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  Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.

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  •  Davide71
      Davide71
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#151
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 8/7/2006
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Ciao Descartes, una tua introduzione alla teoria evoluzionista come viene vista dagli scienziati moderni sarebbe la benvenuta, almeno dal sottoscritto. Probabilmente la criticherei, ma avresti la mia gratitudine lo stesso. Non è necessario però aprire un altro topic.
Come avete notato i miei interventi mirano a ridimensionare il ruolo del caso e delle mutazioni genetiche nell'evoluzione. Perciò io non rinnego i dati che la scienza mette a disposizione, ma solo la teoria che viene usata per spiegarli.
A questo punto ritengo necessaria un'apparente digressione.
Gli antichi dividevano il mondo in 3 regni: il regno minerale, il regno vegetale e quello animale. Ogni regno era superiore al precedente. Io ritengo personalmente che entrambi i regni ospitino creature viventi. Il regno minerale ospita i microorganismi.
Orbene è un fatto che la stratigrafia dei fossili riveli un ordine successivo nella comparsa delle forme di vita che riproduce precisamente la successione dei regni.
Non solo. Se vogliamo limitare la trattazione al solo regno animale notiamo che esso si divide in 5 classi. La classe degli invertebrati, dei pesci, dei rettili, degli uccelli e dei mammiferi. Gli scienziati hanno teorizzato un numero di classi enorme, ma secondo me hanno solo introdotto delle complicazioni concettuali.
Sta di fatto che, di nuovo, la stratigrafia dei fossili mostra un incredibile progressione nella quale, nelle varie ere geologiche, ogni classe ha il suo momento di gloria, cioè il predominio incontrastato sulla Terra.
Prima di continuare ricordo che la differenza di complessità tra il mondo animale e quello vegetale non si traduce in un'analoga differenza di complessità del patrimonio genetico, e questo va a favore della mia teoria secondo la quale esso non contiene l'intero codice genetico dell'essere che lo ospita.
Perciò una modifica del codice genetico non basta a 'trasformare' un animale in un altro.
Considerato che, di nuovo, attribuire al caso un comportamento razionale del genere è assurdo, ma soprattutto antiscientifico, mi aspetto che si battano altre strade.
Io, nel prosieguo, ne proporrò una, ma essa presuppone l'accettazione di teorie che la scienza attuale non vuole neanche prendere in considerazione.
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 15/9/2006 11:55
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  •  AteNa
      AteNa
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#152
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 14/8/2006
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Descartes, con tutto il rispetto, se fosse così semplice bastrebbe seguire una dieta sana per non avere il diabete. No?
Ma l'ereditaritarietà del diabete, di diabete non di tipo alimentare, ecc. dove li metti?
Ti faccio un esempio:
mia madre dall'anno scorso è diabetica (n.d.r. non l'ha scoperto l'hanno scorso, ha vari problemi di salute quindi fà spesso ii controlli), ripeto, lei dall'anno scorso è diabetica, ha un normalissimo diabete di tipo 2, proprio come nessuno, adesso mi spieghi perchè io, nonostante non sia diabetica, ho scoperto di avere un problema causato dall'eriditarietà del diabete?
Nonostante in famiglia nessuno dei miei parenti stretti è diabetico e mia madre, 20 anni fà, non lo era. Come è possibile?
Se non somigliassi a mio padre potrei pensare di essere la figlia del postino

Poi, con tutto il rispetto, io trovo un tantino offensiva la tua teoria, il diabete, nei casi più gravi, porta alla cecità, alla cancrena degli arti inferiori ed anche alla morte, secondo te, tutte queste persone sono una gran massa di idioti che continuano a mangiano cereali fino a scoppiare? Io direi di no.

Citazione:

PikeBishop scrive:
E' bello avere una risposta per tutto ed e' facile, basta aprire un libro scritto da almeno tre autori: dicono sempre la verita' e riescono persino nell'impresa impossibile di dimostrare che qualcosa non esiste.


Stranamente continuo ad essere totalmente d'accorco con te
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Inviato il: 15/9/2006 14:29
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  •  ivan
      ivan
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#153
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 22/7/2004
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Citazione:


Ti faccio un esempio:
mia madre dall'anno scorso è diabetica (n.d.r. non l'ha scoperto l'hanno scorso, ha vari problemi di salute quindi fà spesso ii controlli), ripeto, lei dall'anno scorso è diabetica, ha un normalissimo diabete di tipo 2, proprio come nessuno, adesso mi spieghi perchè io, nonostante non sia diabetica, ho scoperto di avere un problema causato dall'eriditarietà del diabete?
Nonostante in famiglia nessuno dei miei parenti stretti è diabetico e mia madre, 20 anni fà, non lo era. Come è possibile?
Se non somigliassi a mio padre potrei pensare di essere la figlia del postino

Poi, con tutto il rispetto, io trovo un tantino offensiva la tua teoria, il diabete, nei casi più gravi, porta alla cecità, alla cancrena degli arti inferiori ed anche alla morte, secondo te, tutte queste persone sono una gran massa di idioti che continuano a mangiano cereali fino a scoppiare?



Questa storia dell'epidemia di diabete che continua a progredire, nel silenzio mediatico, meriterebbe un forum a parte.

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The undeserving maintain power by promoting hysteria F. Herbert

You don't need to take drugs to hallucinate: improper language can fill your world with phantoms and spooks of many kinds R. A. Wilson

La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2006 14:54
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  •  Clorofilla
      Clorofilla
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#154
Mi sento vacillare
Iscritto il: 6/7/2006
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Citazione:

Davide71 ha scritto:
Ciao Descartes, una tua introduzione alla teoria evoluzionista come viene vista dagli scienziati moderni sarebbe la benvenuta, almeno dal sottoscritto. Probabilmente la criticherei, ma avresti la mia gratitudine lo stesso. Non è necessario però aprire un altro topic.
Come avete notato i miei interventi mirano a ridimensionare il ruolo del caso e delle mutazioni genetiche nell'evoluzione. Perciò io non rinnego i dati che la scienza mette a disposizione, ma solo la teoria che viene usata per spiegarli.
A questo punto ritengo necessaria un'apparente digressione.
Gli antichi dividevano il mondo in 3 regni: il regno minerale, il regno vegetale e quello animale. Ogni regno era superiore al precedente. Io ritengo personalmente che entrambi i regni ospitino creature viventi. Il regno minerale ospita i microorganismi.
Orbene è un fatto che la stratigrafia dei fossili riveli un ordine successivo nella comparsa delle forme di vita che riproduce precisamente la successione dei regni.
Non solo. Se vogliamo limitare la trattazione al solo regno animale notiamo che esso si divide in 5 classi. La classe degli invertebrati, dei pesci, dei rettili, degli uccelli e dei mammiferi. Gli scienziati hanno teorizzato un numero di classi enorme, ma secondo me hanno solo introdotto delle complicazioni concettuali.
Sta di fatto che, di nuovo, la stratigrafia dei fossili mostra un incredibile progressione nella quale, nelle varie ere geologiche, ogni classe ha il suo momento di gloria, cioè il predominio incontrastato sulla Terra.
Prima di continuare ricordo che la differenza di complessità tra il mondo animale e quello vegetale non si traduce in un'analoga differenza di complessità del patrimonio genetico, e questo va a favore della mia teoria secondo la quale esso non contiene l'intero codice genetico dell'essere che lo ospita.
Perciò una modifica del codice genetico non basta a 'trasformare' un animale in un altro.
Considerato che, di nuovo, attribuire al caso un comportamento razionale del genere è assurdo, ma soprattutto antiscientifico, mi aspetto che si battano altre strade.
Io, nel prosieguo, ne proporrò una, ma essa presuppone l'accettazione di teorie che la scienza attuale non vuole neanche prendere in considerazione.


Veramente i regni sono cinque, Monera (procarioti), protisti, piante, funghi, animali.

I batteri vivono, come tutti gli altri organismi, a contatto con la parte organica (altri organismi e molecole biologiche) ed inorganica.

Quanto al "dominio incontrastato" di alcune classi, direi che è più uno stereotipo che un fatto reale. Se vogliamo proprio dirla, le piante (dalle alghe unicellulari alle angiosperme) hanno sempre fatto numero ed anche oggi la maggioranza della "biomassa" è loro.

Non ho ben capito, scusami, il discorso sul Dna fra piante ed animali e la loro complessità.
Inviato il: 15/9/2006 16:09
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  •  AteNa
      AteNa
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#155
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 14/8/2006
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Citazione:

ivan ha scritto:
Questa storia dell'epidemia di diabete che continua a progredire, nel silenzio mediatico, meriterebbe un forum a parte.



Posso concordare sull'idea di aprire un thread a parte, ma non credo che "epidemia" sia il termine più adatto, perchè.. aspetto il topic
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Inviato il: 15/9/2006 21:21
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#156
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

talas ha scritto:
buongiorno Descartes,forse puoi aiutarmi.
Innznzitutto forse sbaglio a scrivere direttamente ma non sono riuscito a mandare una mail pubblica. Ad ogni modo leggo che ne sai un bel pò.
Vorrei chiederti cosa, frena l'escalation nelle misure dei segnali sessuali, tipo la coda del fagiano o il naso delle scimmie nasica. Perchè non ci sono code di 3 metri. Solo i costi nell'averle o i parassiti o cosa?


Ti rispondo volentieri, questo della selezione sessuale è un altro punto che chiarirò nel thread dedicato all'esposizione della teoria della selezione.

In due parole: il concetto di selezione sessuale fu introdotto da Darwin per evidenziare come una delle forze preponderanti che filtra gli adattamenti è la scelta della femmina (o del maschio) nell'accoppiamento.
In realtà la selezione sessuale non è che un aspetto della selezione naturale, è sufficiente infatti considerare le femmine (o i maschi) che effettuano la scelta come parte dell'habitat. Poichè la selezione naturale prevede che si ci adatta all'habitat in modo da massimizzare la fitness (ovvero il numero di discendenti, secondo Darwin, e il numero di geni nel pool genetico della popolazione, secondo Hamilton), gli animali presentano anche adattamenti ai gusti dei loro partner.

Se ad esempio il pavone femmina ha come gusto la grandezza e l'intensità dei colori della coda del maschio (in quanto segnala la sua robustezza e l'assenza di parassiti che lascerebbero macchie), allora ovviamente i maschi della specie che accumulano mutazioni che accrescono la lunghezza e rendono i colori più vivaci hanno un vantaggio evolutivo, riuscendo a conquistare più femmine di quelli che hanno mutazioni diverse.

Come mai la coda allora non cresce all'infinito? Per la stessa ragione per cui gli alberi non crescono fino in cielo (la famosa domanda di Gould): perchè gli adattamenti hanno un costo, e le risorse sono limitate.

Il costo della lunghezza della coda è dato da vari fattori: costo in calorie per sostenerlo, costo in risorse del sistema immunitario per difenderlo dai parassiti, e costo in termini di vite perse in quanto si è più visibili ai predatori.

Tali costi devono quindi essere controbilanciati dal vantaggio in termini di fitnesse, ovvero di accoppiamenti, che si guadagnano in più. Ad esempio se un gene che codifca una coda più lunga costa il 30% in più di morti a causa dei predatori, ma garantisce allo stesso tempo un 31% di accoppiamenti in più, è conveniente e sarà selezionato positivamente e si diffonderà nel pool.

Ma se una mutazione sale troppo, i vantaggi in termini di fitness non sono controbilanciati, e quindi il gene mutante non viene selezionato e sparisce nel giro di una o due generazioni.

La cosa è stata ampliamente provata nel 1996 da simulazioni di population genetics fatte al computer:
Werner, G. (1996). Why the peacock’s tail is so short: Limits to sexual selection. In Proceedings of Artificial Life V, pages 23–32.

Citazione:

Se c'è questo "freno" allora perchè dopo tantissimi anni di selezione non c'è un livellamento dei maschi e c'è invece ancora una certa variabilità?


La variabilità c'è sempre. Se non ci fosse, la selezione naturale non potrebbe operare, poichè le mutazioni non avverrebbero e quindi non potrebbero accumularsi. Il DNA fa mutazioni continue, e le code dei pavoni oscillano intorno al valor medio anche di molto, ma grazie alla selezione naturale, in media si mantengono sempre su quel valore teorico che rappresenta l'equilibrio tra vantaggio riproduttivo e costi che abbiamo detto.
Inviato il: 15/9/2006 21:30
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  •  talas
      talas
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#157
So tutto
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Grazie mille Descartes,
quindi se ho capito bene la variabilità dai caratteri è mantenuta da errori di copiatura del DNA, altrimenti, riamanendo costanti tutti gli altri fattori tipo ambiente, predatori ecc. i pavoni sarebbero tutti identici almeno nel loro fenotipo?

zeb
Inviato il: 15/9/2006 21:52
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#158
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Descartes, con tutto il rispetto, se fosse così semplice bastrebbe seguire una dieta sana per non avere il diabete. No?


E infatti è così. Se non mangi carboidrati, il diabete non ti viene. Le popolazioni che vivono in regioni dove non c'è agricoltura, non conoscono il diabete.

Citazione:

Ma l'ereditaritarietà del diabete, di diabete non di tipo alimentare, ecc. dove li metti?


L'ereditarietà è l'ereditarietà alla predisposizione, ovvero si ereditano questo o quel meccanismo che è il primo a rompersi se si introduce qualcosa di alieno (dal punto di vista evoluzionistico) come i carboidrati nell'organismo.

Citazione:

adesso mi spieghi perchè io, nonostante non sia diabetica, ho scoperto di avere un problema causato dall'eriditarietà del diabete?


Di quale problema si tratta?

Citazione:

Poi, con tutto il rispetto, io trovo un tantino offensiva la tua teoria, il diabete, nei casi più gravi, porta alla cecità, alla cancrena degli arti inferiori ed anche alla morte, secondo te, tutte queste persone sono una gran massa di idioti che continuano a mangiano cereali fino a scoppiare? Io direi di no.


Forse non hai capito una cosa, o mi sono spiegato male io: una volta che il diabete ti è venuto, significa che il meccanismo (nel pancreas o nella parete cellulare) si è rotto, e non si può più tornare indietro, neanche se si mangia solo carne per il resto della propria vita.

Anzi, da quello che si è visto la "rottura" di questi due meccanismi avviene molto prima, nell'età adolescenziale, e quindi già dopo una certa età il danno non è più riparabile anche se si manifesta a 30 anni. Pensa che si è scoperto che lo zucchero che si mette nel latte dei biberon, e perfino gli zuccheri di latte non umano per i bambini piccoli è sufficiente ad innescare il danno in certe persone molto predisposte. Ma il punto rimane: se non si introducessero mai tali carboidrati in eccesso, non si avrebbe mai il diabete, ne di tipo 1 ne di tipo 2.

Questo studio ha infatti di recente dimostrato che diversi fattori nutrizionali determinano l'insorgere del diabete di tipo 1, prima creduto essere totalmente genetico ed impossibile da prevenire:
Soltesz G. Diabetes in the young: a paediatric and epidemiological perspective Diabetologia. 2003 Apr;46(4):447-54. Epub 2003 Apr 11.
link

D'altronde è ovvio: per 2.5 milioni di anni (durata del pleistocene) abbiamo mangiato solo carne e verdure selvatiche. L'invenzione dell'agricoltura è un fenomeno troppo recente per aver consentito al nostro organismo di adattarvisi.

Inoltre non devi spiegarmi quali orribili conseguenze ha il diabete, il fratello di mio nonno è morto di diabete di tipo 1.
Inviato il: 15/9/2006 21:57
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#159
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

quindi se ho capito bene la variabilità dai caratteri è mantenuta da errori di copiatura del DNA, altrimenti, riamanendo costanti tutti gli altri fattori tipo ambiente, predatori ecc. i pavoni sarebbero tutti identici almeno nel loro fenotipo?


Si, esattamente. Se fermassimo oggi le mutazioni, lentamente si "fisserebbe" solo un gene, e tutti gli altri si estinguebbero. Invece per ora le mutazioni ci sono ancora, e a turno grazie alla meiosi gli individui nascono con questo o quel gene tra i vari mutati. Un poco come accade per l'altezza negli uomini. Ovviamente a parità di ambiente (ad esempio se nascessero durante una carestia la coda non la svilupperebbero completamente essendo denutriti, e così via).
Inviato il: 15/9/2006 22:09
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  •  talas
      talas
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#160
So tutto
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grazie molto gentile,
vado avanti con i libri e magari ti ricontatto al proxi dubbio
Inviato il: 15/9/2006 22:29
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  •  ivan
      ivan
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#161
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D'altronde è ovvio: per 2.5 milioni di anni (durata del pleistocene) abbiamo mangiato solo carne e verdure selvatiche. L'invenzione dell'agricoltura è un fenomeno troppo recente per aver consentito al nostro organismo di adattarvisi.




Cioè, per milioni di anni i nostri avi hanno mangiato al fast food: hamburgher, fettine, cotolette e qualche foglia di insalata.

I nostri antenati la frutta non la consocevano e quindi non se ne cibavano.

Nè conoscevano e si cibavano di piante e semi ricche di amido.

Quinidi, la colpa del diabete è da ricercarsi nella povertà: mica c'erano bistecche per tutti, quinid i poveri, che non si potevano permetetre il fast food e che si nutrivano di amidi e frutta sono stati puniti dalla'evoluzione con il diabete.
Così imparano ad essere poveri.


Dico, io, ma come si fa a sostenere questa tesi?

Ma come si fa a dire che patologie complessa come le varie forme di diabete siano riconducibili al solo consumo di carboidrati?

Non è che che dietro c'è la solita paranoia americana: non mangiare spaghetti che ti viene il diabete, non scopare che ti viene l'aids, non bere che ti viene quell'altra cosa brutta, non scaricare nulla da internet che se nò alimenti e foraggi il comunismo, etc etc etc.

No, questa è scienza: lo zucchero causa il diabete; abolite gli zuccheri e abolirete il diabete.
Cioè l'equivalente del proibizionismo in campo alimenatre: al bando gli zuccheri! Solo fettine ed insalata! Niente semi! Niente frutta. Una gioia per la gioventù obesa e viziata di certi quartieri.

Ovviamente, costoro si scordano di dirci e di parlarci dei distruttori del sistema endocrino.

Ci avete fatto caso? Da quando Clinton non è più presidente, non si parla più di Endocrine Distruptors.

Chissà perchè poi.

Mica c' entrano niente il PCB, la diossina, l'arsenico, il DDT e i suoi metaboliti con il diabete e le malattie del sisetma endocrino.

No sono gli zuccheri, quelli che secondo costoro l'uomo non ha mai consumato in milioni di anni passati tra macchei e boschi.

Mica i nostri avi mangiavano le more e le bacche delle siepi o la frutta degli alberi o i semi delle piante.

No, cacciavano i mammuth, li tritavano e ci facevano gustose polpette.

Il primo che ha colto una mela dall'albero ha scatenao il diabete condannando la razza umana ad una atroce sofefrenza.

Fosser rimasto carnivoro, il sitema sanitario nazionale ne avrebbe tratto vantaggio.
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/9/2006 22:39
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  •  Descartes
      Descartes
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#162
Dubito ormai di tutto
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Cioè, per milioni di anni i nostri avi hanno mangiato al fast food: hamburgher, fettine, cotolette e qualche foglia di insalata.

I nostri antenati la frutta non la consocevano e quindi non se ne cibavano.


Il fast food è basato sull'olio, e l'olio in quantità industriali non era certo accessibile nel pleistocene. Inoltre la carne era di selvaggina di gnu e altri animali molto magri, senza un filo di grasso, non di mucche grasse e maiali enormi.

La frutta la conoscevano, ma non era la frutta che vediamo oggi nei supermercati, grossa e piena di polpa zuccherina. Era una frutta NON selezionata artificialmente da migliaia di anni di agricoltura, ed era tutta fibra. Banane piccole (le hai mai mangiate quelle originali?), bacche, ananas piccolissime, etc.

E comunque parliamo di frutta non coltivata: era disponibile in quantità molto limitata (una volta divisa tra la popolazione era davvero una rarità), e cresceva solo in una stagione dell'anno.

L'alimentazione standard, non quella eccezionale, era quindi costituita da carne, verdura e radici.

La celebre "paleo-dieta" del dot. Loren Cordain è basata su una semplice dieta identica a quella che facevano i nostri antenati:



Io l'ho fatta, e ti garantisco che si dimagrisce e si mantiene il peso forma più facilmente perfino di quella a zona (che è comunque molto simile: anche quella riduce i carboidrati.. solo che nella paleo-diet la cosa ha una base scientifica seria, non la semplice misura dell'indice glicemico), e non si sente alcuna stanchezza fisica tipica delle diete. Anzi, la massa muscolare aumenta.

Inviato il: 15/9/2006 22:56
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  •  ivan
      ivan
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#163
Sono certo di non sapere
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l fast food è basato sull'olio, e l'olio in quantità industriali non era certo accessibile nel pleistocene. Inoltre la carne era di selvaggina di gnu e altri animali molto magri, senza un filo di grasso, non di mucche grasse e maiali enormi.

La frutta la conoscevano, ma non era la frutta che vediamo oggi nei supermercati, grossa e piena di polpa zuccherina. Era una frutta NON selezionata artificialmente da migliaia di anni di agricoltura, ed era tutta fibra. Banane piccole (le hai mai mangiate quelle originali?), bacche, ananas piccolissime, etc.

E comunque parliamo di frutta non coltivata: era disponibile in quantità molto limitata (una volta divisa tra la popolazione era davvero una rarità), e cresceva solo in una stagione dell'anno.

L'alimentazione standard, non quella eccezionale, era quindi costituita da carne, verdura e radici.



Le olive i nostri avi mica le conoscevano.

E che dire delle noci: ricche di amidi e olio! Delle perfette sconsociute.

I fichi, poi, si sa, quelli preistorici mica contenevano zucchero.

I maiali preistorici, poi, si sa : neppure un filo di grasso.

I formaggi poi: "lite" fin dai tempi più remoti ( in ilo tempore fu coniato il termine "vacche magre"). E' in tempi moderni, in epoca di allevamenti intensivi, che è stato coniato il termine "vacche grasse".

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Inviato il: 15/9/2006 23:15
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  •  Descartes
      Descartes
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#164
Dubito ormai di tutto
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Le olive i nostri avi mica le conoscevano.

E che dire delle noci: ricche di amidi e olio! Delle perfette sconsociute.

I fichi, poi, si sa, quelli preistorici mica contenevano zucchero.

I maiali preistorici, poi, si sa : neppure un filo di grasso.

I formaggi poi: "lite" fin dai tempi più remoti ( in ilo tempore fu coniato il termine "vacche magre"). E' in tempi moderni, in epoca di allevamenti intensivi, che è stato coniato il termine "vacche grasse".


Olive? Intere si, ma non certo trasformate in olio. Quindi per il 90% fibra.

Per le noci e le noccioline vale lo stesso: le quantità erano modestissime, e si trovavano raramente. Ripeto: non c'era la coltivazione. I posti dove crescevano queste cose erano pochi intorno al villaggio, e finivano subito.

Fichi? Come sopra. Erano rarissimi da trovare in grandi quantità E non sono calorici come pensi. Hanno solo 47 calorie per 100 grammi. Confrontala con le 353 calorie per 100 grammi della pasta di grano.

I maiali preistorici non esistevano. I maiali sono cinghiali addomesticati, e i cinghiali sono un fascio di muscoli (la carne di cinghiale l'hai mai mangiata?).

I formaggi poi nel pleistocene non esistevano affatto. Non esisteva proprio il concetto di allevamento. Forse non hai ben chiaro di che periodo parliamo.

Durante i 2 milioni e mezzo di anni dell pleistocene abbiamo vissuto come oggi vivono gli yanomamo del sud america (tra gli ultimi cacciatori raccoglitori rimasti oggi):






Se controlli la loro alimentazione, vedrai che è esattamente quella che ti ho descritto.
Inviato il: 15/9/2006 23:42
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  •  ivan
      ivan
Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#165
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L'alimentazione standard, non quella eccezionale, era quindi costituita da carne, verdura e radici.

La celebre "paleo-dieta" del dot. Loren Cordain è basata su una semplice dieta identica a quella che facevano i nostri antenati:



Sulle "squisitezze" della cucina di quando non esistevano i frigoriferi, di quando la mamgior parte dell apopolazione era povera ed affamata, ne parla il buon Beppe Bigazzi in diverse sue pubbluicazioni.

Il suo sito: http://www.beppebigazzi.it/index.asp

Mitico Bigazzi.

Un esempio: il brodo al galleto scappato: fatto di verdure perchè il pollo mica c'era.

Un altro esempio: il grano contadino sempre infestato dai vermi ( e comunque meglio loro che il DDT/DDE/DDD sfascia sistema endocrino).

Un altro esempio ancora: il formaggio con i vermi, tutt'ora considerato da molti una leccornia.

Per non parlare delle partite di grano infestate dalla segale cornuta.

Per non parlare poi dei parassiti che sopratutto la carne trasmetteva: un esempio: la tenia.

La stessa carne poi si conservava benissimo: in effetti i mercanti di spezie hanno sempre fatto cattivi affari: le loro spezie, che servivano nella maggior parte dei casi a coprire il'odore delle carne che si deteriorava, non trovavano mai mercato in nessun'epoca.

Le radici poi: il massimo dell'igiene in epoca dove mica c'era l' acqua corrente in tutte le grotte e gli anfratti: facilissime poi da raccogliere e da masticare e digerire; le radici, poi, hanno un sapore poi davvero accattivante.

No, la frutta non 'cera, anzi , non era conosociuta ai più, era un profoto per un'elitè di fanatici vegetariani ( i soliti cospirazionisti presenti in epoche preistoriche): mica abbiamo mani e braccia fatte per raccogleire frutta, abbiamo mani e braccia fatte apposta per scavare radici.

La fruta era piccolissima nella preistoria: analogalmente al pene (vedi i bronzi di Riace ) anch'essa si è evoluta verso dimensioni maggiori.

E le fave! Così ricche di amido! E i ceci! E le cicerchie! No: nella presitoria mica c'erano.

Galeotto fu il contadino che coltivò cereali ed affini!
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Inviato il: 15/9/2006 23:47
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#166
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Sulle "squisitezze" della cucina di quando non esistevano i frigoriferi, di quando la mamgior parte dell apopolazione era povera ed affamata, ne parla il buon Beppe Bigazzi in diverse sue pubbluicazioni.

Il suo sito: http://www.beppebigazzi.it/index.asp

Mitico bigazzi.


Divertente, ma le battute di un tizio che parla dei "capolavori dell'agricoltura", e che è chiaramente di parte, non sono ne prova scientifica ne opinione neutrale, quindi sono poco rilevanti al fine della nostra discussione.
Inviato il: 15/9/2006 23:52
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#167
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Olive? Intere si, ma non certo trasformate in olio. Quindi per il 90% fibra.




Fammi rileggere:

Citazione:


Olive? Intere si, ma non certo trasformate in olio. Quindi per il 90% fibra.








Ditemi che ho letto male, vi prego ...

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Inviato il: 15/9/2006 23:53
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#168
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I maiali preistorici non esistevano. I maiali sono cinghiali addomesticati, e i cinghiali sono un fascio di muscoli (la carne di cinghiale l'hai mai mangiata?).



Si , certo che l'ho mangiata: conosco dei risoranti dove la preparano che è una delizia.

Ma delizia per delizia prefersico lo stocaffisso in umido, con patate, pomodori, olio di olive e un pò di peproncino piccanate.

Altra delizia: insalata di funghi porcini con scaglie di parmigiano e un filo d'olio extravergine d'oliva.

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Inviato il: 16/9/2006 0:01
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#169
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ivan ha scritto:
Citazione:


Olive? Intere si, ma non certo trasformate in olio. Quindi per il 90% fibra.



Ditemi che ho letto male, vi prego ...



Ridi? Strano...

Le olive attuali su 100g hanno 25,1g di grassi, il resto è fibra. E siamo a circa l'80%.

Leggi qui:
http://www.agd.it/alimenti/fruttase.htm

Ma parliamo delle olive attuali, con mezzo cm di polpa intorno al nocciolo. Le olive selvatiche dell'epoca non erano state sottoposte a selezione, ed avevano a si e no la metà della polpa di quelle attuali. Quindi siamo anche al di sotto del 90%.

Inviato il: 16/9/2006 0:02
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#170
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E' da un paio di giorni che ho la senzazione di non avere risposto a qualche cosa, poi, come a tutti i vecchi, mi e' venuta in mente senza apparente motivo ed un po' in ritardo:

Citazione:
Le specie non esistono. Sono una distinzione formale fatta dai biologi per comodità di classificazione. Le mutazioni sono un continuum da una creatura all'altra, non esiste nessun momento "esatto" in cui la specie A diventa la specie B.
Per convenzione si distinguono due gruppi di creature in specie A e B se le due non possono accoppiarsi con esito positivo, ovvero se il figlio che nasce è sano e non è sterile. Ma di fatto, in natura, questo fenomeno è puramente casuale. Infatti prendendo 50% di un DNA e il 50% di un altro, ci sono dozzine di casi in cui escono fuori combinazioni di specie definite diverse che invece danno luogo a figli. Ovviamente più ci si allontana, più le mutazioni sono molte, più difficile diventa. Un cane con una balena difficilmente avranno figli. Mentre specie classificate sulla carta come diverse di primati hanno molto spesso figli ibridi. Questa distinzione chiamata "specie" non è bianco nero, è una sfumatura di grigi, un gradiente di mutazioni che allontanano sempre di più un fenotipo dall'altro fino a rendere poco funzionale un eventuale mix dei due.


La parola magica non e' figli, ma e' figli non sterili. Ecco cosa mi sono dimenticato di dire: quando e' mai successo che un mulo si sia riprodotto, magari con un barzotto? Agli alpini avrebbe fatto comodo, invece nisba, niet, nada - sono sempre sterili.
Ma allora questa storia delle sfumature va un po' a catafascio, come il concetto che le specie siano una categoria messa li tanto per catalogare (catalogare cosa, se puoi incrociare un merluzzo con una mofetta?). O no?
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Inviato il: 16/9/2006 0:03
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#171
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Citazione:

Ma delizia per delizia prefersico lo stocaffisso in umido, con patate, pomodori, olio di olive e un pò di peproncino piccanate.


Qui non stiamo parlando dei tuoi gusti. Io preferisco la Nutella, ma di sicuro non vado in giro a consigliarla come dieta.
Inviato il: 16/9/2006 0:04
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#172
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PikeBishop ha scritto:
La parola magica non e' figli, ma e' figli non sterili. Ecco cosa mi sono dimenticato di dire: quando e' mai successo che un mulo si sia riprodotto, magari con un barzotto? Agli alpini avrebbe fatto comodo, invece nisba, niet, nada - sono sempre sterili.
Ma allora questa storia delle sfumature va un po' a catafascio, come il concetto che le specie siano una categoria messa li tanto per catalogare (catalogare cosa, se puoi incrociare un merluzzo con una mofetta?). O no?


No, anzi, avevo intenzione proprio di portare i muli come esempio a sostegno nel mio discorso. I muli sono un esempio di un grado di accoppiamento in cui la fusione tra due DNA non da luogo ne ad un individuo morto o a nulla, ne ad un individuo totalmente integro e fecondo (ovvero capace di dar luogo ad un figlio sano e integro) ma da luogo ad una versione intermedia, ovvero un individuo parzialmente funzionale. Nel caso del mulo la funzionalità danneggiata è quella riproduttiva. Nel caso di alcuni pesci è la cecità. E così via.
Inviato il: 16/9/2006 0:09
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#173
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Durante i 2 milioni e mezzo di anni dell pleistocene abbiamo vissuto come oggi vivono gli yanomamo del sud america (tra gli ultimi cacciatori raccoglitori rimasti oggi):

Se controlli la loro alimentazione, vedrai che è esattamente quella che ti ho descritto.




Con quel tipo di alimentazione come specie umana non saremmo mai andati da nessuna parte. Anche perchè non tutti gli ambienti colonizzati dall'uomo offrono quella cornucopia di leccornie tropicali.

Ripeto: hai idea di quanti parassiti trasmette la carne della selvaggina? Hai idea di cosa comporta dal punto di vista igienico il deteriorsi della carne? hai idea di cosa voglia dire catturare una preda (che non ha nessuna voglia di farsi mangiare)? Hai idea di cosa voglia dire eviscerare una preda e scuoiarla? Hai idea delle patologie che queste operazioni possono trasmettere? Hai idea di cosa comporta una dieta a base di carne? Li hai mai osservati i dipinti dei nobili del medioevo ?

L'uomo si è sempre arrangiato con quello che "il convento passava": la caccia era una parte marginale della dieta, non di certo la più importante.

I fichi non sono ricchi di zucchero, bacche, mandorle, noci erano rari, ... la selvaggina invece ... allungavi la mano ed ecco, il fagiano era servito.
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#174
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Descartes ha scritto:

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ivan ha scritto:
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Olive? Intere si, ma non certo trasformate in olio. Quindi per il 90% fibra.



Ditemi che ho letto male, vi prego ...



Ridi? Strano...

Le olive attuali su 100g hanno 25,1g di grassi, il resto è fibra. E siamo a circa l'80%.

Leggi qui:
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Ma parliamo delle olive attuali, con mezzo cm di polpa intorno al nocciolo. Le olive selvatiche dell'epoca non erano state sottoposte a selezione, ed avevano a si e no la metà della polpa di quelle attuali. Quindi siamo anche al di sotto del 90%.



Scommetto che le olive le mangiavano con tutto il nocciolo.



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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#175
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Qui non stiamo parlando dei tuoi gusti. Io preferisco la Nutella, ma di sicuro non vado in giro a consigliarla come dieta



Senti, se capiti qui nel meridione, fammelo sapere: conosco dei risoranti specializzati nella cucina tipica contadina, roba da leccarsi i baffi: cosciotto di maiale con bacche di ginepro, zuppa di cipolle rosse, purè di fave con cicorie selvatiche, pane d'orzo, vino primitivo di Manduria, cannoli con ricotta, etc etc etc

Vieni, offro io.

Ciao e stammi bene.


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Inviato il: 16/9/2006 0:19
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avevo intenzione proprio di portare i muli come esempio a sostegno nel mio discorso

Ok, molto interessante, grazie.

Pero' ora devi dare un esempio in positivo di due specie che si accoppiano fra loro i cui figli non sono sterili, altrimenti il ragionamento non funziona.
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Inviato il: 16/9/2006 0:20
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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#177
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PikeBishop l'invito vale anche per te.

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Inviato il: 16/9/2006 0:23
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#178
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Grazie ivan, ma sarebbe per me piu' realistica una gita in Iraq, piuttosto che in meridione, proprio non posso venire, peccato.

Grazie ancora, comunque.
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#179
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PikeBishop ha scritto:
Grazie ivan, ma sarebbe per me piu' realistica una gita in Iraq, piuttosto che in meridione, ...


Boia mondo ....

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Re: Darwin e l'evoluzionismo. Il dibattito è ancora aperto.
#180
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A proposito di muli e bardotti: in natura cavalli e asini non si sarebebro mai accoppiati.

Muli e bardotti possono essere presi ad esempio di proprio di ciò che la natura non fa proprio perchè conduce le specie in un vicolo cieco, in un ramo secco.

Ci voleva l'uomo per creare queste sventurate creature,a cui si nega persino il piacere di accoppiarsi, ossia gli si nega l'essenza stessa della vita, il perpetuare se stessi nello spazio e nel tempo.


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