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   Crollo Torri WTC
  Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1

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Autore Discussione
Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#73
Sono certo di non sapere
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Non ho capito i 2GJ come numero da dove escono... il modello, le formula e i dati che hai usato.

Citazione:
ok, se per te in prima approssimazione questa forza è nulla, allora (sempre per via di F=Ma) per te in prima approssimazione l'accelerazione è quella della caduta libera. Tertium non datur.


oppure? fammi godere: dillo te...

PS: son bastardo e lo so

Inviato il: 19/9/2006 19:56
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  •  manalive
      manalive
Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#72
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 15/9/2006
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Citazione:

PS: la citazione del tuo ultimo post si riferisce in realtà al tuo post delle 15:11, non l'ho scritto io

la parte che hai scritto tu è la parola "sbagliato" con cui la mia citazione finisce (c'è una citazione dentro la citazione, e questo fa un po' di confusione)


Citazione:

non è questa forza che "brucia" il lavoro: per me questa forza è, in prima approssimazione, nulla quindi non fornisce energia.

ok, se per te in prima approssimazione questa forza è nulla, allora (sempre per via di F=Ma) per te in prima approssimazione l'accelerazione è quella della caduta libera. Tertium non datur.

Se poi non hai ancora capito da dove saltino fuori 2 GJ al piano che ho più volte citato io veramente a questo punto comincio a disperarmi...

Vabbè, proviamoci ancora una volta:
quando una forza fa del lavoro produce un trasferimento di energia da una forma ad un'altra, ok?
L'energia trasformata è pari al lavoro compiuto, ok?
Tale energia sparisce dal computo della forma di energia di partenza e compare nel computo della forma di energia di arrivo, ok?
Nel nostro caso la forza viscosa trasforma una parte dell'energia potenziale persa in altre forme di energia, in particolare in energia termica, mediante la distruzione progressiva della torre.
L'energia potenziale persa che viene trasformata in questo modo dal lavoro della forza viscosa NON viene ovviamente trasformata in energia cinetica del pezzo di torre che cade. Per questo l'accelerazione è minore di g.

Però questo è un ragionamento contorto e ridondante.
Per arrivare allo stesso risultato basta considerare, come ho già esposto a più riprese, che F=Ma, e che quindi se l'accelerazione è minore di g ciò significa che c'è una forza che si oppone al movimento. Del resto è ovvio che ci sia questa forza, altrimenti le torri chi le distrugge?

Inviato il: 19/9/2006 19:23
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#71
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 10/12/2005
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Nelle torri cosa fornisce allora il rallentamento al fronte del collasso?

Citazione:
e ovvio: una forza! Io la chiamo forza viscosa. Questa forza, essendo applicata ad un punto in movimento, fa del lavoro (cioè trasferisce energia) in misura pari alla sua intensità x lo spostamento.


non è questa forza che "brucia" il lavoro: per me questa forza è, in prima approssimazione, nulla quindi non fornisce energia.

Citazione:
Sono questi i 2 GJ al piano che ho più volte citato...


e che io non ho capito da dove saltino fuori

PS: la citazione del tuo ultimo post si riferisce in realtà al tuo post delle 15:11, non l'ho scritto io
Inviato il: 19/9/2006 18:49
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#70
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 15/9/2006
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Citazione:

Max_Piano ha scritto:
Citazione:
mi spiace ma ti sbagli: se non ci fosse una forza diretta verso l'alto che contrasta la forza di gravità la caduta sarebbe libera, con accelerazione "g"
Tra la forza e l'accelerazione corre la relazione F = M a.


sbagliato.


è questo il tuo post incriminato.
Comunque basta, evidentemente non ci siamo capiti.

In ogni caso me lo vorrai concedere, visto che ti va bene F=Ma, che se un corpo va di moto accelerato con accelerazione minore di "g" vuol dire che la forza che lo spinge è minore della sua forza peso?
Bene, e allora
Citazione:

Nelle torri cosa fornisce allora il rallentamento al fronte del collasso?

e ovvio: una forza! Io la chiamo forza viscosa. Questa forza, essendo applicata ad un punto in movimento, fa del lavoro (cioè trasferisce energia) in misura pari alla sua intensità x lo spostamento.
Sono questi i 2 GJ al piano che ho più volte citato. E questo lavoro è quello che opera la distruzione dei 4 metri di torre.

Citazione:

Perchè nelle sue "dotte" e "ricche" spiegazioni, il NIST non lo porta a sostegno del gap temporale tra la caduta di un grave e la caduta effettiva delle torri?

boh, qui non so cosa rispondere. Forse bisognerebbe chiederlo a loro.
Inviato il: 19/9/2006 18:38
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#69
Sono certo di non sapere
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Citazione:
l'hai scritto esattemente tre post addietro, quando io ti ho fatto poi l'appunto che ti ha fatto smadonnare


mai scritto niente di simile nè tre post fa nè nell'articolo...

ti ho infatti chiesto da dove deduci che per me f=ma sia "sbagliata" avendo tu stesso scritto

Citazione:
se porta alla conclusione che F=Ma è sbagliato allora non vale la pena di rileggierlo.


comunque basta chiacchiere

al lavoro!
Inviato il: 19/9/2006 17:24
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#68
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 15/9/2006
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l'hai scritto esattemente tre post addietro, quando io ti ho fatto poi l'appunto che ti ha fatto smadonnare
Inviato il: 19/9/2006 17:16
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#67
Sono certo di non sapere
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Citazione:
ma allora perché dici che "effe-uguale-a-emmepera" è sbagliato?


di grazia,
potrei sapere dove avrei scritto una cosa simile?

Citazione:
Non basta sbuffare o smadonnare per cancellare questa legge della natura!


al contrario cerco di difenderle tutte...
Inviato il: 19/9/2006 17:11
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#66
Ho qualche dubbio
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scusami, max, io non voglio offenderti né suggerire che tu non abbia fatto la scuola dell'obbligo, ma allora perché dici che "effe-uguale-a-emmepera" è sbagliato?

Non basta sbuffare o smadonnare per cancellare questa legge della natura!
Inviato il: 19/9/2006 17:02
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#65
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Perché l'ho già letto, e poi perché se porta alla conclusione che F=Ma è sbagliato allora non vale la pena di rileggierlo.


o santamadonna con sta effe-uguale-a-emmepera....
cosa stai cercando di dire, si può sapere?

PS: guarda che la scuola dell'obbligo l'ho fatta...
Inviato il: 19/9/2006 16:42
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#64
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Perchè invece non dai un'occhiata all'articoletto che è poi alla base di questo post e poi eventualmente proseguiamo di là?


Perché l'ho già letto, e poi perché se porta alla conclusione che F=Ma è sbagliato allora non vale la pena di rileggierlo.
Inviato il: 19/9/2006 16:21
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#63
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi spiace ma ti sbagli: se non ci fosse una forza diretta verso l'alto che contrasta la forza di gravità la caduta sarebbe libera, con accelerazione "g"
Tra la forza e l'accelerazione corre la relazione F = M a.


sbagliato.

Perchè invece non dai un'occhiata all'articoletto che è poi alla base di questo post e poi eventualmente proseguiamo di là?

La caduta sarebbe libera se e solo se - ma questo possiamo escluderlo alla luce dei filmati - ogni piano della torre cominciasse a cadere nello stesso momento in cui comincia il collasso iniziale.
In questo caso avremmo avuto però un crollo simile a quello del WTC7: questo sì, avvenuto praticamente alla velocità di caduta libera.
Nelle torri cosa fornisce allora il rallentamento al fronte del collasso?
Perchè nelle sue "dotte" e "ricche" spiegazioni, il NIST non lo porta a sostegno del gap temporale tra la caduta di un grave e la caduta effettiva delle torri?
Inviato il: 19/9/2006 16:15
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#62
Sono certo di non sapere
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Citazione:
questa energia di distruzione di un piano, che io ho stimato in un paio di GJ, é effettivamente MOLTO PIU' PICCOLA della "tremendous energy" dei piani in caduta,


Questa è la FEMA

Construction of WTC 1 resulted in the storage of more than 4x10^11 joules of potential energy over the
1,368-foot height of the structure. Of this, approximately 8x10^9 joules of potential energy were stored in the
upper part of the structure, above the impact floors, relative to the lowest point of impact.


Non mi pare che un paio di GJ per piano siano così “trascurabili” rispetto all'energia disponibile.

ciao,

Ashoka
Inviato il: 19/9/2006 15:32
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  •  manalive
      manalive
Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#61
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Max_Piano ha scritto:
Citazione:
se fosse davvero pari a zero, il tempo di caduta sarebbe quello di caduta libera, mentre invece è un po' maggiore.


sbagliato:
non potrebbe cadere come un grave neppure in questo caso. Perchè?


mi spiace ma ti sbagli: se non ci fosse una forza diretta verso l'alto che contrasta la forza di gravità la caduta sarebbe libera, con accelerazione "g"
Tra la forza e l'accelerazione corre la relazione F = M a.

Inviato il: 19/9/2006 15:11
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#60
Sono certo di non sapere
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Citazione:
se fosse davvero pari a zero, il tempo di caduta sarebbe quello di caduta libera, mentre invece è un po' maggiore.


sbagliato:
non potrebbe cadere come un grave neppure in questo caso. Perchè?

Citazione:
E' un po' maggiore perché c'è questa forza "viscosa" che fa il lavoro di distruzione e che frena la caduta.


dovrò meditare sull'idea che una forza viscosa che frenerebbe la caduta sia pure causa della distruzione

Citazione:
Questa forza, e quindi il lavoro che fa, può essere stimata, come ho fatto, dalla misura del tempo di crollo.


solo se rispondi correttamente alla prima domanda sarai in grado di estrarre davvero il coefficiente di attrito viscoso equivalente - modello certamente più raffinato ma che non può svincolarsi dalle altre condizioni!

Attenzione perchè questa forza potrebbe davvero essere nulla o addirittura negativa.


In quel caso cosa dovresti dedurre?
Inviato il: 19/9/2006 14:40
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#59
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Citazione:

sono partito dal presupposto che una volta innescato il crollo - NON MI INTERESSA COME - ho ipotizzato - come del resto fece lo stesso NIST - che la "tremendous energy" dei piani in caduta fosse tale da rendere trascurabile la resistenza delle strutture intatte sottostanti che, appunto, è come dire assumere la resistenza delle colonne pari a zero.


beh, in un certo senso è così perché questa energia di distruzione di un piano, che io ho stimato in un paio di GJ, é effettivamente MOLTO PIU' PICCOLA della "tremendous energy" dei piani in caduta, a parte il caso del primo piano che collassa per il quale ne rappresenta circa il 20%, solo che, se fosse davvero pari a zero, il tempo di caduta sarebbe quello di caduta libera, mentre invece è un po' maggiore.

E' un po' maggiore perché c'è questa forza "viscosa" che fa il lavoro di distruzione e che frena la caduta. Questa forza, e quindi il lavoro che fa, può essere stimata, come ho fatto, dalla misura del tempo di crollo.

Citazione:

Ovviamente nella realtà non è così ma si tratta di un ragionamento iniziale alquanto conservativo a favore della VU, non trovi?


no, non trovo: si tratta solo di un'approssimazione troppo grossolana, che fa sparire dal modello l'effetto che si vuole valutare, cioè l'allungamento del tempo di caduta e la sua verosimiglianza nel caso si abbracci l'una o l'altra teoria.

Io peraltro insisto: non vedo come il tempo di caduta possa essere variato dalla presenza di eventuali cariche esplosive che brillino proprio al piano che la caduta sta distruggendo, a meno che la loro potenza sia comparabile con quella trasmessa dalla forza viscosa.

Citazione:

Allora ti incito: prosegui...


lo farò, dammi tempo!
Inviato il: 19/9/2006 14:10
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#58
Sono certo di non sapere
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Citazione:
mi sa che se fossero state di pastafrolla gli impiegati che ci lavoravano pian piano se le sarebbero mangiate completamente :)


Se prendi le mie solo come semplici battute cercherò di essere più chiaro:

sono partito dal presupposto che una volta innescato il crollo - NON MI INTERESSA COME - ho ipotizzato - come del resto fece lo stesso NIST - che la "tremendous energy" dei piani in caduta fosse tale da rendere trascurabile la resistenza delle strutture intatte sottostanti che, appunto, è come dire assumere la resistenza delle colonne pari a zero. Ovviamente nella realtà non è così ma si tratta di un ragionamento iniziale alquanto conservativo a favore della VU, non trovi?
Allora ti incito: prosegui...

Citazione:
Comunque scusami se non sempre troverò il tempo di rispondere a commenti di questo livello: sai, devo anche guadagnarmi da vivere!


Nessuno naturalmente ti obbliga ad affrontare problematiche se queste sono esterne alle tue conoscenze / capacità / tempo / voglia / ecc....
Nessuno ti obbliga neppure a rispondere immediatamente: prenditi il tuo tempo... solo non saltare a risposte affrettate solo perchè "ti sembra così".
Inviato il: 19/9/2006 13:22
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#57
Ho qualche dubbio
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mi sa che se fossero state di pastafrolla gli impiegati che ci lavoravano pian piano se le sarebbero mangiate completamente :)

Comunque scusami se non sempre troverò il tempo di rispondere a commenti di questo livello: sai, devo anche guadagnarmi da vivere!
Inviato il: 19/9/2006 12:37
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#56
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Immagina che solo il 2% dei 2 GJ necessari a distruggere un piano vadano a finire nella rottura delle travi di acciaio


Non ho capito da dove saltino fuori i 2GJ per distruggere un piano... per me, ad esempio, l'energia per distruggere un piano è nulla perchè le torri sono fatte di pastafrolla.
Inviato il: 19/9/2006 12:21
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#55
Ho qualche dubbio
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Citazione:

no no e ancora no
dimostrami allora che l'energia per rompere una trave di una data dimensione è sufficiente a fonderla... a livello locale e microstrutturale non posso escluderlo, ne dubito cmq, ma nulla di più!


Vuoi tutti i conticini? Ebbene, i conticini avrai!
Immagina che solo il 2% dei 2 GJ necessari a distruggere un piano vadano a finire nella rottura delle travi di acciaio, e immagina che localmente si raggiunga una temperatura di 2500 gradi... Problema: quanti kg di acciaio si possono fondere in tutta la torre?

Allora 2500 K x 0.5 kJ/kg K = 1250 kJ / kg (energia necessaria a fondere 1 kg)
Poi, 2 GJ / 50 = 40 MJ (energia per piano andata a riversarsi su sezioni ben definite delle colonne di acciaio)
E ancora, 110 piani x 40 MJ / 1.25 MJ/kg = 3500 kg circa di acciaio fuso.


Citazione:

non ci siamo...


chevuoddì ?
Vuol dire che hai un'idea di quanto esplosivo ci vuole o che non hai idea?
Premetto: io non ce l'ho!
So solo che (caso del primo piano che viene macinato, e quindi quello che richiede meno potenza, essendo che la durata della distruzione è maggiore) per fornire 2 GJ in un secondo ci vogliono due centrali nucleari di grosso taglio funzionanti a pieno regime.

Citazione:

grazie ma se permetti posso dire che nemmeno da parte tua ho letto alcuna critica e tantomeno proposte alternative


Critica a che cosa? Che io sappia non sono state avanzate molte ipotesi sui motivi del crollo. C'è quella delle cariche esplosive, che non scarto a priori anche se mi suscita dei dubbi, e poi c'è quella fumosa del NIST, che se non vado errato chiama in causa alte temperature nelle colonne di sostegno e che ho criticato proprio per quel motivo.

Quanto alla mia proposta sul possibile meccanismo di innesco del crollo, ho detto che la posterò! Un pochino di pazienza ancora, please.

Ti prego però di non essere aggressivo perché confesso che lo patisco: stiamo solo ragionando!
Inviato il: 19/9/2006 12:11
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#54
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Se per "moscio" intendi "pacato", ti ringrazio per il complimento.


No!

Per "moscio" intendo che avrei preferito che le tue conclusioni seguissero i calcoli di modello non che li sostituissero.

Citazione:
E' stata una carica esplosiva? Se sì, allora c'era nelle vicinanze il picciotto con la consolle che ha contato i piani ed ha schiacciato il bottone giusto, ma questa mi sembra un po' troppo fantasiosa.


Trovi difficile contare? Credo che dopo cinque minuti tutti sapessero quali piani fossero coinvolti dall'impatto. Anche questa è una obiezione inconsistente.

Citazione:
Peraltro l'aggiunta di esplosivi per facilitare la caduta avrebbe un effetto osservabile facilmente solo se la loro energia distruttiva fosse paragonabile a 2 GJ per piano. Quanto esplosivo ci vuole per ottenere ciò?


non ci siamo...

Citazione:
Insomma: l'argomento della velocità di crollo a mio avviso è neutro, cioè non può essere invocato né a favore né contro alcuna versione dei fatti.


Dai... non abbatterti così... prova!

Citazione:
Sai sicuramente che per la diffusione del calore ci vuole tempo, no? In queste condizioni il calore prodotto rimane tutto lì, e quindi è sufficiente a fondere localmente diversi kg di acciaio per ogni rottura (e le rotture sono state tante!)


no no e ancora no
dimostrami allora che l'energia per rompere una trave di una data dimensione è sufficiente a fonderla... a livello locale e microstrutturale non posso escluderlo, ne dubito cmq, ma nulla di più!

Citazione:
Io un'ipotesi la sto perfezionando, e presto la posterò (mi piacerebbe aprire un thread apposito per discuterla), ma finora non ho visto nulla di serio su questo punto.


grazie ma se permetti posso dire che nemmeno da parte tua ho letto alcuna critica e tantomeno proposte alternative
Inviato il: 19/9/2006 10:57
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#53
Ho qualche dubbio
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Citazione:

Tutti sti discorsi e poi concludi in un modo così moscio?


Se per "moscio" intendi "pacato", ti ringrazio per il complimento.

Per il resto, quello che voglio dire (e che ho già detto chiaramente) è che la velocità di collasso osservata per le torri mi sembra congrua, e non credo che ci sia bisogno di invocare delle esplosioni per giustificarla, a meno che non si voglia sostenere che un paio di GJ non sono sufficienti a distruggere 4 metri di torre.

Peraltro l'aggiunta di esplosivi per facilitare la caduta avrebbe un effetto osservabile facilmente solo se la loro energia distruttiva fosse paragonabile a 2 GJ per piano. Quanto esplosivo ci vuole per ottenere ciò?

Insomma: l'argomento della velocità di crollo a mio avviso è neutro, cioè non può essere invocato né a favore né contro alcuna versione dei fatti.

Va quindi messo insieme a quello del metallo fuso nel mucchio di detriti, per il quale, come ho già detto, concordo con rigel che in primavera scriveva sul thread dedicato a questo argomento. Non per rivangare, max, ma pensi proprio che la piegatura, snervatura e poi rottura di una trave tutto in qualche millisecondo non sia in grado di fondere localmente l'acciaio? Sai sicuramente che per la diffusione del calore ci vuole tempo, no? In queste condizioni il calore prodotto rimane tutto lì, e quindi è sufficiente a fondere localmente diversi kg di acciaio per ogni rottura (e le rotture sono state tante!). Morale: anche l'acciaio fuso non è di per sé un buon argomento per discernere tra le diverse versioni dei fatti, perché ci sarebbe stato in ogni caso.

Citazione:

Tutti sti discorsi e poi concludi in un modo così moscio?


Non ho ancora concluso!
Ma mi sto avvicinando alla conclusione, un po' di pazienza!

L'altra questione su cui ho ragionato finora (vedi discussione sul "Mito # 3") è quella della temperatura raggiunta dalle travi portanti a causa dell'incendio del kerosene dell'aereo. Per me questa temperatura molto probabilmente non ha mai superato neanche i 100 Celsius, e quindi è difficile pensare ad un indebolimento significativo delle travi per temperatura come sostenuto da molti (mi sembra di aver capito dal rapporto del NIST che lo sostengano anche loro).

Allora il problema critico é stabilire che cosa è stato ad innescare il crollo. Non ho ancora visto nessuna ipotesi convincente su questo punto cruciale. Mi pare che tutto sommato anche nel rapporto del NIST si possa leggere tra le righe che allargano le braccia.

E' stata una carica esplosiva? Se sì, allora c'era nelle vicinanze il picciotto con la consolle che ha contato i piani ed ha schiacciato il bottone giusto, ma questa mi sembra un po' troppo fantasiosa.

E se non è stata una carica brillata proprio lì, può essere stato lo scrollone prodotto da un'esplosione fatta brillare al piano terra? Boh!

Io un'ipotesi la sto perfezionando, e presto la posterò (mi piacerebbe aprire un thread apposito per discuterla), ma finora non ho visto nulla di serio su questo punto.
Inviato il: 19/9/2006 9:49
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#52
Sono certo di non sapere
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Penso però che anche chi sostiene che ovviamente tale lavoro è insufficiente a completare l'opera, e che quindi non si può che assumere che il crollo è stato assistito con l'esplosivo, non abbia nessuna evidenza per sostenere questa sua affermazione.


Eppure c'è chi ha tentato: cerca nelle traduzioni...

Citazione:
Ritengo quindi che quello della velocità di crollo non sia un argomento valido per sostenere che le torri sono state abbattute con un procedimento di demolizione controllata.


Tutti sti discorsi e poi concludi in un modo così moscio?
Inviato il: 19/9/2006 1:35
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#51
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Viscoso implica qualcosa di continuo: qui non c'è niente di continuo. La forza esercitata dalle colonne, tanto per cominciare, viene applicata in una frazione di secondo dunque parleremo di una successione di impulsi.


se è per questo anche la resistenza dell'aria all'avanzamento di un veicolo, piuttosto che la spinta del vento sulle torri gemelle, sono l'effetto di tanti piccoli impatti con tanti piccoli pezzetti di materia, però nessuno si sognerebbe mai di modellizzarle in altro modo che non con una forza. Questo perché quello che interessa è l'accelerazione (f=ma) oppure il lavoro che occorre fare per vincere la resistenza (cioè una energia).

Del resto io non lo so se quel paio di GJ che si può pensare sia il lavoro che fa la forza viscosa ad ogni piano della torre per distruggerlo (nel caso appunto che il tempo di caduta sia maggiore del 10% di quello di caduta libera) sia sufficiente da solo a distruggere quel piano. Propendo per il sì, ma non lo so di sicuro.

Penso però che anche chi sostiene che ovviamente tale lavoro è insufficiente a completare l'opera, e che quindi non si può che assumere che il crollo è stato assistito con l'esplosivo, non abbia nessuna evidenza per sostenere questa sua affermazione.

Ritengo quindi che quello della velocità di crollo non sia un argomento valido per sostenere che le torri sono state abbattute con un procedimento di demolizione controllata.
Inviato il: 18/9/2006 22:34
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#50
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Dunque, sulla forza viscosa, o di attrito come pare tu preferisca (è la stessa cosa, ma a me pare più adatto "viscosa")


Viscoso implica qualcosa di continuo: qui non c'è niente di continuo. La forza esercitata dalle colonne, tanto per cominciare, viene applicata in una frazione di secondo dunque parleremo di una successione di impulsi.
Già con queste premesse il modello ad attrito è di difficile applicazione e risulterebbe un'astrazione di tipo "black-box".

Citazione:
L'elaborazione dei modelli fisici è un continuo interagire tra l'osservazione e l'invenzione del modello. In principio però c'è comunque l'osservazione.


Credo che sui principi base della fisica meccanica non possano esserci dubbi e neppure dubbi possono esserci sui risultati quando tali modelli sono applicati in modo marcatamente conservativo.

Comunque non voglio fare il gufo, se hai dei calcoli e dei modelli da mostrare sono certamente ben accetti (ma subiranno la stessa critica degli altri )
Inviato il: 18/9/2006 21:32
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  •  manalive
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#49
Ho qualche dubbio
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scusa, max!
nel rispondere ad Ashoka questa mattina mi era sfuggito il tuo post di stanotte, motivo per cui ti leggo solo ora.

Dunque, sulla forza viscosa, o di attrito come pare tu preferisca (è la stessa cosa, ma a me pare più adatto "viscosa"):
1) è chiaro che c'è, a qualunque causa sia dovuta, altrimenti il pezzo di torre che cade andrebbe giù in caduta libera con accelerazione g
2) è la forza che ci vuole per fare sull'altezza di un piano il lavoro necessario a maciullarlo, polverizzarlo, distruggerlo, scaldarlo e quant'altro. Come tale sarà probabilmente maggiore nei piani bassi che in quelli alti perché sono costruiti in modo da sostenere più peso, ma la differenza non sarà così grande, motivo per cui nel mio modello semplificato l'ho considerata costante, col risultato che ho ipotizzato che il moto sia uniformemente accelerato. L'accelerazione è minore di g perché oltre alla forza di gravità che spinge in basso c'è anche questa forza viscosa che spinge verso l'alto. Comunque un controllino su questo fatto che il moto sia uniformemente accelerato si può forse provare a farlo sui filmati (probabilmente però con un'incertezza piuttosto elevata).
3) per calcolare la forza viscosa basta fare come ho fatto nell'esempio, è semplicissimo! Nell'esempio assumevo che il tempo di caduta fosse maggiore del 10% di quello della caduta libera. In questo caso la forza viscosa, o di attrito, risulta essere un quinto della forza peso del pezzo che cade. Tutto lì !! Questo perché il prodotto (accelerazione x tempo di caduta al quadrato) si mantiene uguale tra i due casi, essendo il doppio dell'altezza della torre.

La domanda critica, in ordine alla decisione se la velocità di collasso è stata "troppo" grande per un crollo non assistito, è la seguente:
<>

Se è sufficiente, allora non c'è bisogno di assistere il crollo, altrimenti ci vogliono degli esplosivi.
Tutto qui !! Questa a mio avviso è l'unica domanda dirimente che si può porre sulla velocità di crollo.

Citazione:

PS: credo sia meglio partire dai modelli e verificare che questi non funzionano piuttosto che il viceversa


L'elaborazione dei modelli fisici è un continuo interagire tra l'osservazione e l'invenzione del modello. In principio però c'è comunque l'osservazione.
Inviato il: 18/9/2006 18:40
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#48
Ho qualche dubbio
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"La prima parte del lavoro meccanico che subisce la colonna interviene nel campo elastico: la colonna non si riscalda ma si accorcia/allunga. Durante lo snervamento e la fase di deformazione plastica si riscalda"

ESATTO

"ma non arriva certamente a fondersi, nemmeno localmente."

Questa mi sembra un'affermazione per lo meno azzardata! E' chiaro che , essendo il tutto estremamente veloce, tutto il calore sviluppato rimane lì, a scaldare una massa di materiale limitata. Per dire che non si può fondere occorre allora sostenere l'affermazione con dei calcoli dettagliati.

Peraltro è noto che quella di sparare un pezzo di metallo contro un altro è una tecnica di saldatura esistente, e funziona perchè i due pezzi si fondono localmente. Poi si raffreddano e si risolidificano perché interviene la conduzione.

Nel caso delle pozze di metallo fuso nel mucchio di detriti questo non è avvenuto per l'impossibilità di diffuione del calore, qualunque sia stato il meccanismo di formazione del metallo fuso.

"Cmq si era già discusso dell'acciaio fuso qui con argomentazioni simili, quindi vi invito a leggere quel thread (e magari continuare lì se volete)"

Hai ragione. Era solo per non spezzettare troppo la discussione sulla mia linea di pensiero che con max piano avevamo pensato di farla qui.

Cmq mi rileggerò meglio il thread "metallo fuso" per vedere se trovo materiale adatto. Grazie
Inviato il: 18/9/2006 8:05
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#47
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Citazione:
Per il resto direi invece che dovrebbe essere abbastanza accettabile che una gran parte del lavoro fatto dalla forza viscosa sia fatto sulla struttura portante, cioè sull'acciaio delle colonne. Quindi non mi stupirei affatto se dove queste colonne fanno il maggior lavoro, cioè dove si piegano e poi si rompono, lì il riscaldamento sia tale da fonderle localmente. Tieni anche conto del fatto che tali piegature e rotture avvengono in una frazione piccolissima di secondo, e quindi con l'impiego di una potenza immane.


Però non funziona così.
La prima parte del lavoro meccanico che subisce la colonna interviene nel campo elastico: la colonna non si riscalda ma si accorcia/allunga.
Durante lo snervamento e la fase di deformazione plastica si riscalda ma non arriva certamente a fondersi, nemmeno localmente.
Quando infine raggiunge il carico di rottura e poi si rompe non fa più parte della struttura e non riceve più sollecitazioni meccaniche; quindi si raffredderà di nuovo.

Ashoka

P.S.

Cmq si era già discusso dell'acciaio fuso qui con argomentazioni simili, quindi vi invito a leggere quel thread (e magari continuare lì se volete)
Inviato il: 18/9/2006 0:48
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#46
Sono certo di non sapere
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Manalive,

Citazione:
Quindi non mi stupirei affatto se dove queste colonne fanno il maggior lavoro, cioè dove si piegano e poi si rompono, lì il riscaldamento sia tale da fonderle localmente.


A livello mircrostrutturale cmq...

Citazione:
Del resto la forza viscosa ipotizzata nel mio esempio, che era solo un quinto del peso del pezzo di torre che cadeva, faceva solo nel primo secondo un lavoro di 2 GJ, sviluppando quindi 2 GW.


Non vi è dubbio che molto, moltissimo vada in calore

MA

con un semplice calcolo abbiamo visto che se anche tutta l'energia potenziale si trasformasse in calore, cosa assolutamente impossibile, questa non sarebbe neppure sufficiente a scaldare di un grado l'intera massa!

Citazione:
Eh no eh: è l'energia che fa il lavoro di distruzione!!!


Ma guarda che il problema lo puoi vedere dai punti di vista che preferisci

Citazione:
E' vero, al forza viscosa è una forza media, ma se guardi la legge "f=Ma" è proprio la forza che rallenta la caduta!


Chi la sa calcolare la forza di attrito? Su quali modelli se non sappiamo neppure come le torri sono crollate?
Se fai attenzione sono partito da un modello conservativo (per il crollo) ignorando questo "attrito" il quale andrebbe evidentemente ad allungare così tanto il tempo di collasso da rendere ogni discorso pro-versione ufficiale inutile.

Citazione:
Perché non dovrebbe essere accettabile partire dai dati sperimentali sul tempo di caduta e da lì dare una valutazione di questa forza viscosa (come ho fatto io?)


Dicci... per me il modello più semplice sarebbe una distribuzione lineare di questa forza tale da essere pari almeno al carico statico (tipo 5000 MN al piano terra e 0 all'ultimo piano)... eventualmente si potrebbe ridurre di un fattore (esempio: 10) per modellizzare il fatto che una volta iniziata la deformazione la resistenza della colonna si riduce a 0 molto velocemente.

Qualunque sia il modello scelto questo potrebbe quindi essere inserito nel modello di conservazione della quantità di moto che non tiene conto della resistenza delle torri.

PS: credo sia meglio partire dai modelli e verificare che questi non funzionano piuttosto che il viceversa
Inviato il: 18/9/2006 0:28
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#45
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mmm...
mi spiace, ma su alcuni punti critici del tuo post non sono d'accordo!

è chiaro che l'energia persa non va tutta in calore, però quasi tutta! Quello che non va in calore sepolto va in:
1) riscaldamento dell'aria e dei dintorni, anche portato dalla polvere calda (a volte citata)
2) reazioni chimiche endoterme (quali?)
3) evaporazione e sublimazione
tutto il resto va in calore, nella misura in cui le deformazioni sono plastiche. E anche le rotture e polverizzazioni del cemento direi che fanno più che altro calore, ma lì bisognerebbe chiedere a un collega esperto di cemento (potrei anche farlo)

Per il resto direi invece che dovrebbe essere abbastanza accettabile che una gran parte del lavoro fatto dalla forza viscosa sia fatto sulla struttura portante, cioè sull'acciaio delle colonne. Quindi non mi stupirei affatto se dove queste colonne fanno il maggior lavoro, cioè dove si piegano e poi si rompono, lì il riscaldamento sia tale da fonderle localmente. Tieni anche conto del fatto che tali piegature e rotture avvengono in una frazione piccolissima di secondo, e quindi con l'impiego di una potenza immane.

Del resto la forza viscosa ipotizzata nel mio esempio, che era solo un quinto del peso del pezzo di torre che cadeva, faceva solo nel primo secondo un lavoro di 2 GJ, sviluppando quindi 2 GW.

Citazione:

lasciamo perdere l'energia, bestia difficile e complicata, parliamo invece del momento...


Eh no eh: è l'energia che fa il lavoro di distruzione!!!

Citazione:

E' vero che un incendio isolato da una coperta termica può bruciare per giorni, forse settimane intere... ma non certo produrre temperature talmente alte (1500°C???) da fondere l'acciaio. Parliamo di incendi latenti a contenuto minimo di ossigeno.


mannò! qui non si tratta di incendi sviluppatisi sotto la coperta! Ci sono delle cose roventi che si sono scaldate per il lavoro sopportato durante la caduta e all'impatto finale che vengono poi improvvisamente coperte dallo strato isolante!

Insomma: non dico che sia necessariamente così, ma che la mia ipotesi sull'origine del metallo fuso e sufficientemente plausibile da rendere per lo meno pericoloso spingere l'acceleratore sul metallo fuso come fatto decisivo al fine di invalidare la versione ufficiale e rendere necessario ricorrere all'ipotesi della thermite.

Come dicevo, bisogna fare attenzione a non darsi la zappa sui piedi. Io questo argomento lo ritengo un'arma a doppio taglio.

Invece sulla questione della velocità di caduta ho molto meno dubbi sul mio modello. E' vero, al forza viscosa è una forza media, ma se guardi la legge "f=Ma" è proprio la forza che rallenta la caduta!

Perché non dovrebbe essere accettabile partire dai dati sperimentali sul tempo di caduta e da lì dare una valutazione di questa forza viscosa (come ho fatto io?)
Inviato il: 17/9/2006 23:18
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Re: Modelli di trasferimento quantità di moto per il WTC1
#44
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Ciao manalive,
sai che non riesco a seguirti?

Citazione:
Premetto che non mi è chiaro perché si assuma a priori che un collasso indotto artificialmente debba essere più veloce di un collasso spontaneo.


Hai letto il primo post in cui propongo un modello semplificato?

Certamente il limite inferiore del tempo di collasso è il tempo di caduta di un grave (escludendo retrorazzi montati sul tetto delle torri) quindi "una decina di secondi" è il minimo.
Tuttavia neppure in una demolizione contollata classica con sequenza bottom-top si è in grado di arrivare a tale limite... comunque il crollo delle TT è durato più della caduta di un grave. Ho stimato in [15, 17] secondi il tempo di crollo per la torre nord.

Citazione:
Calcolando massa x dislivello x accelerazione di gravità si ottiene circa 1TJ (1 Tera Joule), che è ¼ di kiloton TNT equivalente, per dirla col linguaggio dei bombaroli nuke, vale a dire circa 1/60 dell’energia liberata da Little Boy sopra Hiroshima.


Allora perchè non usare la formula E=MC2? Così abbiamo l'energia per distruggere l'intero sistema solare! Scusa...

A parte gli skerzi:
Non vi è dubbio che l'energia (potenziale) "persa" sia pari in totale a, cifra tonda, 1000 GJ... ma occorre mettersi d'accordo su dove tale energia sia andata a finire:

- viene persa nel corso del collasso per distruggere la torre stessa: se mi fai andare tutta l'energia potenziale in calore allora chi fa crollare la torre?
- l'energia viene immagazzinata nell'acciaio ma non solo come calore ma anche come deformazione (def. plastica acciaio, polverizzazione cemento, rottura travature, ecc...)
- l'energia che viene trasformata in calore è un sottoprodotto della deformazione (provate a piegare avanti e indietro una cucchiaino) ma viene redistribuita su tutta la massa (ovvero il mezzo milione di tonnellate) non certo focalizzata in un unico punto (e come potrebbe?) dunque l'idea che si possa creare la fusione del metallo a causa di urti è, lasciamelo dire, fantasiosa. Non escludo che possa avvenire a livello locale in prossimità del taglio... ma trasformare una colonna in un "blob"... mmmhhh
- Non esistono precedenti di un tale fenomeno (se è per questo neppure di crolli...come li chiami?... "naturali"?)
- dopo i crolli di edifici a causa di terremoti, ad esempio, seppure di modeste dimensioni (d'altro canto è meno la massa da scaldare quindi le proporzioni sono simili) non si osservano macerie fumanti!
- E' vero che un incendio isolato da una coperta termica può bruciare per giorni, forse settimane intere... ma non certo produrre temperature talmente alte (1500°C???) da fondere l'acciaio. Parliamo di incendi latenti a contenuto minimo di ossigeno.

Vabbè basta skerzare... supponiamo che tutta l'energia si trasformi TOTALMENTE in calore...

con un calore specifico medio di circa 1 KJ/Kg K avremmo bisogno, per innalzare la temperatura di 1 misero grado, di qualcosa come (uso i tuoi dati sulla massa totale)

500 * 10^6 Kg * 1 KJ/Kg K = 0,5 TJ ogni grado

quindi il tuo "tera joule" avrebbe al massimo innalzato la temperatura di 2 gradi (nel caso ideale... cioè 0 di 0 in pratica ) quindi mi spiace... ma il tuo ragionamento si infrange miseramente contro la spietata legge dei numeri.

Morale della favola:

E' chiaro che se fosse avvenuta la fusione dell'acciaio la causa non potrebbe essere nè il crollo nè l'incendio.

lasciamo perdere l'energia, bestia difficile e complicata, parliamo invece del momento...
Inviato il: 17/9/2006 22:27
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