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   Salute & Ambiente
  "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj

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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#121
Dubito ormai di tutto
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Max,è proprio vero che c'è sempre da imparare..Citazione:
.Mi riferisco al famoso formaggio sardo... il "hasu muhidu"... molti sono della sardegna: confermeranno
Mi sono informato in rete,ed è proprio vero che questo formaggio -crema caprino è il risultato della digestione delle larve di un insetto tipo mosca...Non lo sapevo,e grazie a te,adesso ne sò una in più.... Non mi sembrava vero di poterti "beccare",invece quasi quasi sono stato beccato io Inutile dire che i tuoi punti sono saliti... Ti saluto,ma toglilo quel Tirannosauro che è inelegante....scherzo!
Inviato il: 27/8/2006 0:39
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#122
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
Da nordcentro
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Saluto PikeBishop...... Citazione:
mi verra' a dire che la burgu (il gorgonzola) e' lombardo. Naaaaaa, alpi novaresi, niente a che vedere con la cittadina lombarda -
Neanche questa la sapevo,anzi ho sempre pensato che il nome derivasse dal Paese di nome Gorgonzola.. ecco,e ti ringrazio per questo, un'altra conoscenza nuova che mi fà avanzare una casella nella lotta contro la mia "ignoranza" in vista del traguardo finale, che è noto, è la consapevolezza di:Sono certo di non sapere.....
Inviato il: 27/8/2006 1:05
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  •  migiu2
      migiu2
Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#123
Mi sento vacillare
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La schifezza di cui state parlando si chiama anche "Casu marzu", ovvero formaggio marcio, cioè decomposto ad opera di piccoli vermi bianchi di una mosca del formaggio. Le feci ben presenti nei cunicoli sono lattiginose e gli conferiscono il tipico aspetto "a buchi" che colano... E' pratica diffusa tra i commensali rincorrere infilzando con la forchetta sulla tavola i vermetti che son capaci di salti molto lunghi.
Questa aberrazione sarda è chiaramente proibita e venduta sottobanco...
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Un bovino ha un'efficienza di conversione delle proteine animali di solo il 6%: consumando cioè 790 kg di proteine vegetali, produce meno di 50 kg di proteine.
Inviato il: 28/8/2006 16:35
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#124
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
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Citazione:
Questa aberrazione sarda...


Perchè aberrazione? Mi pare che anzi porti in tavola tanta allegria! E poi se uno è bravo e ha pazienza può insegnare al formaggio a salire da solo sul cracker!
Inviato il: 28/8/2006 17:02
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#125
Sono certo di non sapere
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Cosa vuol dire la fame vera! Non si spreca niente,infatti l'origine del Casu Marzu è dovuta all'osservazione che le forme di formaggio marcite,( attaccate dal moscerino del formaggio (Piophila casei) ed i vermi sono le larvette prodotte dalle uova di questo moscerino),nonostante tutto avevano un sapore ottimo anche se l'apparenza era disgustosa,e da allora ne è incominciata la produzione .In italiano casu marzu significa cacio marcio; altro nome e' "casu gompagadu" da gompare cio‚ vale a dire formaggio che salta per l'allegro movimento dei vermi che ne fanno parte integrante od anche "casu Fattittu". Infatti questo tipo di formaggio esiste in varie regioni d'Italia: Il salterello friuliano,Cacio Puntato o Marcetto abruzzese.
Mio padre,in tempo di guerra era militare in Sardegna,e la fame era tanta che ne ha mangiato di formaggio Casu Marzu,chiudendo gli occhi ed è un'esperienza che lo ha scosso profondamente perchè ha dovuto ammettere che il sapore era ottimo nonostante tutto,però come ne ha avuto l'occasione l'ha rifiutato preferendo mangiare ad occhi aperti.
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 28/8/2006 18:20
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#126
Sono certo di non sapere
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Citazione:
La schifezza di cui state parlando si chiama anche "Casu marzu"

Non ti permettere di mancare di rispetto al genio popolare che ha permesso alla gente non solo di sopravvivere, ma di sopravvivere sviluppando la CULTURA del cibo, aldila' delle pruderie adolescenziali per qualsiasi cosa non sembri uscita da Disneyland.

Schifezza sono i tuoi fetidi veggieburgers
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 28/8/2006 19:26
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  •  migiu2
      migiu2
Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#127
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Citazione:

Non ti permettere di mancare di rispetto al genio popolare che ha permesso alla gente non solo di sopravvivere, ma di sopravvivere sviluppando la CULTURA del cibo


E chiami cultura far marcire il formaggio per esaltarne il gusto? Se veramente c'era la fame si mangiava direttamente il pecorino da cui è ricavato senza aspettare la cacchetta dei vermi...

Per quanto riguarda i veggieburger..beh hai ragione.. meglio i grassi saturi del BigMac
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Inviato il: 29/8/2006 0:50
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  •  migiu2
      migiu2
Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#128
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LE LACRIME DEI PESCI

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Una ricerca pubblicata su Proceeding of Royal Society e condotta da ricercatori Irlandesi ha sfatato la comune credenza che i pesci non provassero dolore solo perché non lo mostravano…o meglio non lo mostravano come siamo abituati a comunicarlo (e dunque a capirlo) noi…tramite il suono.

- Mi ricordo di una storia che da bambina lessi in un libro, mi sembra, di favole. In questa favola un bambino chiedeva al papà: “Papà, ma i pesci soffrono?” e il papà rispondeva “certo che si!”e allora il bambino sensibile e curioso insisteva dicendo “ma perché allora non piangono?” e il papà con pazienza ed amore aggiungeva “Certo che piangono…piangono ogni volta che un uomo li cattura con l’amo, piangono ogni volta che rimangono impigliati in una rete e capiscono che la vita sfugge, piangono quando l’uomo li chiude in vasche troppo strette dove non riescono neanche a nuotare…piangono, certo, ma tu non vedi le loro lacrime perché si sciolgono nell’acqua”.

Questa storia mi è sempre rimasta nel cuore e da grande ho cercato più volte nel corso dei miei studi, una spiegazione “scientifica” alle lacrime dei pesci e finalmente è arrivata…

Una ricerca pubblicata su Proceeding of Royal Society e condotta da ricercatori Irlandesi ha sfatato la comune credenza che i pesci non provassero dolore solo perché non lo mostravano…o meglio non lo mostravano come siamo abituati a comunicarlo (e dunque a capirlo) noi…tramite il suono.

In un mondo silenzioso come l’acqua, dove ogni suono è ovattato, ogni grido rimarrebbe inascoltato. La prova è semplice: avete mai provato ad urlare sott’acqua? Se avete provato saprete bene che è il vostro grido è assolutamente “silenzioso” non percepito da nessun vicino..dunque perché i pesci per esprimere dolore dovrebbero gridare? Quale forza evolutiva dovrebbe spingere un animale a fare qualche cosa di così inutile? Ma il fatto che non gridino non significa che non soffrano.

Per farla breve, la ricerca di cui parlavo, si è servita di micro-iniezioni di veleno di api e acido acetico iniettate nelle labbra di alcune sfortunate trote. I pesci così trattati, hanno mostrato un comportamento anomalo, hanno cominciato a muoversi con un dondolio, proprio come fanno i mammiferi più evoluti sotto stress.
Come se non bastasse queste trote hanno cominciato a strofinare le labbra contro le pareti della vasca ed hanno rifiutato il cibo per diverse ore.
I pesci piangono eccome!

Se i pesci piangono…pensate a tutte le sofferenze che infliggiamo loro…pensate al terrore che deve provare un pesce all’amo, privo di decidere del suo nuoto, costretto a seguire una forza oscura che lo tira in una direzione per lui assolutamente non naturale. Infatti per il pesce, come per qualsiasi animale, viene spontanea la fuga in direzione opposta al dolore, in direzione opposta alla lenza. Pensate ai minuti che ci vogliono ad un pesce per morire di asfissia, sbattuto sul pontile di un peschereccio o in bella mostra…boccheggiante nella vetrina di una pescheria…passano decine di minuti in cui l’aria ti manca come se avessi un fazzoletto sulla bocca che lascia passare poca aria…troppo poca. Prima o poi muoiono, e la loro sofferenza finisce. Per certi pesci, meno fortunati, l’agonia è più lunga. Sono i pesci che devono arrivare ai mercati…ovviamente più freschi arrivano, meglio è! E così vengono tenuti sotto ghiaccio ritardandone la morte, prolungando la loro asfissia per decine di minuti.
Le ore che dividono un pesce dalla sua morte sono ore di agonia, in un ambiente che non è il loro, con una sola grande colpa…di non saper urlare!

Non dico che bisognerebbe diventare tutti vegetariani, anche se questo sicuramente eliminerebbe gran parte delle loro dolore, ma almeno limitare il più possibile le sofferenze degli animali “condannati”. Gli animali che “devono” morire…almeno che abbiano una morte veloce e priva, per quanto lo possa essere la morte, di sofferenze psicologiche…penso che almeno questo sia loro dovuto. [www.biello.it]
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Inviato il: 6/9/2006 0:00
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#129
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Inviato il: 6/9/2006 0:28
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  •  Santro
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#130
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I pesci che piangono.....

Grande Blondet...... e grande Santaruina a riproporlo qui.

-------------------------
Citazione:
Perchè aberrazione? Mi pare che anzi porti in tavola tanta allegria! E poi se uno è bravo e ha pazienza può insegnare al formaggio a salire da solo sul cracker!


Max, mi hai fatto sbellicare

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Inviato il: 6/9/2006 10:53
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  •  migiu2
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#131
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Citazione:

Santro ha scritto:
I pesci che piangono.....



Un po' opportunistico questo discorso di blondet: se ci fosse stato il suo cane soffocato nell'acqua o bollito vivo avrebbe sicuramente risparmiato questo articolo cretino..
Però d'altronde le aragoste son buone da mangiare e non meritano di vivere! Discorso un po' razzista/specista?


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Inviato il: 6/9/2006 14:21
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#132
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L’ORIGINALE SAGGIO DI UNO STUDIOSO AMERICANO DELLA SHOAH: MOLTI CAPI NAZISTI VENIVANO DALL’INDUSTRIA ALIMENTARE


Dalla macelleria all’Olocausto, il passo è breve
MAGARI sarà un caso, e comunque: Rudolf Höss, il comandante di Auschwitz, possedeva un macello e un negozio di macelleria; Willi Mentz, uno dei più feroci guardiani a Treblinka, era stato mungitore di vacche; Kurt Franz, ultimo comandante di Treblinka, era stato macellaio come Karl Frenzel, fuochista prima a Hadamar poi a Sobibor; e Heinrich Himmler, il pianificatore
della Shoah, fece le prove generali «eugenetiche» nel suo allevamento di polli.

Diceva Theodor Wiesengrund Adorno: «Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali».

Qualcuno l’ha preso molto sul serio. Quel qualcuno è un professore di nome Charles Patterson, docente alla Columbia University di New York e alla International School for Holocaust Studies di Gerusalemme. La sua tesi è semplice quanto provocatoria, vista l’equazione che contiene, e paradossale, considerati gli esiti ai quali potrebbe condurre: il mattatoio americano primonovecentesco - pianificazione meccanizzata dell’uccisione di mucche, vitelli, maiali per
l’industria alimentare - è l’antecedente, storico teorico e forse
anche simbolico, della Shoah. Quando si stabilisce che una specie (l’uomo) è «padrona» di un’altra (gli animali) si sono già poste le basi teoriche e pratiche per affermare, di lì a non molto, che una razza è superiore a un’altra.
Patterson promette: questo libro «prende in esame come, nei tempi moderni, l’uccisione industrializzata di animali e uomini si sia intrecciata e
come l’eugenetica americana e i macelli automatizzati abbiano
attraversato l’Atlantico e trovato terreno fertile nella Germania nazista». Ma insomma: la sensibilità animalista può spingersi fino a sostenere che il massacro degli animali (nei mattatoi) è il modello dello sterminio degli ebrei (nelle camere
a gas)? È anche solo concepibile avvicinare l’uccisione di un uomo e quella di un animale? Chi risponde di sì lo fa per l’irresistibile malìa del politically incorrect e la devastante ambizione di revisionare tutto, compresa la
logica? La risposta richiede la lettura di un libro compilato con ampio apparato di documenti, concepito con spirito evidentemente non antiebraico, elaborato, anzi, utilizzando spesso citazioni da Torah e Talmud. Già il titolo, Un’eterna
Treblinka (sottotitolo: «Il massacro degli animali e l’Olocausto»,
Editori Riuniti, pp. 321, e 16), riprende contenuto e spirito di un racconto di Isaac Singer, L’uomo che scriveva lettere. Lo scrittore ebreo annota: «Si sono convinti che l’uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati.
Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura
in eterno».
Ecco, è possibile provare l’assunto? Patterson sottolinea che tanti dirigenti nazisti si erano fatti le ossa nell’industria alimentare.
Ricorda che l’americano più stimato da Hitler, Henry Ford, trovò l’idea della catena di montaggio proprio andando a visitare un mattatoio. Documenta come la precisione burocratica di certi stabilimenti del male tipo Treblinka era stata mutuata dall’efficiente catena escogitata nelle fabbriche per l’uccisione
seriale dei vitelli.
Quindi, annota che moltissimi dei sopravvissuti
alla Shoah, avendo sviluppato «una vista ai raggi X» per la sofferenza altrui, sono diventati fondatori di Ong ambientaliste oppure impegnati animalisti.

E dedica un lungo excursus a una suggestione cruciale in Isaac Singer, quell’avversione per la macellazione che diventa fondamento per una nuova, più mite e meticcia convivenza umana. Basta questo per porre l’equazione «antianimalismo=antiebraismo»? In Genesi c’è scritto: «Dio diede
all’uomo il dominio su ogni essere vivente che striscia sulla terra» (e ci sono ambientalisti convinti che queste «fatali parole» abbiano determinato il corso distruttivo della civiltà occidentale). Ma la Torah stabilisce che gli animali
si riposino durante lo Shabbat, e Isaia profetizzava: «Chi macella un bue è simile a chi uccide un uomo».

fonte:www.biello.it

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Inviato il: 6/9/2006 14:27
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#133
Dubito ormai di tutto
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vuoi per l'igiene,vuoi per l'alimentazione,vuoi per i progressi scientifici e farmaceutici.

Tutti e tre, e anche i primi due derivano da ricerche in chimica e biologia.
Spiacente migiu2, ma una dieta completamente vegetariana non dà longevità ,la toglie. L'invecchiamento è infatti determinato, in massima parte dal degrado riproduttivo delle cellule,specie delle cellule delle ossa. Un'alternativa possibile è quella di "rifornirsi" di "materisle" esterno. Nell'essere umano c'è un deficit della calcificazione (il motivo potrebbe essere l'evoluzione rapida dello scheletro umano), e richiede più calcio rispetto a quello dello scimpanzè (l'animale geneticamente più affine). Ergo,dobbiamo inbtrodurre calcio nell'organismo. Il modo migliore è assumere latte e latticini...
Altro caso è la progressiva decadenza del "tono muscolare", ovvero i modcli e tendini si "rilassano".Si evita soprattuto assumendo proteine animali (e praticando esercizio fisico) in modo da mantenere intatto il sistema disosttituzione delle cellule logorate.
Inviato il: 6/9/2006 14:35
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#134
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l’industria alimentare - è l’antecedente, storico teorico e forse anche simbolico, della Shoah.

HAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

Ma è esilarante!

moltissimi dei sopravvissuti alla Shoah, avendo sviluppato «una vista ai raggi X» per la sofferenza altrui, sono diventati fondatori di Ong ambientaliste oppure impegnati animalisti.

HAHAHAHAHAHAHAHAHAH!

Ti prego, basta, non ce la faccio più!

Inviato il: 6/9/2006 14:39
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#135
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Ma è esilarante!



Theodor Wiesengrund Adorno la penserebbe diversamente da te. A questa provocazione c'è chi ride e c'è chi RIFLETTE... Il mondo è bello perché è vario!! (..e per fortuna aggiungerei io)
_________________
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Inviato il: 6/9/2006 14:54
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  •  migiu2
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#136
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Kirbmarc ha scritto:
Nell'essere umano c'è un deficit della calcificazione (il motivo potrebbe essere l'evoluzione rapida dello scheletro umano), e richiede più calcio rispetto a quello dello scimpanzè (l'animale geneticamente più affine).


A parte l'affinità con i primati (attento, qui ti cazziano per certe affermazioni )..questo "deficit di calcificazione" mi sembra un po' campato per aria...Hai qualche documento o fonte, così mi informo meglio pure io?

Citazione:
Ergo,dobbiamo inbtrodurre calcio nell'organismo. Il modo migliore è assumere latte e latticini...


EHM ma come la mettiamo che le popolazioni che meno (o per niente) consumano latte e latticini quasi non conoscono i problemi di decalcificazione ossea?? Ti invito a leggere anche l'altra discussione in cui si parla + specificamente di ciò...

Il calcio

In molti hanno scelto di eliminare il latte dalla dieta, a causa del suo alto contenuto di grassi, colesterolo, proteine che innescano allergie, lattosio, e contaminanti. L'assunzione di latte è pure correlata al diabete mellito di tipo 1, e ad altre serie malattie. Fortunatamente, la Natura ci ha messo a disposizione moltissime altre buone fonti di calcio.

La salute dell'osso dipende molto più da quei fattori che impediscono le perdite di calcio dall'organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta. [...]
Le diete ad elevato contenuto di proteine aumentano le perdite di calcio con le urine. Le proteine animali sono responsabili di perdite di calcio molto maggiori rispetto alle proteine vegetali. Anche per questa ragione, i vegetariani tendono ad avere ossa più robuste dei carnivori. ...


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Inviato il: 6/9/2006 15:17
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#137
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Ciao Migiu2

ma tu cosa mangi?

Non è una domanda ironica, mi interesserebbe sapere da cosa è composta la tua dieta, o un tuo pranzo tipo.

Blessed be
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Inviato il: 6/9/2006 15:21
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#138
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A parte l'affinità con i primati (attento, qui ti cazziano per certe affermazioni )..questo "deficit di calcificazione" mi sembra un po' campato per aria...Hai qualche documento o fonte, così mi informo meglio pure io?

Ok,scusami ho detto una "cappellata" (lieve,però): il "deficit di calcificazione" dell'uomo è frutto di una mia cattiva intepretazione di un discorso (serio)evoluzionistico. Rileggendolo meglio me ne sono reso conto. Sorry.
Inviato il: 6/9/2006 15:33
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#139
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Santaruina ha scritto:
ma tu cosa mangi?


5 gruppi alimentari:

cereali (pasta, riso, farro, orzo, mais, avena, quinoa, amaranto, grano saraceno, grano kamut ecc ecc)

legumi (fagioli, lenticchie, azuki, ceci, cicerchie, fave, piselli, soia- nelle forme iperproteiche e a zero colesterolo di tofu, seitan, tempeh)

verdura (verdure di stagione, cotte o saltate, ortaggi e alghe)

frutta e semi (frutta fresca di stagione, frutta seccata -prugne,albicocche,fichi- noci, nocciole, sesamo, mandorle...)

In questi gruppi sono presenti tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno e sono assenti il colesterolo e i grassi saturi animali, più tutte le altre tossine nascoste..


Esempi di piatti vegani:

Antipasti: involtini primavera (caponata, crostini di polenta con funghi...)

Primi: pasta al pesto (oppure zuppa di avena e spinaci, farro alle verdure &seitan fritto, ravioli ecc)

Secondi: polpette o involtini di seitan (oppure hamburger di tofu, falafel, scaloppine di seitan, polpettine di lenticchie, fagioli all'uccelletto, crocchette di zucca, ecc..)

Dolci: tiramisù (oppure budino di frutta, torta sacher, strudel, pere al cioccolato, muffin al limone, crostata di farina integrale alle mele, frappe ecc...)

e come base: pate', salse, maionesi, latte, pasta frolla, besciamella, pesto, ragù, crema pasticciera ecc...).
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Inviato il: 6/9/2006 15:55
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#140
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Ordinanze anticaccia - La Caccia è un pericolo e crea danno economico


Mentre in tutta Italia Province e Regioni rendono la vita sempre piu' difficile a chi vive in campagna, concedendo ai cacciatori sempre piu' spazio di manovra con "abbattimenti selettivi", preaperture e quant'altro, un segnale positivo viene invece dai Comuni, i quali possono emettere ordinanze di divieto di caccia sul proprio territorio in casi di necessita' per motivi di sicurezza pubblica.
Gia' alcuni comuni del nord e centro Italia hanno emanato negli ultimi anni ordinanze di questo tipo. L'ultima in ordine di tempo e' quella emanata a fine luglio dal sindaco di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, il quale ha accolto la richiesta di un'azienda agricola del posto che si trovava ormai da tempo "sotto assedio" dei cacciatori, come avviene purtroppo in molti casi nelle zone in cui si caccia.

L'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia, opera da ormai due anni per contrastare la pratica venatoria per la sua pericolosita' per l'incolumita' pubblica e le tante situazioni di disagio e di disturbo che questa comporta a molte famiglie che abitano e lavorano in campagna o che amano trascorrervi il tempo libero. La sua attivita' consiste nell'aiutare le persone che si sentono minacciate e danneggiate dai cacciatori e hanno abbastanza coraggio da ribellarsi.

Si parla tanto dei "danni" degli ungulati alle coltivazioni, ma in realta' i risarcimenti richiesti ogni anno dagli agricoltori sono cifre risibili, nel bilancio di una Provincia o di una Regione. Ben piu' ingenti sono i danni, sia materiali, ma soprattutto morali, causati dai cacciatori a chi vive in campagna. Oltre ai circa 60 morti e 90 feriti che si contano ogni anno legati all'attivita' venatoria, sono moltissimi i casi di allarme sociale e di grave disagio in cui le persone vivono, sotto la minaccia 5 mesi l'anno dei cacciatori che sparano vicino alle loro case e nelle loro proprieta' private contro il loro volere.

E il contenuto dell'ordinanza di Castiglione del Lago ne e' una chiara testimonianza.

Si legge:

"[...] Rilevato che, effettivamente, esiste un disagio del personale addetto all'Azienda Agraria e dei cittadini a causa dei cacciatori, i quali durante la stagione venatoria mettono in serio pericolo l'incolumità di dette persone, oltrechè danneggiare le strutture agricole ivi esistenti; constatato il diffuso allarme sociale per il concreto pericolo per la pubblica incolumità e vista la necessità di intervenire con un provvedimento specifico volto a prevenire e reprimere tutti quei comportamenti che possono determinare gravi conseguenze per l'incolumità dei cittadini e così garantire l'ordine pubblico; viste le sollecitazioni, per l'adozione di detto provvedimento, pervenute da più parti e da ultimo dall'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia [...] ORDINA il divieto di esercizio dell'attività venatoria nell'area del territorio comunale sita in [...]".

Dichiarano i rappresentanti di Caccia il Cacciatore: "Invitiamo chiunque voglia opporsi all'attivita' venatoria nella sua zona a contattarci, ad aderire ai nostri comitati - questo lo possono fare tutti, anche chi vive in citta', si tratta solo di dare la propria testimonianza di rifiuto dell'attivita' venatoria, si puo' fare on-line sul sito www.cacciailcacciatore.org - e a darsi da fare per ottenere un'ordinanza di divieto di caccia!".

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Inviato il: 17/9/2006 15:14
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
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BREVE STORIA DELLA TAUROMACHIA

Franco Libero Manco



La crudeltà praticata come spettacolo ha origine antichissime, si pensi che per l’inaugurazione del Colosseo furono immolati 11.000 animali.

Le prime gare con i tori in Spagna risalgono all’anno 815 d.C. ma la corrida vera e propria nasce nel XIV secolo come gioco equestre, anche se si vuole far risalire alle gare di forza dell’ antica tradizione cretese in cui gli uomini si cimentavano contro animali considerati feroci.

Inizialmente le corride erano praticate solo dall’aristocrazia ma quando si estese al popolo e il toro veniva affrontato a piedi i nobili la considerarono pericolosa, volgare e violenta.

Alcuni autorevoli personaggi condannarono duramente questa tradizione. Nell’arco di 20 anni il papa Pio V emanò ben 4 bolle a severa condanna delle corride e le altre fiestas, ma senza alcun risultato. Filippo V di Borbone disse: “E’ incredibile il desiderio di ammazzare animali che dimostra questa nazione. Questo popolaccio è di una ferocia incredibile”. Nel 1805 Carlo IV emise la Real Cedula che vietava formalmente la corrida, ma di fatto non ebbe alcuna efficacia.

Nel 1670 venne fondata a Siviglia la prima scuola di tauromachia.

Nel tempo è sempre cresciuto il numero delle corride. Nel 1960 conosce il periodo di maggiore popolarità. Nel 1936 sotto il regime franchista vi è un tentativo di ridurre la violenza a causa del discredito che ne derivava alla Spagna.

Anche se alla fine degli anni 60 il gioco del calcio si impone come diversivo, la situazione non cambia..

Vi sono molti interessi a carattere economico, politico e religioso che ruotano intorno alle corride. Ricchi latifondisti, allevatori di bestiame, agenzie turistiche e operatori della carta stampata si appellano alla tradizione, all’interesse turistico, artistico e sportivo. I grandi allevatori godono di importanti appoggi politici e di consistenti finanziamenti da parte del Ministero della cultura.

I tentativi recenti di far sbarcare a Mosca e a Venezia la corrida sono falliti a causa delle proteste degli animalisti europei e dell’opinione pubblica.

I turisti che alimentano le corride sono principalmente italiani e giapponesi.

Il mito della corrida è rinforzato grazie ai romanzi di Ibanez ed Hemingway. Anche le star del cinema come Gina Lollobrigida, Sofia Loren, Ava Gardner e Lucia Bosè hanno contribuito con i ruoli assunti in alcuni films. Almodovar ne “Il Matador” denuncia la violenza taurina e critica il cattolicesimo.

Unico tra le agenzie turistiche ad essersi rifiutato di propagandare le corride è l’Alpitour su pressione della lega antivivisezione.

Tossa de Mar è stata la prima città ad aver abolito la corrida.

La corrida, come le feste patronali, si associa a rituali cruenti di origine pagana. Tra le fiestas più note vi è quella di Medina Celi in cui il toro ha le corna intrise di pece infuocata; quella di S. Isidoro a Madrid e di S. Firmino a Pamplona.

Nei paesi più piccoli la corrida si svolge una sola volta all’anno, il giorno del santo patrono.

Esistono in Spagna circa 400 plaza de tores.

Prima dello spettacolo il toro viene battuto sugli arti posteriori e sulla schiena con sacchi di sabbia. Altri espedienti sono: stoppa nelle narici; vaselina negli occhi, droghe, limatura delle corna. Inoltre, fin dall’inizio l’animale ha un lungo spillone conficcato nel collo che reca una bandierina (coccarda) col nome dell’allevatore.

Durante la corrida i primi ad affrontare il toro sono i “banderilleros” muniti di aste di legno lunghe 70 cm munite di un arpione di acciaio a punta. Dopo entrano i “picadores” in sella a cavalli bendati. La gualdrappa, innovazione abbastanza recente, serve ad impedire al pubblico di vedere i cavalli sventrati dalle incornate dei tori. Molti cavalli vengono ricuciti rozzamente e fatti rientrare nello spettacolo successivo.

Nell’arco dello spettacolo, che dura circa un’ora e mezza, vengono uccisi 6 tori da 3 toreri.

Dietro la barrera il toro viene castrato ancora vivo e cosciente, tagliate orecchie e coda.

Nell’ultimo secolo sono morti nell’arena 40 fra toreri e picadores a fronte di 30.000 tori uccisi ogni anno. Nessun toro è mai stato graziato. Neppure il toro che uccise il grande Manolete con un’incornata: le sue orecchie e la sua coda furono seppellite con lui.

Nel 1960 è stata istituita presso la facoltà di medicina di Madrid una cattedra di torotraumatologia.

Oltre alle corride ogni anno si svolgono in Spagna circa 3.000 feste patronali in cui vengono coinvolti, tormentati e uccisi animali di ogni specie: vitelli, caprette, asini, cani, gatti, oche, galli.

Quasi tutte le feste si concludono con il taglio dei genitali dell’animale.

I bambini sono spesso invitati ad umulare i grandi. In alcune cittadine i bambini entrano gratis a vedere la corrida.

La Chiesa non ha mai preso una posizione coerente e definitiva contro le corride, nonostante la bolla di S. Pio V che condanna duramente ed in modo imperituro la corrida..

Ogni Plaza de Tores deve avere una piccola cappella dove ogni torero riceve la benedizione di un prete prima di entrare nell’arena. Il prete deve assistere a tutta la corrida. Don Angelo Rodriguez è occasionalmente entrato nell’arena per toreare.

Le banderillas, riccamente decorate, venivano? confezionate in un convento di suore di clausura presso Madrid dove l’Università Pontificia ha istituito una cattedra di Tauromachia il cui docente era? un prete francescano, Alfonso Ortega, tra l’altro vice direttore della stessa Università.

In Messico, più che in Spagna, le corse dei tori, che accompagnano le varie ricorrenze religiose, sono sostenute dalla Chiesa: servono a sovvenzionare la costruzione di edifici sacri. Alcuni religiosi erano? coinvolti nell’allevamento e a Caracas i frati cappuccini possiedono addirittura un’arena. In Messico vi è l’arena più grande del mondo, la Monumental, in grado di ospitare 50.000 persone.

Condannano le corride Peyrou, Voltaire, Montesquieu, Byron, Garcia Lorca, Victor Hugo.

Anche in Francia ogni anno si svolgono un centinaio di corride.

Nel 1800 nasce in Francia la società per la protezione degli animali inizialmente contro le crudeltà inflitte al cavallo, animale prediletto dall’aristocrazia, ma solo dal 1860 l’idea della protezione degli animali si estende a tutti gli animali.

In Portogallo fin dal 1834 fu vietata la messa a morte del toro, ma il toro subisce le medesime violenze delle corride tradizionali anche senza la stoccata finale della morte.

Il mondo culturale spagnolo non ha il coraggio di esporsi apertamente contro la corrida. Soltanto i Verdi ed i Repubblicani spagnoli hanno condannato apertamente la tauromachia.
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Inviato il: 1/10/2006 0:15
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#142
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Diceva Theodor Wiesengrund Adorno: «Auschwitz inizia ogni volta che qualcuno guarda a un mattatoio e pensa: sono soltanto animali».

Perché non ci racconti anche la favoletta del sapone, così poi andiamo a controllare cosa ne pensano allo Yad Vashem e ci facciamo due risate...

...che rottura di coglioni...
Inviato il: 1/10/2006 19:33
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#143
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Linucs ha scritto:
Perché non ci racconti anche la favoletta del sapone, così poi andiamo a controllare cosa ne pensano allo Yad Vashem e ci facciamo due risate...

...che rottura di coglioni...


la lingua batte dove il dente duole..caro Linux
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Inviato il: 1/10/2006 20:51
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Re: "Dall'uccidere gli animali all'uccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#144
Sono certo di non sapere
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la lingua batte dove il dente duole..caro Linux

Infatti le allegre puntate non sono ancora finite...
Inviato il: 1/10/2006 22:50
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Re: "Dalluccidere gli animali alluccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#145
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Migiu2, scusa ma sapresti quantificare la spesa , diciamo settimanale che affronti per alimentarti?
Ci sapresti dire, senza barare quali sono le tue condizioni fisiche e di salute?
Da quanto tempo sei vegan?

Domanda seria di scorta: come affronti le zanzare?

Ciao
Inviato il: 2/10/2006 2:31
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Re: "Dalluccidere gli animali alluccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#146
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Citazione:

tubo04 ha scritto:
Migiu2, scusa ma sapresti quantificare la spesa , diciamo settimanale che affronti per alimentarti?
Ci sapresti dire, senza barare quali sono le tue condizioni fisiche e di salute?
Da quanto tempo sei vegan?

Domanda seria di scorta: come affronti le zanzare?

Ciao


ciao tubo04...una cifra esatta non te la so dire perché faccio la spesa un po' quando mi capita e non con regolarità. Però devi considerare un fatto importante e cioè che eliminando carne, pesce, latte e formaggio il risparmio è garantito!
Che la carne sia costosa, pur essendo sovvenzionata a monte della catena produttiva, è un dato di fatto (senza tener conto dei costi "nascosti" ambientali di cui si è già parlato..).
Comprando cereali integrali e legumi, alghe, semi e frutta secca oltre a creare una varietà infinità di ricette alla fine si risparmia, pur comprando biologico (Es: un pacco da 500 g di lenticchie o ceci bio raramente supera i 2 euro e ne puoi ricavare una buona quantità di gustosi secondi piatti).

Ci sapresti dire, senza barare quali sono le tue condizioni fisiche e di salute?

E perché dovrei barare? non mi sognerei mai di fare da testimone di una scelta dannosa per la salute! Le mie analisi sono perfette, nessun parametro fuori posto compreso ferro, proteine e colesterolo ovviamente.

Non mi cibo più di animali da un anno e mezzo e ho notato anche effettivi miglioramenti di salute (non ho più usato nessuna medicina ).

Per quanto riguarda le zanzare cerco ove possibile di scacciarle in modo naturale. Certo (e qui mi aspetto l'ilarità di qlcn) non cammino in strada controllando di non pestare le formiche, però fin dove posso e soprattutto senza stressarmi cerco di rispettare tutte le forme di vita.

PS c'è una bella spiegazione su cosa si può mangiare QUI
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Inviato il: 2/10/2006 10:31
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Re: "Dalluccidere gli animali alluccidere gli uomini il passo è piccolo" L. Tolstoj
#147
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GLI ANIMALI? CI SONO PROBLEMI PIU’ IMPORTANTI

(OVVERO)

PERCHE’ POLITICI, PRETI E IMPRENDITORI

SNOBBANO I PROBLEMI DELL’ANIMALISMO

di Franco Libero Manco

Perché i personaggi che frequentano i salotti impegnati della televisione, in cui si parla di politica, economia, giustizia sociale ecc. non parlano mai dei diritti degli animali? Ma figuriamoci! Ti pare che, con tanti problemi che ci sono, uomini della levatura di Prodi, Berlusconi, del cardinale Ruini o dei ministri dell’istruzione, della sanità, della giustizia o delle finanze possano preoccuparsi degli animali? Figuriamoci se l’aristocrazia, la nobiltà, i signorotti di qualche secolo fa avevano tempo di considerare la sofferenza e la dignità negata agli schiavi, ai negri, agli zingari e anche gli ebrei a cui veniva negata non solo la capacità di avere sentimenti ma anche quella di soffrire: avevano ben altro a cui pensare.

Il problema è che i problemi degli animali non derivano da cause naturali ma sono coloro che mangiandoseli a tavola, legittimando la vivisezione, la caccia, l’uso delle pellicce ecc. causano agli animali sofferenza e morte. I problemi degli animali esistono perché l’essere umano è fondamentalmente ingiusto e insensibile verso la sofferenza dell’altro e ciò che rende l’uomo ingiusto e insensibile è la sua parziale visione della vita dovuta alla concezione antropocentrica che abitua l’uomo a disprezzare tutto ciò che non è umano. “Finché vi saranno i mattatoi vi saranno anche i campi di battaglia”, così affermava G. Hermann.

C’è forse qualcosa di più importante per qualunque essere vivente del fuggire il dolore e tutelare la propria vita? C’è forse un problema etico più drammatico di quello di essere governati da coloro che danno il proprio tacito consenso al massacro giornaliero di milioni di esseri innocenti? Certo l’interesse del boia non coincide con quello della vittima.

Tutti i problemi dell’universo nascono dall’incapacità dell’individuo di condividere le esigenze vitali dell’altro: l’indifferenza verso il dolore altrui è il vero cancro del genere umano. Quando la coscienza umana sarà più giusta e sensibile tutti i problemi umani svaniranno. La fame nel mondo è causa dell’egoismo umano; la guerra è la diretta conseguenza dell’ingiustizia e della carenza di valori morali e spirituali dell’individuo; il disordine sociale ha le stesse radici. Rimandare il rispetto per gli animali a quando saranno risolti i problemi umani significa dire mai; significa negare il problema, che scaturisce proprio dalla separazione dei problemi, mentre tutto è interconnesso, come sono interconnesse le membra di uno stesso organismo. Ma questo sembra che i personaggi di cui trattasi non riescono a capirlo.

Ciò che occorre far capire è che finché l’uomo tratterà i suoi problemi in modo separato dal suo contesto naturale non sarà possibile risanare l’organismo malato: è come cercare di salvare un uomo ammalato di cancro curandogli i calli delle mani. Occorre combattere l’ingiustizia, non quella perpetrata sull’uomo, ma l’ingiustizia in quanto tale, in senso lato; occorre lottare contro la violenza, non la violenza sull’uomo, ma la violenza come principio; occorre che l’uomo impari a difendere la vita, non la vita dell’uomo, ma la vita in qualunque forma si manifesta; occorre che l’uomo impari ad amare non solo l’uomo, ma ogni essere vivente; solo in questo modo l’essere umano avrà la capacità mentale, morale, civile e spirituale di costruire una società migliore, potrà capire che nulla è separabile dal resto, che è impossibile che un componente la famiglia trovi pace e giustizia se viene abituato a schiavizzare, torturare, sfruttare e uccidere tutti gli altri componenti con cui divide la sua esistenza.

Negare la determinante correlazione esistente tra rispetto per gli animali e la natura, e i problemi più gravi e scottanti del genere umano, significa essere in malafede o profondamente disinformati. Nessun problema può mai essere risolto positivamente e definitivamente se non si tiene conto delle cause che lo generano.
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Inviato il: 1/11/2006 13:30
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