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  La morte

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  •  soleluna
      soleluna
Re: La morte
#42
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2005
Da orbita di Anarres
Messaggi: 1309
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Bianca Citazione:
la cosa più importante, resta arrivare vivi alla morte.

..e non è affatto semplice


grandiosa Bianca

Pat
_________________
"perche' ballate e vi fate l'acconciatura, visto che qua e' impossibile anche comprare da mangiare?"
"perche' magari oggi e' l'ultimo giorno che viviamo, e vogliamo amarlo quanto piu' possibile"
Grozny
Inviato il: 5/8/2006 22:17
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  •  Santro
      Santro
Re: La morte
#41
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
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Caro mc, vediamo se riesco ad ingarbugliare la faccenda.

Saprai che i più recenti studi ed esperimenti scientifici stanno provando che ciò che si osserva della realtà fisica dipende, almeno in parte, dall'osservatore. Potrei dire che la realtà oggettiva pare non sia definita ma in potenza, manifestando di sè solo ciò che il soggetto percipiente riesce a "decifrare" grazie, tra gli altri fattori, al suo livello di coscienza. Di conseguenza io direi che all'espandersi della coscienza, deve coincidere un ampliamento della realtà decifrabile; sì certo, soggettiva.......individuale..... ma non è quella la realtà più importante per la nostra singolarità?
Facciamo un esperimento: abbiamo un televisore; sebbene sia "immerso" in un "mare" di onde radiotelevisive, riprodurrà esclusivamente quelle frequenze su cui sarà sintonizzato. Ora, se prendiamo un'altro televisore ed ampliamo la sua capacità di ricezione questo sarà in grado di ricevere una quantità di informazioni maggiore sebbene sia immerso nello stesso mare (non me ne intendo granchè ma mi pare che qualcosa del genere avvenga tra i televisori analogici e digitali).
Là fuori c'è tutto ma noi, di quel "tutto", percepiamo soltanto una piccola parte.

I nostri sensi sono in grado di interpretare solo una certa gamma di informazioni ma tale limite si può superare per mezzo di uno strumento di natura radicalmente diversa conosciuto come "sesto senso" o "terzo occhio", che io chiamerei: intuito. Il suo prodotto, l'intuizione, non potendosi affidare alla solidità dei sensi ordinari, non può essere altro che un "vissuto" personale, cioè, non comunicabile; potrò usare tutte le parole del mondo ma non riuscirò mai a comunicare a qualcun'altro l'intima sensazione/emozione provata nell'ascoltare una melodia o nel contemplare un quadro. Percui, colui che tale emozione non ha vissuto, potrebbe benissimo giudicarla una mia
illusione! Io so bene che non si è trattato di un'illusione ma come farò a convincerlo a parole?
L'intuizione, a chi la sperimenta, fornisce verità non comunicabile, quindi non apprezzabile come tale dagli altri.

Per gettarmi volontariamente nella fossa dei leoni, pur non identificandomi come cristiano, cito: "Chi crede in me vivrà in eterno." che tradurrei in: "Chi intuisce la verità della mia resurrezione vivrà in eterno, perchè tale verità diverrà la sua realtà."

Grazie per l'attenzione.
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 5/8/2006 19:54
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Re: La morte
#40
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
Non ci è dato di poter dimostrare con certezza nessuna tesi al riguardo. Ognuno la pensa come meglio crede e amen.


Si certo, non mi riferivo a te in particolare. Mi riferivo alla possibilita' a cui potrebbe andare incontro chiunque abbia una particolare idea della vita dopo la morte... rischi a cui si e' esposti grazie ad alcuni assunti filosofici (di estrazione religiosa, fondamentalmente).

Citazione:
o non voglio la vita eterna, voglio continuare ad esistere, ad esserci; magari in compagnia dei miei cari


Spero, per te, che sia una di quelle cose realizzabili grazie ad una forte volonta' di riuscita: in tal caso sto parlando con un highlander!

In tal caso, inoltre, sarei condannato ad una brevissima esistenza, perche' non credo minimamente ad una possibilita' del genere. Sperarlo, non e' crederlo, "spero" che questo sia chiaro...

Citazione:
Se ti accontenti di sapere che sei un animale che pensa, che vieni da un uovo fecondato e stai andando sotto qualche metro di terra non hai bisogno di sapere altro.


Questo lo dici, perche' sottovaluti la ricerca del sapere di un Non Credente, non religioso. Il sapere di cui sono alla ricerca e' semplicemente rivolto verso altre direzioni.
Ma non e' che lo si considera "minore" perche' "FINITO" visto che racchiuso in ambito Umano? In contrapposizione al sapere divino, infinito per dogma, ed al di fuori dell'ambito Umano (e quindi anche della sua conoscenza FINITA) ?

Se questo tipo di assunto influisce su quello in cui ti esprimi, come la metti che "uno come me" sia convinto che dio sia una dimensione della mente umana?
Che dio e tutto cio' che ne scaturisce dall'ipotizzato al riguardo siano "creazioni" umane, frutto di fantasie necessarie (dettata dal bisogno di credere ... e del credere di sapere...)...?

...

Citazione:
alla morte del mio corpo ma andrò oltre


...mandami una cartolina, quando arrivi... ...

mc
Inviato il: 4/8/2006 16:35
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#39
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
Da Parma
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alla stazione, un treno parte alle ore (.), parte!!! A quell'ora tu stacchi, e t'allontani lontano lontano sempre più lontano e forse tornerai ma sarà in tempo o troppo tardi?

Per la morte parti e basta. Parti. E tutte le cose per cui hai dato il tuo sudore e tutta la tua forza e tutto il tuo tempo, la tua vita insomma. E tutte le tue cose? Abbandonate, li in mezzo e in mano a tutti senza più la tua salvaguardia. Faranno come la carne di porco della tua vita messa in quelle tue cose. Le ignoreranno o ci pisceranno sopra ma tu, tu sentirai solo gran dolore per le tue cose che non vedrai più. Sei morto!
Io spero di morire senza accorgermene. Spero di evitare il conto razionale con la non ragione della morte.

Tutto é male!
fe
_________________
Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 4/8/2006 16:15
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#38
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Florizel continuo a non vederle queste differenze,perchè tutti ci relazioniamo con gli altri,sul lavoro,in un pab,in pizzeria,negli eventi,con i rapporti di vicinato,insomma cambiano i numeri ma la sostanza è la stessa.
ei piccoli centri ognuno sà i fatti dell'altro,nelle città si sà quelli dei condomini.
Mai visto un funerale senza seguito,un'omelia ad esaltare le virtù del deceduto (tutti bravi chissà dove sono quelli cattivi? ).
Forse ti riferisci a qualche barbone morto per strada,tra l'indifferenza dei passanti,od ai profughi che annegano in mare.Ma questo succedeva anche nel passato,escluso forse il periodo in cui l'uomo era nomade e la morte di un singolo comprometteva l'esistenza del piccolo gruppo.
Comunque un conto sono le celebrazioni post-mortem che coinvolgono la comunità,ma la morte è sempre vissuta e sentita singolarmente ,gli altri guardano.
E' come quando ti tagli un braccio,tu solo senti il dolore,gli altri ti possono compatire,cercare di immedesimarsi ma non lo provano!


Citazione:
mi chiedo se anche questa visione dell'esistenza strettamente "familiaristica" non sia un altro dei tanti modi per tenerci "isolati" dal resto degli individui,ed allo stesso tempo un "indottrinamento" della cultura "moderna",in cui la famiglia stessa diventa un riflesso della gerarchia sociale,

Scusa ma più persone,più famiglie non fanno da sempre una comunità? secondo il loro numero diventano clan,tribù,comunità,paesi,regioni,stati,nazioni!
E le gerarchie sociali non sono mica un'invenzione moderna,le abbiamo ereditate nel corso dei millenni.
Stranamente però quando si verificano eventi catastrofici,guerre scatta il sentimento di solidarietà,di appartenenza,di contrasto etc..
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 4/8/2006 16:03
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  •  Santro
      Santro
Re: La morte
#37
Mi sento vacillare
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Fiammifero, Citazione:
Poi illudersi che ci sia un'altra vita dopo la morte per me è autoconvincersi che
forse la prossima volta andrà meglio


Credo che non ci sarà una "prossima volta" ma altre tappe da percorrere.

mc "il quadrato" Citazione:
-citazione-
E poi sì, anche "chi sono", "da dove vengo" e "dove vado".


Ah... e solo morendo lo si scopre?

Se ti accontenti di sapere che sei un animale che pensa, che vieni da un uovo fecondato e stai andando sotto qualche metro di terra non hai bisogno di sapere altro.
Citazione:
Sarebbe un inganno tremendo!


Di chi? E nei confronti di chi?

Di chi non ne ho idea ma mi pare ovvio che lo sarebbe nei confronti di me medesimo.

Io non voglio la vita eterna, voglio continuare ad esistere, ad esserci; magari in compagnia dei miei cari, con le loro individualità reali e con le risposte ad ogni possibile domanda.
Citazione:
Non credo che tu abbia bisogno di essere rassicurato, in questo senso, mi sembri abbastanza fermo e deciso a crederci davvero... Ma non posso che esternarti la mia perplessita' sul fatto che l'unico modo di superare dei dolori, per quanto pesanti e disarmanti, sia l'aspettare una "nuova vita" migliore.

Forse, ma, intanto, cercherei la maniera, migliore per vivere quel che mi resta dell'unica cosa che posso con "quasi" certezza definire la "mia vita"... probabilmente l'unica che ho da trascorrere in questo stato di materia


Forse c'è un equivoco: io non sto aspettando con ansia di morire nella speranza di una vita migliore. Non ho nulla di cui lamentarmi veramente e credo di star vivendo al meglio la mia vita; probabilmente dovrei migliorarmi in alcune cose, suppongo. Ma quando il momento verrà vorrei esserne cosciente.

Non ho nessuna intenzione di intrappolarmi in una discussione "eterna", non ne sono il tipo. Il mio pensiero sull'argomento l'ho esposto nel primo post. Non ci è dato di poter dimostrare con certezza nessuna tesi al riguardo. Ognuno la pensa come meglio crede e amen.

Per concludere ragazzi, vi voglio dire che io non mi fermerò alla morte del mio corpo ma andrò oltre, voi fate un po' come vi pare.

Ciaooo
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ETERNAL SALVATION
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Inviato il: 4/8/2006 15:35
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#36
Sono certo di non sapere
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>Eccerto, tanto c'è il welfare del governo coi servizi, cosa me ne frega dell'altro?

ding!ding!ding!

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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/8/2006 15:11
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Re: La morte
#35
Sono certo di non sapere
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Linucs, non ho parole, hai centrato un punto che merita un'altro quadretto sopra il mio computer.

OVAZIONE MEGAGALATTICA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Il Portico Dipinto Network Nanopublishing
E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 4/8/2006 14:53
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Re: La morte
#34
Sono certo di non sapere
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Altra cosa è la società odierna, dove più nessuno sembra aver bisogno di nessun'altro

Eccerto, tanto c'è il welfare del governo coi servizi, cosa me ne frega dell'altro?



(ding!)
Inviato il: 4/8/2006 14:13
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#33
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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fiammiferoCitazione:
Da quando l'uomo vive in comunità,da quella arcaica alla moderna,seguendo delle regole,leggi,usi costumi e quant'altro non è mai stato artefice della propria vita,ha dipeso sempre dagli altri,dalla comunità

Scusa,Fiamma, ma non puoi mettere sullo stesso livello dimensioni di vita tanto diverse tra loro.
Una cosa erano le comunità che tu definisci "arcaiche", in cui la dipendenza dalla comunità era in realtà un'interdipendenza,ed implicava un rapporto diretto dell'individuo con l'organizzazione della vita del singolo e della collettività.
Altra cosa è la società odierna, dove più nessuno sembra aver bisogno di nessun'altro, e sia la vita che la morte sono esperienze vissute in estrema solitudine, e per di più sotto il peso di un "progresso" programmato proprio allo scopo di approfondire l'isolamento gli uni dagli altri.
Questo è innegabile, e ben poco ha a che vedere con i panni lavati a mano o in lavatrice.
Citazione:
La morte non mi fà paura,anzi l'ho sempre vista come la fine di un ciclo senza un dopo se non hai figli,sono loro il tuo futuro,un pezzetto di eternità che si tramanda e quel po' che ci si affanna per rendere più agevole la ns.vita è per lasciarlo ai figli

Posso qui capire l'implicazione affettiva e,se vogliamo, biologica, circa il "futuro" che continua attraverso i nostri figli, ma mi chiedo se anche questa visione dell'esistenza strettamente "familiaristica" non sia un altro dei tanti modi per tenerci "isolati" dal resto degli individui,ed allo stesso tempo un "indottrinamento" della cultura "moderna",in cui la famiglia stessa diventa un riflesso della gerarchia sociale, con tutto quello che ne consegue.
Perchè, allora, nelle realtà socialmente "avanzate" la morte è sempre più un evento vissuto nell'ambito strettamente parentale?
E come mai, in alcune realtà tuttora esistenti, non "integrate" nella cultura del cosiddetto "progresso", la morte è un evento vissuto collettivamente?
Citazione:
Ma poi cosa significa allontanarci da noi stessi?

A mio avviso,significa allontanarsi dalla propria capacità di realizzare autonomamente la vita che si sceglie di vivere. Riuscirci,tendendo a farlo in ogni istante della propria vita,significa in qualche modo permettere a noi stessi che la morte possa riflettere il senso di pienezza ed integrità che abbiamo dato alla nostra esistenza.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 4/8/2006 14:02
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  •  bianca
      bianca
Re: La morte
#32
Mi sento vacillare
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Da bologna
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la cosa più importante, resta

arrivare vivi alla morte.

..e non è affatto semplice
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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 4/8/2006 12:51
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Re: La morte
#31
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Citazione:
E poi sì, anche "chi sono", "da dove vengo" e "dove vado".


Ah... e solo morendo lo si scopre?

Citazione:
Quindi non voglio sentire assurdità del tipo: La morte è la fine di tutto.

Scusa ma mi sembra che ti sia sbilanciato troppo, usando la parola assurdita', soprattutto se questa affermazione e' consecutiva all'assunto :"con la morte scopriro' tutto".

"Nulla si crea, nulla si distrugge", non significa che si continua a vivere come si e' sempre fatto. Dubito che i tuoi pensieri e le tue domande, durante la decomposizione della materia costituente il tuo corpo, nel periodo post mortem, riescano a fornirti gli spunti necessarii per indagare a fondo sulle verita'... a meno che non si stia "ammiccando" a qualche struttura di riciclo extraterrena (la continuazione della vita dell'anima) ... "l'assurdita'" si nasconde in molte delle ipotesi su cio' che non si puo' conoscere.

Citazione:
Sarebbe un inganno tremendo!


Di chi? E nei confronti di chi?

Citazione:
Che scopo ha mettere al mondo dei figli se si è convinti che sia tutto qua?


Vivere al meglio possibile?
Io, se fossi in te, e forse ci sono passato nei tuoi panni, mi chiederei (e me lo sono chiesto) che cosa cambierebbe se la vita fosse eterna?
La mia risposta e' stata che avrei preso con molta piu' "tranquillita'" (per non dire rassegnazione speranzosa) tutte le angherie subite in questo squallido perioducolo di vita terrena... e questo mi e' parso un buon motivo per pensare che, forse, dietro questo modo di vedere le cose, non c'e' un beneficio per tutti i "vivi", ma solo per alcuni... Quelli che ci credono meno, forse...

Citazione:
Venire al mondo per soffrire le pene dell'inferno e poi morire e........ finisce tutto lì?


Non credo che tu abbia bisogno di essere rassicurato, in questo senso, mi sembri abbastanza fermo e deciso a crederci davvero... Ma non posso che esternarti la mia perplessita' sul fatto che l'unico modo di superare dei dolori, per quanto pesanti e disarmanti, sia l'aspettare una "nuova vita" migliore.

Forse, ma, intanto, cercherei la maniera, migliore per vivere quel che mi resta dell'unica cosa che posso con "quasi" certezza definire la "mia vita"... probabilmente l'unica che ho da trascorrere in questo stato di materia.


mc
Inviato il: 4/8/2006 11:30
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#30
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Io mi riferivo a chi dice che con la morte finisce tutto.
Cercavo di far capire l'assurdità dell'affermazione.


Perchè è assurdo?
Nasciamo,viviamo e la nostra vita è una sosta di transito verso la morte.
Dopo? per me finisce il tutto,rientriamo nel ciclo della natura,diventiamo polvere,concimeremo il terreno e daremo origine ad altre forme di vita.
E' la natura,perchè dovremmo essere diversi dalla flora e dalla fauna?
Ma vivere ha un senso ,perchè l'uomo è dotato di sentimenti,di memoria,di cervello e personalmente io sento che mio padre è vivo dentro di me anche se sono 4 anni che è sepolto,lo vedo anche in alcune espressioni e tratti di carattere
dei miei figli,così per mio nonno materno.
Voglio dire che tutte le persone lasciano un segno della loro vita,sia in negativo che in positivo,alcune le ricordiamo con affetto altre con odio.
Poi illudersi che ci sia un'altra vita dopo la morte per me è autoconvincersi che
forse la prossima volta andrà meglio,è una sorta di scaramanzia e consolazione ,oppure mi state facendo venire il dubbio che il non credere in un dopo è paura dell'ignoto che può essere ancora peggiore del passato!
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 4/8/2006 11:10
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  •  Alb
      Alb
Re: La morte
#29
Mi sento vacillare
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C'è tanta sofferenza nel mondo... è questa purtroppo è mal distribuita.
C'è chi vive una vita orribile fin dal giorno della nascita. C'è chi vive una vita facile, piena di soddisfazioni e con poche sofferenze passeggere. In mezzo c'è un'infinità di sfumature.

Il rapporto tra la quantità di sofferenza e la quantità di soddisfazioni della vita, è secondo me ciò che determina la formazione dell'opinione che si ha della vita, della morte e della dignità degli altri individui. La mancanza di omogeneità, se vogliamo di giustizia, nella distribuzione di sofferenze e soddisfazioni, contribuisce ad una società in cui non sai da chi aspetterti cosa, una società in cui trovi tanta gente che ti ignora se stai crepando, e qualcuno che ti aiuta anche solo se hai messo un piede in fallo.

E' la quantità di sofferenza che può farti desiderare o temere la morte, che può farti decidere di aiutare il prossimo invece che ignorarlo.

Ma non attaccatemi: è ovvio che non tutti reagiscono allo stesso modo alla medesima quantità di sofferenza. Non esiste una formula che tiri fuori il carattere di una persona a partire dalla quantità di sofferenza e soddisfazioni avute nella vita. Esistono miliardi di variabili. Dico solo che questi "parametri" sono determinanti. Dico solo che da quando la mia sofferenza è aumentata esponenzialmente, la vita sta cambiando senso... e naturalmente anche la morte. Dico solo che ho scoperto a mie spese che sono molto più determinanti di quanto pensassi.
Inviato il: 4/8/2006 11:09
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  •  Santro
      Santro
Re: La morte
#28
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
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Messaggi: 748
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Citazione:
Credo anch’io che ci sia altro dopo….. ma non voglio vivere in funzione di questo altro

Ma chi ha detto di voler vivere in funzione del dopo?

Sinceramente credo che tu non abbia ben compreso il senso del mio post.
Io mi riferivo a chi dice che con la morte finisce tutto.
Cercavo di far capire l'assurdità dell'affermazione.
Anch'io ricordo i bei momenti con mia nipote ma questo che significa? Vuoi dire che la sua nascita, sofferenza e morte è giustificata dall'avere lasciato dei "bei ricordi" a chi l'ha conosciuta? Del suo essere, la sua essenza che ne è stato? Svanita nel nulla?

Sul "trono di onnipotenza" non ci sono mai salito.
Ciao

Edit: Ho chiarito il post precedente.
_________________
ETERNAL SALVATION
(or triple your money back)
Inviato il: 4/8/2006 10:22
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  •  gandalf
      gandalf
Re: La morte
#27
Mi sento vacillare
Iscritto il: 4/2/2006
Da TERRA DI MEZZO
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Ciao Santro,
personalmente non credo che la vita non abbia senso, a prescinedere da ciò che la vita ci riserva….
Leggendo della tua nipotina mi è venuto alla mente un pensiero che ho fatto più volte osservando mio figlio (che ha 3 anni) mentre dorme.
Lo guardo e penso “Come farei se un giorno non ci fosse più? Come rimanere qui senza di lui?” Subito dopo però mi viene in mente il suo sorriso, i giorni passati a rincorrerci e a tornare bambino insieme a lui e di colpo mi rendo conto che ogni giorno della sua presenza è un dono che ha illuminato la mia per sempre e con la mia quella di altre persone che ha intorno…..
Il dolore…….. terribile, soprattutto se lo pensiamo “appiccicato addosso a un bambino”, sembra un’atrocità, lo è in fin dei conti, ma chi siamo noi per decidere (se non per noi stessi) che il dolore presente cancella tutta la vita passata e la rende un’inutile calvario verso la morte?? Quante persone muoiono desiderando con tutte le forze vivere e quante vivono desiderando con tutte le forze morire?? Non è questa forse la somma ingiustizia?? Eppure io credo che ci sia un senso…. Credo che certe vite e certe morti siano un monito per spronarci scendere dal trono di onnipotenza che il cosiddetto progresso di induce a provare e a calarci con umiltà e determinazione a riscoprire la vera dimensione delle cose, a dare un senso pieno a ogni singolo minuto che si passa su questa terra, prima di tutto per noi stessi, poi per coloro che ci circondano…..
Credo anch’io che ci sia altro dopo….. ma non voglio vivere in funzione di questo altro…
_________________
Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 4/8/2006 9:30
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#26
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
eppure non ho paura di morire perchè vedo la morte come la fine di tutto

io ho una fifa blu della morte proprio perchè è la fine di tutto.. quello che conosco. Io non ho la minima idea di cosa mi aspetta dopo. Sempre che un dopo ci sia. Insomma, nessun morto è mai tornato indietro a dirmi cosa c'è una volta avvenuto il trapasso. So che è un modo forse un pò semplicistico di vedere le cose, ma questo è l'unico mondo che abbia mai visto, quindi consentitemi di dubitare...
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 4/8/2006 9:09
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  •  Santro
      Santro
Re: La morte
#25
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/11/2005
Da
Messaggi: 748
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Vista la curiosità scatenata da
Citazione:
un'esperienza indimenticabile e, per quanto mi riguarda, piena di aspettative......

mi spiego.
Al contrario di Fiammifero, io non considero la morte la fine di tutto ("nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma", come ci dimostra la natura), anzi, sarà l'inizio della "resa dei conti"!
Prima di tutto, durante o dopo il suo arrivo, esigo di avere una risposta alle domandi fondamentali che mi tormentano l'esistenza, ad esempio, come è andata veramente:
- l'11 settembre 2001,
- l'uccisione di Kennedy,
- Ustica, Bologna, Londra e tutte le altre città, i vari segreti di stato ed internazionali,
poi,
- esistono gli alieni?
- chi fa i cerchi nel grano?
- come trasportavano le pesantissime rocce usate per la costruzione delle piramidi ed altre mega costruzioni del passato?
- evoluzione, creazione o cosa?
- bush è stupido o fa finta?
- voglio tutte le spiegazioni sui trucchi di Silvan e Copperfield! (Non sto scherzando!)
Eccetera, eccetera, eccetera.
E poi sì, anche "chi sono", "da dove vengo" e "dove vado".

Quindi non voglio sentire assurdità del tipo:
Citazione:
La morte è la fine di tutto.

non riesco ad immaginare qualcosa di più crudele! Sarebbe un inganno tremendo! Che scopo ha mettere al mondo dei figli se si è convinti che sia tutto qua? Un'esistenza di dolore, preoccupazioni, disperazione, rabbia, frustrazione e via di questo passo, il tutto "alleviato" da tenui e fuggevoli sprazzi di felicità.
Ditemelo prima allora! La mia vita la imposterei in tutt'altro modo!

Fra le diverse persone care che ho perso e visto morire, (tra cui mia madre e mio padre) c'è la mia nipotina, morta a 8 anni. Operata per l'asportazione di un carcinoma alla coscia all'età di 1 anno. Quindi chemio con tutto quel che comporta. Dopo cinque anni le viene diagnosticato un'altro tumore, questa volta al cervello; la operano ma non è possibile estirparlo completamente senza causare danni. Altra chemio e sofferenza senza speranza fino a che i centri motori sono attaccati e in continuo spasmo muscolare è immobilizzata a letto in uno stato di apparente incoscenza per almeno un mese con diverse crisi cardiache durante le quali i medici "umanamente" riescono a dire no alla morte che, questa si umanamente, vorrebbe mettere fine alle sue sofferenze! Fino al giorno che le nostre preghiere vengono esaudite e si addormenta per sempre.

Questa è la mia estremamente dolorosa esperienza, ma quante altre così (e molto peggiori) nel mondo da sempre?! Qual è lo scopo di queste brevi vite di solo dolore? Venire al mondo per soffrire le pene dell'inferno e poi morire e........ finisce tutto lì? Mi dispiace ma non ci credo! Non voglio, non posso, non DEVO crederci. C'è una ragione! Rivedrò la mia nipotina......... perchè lo ESIGO!

Un giorno ci sveglieremo e tutto questo non sarà che un orribile sogno.
Ciao

EDIT in rosso.
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Re: La morte
#24
Sono certo di non sapere
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  •  fiammifero
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Re: La morte
#23
Sono certo di non sapere
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Citazione:
E l'affermazione "non ho paura di morire" e' una delle piu' menzoniere che si possano esprimere


ti sembro menzoniera?
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Re: La morte
#22
Sono certo di non sapere
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qual era la domanda, di nuovo?
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Re: La morte
#21
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So cosa vuoi dire, ma sai anche che e' un rischio calcolato, non sei certa che non ti sveglierai da una anestesia totale.


Potrebbe darsi,ma visto come và la ns.sanità e che per secondo nome ho fortunella,capisci che le probabilità cambiano di molto
comunque non mi hai risposto
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Re: La morte
#20
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Fiammifero

So cosa vuoi dire, ma sai anche che e' un rischio calcolato, non sei certa che non ti sveglierai da una anestesia totale.
Prova ad immaginare di essere paziente del dottor Mengele che ti fa l'anestesia che per definizione e' riuscita col paziente morto. Saresti ancora serena? Magari no.

PS Io sono stato un maniaco depressivo da sempre ed ho persino giocato col mio revolver. Ma questa e' un'altra storia.
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Re: La morte
#19
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Citazione:
E l'affermazione "non ho paura di morire" e' una delle piu' menzoniere che si possano esprimere


Io sono fifona,ho paura del dolore fisico,svengo ad un prelievo,pur di non andare in ospedale sopporto al limite,eppure non ho paura di morire perchè vedo la morte come la fine di tutto. Perchè dovrei essere menzoniera secondo te?
Una mia amica ha paura dell'anestesia totale perchè ha paura di non rispegliarsi,io invece cerco l'anestia totale proprio perchè se non mi risvegliassi più sarebbe una bella morte indolore.
L'importante è non soffrire,sarà perchè è da quando che ero bambina ho vissuto le sofferenze degli altri,il loro trasformarsi,il loro degrado fisico e morale pur di prolungare la loro vita,a scapito della dignità e della qualità della vita stessa,ho familiarietà con il dolore,e non lo accetto,la morte è sollievo,e mi auguro prorpio che non ci sia la reincarnazione ,così come un'altra vita in paradiso ,sai che fregatura!
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Re: La morte
#18
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Io ho avuto una esperienza che pochi in Eurolandia hanno potuto avere: ho lavorato per qualche anno in una ditta di pompe funebri. Ho visto migliaia di morti, cosa che e' del tutto improbabile per la maggior parte della gente che di norma ne vede forse 4 o 5. Ho anche avuto modo di vedere le reazioni di migliaia di persone di fronte alla morte di una persona che conoscevano, piu' o meno cara e delle barriere culturali che sembrano state create apposta per anestetizzare il rapporto con la morte e per non farci pensare alla nostra mortalita'.

Per anni, dovunque lavorassi ho appeso un quadretto con su scritto "MEMENTO MORI". Non vi dico che reazioni ha suscitato. Ho persino avuto una specie di assemblea sindacale che mi ha intimato di rimuoverlo!!!

La maggior parte della gente aborrisce il pensiero della morte e la cosa e' facilmente comprensibile. Fa paura, e' la somma di tutte le paure possibili. E l'affermazione "non ho paura di morire" e' una delle piu' menzoniere che si possano esprimere. Non si ha paura e' terrore! Gurdjeff diceva che la stessa persona che a cena dice di non avere paura di morire, quasi muore di paura se un topo gli si infila sotto le lenzuola.

L'unico consiglio che sia mai servito al sottoscritto e' stato quello di Carlito Castaneda e' cioe' usa la morte per condurre una vita impeccabile, che e' poi il concetto dei Trappisti che stava dietro al mio "memento mori".

Il pensiero della morte e' una delle "sveglie" (per dirla alla Gurdjeff) piu' potenti che esistano. Se la teniamo costantemente presente sara' piu' facile non sprofondare nella consapevolezza ordinaria della veglia, quella specie di stato di semisonno che e' lo stato abituale dell'uomo contemporaneo.

Per ora non direi altro, aspetto qualche imbeccata....
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Inviato il: 3/8/2006 21:45
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  •  Santro
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Re: La morte
#17
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Ciò che mi dà il batticuore è pensare al momento in cui mi renderò conto di morire. Credo che sarà veramente un'esperienza indimenticabile e, per quanto mi riguarda, piena di aspettative.
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Re: La morte
#16
Mi sento vacillare
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mi pare che il programma tv di rai3 ,molto piacevole ed equilibrato, si chiama "percorsi d'amore".non so se ci sia in rete in qualche archivio.
Inviato il: 3/8/2006 19:42
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  •  florizel
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Re: La morte
#15
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Da dove potrei stare meglio.
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"Nonostante tutto, questo è mondo meraviglioso (...)
.....dovevo ancora conoscere voialtri... come potevo andarmene?"


E' meraviglioso finchè ci sono persone come te, e molti altri,qui, che continuano a guardarlo con occhi sempre ben aperti.
Solo questo,per il momento.
Sto ancora "metabolizzando" gli altri commenti.

"Ogni istante vale una gemma inestimabile."

Acutissima citazione,ege.

Mi viene in mente quest'altra:
"Mi recai nei boschi perché desideravo vivere come volevo io, affrontare solo i fatti essenziali della vita, e veder se potevo imparare ciò che aveva da insegnarmi, e non, giunto alla morte, scoprire di non aver vissuto."

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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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Re: La morte
#14
Mi sento vacillare
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circa un anno fa ho cercato la parola morte nei vari motori di ricerca: ero forse depresso,non lo so perchè lo sono ancora,ma ho allargato i miei orizzonti nel sito "consapevlezza.it", dove tra l'altro c'è una chat ed anche lì mi sono confrontato con altri. non essendo del gruppo mi han chiesto come mai fossi finito lì.
alla mia spiegazione, cercavo qualcosa che mi spiegasse il significato della morte,beh anche loro non erano molto allegri.
mentre di recente su rai3 una domenica intorno alla mezzanotte, ho visto un progromma che che parlava di morte, e le persone discutevano all'interno di un cimitero, a Roma.
per cui di morte se ne parla,anche in tv, ma sempre per allontanarla da sè , per rinviare un appuntamento che è già fissato dal caso.
certo uno può anticipare i tempi, suicidandosi.
possiamo non accorgerci quando muoriamo? credo di no.
so che le mie osservazioni saranno stupide:razionalmente ,non avendo provato l'esperienza della morte, non posso dire se si soffre,o cosa c'è.
come tanti ,ho esperienza del dolore, della sofferenza, della preoccupazione,a volte non dormo o mi sveglio in piena notte con gli incubi.
ma non è la stessa cosa, ciò che credo tanti vorrebbero , è sapere..
non mi basta Epicuro, con "se c'è lei noi non ci siamo e quando ci siamo noi lei non c'è".
la ricerca continua.

Inviato il: 3/8/2006 19:00
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Re: La morte
#13
Dubito ormai di tutto
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Un tema coraggioso davvero.

Un mito africano con molti elementi comuni a miti di ogni tempo e luogo:

MITO ILA (Zambia)
Una donna, che viveva felice fra i suoi parenti, un giorno perse il padre, poi, poco dopo, la madre. Non era passato un mese che le morì il marito e poi, uno dopo l’altro, tutti i figli. Si ritrovò sola, prostrata dal dolore davanti a quelle tombe chiuse e mute.
Allora, al limite della sopportazione, partì alla ricerca di Leza per chiedergliene conto.
Attraversando una fitta foresta ebbe un’idea: “Costruirò una torre così alta da permettermi di salire fino a Leza!”.
Cominciò ad abbattere alberi e costruire una torre enorme. Ci volle molto tempo: le stagioni passavano e i tronchi posti in basso imputridivano, e il tutto crollò proprio nel momento in cui stava raggiungendo il cielo.
Allora riprese il viaggio e andò verso l’orizzonte, alla ricerca del punto in cui la terra finisce. Incontrò molti villaggi e sentì sempre la stessa domanda: “Donna, dove vai, e perché?”
“Vado a cercare Dio, per chiedergli conto di tutte le mie sventure: ho avuto un padre, ed è morto; ho avuto una madre ed è morta; ho avuto un marito ed è morto; ho avuto dei figli e sono morti!”.
Ogni volta la gente scuoteva la testa: “E cosa c’è di straordinario in tutto questo? Tutti noi soffriamo degli stessi mali”.
La donna infine comprese che ciò che considerava una cattiveria di Dio a suo riguardo, altro non era che la sorte di tutta l’umanità. Così si rassegnò a seguire la sorte normale senza rivoltarsi.



°°°°°°°°°°°

Credo che la morte sia un argomento che al contempo attrae e respinge.
I vecchi che al bar leggono la pagina dei morti del quotidiano locale e le nonnine che disquisiscono di tutte le malattie capitate ai concittadini... e insieme il muto stupore, pieno di timore, che un po' tutti abbiamo di fronte alla morte.

Quello che mi spaventa prima di tutto non è la morte in sè, cioè l'assenza di vita (se siamo d'accordo sulle definizioni, perché -miodio- ci sarebbe da aprire un topic a parte!), ma il dolore collegato ad essa, soprattutto il dolore dei miei cari di fronte a cui mi sento impotente. Una delle sensazioni più strazianti che si possano provare.

Poi c'è qualcos'altro che mi fa temere la morte, ma è qualcosa di sfuggente, che non ho ancora compreso.
Forse è il pensiero di cosa ci sia dopo.
O forse più semplicemente è il pensiero che -nonostante lo schifo di mondo in cui vivo- non me ne voglio andare.
Troppe cose da imparare, troppe Persone ancora da conoscere... Come faccio ad andarmene?!
Nonostante tutto, questo è mondo meraviglioso.

Sarà che la mia fase adolescienziale non ne vuol sapere di finire...


°°°°°°°°°°°°°

La scorsa estate sono caduta in montagna.
Ho fatto un volo di non so quanti metri, svariate decine comunque, rotolando giù per un pendio erboso cosparso di sassi.
Sono rimasta lucida per tutto il tempo. Ma non potevo fermarmi a piacimento.
Odio non avere il controllo di quello che mi accade, ed ero particolarmente scocciata del fatto che mi rendessi conto della cosa, e che ad ogni modo -mentre contavo i sassi e i licheni- continuavo inesorabilmente a rotolare giù.
Potevo spezzarmi l'osso del collo.
Nessuno, vedendomi cadere a quel modo, si sarebbe stupito se fosse successo.
Ma forse qualcuno ha buttato un occhio benevolo su questa poveretta che ha ancora così tanto da imparare, e me la sono cavata di gran lusso.

Quando penso che potevano essere i miei ultimi istanti su questa terra, beh non so, davvero, non so cosa pensare.

La cosa più assurda è che anche mentre rotolavo ero "serena", in un certo senso ero sicura che non mi sarebbe accaduto nulla di grave.
Era una sensazione stranissima che mi veniva da un punto imprecisato, "dentro".
Se ci penso mi vengono i brividi.
E mentre rotolavo ho avuto il buontempo -santiddio!- di fare dell'umorismo nero...

Quell'evento è tuttora oggetto di molte mie perplessità.

Ma forse, chi lo sa, non era il mio momento.
......dovevo ancora conoscere voialtri... come potevo andarmene?
Inviato il: 3/8/2006 18:51
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