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   Esperienze & Riflessioni
  La morte

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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#61
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Ciao Nike13

Citazione:
Mai pensato che progettiamo il nostro tempo? ….o meglio la Nostra Vita? Per sconfiggere la Morte?

Personalmente non ci ho mai pensato,ho preso quello che mi veniva offerto o che cercavo al momento,sarà perchè ho vissuto di promesse mai mantenute(quando avrai 16 anni potrai....quando ne avrai 18....a 21 potrai.....altra generazione),alla morte ci ho fatto il "callo" con esperienze dirette ed odio il colore bianco perchè immediatamente visualizzo un'ospedale.
Sconfiggere la morte? è un'altra cosa a cui non credo e poi perchè sconfiggerla?
Sai che palle vivere in eterno!
Io sono viva,mi sento viva ma non ho paura della morte ma solo del dolore,dove mi metti?

Citazione:
Non parliamo “male” dei nostri morti?

capperi,io lo faccio anche se ne sento la mancanza fisica,ma li sento vivi dentro di me,ipocrisia degli altri o mia obiettività?

Citazione:
Non la cerchiamo ogni giorno la morte? Con le nostre azioni temerarie ?


se sei depressa e sofferente sì,ma il coraggio è un'altra cosa per me,è affrontare la vita di tutti i giorni,i suoi alti e bassi,è una sfida con me stessa,con il mio orgoglio,ma non ha niente a che vedere con la morte.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 7/8/2006 23:38
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#62
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
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Citazione:
-citazione-

Ma c'e' un altro aspetto che crea angoscia nell'uomo nel suo rapporto con la morte, anche per l'uomo non credente.
In fondo si nasce per casualita', pero' vivendo la nostra vita, ci programmiamo dei percorsi. Possiamo dire...a Natale andro' in montagna, a ferragosto andro' al mare, a fine mese compero un divano nuovo, ma non possiamo dire...lunedi' muoio.

Chi l’ha detto che nasciamo “per casualità?” E “moriamo per caso”?.
Ceeeeeertoooo.. che possiamo dire : “Io muoio lunedì”. Perché no?
Volontà. Mai sentito parlarne?


Sono d'accordo con nike. Qualche anno fa un ragazzo del mio paese si è ucciso. Ha deciso lui il momento della sua morte, non è arrivata per caso, non l'ha colto di sorpresa. Non lo conoscevo bene, quindi non posso avanzare ipotesi sul perchè l'abbia fatto, ma ricordo bene che mi colpiva sempre, ogni volta che lo vedevo, il suo sguardo sempre velato di tristezza.
Credo che per compiere un gesto simile ci voglia una buona dose di coraggio, ma altrettanto credo ce ne voglia molto di più per continuare a vivere.
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 8/8/2006 8:48
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Re: La morte
#63
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
Da
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Citazione:
Ha deciso lui il momento della sua morte


Non credo ci possano essere motivazioni convincenti, tali da poter decretare (autonomamente) la fine del "vivere la propria vita".
Non credo che uccidere se stessi sia una rivalsa, quindi, un atto di coraggio.
Non credo che mi uccidero' mai.



Credo di non avere paura della morte solamente perche' ancora non ci penso granche' ... ma, poi, forse e' questo il punto:
Pensarci troppo da vivi e' come lasciarsi morire lentamente...
saluti

mc
Inviato il: 8/8/2006 9:30
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  •  bianca
      bianca
Re: La morte
#64
Mi sento vacillare
Iscritto il: 13/10/2004
Da bologna
Messaggi: 569
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La morte o ti sorprende, oppure ti persuade.

Io preferirei la seconda opzione, potendo..

Io ho paura di morire, però ho sempre pensato, anche da bambina, che piuttosto di vedere morire le persone che amo, preferirei morire per prima. Questo però provocherebbe il dolore della perdita nelle persone che amo, quindi è un casino senza via di uscita.

Una volta mi sono trovata in sala operatoria, e stavo male davvero.
L'anestesista stava per farmi l'anestesia, e per un attimo mi sono chiesta:
-Scusa, tu stai per andare sotto i ferri, sai che ci sono dei rischi..non hai paura?-

Il dolore fisico ti cuoce un po' il cervello, oppure ti fa ragionare "oltre" lo stato delle cose.

Così mi sono risposta:

"beh..al limite muoio"

questo per dire, che ci sono cose anche peggiori della morte.
Dipende sempre dal punto di osservazione.
_________________
Citazione:
Il futuro dell’uomo
è a una drammatica stretta
ho visto un panda
con la mia faccia sulla maglietta.
Stefano Benni
Inviato il: 8/8/2006 9:43
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#65
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
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Citazione:

mc ha scritto:
Citazione:
Ha deciso lui il momento della sua morte

Non credo ci possano essere motivazioni convincenti, tali da poter decretare (autonomamente) la fine del "vivere la propria vita".
Non credo che uccidere se stessi sia una rivalsa, quindi, un atto di coraggio.
Non credo che mi uccidero' mai.


Anche io mc non riuscirei mai ad uccidermi. Ma quel ragazzo si è puntato addosso un fucile e ha premuto il grilletto. Io non riuscirei mai a fare una cosa del genere, ma se è per quello non sono mai riuscita nemmeno a farmi un taglietto apposta per vedere come fa ad uscire il sangue o per sentire il dolore. E ti assicuro che della gente che conosco ci ha provato, così, tanto per fare.
Io non so quali sono le ragioni che possono spingere una persona a suicidarsi, posso ipotizzare che ci sia un senso di disagio, di malessere, di rifiuto della propria condizione.
Credo che ci voglia almeno un pò di coraggio (o di sangue freddo, chiamalo come vuoi) a premere un grilletto o a tagliarsi le vene o a uccidersi lentamente con il gas, ma ti ripeto mc, sono assolutamente convinta che ci voglia molto, ma molto più coraggio ad affrontare le situazioni di disagio e di malessere in cui ci troviamo e quindi a rimanere in vita.
Quindi, alla fine dei conti, la decisione di togliersi la vita a mio avviso è solo un'atto di vigliaccheria.

p.s.: mi sa che questa discussione e quella sulle malattie dell'Anima possono andare a braccetto...
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 8/8/2006 9:50
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Re: La morte
#66
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Le mie, emi, erano considerazioni, anche se ispirate ad essi, slegate dai tuoi commenti. Non mi riferivo alle tue parole in particolare (non giudicavo, in poche parole...).
Mi fa piacere, comunque, che tu abbia colto l'occasione per chiarire il tuo pensiero...

ciao

marco
Inviato il: 8/8/2006 13:56
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  •  emi
      emi
Re: La morte
#67
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
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Citazione:
Non mi riferivo alle tue parole in particolare (non giudicavo, in poche parole...).

Ehm, si, lo so.. è che ho scritto presa dalla foga del momento....
E il mio intervento è sembrato più una "borrita" nei tuoi confronti che un tentativo di spiegare meglio quello che volevo dire..
non volevo attaccarti nemmeno io marco, scusa se te ne ho dato l'impressione.
Emanuela-emi
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Inviato il: 8/8/2006 16:48
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Re: La morte
#68
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 19/5/2004
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Siamo corretti da far venire la nausea...


... vabbe' c'e' di peggio...

mc
Inviato il: 8/8/2006 17:02
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#69
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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no no...io sono scorrettissima!!!

ho paura ed ho sempre avuto paura della morte. A sei anni circa, ricordo che questo pensiero mi porto' ad un pianto dirotto, ma non avevo il coraggio di spiegare a nessuno il motivo per il quale piangevo.
A sedici anni , era ancora tanta la paura che ho tentato il suicidio. Operazione assai maldestra perche' (ovviamente) falli'...stetti molto ma molto male , pero' nessuno si accorse di quello che avevo fatto (ora credo che in fondo volevo sopravvivere alla mia morte).
Comprendo sia difficile da comprendere. Nemmeno io ci riesco. E non sono nemmeno pazza (almeno non credo).
Ora la morte mi fa ancora paura, ma un po' di confidenza con lei l'ho fatta : ha bussato cosi' tanto alla porta di casa mia portando poi con se' le persone piu' care che avevo...e ancora l'ha fatto pochi giorni fa.
C'e' che tra la paura della morte e la voglia di vita, comunque vada, ha il soppravvento quest'ultima,
Pero' quando dicevo che nessuno puo' programmare la propria morte, non mi riferivo certamente al suicidio.
Ma comprendo anche che i miei pensieri sono forse un po' troppo attorcigliati a mio uso e consumo,

ciao mc
Inviato il: 8/8/2006 17:24
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#70
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
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fiammiferoCitazione:
Scusa ma più persone,più famiglie non fanno da sempre una comunità?

Non esattamente.Fanno sicuramente più famiglie, però, il che non implica necessariamente la partecipazione in quanto "comunità".
Citazione:
secondo il loro numero diventano clan,tribù,comunità,paesi,regioni,stati,nazioni!

Forse è nella costituzione di "stati" e "nazioni" che le comunità vengono dissipate, non credi?
O diluite in un "insieme" a cui si è costretti per regole imposte da tutta una serie di ragioni legate alla necessità del vivere,ma sicuramente non alla scelta di COME vivere.
Citazione:
E le gerarchie sociali non sono mica un'invenzione moderna,le abbiamo ereditate nel corso dei millenni.

Forse si sta confondendo "gerarchia sociale strutturale" con quello che invece potevano essere precisi "ruoli" all'interno dei gruppi e dei clan, funzionali SOLO alla sopravvivenza, e lontani dall'essere emanazioni di un potere calato dall'alto.Citazione:
Stranamente però quando si verificano eventi catastrofici,guerre scatta il sentimento di solidarietà,

Quando, cioè, quello che appare più immediatamente vitale è l'interdipendenza, alla faccia di tutto quello per cui vengono scatenate guerre e massacri: il "nostro" fottutissimo "stile di vita".
In ogni caso, all'attento lettore non sarà sfuggito che anche in queste circostanze gli amici di sempre sono già pronti con i loro "piani di aiuto" e le loro leggi speciali, tassativamente pagati di tasca nostra, e spacciati attraverso la solita favoletta della "società" che siamo noi.
Tornando alla morte, spiegami adesso che differenza passa tra un barbone morente lasciato a se stesso in strada, un libanese massacrato sotto l'esplosione di una bomba, ed uno "di noi" vissuto nella più totale solitudine della "modernità".
Perchè fino ad ora ho letto soprattutto della morte come attimo a se stante, ma non della sua relazione al modo in cui si è vissuti.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 8/8/2006 17:42
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#71
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Florizel,mi hai fatto contorcere e non ci ho capito una mazza,colpa del caldo forse

Citazione:
O diluite in un "insieme" a cui si è costretti per regole imposte da tutta una serie di ragioni legate alla necessità del vivere,ma sicuramente non alla scelta di COME vivere.

Vuoi dire che lo schiavo decideva di esserlo,così pure il servitore della gleba o il nobile?
Da quando l'uomo è diventato stanziale si è dato delle regole o leggi per regolamentarsi,ed è stato sempre il più autorevole e/o furbo ad emanarle.
Come vivere nessuno l' ha mai potuto scegliere,gli veniva dato un ruolo e se lo portava a vita e lo lasciava pure in eredità il più delle volte. Con molti sforzi e sacrifici ora il figlio di un operaio può diventare ingegniere o dottore,almeno sulla carta visto che i clienteralismi ancora permangono.

Citazione:
Tornando alla morte, spiegami adesso che differenza passa tra un barbone morente lasciato a se stesso in strada, un libanese massacrato sotto l'esplosione di una bomba, ed uno "di noi" vissuto nella più totale solitudine della "modernità".


Pensandoci bene nessuna,tutti viviamo da soli il trapasso anche se altri stanno a guardare,è un'esperienza intima e personale se te ne stai accorgendo,altrimenti
casuale ed imprevista ma sempre da solo. (per solo intendo sai che me ne fotte se c'è uno vicino che mi consola dicendo che vivrò in un'altra vita,o stà piangendo per me,estremamente egoista ma ognuno sente il suo) .
Voglio dire che un conto sono i rituali post-mortem ed un conto la morte in sè per sè. (mi viene in mente ora l'indiano dei film western che andava da solo sulla montagna e si lasciava morire perchè sentiva che era arrivata la sua ora)
_________________
Citazione:
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Inviato il: 8/8/2006 18:20
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  •  felice
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Re: La morte
#72
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x bianca
Citazione:
La morte o ti sorprende, oppure ti persuade. Io preferirei la seconda opzione, potendo..


Come fai ad assumere la persuasione della morte! Tu vuoi scambiare i tuoi giochini con la morte?! Se tocchi la morte devi ungerti le vesti per 40 giorni e tu miri a che ti persuada persuasione???!!!???!!!

Bianca, NON E' che sei la morte o anche il suo braccio nero?!

Informo subito l'inquisizione!
fe
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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 8/8/2006 18:36
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#73
Sono certo di non sapere
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DIVACitazione:
ho paura ed ho sempre avuto paura della morte. A sei anni circa, ricordo che questo pensiero mi porto' ad un pianto dirotto, ma non avevo il coraggio di spiegare a nessuno il motivo per il quale piangevo.

Ben trovata,Diva. Fa piacere ritrovarti tra noi.
Credo che la "paura" della morte appartenga alla modalità con cui ne assumiamo consapevolezza, e vedo questo strettamente collegato al senso che diamo alle nostre vite.
Ho avuto anch'io modo di percepire, nella mia infanzia, l'inevitabilità della morte e l'angoscia legata ad essa, ma attraverso la perdita di una persona cara alla quale ero legatissima. Facendo l'esperienza del dolore di chi resta.
Altra cosa è stata invece percepire la "limitatezza" della durata della mia esistenza durante l'adolescenza, esperienza che,ricordo, mi gettò in uno stato d'animo di spaventoso senso di impotenza. La mia vita era destinata a finire, e non ci potevo fare nulla.
Percepivo la presenza della fine come inerente ad ogni attimo del mio vissuto,una "cappa" che toglieva senso ad ogni azione e progetto.
Uscirne, ha implicato riconoscere che la mia morte poteva avere un senso solo se l'avesse avuto la mia vita, se cioè potessi arrivare alla sua cessazione senza rimpianti, fedele a me stessa, e alla capacità di sentirmi pienamente in essa.
Poi la "vita" mi ha dato ulteriori "lezioni", in questo senso.
Ho perso un genitore che per ragioni "sociali" non ha potuto realizzare in pieno i suoi desideri.
Ho perso un'amica, che era un fiore fragile e selvaggio di grande sensibilità,troppa, per una realtà "addomestica" a cui non voleva abituarsi e contro cui non ha saputo trovare gli strumenti per combatterla.
E' la "fedeltà" a se stessi con cui bisogna "familiarizzare", per poter accettare la morte.
Oggi, di fronte ad una decisione importante, talvolta mi interrogo immaginando come potrei considerare quella scelta se essa dovesse essere l'ultima cosa che faccio. Paradossalmente, è questo che mi sprona a vivere quanto più pienamente mi è possibile.
Il che non implica aver fatto i conti con la morte una volta per tutte, ma sicuramente darle un senso attraverso quello che si fa della propria vita.
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Inviato il: 8/8/2006 18:53
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#74
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fiammiferoCitazione:
Vuoi dire che lo schiavo decideva di esserlo,così pure il servitore della gleba o il nobile?

No.Voglio dire esattamente il contrario, e cioè che uno schiavo, ad esempio, è tale non perchè lo abbia scelto, ma perchè un "sistema" di vita lo ha obbligato a quella condizione.
E' la "necessità" che abbisogna di schiavi, e ridurre in schiavitù qualcuno in nome del proprio "stile di vita" implica esserne schiavi allo stesso modo.
Fermo restando che con "comunità diluite in un unico insieme" intendo la rinuncia individuale e collettiva a farsi artefici del proprio progetto di vita, tributo da pagare, evidentemente, a quello che riteniamo "essenziale" per noi stessi, ma che, evidentemente, è anche ciò che ci separa gli uni dagli altri.
Citazione:
Come vivere nessuno l' ha mai potuto scegliere,gli veniva dato un ruolo e se lo portava a vita e lo lasciava pure in eredità il più delle volte.

Ok, ed io sto facendo questo tipo di considerazione in relazione al senso che si dà alla propria vita affinchè la morte non la permei per tutta la sua durata.
Se non si può "scegliere" come condurre la propria esistenza, non significa in qualche modo negare la propria vita, ben prima che essa termini, e togliendo alla morte stessa il profondo significato che può dare all'intera esistenza?
Per questo affermavo che prima di esorcizzare la morte,allontanarla, si sta allontanando il senso della vita.
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Inviato il: 8/8/2006 19:13
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  •  fiammifero
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Re: La morte
#75
Sono certo di non sapere
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Grazie Florizel,ora ho compreso meglio,scusa se ti ho succhiato un po' di energie
ed ho realizzato che il mio senso della vita l'ho trovato e lo sto portando avanti,non dico qual'è ma forse l'hai già intuito
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 8/8/2006 19:32
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#76
Mi sento vacillare
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Ciao Florizel
ben rivista

bene, ho detto che temo la morte, forse l'ho anche sfidata in una epoca della mia vita dove e' forte il conflitto ormai famoso del genere..chi siamo , da dove veniamo e dove andiamo..oggi sorrido a questi interrogativi, per ovvi motivi.
Chi siamo non lo so, ma siamo...da dove veniamo nemmeno lo so..ma siamo venuti..dove andiamo manco questo so...ma in fondo poco mi interessa.

La morte , come fine del dialogo dei sentimenti con le persone piu' care, e' stata una costante nella mia vita. Pochi mesi fa (3) mi ha derubato di una persona con la quale comunicavo con lo sguardo e la mente.

Difficile ora per me dire che cio' che importa e' come si vive la vita rispetto a come si finisce la vita.

Vorrei avere le tue certezze Florizel.

Io ora ho un vuoto sentimentale profondo. Questo non mi fa odiare il mio sopravvivere alla morte di chi amavo, io vivo e sono consapevole del bene che ho.

Ma non ho le tue certezze. Non so bene se ho motivi veri per poter affermare che ho vissuto la vita tanto da poter considerare la morte come il minore dei problemi.

la mia vita e' costantemente sollecitata dalle emozioni. Possono essere emozioni affettive come emozioni per eventi coinvolgenti come per fatti che passionalmente mi prendono il tempo.

Ogni giorno sento il cambiamento , le mie emozioni non sono ferme, crescono o muoiono..non mi sento un quadro alla parete che si ammira, piuttosto una pianta che la siccita' minaccia, che le troppe pioggie danneggia...sono cosi' in balia degli eventi che sono costretta a ripensarmi e a rivedermi ogni giorno..e sapessi...quasi ogni giorno scopro parti di me che non sapevo...non sempre mi fanno piacere...ma cerco di capire...e' difficile..molto difficile
Inviato il: 8/8/2006 22:25
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Re: La morte
#77
Sono certo di non sapere
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Azz... il mio ottimismo vacilla... Devo ammettere che qualche brivido di morte mi ha sfiorato nella lettura dei vari post...
DIVA ... ...

A parte i "ringraziamenti" per questo... se proprio dovessi approfondire questo mio distacco nei confronti della morte, credo di poter confessare di essere come "anestetizzato" nei suoi confronti (almeno in parte). Il cinismo e' il risultato diretto di questa "anestesia" che svanira', credo, con l'esperienza, che purtroppo ognuno di noi ha affrontato, sta affrontando e affrontera'.
Nonostante questa presa di coscienza, non riesco, fino in fondo, ad accettare la paura della morte come componente omnipresente della propria vita (accettare per me stesso, ovviamente...).
Forse, traggo la mia "tranquillita'" dalla certezza, per esempio, che la mia morte non dipendera' dalla mia volonta', ma che saranno le circostanze (un banale fatalista?). E questo, naturalmente, pone un freno, almeno, ad alcune paure... ma soprattutto, non puo' che deresponsabilizzarmi nei confronti delle sofferenze altrui (sempre che la mia morte interessi a qualcuno...) : se potessi lo eviterei, volentieri, di morire... empaticamente assolti...
Direi che l'involontarieta' della morte e' fondamentale per un punto di vista come questo.
...e' difficile come discorso...
to be continued...

mc
Inviato il: 9/8/2006 2:45
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  •  florizel
      florizel
Re: La morte
#78
Sono certo di non sapere
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DIVACitazione:
Ma non ho le tue certezze. Non so bene se ho motivi veri per poter affermare che ho vissuto la vita tanto da poter considerare la morte come il minore dei problemi.

Io non ho certezze,DIVA.
Tutta la mia vita non ne ha mai avute, e se per "certezze" intendiamo il considerare ogni tappa come un traguardo, nemmeno ne ho mai volute.
Paradossalmente, il non averne me ne ha data una: sentire che esiste un ambito in cui poter tentare di vivere secondo le proprie aspirazioni, ed in cui i "compromessi" con la quotidianità,i patti a cui si è talvolta costretti a scendere per sopravvivere, non intaccano la nostra integrità.
La vera sfida non è vivere TANTO, ma COME vivere.
E non affinchè la morte diventi un male "minore", ma proprio perchè ci trovi senza "sospesi" con noi stessi.
Ne ho ancora parecchi anche io,in ogni caso.
Citazione:
Ogni giorno sento il cambiamento , le mie emozioni non sono ferme, crescono o muoiono..non mi sento un quadro alla parete che si ammira, piuttosto una pianta che la siccita' minaccia, che le troppe pioggie danneggia...sono cosi' in balia degli eventi che sono costretta a ripensarmi e a rivedermi ogni giorno

Preferiresti la monolitica staticità di chi si è arreso agli eventi, senza più la speranza di interagirci o di suscitarli?
Il modo migliore per morire prima del tempo è forse proprio restare fermi e passivi, quando tutto intorno a noi è programmato per immobilizzarci e mettere a tacere il dialogo con noi stessi,rendendoci dipendenti da una storia che non è la NOSTRA, derubandoci del diritto all'autenticità della vita e anche della morte.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 9/8/2006 3:42
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Re: La morte
#79
Dubito ormai di tutto
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Eccomi quà ancora a tastierare sulla Morte,vero scopo della vita... è un argomento quasi ossessivo per mè,e da sempre gli dedico le mie introspezioni,nel tentativo di comprendere l'incomprensibile...In una ridda interna di ipotesi e contro-ipotesi,di voli di fantasia,che a volte approdano in lidi di speranza e a volte no.. Ma sempre più convinto che quello è il traguardo risolutivo,la nostra nuova porta che varcheremo,la più importante... è per questo che penso che sia fondamentale prepararsi al meglio per affrontare ciò che troveremo dopo aperta quella porta..(a tempo debito s'intende,che comunque non dipende da noi) Nei miei voli di fantasia necrofora,a volte mi piace pensare che appena morto e prima di varcare la soglia fatale,mi sia possibile con l'occhio della mente,un ultima visita ai luoghi e ai ricordi a me cari,per il commiato definitivo...
Inviato il: 12/8/2006 0:37
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#80
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi sia possibile con l'occhio della mente,un ultima visita ai luoghi e ai ricordi a me cari,per il commiato definitivo...


casomai passassi per Roma,se vuoi posso darti anche l'indirizzo,ricordati di me con una bella cinquina
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 12/8/2006 1:12
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Re: La morte
#81
Dubito ormai di tutto
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casomai passassi per Roma,se vuoi posso darti anche l'indirizzo,ricordati di me con una bella cinquina
Fiammì,Fiammà, e se non ti trovassi colà,in quanto già ambaradà,della cinquina che se ne fà? Scherzo,ciao carissima...e lunga vita... C.N.
Inviato il: 13/8/2006 1:27
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#82
Mi sento vacillare
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x DIVA del 7/8/2006 19:51

Cara Diva,speravo che qualcuno mi venisse incontro per affrontare il discorso "carpe diem" che, tu ritieni come la chiusura d'ogni discorso, per lo meno in ragione d'approfondimento dell'argomento morte.
Ieri, alle 13 circa ho avuto un insostenibile mal di schiena, e nello stomaco, ad un certo punto volevo recarmi a farmi i raggi perché, poiché non trovo più un la limetta in metallo per le unghie, la mia testa mi diceva che l'avevo ingoiata e che era li, nel mio stomaco. Mi sarei fatto sbranare con un ascia o ogni cosa pur di liberarmi da quella limetta. Questa notte l'avrei fatto e nessuno mi avrebbe fermato se, non fosse sopraggiunto altro vomito che mi ha fatto affrontare altre cose e rimandare il mio squarcio nella pancia.
Mentre ti scrivo quel dolore dopo 17 ore mi é più sopportable e sono certo che la limetta per le unghie non é nel mio stomaco. Il mio stomaco non é più metallico ma é tornato molle.
Quanto sopra per dirti che ho implorato decisamente di finirla li infischiandomene delle persone che lascio e di tutto il connesso, mentre, quando sto bene dico e sono certo quando lo dico, che non vorrei morire perché in questa dimensione terrena, all'atto della dipartita mi rimane sempre qualcosa da riordinare.
Ecco il carpe diem, il carpe diem non può chiudere ogni discorso come tu hai infelicemente scritto. Esso é un momento stretto accavallo tra freschissimo passato e l'immininente futuro e comunque intessutto di quel preciso luogo, momento e quant'altro notabile in quell'istante che non si sa mai se presente, passato o futuro. Sul carpe diem i discorsi si aprono e non si chiudono. Vorrei tanto approfondire il carpe Diem come fonte di luce per ogni nuova strada.
Mia figlia ha approfondito a 4 anni il discorso morte. Avevano il riso pronto in tavola, - mi ha raccontato dopo qualche mese -, e disse: "il nonno era sempre puntuale, lei sua nonna e sua mamma avevano il riso pronto in tavola ma, il nonno non tornò e in sua vece, si presentarono in carabinieri per comunicare che il nonnno s'era impiccato.
Mi godo mia figlia quando m'aggredisce perché so che é libera di dirmi senza remore la verità di ciò che sente di dirmi e, credo che lei
non voglia farsi male o morire perché non vuole dare dolore a chi lascia. iI dolore che lei ancora oggi vive e mai si rimarginerà. Il nonno era una bravo nonno. E io aggiungo, il nonno ha condotto una vita eroica e sovrastata da sole rinunce e doveri.
Cordialmente.
fe

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Solo col governo di sinistra possono passare SORDIDE e SILENTI le riforme di destra. Il SOLE é storto! Sento di navigare su una nave tarmata. Le tarme sono tante che la nave sulla quale viaggio é destinata a risolversi consumata nel fuoco delle GUERRE.
Inviato il: 13/8/2006 11:16
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#83
Mi sento vacillare
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Caro Felice

quando si vuole colloquiare sulla morte, parlarne (se qualcosa si puo' dire di lei). Quando si cercano ancestrali paure o quando con la straffottenza di chi ha una eta' ancora lontana dal sentire i passi propri quasi assonanti con quelli della morte...quando comunque cerchiamo di comprenderla (comprendere vuole dire prendere dentro noi )......

mi permetterai che se qualcuno affronta un confronto sulla parola morte con la frase -carpe diem- ha gia' chiuso il discorso.

Carpe diem...cogli l'attimo....e' un inno alla vita, cogliere l'essenza della vita stessa, fatta di attimi e non di programmi a lungo termine, fatta di possibilita' da cogliere al volo, senza domandarti che futuro avranno, fatta di momenti speciali che l'unica cosa speciale che hanno e' che solo tu vedi questi momenti...

Ma si parlava di morte in termini molto filosofici...che niente aveva a che vedere con le possibilita' che la vita ti da e che puoi cogliere o non cogliere in un attimo (carpe diem)....alla fine arriva sempre la nera signora...

ed e' questo che volevo capire...non come si carpa il giorno, ma come in questo sia compresa l'idea di morte...

se a fronte di cio'...uno mi dice...ma non te la menare..e carpe diem..per me il dialogo e' chiuso..-..se per---menarmela-- e' cercare di approffondire attimo dopo attimo fino alla conclusione degli attimi...

Se mi dici carpe diem, ti do ragione...pero' poi non ha significato alcuno parlare di morte...ma non di morte come fine di innumerevoli carpe diem, ma come discussione se essa sia punto di fine o punto di inizio.

Mi dispiace per la limetta...se non l'hai inghiottita magari e' nel cassetto...hai provato a vedere ?
Inviato il: 13/8/2006 14:34
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#84
Mi sento vacillare
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x diva

sono compiaciuto per la tua preziosa esposizione però, ti domando, si può staccare la morte da tutto il resto? Taluni la morte invocano altri fanno scongiuri e questi due opposti comportamenti hanno una radice? Non é forse meglio contestualizzarla anche a un forte mal di stomaco che comunque é momento contestuale di vita al prsente e di morte al futuro?

Non riesco a decontestualizzarla dall'esperienza di vita d'ogni attimo.

La limetta, se la ritrovo, é meglio. Non ha alcun valore per la mia pace.
fe
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Inviato il: 14/8/2006 18:54
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#85
Mi sento vacillare
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Una limetta se si trova fuori di se', e' molto meglio che pensarla dentro di se'.

La morte : chi la teme, chi la invoca

vere tutte e due le cose
ma dettate dall'ignoranza entrambe

ignoranza nel suo vero senso : non sapere

chi la teme in verita', teme cio' che non conosce

L'uomo puo' temere solo cio' di cui ha diretta conoscenza
teme i fulmini, le malattie, prendere un aereo, attraversare una starada....
cioe' teme tutto cio' che nel suo cervello ha costutuito una memoria.

Come un computer....la sua memoria ti restituisce solo i dati incamerati.

provare paura per la morte e un non-senso
ma sta di fatto che e' una delle paure ancestrali.
perche'?
be' sembra quasi ovvio : con la morte perdiamo cio' che amiamo e che abbiamo costruito : i nostri cari, i nostri figli, la nostra casa, gli amici...ecc ecc.....
banale ?
ma sono le uniche certezze che abbiamo
che certezze abbiamo sul dopo morte ?

la fede ci racconta di altra vita dopo questa...ma e' arduo affidarsi totalmente a questo.

E' cosi' umano avere paura di perdere cio' che ci circonda che e' quasi comprensibile la nostra paura della morte (anche se nessuno che l'ha provata puo' raccontare com'e' quindi..non abbiamo prove )...cosi' umana che puo' anche andare oltre....e
in alcuni casi invocarla
il concetto non cambia
temiamo ed invochiamo un qualcosa di cui non sappiamo niente.
ma e' umano farlo
Inviato il: 14/8/2006 22:23
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  •  jataka
      jataka
Re: La morte
#86
Ho qualche dubbio
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vero è che la morte è tabù per la nostra società, vero è che la paura esiste e sussiste nel mondo attuale come mille anni orsono, altrettanto vero è che viene evitata nel limite del possibile, mentre non mi pare dia scandalo, o per lo meno non lo vedo io. Che scandalo è morire? E a tutt'oggi che scandalo è far morire?Come ha già scritto qualcuno, è uno dei passaggi obbligati della vita terrena, di cui ognuno dovrebbe (il condizionale è di rigore) essere consapevole, ma non sembra sia proprio così.
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 15/8/2006 0:16
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  •  jataka
      jataka
Re: La morte
#87
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/5/2006
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scrivi cose giuste, Diva, la paura della morte è ancestrale, visto che nessuno ne può raccontare l'esperienza diretta, ma non tutti hanno questa paura.
chi non ha religione (dalla nascita) non ha queste paure, sa che un giorno finirà la propria vita, ma non teme la morte perchè non gli sono stati insegnati determinati passaggi, più una società si basa sulla religione e più i suoi componenti saranno perseguitati dale paure.
gli animali hanno forse paaura della morte? no, sono esseri naturali, che seguono il ciclo cosmico della vita, non pensano, non si fermano a riflettere su questi argomenti, non si creano barriere mentali come fa l'uomo in ogni momento
_________________
Ho accarezzato il cielo con la mano. Era terso, un azzurro fantastico che diceva: senti come sono morbido. Lo era davvero e ho deciso di sdraiarmici sopra. E mi sono ritrovato in volo, trasportato dal respiro del cielo stesso verso l’ultimo orizzonte, ...
Inviato il: 15/8/2006 0:27
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La morte
#88
Sono certo di non sapere
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jataka ,per prima cosa ben venuto/a.
Sono parzialmente d'accordo con te,nel senso che la paura della morte è legata molto al concetto di vita che ne abbiamo e che ci viene insegnato.
In non credo eppure vengo da una famiglia cattolica,ho fatto i miei bravi sacramenti fino alla cresima,poi ho potuto scegliere e mi sono sposata solo civilmente. In teoria dovrei avere paura della morte,secondo il tuo ragionamento invece non ne ho,anzi a volte la vedo come una consolazione,forse perchè non ho attaccamento alle cose,accetto razionalmente di non essere diversa da flora e fauna.Ci ho riflettuto,l'ho vista ne sono stata partecipe ed il fatto di lasciar soffrire i miei cari mi rattrista ma ho loro insegnato che continuerò a vivere in loro nel cuore e nella mente e negli insegnamenti che gli ho lasciato.
La paura più forte è legata alla fisicità,al dolore che la morte può comportare perchè non sappiamo come moriremo,se per lunga malattia,o per incidente,o nel sonno(la cosa più bella credo) .
Mi è stato insegnato che c'è un'altra vita,ho letto di reincarnazione,ma a me basta ed avanza quella che ho perchè la vivo appieno,nelle gioie(poche) e nel dolore (molto). Una cosa mi spaventa della morte è che la mia sia dopo quella dei miei figli perchè non rientrerebbe nell'ordine naturale e legata strettamente al dolore fisico e psicologico che ne deriva.
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 15/8/2006 12:04
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  •  felice
      felice
Re: La morte
#89
Mi sento vacillare
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Sono daccordo con te fiammifero.

Ho riferito i miei post a Diva perché ha scritto che avrebbe posto in essere, da piccola un goffo e non efficace - per fortuna-, tentativo di suicidio.

Io speravo di leggere cose che le hanno dato il coraggio/incoscienza di attuarlo e le cose che fino ad ora non la inducono a ripetere l'ultimo atto senza ritorno.

Ho letto Diva invece tanto distaccata dalla morte tato da vederla in confidenziale compagnia e conoscenza e da gestirla come si gestisce un paio di pantofole.

Penso che tu Diva, tenga qualcosa per te e non ci rendi partecipi.

Sei fai ironia mi va bene pure quella.
Cordialmente.
fe
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Inviato il: 15/8/2006 12:19
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  •  DIVA
      DIVA
Re: La morte
#90
Mi sento vacillare
Iscritto il: 11/6/2004
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xFelice
chiaro che tengo qualcosa per me!!! (si chiama pudore)
Ti racconto questo : da bambina vivevo in un piccolo paese contadino.
D’estate , di pomeriggio, quando il paese sonnecchiava , spesso sgaiattolavo
da casa e andavo al cimitero. Guardavo le lapidi e le foto…e quelle
dediche…padre esemplare..madre amorosa…mi colpivano quelle frasi
e guardavo le foto cercando di immaginare come erano da vivi.
Ero troppo piccola per aver conosciuto qualcuno di quei morti, e poi venivo gia’
da un altro paese. Che dire, saro’ stata anche “strana” ma quel posto
era un forte richiamo per me.E poi mi piaceva anche il silenzio che c'era la'.
Quando a sedici anni feci quel “tentativo goffo” era estate. Ricordo solo
La noia di giornate troppo lunghe e la mente piena di pensieri che mi “astraevano” dalla vita, ma non era desiderio di morire, piuttosto voglia di andarmene da qualche altra parte, scivolare in un luogo-non-luogo , l’importante fosse via da quel nulla che mi stava soffocando.
Pensieri di una sedicenne in un caldo , afoso pomeriggio di luglio, che sicuramente
la sera stessa se ne sarebbero andati via…..e meno male che nel flacone di cibalgina o aspirina o quello che era (non ricordo) c’erano poche compresse…e la sera l’ho vista arrivare..e tutte le sere che sono venute dopo..fino ad ieri sera…

Perche’ non l’ho piu’ fatto o non lo rifarei ? Mah…non lo so..credo di avere imparato con il tempo s fuggire dal nulla innamorandomi della mia solitudine.
La morte la temo, e’ vero, anche se non c’e’ nessuna logica in questo.
Non sono credente e quindi non mi aspetto altre vite, giudizi universali ecc ecc
Ma forse ho subito troppi lutti a casa mia, e il dolore che provo per la non-presenza fisica delle persone care e lo struggimento che sento nell’accorgermi che la loro essenza in me e’ viva, mi portano a considerare il –distacco definitivo-
come non solo il mio andarmene (che gia’ mi scoccia e non poco) ma come
una seconda morte per le persone care che ho perso.
Un grande buco nero insomma…dove francamente spero di andare tardissimo

Ma ora ti dico una cosa “leggera”….se un giorno dovessero scoprire
La pillola dell’immortalita’….sai che fregatura per la Chiesa….che fonda
Tutta la sua dottrina sulla resurrezione!!


e buon ferragosto
Inviato il: 15/8/2006 15:17
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