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   Esperienze & Riflessioni
  La morte

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  •  felice
      felice
Re: La morte
#72
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/3/2006
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x bianca
Citazione:
La morte o ti sorprende, oppure ti persuade. Io preferirei la seconda opzione, potendo..


Come fai ad assumere la persuasione della morte! Tu vuoi scambiare i tuoi giochini con la morte?! Se tocchi la morte devi ungerti le vesti per 40 giorni e tu miri a che ti persuada persuasione???!!!???!!!

Bianca, NON E' che sei la morte o anche il suo braccio nero?!

Informo subito l'inquisizione!
fe
_________________
Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 8/8/2006 18:36
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#71
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Florizel,mi hai fatto contorcere e non ci ho capito una mazza,colpa del caldo forse

Citazione:
O diluite in un "insieme" a cui si è costretti per regole imposte da tutta una serie di ragioni legate alla necessità del vivere,ma sicuramente non alla scelta di COME vivere.

Vuoi dire che lo schiavo decideva di esserlo,così pure il servitore della gleba o il nobile?
Da quando l'uomo è diventato stanziale si è dato delle regole o leggi per regolamentarsi,ed è stato sempre il più autorevole e/o furbo ad emanarle.
Come vivere nessuno l' ha mai potuto scegliere,gli veniva dato un ruolo e se lo portava a vita e lo lasciava pure in eredità il più delle volte. Con molti sforzi e sacrifici ora il figlio di un operaio può diventare ingegniere o dottore,almeno sulla carta visto che i clienteralismi ancora permangono.

Citazione:
Tornando alla morte, spiegami adesso che differenza passa tra un barbone morente lasciato a se stesso in strada, un libanese massacrato sotto l'esplosione di una bomba, ed uno "di noi" vissuto nella più totale solitudine della "modernità".


Pensandoci bene nessuna,tutti viviamo da soli il trapasso anche se altri stanno a guardare,è un'esperienza intima e personale se te ne stai accorgendo,altrimenti
casuale ed imprevista ma sempre da solo. (per solo intendo sai che me ne fotte se c'è uno vicino che mi consola dicendo che vivrò in un'altra vita,o stà piangendo per me,estremamente egoista ma ognuno sente il suo) .
Voglio dire che un conto sono i rituali post-mortem ed un conto la morte in sè per sè. (mi viene in mente ora l'indiano dei film western che andava da solo sulla montagna e si lasciava morire perchè sentiva che era arrivata la sua ora)
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 8/8/2006 18:20
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#70
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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fiammiferoCitazione:
Scusa ma più persone,più famiglie non fanno da sempre una comunità?

Non esattamente.Fanno sicuramente più famiglie, però, il che non implica necessariamente la partecipazione in quanto "comunità".
Citazione:
secondo il loro numero diventano clan,tribù,comunità,paesi,regioni,stati,nazioni!

Forse è nella costituzione di "stati" e "nazioni" che le comunità vengono dissipate, non credi?
O diluite in un "insieme" a cui si è costretti per regole imposte da tutta una serie di ragioni legate alla necessità del vivere,ma sicuramente non alla scelta di COME vivere.
Citazione:
E le gerarchie sociali non sono mica un'invenzione moderna,le abbiamo ereditate nel corso dei millenni.

Forse si sta confondendo "gerarchia sociale strutturale" con quello che invece potevano essere precisi "ruoli" all'interno dei gruppi e dei clan, funzionali SOLO alla sopravvivenza, e lontani dall'essere emanazioni di un potere calato dall'alto.Citazione:
Stranamente però quando si verificano eventi catastrofici,guerre scatta il sentimento di solidarietà,

Quando, cioè, quello che appare più immediatamente vitale è l'interdipendenza, alla faccia di tutto quello per cui vengono scatenate guerre e massacri: il "nostro" fottutissimo "stile di vita".
In ogni caso, all'attento lettore non sarà sfuggito che anche in queste circostanze gli amici di sempre sono già pronti con i loro "piani di aiuto" e le loro leggi speciali, tassativamente pagati di tasca nostra, e spacciati attraverso la solita favoletta della "società" che siamo noi.
Tornando alla morte, spiegami adesso che differenza passa tra un barbone morente lasciato a se stesso in strada, un libanese massacrato sotto l'esplosione di una bomba, ed uno "di noi" vissuto nella più totale solitudine della "modernità".
Perchè fino ad ora ho letto soprattutto della morte come attimo a se stante, ma non della sua relazione al modo in cui si è vissuti.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 8/8/2006 17:42
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#69
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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no no...io sono scorrettissima!!!

ho paura ed ho sempre avuto paura della morte. A sei anni circa, ricordo che questo pensiero mi porto' ad un pianto dirotto, ma non avevo il coraggio di spiegare a nessuno il motivo per il quale piangevo.
A sedici anni , era ancora tanta la paura che ho tentato il suicidio. Operazione assai maldestra perche' (ovviamente) falli'...stetti molto ma molto male , pero' nessuno si accorse di quello che avevo fatto (ora credo che in fondo volevo sopravvivere alla mia morte).
Comprendo sia difficile da comprendere. Nemmeno io ci riesco. E non sono nemmeno pazza (almeno non credo).
Ora la morte mi fa ancora paura, ma un po' di confidenza con lei l'ho fatta : ha bussato cosi' tanto alla porta di casa mia portando poi con se' le persone piu' care che avevo...e ancora l'ha fatto pochi giorni fa.
C'e' che tra la paura della morte e la voglia di vita, comunque vada, ha il soppravvento quest'ultima,
Pero' quando dicevo che nessuno puo' programmare la propria morte, non mi riferivo certamente al suicidio.
Ma comprendo anche che i miei pensieri sono forse un po' troppo attorcigliati a mio uso e consumo,

ciao mc
Inviato il: 8/8/2006 17:24
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Re: La morte
#68
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Siamo corretti da far venire la nausea...


... vabbe' c'e' di peggio...

mc
Inviato il: 8/8/2006 17:02
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#67
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Non mi riferivo alle tue parole in particolare (non giudicavo, in poche parole...).

Ehm, si, lo so.. è che ho scritto presa dalla foga del momento....
E il mio intervento è sembrato più una "borrita" nei tuoi confronti che un tentativo di spiegare meglio quello che volevo dire..
non volevo attaccarti nemmeno io marco, scusa se te ne ho dato l'impressione.
Emanuela-emi
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"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 8/8/2006 16:48
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Re: La morte
#66
Sono certo di non sapere
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Le mie, emi, erano considerazioni, anche se ispirate ad essi, slegate dai tuoi commenti. Non mi riferivo alle tue parole in particolare (non giudicavo, in poche parole...).
Mi fa piacere, comunque, che tu abbia colto l'occasione per chiarire il tuo pensiero...

ciao

marco
Inviato il: 8/8/2006 13:56
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#65
Ho qualche dubbio
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Citazione:

mc ha scritto:
Citazione:
Ha deciso lui il momento della sua morte

Non credo ci possano essere motivazioni convincenti, tali da poter decretare (autonomamente) la fine del "vivere la propria vita".
Non credo che uccidere se stessi sia una rivalsa, quindi, un atto di coraggio.
Non credo che mi uccidero' mai.


Anche io mc non riuscirei mai ad uccidermi. Ma quel ragazzo si è puntato addosso un fucile e ha premuto il grilletto. Io non riuscirei mai a fare una cosa del genere, ma se è per quello non sono mai riuscita nemmeno a farmi un taglietto apposta per vedere come fa ad uscire il sangue o per sentire il dolore. E ti assicuro che della gente che conosco ci ha provato, così, tanto per fare.
Io non so quali sono le ragioni che possono spingere una persona a suicidarsi, posso ipotizzare che ci sia un senso di disagio, di malessere, di rifiuto della propria condizione.
Credo che ci voglia almeno un pò di coraggio (o di sangue freddo, chiamalo come vuoi) a premere un grilletto o a tagliarsi le vene o a uccidersi lentamente con il gas, ma ti ripeto mc, sono assolutamente convinta che ci voglia molto, ma molto più coraggio ad affrontare le situazioni di disagio e di malessere in cui ci troviamo e quindi a rimanere in vita.
Quindi, alla fine dei conti, la decisione di togliersi la vita a mio avviso è solo un'atto di vigliaccheria.

p.s.: mi sa che questa discussione e quella sulle malattie dell'Anima possono andare a braccetto...
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Inviato il: 8/8/2006 9:50
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  •  bianca
      bianca
Re: La morte
#64
Mi sento vacillare
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La morte o ti sorprende, oppure ti persuade.

Io preferirei la seconda opzione, potendo..

Io ho paura di morire, però ho sempre pensato, anche da bambina, che piuttosto di vedere morire le persone che amo, preferirei morire per prima. Questo però provocherebbe il dolore della perdita nelle persone che amo, quindi è un casino senza via di uscita.

Una volta mi sono trovata in sala operatoria, e stavo male davvero.
L'anestesista stava per farmi l'anestesia, e per un attimo mi sono chiesta:
-Scusa, tu stai per andare sotto i ferri, sai che ci sono dei rischi..non hai paura?-

Il dolore fisico ti cuoce un po' il cervello, oppure ti fa ragionare "oltre" lo stato delle cose.

Così mi sono risposta:

"beh..al limite muoio"

questo per dire, che ci sono cose anche peggiori della morte.
Dipende sempre dal punto di osservazione.
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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 8/8/2006 9:43
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Re: La morte
#63
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ha deciso lui il momento della sua morte


Non credo ci possano essere motivazioni convincenti, tali da poter decretare (autonomamente) la fine del "vivere la propria vita".
Non credo che uccidere se stessi sia una rivalsa, quindi, un atto di coraggio.
Non credo che mi uccidero' mai.



Credo di non avere paura della morte solamente perche' ancora non ci penso granche' ... ma, poi, forse e' questo il punto:
Pensarci troppo da vivi e' come lasciarsi morire lentamente...
saluti

mc
Inviato il: 8/8/2006 9:30
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#62
Ho qualche dubbio
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Citazione:
-citazione-

Ma c'e' un altro aspetto che crea angoscia nell'uomo nel suo rapporto con la morte, anche per l'uomo non credente.
In fondo si nasce per casualita', pero' vivendo la nostra vita, ci programmiamo dei percorsi. Possiamo dire...a Natale andro' in montagna, a ferragosto andro' al mare, a fine mese compero un divano nuovo, ma non possiamo dire...lunedi' muoio.

Chi l’ha detto che nasciamo “per casualità?” E “moriamo per caso”?.
Ceeeeeertoooo.. che possiamo dire : “Io muoio lunedì”. Perché no?
Volontà. Mai sentito parlarne?


Sono d'accordo con nike. Qualche anno fa un ragazzo del mio paese si è ucciso. Ha deciso lui il momento della sua morte, non è arrivata per caso, non l'ha colto di sorpresa. Non lo conoscevo bene, quindi non posso avanzare ipotesi sul perchè l'abbia fatto, ma ricordo bene che mi colpiva sempre, ogni volta che lo vedevo, il suo sguardo sempre velato di tristezza.
Credo che per compiere un gesto simile ci voglia una buona dose di coraggio, ma altrettanto credo ce ne voglia molto di più per continuare a vivere.
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Inviato il: 8/8/2006 8:48
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#61
Sono certo di non sapere
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Ciao Nike13

Citazione:
Mai pensato che progettiamo il nostro tempo? ….o meglio la Nostra Vita? Per sconfiggere la Morte?

Personalmente non ci ho mai pensato,ho preso quello che mi veniva offerto o che cercavo al momento,sarà perchè ho vissuto di promesse mai mantenute(quando avrai 16 anni potrai....quando ne avrai 18....a 21 potrai.....altra generazione),alla morte ci ho fatto il "callo" con esperienze dirette ed odio il colore bianco perchè immediatamente visualizzo un'ospedale.
Sconfiggere la morte? è un'altra cosa a cui non credo e poi perchè sconfiggerla?
Sai che palle vivere in eterno!
Io sono viva,mi sento viva ma non ho paura della morte ma solo del dolore,dove mi metti?

Citazione:
Non parliamo “male” dei nostri morti?

capperi,io lo faccio anche se ne sento la mancanza fisica,ma li sento vivi dentro di me,ipocrisia degli altri o mia obiettività?

Citazione:
Non la cerchiamo ogni giorno la morte? Con le nostre azioni temerarie ?


se sei depressa e sofferente sì,ma il coraggio è un'altra cosa per me,è affrontare la vita di tutti i giorni,i suoi alti e bassi,è una sfida con me stessa,con il mio orgoglio,ma non ha niente a che vedere con la morte.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 7/8/2006 23:38
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  •  nike
      nike
Re: La morte
#60
Mi sento vacillare
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Ciao DIVA,

Citazione:
"Argomentino leggero eh?"


Perché? Ce ne sono di più leggeri su LC?

Citazione:
Io ho paura della morte, sebbene non credente, il retaggio di insegnamenti religiosi mi ha lasciato questa "sensazione" di paura di una vita oltre la vita nella quale il creatore (dio) decidera' se farmi soffrire in eterno o mi rendera' beata .


Mai letta una contraddizione più grande…

Citazione:
Ma c'e' un altro aspetto che crea angoscia nell'uomo nel suo rapporto con la morte, anche per l'uomo non credente.
In fondo si nasce per casualita', pero' vivendo la nostra vita, ci programmiamo dei percorsi. Possiamo dire...a Natale andro' in montagna, a ferragosto andro' al mare, a fine mese compero un divano nuovo, ma non possiamo dire...lunedi' muoio.


Chi l’ha detto che nasciamo “per casualità?” E “moriamo per caso”?.

Ceeeeeertoooo.. che possiamo dire : “Io muoio lunedì”. Perché no?

Volontà.

Mai sentito parlarne?

Tempo non tempo , ora o non ora, la morte o ti fa paura o non ti fa paura.

Mai pensato che progettiamo il nostro tempo?
….o meglio la Nostra Vita? Per sconfiggere la Morte?

Morte..detta anche “ La Fine”?.

E’ esattamente per questo che facciamo dei progetti, per anticiparLa, sfidarLa , questa nostra morte…..La nostra dipartita….


Se crediamo di essere vivi , ecco che la morte ci fa paura, se crediamo di essere non vivi, non temiamo la morte..

-------.

Se poi “ci muore qualcuno” a cui tenevamo…Eccome!.. Se .. ne sentiamo la mancanza!



Citazione:
be'..quasi mai ho sentito parlare "male" di un morto


Non parliamo “male” dei nostri morti?

E’ solo perché ricordiamo le cose migliori. Chissà perché! (?)

-----------------------

Non la cerchiamo ogni giorno la morte?

Con le nostre azioni temerarie?

Il Coraggio , il cercare l’abisso, (come direbbe qualcuno) dove lo metti?
----------------------------------------


Io esisto!

E’ solo in nome di questo che decido di me stesso.

Altro che caso….

---------------------------------


Per quanto riguarda il carpe diem, vivere ogni attimo è l’unica cosa che ci rende grandi.
Noia a parte ovvio!


Peace&Love

_________________
Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 7/8/2006 23:11
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  •  fiammifero
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Re: La morte
#59
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Citazione:
L'importante e' che viviamo il tempo sia nel ricordo di quello passato sia nella proiezione di quello futuro.


Per me è importante vivere il presente perchè sono frutto del mio passato remoto e prossimo,ma non intendo proiettarmi nel futuro,coltivare speranze ed utopie proprio perchè conscia che la morte mi cammina accanto e non sò quando colpirà!
Forse questo perchè sono un'umile mortale senza obiettivi di potere,strategie a lungo termine,e perchè a metà del cammino,come diceva Dante.
Per un giovane,e lo sono stata,è diverso si ha l'incoscenza del passato e si proietta nel futuro con speranze ed aspettative.
Cavolo come sono vecchia,per ragionare così
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 7/8/2006 22:50
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  •  DIVA
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Re: La morte
#58
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Conoscere la data della nostra dipartita non è esattamente quello che volevo dire ( e nemmeno me lo auguro)

Nella casualita' della nostra nascita , troviamo il modo di costruire dei progetti (che poi si avverino o no non e' importante ) . L'importante e' che viviamo il tempo sia nel ricordo di quello passato sia nella proiezione di quello futuro.
Ma la morte non ha un tempo. Il tempo e' una nostra invenzione e ci pare di possederlo a volte, la morte sfugge a questo tempo (ecco perche' parlo di "momento giusto"...non esiste questo momento nella nostra mente).
La morte cammina accanto a noi fin dal momento casuale della nostra nascita. Quello che sgomenta e' la casualita' con la quale si rendera' palese.

Certo che chi resta si dara' pace...e nessuno e' indispensabile...per il bel ricordo di se'..be'..quasi mai ho sentito parlare "male" di un morto

Se poi la vogliamo buttare in carpe diem...allora non c'e' dialogo
Inviato il: 7/8/2006 19:51
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  •  felice
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Re: La morte
#57
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x DIVA su 7/8/2006 18:29:42

il tempo di morire per me, sarà quel tempo in cui non avrò più cose da fare come, rincorrere un gatto, aiutare mia figlia, cambiare la bici etc.

Come posso giungere a sapere che mia figlia non avà mai più bisogno di una mia buona parola? Non potrò mai saperlo! Quindi il tempo di morire non lo troverò mai.

Di pene ne subiamo in ogni respiro di ogni giorno, perché seppure sei non credente ti occupi anche delle pene dell'aldilà?

Carpe Diem, qui ed ora, Immanente.
Pensa a campare questa vita e per la prossima penserai alla prossima.
Forza e sostanza e non rigirare aria fritta e acqua nel mare.
Vivi attimo per attimo.
Auguroni di CUORE.
fe
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Inviato il: 7/8/2006 19:05
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  •  fiammifero
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Re: La morte
#56
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Ma la morte non riusciamo a programmarla in virtu' del nostro tempo. E' un evento che sfugge a tutte le regole del -tempo- , Puo' arrivare troppo presto..troppo tardi...mai al "momento giusto".


Sarò fatalista e non credente,ma domando come non c'è un tempo giusto per nascere perchè mai dovrebbe essercene uno per morire?
E sarò anche sfigata visto che i progetti,le programmazioni non mi si sono mai avverate,vivo alla giornata,decido all'ultimo momento,e sono consapevole che quando mi toccherà sarà il momento giusto,così mi evitero ulteriori angosce e patimenti. Chi resta si darà pace,tutti siamo utili ma nessuno indispensabile l'importante è lasciare un buon ricordo di sè.
Se sapessimo il giorno e l'ora della ns.dipartita allora sì che saremmo nella merda!
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 7/8/2006 18:58
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#55
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"Argomentino leggero eh?"

Io ho paura della morte, sebbene non credente, il retaggio di insegnamenti religiosi mi ha lasciato questa "sensazione" di paura di una vita oltre la vita nella quale il creatore (dio) decidera' se farmi soffrire in eterno o mi rendera' beata .
Penso che il concetto di morte si possa quasi accumunare al concetto di Peccato Originale. Morte dell'anima, origine della cattiva coscienza, soffrire per espiare la "colpa". Tutta la sofferenza dell'uomo viene ricondotta alla sua causa : il peccato. Credo che , come sostiene la filosofia autenticalista, l'uomo smettera' di temere la morte il giorno che decretera' la morte di Dio.
Ma c'e' un altro aspetto che crea angoscia nell'uomo nel suo rapporto con la morte, anche per l'uomo non credente.
In fondo si nasce per casualita', pero' viovendo la nostra vita, ci programmiamo dei percorsi. Possiamo dire...a Natale andro' in montagna, a ferragosto andro' al mare, a fine mese compero un divano nuovo, ma non possiamo dire...lunedi' muoio.
C'e' chi muore troppo presto..c'e' chi muore troppo tardi...si dovrebbe morire "al momento giusto".
Ma quale e' il momento giusto?
Se noi diamo un -tempo- agli avvenimenti , lo facciamo solo perche' l'uomo e' "l'inventore" del tempo. Siamo noi che abbiamo chiuso il tempo in ore, giorni, mesi, anni..... La nostra vita e' scandita dal tempo.
Ma la morte non riusciamo a programmarla in virtu' del nostro tempo. E' un evento che sfugge a tutte le regole del -tempo- , Puo' arrivare troppo presto..troppo tardi...mai al "momento giusto".
Questo, credo, ci sconcerti.

Inviato il: 7/8/2006 18:29
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  •  bianca
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Re: La morte
#54
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Citazione:
Bianca, Bianca....... se vai avanti così finirai per ammettere anche l'esistenza dell'anima!



Sinceramente, sulla scia del relativismo, potrei fare anche progressi più ambiziosi...

senza togliere nulla all'anima, naturalmente.

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Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
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Stefano Benni
Inviato il: 7/8/2006 18:11
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      Santro
Re: La morte
#53
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Citazione:
Sinceramente all'epoca, il parallelo ha sortito in me, il solito scetticismo.. (quello che mi inchioda alla realtà oggettiva...) poi riflettendo ho

incominciato a trovare una serie di esempi che mi hanno quasi persuasa.. (quali ad esempio la percezione soggettiva dei colori...)

Bianca, Bianca....... se vai avanti così finirai per ammettere anche l'esistenza dell'anima!
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ETERNAL SALVATION
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Re: La morte
#52
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Citazione:
Non si è mai morti, non si è mai nati. Si è sempre stati.


Ma indicare la morte come la fine di uno stato di materia, contraddice cio' che sostieni, secondo te?

Se la percezione secondo coscienza, conforma la chiave di lettura della realta', e', forse, anche vero che la coscienza si sviluppa, e quindi, di conseguenza interpreta, diversamente ad ogni nuova connotazione della materia in cui ci ritrova?

Ma se siamo umani, ed il nostro modo di interpretazione e' questo, "Morte" e' quello che rappresenta (potrebbe rappresentare...) un cambiamento di stato.

Magra consolazione, perche' "tenere alla pellaccia" significa essere affezionati a questo stato di materia. E non potendo avere certezza di cio' che e' molto imprecisamente intuibile, forse e' meglio non sopravvalutare certe intuizioni, per esempio, promuovendole a punti di riferimento... (non parlo di nessuno in particolare totalrec... lo dico in generale...).

Credo che lo studio sui quanti, possa determinare qualcosa sulla percezione del Tempo, non della vita (o morte) e delle sue origini...
E forse non e' nemmeno troppo utile al fine di capire, perche', che il tempo (e la sua percezione) sia una convenzione umana, e' gia stato ampiamente discusso ed appurato, fin dai tempi antichi...

Citazione:
Ad esempio ho smesso di pensare alla morte come una fase, infinita e terribile, di non esistenza.


Lungi da me il provare a ri-convincerti a temere la morte, ma la tua percezione non sara' piu' la stessa, cioe' non "ESISTERA'" piu' la tua coscienza che interpreta in quel modo la vita. QUindi, che non ci sia una fine (dato che probabilmente :"Non si è mai morti, non si è mai nati. Si è sempre stati.") non vuol dire che l'individuo non finisca. Anzi, il tornare a far parte del "tutto", solo da un certo punto di vista puo' alleviare il concetto di distacco dalla vita, cioe' dalla coscienza che ci permette "prendere coscienza" del nonstro attuale stato di materia.
A questo schifo di ammasso di carne e neuroni, mi ci sono abituato, e faro' in modo di cercare di godermi piu' che posso il "TEMPO" che mi rimane in questo guscio di coscienza, anche perche' e' anche la cosa piu' furba da fare, visto che nessuno mi garantisce nulla del mio "post mortem"... (e tutti quelli che lo fanno, fondamentalmente ne sanno quanto me... cioe' "'na sega" ) ...

mc
Inviato il: 7/8/2006 16:00
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  •  bianca
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Re: La morte
#51
Mi sento vacillare
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totalrec:

Mi è piaciuto molto il tuo intervento.
Riflettendo, la questione della rottura della tazza, era stata posta, seguendo altri esempi, nel 3d "com'è nato il concetto di dio".

Un utente (farvatus, se non ricordo male) intendeva spiegare la relatività del nostro modo di "immaginare il tempo" attraverso alcuni esempi riferibili alla fisica quantistica.
Sinceramente all'epoca, il parallelo ha sortito in me, il solito scetticismo.. (quello che mi inchioda alla realtà oggettiva...) poi riflettendo ho incominciato a trovare una serie di esempi che mi hanno quasi persuasa.. (quali ad esempio la percezione soggettiva dei colori...)
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Stefano Benni
Inviato il: 7/8/2006 12:08
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  •  Santro
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Re: La morte
#50
Mi sento vacillare
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Complimenti per il tuo post totalrec.

E se........
Dopo la morte. E' come se uscissi da una specie di sonno profondo......... ti guardi intorno, vedi dei volti di cui non ricordavi l'esistenza ma che riconosci all'istante......
Dici: "Ca§§o! Che trip ragazzi....... ma che ca§§o di roba è?"
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Re: La morte
#49
Mi sento vacillare
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"In hoc enim fallimur, quod mortem prospicimus; magna pars eius iam praeterit. Quicquid aetatis retro est, mors tenet." (Seneca)

[Questo è il nostro errore, di vedere la morte come qualcosa che sta davanti a noi; in realtà gran parte di essa è già trascorsa. Tutto il tempo che è già passato, appartiene alla morte.]

"Del non essere non ti permetterò né di dirlo né di pensarlo. Infatti non si può né dire né pensare ciò che non è." (Parmenide)


Ho trascorso un tempo considerevole della mia vita passata - ammesso che "passata" sia un termine provvisto di un qualche significato - a interrogarmi sulla morte. Non credo di essere arrivato ad una conclusione certa, nè del resto sarebbe stato possibile. Quando si è sempre stati, e si continua ad essere, atei come una spugna le risposte non vengono mai facili, e quando vengono non sembrano mai soddisfacenti. Tuttavia un giorno ho incontrato un libro che mi ha fornito su questo argomento la risposta più sensata e completa in cui mi sia finora capitato di imbattermi. Il libro è la raccolta completa delle poesie di Giovanni Giudici edita qualche anno fa nei Meridiani della Mondadori. Va letta con attenzione, soppesata, digerita. Ci vuole molto tempo, e spesso capita - salvo che si possieda dimestichezza con la lettura della poesia - che ci si stanchi di leggere componimenti apparentemente incomprensibili prima che una qualsiasi risposta sia penetrata dentro di noi. Occorre perseveranza e acutezza di sentimenti perchè si veda, all'improvviso, dischiudersi uno spiraglio d'illuminazione inattesa che rimane impresso nella coscienza e riempie di senso, come un'epifania retroattiva, tutto ciò che abbiamo letto fino a quel momento.

Non credo di poter dire - sarei incredibilmente presuntuoso - di aver capito, dopo questa lettura, cosa sia la morte. Non credo sia possibile capirlo, né prima che essa arrivi né dopo. Lo stesso atto del capire è qualcosa in cui, ormai, nutro poca fiducia, come in un giocattolo il cui funzionamento si credeva miracoloso, ma un giorno si rompe, rivelando le molle e gli elastici che banalmente lo tenevano in movimento. Credo però di avere intuito, almeno grossolanamente, i meccanismi e i princìpi nascosti che stanno alla base del nostro percorso e della nostra condizione di uomini, compresa quella che definiamo (impropriamente) la sua parte finale. Questo non significa che io abbia smesso di aver paura della morte. Uno può anche conoscere a menadito il meccanismo che fa muovere le montagne russe del luna park, bullone per bullone, rotella per rotella, ma questo non vuol dire che avrà meno paura a montarci sopra. Tuttavia, la conoscenza del meccanismo aiuta a circoscrivere la paura, a depennare dal novero dei nostri timori quelle visioni che, alla luce di ciò che si è appreso, non appaiono più verosimili.

Ad esempio ho smesso di pensare alla morte come una fase, infinita e terribile, di non esistenza. Se ho ragione – e sento di averla – la morte è l’esatto contrario: non assenza di essere ma assenza di individualità. Non la fine dell’essere, ma la fine di ciò che lo delimita e lo circoscrive; e cioè la fine di quell’insieme di strutture riordinatrici che danno origine a quella peculiare specificazione dell’essere – una delle tante – che chiamiamo “io”. La morte è l’accesso ad una fase più “elevata” dell’essere, in senso quantitativo, non morale, né spirituale. Una fase dalla quale, peraltro, non siamo mai veramente usciti. Ciò che chiamiamo il nostro “io” è un coacervo di pensieri, idee, allucinazioni, sogni e lunghi periodi di vuoto che nessuno di noi saprebbe definire, eppure lo raffiguriamo come un ente definito e unitario. Ciò che chiamiamo la nostra vita è un’insieme di eventi e esperienze compiute da persone completamente diverse a cui ci sforziamo penosamente di dare un ordine lineare, inserendolo a forza in un’improbabile struttura unitaria riferibile ad una singolarità che chiamiamo “io”. La morte è la fine di questo sforzo terribile – e un po’ ridicolo – che il cervello - o per meglio dire l’attività riordinatrice che attribuiamo a torto o a ragione al suo funzionamento - compie nel tentativo di dare ordine, linearità, unicità a cose che non ne hanno e non ne hanno mai avuta.

Io non sono uno scienziato, e se sto per dire castronerie compatitemi e correggetemi. Ma da quel poco che so di questi argomenti, in meccanica quantistica è un dato ormai acquisito il carattere immaginario di ciò che chiamiamo “direzione del tempo”. E cioè: il fatto che una tazza di vetro si rompa sul pavimento DOPO esser stata lasciata cadere è, dal punto di vista della fisica quantistica, un evento tanto probabile quanto il suo opposto. E’ il nostro cervello – o ciò che esso riceve da chissà dove – che imprime agli eventi questo ordine immutabile (ma arbitrario): PRIMA la tazza sfugge di mano, POI si rompe. Ma si tratta di un ordine inesistente nella fisica dei quanti, dove è perfettamente possibile che la rottura della tazza sul pavimento avvenga prima che essa cada. A ciò sembrerebbe opporsi il secondo principio della termodinamica, secondo il quale in ogni sistema chiuso il disordine, o l'entropia, aumenta sempre col tempo. Una tazza integra sul tavolo è in uno stato ordinato, mentre una tazza rotta sul pavimento è in uno stato di disordine. Si può passare facilmente dallo stato ordinato del passato (tazza integra) a quello disordinato del futuro (tazza rotta), ma non viceversa.

In realtà è il nostro cervello che imprime agli eventi questo ordine peculiare, ordine che non esiste nella realtà delle cose. Se il disordine aumenta col tempo è solo perché noi misuriamo il tempo nella direzione in cui il disordine aumenta. Il disordine non è nella natura delle cose, è solo che il nostro cervello misura la natura delle cose procedendo unicamente in quella direzione. Dove non c’è un cervello ad osservare l’evento (la rottura della tazza), esso può svolgersi indifferentemente nell’una o nell’altra direzione. Non credo ci sia bisogno di spiegare che cos’ha a che fare tutto questo con il discorso sulla morte. Credo sia intuibile come il percorso che ci conduce, in modo apparentemente ineluttabile, dalla culla alla tomba, sia solo uno dei tanti percorsi possibili. Credo sia intuibile come ogni istante di ciò che chiamiamo la nostra vita (o la nostra morte), sottratto alla dittatura ordinatrice dell’attività cerebrale, sia presente ovunque, in qualsiasi punto del tempo o dello spazio.

C’è un libro, probabilmente noioso, che non ho letto e che non leggerò. Si chiama “Gli spiriti ci parlano” (edizioni Pendragon) ed è stato scritto da un gruppo di persone che in esso hanno riportato alcuni presunti colloqui con spiriti di personaggi famosi contattati attraverso sedute medianiche, o qualcosa di simile. Non amo la banalizzazione della morte. L’idea che esistano chiacchiere dopo la vita mi fa rabbrividire. Per questi motivi evito come la peste i libri in cui si accredita l’idea che i morti passino il tempo a chiacchierare con i vivi. Dopo che il mio cammino terreno sarà concluso, mi piace immaginare che mi sarà concesso il diritto a un minimo di silenzio e ad una sospensione sine die del cicaleccio comarile. Tuttavia mi ha colpito, nella pubblicità vista sul web, il sottotitolo del libro, costituito da un messaggio emblematico che gli spiriti loquenti avrebbero inviato ai loro interpellanti terreni. Un messaggio in cui questi sedicenti vip dell’aldilà hanno voluto sintetizzare la condizione terrena, unificandola, consapevolmente o no, con quella ultraterrena:

Non si è mai morti, non si è mai nati. Si è sempre stati.

Non so se questi spiriti (tra cui spiccano personaggi del calibro di Alessandro Magno, Napoleone, Carlo Magno, Maometto, Gandhi, Akenaton, Mozart, perfino Guttuso… una specie di Novella 2000 dell’oltretomba) conoscessero la fisica dei quanti. Sicuramente, se questa è la loro visione della morte, cercherò di non essere troppo severo con la loro logorrea. Il silenzio è d’oro, ma una volta tanto, tra uno sproloquio e l’altro, hanno detto una cosa che credo di condividere.


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"I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I...
I took the one less traveled by,
and that has made all the difference".

(Robert Frost, "The road not taken")
Inviato il: 7/8/2006 2:57
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  •  bianca
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Re: La morte
#48
Mi sento vacillare
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faccio di tutto per arrivare alla morte morto!


ok felice..ma io non mi riferivo a quel tipo di vitalità.

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Stefano Benni
Inviato il: 6/8/2006 22:05
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  •  fiammifero
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Re: La morte
#47
Sono certo di non sapere
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Non avevo dubbi Felice, ci sei quasi riuscito,un'ultimo sforzo poi se vuoi la mazzata finale io sono a disposizione
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 6/8/2006 19:37
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  •  felice
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Re: La morte
#46
Mi sento vacillare
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x bianca su 4/8/2006 12:51:38

Citazione:
la cosa più importante, resta arrivare vivi alla morte


Io faccio di tutto per arrivare alla morte morto! Mi rovino ogni dente, mi sfracello il fegato, m'inchiodo il cuore... si la morte non dovrà trovarmi vivo perché avrà le mie ossa ma non la mia obbedienza e il mio pensiero, neanche solo l'ultimo mio pensiero! Ossa e basta. 4 ossa!
fe
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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 6/8/2006 16:54
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Re: La morte
#45
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/1/2005
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si va sempre,come diceva anche Seneca, incontro alla morte: giorno dopo giorno.
ad oggi ,per quello che so io, si può rallentare e "allungare" un po' la vita.
non si può fare niente,anche se ho sentito parlare di esperienze di vita diverse, cioè trovarsi in dimensioni diverse dalla nostra. non so se siano fantasie o altri metodi,oltre quelli di certe religioni,per "indorare la pillola" ,per farci accettare che ,prima o poi,la nostra esistenza terminerà.
Inviato il: 6/8/2006 11:31
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Re: La morte
#44
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
Da nordcentro
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Buona Tarda.. Verrà la morte ed avrà (si prenderà) i tuoi occhi....ella cammina sempre al tuo fianco,invisibile...ma inesorabile e quando ti toccherà la spalla sinistra,tu la seguirai..Grande o piccino,ricco o povero,misero o potente,tu la seguirai...Si manifesterà allora nella tua coscienza, la Divinità nata insieme a te,che conterà le tue buone azioni con sassi bianchi,ma vedrai anche il Demone nato con te,che conterà con sassi neri quelle cattive..Il Signore della Morte,guarderà dunque nello specchio della tua vita,dove appariranno nitide e chiare le azioni virtuose e quelle negative..sarà inutile mentire..Se i sassi neri prevaranno,il Signore della Morte ti legherà allora una corda al collo e ti trascinerà via,ti taglierà la testa,ti strapperà il cuore,estrarrà i tuoi visceri,ti leccherà il cervello,berrà il tuo sangue,mangerà le tue carni e roderà le tue ossa...ma tu non potrai morire..la tua sofferenza non avrà fine e questa è la morte seconda che spetta ai malvagi..Se a prevalere invece saranno i sassi bianchi,vedrai una luce che ti permeerà di amore perfetto,di gioia serena,di beatitudine ineffabile eterna...Sarai Dio con Dio, Mistica Unità Realizzata.. Vedete,qualcuno hà affermato che la Morte è l'unico fatto importante che ci accade in vita...alla luce di quanto sopra,parrebbe proprio di sì.. La vita,è solo una breve prova per autoassegnarci il posto nell'Aldilà,forse Eterno.. Meditate gente,meditate... e preparatevi, che dobbiamo morire...
Inviato il: 6/8/2006 2:14
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#43
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Santro: Citazione:
L'intuizione, a chi la sperimenta, fornisce verità non comunicabile, quindi non apprezzabile come tale dagli altri.


Concordo appieno,è impossibile spiegare un'intuizione,solo che la mia è diversa dalla tua ed ognuno deve seguire la propria.
leggendo su vari siti mi sono incrociata su Le esperienze di pre-morte ed analogie con il Paradiso di DANTE ALIGHIERI che mi ha leggermente disorientato e lo dedico a MC
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 5/8/2006 23:05
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