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  Archeologia alternativa

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  •  S.Gatti
      S.Gatti
Re: Archeologia alternativa
#511
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 3/12/2008
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Sitchinite ha scritto:
Citazione:

A Giza 13°, a Teotihuacan 18°
Questi 5° di differenza hanno unamotivazione? Son semplicemente dovuti al fatto che la conformazione del terreno a Teotihuacan non permette una costruzione a 13° dall' asse delle altre due? In effetti il terreno non é pianeggiante e deserto come a Giza.
Entrambi i siti hanno riferimenti astronomici e son dediti al culto dei morti:
- da Giza (rosteau) il ka del faraone inizia il suo viaggio verso il Duat
- Teotihuacan rappresenta il 'sentiero dei morti', il corridoio che scorre affianco alle costruzioni viene ancora chiamato 'corridoio dei morti'
Perchè in entrambi i casi 2 piramidi più grandi allineate e poi la più piccola inclinata a sinistra rispetto a questo asse?

Sai che l’astronomo Robert Bauval è stato il primo ad accorgersi che le piramidi di Giza sono la proiezione in Terra della cintura di Orione. In seguito lui ha collaborato con Graham Hancock. Ora non ricordo se è proprio Bauval che ha evidenziato anche il disallineamento delle piramidi di Teotihuacàn, comunque il dato di fatto è che le analogie fra Egitto e Messico sono impressionanti. La differenza di 5° fra una dislocazione e l’altra desta comunque degli interrogativi, perché, se la mano è unitaria, sai che quella era gente che non si fermava di fronte ad un problema topografico. Il messaggio, se c’è, DEVE essere esatto. Ora, può esserci qualche significato che a noi attualmente sfugge.
I riferimenti delle piramidi alla sfera, al corpo celeste, all’astronomia sono una certezza. Ciò vale sia per quelle egizie, sia quelle americane. Basti pensare che in quelle egizie il rapporto fra altezza e perimetro di base è esattamente 3,14 , in quelle americane, che sono più verticalizzate, il rapporto è esattamente 6,28. Questi sono i rapporti della sfera.

Citazione:

Il sito di Teotihuacan é legato al culto di Quetzalcoatl, quello di Giza a Thot, entrambi legati alle figure del serpente e dell' ucello:
quetzalcoatl: il serpente alato
Thot: testa di ibis con sopra un serpente - inoltre thot corrisponde al greco hermes, il cui simbolo, il caduceo, contiene i due serpenti intrecciati e il cui elmo ha ali di uccello.

Certo noi occidentali moderni siamo restii ad accettare che delle simbologie apparentemente primitive (il serpente, l’uccello) possano avere dei concreti significati scientifici … suona strano al nostro orecchio. Per cui lo scetticismo è comprensibilissimo e, diciamo, a quelli come me tocca sudare sette camicie per sostenere questa linea. Però, se ci riflettiamo un po’ sopra, vediamo che siamo in un contesto in cui TUTTO ha una valenza astronomica. Quindi, probabilmente, ANCHE i simboli del serpente e dell’uccello. Proprio Hancock ha evidenziato che l’intera città di Teotihuacàn , considerando la collocazione dei vari templi e piramidi, è la proiezione in Terra dell’intero sistema solare. E a Teotihuacàn il Serpente Piumato ‘regna’.
Hai giustamente notato che il tema simbolico del serpente-uccello è presente sia a Giza che a Teotihuacan … io ho riscontrato questa costante simbolica in ogni continente, e ciò dovrebbe indurre in noi il sospetto che ci troviamo di fronte a dei significati assolutamente importanti. La tentazione di minimizzare, anche di deridere, è forte, lo so. Poi in molti c’è la tendenza a riferire il serpente a significati ctonii, cioè riferiti alla Terra: in sostanza, la paura ancestrale verso questo animale avrebbe prodotto la diffusione mondiale del correlato terrore … ma attenzione! Qui si parla di ‘serpente-uccello’, non di ‘serpente’ e basta. Si parla di un simbolo serpente-uccello che è presente in tutto il mondo e che in tutto il mondo è associato a significati astronomici. Ad es. ancora non abbiamo parlato dell’India: in India, il dio Visnu, massima divinità, è alternativamente ‘serpente’ o ‘uccello’. Ci ritorneremo, naturalmente.

A proposito di Thot, o Nin shir.gidda: lui era appunto soprannominato ‘Serpente Piumato’. Vediamo se mi passi questa osservazione: se lui, di provenienza Nibiru, usufruiva di un tale simbolismo (serpente-uccello), è possibile che anche Nibiru fosse serpente-uccello? Infatti, se questo tipo di simbolismo è accettabile per un individuo, io non vedo perché non dovrebbe essere accettabile per il pianeta da cui quell’individuo proviene. No? Mettiamoci il carico: se non appare ridicolo che un individuo sia soprannominato ‘Serpente Piumato’, perché dovrebbe apparire ridicolo che il pianeta di origine di questo individuo goda del medesimo soprannome?

In altre parole, è possibile che il titolo di Thot sia una traslazione del nome del suo pianeta? Come dire: “Io, Thot, vado oggi a governare il continente che si trova là di fronte (l’America) IN NOME del mio pianeta, il pianeta Serpente Piumato!"
Non mi uccidete …
_________________
A volte mi chiedo come mai Z. Sitchin, pur disponendo degli strumenti idonei, non abbia trovato il tempo per decifrare i misteriosi simboli della tradizione ebraica. Sergio Gatti.
http://www.fermenti-editrice.it/saggistica.php#gatti01
Inviato il: 26/2/2009 10:41
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Archeologia alternativa
#512
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/6/2007
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Citazione:

S.Gatti ha scritto:

Hai giustamente notato che il tema simbolico del serpente-uccello è presente sia a Giza che a Teotihuacan … io ho riscontrato questa costante simbolica in ogni continente, e ciò dovrebbe indurre in noi il sospetto che ci troviamo di fronte a dei significati assolutamente importanti. La tentazione di minimizzare, anche di deridere, è forte, lo so. Poi in molti c’è la tendenza a riferire il serpente a significati ctonii, cioè riferiti alla Terra: in sostanza, la paura ancestrale verso questo animale avrebbe prodotto la diffusione mondiale del correlato terrore … ma attenzione! Qui si parla di ‘serpente-uccello’, non di ‘serpente’ e basta. Si parla di un simbolo serpente-uccello che è presente in tutto il mondo e che in tutto il mondo è associato a significati astronomici. Ad es. ancora non abbiamo parlato dell’India: in India, il dio Visnu, massima divinità, è alternativamente ‘serpente’ o ‘uccello’. Ci ritorneremo, naturalmente.


Allora, il serpente é presente in quasi tutte le varie zone, unito o meno al concetto di uccello. Ma i due concetti non son legati univocamente. Ci son altri siti in cui la figura é l' ariete alato o il toro alato (o toro del cielo: gud.an.na).

Il serpente alato, come anche per esempio il toro alato, é l' unicone di 2 simboli:
- il serpente (o il toro) che rappresenta la divinità specifica (serpente=stirpe enkita / toro=stirpe enlilita)
- il simbolo delle ali identifica la discendenza di Anu e la associazione con Nibiru (il disco alato)

Inoltre tu dici che questa associazione serpente-piumato o serpente-uccello sia da vedere in termini astronomici. Io non lo credo, credo che invece sia la FIRMA dell' autore. Una associazione che funge da identificzione del responsabile di quelle opere/culture: e il serpente piumato era solo uno: Ningishzidda a sumer, Thot in egitto, Quetzalcoatl in mexico e più giù.



Citazione:

A proposito di Thot, o Nin shir.gidda: lui era appunto soprannominato ‘Serpente Piumato’. Vediamo se mi passi questa osservazione: se lui, di provenienza Nibiru, usufruiva di un tale simbolismo (serpente-uccello), è possibile che anche Nibiru fosse serpente-uccello? Infatti, se questo tipo di simbolismo è accettabile per un individuo, io non vedo perché non dovrebbe essere accettabile per il pianeta da cui quell’individuo proviene. No? Mettiamoci il carico: se non appare ridicolo che un individuo sia soprannominato ‘Serpente Piumato’, perché dovrebbe apparire ridicolo che il pianeta di origine di questo individuo goda del medesimo soprannome?


No non penso che si possa estendere il simbolo di un Anunnaki a tutto il pianeta di provenienza degli anunnaki.
Il simbolo di Niniru era il disco alato,. Il serpente con Nibiru non ha nessuna associazione.
Ti ricordo che Enlil venive da Nibiru (mentre Ningishzidda nacque sulla Terra) e non é associato al serpente ma al toro.
Marduk, nato su Nibiru, é associato al serpente ma anche all' ariete (in egitto).
Ishkur é nato sulla terra, figlio di Enlil, ed é associato al toro e al fulmine, e in Perù/Bolivia al ghepardo.

Quindi perchè estendere l' animale di una sola fazione della stirpe proveniente da Nibiru, a tutto il pianeta?
Se tu arrivassi sulla luna con una giacca col simbolo dell' aquila, saresti daccordo che un 'lunare' dicesse: "L' aquila é il simbolo della terra"?

Citazione:

In altre parole, è possibile che il titolo di Thot sia una traslazione del nome del suo pianeta? Come dire: “Io, Thot, vado oggi a governare il continente che si trova là di fronte (l’America) IN NOME del mio pianeta, il pianeta Serpente Piumato!"
Non mi uccidete …


No, non lo reputo possibile, nella storia sumer-babilonia gli unici due DEI che 'rappresentavano' la terra degli Anunnaki erano Enlil nel periodo sumero-accadico, e Marduk nel perioso babilonese-assiro.
Inviato il: 26/2/2009 11:51
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  •  S.Gatti
      S.Gatti
Re: Archeologia alternativa
#513
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 3/12/2008
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SERPENTE PIUMATO: UN CULTO ASTRALE.

Sitchinite ha scritto:
Citazione:

Allora, il serpente é presente in quasi tutte le varie zone, unito o meno al concetto di uccello. Ma i due concetti non son legati univocamente. Ci son altri siti in cui la figura é l' ariete alato o il toro alato

Inoltre tu dici che questa associazione serpente-piumato o serpente-uccello sia da vedere in termini astronomici. Io non lo credo, credo che invece sia la FIRMA dell' autore. Una associazione che funge da identificzione del responsabile di quelle opere/culture: e il serpente piumato era solo uno: Ningishzidda a sumer, Thot in egitto, Quetzalcoatl in mexico e più giù.

Quindi perchè estendere l' animale di una sola fazione della stirpe proveniente da Nibiru, a tutto il pianeta?

Io non pretendo di dare una spiegazione a tutte le simbologie , ma a quella del serpente-uccello (o Drago) forse sì. E’ l’unica associazione riscontrabile in tutto il mondo, mentre le altre che tu hai citato sono solo sporadiche e occasionali. Nei prossimi giorni cercherò di postare qualcosa di più completo; per ora, visto che la presenza maggiormente conclamata del Serpente Piumato è in America, vorrei riportare alcune considerazioni dello studioso messicano di tradizioni popolari José Luis Bolio. Considerazioni che sembrano escludere una identificazione personalizzata del Serpente Piumato (su Thot, per intenderci), ma che invece puntano ad una identificazione astrale (culto rivolto ad un pianeta). Bolio è un grande erudito che ha dedicato la vita intera allo studio del Serpente Piumato, su cui ha scritto diversi libri. Ritengo pertanto che ogni parola da lui scritta sull’argomento sia da soppesare con attenzione. Per cominciare, egli ha riscontrato che il Serpente Piumato è conosciuto dalle civiltà indigene come “Serpente Celeste”. In tale appellativo io già vedo un riferimento astrale. Ti riporto qualche breve citazione da ”La Serpiente Emplumada”, e subito appresso il mio commento:

“Il Serpente Piumato traccia il CERCHIO o è intimamente relazionato con esso”.
Mio commento: se con il termine ‘cerchio’ volessimo sintetizzare il concetto di ‘orbita’, ecco che il Serpente Piumato sarebbe un pianeta che traccia la sua orbita …
“Al rivestire il Serpente Piumato questo significato CRONOLOGICO, magico e religioso, viene adottato come simbolo di una religione che ha per base L’ADORAZIONE DEGLI ASTRI”.
Mio commento: se il pianeta Nibiru coincidesse con il Serpente Piumato, il significato CRONOLOGICO potrebbe essere il passaggio ogni 3.600 anni … E poi, che dire di una ‘religione che ha per base l’adorazione degli astri’? Quindi, eventualmente, ci troviamo di fronte all’adorazione di un ASTRO, non di un individuo (Thot nella fattispecie).
“Possiamo affermare che dovunque si incontri il simbolo della CROCE si tratta, in materia di archeologia maya, tolteca, zapoteca, azteca, totonaca, etc, del Serpente Piumato. Questa affermazione, che sembra eccessiva, si può comprovare in tutto il territorio di quella che è oggi la repubblica messicana”.
Mio commento: ecco qui il Serpente Piumato associato al simbolo della croce! Che cosa è la croce? E’ la croce cosmica determinata dall’attraversamento da parte del medesimo del nostro piano di eclittica ( si vedano i miei post delle ultime settimane).

CONCLUSIONE: Mi sembra che gli elementi che ho sinteticamente portato convergano su un’interpretazione astronomica del Serpente Piumato (=astro) piuttosto che su un’interpretazione personalizzata (=Thot).
Certo, anche Thot aveva assunto su di sé il simbolo del Serpente Piumato, ma, come ho già avuto modo di specificare, si trattava di un simbolismo ‘a valle’. Il simbolismo ‘a monte’ è riferito ad un pianeta, il pianeta di provenienza di Thot, che noi conosciamo anche dalle epiche sumeriche. Si tratta solo di prendere atto di quanto ha scritto J.L. Bolio, dopo una intera vita di studi sul Serpente Piumato.
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A volte mi chiedo come mai Z. Sitchin, pur disponendo degli strumenti idonei, non abbia trovato il tempo per decifrare i misteriosi simboli della tradizione ebraica. Sergio Gatti.
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Inviato il: 3/3/2009 19:56
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  •  Al2012
      Al2012
Re: Archeologia alternativa
#514
Dubito ormai di tutto
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“Capire … significa trasformare quello che è"
Inviato il: 19/3/2009 21:52
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  •  S.Gatti
      S.Gatti
Re: Archeologia alternativa
#515
Ho qualche dubbio
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La matrice di tutti i simboli.
SIMBOLI DA RISPETTARE, SIMBOLI DA ADORARE.

Sitchinite ha scritto:
Citazione:

Allora, il serpente é presente in quasi tutte le varie zone, unito o meno al concetto di uccello. Ma i due concetti non son legati univocamente. Ci son altri siti in cui la figura é l' ariete alato o il toro alato (o toro del cielo: gud.an.na).
Inoltre tu dici che questa associazione serpente-piumato o serpente-uccello sia da vedere in termini astronomici. Io non lo credo, credo che invece sia la FIRMA dell' autore…

Partiamo dagli elementi su cui concordiamo, sempre in base alle epiche sumeriche. Il condottiero Thot, o Ninshisgidda, destinato a governare il continente americano, portava il nomignolo di ‘Serpente Piumato’. Credo tu convenga che questo nomignolo cucito addosso a Thot dovesse significare qualcosa, essendo impensabile il contrario. Degli esseri intelligentissimi facevano necessariamente delle cose intelligentissime. Quindi questo nome è un simbolo, un simbolo che richiede di essere in qualche modo decifrato. Da questi primi elementi abbiamo già, tuttavia, l’indicazione che gli anunnaki tenevano in alta considerazione i simboli, e che quindi è importante per noi cercare di decifrarli. Se loro usavano i simboli a piene mani, non si vede il motivo per cui noi dovremmo prenderli sottogamba.
La tua opinione è che il nomignolo ‘Serpente Piumato’ fosse una esclusiva caratteristica di Thot, vuoi che se lo sia scelto, vuoi che gli sia stato affibbiato. In seguito, nel corso dei millenni, i massimi condottieri delle popolazioni precolombiane si sono sempre fatti chiamare ‘Serpente Piumato’. Mi suona strano che si facessero chiamare così in omaggio all’antico Thot. E CHI CI GARANTISCE CHE TALE APPELLATIVO NON ESISTESSE PRIMA DI THOT, MAGARI RIFERITO AD ALTRI?
Io ritengo che tale definizione per una sola persona sia come un vestito troppo stretto, proprio per la debordante importanza di questo simbolo, capillarmente diffuso in tutte le culture mondiali. Ritengo quindi che il Serpente Piumato abbia un significato molto più vasto, e che sia riconducibile ad una vera e propria MATRICE CULTURALE. A mio parere, il singolo personaggio Thot-Serpente Piumato, pur importantissimo, era solo un riverbero, un’emanazione, un ambasciatore … di che cosa? Di quella che secondo le epiche sumeriche è la sua MATRICE PLANETARIA, cioè l’omonimo pianeta. Se andiamo a vedere quelli che tu citi quali simboli paralleli, cioè l’ariete alato, il toro alato, etc, ebbene quelli hanno avuto solo delle applicazioni sporadiche, e non mi risulta venissero adorati dal popolo - correggimi se sbaglio - mentre il Serpente Piumato sì. Fu una presenza totalizzante, possiamo dire. Quindi c’è una differenza significativa fra i vari personaggi: tutti erano ‘rispettati’, ma solo uno era ‘adorato’: il Serpente Piumato. Da qui dovrebbe nascere il sospetto che tale simbolo trascenda il singolo personaggio storico, ma sia appunto una matrice.
Inoltre c’è da considerare che se fosse stato solo Thot in ragione individuale a godere di un titolo così onorifico, vi sarebbe stato uno sbilanciamento di prestigio in suo favore, ai danni di altre grosse personalità, quali Enlil, Marduk … Ecco, mettiamola in questo modo: è possibile che Thot fosse assai più importante di Enlil, di Marduk, etc.? Non credo.
Altro elemento di assoluto rilievo è che in tutto il mondo la figura mitica del Serpente Piumato o Drago sembra trascendere i singoli individui per assumere delle indiscusse valenze astronomiche.
Metti insieme questi elementi, e forse concluderai anche tu che il Serpente Piumato sembra una MATRICE piuttosto che un’emanazione … E’ IL PIANETA, PIUTTOSTO CHE IL SUO COLONO.
Secondo Sitchin l’individuo Thot-Serpente Piumato proviene da Nibiru, il Pianeta della Croce. Sitchin spiega bene che la croce è intesa in senso cosmico, cioè è l’attraversamento del nostro piano di eclittica da parte di Nibiru. Ora, faccio notare che in tutto il mondo, presso ogni civiltà, troviamo fra i massimi sistemi l’associazione simbolica SERPENTE-UCCELLO-CROCE . Ecco che il nostro Thot-Serpente Piumato associato alla croce lo possiamo estendere a tutto il mondo. Ma a questo punto, come dicevo, il singolo individuo sparisce, come inghiottito da una simbologia molto più grande di lui, e rimane in tutta la sua maestosa importanza l’associazione simbolica
SERPENTE
UCCELLO
CROCE,
che ci porta a grandi passi verso contenuti astronomici.
Spero che questi sillogismi siano stati convincenti.
Per concludere in maniera appropriata, propongo una antica stampa proveniente da Vienna, (A. Kircher, 1665), ma evidentemente originante da un documento assai più antico di cui sarebbe interessante poter ripercorrere le tracce all’indietro nel tempo.



Si vede il Serpente, o Drago, che ATTRAVERSA i nove pianeti (le nove Muse), formando la CROCE COSMICA. Deve trattarsi di Nibiru, non riuscendo io a immaginare un ulteriore pianeta che anch’esso attraversi il nostro piano di eclittica, sia simboleggiato dalla croce, etc. Si può notare che il terzo pianeta dal sole è distinto dal segno dell’ANKH, la ‘vita’ (vedi immagine piccola). E’ la nostra Terra, naturalmente, pianeta in cui esiste la vita umana (Ter-sicore=Terra).

CONCLUSIONE.
Nibiru, pianeta della croce, COINCIDE con il Serpente Piumato, pianeta della croce. Si tratta della medesima identità. La definizione ‘Serpente Piumato’ , o ‘Drago’, è una sintesi mitica che si riferisce a Nibiru e che è stata intenzionalmente propinata agli uomini per i suoi caratteri di ambiguità. Una ambiguità studiata a tavolino, per dire e per non dire, per trasmettere agli uomini una verità che comunque non deve essere accessibile a tutti, ma rimanere confinata in un certo livello di segretezza.
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Inviato il: 25/3/2009 6:21
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  •  S.Gatti
      S.Gatti
Re: Archeologia alternativa
#516
Ho qualche dubbio
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“La scienza non può partire dai fatti per costruire le sue teorie ma, al contrario, deve inventare le teorie con l'immaginazione e poi controllarle mediante i fatti”. Karl Popper.

SECONDO IL TEOREMA DI K. POPPER SULLA "FALSIFICABILITA'" DEI DATI SCIENTIFICI, LA MIA TEORIA SUL SERPENTE PIUMATO, DI CUI IO POSTULO LA VALIDITA' SCIENTIFICA, DOVREBBE ESSERE FALSIFICABILE.
MA, AD OGGI, ANCORA NON SE NE E' DIMOSTRATA LA FALSITA'.


Se non si riesce in nessun modo a confutare la generalizzazione di una teoria, sia la teoria, sia la sua generalizzazione, sono valide e scientificamente corrette.

Secondo il prof. Zecharia Sitchin, nel nostro sistema solare esiste un importante pianeta ancora sconosciuto, almeno ufficialmente. Tale pianeta, simboleggiato dalla croce nei miti sumerici, sarebbe abitato da uomini simili a noi, anzi secondo la teoria siamo noi ad essere simili a loro. Il prof. Sitchin basa la sua costruzione teorica sugli antichi materiali mitici di provenienza sumerica.
Egli riceve il sostegno indiretto di alcuni fra i più illustri epistemologi moderni, che hanno dimostrato l’esistenza di un antico nucleo mitico dalle chiare valenze scientifiche presente in tutto il mondo, quindi anche in Mesopotamia.
Dunque, sintetizzando: MITO = SCIENZA ESATTA.
Alcuni decenni dopo Sitchin sono arrivato io, e mi sono chiesto se quanto da lui riscontrato nelle epiche sumeriche possa avere delle corrispondenze presso le epiche mitiche di altre civiltà. Infatti non si vede perché i sumeri abbian dovuto essere gli unici depositari di certe importanti verità.
Tra l’altro, una pretesa di scientificità di un qualunque dato, o esperimento, richiede delle conferme ‘esterne’ di ripetibilità. Ad esempio, se noi in Italia scaldiamo dell’acqua, vedremo che a 100 gradi bolle. Ma questo dato, per avere conferma di scientificità, deve essere ripetibile in qualunque momento e in ogni dove. Deve essere cioè ‘generalizzabile’.
Allo stesso modo, se i miti sumerici intrisi di valenze scientifico-astronomiche ci dicono che nel nostro sistema solare esiste un altro pianeta abitato, deve pur esistere, fornita da miti equivalenti,
la medesima informazione presso le altre civiltà..
In altri termini, deve essere possibile una GENERALIZZAZIONE di tale dato.
Iniziai dunque a ricercare presso tutte le antiche culture una figura mitica che avesse delle valenze astronomiche e che fosse simboleggiata dalla croce (1).
Infine la trovai: si tratta del Serpente Piumato, o Drago (2). Presso ogni importante civiltà, questa figura mitica ha delle valenze cosmiche ed è associata alla croce.
Quindi la mia è una conferma agli studi di Sitchin: egli ha creato una costruzione teorica relativamente alla cultura sumerica, e io ho esteso la sua costruzione teorica a tutte le civiltà, quindi la ho GENERALIZZATA, rendendola a mio giudizio più solida e veramente universale.
Ora arrivo allo scopo di questo articolo, che è quello di applicare il pensiero di Karl Popper alla teoria di Sitchin, da me condivisa e ampliata, cioè ‘generalizzata’.
Popper, nel suo lavoro: “The logic of scientific discovery”, rigetta la validità logica basata su inferenze (3), congetture, deduzioni logiche (4). Egli ritiene invece che la conferma scientifica ad una determinata teoria si ottenga attraverso la FALSIFICAZIONE (5), cioè un processo finalizzato a invalidarla, a renderla falsa. Per verificare la correttezza o meno di una teoria, bisogna sottoporla a ripetuti tentativi di falsificazione, processo in cui il ricercatore usa ogni conoscenza culturale, linguistica, antropologica e storica per INVALIDARE la teoria proposta.
Il carattere distintivo della scienza è quindi la possibilità di falsificazione empirica delle sue teorie; qualora manchi questa possibilità, si è al di fuori della scienza.
Se proprio non si riesce ad invalidare la teoria che si sta prendendo in considerazione, ciò equivale ad una conferma di validità scientifica per la medesima. La quale potrà tuttavia decadere allorquando nuove generalizzazioni associate con la teoria originale non riescano a sopravviver a tentativi di confutazione.
Questo il pensiero di Popper . Ora cerchiamo di applicarlo alla mia teoria sul Serpente Piumato, cui ho brevemente accennato sopra. LA MIA TEORIA E’ UNA GENERALIZZAZIONE DELLA TEORIA DI SITCHIN.
Sitchin è infatti la mia matrice culturale: egli ed io siamo in simbiosi, avendo io esteso a tutte le civiltà del mondo la sua teoria costruita sui miti mesopotamici.
Ora, stando al Popper-pensiero sulle generalizzazioni, se qualcuno riuscisse a confutare la mia teoria, servendosi di ogni possibile mezzo culturale, nel medesimo istante avrebbe invalidato anche quella di Sitchin, che è la teoria-madre. Ma se non ci riesce, avrà confermato sia la mia, che quella di Sitchin.
Come suggerisce Popper, nel momento in cui io ho esaminato una teoria, e poi ho tentato di generalizzarla per metterla alla prova, il risultato avrebbe potuto essere negativo, cioè la confutazione di quella teoria … ma l’esito è stato infine positivo, la teoria esaminata è corretta perché da me confermata con nuovi elementi.
La mia teoria, generalizzatrice di quella di Sitchin, è in giro da sei anni e, seppur sabotata furiosamente da farisei della cultura, non ha ancora trovato chi sia in grado di confutarla.
Se qualcuno ha dei chiarimenti da chiedere, dei commenti o delle obiezioni da avanzare, è benvenuto.

NOTE.
(1) Dove ‘croce’ significa ‘incrocio di orbite di pianeti’.
(2) Il Drago equivale al Serpente Piumato, avendo caratteri di serpente-uccello.
(3) Inferenza: passaggio logico deduttivo per cui si dimostra il conseguire di una verità da un’altra.
(4) Deduzioni che a noi ‘sembrano’ logiche, ma che non danno garanzia di scientificità
(5) Personalmente preferirei tradurre ‘falsification’ con ‘confutazione sistematica’
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A volte mi chiedo come mai Z. Sitchin, pur disponendo degli strumenti idonei, non abbia trovato il tempo per decifrare i misteriosi simboli della tradizione ebraica. Sergio Gatti.
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Inviato il: 6/4/2009 8:34
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  •  Sinder
      Sinder
Re: Archeologia alternativa
#517
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 20/2/2009
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Secondo Popper una teoria non falsificabile è pure non-scientifica.
Inviato il: 6/4/2009 17:18
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  •  S.Gatti
      S.Gatti
Re: Archeologia alternativa
#518
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 3/12/2008
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*Sinder: mi sembra di avere ora impostato meglio il post precedente. Mi scuso. Saluti.
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Inviato il: 10/4/2009 8:39
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Archeologia alternativa
#519
Sono certo di non sapere
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Un 'giro virtuale' nel mondo del meccanismo di antikytera:

http://www.mogi-vice.com/Antikythera/Antikythera-en.html

per chi ha un plugin VRML (ma anche no) val la pena dargli uno sguardo
Inviato il: 15/4/2009 20:42
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: Archeologia alternativa
#520
Sono certo di non sapere
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Ieri sera via facebook ho ricevuto una anteprima da Ennio Piccaluga... a partire dal numero di Maggio di 'Area di Confine' verranno presentati una serie di articoli a nome Pietro Albanese e Roberto Boncristiano che tratteranno delle nuove scoperte in campo di sumerologia...

magari sta gonfinando un pò la cosa, ma la descrizione del dott. Piccaluga é stata

"a partire dal numero di Maggio, saranno pubblicati alcuni articoli-bomba dei sumerologi italiani Pietro Albanese e Roberto Boncristiano. Stanno per rivoluzionare il settore. Se li leggerai, non farmi mancare il tuo parere."

Sempre se riesco a trovarlo a Pomezia perchè Area di Confine é abbastanza difficile da reperire...

Se qualcuno riesce nell' intento di trovarlo e ne vorrà discuttere qui... benaccetti.
Inviato il: 5/5/2009 18:25
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Re: Archeologia alternativa
#521
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Ancora su VISOKO:

http://meimor-antichecivilta.blogspot.com/2009/05/radiocarbon-dating-of-underground.html

"Professor dr. Anna Pazdur of Silesian University of Technology (Gliwice, Poland) signed the Polish laboratory report, and stresses that the age of the stalagmite is 5080 years (+/- 75 years).

This means that the tunnel complex predates other cultures on Bosnian soil from the past: the middle ages Bosnian state (800 years), ancient Rome (2000 years), ancient Greece (2500 years), the Ilyric tribes (2800 years) and the Butmir culture (4600 years)."

Una serie di tunnel sotto la piramide di Visoko, datati a 5000 anni fa...
Inviato il: 6/5/2009 10:36
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Re: Archeologia alternativa
#522
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Trovata la 'Gerico' dell' est?

http://meimor-antichecivilta.blogspot.com/2009/01/site-older-than-mohenjodaro-found-in.html

"An archaeological site dating back about 5,500 years and believed to be older than Mohenjodaro has been found in Pakistan's southern Sindh province."

[...]

"It is believed to be of the era of mirror factories in Italy that date back to some 9,000 years.A painting has also been found at the site and the discovery of more such items could establish the site as 9,000 years old, like the remains found at Mehargarh in Balochistan and Jericho in Palestine, Shar said."
Inviato il: 6/5/2009 11:40
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Re: Archeologia alternativa
#523
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Segnalo questi video per gli anglofoni …..

Bill Ryan (Project Avalon and Camelot) intervista Klaus Dona
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5966
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Inviato il: 4/4/2010 1:05
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Re: Archeologia alternativa
#524
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Re: Archeologia alternativa
#525
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Re: Archeologia alternativa
#526
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"I Rotoli del Mar Morto sono stati fatti a Qumran" Uno studio dell'INFN sui testi biblici più antichi mai conosciuti è riuscito a risalire alla provenienza analizzando i campioni con una tecnologia d'avanguardia, brevettata dagli stessi laboratori catanesi

ROMA - Da quando sono stati trovati nelle 11 grotte di Qumran, mezzo secolo fa, i Rotoli del Mar Morto hanno riempito i dipartimenti di archeologia di punti interrogativi. In quale Paese del mondo sono stati scritti? E dove sono state lavorate le pergamene? A questa seconda domanda è riuscito a rispondere uno studio italiano dei Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Con un acceleratore di particelle. La pergamena di pelle di cammello di cui sono fatti 900 documenti sarebbe stata prodotta proprio nel luogo in cui sono stati trovati, vicino alle rovine dell'antico insediamento di Khirbet Qumran, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto.

"I residui di bromo che abbiamo trovato nei campioni analizzati - spiega il fisico che ha condotto la ricerca, Giuseppe Pappalardo - sono compatibili con la composizione delle acque di quella zona, che contengono una quantità di bromo tre volte superiore a quella di qualunque altro mare. Si tratta di uno studio ancora in fase preliminare, ma ci sono buone probabilità che l'origine sia quella". La datazione si aggira fra il 200 a.C. e il 60-70 d.C., ma non è detto che i testi siano stati scritti nello stesso luogo in cui sono stati creati. L'analisi degli inchiostri verrà fatta dallo stesso team che ha condotto lo studio, ed è quindi probabile che i ricercatori italiani riescano, tra qualche anno, a svelare tutti i misteri che girano intorno a questo rompicapo dell'archeologia.

Il team è riuscito nella scoperta grazie all'uso incrociato di un nuovo sistema di analisi, chiamato XPIXE e brevettato proprio dai LNS dell'INFN, e dell'acceleratore di particelle in funzione negli stessi laboratori. I documenti analizzati rappresentano, tra l'altro, i testi biblici più antichi mai conosciuti, ma ad essere stata studiata è stata solo una parte di tutta la documentazione, il Rotolo del Tempio, che non fa parte della narrazione biblica ma descrive la costruzione e la vita di un luogo sacro,spiegando come trasmettere la legge al popolo.

La ricerca dei fisici dell'INFN si è svolta in collaborazione con i ricercatori del BAM-CNR (Bundesanstalt fiir Materialforschung) di Berlino: "La dottoressa Ira Rabin del BAM - spiega Pappalardo - ci ha contattato perché sapeva che eravamo gli unici ad avere tutta la strumentazione necessaria. Un'apparecchiatura portatile ci ha permesso di fare lo screening dei campioni, analizzando tutti i loro elementi chimici, quelli pesanti e quelli leggeri. Abbiamo analizzato i frammenti dei Rotoli del Tempio perché sapevamo che gli esami sarebbero stati più facili, erano campioni più puliti".

La ricerca è stata realizzata su sette piccoli campioni di dimensione media (circa un centimetro quadrato) e i reperti provenivano dal Shrine of the Book of the Israel Museum e dalla collezione Ronald Reed della John Rylands University Library. Gli strumenti del laboratorio LANDIS dei Laboratori di Catania dell'INFN hanno permesso di effettuare le analisi senza danneggiare i frammenti e ottenendo subito risultati interessanti.

Queste pergamene, il supporto su cui si scriveva al tempo, richiedevano, infatti, una grande quantità di acqua per essere preparate. L'analisi delle concentrazioni di cromo e bromo nelle acque del Mar Morto è risultata compatibile con la percentuale di queste sostanze contenuta nei campioni, e il confronto è stato possibile utilizzando fasci di protoni da 1.3 MeV, prodotti dall'acceleratore di particelle Tandem dei LNS dell'INFN.

I risultati sono stati presentati dal professor Pappalardo alla PIXE 2010 Conference di Surrey, in Gran Bretagna. Non resta ora che aspettare la seconda parte dello studio, quella che analizzerà la composizione degli inchiostri, per capire dove i testi sono stati scritti, e magari anche da chi.


http://www.repubblica.it/scienze/2010/07/02/news/manoscritti_del_mar_morto-5337328/?ref=HREC2-5
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Inviato il: 3/7/2010 18:23
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Re: Archeologia alternativa
#527
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LE PIRAMIDI DI XIANYANG (CINA) E IL (POSSIBILE) LEGAME CON SUMER


In un lungo articolo pubblicato sia sul mio sito che su Biblioteca Pleyades mi son occupato del legame tra Giza e Teotihuacan, evidenziando il legame tra sumer, egitto e mexico.

Per rinfrescare le idee ripropongo qui le immagini dei due siti, che evidenziano come siano allineati in maniera precisa, con l’ unica leggera differenza dell’ angolo di inclinazione tra la retta immaginaria e la terza costruzione.



Di recente mi sono imbattuto in un articolo sulle piramidi di Xianyang in Cina... l' articolista si diceva sconcertato dalla presenza di piramidi in Cina. Da parte mia, invece, non sono affatto stupito. La mia ipotesi, basata sulla teoria di Sitchin, é che le piramidi mesoamericane di Teotihuacan sono state ‘progettate’ dallo stesso gruppo di individui che ha progettato quelle di Giza, e che essi possono essere arrivati in Mexico solo attraverso due rotte: una che passa per l’ oceano ad ovest dell’ Africa, e una che passa attraverso la Cina.

Ebbene, il fatto di trovare delle piramidi a gradoni con terrazzamento in cima, esattamente come quelle mexicane, é una possibile indicazione di questa seconda rotta. Mi misi dunque a cercare materiale documentale su queste piramidi cinesi, scoprendo che sono più di 100. Ma una foto in particolare ha attirato la mia attenzione. La mostro qui sotto:





Come potete vedere, é un complesso di 4 piramidi, 2 maggiori e 2 minori, di cui 3 in linea retta con la 4a, piccola, leggermente spostata sulla sinistra rispetto alla retta immaginaria. Lo stesso pattern che abbiamo a Giza e a Teotihuacan, semplicemente applicato a 4 piramidi anzi che a 3.

Inoltre é bene notare il complesso di piccole piramidi perfettamente allineate in maniera verticale affianco alla piramide più piccola di questo strano allineamento comune ai 3 siti. Se sovrapponiamo questo pattern di Xianyang al complesso di Giza, notiamo che in corrispondenza della piramide qui numerata come 1, troviamo la piramide di Menkaure di Giza, numerata come 3 nella immagine che paragona Giza a teotihuacan. Ebbene anche vicino alla piramide di Menkaure son presenti piccole piramidi disposte in perfetto allineamento verticale. E' vero, vicino alla piraide di Menkaure esse appaiono 'di fronte' e sono molto più piccole di questa piramide faraonica, mentre a Xianyang son di lato, ma la loro presenza a me sembra indicativa.

Ricordo inoltre che, come Sumer, Egitto e Mexico sono legati dalla figura di dei associati al serpente/drago (ningishzidda, thot, quetzalcoatl), anche la Cina é la 'terra del dragone'.
Inviato il: 1/9/2010 0:27
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Re: Archeologia alternativa
#528
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Inserisco anche io un altro dei veri misteri dell'archeologia, la piramide di Cuicuilco


Situata nella valle di Anahuac, dove si trova anche Città dei Messico, probabilmente è la prima costruzione monumentale di tutte le Americhe




Ma la sua datazione esatta, come al solito, è oggetto di controversie.


L'archeologia uffìciale la dà per costruita intorno al 600 a.c., mentre i "revisionisti" riportano radicalmente indietro questa data, parlando di ottomila o diecimila anni or sono, grazie all’apporto della geologia: la piramide venne costruita prima dell'eruzione dei vulcano Ajusco, avvenuta ca 8000 anni fa’, in quanto un angolo dei monumento appare ancora inglobato nella lava a suo tempo fuoruscita

Per gli archeologi, l'eruzìone non può essere avvenuta che fra il 500 e il 200 a.c., ma la loro affermazione e’ smentita, tanto per cambiare, dalle prove empiriche









Altre foto sono visibili qui







Il monumento è alto circa 17 metri, ed è largo alla base 115 metri. Una serie di rampe di scale porta alla piattaforma superiore, che ospita un tempio con la statua di Huehueteoti, il "Dio dei Fuoco Ancestrale", la prima divinità adorata sul continente americano.

Pianta




All'epoca della "conquista", il medico spagnolo Hernandez visitò la piramide e scrisse al sovrano Filippo Il di aver trovato le ossa di animali enormi (dalle descrizioni sembrerebbero quelle di un dinosauro chiamato Toxodonte) e di "uomini che apparivano alti più di cinque metri".

Un tradizione locale afferma che il monumento venne costruito da "giganti".



La prima ricerca archeologica seria si ebbe soltanto nel 1922, quando un gruppo guidato dal professor Byron Cummings dell'università dell'Arizona cominciò una campagna di scavi


Per aggiungere un altro po' di "pepe", gli scavi furono turbati più volte dall'apparizione in cielo di misteriose formazioni di luci che si fermavano a lungo sopra le rovine
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FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 1/9/2010 2:28
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Re: Archeologia alternativa
#529
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Per la serie: le prove che stavate aspettando...

http://www.archaeologydaily.com/news/201009215114/Peru-rewrites-history-books-once-more-with-ancient-archaeological-find.html

Nella località di san Isidro, in Perù, ritrovati due templi con 14 tombe, contenenti scheletri sepolti in un arco di tempo di circa 800 anni dalla costruzione dei templi... che risalgono a... 4000 ani fa...
La più antica testimonianza di civiltà 'organizzate' nell' america latina, se si esclude il vaso di Fuente Magna che mostrerebbe la presenza di sumeri (2800a.C. circa) in Bolivia.


Less than 10 minutes from the center of Jaén, a group of researchers supported by residents unearthered two temples, which according to early indications, belong to a culture that could be as much as 4000 years old and would have been the ancestors of the Bracamoros culture, who straddled the present-day Peru-Ecuador border.

At both temples some 14 tombs have been uncovered, including some containing the bones of infants and adolescents, who were placed as offerings at different times over 800 years of the building's use.

[...]

The team was surprised by the technique used to decorate the walls with different color mud, and because the 8 phases of construction were in perfect alignment.

Perhaps most astonishing is that the temples, according to Quirino, appear to have been built around 2000 BC& some 4000 years ago. This is the first discovery of its kind in the region, and the first from this period of time in any contact zone between the Andes and the Amazon.

Inviato il: 23/9/2010 21:11
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Re: Archeologia alternativa
#530
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Enorme pietra con iscrizione paleo-ebraica ritrovata nel Nuovo Messico nel 1880, fa acora discutere...
ne esistono attualmente due traduzioni, ma una, fatta dalla Perkins, sembra non attendibile perchè questa studiosa ammise di aver dovuto ignorare alcune caratterstiche per tradurla in greco. Inoltre la scrittura sembra vada da destra a sinistra, carateristica del paleoebraico ma non del greco.

La tesi che vuole la scritta di origine paleoebraica, portata avanti da Pfeiffer, la descrive come un sunto dei 10 comandamenti, e Pfeiffer é certo di aver identificato un tettragramma simile a YHWH.

La datazione non é precisa, tra i 500 e i 3000 anni fa...

http://www.thirdeyeconcept.com/index.php?page=522

http://atlasobscura.com/place/new-mexico-mystery-stone


Non so a voi ma a me viene in mente la storia di Nefi e Moroni, e la testimonianza del libro di Mormon di Gesù arrivato nelle americhe, dove fu fondata la 'terra di abbondanza', la nuova gerusalemme, il Missouri.
Gesù infatti, una volta manifestato, si dice che ridettò a Nefi i comandamenti e il padre nostro, tenend vari sermoni.
Una curiosità: la storia di Gesù in America si svolge intorno all' anno 36, e il nome con cui la prima colonia americana, la nuova gerusalemme, fu chiamata, era appunto: Terra di Abbondanza.
In ebraico 'Abbondanza' era 'Ephrata', che era il nome di Gerusalemme fino a circa il 1200 a.C.
Inviato il: 24/9/2010 0:20
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Re: Archeologia alternativa
#531
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http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=8559


Caro Dr. Osmanagich,

Grazie per le ultime notizie che ci ha inviato.
Desidero comunicarVi una notizia che troverete interessante. Durante la nostra visita a Visoko la nostra squadra ha raccolto alcuni campioni di calcestruzzo e pietra arenaria dalla Piramide del Sole.

Li abbiamo portati presso il Dipartimento di Chimica presso il Politecnico di Torino per l'analisi. In questo reparto, ci è un laboratorio specializzato in analisi dei materiali da costruzione. Il risultato delle analisi chimiche e le analisi della diffrattrometria confermano che sia il cemento è composto da materiale inerte e poroso che parrebbe essere stato fatto in modo simile al cemento creato dagli antichi romani, come risulta dalla relazione.

La pietra arenaria "che abbiamo raccolto dalla copertura dagli strati di cemento sulla Piramide del Sole ha la stessa composizione del calcestruzzo anche se fatto con materiale inerte più piccolo". Il rapporto prosegue dicendo che la parte vincolante del cemento (e la pietra arenaria) sembra essere stata fatta tramite il riscaldamento ad alta temperatura dell'argilla (calotte e muscovite) e materiali calcarei (dolomite e calcite) che li ha trasformati in un materiale simile al cemento.

La relazione conferma le vostre ricerche e abbiamo pensato che siano di Vostro interesse.
Complimenti per il Vostro lavoro.
Con i migliori saluti.

Giancarlo Barbadoro
Inviato il: 31/10/2010 12:20
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Re: Archeologia alternativa
#532
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Un ritrovamento di una civilta’ evoluta risalente a 12000 anni fa’



E’ stato trovato qualche anno fa’ in Kurdistan, nella pianura orientale della Turchia., un sito archeologico che i rilievi al radiocarbonio datano a 12000/13000 anni fa’

Una notizia incredibile, a leggere i commenti dei vari archeologi che stanno effettuando gli scavi, di cui, almeno io, non sapevo nulla

Una lieta conferma delle teorie che retrodatavano di millenni la storia umana, e che, anzi, aprono con nuove evidenze la possibilita’ di civilizzazioni antecedenti la fine della glaciazione di Wurm


Un estratto dell’articolo

... alla fine del 1994, l’archeologo Klaus Schmidt raggiunse il sito di Tepe Gobekli per iniziare gli scavi....
e ciò che ha scoperto è sorprendente. Gli archeologi di tutto il mondo sono d’accordo sull’importanza del sito.

‘Gobekli Tepe cambia tutto’, spiega Ian Hodder, della Stanford University.

David Lewis-Williams, docente di archeologia presso l’Università Witwatersrand a Johannesburg, dice: ‘Gobekli Tepe è il più importante sito archeologico del mondo.’

Alcuni vanno oltre e dicono che il sito e le sue implicazioni sono incredibili.
Il professore universitario Steve Mithen dice: ‘Gobekli Tepe è troppo straordinario per la mia mente.’



Che cosa ha alimentato e stupito il mondo accademico, solitamente sobrio?
Diversi fattori unici innalzano però Gobekli Tepe nella stratosfera dell’archeologia – e nel regno del fantastico.

La datazione al radiocarbonio mostra che il complesso è di almeno 12.000 anni fa, forse anche 13.000 anni.
Ciò significa che è stato costruito intorno al 10.000 a.C.

E’ così vecchio che precede la vita sedentaria dell’uomo, prima della ceramica, della scrittura, prima di tutto.
Gobekli proviene da una parte della storia umana che è incredibilmente lontana, nel profondo passato dei cacciatori-raccoglitori.
Come poterono gli uomini delle caverne costruire qualcosa di così ambizioso?


Forse perche' non erano "uomini delle caverne"?



Ma le sorprese non finiscono qui, man mano che gli scavi procedevano, sono venuti alla luce diversi megaliti a forma di T, tipo Stonehenge,



disposti a in forma di cerchi e finemente incisi








Ad oggi, 45 di queste pietre sono state scavate – disposte in cerchi da cinque a dieci metri di diametro – ma vi sono indicazioni che molto di più c’è da scoprire.
Indagini geomagnetiche indicano che ci sono centinaia di altre pietre erette, che aspettano solo di essere scavate.



Una ricostruzione di come doveva essere in origine



...gli archeologi stavano scoprendo opere d’arte da restare a bocca aperta.
Quando quelle sculture sono apparse, ho capito che ero tra i primi a vederle dopo la fine della glaciazione.


Vedremo quando saranno in grado di tradurre quella che sembra proprio una scrittura pittografica cosa racconteranno quelle pietre





Ancora piu’ straordinario e’ il motivo per cui tutti gli ornamenti e le incisioni dei megaliti si sono conservati: l’intera zona e’ stata volutamente seppellita

Intorno al 8000 a.C., i creatori di Gobekli seppellirono la loro realizzazione e il loro glorioso tempio (ammesso che tale fosse, ovviamente) sotto migliaia di tonnellate di terra, creando le colline artificiali sulle quali il pastore curdo che per primo le scopri’ camminava nel 1994.

http://www.express-news.it/misteri/gobekli-tepe-e-un-tempio-di-12-000-anni-fa/





Sono curioso di vedere le reazioni della Vera Scienza a questi ritrovamenti, gia’ gli scopritori hanno fatto ipotesi che a me appaiono quantomeno bizzarre

...Schmidt pensa che bande di cacciatori si riunissero sporadicamente nel sito, durante i decenni di costruzione, vivessero in tende di pelle di animali e uccidessero la selvaggina locale per nutrirsi.
Le molte frecce di selce trovate presso Gobekli giocano a sostegno di questa tesi,


Come facesse la selvaggina ad essere presente numerosa in un sito frequentato da molti esseri umani a me risulta incomprensibile.
Molto piu’ probabile che le frecce venissero usate per altri scopi, magari proprio come ipotizzano per sacrifici umani



Questa rivelazione, che i cacciatori-raccoglitori dell’Età della Pietra potrebbero avere costruito qualcosa come Gobekli, cambia radicalmente la nostra visione del mondo, perché mostra che la vita degli antichi cacciatori-raccoglitori, in questa regione della Turchia, era di gran lunga più progredita di quanto si sia mai concepito - incredibilmente sofisticata.

Ecco un esempio, prove alla mano, di come ragionare in base a preconcetti
Hai una dimostrazione palese che le conoscenze e le capacita’ dei nostri lontanissimi antenati erano molto ma molto piu’ elevate di quello che si pensava, ma restano sempre “antichi cacciatori-raccoglitori”

Che pero’spostavano e lavoravano finemente pietre pesanti tonnellate per costruire templi (o quello che e') quando, in teoria, vivevano in caverne e al massimo facevano incisioni rupestri



Forse e’ meglio accontentarsi, per ora, e ridere un po’ vedendo i soloni della Storia della civilizzazione umana arrampicarsi su specchi sempre piu’ scivolosi
Di civilta’ pre.diluvio se ne parlera’ al prossimo schiaffo che prenderanno
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FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 26/8/2011 0:38
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  •  Fabrizio70
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Re: Archeologia alternativa
#533
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Ciao ahmbar , ottimo articolo , del sito ne avevo letto già dal 2009 perchè appassionato di romanzi fanta-storici basati su fonti reali avevo letto " Il segreto della Genesi " di Tom Knox , volevo fare un articolo simile al tuo ma poi per mancanza di tempo e di voglia ho lasciato perdere , grazie per il tuo lavoro .

La cosa che più mi sconcerta in effetti è l'assoluta mancanza di copertura mediatica del sito , mai una notizia , mai un servizio , un trafiletto , niente di niente , eppure se fossi il governo turco per invogliare le visite turistiche pagherei per qualche insersione pubblicitaria , peccato che sia parecchio distante da Istanbul
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Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
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Re: Archeologia alternativa
#534
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Di Goebekli Tepe come di Nevali Cori si scrive poco perchè si sa poco... il sito é ancora in fase di scavo, e finora se ne é 'lavorato' un 10% scarso.
Però non mi sentirei di dire 'Goebekli Tepe cambia tutto'. Per chi é appassionato di archeologia e storia alternative Goebekli Tepe non è una eccezione o novità ma una conferma scientifica.
Infatti li vicino si trova il monte Karaka Dag da cui gli scienziati sostengono sia arrivata la coltivazione del grano.
Autori come Alford, Sitchin ed Evans, pur non nominando questo sito, parlano già da anni dei racconti più antichi che arrivano dalla mesopotamia secondo i quali il grano arrivò dalla catena del Tauro (in realtà mi sembra che i miti mesopotamici dicano che arrivò 'da nord' e che il dio del grano lo diede 'alle montagne' ma le uniche montagne a nord della mesopotamia sono appunto quelle del Tauro).

http://www.gatewaystobabylon.com/myths/texts/enlil/grainsumer.htm

Però io farei una distinzione tra insediamenti e civiltà. A quanto ne so nessuno ancora sostiene che a Goebekli Tepe ci fosse una civiltà propriamente detta.

"Ecco un esempio, prove alla mano, di come ragionare in base a preconcetti
Hai una dimostrazione palese che le conoscenze e le capacita’ dei nostri lontanissimi antenati erano molto ma molto piu’ elevate di quello che si pensava, ma restano sempre “antichi cacciatori-raccoglitori”

Che pero’spostavano e lavoravano finemente pietre pesanti tonnellate per costruire templi (o quello che e') quando, in teoria, vivevano in caverne e al massimo facevano incisioni rupestri"

Su questo non c' é dubbio... basti vedere l' atteggiamento scientifico riguardo a teotihuacan o al kalasasaya.
Inviato il: 31/8/2011 0:18
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  •  inquisitor
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Re: Archeologia alternativa
#535
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Non avevo notato che questa discussione va avanti da 5 anni ma gli interventi ormai sono sporadici. E' pienza di roba scritta in passato ma ora sembra che l' argomento non interessi più molto!? Che fine hanno fatto molti dei partecipanti? E' un vero peccato.
Inviato il: 31/8/2011 20:31
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Re: Archeologia alternativa
#536
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Nello stesso periodo al confine tra Cina e Russia... http://arheologija.ff.uni-lj.si/documenta/pdf29/29kuzmin.pdf

Anche la cultura Jomon non scherza... comincia "ufficialmente" (secondo Wiki) nel 10.000 a.c.

Un altro mistero che mi ha sempre interessato molto (anche se impallidisce di fronte a Gobekli Tepe) è Tartesso.

http://ilfattostorico.com/2010/02/06/alla-ricerca-di-tartesso/

In particolare io ho trovato interessanti le differenze tra il tartessico e gli altri dialetti "iberici" e le somiglianze con le lingue semitiche... magari domani posto qualcosa di più preciso (ho un paio di libri sull'argomento percui non posso fare copia/incolla ).
Inviato il: 21/11/2011 4:52
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Re: Archeologia alternativa
#537
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Di questi templi/santuari non se n'è ancora parlato....




Angkor Wat (in lingua khmer Tempio della città) è un tempio khmer, all'interno del sito archeologico di Angkor, in Cambogia, nei pressi della città di Siem Reap. Fu fatto costruire dal re Suryavarman II (1113-1150).[1]
Il re ordinò che la costruzione del gigantesco edificio partisse contemporaneamente dai 4 lati, cosicché l'opera fu completata in meno di 40 anni.
L'ipotesi più probabile è che si tratti di un mausoleo, un luogo dove il re potesse essere venerato dopo la morte. Infatti, l'entrata principale è situata a ovest, come nei templi funerari, e non a est, come consuetudine per i templi indù.
Il tempio è a forma di rettangolo, lungo circa 1,5 km da ovest a est e 1,3 km da nord a sud; all'interno del fossato che circonda completamente il muro perimetrale di 3,6 km vi sono tre gallerie rettangolari, costruite una sopra l'altra. Al centro del tempio si trovano cinque torri.
Angkor Wat riassume due principali caratteristiche dell'architettura cambogiana: il tempio-montagna che si erge all'interno di un fossato e che simboleggia il Meru (la montagna degli dei nella religione indù. Il tempio, infatti è consacrato a Vishnu), e i successivi templi a galleria.
È diventato il simbolo della Cambogia, tanto che appare sulla bandiera nazionale ed è oggi il luogo del paese più visitato dai turisti. Secondo il Guinness dei primati, è il più vasto sito religioso al mondo.[2]
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Angkor Wat è stato elogiato soprattutto per l'armonia del suo progetto, che è stato paragonato all'architettura degli antichi greci e romani. Secondo Maurice Glaize, un sovrintendente di Angkor della metà del XX secolo, il tempio "raggiunge una perfezione classica mediante una moderata monumentalità dei suoi elementi più belli e la collocazione precisa delle sue proporzioni. È un'opera di potenza, unità e stile".[4]
Gli elementi architettonici che lo caratterizzano comprendono: torri ogivali a forma di bocciolo di loto, semi-gallerie per ampliare i corridoi, terrazze cruciformi che appaiono lungo l'asse principale del tempio. La maggior parte delle aree visibili sono di blocchi di pietra arenaria, mentre la laterite fu usata per il muro esterno e per le parti strutturali nascoste. Il legante usato per tenere insieme i blocchi non è stato ancora identificato, ma si pensa a delle resine naturali o alla calce spenta.[5] Altri elementi del progetto sono stati persi a causa dei saccheggi e del tempo, inclusi gli stucchi dorati sulle torri, la doratura di alcune figure nei bassorilievi, i pannelli in legno dei soffitti e le porte. I tipici elementi decorativi sono devata (o apsara), bassorilievi, e l'uso esteso di scene narrative e floreali sui frontoni. La statuaria è abbastanza statica e meno gradevole dei periodi precedenti.[6]


http://it.wikipedia.org/wiki/Angkor_Wat

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Ci sono pochi posti al mondo come Angkor. Le precisioni astrali delle piramidi d’Egitto, i fasti della Roma imperiale e il fascino di Macchu Picchu, si condensano ad Angkor che con loro condivide il ricordo di una civiltà fantastica e sofisticata, distrutta dal banale corso della storia.

Oggi Angkor è ovunque in Cambogia. È tra il rosso e il blu della bandiera, nel nome di centinaia di alberghi o di qualunque cosa abbia a che fare con il turismo. È nella birra che due grandi società concorrenti producono chiamandola l’uno “Angkor” e l’altro “Anchor” ed è in ogni cambogiano che pensa al passato e trova orgoglio solamente in quel tempo, quando l’impero Khmer si estendeva fino la Birmania e le donne più belle venivano inviate ad Angkor ad imparare la danza e la sensualità.

Intorno all’XI secolo in Cambogia splendeva un popolo che raggiunse l’apice della cultura, delle arti e dell’architettura, fece disboscare foreste intere per erigere i templi più belli che ogni Dio avesse mai visto, fino a costruire ciò che allora rappresentava la perfezione assoluta: l’Angkor Wat.

D’un tratto però questa fantastica civiltà scomparve, venne dimenticata. Le città e i templi furono abbandonati nel mistero e in poche generazioni nessuno più ricordava niente del glorioso passato. Non c’erano documenti o leggende che portassero con se quella memoria e piano piano la natura si è impadronita di quei luoghi nascondendoli agli occhi del mondo fino a poco più di un secolo fa.


Quello che apparve davanti l’esploratore che per primo vide nuovamente Angkor era uno spettacolo magnifico. Al di la della giungla vi era un mondo ancora segreto di cui nessuno aveva mai parlato, dove i volti scolpiti nelle 49 torri di pietra del Bayon per secoli non avevano avuto nessuno a cui sorridere.

Intorno furono ritrovati decine di templi sommersi da una vegetazione florida e potente che oggi in molti di essi ancora domina e risplende. L’emozione di allora era il nuovo, la consapevolezza che gli occhi stavano vedendo qualcosa di unico e dimenticato e nonostante oggi sia molto difficile trovarsi soli ad Angkor, quando ciò accade bastano pochi minuti per sentirsi coinvolti dallo stupore e la magia di che quell’uomo deve aver provato.

Quando la luce del tramonto illumina la roccia e l’Angkor Wat si rispecchia nel fossato circostante si è felici di sapere che nella storia l’uomo è stato capace di tanto ed è impossibile non rimanerne sedotti. Anche il sole che per secoli, ogni giorno, ha continuato a cadere dietro questi templi credo sia orgoglioso di illuminare le torri di Angkor, nonostante per tanto tempo non ci sia stato nessuno a goderne.

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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 21/11/2011 13:51
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  •  redna
      redna
Re: Archeologia alternativa
#538
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/4/2007
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ALLO SCOPPIO DELLA RIVOLTA LE MISSIONI HANNO DOVUTO LASCIARE IL PAESE
Libia: ricerche archeologiche bloccate
Si utilizzano le foto da satellite
Con le immagini dall'alto scoperte nel deserto le cittadelle fortificate dei Garamanti


MILANO – «Dall’inizio della rivolta si è fermato tutto, e la situazione è ancora bloccata». Lucia Mori, ricercatrice dell’Università La Sapienza, è appena tornata da una campagna in Egitto e anche lì per il rotto della cuffia è riuscita, insieme ai suoi studenti, a evitare i tumulti che stanno infiammando il Paese del Nilo. Ma è la situazione in Libia quella che desta maggiori preoccupazioni per quanto riguarda la conservazione del grande patrimonio archeologico, in gran parte ancora da scoprire e studiare nel deserto. E si sa che le guerre alimentano la predazione e la vendita illegale dei reperti archeologici, come purtroppo insegnano l’Iraq e l’Afghanistan. A febbraio, da quando cioè è iniziata la rivoluzione che ha portato alla caduta del regime di Gheddafi, sono arrivate scarne notizie – e talvolta contrastanti – sui siti archeologici libici. Parlavano quasi solo delle città romane sulla costa mediterranea: Sabrata e Leptis Magna in Tripolitania e Cirene in Cirenaica non dovrebbero (si spera) aver subito danni dai combattimenti. Ma poco o nulla si sa della situazione nel Sahara, dove nel Fezzan, nel Messak e nell’Acacus ci sono straordinari siti di pitture rupestri risalenti all’VIII millennio a. C., inseriti dall’Unesco nella lista del patrimonio culturale dell’umanità, e che in particolare gli archeologi italiani studiano da decenni. La Libia meridionale è proprio la zona in cui lavora sul terreno la dottoressa Mori.


SATELLITI - Ferme per ovvie ragioni le ricerche sul campo, gli studiosi non sono rimasti con le mani in mano ma hanno utilizzato le nuove tecniche satellitari che consentono di identificare dall’alto siti interessanti dal punto di vista archeologico, tecniche che funzionano particolarmente bene nel deserto. Come nel 2010 un gruppo di ricercatori italiani aveva identificato tramite Google Earth un cratere meteoritico sconosciuto nel bel mezzo del deserto egiziano, all’inizio di novembre gli archeologi inglesi dell’Università di Leicester hanno annunciato la scoperta – tramite le foto aree e i rilevamenti da satelliti - di oltre cento strutture riconducibili a oasi e villaggi fortificati databili tra il I e il VI secolo della nostra era appartenenti alla popolazione dei Garamanti.

GARAMANTI - «I Garamanti erano un popolo che viveva ai margini dell’impero romano», spiega a Corriere.it Lucia Mori. «Sono citati dagli autori latini e commerciavano con le città romane della costa vendendo oro, avorio, schiavi e animali feroci per le arene, che si procuravano nei territori a sud del Sahara. Erano quindi il collegamento tra il mondo romano e l’Africa nera. Attraversavano il deserto e avevano aperto vie carovaniere lungo le quali avevano realizzato le fortificazioni trovate dai colleghi inglesi che servivano sia come punti di appoggio ma anche per dissuadere eventuali predoni». Il periodo d’oro dei Garamanti va dal I secolo avanti Cristo al II secolo d. C., ma le loro necropoli e le cittadelle fortificate (ksur, da cui deriva l’arabo kasr) sono attestate dal 1000 a. C. al 400 d. C. La loro capitale era Germa (Garama per i romani), circa mille chilometri a sud di Tripoli, avevano un linguaggio scritto di probabile derivazione dalla costa. La cultura dei Garamanti, che hanno un legame con gli attuali berberi, arriva sino all’epoca della conquista islamica. Poi in pratica scompaiono e sono gli italiani a riportare alla luce i reperti prima durante il periodo coloniale e poi con le attuali missioni in collaborazione con gli inglesi.


RICERCA - «Il progetto di ricerca ha ottenuto un buon finanziamento dall’European Research Council. In pratica dal 1997 ci siamo divisi le zone: gli inglesi studiano quella più a nord dei Garamanti, noi – sotto la guida di Mario Liverani e Savino di Lernia - quella più a sud nell’Acacus e nel Messak, dove ci sono pitture rupestri antecedenti, studiate a suo tempo da Fabrizio Mori. È una zona importantissima per comprendere la fase protostorica». Pitture e incisioni straordinarie di giraffe, elefanti, buoi dalle lunghe corna semilunate, rinoceronti, esseri mitologici e magici, che mostrano come l’attuale deserto 8-10 mila anni fa fosse una savana popolata da animali che ora vivono migliaia di chilometri più a sud. C’era l’acqua e si potevano coltivare cereali, come attestano le macine e i mortai in pietra del neolitico che si rinvengono tra le sabbie dell’erg Takarkori.Oltre alle pitture nelle grotte del deserto, sono molte anche le iscrizioni che rischiano di deteriorarsi. «Negli ultimi quindici anni l’Acacus e il Messak sono stati aperti al turismo», spiega Lucia Mori. «La pressione turistica è forte in considerazione della fragilità del territorio desertico ed è praticamente impossibile difendere i siti archeologici da possibili predazioni di reperti preziosi ai fini della ricerca o le pitture e le iscrizioni dal deterioramento. Per queste ultime è stato avviata una classificazione in modo che almeno non vadano perdute prima di essere studiate».




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C’è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di se (Oscar Wilde)
Inviato il: 28/11/2011 15:01
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  •  edo
      edo
Re: Archeologia alternativa
#539
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
Messaggi: 4529
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Mi è stato riferito di uno studioso (Edoardo Sancassani) che avrebbe trovato delle cose interessanti in sudamerica.
Qualcuno ne sa qualcosa? Io ho cercato senza successo.
Inviato il: 29/1/2012 14:57
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  •  ahmbar
      ahmbar
Re: Archeologia alternativa
#540
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 25/3/2007
Da Milano
Messaggi: 1785
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Ciao, Edo

Credo che Sancassani si riferisse a questo

Nuove scoperte in Amazzonia Forse la mitica Eldorado
SAN PAOLO, 08/02/2010: "Centinaia di cerchi e quadrati perfetti, giganteschi, stanno affiorando dal suolo nella regione degli stati amazzonici di Acre e Amazonas. Gli esperti non hanno ancora una risposta sull'origine delle forme geometriche, delle quali ne sono gia' state scoperte più di 300 su un'area grande quanto il Lazio



Articolo originale in inglese con numerose fotografie
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Per chi desidera informarsi sulla piu' grande menzogna dell'era moderna
FAQ 11 settembre 2001
Inviato il: 29/1/2012 18:13
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