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  SALVIAMO IL MANIFESTO!!

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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#14
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2006
Da Lussemburgo
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Citazione:
Mi risulta che il manifesto prenda lauti finanziamenti statali per sopravvivere


Lauti finanziamenti?
Guarda che sta per chiudere!

Citazione:
Per quanto mi riguarda, trovo sicuramente preferibile aiutare economicamente ottimi scrittori come Maurizio Blondet o Kurt Nimmo che forniscono giornalmente interessanti opinioni sui veri fatti del giorno,


mmm, questo stile mi ricorda molto quello di un "giornalista" molto attivissimo.

Non te la prendere goldstein, ma non puoi sparare sentenze gratuite contro l'unico quotidiano indipendente italiano.

Ciao,
Stefano
_________________
Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 22/6/2006 14:52
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  •  goldstein
      goldstein
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#13
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
Da
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Credo che sia un desiderio di tutti favorire la stampa indipendente, ciò che varia è solamente la nostra visione verso cosa lo sia davvero.
Mi risulta che il manifesto prenda lauti finanziamenti statali per sopravvivere, dunque dice bene Linucs che se il problema è spuntarla con la concorrenza, potrebbero iniziare - meglio tardi che mai - a trattare certi argomenti.
Per quanto mi riguarda, trovo sicuramente preferibile aiutare economicamente ottimi scrittori come Maurizio Blondet o Kurt Nimmo che forniscono giornalmente interessanti opinioni sui veri fatti del giorno, e senza ricevere alcun finanziamento statale ma affidandosi unicamente alle libere donazioni.
Inviato il: 22/6/2006 14:43
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#12
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2006
Da Lussemburgo
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Citazione:
Magari potrebbero provare a sostenere la concorrenza con una belle serie di articoli sul 9/11.


Zio linucs, giuro che odio contraddirti, ma......
____________________________________
vespri
11 Settembre, l'inchiesta di Mazzucco
NormaRangeri
Dopo un pessimo esordio, con la rissa scatenata dal radicale Marco Taradash ai danni del coriaceo Giulietto Chiesa, finalmente, nella seconda puntata dedicata all'argomento, Matrix ha offerto un confronto chiaro, persino educato tra le opposte tesi: di chi ritiene fallaci le ricostruzioni sugli attentati dell'11 Settembre, ed esprime i dubbi su come si siano effettivamente svolti i fatti, e di chi, viceversa, smonta la teoria del complotto addebitando a errori, impreparazione e comprensibili top-secret, le incongruenze e le contraddizioni delle tesi dell'Amministrazione Bush.
Grazie al film di Massimo Mazzucco (regista e produttore indipendente) la tv italiana (Canale5) ha mostrato ai telespettatori una ricca e dettagliata ricostruzione dei fatti (con relativi punti interrogativi), suffragata dalle osservazioni del giornalista Franco Fracassi in studio con Alessio Vinci, il capo della Cnn in Italia, chiamato a smontare la tesi del film. Alla fine della trasmissione i telespettatori avevano tutti gli elementi per farsi un'opinione sulle due verità.
A parlare per due ore sono stati i fatti. A cominciare dalla successione degli attacchi aerei. Che la difesa degli Usa sia stata colta di sorpresa dal primo aereo può darsi, dal secondo anche, ma dal terzo e quarto è difficile crederlo. Anche perché, dice Fracassi, «nei due anni precedenti, episodi di aerei che avevano interrotto le comunicazioni erano stati risolti in pochi minuti, mentre negli attentati dell'11 settembre non è bastata mezz'ora prima che si alzassero in volto i caccia militari. Oltretutto per essere deviati dall'obiettivo». No, replica Vinci, era dal '93 che non si verificavano dirottamenti, la difesa militare era stata fortemente ridotta con la fine della guerra fredda e nessuno era preparato a un attacco con i kamikaze che fanno scomparire gli aerei». Mentana mette sul piatto il caso del piccolo velivolo che atterrò sulla piazza Rossa eludendo ogni controllo. Ma il paragone non regge. La tecnologia nel frattempo ha fatto passi giganteschi e questa volta eludere la difesa era più difficile.
Il modo in cui le Torri (e il settimo edificio del complesso del Wtc) sono crollati, accasciandosi su se stessi, come per una demolizione controllata, sono un altro capitolo del mistero. Testimonianze di ingegneri e vigili del fuoco dimostrano che le Torri erano state progettate per resistere a un attacco aereo, anche perché, nel '93, al piano terra delle Torri, un attentato aveva fatto esplodere una grande quantità di tritolo sena causare danni strutturali. Incongruenze vistose a cui la controparte non offre risposte credibili. Le controdeduzioni dei giornalisti di Matrix non dissipano i dubbi, né su cosa abbia colpito il Pentagono, né su cosa sia successo all'aereo della United Airlines 93.
Soprattutto non regge la domanda, reiterata, di Mentana di spiegare il "perché" del complotto. Compito della contro-inchiesta di Mazzucco (e dei quattromila che attraverso il web ci hanno lavorato) non era offrire una teoria, ma indagare l'accaduto. Lavoro svolto.
nrangeri@ilmanifesto.it

_________________

l'opinione
A proposito di 11 settembre di che complotto parliamo?
Giulietto Chiesa
A proposito dell'11 settembre: chi è il complottista? Quello che accetta la versione ufficiale, secondo cui 19 spostati, guidati da un signore che non sa quasi niente di cosa stanno facendo, e che è a 20 mila chilometri di distanza, in una grotta afghana, riescono a realizzare il 75% dei loro obiettivi (tre aerei su quattro) ammazzando circa 3000 persone e mettendo nel panico più totale la prima e unica superpotenza mondiale? Oppure quello che non crede a una tale fantasiosa, ridicola e insostenibile versione dei fatti e chiede, semplicemente, che gliene venga fornita una migliore, più credibile, corrispondente ai dati di fatto che si vanno accumulando ormai da cinque anni e non possono più essere smentiti?
Nonostante il complotto sia, con ogni evidenza, quello descritto e fornito dall'Amministrazione americana; nonostante si abbia tutti la prova che il presidente degli Stati Uniti, e il suo vice sono dei bugiardi matricolati; nonostante che costoro abbiano già fatto morire (in Irak) mandandoli a combattere sulla base di una serie di clamorose menzogne, almeno tanti americani quanti quelli che morirono negli attentati dell'11 settembre (senza contare i morti civili in Afghanistan e in Irak, che per l'occidente non contano infatti nulla); nonostante tutto questo sia già largamente noto, sono quelli che chiedono la verità a essere definiti «complottisti» e le loro idee «teorie del complotto».
E chi sono gli accusatori? Tutti i più importanti organi d'informazione del mondo. I quali, invece di fare del giornalismo, sottoponendo la versione ufficiale alle normali verifiche che si merita ogni versione ufficiale, sono diventati propagandisti megafoni, addetti stampa del governo statunitense. Da cinque anni una cappa di silenzio pesante come il piombo è calata sulla vicenda che «ha cambiato la storia del mondo». Niente di meno.
Dell'11 settembre si è continuato a parlare, come in un mantra ripetuto all'ossessione; delle sue conseguenze - la guerra contro il terrorismo internazionale - sono piene le pagine e gli schermi del mondo intero. Ma ogni interrogativo è stato taciuto. Anzi, i pochi che cercavano di riproporre qualche timida obiezione, basandosi sulle più gigantesche incongruenze della versione ufficiale, cioè del complotto ufficiale, venivano semplicemente irrisi, quando non squalificati come pazzi, dementi, o pericolosi alleati degli stessi terroristi islamici.
A tal punto il mainstream informativo ha taciuto, mentito, distorto i fatti, intimidito, censurato autocensurandosi, da costringere alla conclusione che se un complotto c'è stato, è stato quello dei grandi media informativi: per impedire che il complotto vero, ufficiale, venisse scoperto e denunciato. Una colossale operazione di stornamento dell'attenzione è stata compiuta e l'inganno è diventato un fatto storico di tale pietrosa possanza da non poter essere non dico demolito, ma nemmeno scalfito dalla minima ombra di dubbio.
Ma, a cinque anni di distanza, le crepe nel muro di silenzio si sono fatte larghe. E tacere non è più possibile, neanche negli Stati Uniti dove parlare equivale a essere bollati come terroristi (in Italia solo un po' meno). Così si spiega che Matrix abbia deciso di parlare dell'11/9 per ben due volte in pochi giorni . E' avvenuto dopo che Beppe Grillo, sul suo blog, aveva deciso di pubblicare una mia lettera, con l'invito a «Rompere il muro del silenzio». E come conseguenza non solo il blog è stato invaso di commenti, di sollievo in gran parte, di gente che aspettava da un momento all'altro che saltasse il tappo, ma il sito di Megachip (www.megachip.info) e il suo dossier 9/11 è stato assaltato da oltre 220 mila accessi individuali nello spazio di tre giorni.
Cose italiane, da periferia dell'impero, si dirà. E invece non è così. Perchè pochi giorni prima, precisamente il 23 maggio, il primo sondaggio d'opinione in materia, condotto negli Stati Uniti dall'autorevole Zogby, per conto del gruppo di studio «Verità sul 9/11» (quello che ha organizzato un grande incontro a Chicago che si apre in questi giorni) ha permesso di scoprire che il 45% degli americani pensano che sia accettabile l'idea di riaprire l'inchiesta sugli attacchi dell'11 settembre, mentre il 42% sono dell'opinione che vi sia stato un complotto (cover up), ma che a compierlo, per coprire la verità, sono state le autorità federali. Sono minoranza, quelli che la pensano così, ma non sono più «marginali». Forse è per questa ragione che qualcosa comincia a trapelare, per impedire che il piccolo rivolo diventi un torrente. Così escono filmati misteriosi che prima erano tenuti segreti. E usciranno altre cose, per alzare cortine di fumo, e confondere le piste. Il bello sta per arrivare, basta stare attenti, e con gli occhi aperti.

__________________

Ciao
Stefano
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Inviato il: 22/6/2006 14:36
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#11
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 27/7/2005
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No fiammifero.
Stavolta hai toppato
Il Manifesto è una cooperativa, dal direttore alla centralinista hanno tutti lo stesso identico stipendio di 1200-1300 euro al mese, non si avvale di collaboratori esterni e non fa contratti di lavoro. Sono tutti soci paritari e tutti con diritto di voto all'interno delkl'assemblea. Il direttore viene votato una volta l'anno.
I finanziamenti statali per la carta coprono 1/2 dei costi di produzione (perchè a differenza di altre testate non stampa copie in surplus se non quelle necessarie alla copertura di tutto il territorio con un margine del 5% in eccesso, libero ad esempio stampa più del doppio delle copie che vende e il finanziamento copre le copie stampate, non quelle vendute) e 1/4 di quelli totali (produzione e stipendi in pratica).
Può non piacere la linea editoriale, si può essere totalmente contrari alle opinioni di chi ci scrive ma non si può negare che si tratta di una bella e genuina realtà in mezzo allo schifo diffuso.

PS
le vendite e gli abbonamenti coprono metà dei costi totali, il resto viene da sottoscrizioni di privati e dalle poche iniziative editoriali che si possono permettere.
_________________
In nomine libertatis vincula edificamus.
In nomine veritatis mendacia efferimus.
Inviato il: 22/6/2006 14:36
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  •  vernavideo
      vernavideo
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#10
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 29/3/2006
Da Lussemburgo
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Il nostro referendum

Da trentacinque anni il manifesto rappresenta un caso unico nel panorama editoriale italiano e non solo.Nessun padrone
se non la cooperativa dei lavoratori che lo mettono ogni giorno in edicola, stipendi bassi) uguali per tutti, un giornalismo politico indipendente e autogestito specchio delle trasformazioni che hanno segnato questi anni. Un bene comune,
un vero e proprio «mostro» nel senso letterale del termine - che ha l’ambizione di stare sul mercato violandone le leggi, un luogo aperto della sinistra.
Anche la porta d’ingresso è sempre spalancata e chiunque può entrare, persino gli indesiderati, come è accaduto qualche anno fa.
In questi trentacinque anni abbiamo vissuto pericolosamente (e spericolatamente):
centinaia di migliaia di persone lo sanno bene, quelli che ci hanno letto, lavorato e chi ci ha usato per le proprie passioni.
Le crisi finanziarie hanno scandito la nostra esistenza: le abbiamo sempre superate con il nostro lavoro e con l’aiuto del «nostro mondo». Ora siamo al punto che trentacinque anni possono precipitare in un pomeriggio d’estate. Perché la libertà costa, soprattutto a chi la pratica, e arriva il momento che quei costi si materializzano in scadenze non più rinviabili. Per evitare il precipizio abbiamo bisogno di aiuto, perché questa crisi è più grave delle altre emette a repentaglio la stessa esistenza del giornale. Non è un grido d’allarme, è una semplice notizia: nelle pagine internene illustriamo i termini.
Perciò da oggi inizia un referendum sul futuro di questo giornale: le schede elettorali stanno nel portafoglio di tante e tanti. Perché questa è una crisi che non riguarda solo noi.
Coinvolge i nostri lettori più affezionati, ma anche chi ci ha comprato una volta sola nella sua vita. Chiama in ballo tutta la sinistra (nell’accezione più ampia del termine, dai partiti ai sindacati all’associazionismo) ma anche il mondo dell’informazione cui questo giornale qualcosa ha pur dato (e continuerà a dare). Sono tutti questi i nostri «padroni», tutti quelli che - magari guardandoci da lontano - pensano che la democrazia abbia bisogno di un «mostruoso» antidoto contro i rischi di omologazione del pensiero.
Saremo presuntuosi,ma crediamo che la nostra voce sia essenziale, che il nostro essere uno strumento di lavoro per la
critica dell’esistente sia una cambiale che non dobbiamo pagare da soli. E che, perciò, la nostra sorte non riguardi solo chi lavora in via Tomacelli o chi continua a stare «dalla parte del torto», ma anche chi la pensa in modo opposto. Per questo la nostra crisi la mettiamo in piazza, per questo faremo «l’appello» dei sottoscrittori e ne racconteremo gli esiti.
Da oggi entriamo in una fase di mobilitazione generale. Siamo convinti di farcela. Noi ci metteremo tutto il nostro lavoro di sempre e le nostre aperture al mondo.Maabbiamo bisogno di tutti voi. Diteci se voi avete bisogno di noi. O se - come ha detto quel genio del Savoia - siamo solo una pessima carta e un terribile inchiostro.
Il nostro referendum

Mariuccia Ciotta
Gabriele Polo
Il Manifesto
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Ogni critica circostanziata e tecnicamente pertinente sarà utile a tutti per capire meglio i termini della questione
Inviato il: 22/6/2006 14:20
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#9
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Personalmente non gioisco perchè è sempre più evidente che esiste manipolazione di informazione,comunque leggete QUI e QUA
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/6/2006 14:20
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  •  Ibarruri
      Ibarruri
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#8
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 19/6/2006
Da Pianeta Terra (presumo)
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In linea ieologica posso darti ragione. Però pensa: tu cosa pui fare per porre rimedio alla siccità? NADA!
Però se dai denaro ad un giornale indipendente (a cui basta molto meno denaro che alla Badombia per soppravvivere) puoi aiutarlo e difendere la libertà di stampa in italia. Inoltre senza un giornale libero tu non sapresti che in Badombia c'è la crisi idrica perchè i giornali di parte non te lo farebbero sapere e tu non potresti neanche prendere in considerazione l'idea di batterti per loro.
In più credo che la libertà in casa tua ti faccia piacere no? E mi sembra una buona causa pure questa
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Io viaggio per il mondo. Un giorno, in un bar, un tale mi ha domandato: " Ma dove stai andando?" Ho sorriso e gli ho offerto da bere.
Dove sto andando? Magari lo sapessi!
Inviato il: 22/6/2006 13:49
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  •  maxgallo
      maxgallo
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#7
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 26/5/2004
Da Prov. Pescara
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Al di la' di ogni posizione politica, non si dovrebbe mai gioire per la perdita di un organo di stampa.

Anche se non rappresenta il nostro pensiero, o è di parte, rappresenta sempre una voce con cui confrontarsi. Per qunto riguarda nella fattispecie il manifesto, anche me dispiace molto se dovesse chiudere, ha degli ottimi giornalisti e spesso i suo articoli sono molto taglienti ed attenti alla realta' delle guerre.
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"Il brutto della vita è che gli idioti sono pieni di loro e gli intelligenti sono pieni di dubbi"

Inviato il: 22/6/2006 13:45
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Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#6
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
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Come da titolo: si da il caso che il manifesto sia in acque molto cattive, più cattive del solito! Debiti, tasse di mercato e incapacità di sostenere la concorrenza.

Ohibò!

Conclusione, per chi vuole fare qualcosa, basta poco: comprare il manifesto e per i più generosi, fare donazioni alla redazione.

Secondo una certa parte politica dobbiamo sentirci in colpa ogni volta che tiriamo lo scarico del cesso perché in Badombia c'è la siccità. Con quale coscienza potrei allora regalare denaro a dei pallidi giornalisti occidentali, mentre il Mondo soffre la Fame? Sono certo che anche loro saranno d'accordo!

Magari potrebbero provare a sostenere la concorrenza con una belle serie di articoli sul 9/11.
Inviato il: 22/6/2006 13:42
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Citazione:
Più che una linea indipendente,era "a cazzi loro"...


Straquoto Ramingo!

Poi scusate ma i giornali non sono già finanziati,se lo è libero credo anche gli altri,
quindi una gestione poco oculata o come si dice a Roma : " Compagno tu lavori ed io magno" ?
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/6/2006 13:22
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  •  Ramingo
      Ramingo
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#4
Mi sento vacillare
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Da Puglia
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Più che una linea indipendente,era "a cazzi loro"...
Certo,sono di parte(l'altra )No,non mi mancherà.
...sempre che Goldstein non abbia ragione,allora non sparirà.
_________________
La storia insegna che quando si diventa indifferenti e si perde la volontà di combattere, qualcuno che ha la volontà di combattere prenderà il sopravvento. Colonel Arthur "Bull" Simons
Inviato il: 22/6/2006 12:57
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  •  Lestaat
      Lestaat
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#3
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 27/7/2005
Da Perugia
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No goldstein, non ci saranno Rothschild o Rockfeller per il Manifesto.
E poi non è corretto liquidare così l'unico giornale che, con tutti i difetti del giornalismo italiano, ha pur sempre mantenuto la sua sana indipendenza.
Perdere il Manifesto è una grossa perdita per la storia del giornalismo e della politica Italiana.
La storia del Manifesto è forse la parte più sana e bella di una sinistra che purtroppo non ha mai contato una mazza nella politica italiana ed europea in genere.
Sarebbe davvero una grossa perdita.
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Inviato il: 22/6/2006 12:32
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  •  goldstein
      goldstein
Re: SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 4/11/2004
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Non disperare, forse arriveranno a salvarli i Rothschild come fecero con Liberation in Francia..
Inviato il: 22/6/2006 12:15
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  •  Ibarruri
      Ibarruri
SALVIAMO IL MANIFESTO!!
#1
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 19/6/2006
Da Pianeta Terra (presumo)
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Come da titolo: si da il caso che il manifesto sia in acque molto cattive, più cattive del solito! Debiti, tasse di mercato e incapacità di sostenere la concorrenza.
Come sapete si tratta del quotidiano della "gente di sinistra" sempre stato indipendente, sempre stato a rischio. Gestito da una coperativa di parigrado, anche se schierato, è una fonte di informazioni senza bavaglio.
Alla luce della recente discussione in Italia non c'è libertà di stampa (cosa purtroppo abbastanza vera) mi pare il caso di segnalare che a 35 anni dalla sua fondazione, un giornale libero rischia di chiudere i battenti per sempre.
Chiamata di aiuto per tutti allora! Dipende dai lettori/lettrici salvare la possibilità di leggere, e anche ai non lettori che comunque lo considerano un importante baluardo della stampa non embedded. Conclusione, per chi vuole fare qualcosa, basta poco: comprare il manifesto e per i più generosi, fare donazioni alla redazione. Io conto di farlo: al vostro buon cuore e alla vostra determinazione la scelta!
_________________
Io viaggio per il mondo. Un giorno, in un bar, un tale mi ha domandato: " Ma dove stai andando?" Ho sorriso e gli ho offerto da bere.
Dove sto andando? Magari lo sapessi!
Inviato il: 22/6/2006 12:11
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