanculo ai "giornalisti realmente indipendenti e anticonformisti"
Inviato il: 22/9/2006 8:29
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#17
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Ciao Edo,
Scusami ma nel mio precedente intervento mi ero dimenticato di un semplice "dubito". Quindi la mia frase "ossia che un diplomatico (tanto più della capacità del nostro) non abbia letto tutte le fonti," andrebbe letta così

ossia DUBITO che un diplomatico (tanto più della capacità del nostro) non abbia letto tutte le fonti,

Da ciò puoi desumere che non ritengo Sergio Romano un coglione, anzi penso che sia una vecchia volpe e non un becero debunker dello stampo di Zucconi (che non vale un'unghia del padre).

Sperando di aver chiarito sufficientemente il mio pensiero,
Passo e chiudo
Kolza
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Inviato il: 22/9/2006 10:00
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#18
Mi sento vacillare
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Per completezza, riporto qui le risposte di alcuni lettori, pubblicate oggi 24/09/2006 nello spazio dedicato alle Lettere. Evidentemente Sergio Romano tiene a farci sapere che è non proprio cieco

Risposta #1
Citazione:
Chi ha guadagnato

Caro Romano, ho letto la sua risposta anticomplottista riguardo all’11 settembre e mi chiedo: se invece la leadership al comando in Usa avesse saputo oppure intuito qualcosa e magari si fosse distratta un attimo per poi poter trarre vantaggi dagli avvenimenti?
Se poi guardiamo chi ha guadagnato dall’attentato, scopriamo che aziende che hanno partecipato alle campagne elettorali di Bush o che erano state dirette da Cheney, per non parlare di compagnie petrolifere e così via stanno traendo vantaggi da quella terribile strage.

Daniele Palermo, sirbertrandrussell@hotmail.com


Risposta #2
Citazione:

Avvertimenti ignorati

Caro Romano, neppure io credo molto alle tesi complottistiche dell'attacco alle Twin Towers. Tuttavia ritengo che, pur non organizzandolo «in proprio», sarebbe stato sufficiente, per ottenere i medesimi risultati, ignorare eventuali avvertimenti Cia e lasciar fare agli attentatori.

Cesare Simonetti, cesare.simonetti@fastwebnet.it
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Inviato il: 24/9/2006 12:36
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  •  edo
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#19
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se ne pubblicano uno e' perche' ne ricevono 100
continuare cosi' anzi di piu'

se faccio in tempo gli mando una mail dove gli ricordo che il 29 agosto scorso, a pagina 6, nel suo cloakissimo giornale hanno pubblicato (dopo 3 mesi), il fatto che bin laden non e' formalmente imputato per i fatti dell'11 sett.
oggi scrivono della sua morte, nessun cenno, nessun commento; ne allora ne oggi, al fatto che l'incarnazione fumettistica del male non sia imputato per tutto cio' che lo sceneggiatore (che ci usa per riempire le sue vignette), continua imperterrito ad attribuirgli.

se andate a casa dell'ambasciatore portatevi il cioccolatino, quello che vi offre lui (per quanto ne so), potrebbe essere ripieno di merda. attenzione!
Inviato il: 24/9/2006 15:38
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#20
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So che i servizi segreti sono perfettamente capaci di progettare la morte di un uomo politico straniero, un attentato o un colpo di Stato in un Paese nemico.

Quest'uomo o è pazzo o è genio.

Per prima cosa ha ammesso che la Cia organizza colpi di stato e omicidi di politici stranieri. Antiamericano e antisemita!

Ma soprattutto secondo lui è infinitamente più difficile sequestrare quattro aerei. Ma dove siamo arrivati? E il lettori del Corriere di bevono ancora queste idiozie.
Inviato il: 24/9/2006 17:30
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#21
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Da MMMMMMonza
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Ciao Pausania,
Se ben ricordi, il primo dirottamento simultaneo di più di 2 aerei (3 per l'esattezza) fu condotto dal FPLP di George Habbash (palestinese di fede cristiano ortodossa e religione marxista ), nel lontano settembre 1970.
A parte la differenza tra oggi e allora (contesto, alleanze, tecnologia), mi pare che il dirottamento multiplo sia una cosa totalmente fattibile da parte di un qualsiasi servizio segreto di primo livello (Russia, Francia, GB, USA, Israele, Cina).
Un'altra piccola chicca: nel libro "American Nightmare" del noto insider finanziario/bancario Sbancor, si cita proprio l'episodio di Habbash perchè pare che la prima rivendicazione (dei fatti dell'11 settembre 2001) giunta nelle redazioni di qualche TG fosse proprio a nome del terrorista palestinese.
Ciò a testimonianza che quel giorno il gioco (se così si può chiamare) era veramente sporco...
E il nostro buon ambasciatore ne ha preso velatamente atto...

Saludos
Kolza
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Inviato il: 24/9/2006 17:50
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#22
Sono certo di non sapere
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Infatti Kolza, era quello che volevo dire: organizzare un colpo di stato in un paese straniero è molto più difficile che dirottare quattro aerei, credo almeno.

Dire che si può organizzare un golpe significa implicitamente dire che si può fare potenzialmente tutto
Inviato il: 24/9/2006 17:56
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#23
Sono certo di non sapere
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citaz:Quest'uomo o è pazzo o è genio

quest'uomo è più realistico del RE; una volta l'ho sentito parlare a radio3 mondo, parlava a proposito dell'iran e dell'energia nucleare, ha dimostrato d'essere estremamente informato ed esperto e d'essere dotato di un' obiettività invidiabile.

sapeva (quest'uomo), che su radio3 "si è in pochi", spesso gli ascoltatori sono persone sufficientemente informate che hanno realmente la necessità di andare oltre le apparenze; cosa che (quest'uomo), fece.

il corriere della sera, con un vicedirettore come magdiallam, collaboratori come riotta...che ruolo ha? lo stesso ruolo dei media a grande diffusione: controllare per evitare derive difficili da gestire. in un contesto del genere (quest'uomo), si adegua.

e questo suo "adeguarsi" che mi da tremendamente fastidio (quando si parla di 11 sett.); figurati se gli si parlasse di scie chimiche!
Inviato il: 24/9/2006 20:47
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#24
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Kolza ha scritto:
Per completezza, riporto qui le risposte di alcuni lettori, pubblicate oggi 24/09/2006 nello spazio dedicato alle Lettere. Evidentemente Sergio Romano tiene a farci sapere che è non proprio cieco


Ciao Kolza

mi pare di intravedere un trend sempre più definito in tutta questa faccenda: sta prendendo piede la versione secondo cui l'amministrazione Bush ha ignorato gli avvertimenti e ha lasciato accadere gli attentati.

Questo se da un lato comunque mi "consola" (nel senso che sono felice che i dubbi finalmente escano fuori), dall'altro mi fa drizzare le antenne e mi mette in guardia.

Questa versione è secondo me la versione che meglio può spianare la strada al nuovo ordine mondiale, secondo una successione che potrebbe essere sintetizzata così (uso "Bush" in sostituzione di "Bush e la sua amministrazione neo-con"):
- Bush ha lasciato che migliaia di concittadini morissero per la sua sporca guerra,
- Bush è il male assoluto per l'America e il mondo intero,
- Bush va eliminato dalla scena politica.
A questo punto 2 opzioni principali:
- Bush va sostituito: abbiamo visto quanto cattivi sono i neo-cons, ora cambiamo finalmente registro e affidiamoci a un politico che davvero faccia il bene del Paese (pia illusione: tutto torna come è sempre stato);
- Bush rappresenta quello a cui in realtà porta la democrazia americana: è l'intero modello democratico USA a essere sotto accusa (non verrà più chiamato democratico, of course... le parole hanno sempre un certo effetto) -> avvento di un Nuovo Ordine.


Alla fine comunque, se la versione "L'hanno lasciato accadere" predomina nell'opinione comune, sarà molto facile arrivare al NWO... servendo su un piatto d'argento ciò che da tempo è preparato per noi facendoci credere che sia la risposta a una giusta richiesta d'intervento da parte della gente



Per i curiosi (o per chi non c'ha capito 'na mazza) :

Sez. 11 settembre: "Se lo sono lasciato succedere"
PNAC - Project for the New American Century
Bilderberg: il simposio dell'oligarchia mondiale
New World Order timeline
Forum: "Verso il Governo Mondiale, il volto oscuro delle Nazioni Unite"
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Inviato il: 24/9/2006 22:51
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Re: Sergio Romano e l'11 Settembre
#25
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/6/2004
Da MMMMMMonza
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Salve a tutti,
Ieri, 26 Settembre, "nonno" Sergio rilancia, rispondendo ad un suo lettore, dubbioso sulla Versione Ufficiale

Citazione:
Come Osama Bin Laden divenne nemico dell’America

Nella sua risposta «Le Torri,
il Pentagono e la teoria del complotto» lei conclude dicendo: «Chi crede al complotto finirà per credere che anche Osama è un agente della Cia». Io personalmente non credo alla teoria del complotto, ma Osama è stato un agente della Cia!
Ai tempi della guerra contro l’Urss, Osama e i suoi sono stati aiutati, addestrati e finanziati dagli Usa. Dopo le stragi a New York l’unico aereo autorizzato a volare sugli Usa è stato quello che ha raccolto e portato via i familiari di Osama.
Si può certo dire che (come nel caso di Saddam, aiutato e finanziato contro l’Iran), gli Usa hanno pensato di poter allevare mostri e poi disfarsene velocemente, ma purtroppo è terribilmente pericoloso scherzare con i demoni.

Giovanni Battista Fiore, fiorgioba@hotmail.com

Caro Fiore,
anch’io ho scritto, in parecchie occasioni, che Osama Bin Laden è stato per molti anni alleato degli Stati Uniti nella guerra contro i sovietici. Ma l’etichetta «agente della Cia», con cui lei ha descritto il suo ruolo in quegli anni, non è giusta e rischia di trasformarsi in leggenda rendendo del tutto incomprensibile ciò che accadde in Afghanistan dopo l’invasione dell’Armata Rossa nel dicembre del 1979.
La rivolta dei mujaheddin scoppiò agli inizi del 1980 e fu per molti aspetti un avvenimento spontaneo, nello stile e nella tradizione di un Paese che ha sempre mal tollerato gli interventi stranieri nel proprio territorio.
Ma non appena fu chiaro che vi era ormai una resistenza antisovietica, alcuni Paesi si coalizzarono per sostenerla, armarla, finanziarla e cacciare i sovietici dalla regione. Stati Uniti, Pakistan, Arabia Saudita, Paesi del Golfo, Cina e Iran non poterono formare un’alleanza perché ciascuno di essi aveva i propri interessi, spesso diversi da quelli degli altri «compagni di viaggio». Ma si divisero pragmaticamente le parti e ciascuno di essi svolse una efficace azione complementare. Il Pakistan intervenne con la rete del suo servizio segreto (l’Isi) e assicurò alla resistenza un prezioso retroterra logistico. Gli Stati Uniti fornirono missili terra- aria Stinger (un’arma micidiale contro gli aerei sovietici) e consiglieri militari per l’addestramento dei mujaheddin. La Cina dette armi e l’Arabia Saudita, grazie ai proventi petroliferi provocati dall’aumento del prezzo del petrolio nel decennio precedente, divenne il tesoriere della coalizione.
Tutti insieme, infine, aiutarono in vari modi i volontari islamici che correvano in Afghanistan a combattere il nemico sovietico.
Nel suo bel libro sui «Talebani», pubblicato da Feltrinelli nel 2001, il giornalista pakistano Ahmed Rashid scrive: «Tra il 1982 e il 1992, circa trentacinquemila radicali musulmani provenienti da quarantatré Paesi islamici di Medio Oriente, Africa settentrionale e orientale, Asia centrale ed Estremo Oriente partecipano al loro primo combattimento a fianco dei mujaheddin afghani ». E mentre si forma nel mondo la prima grande Legione arabo musulmana, il denaro dell’Arabia Saudita permette ad «altre decine di migliaia di radicali musulmani stranieri» di studiare nelle centinaia di nuove madrasa (le scuole coraniche) che si sono aperte in Pakistan e lungo il confine con l’Afghanistan.
È questo il quadro in cui occorre collocare l’arrivo di OsamaBin Laden nella regione. Secondo Rashid, il servizio segreto pakistano insistette a lungo presso il servizio segreto di Ryad per l’invio in Afghanistan di un principe che potesse esercitare funzioni di comando e dimostrare l’impegno del regno saudita a favore della jihad. La persona prescelta fu per l’appunto Osama. Non era un principe, ma aveva molte amicizie a corte ed era il rampollo di una delle più influenti personalità economiche del regno. Comincia da quel momento l’irresistibile ascesa del fondatore di Al Qaeda. È certamente possibile accusare Osama di molti crimini.
Ma non credo che gli si possa rimproverare di essere stato «agente della Cia».Èstato sempre coerentemente islamista e ha dichiarato guerra agli Stati Uniti dopo la Guerra del Golfo, quando gli americani si servirono del territorio saudita per attaccare l’Iraq e vi si installarono successivamente con due grandi basi militari. È un terrorista, certo, ma non privo di una sua diabolica coerenza.
_________________
http://kolza.blogspot.com
Inviato il: 27/9/2006 9:47
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