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  La cospirazione dietro l'Unità d'Italia

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  •  marcuzzzo
      marcuzzzo
Re: La cospirazione dietro l'Unità d'Italia
#5
Mi sento vacillare
Iscritto il: 1/6/2006
Da
Messaggi: 324
Offline
e io che ho detto? ma secondo te gli inglesi non si auspicavano la nascita di una potenza nel mediterraneo che potesse contrastare la Francia?? per quanto riguarda il bombardamento di Palermo, a non risulta prima dell'arrivo dei garibaldini. Se hai notizie più precise a riguardo, ti prego di fornirmele. Al contrario mi pare che furono le navi di Federico II a bombardare la città, provvedimento che suscitò lo sdegno dell'intera europa. In effetti tutte queste pressioni a livello continentale limitarono di molto le azioni dell'esercito borbonico.
Più che la Sicilia, io porrei delle domande riguardanti lo sbarco in continente! perchè in Calabria non ci si oppose come in Sicilia? perchè Ferdinando II lasciò napoli per attestare la difesa sul volturno? non dimentichiamoci che i garibaldini entrarono nella città partenopea con almeno 10.000 borbonici che non spararono quasi 1 colpo!
Inviato il: 2/11/2006 10:39
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Re: La cospirazione dietro l'Unità d'Italia
#4
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
Da
Messaggi: 3666
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Citazione:
Per chi lavorava Nino Bixio (ricorda Craxi, nevvero?)


Caxxo: anche Faxio

E io che pensavo che l'unità di italia è stata fatta per liberare il meridione dalla tirannia borbonica e dargli l'opportunità di essere governati dai ben più democratici e civilizzati xavoia...


Vabbè... amen...

Comunque che l' "eroe dei due mondi" fosse un mercenario dai contorni oscuri non mi pare difficile da capire.
Inviato il: 2/11/2006 10:36
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Re: La cospirazione dietro l'Unità d'Italia
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 1/11/2005
Da Tavistock Square, Camden, London WC1H, UK
Messaggi: 6263
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Alcune domande delle 100 pistoline in ordine sparso su quello che non mi hanno mai detto alle scuole elementari filo-sabaude nella fredda capitale subalpina (ma neanche dopo in tempi moderni):

1. Per chi lavorava Nino Bixio (ricorda Craxi, nevvero?) prima di imbarcarsi per Marsala (e anche dopo, magari)?

2. Come mai Garibaldi non ebbe il TRIONFO a Torino, ma a Londra (con tanto di pezzettini di carta dalle finestre, come gli astronauti Mercury & Apollo)?

3. Prima dell'ingresso a Palermo dei Garibaldini, secondo il testimone oculare Giuseppe Cesare Abba, la citta' fu sottoposta ad un bombardamento navale. Di che nazionalita' erano navi, cannoni e ciurme?

4. Che marca di fucili era imbracciata preferibilimente dai Garibaldini?

5. Che marca di fucili era in dotazione all'Esercito Piemontese?

6. Da dove venivano i nuovi cannoni da campagna dell'Esercito Piemontese e quanto erano costati?

7. Chi fu il primo Sindaco di Roma dopo la "Liberazione" da parte dell'Esercito Piemontese e cosa faceva ogni martedi' sera?

8. Come mai i biscotti "Garibaldi" sono un classico della pasticceria britannica?

9. Chi era al fianco di Garibaldi (o alla schiena) a Teano?

10. Chi comincio' l'epurazione dei dissidenti a colpi di palla da .42 gia' a bordo dei piroscafi diretti a Marsala e continuo' brillantemente in Sicilia?

Altro che "simpatie" e "carbone" (vino Marsala, quella e' la chiave), altro che "opposizione alla Francia", leggi Mare Nostrum".

E poi dicono che le cospirazioni sono una favola
Inviato il: 2/11/2006 10:26
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  •  marcuzzzo
      marcuzzzo
Re: La cospirazione dietro l'Unità d'Italia
#2
Mi sento vacillare
Iscritto il: 1/6/2006
Da
Messaggi: 324
Offline
sicuramente, gli inglesi avevano molte simpatie a riguardo dell'impresa Garibaldina dei mille. Ma non dimentichiamo che alcuni brigantini inglesi così come altre imbarcazioni del Regno Unito, erano presenti a Marsala al momento dello sbarco per preservare i loro possedimenti in sicilia così come, per vigilare sulla sicurezza dei propri connazionali residenti. Garibaldi, dalla difesa di Roma nel '49 aveva completamente ribaldato le sue convinzioni riguardanti Pio IX ed in special modo sul papato, giudicato dal nizzardo come il maggior avversatore dell'Unità Italiana. Queste idee non potevano non essere prese a simpatia dagli Inglesi (di religione anglicana e convenzionalmente antipapisti). Non tralasciamo inoltre che sino alla fine della seconda guerra mondiale tutti gli esponenti inglesi avevano caldeggiato i movimenti indipendentisti siciliani in modo da creare una nazione indipendente sotto il protettorato britannico (i giacimenti carboniferi dell'isola facevano gola).
Inviato il: 2/11/2006 9:47
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  •  Descartes
      Descartes
La cospirazione dietro l'Unità d'Italia
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/6/2006
Da Christ = Sun God
Messaggi: 1087
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Quali furono i veri interessi che causarono la nascita del nostro paese?
E' il risorgimento davvero un epoca di eroismi e risvegliata consapevolezza nazionale, oppure fu solamente una facciata dietro agli interessi economici di qualche potere dietro le quinte?

Cito da un articolo di Carlo Bertani:

Per gli amanti della Storia, possiamo citare alcuni eventi che illuminano quanto sia pieno di sfumature e contraddizioni ciò che ci raccontano.
Garibaldi fu il conquistatore del Regno delle Due Sicilie? E come fece a raggiungere Marsala – con due piroscafi praticamente rubati – se a contrastarlo c’era la Marina Partenopea , ossia la più forte ed organizzata Armata Navale italiana dell’epoca? Come mai le navi di Francesco II non fecero a pezzi il Piemonte ed il Lombardo?

Semplicemente perché nel porto di Marsala erano ormeggiate – casualmente – due fregate britanniche. Quando le navi borboniche giunsero nel luogo dello sbarco, non riuscirono a far molto per il timore di colpire i due legni inglesi – che a loro volta avrebbero chiamato qualche “fratello maggiore” della Flotta del Mediterraneo britannica – e Garibaldi riuscì ad inoltrarsi nell’interno indisturbato. Successivamente, parecchi alti ufficiali borbonici si fecero corrompere – ma qui entriamo già in aree dubbie – mentre la presenza delle due navi inglesi è inconfutabile. Molti, però, continuano a ritenere l’impresa dei Mille una semplice combinazione di coraggio e fortuna, mentre dietro all’impresa c’era la precisa volontà britannica, che vedeva in un futuro (e relativamente debole) stato italiano un contrasto all’espansione francese nel Mediterraneo.


Sulla wikipedia leggiamo:

Secondo alcune recenti scoperte dello storico Giulio Di Vita presso archivi inglesi, è emerso che il governo e la massoneria inglesi finanziarono segretamente la spedizione dei mille con la somma di tre milioni di franchi francesi del tempo, del valore di molti milioni di euro attuali. E' verosimile pensare che tale somma fu utilizzata per corrompere i generali e i notabili borbonici.

fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Spedizione_dei_Mille

Luigi Fabiano scrive:

Ci si domanda come mai sono riusciti i Savoia a far assurgere il proprio regno a campione dell’idea nazionale di uno stato centrale? Gli studiosi liberali dell’800 e alcuni storici del’ 900 ritenevano che i Savoia fossero moralmente migliori degli altri sovrani. A Massimo d’Azeglio fu assegnato il compito di contattare le diverse correnti della massoneria e metterle in contatto con i Savoia.

Angela Pellicciari scrive in un articolo:


Grazie a questa scelta strategica che rende il Piemonte docile feudo della cultura inglese, americana, tedesca, di parte del Belgio e dell’imperatore Napoleone III, i Savoia godono dell’appoggio incondizionato dell’una o l’altra di queste potenze e realizzano l’unità d’Italia sfruttando fino in fondo e con grande spregiudicatezza l’unico elemento in proprio favore: la radicale disomogeneità culturale e religiosa con il resto della penisola.

L’anima massonica del regno sardo, e in particolare del Parlamento subalpino, viene mai apertamente alla luce? No, perché l’associazione è pluri-scomunicata e perché il primo articolo dello Statuto vincola i parlamentari all’ossequio della fede cattolica definita religione di stato. L’11 novembre 1848, però, un brillante intervento del deputato Cavallera rende palpabile la "fraternità" quasi come l’aria che si respira. Si sta discutendo di sollevare le finanze dello stato, esauste per la campagna militare, ricorrendo all’esproprio e alla vendita dei beni delle corporazioni religiose. Contrario alla proposta Cavallera fa un discorso brevissimo, allusivo, singolare e sintomatico insieme, che dopo un primo momento di sconcerto suscita la generale ilarità.

Ecco le poche battute del curioso intervento. Gli ordini religiosi - osserva il deputato - sono nati in Italia dove esistono da "più di dodici secoli". Bisogna dedurne che "necessariamente corrispondono ad un bisogno reale della società (rumori) [chiosa degli Atti del Parlamento subalpino]; e per conseguenza se si volessero abolire, altre se ne dovrebbero sostituire; infatti i moderni che vollero abolire i frati, vi sostituirono un’altra specie di frati: e cosa sono i circoli politici, se non vere fraterie? (Sorpresa e scoppio generale di risa prolungate). Perciò posto che non si sa stare senza frati, ai moderni preferisco gli antichi (Segue ilarità e mormorio di voci diverse)".


e ancora:


Per tre anni, tutti i giorni, Giuseppe La Farina (il siciliano massone divenuto segretario della Società Nazionale) ed il presidente del Consiglio del Regno di Sardegna Camillo di Cavour, si incontrano in camera da letto del conte per pianificare l'intervento armato in Italia meridionale. Lo fanno in gran segreto. Al punto che La Farina deve passare per una scala di servizio che comunica direttamente con l'appartamento di Cavour e deve farlo prima dell'alba. Che le cose stiano così è provato nel modo più inconfutabile dalle lettere e dagli articoli dello stesso La Farina.


fonte: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=34380

Insomma, quale volontà decise realmente le sorti delle nazioni dell'epoca, e della nostra in particolare? E a quale scopo?
Inviato il: 19/9/2006 0:17
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