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  L'origine pagana del cristianesimo

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  •  Cassandra
      Cassandra
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#151
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 10/5/2006
Da
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Citazione:
Guenon è un'autorità in quale campo? Chi lo riconosce? C'è qualche università che lo ritiene degno oggetto di studio? Ciò che ha scritto ha forse avuto approvazione o eco di conferma da parte di istituzioni e persone sicuramente più preparate?

Scusa Alexandros, ma qui toppi. Sono d'accordo con te quando dici che farsi un'opinione leggendo solo Guenon è assurdo, ma sostenere che le idee di uno studioso siano buone solo quando avallate da altri coi timbri ufficiali è un'altra assurdità.
Le più importanti istituzioni mediche, le più importanti riviste del settore sostengono che esista una malattia chiamata "deficit dell'attenzione", e che vada curata con un anfetaminico, il Ritalin, da somministrare a bambini di sei anni. Il 10% dei bambini americani è oggi avvelenato da uno psicofarmaco sulla base di una malattia diagnosticata con domandine tipo: "Il bambino è irrequieto? Distratto? Preferisce giocare che fare i compiti?"
L'avallo delle istituzioni scientifiche è spesso frutto di ambizione, ricatto, corruzione e pecoronaggine.
Prenderlo come oro colato è quantomeno incauto.
_________________
"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
Inviato il: 21/9/2006 11:36
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  •  Descartes
      Descartes
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#152
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/6/2006
Da Christ = Sun God
Messaggi: 1087
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Citazione:

Sono d'accordo con te quando dici che farsi un'opinione leggendo solo Guenon è assurdo, ma sostenere che le idee di uno studioso siano buone solo quando avallate da altri coi timbri ufficiali è un'altra assurdità.


Se non ho capito male, credo che Alexandros intendesse dire che se si fa appello ad una autorità per sostenere le proprie tesi (ad esempio a Guenon), lui può rispondere con altrettante (e molto più accreditate) autorità, e che quindi questo non dimostra nulla.

L'ipse dixit è sempre un argomento vano. Bisogna andare ai fatti. Da quali dati Guenon è partito, e che ragionamento ha fatto per arrivare alle sue conclusioni? Analizziamolo. Magari scopriamo che il suo ragionamento contiene degli errori, e che le conclusioni a cui si arriva correggendo tali errori sono invece tutt'altre. L'indagine deve essere sempre sui problemi, mai farsi accecare dall'autorità.
Inviato il: 21/9/2006 13:41
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  •  Descartes
      Descartes
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#153
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 21/6/2006
Da Christ = Sun God
Messaggi: 1087
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Citazione:

Ciao Descartes, io non contesto assolutamente il legame tra i miti e l'astronomia. Penso però che gli antichi avessero "disegnato nel Cielo" le loro concezioni, piuttosto che "mitizzato" i movimenti astronomici.


Vediamo gli argomenti a favore della mia tesi:

1 - Se fossero state le culture a "disegnare in cielo" liberamente le proprie concezioni, avremmo avuto mitologie radicalmente diverse in ogni cultura. Mentre in tutte le culture invece ritroviamo descritti gli stessi fondamentali fenomeni astrologici (movimento del sole nelle dodici costellazioni, rotazione del grande carro, equinozi, etc.). Come mai le fatiche di Ercole sono 12 e non 13, così come Giano ha sempre 12 altari nei templi romani? Perchè evidentemente era più importante per le civiltà esprimere il fenomeno astrologico, che non la loro cultura.

2 - Se tali culture avessero voluto esprimere le loro concezioni attraverso i miti, e non esprimere i fenomeni astrologici, allora come si spiega che medesime culture hanno più miti diversi che rappresentano lo stesso fenomeno astrologico? Come se fosse il fenomeno astrologico la cosa da trasmettere, e non fosse determinante l'allegoria che si sceglieva per trasmetterlo? Prendi ad esempio i greci che hanno sia Ercole che Apollo che Dioniso come miti del sole, o in egitto il mito di Horus e quello di Ra. Perfino l'Odissea di Omero non è che la storia del viaggio del sole attraverso le costellazioni:

Citazione:

The Odyssey By Homer, written 800 BCE, is likely a story about the Sun's annual journey through the Zodiac—The Hero, Odysseus, goes on a long journey. His main objective throughout the journey is to get back to where he started, which he eventually does. He meets back with Penelope and they have a feast. Penelope probably symbolizes Virgo the lady of harvest time. At the end Odysseus shoots an arrow through 12 axes, signifying the twelve months or zodiac houses of the year, and Odysseus is the only one who can do that, signifying the Sun is the only one who can make the journey along the ecliptic to bring about harvest time.

fonte: http://members.cox.net/deleyd/religion/mysticnumbers.html

3 - Come si spiega il fatto che in tali storie allegoriche contengano scoperte scientifiche, come la precessione degli equinozi, e che queste siano state narrate dalle popolazioni in forme narrative che sono cambiate nei secoli ma di cui solo il contenuto astronomico di fondo è rimasto immutato? Nel "Il Mulino di Amleto", Giorgio De Santillana riporta decine e decine di diverse leggende e storie nordiche che si sono succedute nei secoli l'una a l'altra ma sempre con lo stesso contenuto allegorico: la scoperta della precessione degli equinozi.
http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?isbn=8845917886

Inviato il: 21/9/2006 14:13
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#154
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/9/2006
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Citazione:

Cassandra ha scritto:
Scusa Alexandros, ma qui toppi. Sono d'accordo con te quando dici che farsi un'opinione leggendo solo Guenon è assurdo, ma sostenere che le idee di uno studioso siano buone solo quando avallate da altri coi timbri ufficiali è un'altra assurdità.

Ciao Cassandra. Quel che intendevo specificamente a proposito di Guenon (nel caso), e con ciò mi ricollego anche a quel che ha osservato giustamente Descartes, è che la vidimazione di più fonti è sempre un buon punto di partenza onde poter dire che una data conclusione sia stata raggiunta secondo metodi di analisi validi. Contro Guenon come persona, non ho nulla; altro è il discorso come Guenon "studioso" tale da apportare tesi probative in merito a ciò che asserisce.
Una sola fonte, per quanto "sincretica" nel suo modo di miscelare più nozioni al fine di raggiungere un dato scopo, non sempre può essere definita probativa. Il contrario vale quando si verifica una vidimazione indipendente delle asserzioni.
Se ad es. Otto Neugebauer - massimo esperto di matematica e cartografia astronomica egizia e mesopotamica di tutti i tempi - mi rassegna una lista (sconfinata) di codici dai quali desumo che al tempo Alessandro le conoscenze astronomiche egizie si erano trasmesse pressochè inalterate pur fermo restando differenze tra iconizzazioni, non posso dubitare non tanto perchè me lo dice Neugebauer, nè perchè ha analizzato le centinaia di fonti esistenti, bensì perchè altri esperti altrettanto accreditati hanno fatto tanto di cappello sulle sue analisi, che finora costituiscono il caposaldo della ricerca in merito. E per fare ciò, costoro sono partiti non solo dai medesimi testi, bensì da una critica alle fonti del primo.
Nell'ambiente di studio serio c'è molto antagonismo; e raramente ci si piega ad ammettere che un dato collega abbia ragione. Quando ciò succede, ciò significa che quel collega è incontestabile. Se gente come Faulkner (che conosceva l'egiziano come seconda lingua...), studioso illustrissimo di papirologia egizia, al quale dobbiamo la migliore traduzione dei testi delle piramidi (sicuramente migliore di quella di Sethe, collega di Neugebauer!), si calò le braghe con le dimostrazioni di Neugebauer, il motivo ci sarà.
Qui un estratto per capire che razza di studioso immenso era Neugebauer:

http://www2.polito.it/didattica/polymath/htmlS/info/Antologia/NeugebauerMatematicaBabilonese.htm
http://www.mat.ufrgs.br/~portosil/neugebau.html

Descartes ha apportato l'esempio di De Santillana (di cui possiedo l'opera integrale in inglese); questo è un tipico caso in cui l'autore, accreditatissimo, è stato criticato non tanto perchè ha detto cose false, bensì scarsamente verificabili dal punto di vista gnoseologico, pur fermo restando che le sue fonti siano verificabili. Per inciso, io credo a quel che ha detto De Santillana, ma pongo le mani avanti non per "rispetto" agli accademici che non lo accettano in toto, bensì perchè in molti casi ha omesso determinati passaggi probativi. Ma lo posso capire; in quel caso, il suo libro - già molto nutrito - sarebbe diventato un mattone insopportabile di migliaia di pagine. Ad esempio, De Santillana cita una tavola babilonese nella quale identifica l'eden biblico con la costellazione chiamata "Campo" (Iku), ma la sua citazione proviene da una fonte, sulla quale io personalmente non sono riuscito a trovare nulla, che cita questa data tavoletta senza dire da dove proviene nè dove sia esposta... Non mi stupisco che gli studiosi abbiano fatto altrettanto. Eppure, la sua spiegazione è "plausibile"! Esistè davvero una costellazione così chiamata, e lo sappiamo dagli elenchi di cui sopra, ma quella tavoletta con quei pittogrammi, dai quali ha identificato l'eden con Iku, dove sta? Ed anche se esistesse, dato che non hai citato nulla, chi ci dice che dicesse proprio ciò che affermi? Sarebbe stato l'uovo di Colombo! Dopo aver scoperto nell'800 che il Genesi è un rifacimento di miti mesopotamici, una cosa del genere sarebbe stata una bomba! Tale da riscrivere TUTTA la Bibbia in chiave astrale!
De Santillana scrisse insieme alla Von Dechend, altra studiosa accreditata; ma come nel caso di Griaule e Dieterlen, non ha avuto molto seguito (anzi, questi ultimi due oggi sono molto criticati). Ciò dimostra che non è certo il numero di persone che fondano una teoria, a definirla validabile. Spesso anche una sola persona può dare teorie valide; dipende da COME le si organizza, ed in che modo si procede, a parte il numero di fonti.
Guenon... non è stato ufficialmente criticato semplicemente perchè le sue non costituiscono osservazioni probative, bensì letteratura "centonica" speculativa, non certo valida in ambienti di studio tali da indire mutazioni epocali in merito a ciò che sappiamo sul passato. Può anche aver scritto migliaia di libri, ma rimarranno sempre migliaia di speculazioni inframmezzate da poche nozioni accertate, non fatti accertati in toto. Con ciò, chi ama leggere Guenon lo faccia pure; ma non mi si venga a dire che le sue conclusioni abbiano validità accademica.
Inviato il: 21/9/2006 15:43
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#155
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/9/2006
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Citazione:
a proposito di Gilgamesh, mi sono dimenticato di chiederti una cosa: Sapresti indicarmi una fonte dove posso verificare i legami astronomici con il mito?

Nell'epica di Gilgamesh, a parte il richiamo a dodici tavolette, abbiamo nomenclature che si riallacciano a tavole astronomiche come l'Enuma Anu Enlil ed i Mul Apin (dove Gilgamesh è chiaramente definito uno dei due Gemelli), rifacimenti assiri di originali sumeri perduti, ritrovati a Ninive. Appositivi come "toro rosso" (Aldebaran), riferimenti a fraseologie specifiche (il peso dell'ascia, misurato in sicli, equivalente al sistema di misurazione dei transiti stellari usati a Sumer), l'intermissione di personaggi riconoscibili (Siduri=Acquario, gli uomini-scorpione ecc), costituiscono trasposizioni di messaggi cifrati. Ma se tu stesso ti procurerai una copia annotata dell'epica, ti potrai accorgere dell'andazzo, se possiedi fondamenti di astronomia ed astrologia.
Oggi TUTTI concordano che Gilgamesh includa elementi di astronomia, ma non tutti riescono ad organizzare uno sviluppo di quest'epica dal modello letterario ad uno decifrato, proprio a cagione del livello d'intricatezza della cifratura. Gli studiosi non hanno tratto la conclusione ufficiale che l'epica di Gilgamesh sia una traslazione del moto del Sole o di altri pianeti (pur se è palese), e non l'hanno fatto non tanto perchè carente di dati (che essi stessi avevano sottolineato) o per una sorta di "congiura", bensì perchè chi lo compilò trascese abbondantemente dalla mera definizione astrale, travisando i dati di modo da effettuare (come ti dicevo) una trasposizione poeticizzata, nella quale i moventi astrali si percepiscono dietro dettagli (ad es. abbino il "toro rosso" ad elementi discorsivi nei quali si disperde, così che il riferimento a quella data stella diviene parte di un contesto che appare semplicemente discorsivo). Tra l'altro, a Gilgamesh si appaiano diverse nomenclature (Mercurio, Sole, Aldebaran, Gemelli...) per cui gli studiosi si trovano spiazzati nel dover definire un canone lineare.
Per apportarti un esempio sulla scia di Guenon, l'unico che ha tentato una decifrazione del mito è finora Rober Temple, che è stato invalidato per via del suo Sirius Mystery (sul quale concordo ben poco); la sua analisi è ben fatta, ma è letteratura "amatoriale", criticatissima (e per molti aspetti chi l'ha criticata ne ha smantellato le conclusioni con gran perizia; altri non l'hanno nemmeno considerata) non tanto perchè carente di dati, ma perchè non possediamo delle stele di Rosetta tali da avallarla. Gli studiosi, dunque, preferiscono definirle "fringe interpretation", nonostante potrebbero concordare che certe analogie siano comunque valide. Chi la abbraccia (e io lo farei, in parte), deve dunque limitarsi a farlo in maniera personale, senza pretendere di dire "è così".

Citazione:
Ma la sua preparazione sui testi degli antichi è innegabile. Mi risulta anche che sia diventato oggetto di studi universitari, ma la cosa m'interessa poco. M'interessa sapere la verità!

Dipende da COME giustapponi queste fonti, e quali FINI ti proponi di conseguire tramite questa giustapposizione. Non è certo difficile prendere un cassetto di testi e guidarli come si vuole, al fine che si vuole.
Dovrebbe invece interessarti (a me ad es. interesserebbe saperlo), se è diventato oggetto di studio; sai anche in quale ateneo, e con quale modalità?
Inviato il: 21/9/2006 16:04
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  •  hombre
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#156
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Buon pomeriggio.
Vi scrivo per chiedervi un favore, che spero non crei perplessità.
State affrontando argomenti molto interessanti che non sono in grado di seguire per una serie di motivi.
Sul monitor non riesco a concentrarmi a sufficienza perché dopo due minuti mi sfarfalla tutto davanti.
Ho provato a stampare la prima videata e sono uscite circa 40 pagine che, moltiplicate per 8, mi portano ad oltre 300 pagine. Un po’ troppe.
Le pagine vengono, tra l’altro mozzate a destra, e mi snerva individuare le parole mancanti tra un rigo e l’altro.
In secondo luogo (aspetto più importante) sono profondamente ignorante in materia.
Ho cercato di leggere testi che affrontino questi argomenti, ma non sono riuscita a trovarne di soddisfacenti.
Il più carino è stato, forse, un libro di Michel Onfray, ma è stato come una bella passeggiata che si ferma bruscamente nel nulla. Troppo brutale, provocatorio, insoddisfacente. La mia impostazione mi porta, comunque, a concordare in pieno con le sue teorie.
Allora avrei piacere che mi indicaste degli autori che trattino questi argomenti, partendo proprio dalle basi:
1) convergenza delle figure mitiche, un po’ quello che ha riassunto Alexandros nel primo post;
2) interpretazione dei simboli, come state facendo con le immagini che postate.

Mi rendo conto che simili conoscenze potrebbero essere il frutto di più letture, ma magari potreste consigliarmene almeno qualcuna. Non credo sia il caso di toccare Guenon se mi mancano queste basi.

Grazie a chiunque vorrà aiutarmi.


Inviato il: 21/9/2006 17:16
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#157
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Citazione:

Anche tu faresti rispecchiare gli astri nella la tua mitologia se fossi vissuto in un epoca in cui non si sapeva cosa fossero le stelle e cosa regolasse il ciclo delle stagioni e dei cieli.

; il numero 7 ha un forte significato simbolico che però è d'estrazione astrale; sette sono i giorni, sette i pianeti allora noti, ecc.
Citazione:

Passi che i pianeti allora noti fossero 7… ma che sette sono i giorni dunque il 7 ha un significato è un’incongruenza. Perché è tuttalpiù il contrario.

Citazione:

Molti di voi parlate di "rispetto", che si dovrebbe avere nei confronti di persone di cui non si riconosce la validità, specie in certi settori specifici, nei quali posso rispettare Neugebauer o Faulkner, studiosi veri ed universalmente riconosciuti, ma non certo Guenon (di cui, sinceramente, mi frega ben poco, dato che appunto non è ritenuto un'autorità "la dove si conta"; potrei leggere Guenon tutt'al più per passatempo, ma non nell'idea che potrebbe offrirmi una visione più vera di quella accertata tramite fonti più complete, serie ed accreditate).

Dov’è che si conta scusa?!

Citazione:

L'ipse dixit è sempre un argomento vano. Bisogna andare ai fatti. Da quali dati Guenon è partito, e che ragionamento ha fatto per arrivare alle sue conclusioni? Analizziamolo. Magari scopriamo che il suo ragionamento contiene degli errori, e che le conclusioni a cui si arriva correggendo tali errori sono invece tutt'altre. L'indagine deve essere sempre sui problemi, mai farsi accecare dall'autorità.

Non era quello che ha detto Alexandros ma concordo appieno.

Citazione:

Come mai le fatiche di Ercole sono 12 e non 13, così come Giano ha sempre 12 altari nei templi romani? Perchè evidentemente era più importante per le civiltà esprimere il fenomeno astrologico, che non la loro cultura.

Descartes, leggo te e Alexandros con molto piacere…
Però nuovamente perché le fatiche sono 12 e non 13? Perché i mesi sono 12 e non 13? Perché i segni zodiacali sono 12 e non 13?
C’è qualcosa che sfugge a me o a te?
Quale motivazione scientifico matematica ha fatto prediligere il 12 al 13?

Citazione:

- Come si spiega il fatto che in tali storie allegoriche contengano scoperte scientifiche, come la precessione degli equinozi, e che queste siano state narrate dalle popolazioni in forme narrative che sono cambiate nei secoli ma di cui solo il contenuto astronomico di fondo è rimasto immutato? Nel "Il Mulino di Amleto", Giorgio De Santillana riporta decine e decine di diverse leggende e storie nordiche che si sono succedute nei secoli l'una a l'altra ma sempre con lo stesso contenuto allegorico: la scoperta della precessione degli equinozi.

Bravo Descartes, bel libro e ottima citazione.
Come si spiega che un fenomeno a tutt’oggi non ben spiegato e di difficile osservazione fosse così ben conosciuto nel passato?

Per tutto il resto vi leggo con piacere, scoprire nuove simillitudini è collegamenti è interessante..
Solo mi chiedo come studiando tanto approfonditamente il tema non ci si arrivi a porre domande strane tipo "com'è che 2 culture tanto lontane anche fisicamente arrivano a mitizzare in maniera tanto simile?
Perchè 7 e 12? 12 sono i mesi dell'anno.. ma chi l'ha detto bisognava dividerlo in 12 mesi e non in 13 :)
Inviato il: 21/9/2006 17:59
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#158
Dubito ormai di tutto
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Da Arkadia-spazio profondo
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Citazione:
ma chi l'ha detto bisognava dividerlo in 12 mesi e non in 13 :)

Fra l'altro (piccolo OT,ma forse neanche più di tanto), è più conveniente dividere l'anno in Tredici mesi, tutti da 28, e "lasciare fuori" un giorno all'anno (due nei bisestili). In questo modo ci sarebbe un calendario "unico" , valido per tutti gli anni.
Inviato il: 21/9/2006 18:07
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#159
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Citazione:

muratore ha scritto:
Passi che i pianeti allora noti fossero 7… ma che sette sono i giorni dunque il 7 ha un significato è un’incongruenza. Perché è tuttalpiù il contrario.

Passi ancora meglio che i giorni erano sette perchè i pianeti erano sette (ogni giorno cadeva sotto l'autorità di uno di essi, con ulteriore suddivisione del giorno in parti di 7 ore governate allo stesso modo) secondo quanto i romani assunsero dopo la riforma giuliana, a seguito di nozioni prevalentemente persiane e babilonesi; altri suggeriscono che si trattasse del periodo di passaggio dalla Luna piena a quella nuova (anche se quasi più vicina ad 8 giorni), nella misura in cui si ha una divisione di un mese di 28-30 gg in quattro lunazioni.

Citazione:

Dov’è che si conta scusa?!

Dove quando si decide che una cosa è così come è, è così come è, perchè non può essere altrimenti. Ossia, nei luoghi di studio frequentati da persone che spendono decenni della loro vita nello studio di date discipline, e ne hanno facoltà riconosciuta dalla comunità.

Citazione:

Descartes, leggo te e Alexandros con molto piacere…
Però nuovamente perché le fatiche sono 12 e non 13? Perché i mesi sono 12 e non 13? Perché i segni zodiacali sono 12 e non 13?
C’è qualcosa che sfugge a me o a te?
Quale motivazione scientifico matematica ha fatto prediligere il 12 al 13?

Il problema è appunto astronomico ed in secondo luogo pratico. Lo zodiaco, in primo luogo, divenne a dodici segni solo in epoca caldea; prima era molto più rimaneggiato, ed in certe zone del medioriente aveva più di 12 costellazioni (in effetti così dovrebbe essere, dato che dovrebbero essere incluse altre 2 costellazioni; Balena e Ofiuco). Di pari, il calendario suddiviso in dodici mesi, simile a quello odierno, è altrettanto recente. Quello solare ancora di più; in precedenza si usavano (specie in oriente) calendari lunari, appunto di 12 mesi. Senza contare gli intercalari. 12 perchè nella suddivisione dell'angolo giro, in analogia con il moto apparente del Sole, era più facile suddividere l'anno in tali unità (360/12, ossia 1/30 di 360, o metà della misura di base sessagesimale), e la questione non era soltanto pratica, ma di correlazione astronomica, per cui tant'è vero che i mesi non hanno tutti la stessa durata, ed esistono anni bisestili ecc.

Citazione:

Bravo Descartes, bel libro e ottima citazione.
Come si spiega che un fenomeno a tutt’oggi non ben spiegato e di difficile osservazione fosse così ben conosciuto nel passato?

Non era conosciuto con cognizione scientifica e calcoli, bensì misterica, come tutte le cose di cui non conosci bene ancora il meccanismo, o probabilmente era nota di fatto, ma non divulgata pubblicamente; fu con Ipparco che si inizò a parlare di precessione, sebbene sembra che la conoscessero anche egizi e babilonesi (v. Plinio e Mela), ma ancora una volta, non pare scientificamente. L'analogia coi numeri precessionali è in fondo una sovrastruttura del sistema di base sessagesimale.

Citazione:
Solo mi chiedo come studiando tanto approfonditamente il tema non ci si arrivi a porre domande strane tipo "com'è che 2 culture tanto lontane anche fisicamente arrivano a mitizzare in maniera tanto simile?

Questa è appunto una prova del fatto che, pur a variazione di costruzione o denominazione (ad es. il mito algonkino non la chiama orsa, ma la costruzione è analoga a quella maya), i moti erano invariabili da luogo a luogo, pur fermo restando differenza di latitudine d'osservazione ecc.
Inviato il: 21/9/2006 18:31
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#160
Mi sento vacillare
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Citazione:
Dove quando si decide che una cosa è così come è, è così come è, perchè non può essere altrimenti.


Beh mi spiace.. per me una cosa è e basta... nessuno può decidere come una cosa è.
Può solo tentare di scoprirlo... e ogni ragionamento che non contraddica se stesso è potenzialmente buono e pari agli altri fino a prova contraria.
Citazione:
12 perchè nella suddivisione dell'angolo giro

360° ha alcunchè di matematico, anche questa è una convenzione.

Citazione:
ome si spiega che un fenomeno a tutt’oggi non ben spiegato e di difficile osservazione fosse così ben conosciuto nel passato?
Non era conosciuto con cognizione scientifica e calcoli, bensì misterica

Ok.. fin qui va bene... 25.800 anni per osservare un ciclo completo.
Mh.. allora una persona poteva vivere 60 anni.... e trasmettere i propri insegnamenti al nipotino... in 100 anni così 2 generazioni avrebbero avuto la possibilità, (avendo un calendario già perfetto) di notare una differenza di poco superiore ad un grado.
Per una differenza minima ma forse "apprezzabile".. diciamo di 10 gradi, ci volevano 1.000 anni.
Così la domanda nasce spontanea.. com'è che nelle diverse tradizioni fossero in tanti ad essersi accorti di un fenomeno tanto poco percettibile?
Inviato il: 21/9/2006 18:48
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#161
Ho qualche dubbio
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Citazione:

muratore ha scritto:
Beh mi spiace.. per me una cosa è e basta... nessuno può decidere come una cosa è.

E com'è che è? Come dice Guenon, immaginerei.
Per caso detieni una cattedra da qualche parte (ma nemmeno in tal caso, guarda...), tale da poterti far dire che non condividi - su basi presumibilmente da te padroneggiate; ad es. archeologia mediorientale - quanto stabilito da gente che insegna da anni nelle università, e che tanto per te non ha alcun senso e non vale nulla? O sto capendo male io?

Citazione:
360° ha alcunchè di matematico, anche questa è una convenzione.

Come "alcunchè"?

Citazione:
Ok.. fin qui va bene... 25.800 anni per osservare un ciclo completo.

Non è detto che ci volessero 25000 anni e spiccioli. Ipparco ad es. lo scoprì basandosi sul raffronto con Arato, vissuto 3 secoli prima. Ma piuttosto appunto questo è curioso; nonostante civiltà antichissime come gli egizi (sui quali ci viene detto che possedessero tradizioni risalenti ad oltre 30 mila anni fa...) avrebbero avuto tutto il tempo per constatare un meccanismo del genere in un tempo breve quanto quello di Ipparco, non ce ne hanno lasciato esplicita testimonianza.

Citazione:
Così la domanda nasce spontanea.. com'è che nelle diverse tradizioni fossero in tanti ad essersi accorti di un fenomeno tanto poco percettibile?

Non vedo nessun'altra tradizione all'infuori dei finnici (con riserve, dato che lo riferisce solo De Santillana; e la sua conclusione potrebbe anche essere errata) ed in una certa qual misura la cultura vedica (quella delle liste sumere oggi è trattata come una trasposizione di numeri inflati causati da osservazioni lunari). Nessuna cultura al mondo ci ha trasmesso nozioni su numeri che potremmo definire precessionali (gli stessi abnormi numeri vedici potrebbero essere solo proiezioni ipotetiche; si parte dal vinadi e si arriva alla fine del "giorno di Brahma", nella prospettiva di una dissoluzione "necessaria"); e del resto, dato che questi sono comunque a base sessagesimale, nessuno ci dice che si trattasse di numeri precessionali anzichè "blank numbers" destinati ad usi di calcolo ancora ignoti.
Ciò fermo restando che io possa propendere comunque - e semplicemente perchè non mi costa nulla, nel mio privato - per il fatto che in passato perlomeno si "sospettasse" l'esistenza di un meccanismo oggi detto precessione (ma come ho anticipato, è improbabile che lo fosse con cognizione di fatto).
Inviato il: 21/9/2006 19:29
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#162
Sono certo di non sapere
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Da Sud Europa
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Citazione:
Con ciò, chi ama leggere Guenon lo faccia pure; ma non mi si venga a dire che le sue conclusioni abbiano validità accademica.

Fortunatamente non ce l'hanno, grazie a Dio...
Le accademie sono ormai perpetuatrici di dogmi in competizione con le sante chiese.

Diffidate delle accademie e del sapere ufficiale.

Non vorrei deviare troppo la discussione, ma il discorso Guénon mi tocca da vicino.
L'importante è arrivare a Guénon dopo aver fatto un percorso accademico completo, in modo da poterne valutare con cognizione di causa la vacuità.

Vacuità del percorso accademico, ovviamente.

Piccola parentesi che qui chiudo.

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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#163
Mi sento vacillare
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Sottoscrivo Santaruina.
Citazione:

E com'è che è? Come dice Guenon, immaginerei.
Per caso detieni una cattedra da qualche parte (ma nemmeno in tal caso, guarda...), tale da poterti far dire che non condividi - su basi presumibilmente da te padroneggiate; ad es. archeologia mediorientale - quanto stabilito da gente che insegna da anni nelle università, e che tanto per te non ha alcun senso e non vale nulla? O sto capendo male io?

Ma cmq Alexandros ha letto un po troppo oltre le mie parole.
Se solo Guenon aveva qualcosa da dirmi non avrei letto te...
accumulo informazioni da entrambi e le rielaboro come più piace a me...
Capisco che il sistema a te non vada bene ma fino a quando posso decidere per me stesso decido come meglio credo.

PS "non alcunchè"... 360° è una misura arbitraria anche questa... quindi non la puoi utilizzare come "scusa" per la divisibilità x 12.
Inviato il: 21/9/2006 20:44
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  •  Descartes
      Descartes
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#164
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Kirbmarc ha scritto:
Citazione:
ma chi l'ha detto bisognava dividerlo in 12 mesi e non in 13 :)

Fra l'altro (piccolo OT,ma forse neanche più di tanto), è più conveniente dividere l'anno in Tredici mesi, tutti da 28, e "lasciare fuori" un giorno all'anno (due nei bisestili). In questo modo ci sarebbe un calendario "unico" , valido per tutti gli anni.


No, perchè quello a cui ti riferisci con 28 giorni è il periodo di rivoluzione della luna intorno alla terra, che gli antichi non conoscevano. Loro avevano come riferimento solo il momento in cui la luna ritornava nello stesso punto del cielo rispetto al sole. Gli antichi vedevano quindi quello che si chiama ciclo sinodico della luna (differente da quello sidereo), che è di circa 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi e non è uguale al periodo di rivoluzione della Luna intorno alla Terra, in quanto nel frattempo anche la Terra gira intorno al Sole.

http://it.wikipedia.org/wiki/Mese_lunare

Qui c'è un grafico animato che mostra la differenza:
http://www.sumanasinc.com/webcontent/anisamples/astronomy/sidereal.html

Quindi abbiamo:

Settimana = 7 giorni = una fase lunare = 1/4 ciclo sinodico
Mese = 30 giorni (29.6 circa) = 1 ciclo sinodico
Anno = 365 giorni circa = 355 circa + 10 giorni = 12 cicli sinodici + 1/3 di un ciclo sinodico

Quindi il numero 12 emerge in modo naturale dai cicli lunari, e non ha bisogno di alcuna spiegazione culturale. Anzi, il fatto che il ciclo sinodico durasse quasi esattamente 30 giorni, indusse i babilonesi a dividere in 30 gradi l'arco di cielo attraversato dal sole durante il ciclo sinodico (i segni dello zodiaco non sono che le stelle che cadono in quell'arco di cielo).

La presenza di giorni che avanzano per far coincidere il calendario lunare con quello solare, è la ragione per cui questa conoscenza era considerata ermetica ed elitaria: infatti i calcoli e le osservazioni necessarie per far coincidere i due erano molto sofisticati e non alla portata della gente. Ecco perchè si creò una casta di sacerdoti, il cui potere era appunto quello di definire quando e come le stagioni (e quindi le fase di semina e raccolto) avrebbero dovuto aver luogo.

Varie soluzioni matematiche furono trovate da tali sacerdoti nel corso dei secoli (dagli anni bisestili all'allungamento di alcuni mesi), ma fu sempre la matematica a cercare di seguire l'astronomia, e mai l'astronomia ad essere dettata dalla matematica.
Inviato il: 21/9/2006 23:55
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  •  Davide71
      Davide71
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#165
Dubito ormai di tutto
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Confermo la visione di Descartes, la divisione in 12 è dovuta al fattore lunare.
Nel senso che in un anno astronomico ci sono 12 lunazioni complete.
Anche la divisione in settimane ha lo stesso criterio, poiché la Luna ha 4 fasi, per cui un mese ha pressapoco 4 settimane.
Gli antichi davano un'importanza alla LUna che noi non immaginiamo neanche, e regolavano (anche) su di essa un gran numero di attività, soprattutto agricole. Ancora oggi i contadini seguono, quando possono, la Luna.
----------------------------------------
Piuttosto sarebbe interessante sapere la ragione per la quale l'ultimo mese si chiama Dicembre. Io ho sentito una teoria interessante. I Romani, come i Greci del resto, provenivano da un popolo che in origine viveva sopra il circolo polare artico in un periodo in cui il clima era molto più mite di adesso. Semplicemente contavano 10 mesi perché per 2 mesi il Sole rimaneva sotto l'orizzonte. Qualcuno mi sa dire se tale teoria é stata sviluppata, provata, smentita? Di recente é emerso uno studio interessante che asserisce, con numerose prove, che le vicende dell'Iliade si siano svolte nel Baltico. Guardate Qua!
-----------------------------------------------
Ciao Descartes, le tue osservazioni sono molto interessanti, ma non contraddicono affatto la mia tesi.

Citazione:
1 - Se fossero state le culture a "disegnare in cielo" liberamente le proprie concezioni, avremmo avuto mitologie radicalmente diverse in ogni cultura
.

Si tratta di concezioni non di fantasie. Io stesso credo fermamente nell'astrologia. Essendo reali anche i fenomeni astrologici risulta evidente che i miti siano molto simili. Non credo però negli astrologhi: un astrologo serio dovrebbe avere fatto gli stessi studi di Alexandros, invece ho sempre l'impressione che quelli di oggi abbiano la testa piena di fantasie psicanalitiche.

Citazione:
2 - Se tali culture avessero voluto esprimere le loro concezioni attraverso i miti, e non esprimere i fenomeni astrologici, allora come si spiega che medesime culture hanno più miti diversi che rappresentano lo stesso fenomeno astrologico?


Appunto perché i fenomeni astrologici sono suscettibili di interpretazione, quelli astronomici no. Io non riesco a capire perché vi ostinate a negare che gli antichi volessero veicolare con i loro miti ANCHE concezioni astrologiche, non SOLO astronomiche. Intendo solo porre un livello di difficoltà in più.
Non solo, ma assegnare un nome ad un stella considerata importante non può essere semplicemente un'attestazione di un potere che si è riuscito a conquistare?


Citazione:
3 - Come si spiega il fatto che in tali storie allegoriche contengano scoperte scientifiche, come la precessione degli equinozi, e che queste siano state narrate dalle popolazioni in forme narrative che sono cambiate nei secoli ma di cui solo il contenuto astronomico di fondo è rimasto immutato?


Sono cambiate le mentalità, ma non il fenomeno. Ma tu, come ti spieghi che gli antichi fossero interessati alla precessione degli Equinozi? Fosse un puro e semplice fenomeno astronomico cosa gli poteva mai importare?
Un ragionamento analogo si può fare anche per i pianeti! Cui prodest lo studio dei pianeti? Possiamo essere sicuri che essi non avevano la mentalità scientifica che abbiamo noi oggi. Non solo, possiamo essere sicuri che loro davano ai fenomeni un'importanza a cui oggi noi non diamo. Per noi i pianeti non hanno alcuna influenza sui fenomeni che avvengono sulla Terra. Molti non capiscono neanche perché ci accaniamo a studiarli! Sta di fatto che gli antichi CREDEVANO nell'astrologia e studiavano l'astronomia per ragioni astrologiche. Perché lo negate?
-------------------------------------------------

Ciao Alexandros, grazie per la spiegazione su Gilgamesh.
Come spero che tu abbia capito, io non nego la validità delle tue tesi, ma ritengo che le mie tesi comprendano le tue più qualcosa d'altro.
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Inviato il: 22/9/2006 11:48
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  •  Alexandros
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#166
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Citazione:

Diffidate delle accademie e del sapere ufficiale.

Ma dipende. Continuare a dire cose del genere, è una sottocategoria di complottismo gratuito. Il "sapere ufficiale" ci dice che i babilonesi conoscevano le equazioni di terzo grado? Bene, se Guenon (analizzando qualche "documento segreto") ci dicesse che avessero scoperto anche il limite di Bremermann, sicuramente avrà più ragione lui, poichè ci da "qualcosa in più rispetto alle "accademie", no? Fortunatamente, non l'ha fatto; il "Dalì della misteriosofia" si occupava di "ben altro", mica queste banalità...

Nemmeno a me piace la cultura "imposta"; ma c'è cultura e cultura. Qua non si tratta di "imposizioni", ma dati di fatto. Le elucubrazioni di Guenon sono uno specchio di un ego sconfinato, tale da imporre facilissimamente delle mezze favole a chi adora nutrirsene. Sicuramente avrà detto *qualcosa* di vero (come in tutte le buone menzogne), e sarà anche stato in buona fede (siamo in un periodo in cui questo genere di speculazioni sono la norma), ma da qui a dire che certe cose sono preferibili a ciò che ci dicono le "accademie"...

Le letture "affascinanti" non sempre sono gnoseologicamente valide. E' facile offrire "conclusioni" "affascinanti" mischiando Mu, Agarthi, Maitreya, i Kumara, il Graal ed altra roba simile, che trovò luogo dai tempi di personaggi come la Blavatsky, Sven Hedin o Roerich; ma rimane solo letteratura speculativa, buona per sognare e divagare, non storia.
Anche a me piacerebbe che tutto ciò fosse vero. Putroppo, non è così.
Inviato il: 22/9/2006 13:53
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  •  Alexandros
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#167
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Citazione:
più qualcosa d'altro.

Cioè?

me ne sono accorto ora >> Citazione:
Io non riesco a capire perché vi ostinate a negare che gli antichi volessero veicolare con i loro miti ANCHE concezioni astrologiche, non SOLO astronomiche. Intendo solo porre un livello di difficoltà in più.

Ma CHI ti sta dicendo che non volessero veicolare ANCHE cognizioni astrologiche? CHI lo sta negando?
Ciò è possibile, ma dipende.
Non tutti i miti sono congrui. Non tutti hanno il medesimo fine e la medesima struttura. L'astrologia riguarda i presagi, che implicano variazioni di puntatura nel corso di tempi lunghi, sebbene molte configurazioni siano cristallizzate; ma un mito è cristallizzato *nel suo tempo*, mentre i presagi variano di configurazione in configurazione. Per riportare un standard fisso di presagio, avrebbero dovuto riferire TUTTE le possibili configurazioni! Assurdo.
Pur qualora avessero potuto farlo, a che pro poi? Che senso avrebbe avuto compiere una trasposizione su un presagio che riguarda la vita del re Tizio o del popolano Caio? Gilgamesh fu un presunto re storico di un quartiere di Uruk; ma la sua epica non include astroLOGIA, bensì astroNOMIA. E' una celebrazione di questo presunto re storico in chiave di moti applicabili a qualsiasi personaggio similare, in quanto cristallizzati così come lo è il moto del Sole.
Era più normale trasporre moti che prefiguravano cambiamenti di stagione (come il mito di Orione) o il corso del Sole (Gilgamesh, Ercole ecc), per semplice scopo didascalico e mnemonico. L'astrologia era cosa dinamica, variabilissima.
Inviato il: 22/9/2006 13:54
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#168
Sono certo di non sapere
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Ciao Alexandros

Su Guénon non insito oltre, sappi comunque che tra lui e la Blavatsky c’è una certa differenza.

Comunque, a proposito di accademie, racconto un piccolo ma a mio parere significativo anedotto.
Qualche anno fa, preparando uno degli ultimi esami di architettura, al politecnico di Milano, dovetti redigere delle schede su degli edifici medioevali.

Scelsi tra gli altri il famoso Castel del Monte di Federico II



Dopo la descrizione “canonica”, aggiunsi un capitoletto in cui mi occupavo dei significati “esoterici”, evidenti, a mio parere, dell’edificio.
Non volevo ovviamente dimostrare che l'esoterismo avesse un fondamento “certo”, mi interessava solo far notare come il sapere “esoterico” fosse tenuto in alta considerazione all’epoca, tanto da determinare la planimetria di alcuni degli edifici più importanti, come il caso del castello.

I riferimenti presenti nel castello sono molteplici e facilmente individuabili, tanto che per rispettare certe “misure” il castello finì per non soddisfare nemmeno la funzione per cui sarebbe stato costruito, secondo il “sapere ufficiale”.
La sua funzione “difensiva" risultava altamente compromessa, e questo è un dato di fatto, del tutto ignorato.

Il professore, uno dei principali “accademici” del politecnico, trattò con grande sdegno quella parte di trattazione, giudicando il tutto “teorie bizzarre di cui noi non ci occupiamo”.

Per passare l’esame dovetti “abiurare”, fatte le debite proporzioni come un misero Galileo alla rovescia, “inchinandomi” al sapere ufficiale.
Nessun altro si è mai sognato di fare esposizioni del genere: per passare l’esame bisogna dire ai professori quello che vogliono sentirsi dire, questa è la regola base scontata che ogni studente impara sin dai primi giorni della sua carriera universitaria.

Tutto questo per dire che se ci aspettiamo che certe tematiche assumano dignità accademica dovremmo aspettare a lungo, dal momento che tutto quello che esula dal sapere prestabilito non può nemmeno essere discusso.

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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#169
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Santaruina, se diventi il mio "idolo" pecco di idolatria?

Gran bella mossa... purtroppo però certe verità come riporta bene Davide, Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Peccato.
Inviato il: 22/9/2006 15:21
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#170
Sono certo di non sapere
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Ciao Muratore

in effetti è stato solo un piccolo e ingenuo tentativo, ma credo che la reazione del "professore" sia stata significativa.

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Inviato il: 22/9/2006 15:33
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  •  Alexandros
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#171
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Citazione:

Santaruina ha scritto:

Ciao Alexandros

Su Guénon non insito oltre, sappi comunque che tra lui e la Blavatsky c’è una certa differenza.

Ciao Santa. Lo so già. Quel che intendevo dire - mi pareva chiaro - è che molte sue idee, nonostante lui stesso si fosse violentemente scagliato contro la teosofia, sono comunque condivise con la Blavatsky e circoli defluiti da questa "grande madre" del rinascimento misteriosofico ottocentesco. Quella del re del mondo e delle civiltà nascoste è una di queste.
Tengo comunque a ribadire che contro Guenon come persona non ho nulla. Altra cosa è il suo pensiero.

Citazione:
Comunque, a proposito di accademie, racconto un piccolo ma a mio parere significativo anedotto.
Qualche anno fa, preparando uno degli ultimi esami di architettura, al politecnico di Milano, dovetti redigere delle schede su degli edifici medioevali.

Scelsi tra gli altri il famoso Castel del Monte di Federico II

Dopo la descrizione “canonica”, aggiunsi un capitoletto in cui mi occupavo dei significati “esoterici”, evidenti, a mio parere, dell’edificio.
Non volevo ovviamente dimostrare che l'esoterismo avesse un fondamento “certo”, mi interessava solo far notare come il sapere “esoterico” fosse tenuto in alta considerazione all’epoca, tanto da determinare la planimetria di alcuni degli edifici più importanti, come il caso del castello.

Concordo in toto sul fatto che Castel del Monte includa moltissimi significati misterici (Federico non era un fesso qualunque), ma il punto di vista di chi accademicamente non può accettare certe addizioni, non verte certo sul fatto che occorra scartarle apriori per via di qualche congiura. Penso sia piuttosto perchè non si possa farlo ufficialmente; e c'è una differenza sostanziale con l'accademia medievale, ove qualsiasi nozione discorde ti preparava a ben altro che la semplice derisione.
Per cui, occorrerebbe contentarsi di tenersele per sè, e non chiedersi come mai la scienza "ufficiale" non le accolga (anche perchè in fondo lo sappiamo, come mai). Pur qualora si ammettesse apertamente nei libri che il castello includa significati misterici, non lo vedrebbero come qualcosa di più determinante della valenza architettonica o storica della costruzione, poichè il mistericismo è visto come qualcosa di infondato. Altro è dimostrare che Federico costruì il castello per i motivi che sappiamo; ma per far ciò occorre più di semplici congetture, per quanto articolate e piene di supposizioni e-o dati. Servirebbe, ad es., un documento che lo attesti... In quel caso magari gi accademici cambierebbero opinione, e privilegerebbero il lato misterico, pur dicendo che Federico era un "illuso".
Magari se facevi una tesi del genere in un corso di archeologia medievale, la cosa cambiava!

Citazione:
Per passare l’esame dovetti “abiurare”, fatte le debite proporzioni come un misero Galileo alla rovescia, “inchinandomi” al sapere ufficiale.

Santa, ma lo dici a me? Io ho cambiato tre facoltà nel corso della mia vita, per i medesimi motivi! Poi non dico che mi sono adattato, ma sarà anche perchè nell'ultima in cui studiai non sussistono certi lobbysmi pericolosi, per via delle sue tematiche.
Purtroppo questi lobbysmi esistono di norma nelle università non solo italiane (certi indirizzi, perlomeno) perchè si tende allo "status quo", che certe nozioni potrebbero rendere "instabile", anche per via di carenza di prove documentarie. C'è di più palese ad es. dell'atteggiamento di uno Zahi Awass, che nega sfacciatamente cose di cui lui è certamente già al corrente (e che ti costa? Non c'è nulla sotto la Sfinge? E facci vedere un pò! Perchè hai impedito a West e soci di scavare, allora?)
Ho portato l'esempio di Neugebauer; prima di lui, si credeva che certe culture fossero completamente ignare in fatto di matematica ed astronomia. Lui ha compiuto una rivoluzione. Ma l'ha fatto con una mole *straordinaria* di prove, tale che non gli hanno potuto dire di no; ed aveva pure delle credenziali consolidate. E si metta anche in conto che erano altri tempi.

Citazione:
Nessun altro si è mai sognato di fare esposizioni del genere: per passare l’esame bisogna dire ai professori quello che vogliono sentirsi dire, questa è la regola base scontata che ogni studente impara sin dai primi giorni della sua carriera universitaria.

Le so benissimo queste cose, Santa; i motivi te li ho già detti, quali siano. Con ciò non si può certo venire a dire che TUTTO quanto proviene dall'accademia sia da buttare perchè in certi casi sussistono certi atteggiamenti. Occorre soltanto tempo per consolidare nuove visioni. Dall'altro canto, è anche vero che con ciò non dovremmo abbracciare ipotesi non certo consistenti e probative soltanto per via di un risentimento verso la "scienza ufficiale": sarebbe doppiamente scorretto nei nostri stessi confronti.
Inviato il: 22/9/2006 15:37
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  •  Alexandros
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#172
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Citazione:

muratore ha scritto:
PS "non alcunchè"... 360° è una misura arbitraria anche questa... quindi non la puoi utilizzare come "scusa" per la divisibilità x 12.

Ma tutto è convenzione... Tutto a misura d'uomo e del suo sistema di riferimento. "Qualcuno" al tempo degli akkadici ha stabilito che l'angolo giro equivale a 360°, nel sistema sessagesimale da loro inventato per misurare i gradi; e per necessità di rapporti cronologici, hanno stabilito questa convenzione matematica, che adottiamo fino ad oggi.
Non possiamo certo rifiutare o ritenere inutile una metodologia implementata in certi sistemi descrittivi, solo perchè è "convenzione". Senò dovremmo rifiutare persino le nomenclature degli oggetti di tutti i giorni.
Inviato il: 22/9/2006 15:53
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#173
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Alexandros sei molto intelligente e preparato!
Ma quel che sto ripetendo da quando tento di dialogare con te è che io non voglio rigettare o rifiutare alcunchè... ma comprendere.
Hai datto delle ottime risposte a santaruina nel tuo post.
Hai capito come funziona l'Università, in Italia e non solo.
Ma proprio per quel che sai, non è possibile interpretare la realtà su livelli diversi?
Il fatto che gli akkadici abbiano scelto 360 che è un multiplo di 12 per alcuni è un caso, per altri no.
Le interpretazioni "Accademiche" e quelle di "Guenòn" non sono necessariamente sempre in opposizione ma possono mollto spesso completarsi.
Anche Guenòn nella sua vita ha cambiato opinione sulle cose (mi stupirei se una persona Intelligente non cambiasse mai opinione).. e anche Guenòn avrà detto le sue panzane.
Come dici le affermazioni vanno verificate sempre, e solo se sono molte le "autorità" a concordare si può supporre di essere andati avanti e non indietro nella comprensione.
Ma ciononostante bisogna tenere gli occhi aperti per scoprire e supportare il ricercatore che ha tra le mani una patata bollente con scoperte rivoluzionarie...
E per chi è interessato alla comprensione di altri livelli (liberi gli altri di credere siano tutte panzane) non rimane che leggere Guenòn e coloro che lo contestano, per farsi un'idea propria.
Anche Guenòn nel suo campo era un'autorità, ma tante sono le affermazioni che a lui vengono contestate.
Come sempre essere un prof o un 33 non vuol dire automaticamente detenere la verità assoluta.
Sapere questo non vuol dire che tutto ciò che loro possono trasmettere non vale niente.
Inviato il: 22/9/2006 20:11
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#174
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Citazione:

muratore ha scritto:
Ma quel che sto ripetendo da quando tento di dialogare con te è che io non voglio rigettare o rifiutare alcunchè... ma comprendere.

Non mi sto certo ponendo in contrapposizione!

Citazione:
Il fatto che gli akkadici abbiano scelto 360 che è un multiplo di 12 per alcuni è un caso, per altri no.

Gli akkadici non ci hanno certo lasciato testi nei quali spiegano il motivo per cui fecero ciò; abbiamo tavolette nelle quali elaborano operazioni tramite queste funzioni. Quale sia stato il "vero motivo", a questo punto non lo sapremo ***mai***, tranne che non troveremo fortunatamente qualche documento che ce lo illustrerà. Fino ad allora, potremo andare avanti solo a speculazioni, avvicinandoci più o meno alla realtà. Quale fosse il motivo, alla fine, non è importante; ci hanno lasciato quella convenzione, elaboravano tutto in base ad essa, e ce l'hanno trasmessa "obbligandoci" ad usarla, impostando il nostro sistema su di essa.
Guarda qui ad esempio
http://72.14.221.104/search?q=cache:EtNRIbUiHZwJ:home.versatel.nl/galien8/sexagesimal/sexagesimal.html

da cui sottolineo questo estratto

Citazione:
The Venetian Formaleoni has written a book in Italian from the Enlightenment era, published in 1789 AD, called Dei fonti degli errori nella cosmografia e geographia degli Antichi (English translation of the tittle: About the sources of errors in cosmography and geography from the antiquity.). In this work he more or less postulates an astronomical basis for the sexagesimal system. Here below the original text of relevant passages is given together with an English translation:19,35

"Divisione del circulo in parti sessagesimali; onde nata : suggerita dalla natura : lunghezza dell'anno primitivo. E' singolare la predilezione dell' Antichità per il numero sessagesimale. Il raggio fu diviso in sessanta parti, il gnomone in sessanta segmenti, il giorno in sessanta ore, l’ora in sessanta minuti. Quindi i periodi di sessanta, di cento e ottanta, di seicento, di tremila a seicento, di trentaseimila, introdotti nell’ antica Cronologia, dei quali si trovano la traccie presso i Caldei, i Tatari, gli Egizj, gl’Idiani, e i Cinesi. Si chiederà qual raggione determinar potesse gli antichi osservatori de Cielo a scegliere la divisione sessagesimale a preferenza d’ogn’altra. Questa questione ci conduce a ricerche di molta importanza. Cerchiamo di dilucidare un punto, che nessuno finora ha pensato di porre in chiaro. A little further he continues about this subject: E’ cosa ormai dimostrata, che anticamente l’anno era più breve. Il Sole in trecento sessanta giorni compiva esattamente l’apparente suo corse intorno de Cielo; e per parlare col linguaggio della verità, la terra un tempo non impiegava più di trecento sessanta giornaliere rivoluzione sul suo asse nel percorrere lánnuo suo giro intorno del Sole.

La divisione sessagesimale fu dunque da principio suggerita dalla natura stessa, e dalle prime osservazione."


Poi l'autore discorre sul perchè ciò non è deduttivo, ecc.

Citazione:
Le interpretazioni "Accademiche" e quelle di "Guenòn" non sono necessariamente sempre in opposizione ma possono mollto spesso completarsi.

Si, ma in quale proporzione? Ed in quali porzioni di quel che diceva? Se ci fai caso, non ho detto che Guenon è tutto da buttare (non mi reputo così sconsiderato); ma bisogna vedere *in cosa*.
Citazione:
Anche Guenòn nella sua vita ha cambiato opinione sulle cose (mi stupirei se una persona Intelligente non cambiasse mai opinione).. e anche Guenòn avrà detto le sue panzane.

Ma questa è una massima di comodo, dai. E' un palliativo "voltairiano" per dire che "nulla è certo", e che spesso si usa quando in fondo si conosce poco o non ci si vuole sforzare a far di più. Un possibilista come te (almeno interpreterei questo) non può utilizzare massime da "scettici oltranzisti"! In questo modo non ci sarebbe neppure alcun motivo per partire a cercare qualcosa. Un punto fermo, perlomeno in qualcosa, dovrà pur esserci ed essere raggiunto.
Citazione:
Ma ciononostante bisogna tenere gli occhi aperti per scoprire e supportare il ricercatore che ha tra le mani una patata bollente con scoperte rivoluzionarie...

L'unico modo in cui possiamo avere "certezza" di nozioni che che ci provengono dal passato, sono documenti del passato che attestano la veridicità di una nostra "intuizione"; in assenza di queste conferme dirette, dobbiamo procedere per comparazioni, a formare un "puzzle". Ma anche in questo caso ci deve essere una certa "etica".
Tempo fa andava per la maggiore Sitchin, un cazz*ro da competizione, che diceva d'aver scoperto la vera storia dell'umanità miscelando storielle e miti mesopotamici a miti greci, romani e di quant'altro, distorcendo il significato di certi vocaboli al punto che la gente che conosce veramente la lingua babilonese non poteva far altro che riderne. Eppure, ha avuto molto seguito; ha venduto milioni di libri, s'è fatto i *miliardi*. La gente che li leggeva non aveva molte basi (già; lui, economista, era "grandissimo esperto" di "lingue morte"... Nulla in contrario se era economista, si può anche essere esperto di babilonese; qualora non avesse storpiato tutto...), e parlava di "congiure" dei "soliti" contro di lui. Oggi nessuno parla più di Sitchin; tranne qualche sconclusionato che attende ancora la venuta di "Nibiru".

Citazione:
E per chi è interessato alla comprensione di altri livelli (liberi gli altri di credere siano tutte panzane) non rimane che leggere Guenòn e coloro che lo contestano, per farsi un'idea propria.

Infatti, mica ho sconsigliato di leggere Guenon. Ho solo detto che, in quei determinati contesti in cui lo si è portato come autorità, non era poi così tanto oro colato.

Citazione:
Anche Guenòn nel suo campo era un'autorità, ma tante sono le affermazioni che a lui vengono contestate.

Ma nel campo della misteriosofia, ok.
Inviato il: 22/9/2006 20:38
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#175
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Citazione:
Anche Guenòn nella sua vita ha cambiato opinione sulle cose (mi stupirei se una persona Intelligente non cambiasse mai opinione).. e anche Guenòn avrà detto le sue panzane.
Ma questa è una massima di comodo, dai. E' un palliativo "voltairiano" per dire che "nulla è certo", e che spesso si usa quando in fondo si conosce poco o non ci si vuole sforzare a far di più. Un possibilista come te (almeno interpreterei questo) non può utilizzare massime da "scettici oltranzisti"! In questo modo non ci sarebbe neppure alcun motivo per partire a cercare qualcosa. Un punto fermo, perlomeno in qualcosa, dovrà pur esserci ed essere raggiunto.

Voltaire era uno scettico oltranzista? A me non risulta :)
La verità c'è ed è sempre una sola.
Ho forti dubbi sia possibile conoscerla in questa vita in modo completo.
Ma questo non vuol dire che ogni sforzo in tal senso sia vano.
Già solo il cercare di per sè è meritevole, e poi sono convinto che pur se non si possa conoscerla interamente... non ci si possa avvicinare o allontanare.
Citazione:
Ma ciononostante bisogna tenere gli occhi aperti per scoprire e supportare il ricercatore che ha tra le mani una patata bollente con scoperte rivoluzionarie...
Tempo fa andava per la maggiore Sitchin

Come sempre non le cose giuste non sono affatto facili.
E mi interessa saperne (ancora sono lontano) quanto o più di te e di Sitchin, per distinguere al volo un cazz*ro da qualcuno che ha qualcosa da dire.

Citazione:
Anche Guenòn nel suo campo era un'autorità, ma tante sono le affermazioni che a lui vengono contestate.
Ma nel campo della misteriosofia, ok.


Onestamente non è che la misteriosofia mi interessi un granchè
Inviato il: 22/9/2006 21:06
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#176
Ho qualche dubbio
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Citazione:

muratore ha scritto:
Voltaire era uno scettico oltranzista? A me non risulta :)

La massima è sua. Senza saperlo, così dicendo ha fatto "l'alternativo"... Ma Voltaire spesso era tutto e il contrario di tutto; a seconda del "momento"...

Occhio ai quote; non ci capisco nulla, così. Tutto verde.

Citazione:
La verità c'è ed è sempre una sola.

Oh, ma lo so; "la verità è una, ma i saggi dicono che siano molte", inizia il Rig Veda...

Citazione:
Ho forti dubbi sia possibile conoscerla in questa vita in modo completo.
Ma questo non vuol dire che ogni sforzo in tal senso sia vano.

Noto una "apparente" contraddizione, in queste due frasi... La cerchi, o no?

Citazione:
Come sempre non le cose giuste non sono affatto facili.
E mi interessa saperne (ancora sono lontano) quanto o più di te e di Sitchin, per distinguere al volo un cazz*ro da qualcuno che ha qualcosa da dire.

Sitchin si è sputtanato da solo, alla lunga: ha voluto mangiare più del dovuto. Ed ha fatto capire qual'era il suo vero scopo: sono sicuro che indovinerai subito quale...

Citazione:

Onestamente non è che la misteriosofia mi interessi un granchè

Beh, in quale campo lo ritieni autorità? Storia delle antiche civiltà?
Inviato il: 22/9/2006 21:14
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Re: L'origine pagana del cristianesimo
#177
Mi sento vacillare
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Citazione:
Noto una "apparente" contraddizione, in queste due frasi... La cerchi, o no?

La cerco pur sapendo che qualunque cosa trovo può essere un passo in più verso la Verità, e non la verità stessa.
Citazione:

Beh, in quale campo lo ritieni autorità? Storia delle antiche civiltà?

Fu Iniziato in diversi Ordini, e questo non gli dà la verità assoluta ma gli da qualche strumento in più per indagare sull'esoterico, inteso come ciò che è nascosto, ciò che sta dietro.

Wikipedia riposta:
His field was metaphysics, applied to the study of cultural traditions.

Le conoscenze accademiche sono un buon strumento per le informazioni essoteriche, quelle che sono manifeste, ciò che sta davanti.

Conoscere ciò che sta davanti può essere fine a se stesso, o può servire a meglio conoscere ciò che sta dietro.
A voi la scelta.
Inviato il: 22/9/2006 22:17
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  •  Davide71
      Davide71
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#178
Dubito ormai di tutto
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Ciao Alexandros,
finalmente cominciamo a capirci. Penso che a questo punto le nostre differenze di pensiero siano legate all'importanza che, nei miti, assume la componente astrologica rispetto a quella astronomica.

Citazione:
Gilgamesh fu un presunto re storico di un quartiere di Uruk; ma la sua epica non include astroLOGIA, bensì astroNOMIA


A questo punto vorrei da te un parere chiarificatore. Quando nell'epica di Gilgamesh si afferma che egli é uno dei due Gemelli, si vuole affermare che Gilgamesh era nato a giugno (astroNOMIA) oppure che egli fosse il riflesso sulla Terra di un Dio (astroLOGIA) oppure tutti e due?

Un'altra domanda. Perché hai cambiato tre facoltà, se é lecito saperlo? Sono le tesi che esponi qua il "pomo della discordia" che ti ha messo in urto con tanti ambienti accademici?

Un ultimo punto. Tutti i documenti degli antichi che tu citi, Rig Veda inclusi, sono carichi di contenuti miseriosofici o no? Insomma, secondo te gli antichi erano interessati alla misteriosofia oppure no? Sta di fatto che tutti i misteriosofi (carino il nome) si basano su tali testi! Se si volessero mettere insieme tutti i loro testi si potrebbe tirare fuori un corso universitario senza nessuna difficoltà!
Ma questo non é accettato dal potere! Per questo non esiste una "facoltà di misteriosofia".
E non basta dire che in mezzo a tali testi vi sono un mucchio di panzane e opinioni individuali poco sostenute dai fatti. Anche nelle altre università é pieno di cose del genere, soprattutto in quelle umaniste...
Insomma la differenza fra i misteriosofi e gli accademici é che i secondi ricevono finanziamenti pubblici, i primi no!
_________________
Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 23/9/2006 8:01
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#179
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/9/2006
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Citazione:

Davide71 ha scritto:
Ciao Alexandros,
finalmente cominciamo a capirci. Penso che a questo punto le nostre differenze di pensiero siano legate all'importanza che, nei miti, assume la componente astrologica rispetto a quella astronomica.

Non escludo che si possa riscontrare anche dell'astrologia; dipende in quale mito in particolare, e se in fondo c'è davvero. In passato il discrimine tra astrologia e astronomia era molto sottile, sebbene già tra i caldei fossero sorte molte discordie tra astronomi e astrologi, ritenuti dei peracottari.

Citazione:
A questo punto vorrei da te un parere chiarificatore. Quando nell'epica di Gilgamesh si afferma che egli é uno dei due Gemelli, si vuole affermare che Gilgamesh era nato a giugno (astroNOMIA) oppure che egli fosse il riflesso sulla Terra di un Dio (astroLOGIA) oppure tutti e due?

Il discorso dei Gemelli dipende dal fatto che lui e l'inseparabile amico Enkidu costituissero un'unica cosa, e dal fatto che le prime scene dell'epica sono collegate al settore di aprile-maggio, di modo tale che gli attori fossero le stelle adiacenti di Ariete, Orione e Toro (quelle consecutive). Dall'altro canto (a riprova dei parecchi problemi che gli interpreti riscontrano in questo tipo di miti), Enkidu equivaleva pure al Sagittario (che le tavole astronomiche collegavano pure a Marduk), e Gilgamesh ad Orione, oltrechè Mercurio e Sole. Forse la chiave risiede in fenomeni di spostamento della scena focalizzandola su una costellazione portante nel corso dell'anno. Ma non lo sappiamo; non sappiamo se questi popoli la pensassero così.
E non sappiamo nemmeno se Gilgamesh - quello "storico" - sia nato in giugno; è probabile comunque che, per costruisci sopra un mito del genere, lo si ritenesse un riflesso di archetipi eterni proiettati sulla Terra dal cielo. Capitò lui, e fu fatto. D'altronde, è però improbabile che si sia trattato di un personaggio storico, o forse storico a cui fu cambiato nome, dato che il nome significa "colui dell'albero mesh", ove col mesh si indicava l'asse del mondo. Parrebbe più lecito che fu inventato prima il nome, poi il personaggio del re, che si riscontra nelle liste dei re divini (insiema ad un altro, il compaesano Dumuzi, legato alla storia di Ishthar).

Citazione:
Un'altra domanda. Perché hai cambiato tre facoltà, se é lecito saperlo? Sono le tesi che esponi qua il "pomo della discordia" che ti ha messo in urto con tanti ambienti accademici?

Tanti motivi. Parecchi dei quali personali.

Citazione:
Tutti i documenti degli antichi che tu citi, Rig Veda inclusi, sono carichi di contenuti miseriosofici o no? Insomma, secondo te gli antichi erano interessati alla misteriosofia oppure no?

Misteriosofia = "speculazione sui misteri". Questo è un termine recente, per indicare lo "studio" dei misteri del passato, per interpretarli in chiave moderna. il Rig Veda ecc. non contengono misteriosofia, perchè costituiscono appunto questo prodotto diretto - cui coloro i quali sono poco inclini a discernere altre fondamenta, ad es. astronomiche, si adagiano per comodità, facendo "esegesi" superficiale -; sono "mistero" in sè per sè.

Citazione:
Sta di fatto che tutti i misteriosofi (carino il nome) si basano su tali testi! Se si volessero mettere insieme tutti i loro testi si potrebbe tirare fuori un corso universitario senza nessuna difficoltà!

Può darsi, ma siccome queste spiegazioni sono minoritarie rispetto ad altre che includono sia significati "misterici" che pratici, ciò non ha alcun senso.

Citazione:
Ma questo non é accettato dal potere! Per questo non esiste una "facoltà di misteriosofia".

Non direi. Andiamoci piano col vedere congiure forzatamente ovunque. Più certamente non è accettato perchè sarebbe aleatorio; per te questo significa una cosa, per un altro un'altra... Lo hai visto dalla mole di opinioni che regnano già su un singolo argomento qui, figurarsi per qualsiasi altro argomento. Sarebbe davvero molto difficile, indire un canone di ricognizione unitario in una "disciplina" assai "personalizzabile" quale potrebbe essere la "misteriosofia"...
E dipende anche da dove si potrebbe studiare cose del genere. Credo che tutt'al più potresti trovare studi del genere in antropologia (in archeologia nemmeno a parlarne; forse a livello personale, di curiosità).

Citazione:
Insomma la differenza fra i misteriosofi e gli accademici é che i secondi ricevono finanziamenti pubblici, i primi no!

Direi che risiederebbe più che altro nel fatto che i secondi hanno accesso ad una documentazione più sistematica e completa, ed i loro sforzi sono sottoposti a reciproca vidimazione, mentre i primi sono piuttosto dei "loners", dei singoli che agiscono da soli, per vari motivi (non ultimo autoesaltazione o desiderio auto-erotico di imbeversi di conoscenze "proibite"), giungendo a conclusioni spesso esagerate e ben lontane dall'insieme di partenza di ciò che hanno focalizzato.
Inviato il: 23/9/2006 13:19
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  •  Alexandros
      Alexandros
Re: L'origine pagana del cristianesimo
#180
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/9/2006
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hombre Citazione:
Allora avrei piacere che mi indicaste degli autori che trattino questi argomenti, partendo proprio dalle basi:
1) convergenza delle figure mitiche, un po’ quello che ha riassunto Alexandros nel primo post;
2) interpretazione dei simboli, come state facendo con le immagini che postate.

Non capisco Onfray; tutt'al più potrà trattare di ateismo.

A quanto io sappia, non esiste (specie in Italia) alcuna pubblicazione seria in merito; sul secondo argomento, addirittura non ce ne sono molti nemmeno all'estero, tranne qualcosa di Cirlot, Stiffler o Ferguson; ottimo anche Black & Green sulla Mesopotamia. Per quanto riguarda il primo, direi che Joseph Campbell può fornire estesa documentazione. Sull'astronomia comparata, per poter cominciare vai sul sicuro con Richard Allen (se si trova ancora qualcosa, liste e liste di comparazioni); poi magari si passa ad Aveni e Krupp. In Italia questi libri non li trovi (tranne qualcosa di Campbell, in qualche biblioteca); dovresti vedere in USA, su Amazon ci sono tutti, in inglese, ovviamente.
Inviato il: 23/9/2006 13:39
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