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   Scienze Economiche
  La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?

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  •  ziomao
      ziomao
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#14
Mi sento vacillare
Iscritto il: 10/10/2005
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Linucs,

Se non si capisce che cosa e' il denaro, come si possono affrontare problemi quali il signoraggio ?

Ashoka

Per me' la tua analisi non fa' una piega.
Da questo punto di vista il denaro e' come ogni altra merce, solo che ha delle proprieta' che lo rendono pietra di paragone ( divisibilita', valore d'uso, accettazione sociale ec ecc )

Una cosa e' importante nel discorso; il lavoro cristallizzato nell'oggetto.
il contadino che lavora il grano, il falegname che fa' una panca, i cercatori d'oro... tutte e merci prodotte ( grano, panche, oro ) hanno in comune un lavoro umano cristallizzato ( immanente ).

In questo senso la teoria del valore marxista e' molto diversa da quella marginalista; il famoso esempio dell'acqua e dei diamanti. L'acqua vale meno perche' e' piu' abbondante dei diamanti.
In realta' il valore non e' tanto funzione della rarita' ( anche una gallina con 3 culi e' rara .... ma non vale nulla ) ma e' funzione del valore d'uso ( la gallina con tre culi non serve a nulla ) e del lavoro umano necessario per produrre / trasformare l'oggetto.

In questo senso l'oro e' divenuto denaro ( merce universale ) proprio perche' portatore di valore d'uso ( gioielli, placcature, otturazioni, ecc ecc ) e di lavoro umano.

Inoltre ha tutte quelle caratteristiche fisiche che lo rendono facilmente maneggiabile allo scopo ( divisibile, unibile, resistente all'ossidazione ).

Con un denaro in forma di lavoro cristallizzato e valore d'uso, si rientra in pratica come ha detto Ashoka in regime quasi di scambio ma con degli indubbi vantaggi ( non deteriorabilita', sfasamento temporale, sfasamento geografico ecc ecc ); che siano monete d'oro o fogli di credito direttamente convertibili le differenze non sono enormi.

Il problema arriva quando il denaro perde le sue funzioni di merce universale e diviene un semplice pezzo di carta il cui valore non e' piu' detterminato in modo sostanziale ( valore d'uso e lavoro ) ma in modo totalmente arbitrario; venendo cosi' meno ad es. la diretta convertibilita' in oro.

In questo modo possono nascere quelle realta' mostruose come le banche che stampano carta straccia o i debiti pubblici inventati.

Mao




Inviato il: 17/5/2006 6:16
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#13
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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E' innanzitutto importante capire il perché nasce la moneta.
Se non si comprende questo diventa poi difficile comprendere alcuni discorsi (es. signoraggio) ed individuare quelle che sono le cause di alcuni problemi (es. povertà)


Dove il libero scambio di beni e servizi è sconosciuto, la moneta non è desiderata. In una condizione della società per cui la divisione del lavoro è un affare puramente interno e la produzione ed il consumo vengono effettuate all'interno di una stessa comunità essa sarebbe tanto inutile quanto per un uomo isolato. Ma anche in un ordinamento economico basato sulla divisione del lavoro, la moneta sarebbe ancora non necessaria se i mezzi di produzione fossero socializzati., il controllo della produzione e la distribuzione dei prodotti finiti fossero nelle mani di un organismo centrale, e agli individui non fosse permesso di scambiare il consumo dei beni assegnati a loro con quelli assegnati ad altri.

Secondo Mises (Ludwig Von Mises, Teoria della moneta e del credito., pag 29 e seguenti), ma non è il solo , premessa necessaria perché esista una moneta è lo scambio di beni. Ma perché questi si possano scambiare è necessario che gli attori (chi scambia) ne abbiano proprietà

Il fenomeno della moneta presuppone un ordinamento economico in cui la produzione è basta sulla divisione del lavoro ed in cui la proprietà privata è riferita non soltanto ai beni di primo ordine (beni di consumo) ma anche ai beni di ordine maggiore (mezzi di produzione).


Chi decide cosa produrre? E come?

Quello che deve essere prodotto e come lo si deve produrre, è deciso in primo luogo dai possessori dei mezzi di produzione

Ma chi produce, necessariamente, non può produrre tutto ciò che gli serve (potrebbe farlo accontentandosi di un “minimo” (veramente minimo!)). Tenderà a produrre qualcosa in più e poi scambiarlo con altri (che avran prodotto cose diverse) in modo da soddisfare i proprio bisogni in modo soddisfacente. Ad es. un contadino produrrà più grano (se l'annata è buona!!) di quanto serve a lui in modo da ottenere in cambio dal vicino pastore del latte e del formaggio, dalla sarta dei vestiti, dal fabbro un aratro nuovo, dal falegname delle assi di legno per allargare il granaio, e così via.
Se alla fine di questi scambi, dopo aver messo da parte il grano per la semina dell'anno seguente, è avanzato ancora del grano, il contadino potrebbe pensare al futuro e cercare di “immagazzinare” il surplus mettendo nel granaio il grano in eccesso (che però necessariamente deperirà con il tempo), oppure effettuando ulteriori scambi e conservando i beni prodotti da altri.

Ma se la “via dello scambio” per il contadino è abbastanza semplice da immaginare, molto meno lo è quella del muratore/ingegnere che vuole “scambiare” la casa che ha appena costruito per soddisfare tutti i suoi bisogni (cibo, vestiti, etc.) e magari conservare qualcosa per il futuro anche lui. Si trova nella spiacevole situazione di non potersi procurare tutto ciò che desidera da un unico scambio ma nel dover provvedere, attraverso scambi successivi, ad ottenere ciò di cui ha bisogno.

Con il passare degli scambi si potranno notare alcune cose:

Alcuni beni vengono scambiati più spesso di altri; un po' perché non sono destinati al consumo immediato (come può essere una pagnotta), un po' perché si deteriorano meno di altri (es. una rosa), un po' perché vengono accettati, in uno scambio, sebbene non siano diretto oggetto di desiderio da parte di chi li riceve (io desidererei una vestito nuovo ma accetto la tua perla perché so che Silvio scambierà con me la perla per il vestito).
Col passare del tempo anche chi all'inizio era restio ad accettare questa merce “che passa di mano in mano” potrebbe venire attratto dall'idea di accettarla anche lui.

Dopo tutto se Santaruina ha il latte che desidero ma non vuole il mio pane, bensì dei calzini nuovi, non dovrò essere costretto a barattare il pane con Pausania che mi darà della birra, che darò a Florizel per una pastiera da dare a Shevek per i calzini.

Offrirò semplicemente il pane a Pausania per la “perla” e la darò a Santaruina per i calzini. La perla poi sarà oggetto di scambio e circolerà fino a realizzare tutti gli scambi richiesti.

Ecco così che la perla emerge come merce, mezzo di scambio privilegiato. Ecco la moneta.

Qualcuno si arricchisce? No. La perla c'era già; l'aveva pescata Bandit e la scambiava già da tempo per pane, pastiere e calzini vari.

Non ci sono abbastanza perle per favorire tutti gli scambi? Pazienza, emergerà qualche altro bene che sarà più adatto a favorirli.

Che differenza c'è tra questo modo di scambiare ed il baratto semplice?

Una, nessuna, ... (centomila)!

Una.. fondamentale: nello scambio indiretto “classico” io non “rivelo al mondo” di volere un paio di calzini. Infatti scambio ed ottengo, nel processo, una birra ed una pastiera, che non volevo in realtà.
Utilizzando la perla come mezzo di scambio invece mostro a tutti di volere i calzini ed allo stesso tempo mostro a tutti di voler scambiare il mio pane.
Chi ha bisogno di qualcosa quindi sa dove andare per procurarsela direttamente.

Nessuna... de facto gli scambi che si realizzano sono gli stessi... Shevek avrà la sua pastiera, Flo la sua birra e Pausania il suo pane....

Centomila.. scambiare beni poco trasportabili può essere difficile, così come mettere da parte delle pecore (Specie se non sei un pastore!) , scambiare i quattro quinti di una pecora con i mezza mucca può essere difficile!

Ashoka
Inviato il: 16/5/2006 20:53
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Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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Marx e' stato il piu' grande analista del concetto di "moneta", tanto da smontare a pezzi l'idea balorda del denaro come merce

E dopo essermi pisciato sotto dalle risate per l'ennesima volta, mi avvio a mettere anche questa sul conto della solita tintoria, massima espressione dell'imprenditoria borghese al servizio del capitale finanziario internazionale monopolista del credito.

Il denaro e' un mezzo di scambio, non una merce in senso stretto.

Come no?

E cosa scambia il denaro ? il lavoro oggettivato.

Eh certo, il lavoro cristallizzato.

"essendo tutte le merci solo equivalenti particolari del denaro ed essendo il denaro il loro equivalente generale, esse appaiono come merci particolari nei confronti del denaro che appare come merce universale"

Un sopralapancalacapracampa non lo vogliamo aggiungere?

E nel 2006 siamo ancora a baloccarci con queste stronzate...
Inviato il: 16/5/2006 17:26
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  •  ziomao
      ziomao
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#11
Mi sento vacillare
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Santa,

Hai pienamente ragione.
Ho confuso i termini, in quanto ho fatto un minestrone con la moderna accezzione del denaro ( socialmente riconosciuto ma senza "valore". percio' il denaro non e' una merce ) e quella invece trattata sui testi Marxisti ( denaro come merce in quanto portatore di valore o di lavoro in forma immanente ).

Da questo cortocircuito e' uscito il mio post totalmente strambato.

Concluderei la lavata di cenere con :
"essendo tutte le merci solo equivalenti particolari del denaro ed essendo il denaro il loro equivalente generale, esse appaiono come merci particolari nei confronti del denaro che appare come merce universale" Marx. Capi. libro 1 prima sezione.

Logicamente con il moderno denaro basato su una pura invenzione sociale tutto il discorso viene a cadere.

Ciao
Mao

Inviato il: 16/5/2006 15:01
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#10
Sono certo di non sapere
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Riassuntino su la MONETA
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 16/5/2006 14:04
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Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#9
Sono certo di non sapere
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Marx e' stato il piu' grande analista del concetto di "moneta", tanto da smontare a pezzi l'idea balorda del denaro come merce, iea per la cronaca della scuola funzionalista.

LA TEORIA DEL VALORE DEL XXI SECOLO

Per i classici e per Marx la moneta è una merce che, per una serie di ragioni storiche, sviluppa la funzione peculiare di mezzo di pagamento.

Da qui acquisisce le funzioni connesse alla conservazione del valore e alla circolazione monetaria. In quanto equivalente generale, la moneta diviene misura del valore e mezzo di circolazione. Da qui emergono poi le “qualità” della moneta come volano della crescita (sistema del credito) permesso dall’accumularsi dell’equivalente generale presso una specifica tipologia di aziende (le banche).


Così come non è del tutto corretto:
Il denaro e' un mezzo di scambio, non una merce in senso stretto.

Merce è qualcosa che viene cambiato in cambio di qualcos'altro liberamente.
Scambio una pecora per due monete d'oro.
Le monete d'oro sono una merce, io accetto lo scambio.

La questione si complica con il corso forzoso, in cui sono obbligato ad utilizzare della carta senza avere la garanzia di poterla poi cambiare con il metallo "prezioso".

La moneta rimane merce finchè è accettata liberamente, la sua essenza cambia quando essa è imposta.

Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 16/5/2006 13:43
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  •  breakdown
      breakdown
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#8
Mi sento vacillare
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Se può essere utile, ho uploadato il libro di Massimo Fini Il Denaro Sterco del Demonio
Lo trovate QUI
_________________
"Listen to everyone, read everything believe nothing, unless you can prove it in your own research."
Milton William Cooper
Inviato il: 16/5/2006 13:25
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  •  ziomao
      ziomao
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#7
Mi sento vacillare
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Santa :

Citazione:

Secondo Rothbard
il denaro è una merce, e come ogni altra merce è soggetta alle leggi del mercato.


Marx e' stato il piu' grande analista del concetto di "moneta", tanto da smontare a pezzi l'idea balorda del denaro come merce, iea per la cronaca della scuola funzionalista.

Il denaro e' un mezzo di scambio, non una merce in senso stretto.
E cosa scambia il denaro ? il lavoro oggettivato.

Infatti il denaro ha sempre avuto l'aspetto fisico di qualcosa di universalmente condiviso, divisibile, trasportabile e sopratutto portatore di lavoro e percio' di valore di scambio.

L'oro storicamente ha avuto tutte queste caratteristiche; per estrarre l'oro occorre lavoro, forza unama organizzata allo scopo; inoltre ha tutte le caratteristiche idonee a divenire mezzo di scambio, e' divisibile, facilmente trasportabile.

Tutto ha funzionato bene sinche' il denaro come mezzo di scambio era costituito da lavoro oggettivato ( oro, argento ecc ) le cose si sono totalmente incasinate quando la mafia bancaria ha rinunciato alla convertibilita' del denaro in oro.

Oggi il denaro e' carta straccia, a cui socialmente viene riconosciuto un valore che non e' supportato da nulla.
Un valore sociale e non lavoro ogettivato; sono due cose ben diverse.
1kfg d'oro e' lavoro ( valore ), 1kg di dollari non convertibili in oro sono carta.

Mao

Inviato il: 16/5/2006 12:33
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#6
Sono certo di non sapere
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Continuazione del brano di Bastiat


B: Va bene inizia e spiegami, per prima cosa, come un errore su cosa sia la moneta, sempre che errore ci sia, è da indicarsi come la radice di tutti gli errori in politica economica?

F. Beh, ora, è possibile che tu mi assicuri coscientemente di non aver mai confuso la moneta con la ricchezza?

B. Beh non lo so, dopo tutto, che conseguenze può avere una tale confusione?

F. Nulla di molto importante. Un piccolo errore nella testa che non avrebbe avuto conseguenze sulle tue azioni; perché puoi vedere che, rispetto al lavoro e al libero scambio, benché ci siano tante opinioni quante teste ci sono, agiamo più o meno tutti alla stessa maniera.

B. Un po' come tutti camminiamo per terra, anche se non siamo tutti d'accordo riguardo la teoria della gravitazione e dell'equilibrio.

[..]

F. Allo stesso modo un uomo morirebbe di fame, avendo deciso che la vera ricchezza è la moneta, se portasse fino alle estreme conseguenze la sua idea. Questa è la ragione per cui questa teoria è falsa, perché non vi è teoria vera che non risulti dai fatti stessi, come sempre verificatosi, ed in ogni luogo.

B. Posso capire che, in pratica, e sotto l'influenza dell'interesse personale, i cattivi risultati dovuti ad azioni erronee tendono a correggere gli errori. Ma se tu dici che questa cosa di cui hai parlato ha un così misero effetto, perché ti disturba così tanto?

F. Perché, quando un uomo, invece di agire per sé, decide per altri, l'interesse personale, quella sentinella sempre vigile e sensibile, non è più presente per avvertire “Fermati! Il colpevole è un altro.” E' Peter che viene inganno, e John che soffre; il falso sistema adottato da un legislatore diventa la regola d'azione per l'intera popolazione. E osserva la differenza. Quando hai del denaro, ed hai molta fame, quale che sia la tua teoria sulla moneta, che cosa fai?

B. Vado dal panettiere e compro del pane.

F. Non esisti ad usare il tuo denaro?

B. L'unico uso del denaro è comprare ciò che uno vuole.

F. E se il panettiere ha sete, che cosa farà?

B. Andrà dall'oste e comprerà del vino con il denaro che gli ho dato io.

F. Ma come? Non ha paura di andare in rovina lui stesso?

B. La vera rovina sarebbe essere senza cibo e senza nulla da bere

F. E tutti al mondo, se liberi, agirebbero nella medesima maniera?

B. Senza dubbio. Morirebbero di fame per non dar via un pence?

F. Certamente no, cosa che io considero agir in modo saggio, ed il mio unico desiderio è che la teoria non sia altro che un'immagine veritiera di ciò che viene praticato universalmente. Ma supponiamo che tu sia il legislatore, il Re assoluto di un vasto impero, dove non ci sono miniere d'oro.

B. Non è una fantasia spiacevole

F. E supponiamo, inoltre, che tu sia convinto sino all'osso di questa cosa: che la ricchezza consiste solamente ed esclusivamente di moneta; a quale conclusione verresti?

B. Concluderei che non v'è altro modo per me di arricchire il mio popolo, o per loro di arricchirsi da soli, se non portar via denaro dalle altre nazioni.

F. Che è come dire di impoverirle. La prima conclusione, quindi, alla quale arriverei è che una nazione può solo guadagnare laddove un'altra perde.

B. Questo assioma ha l'autorevolezza di Bacone e Montaigne

F. Non rende la cosa meno dolorosa in quanto implica che il progresso è impossibile. Due nazioni, non più di due uomini, non possono prosperare fianco a fianco.

B. Sembrerebbe che questo sia il risultato di questo principio

F. E poiché è ambizione degli uomini arricchire sé stessi, ne segue che tutti sono desiderosi, secondo la legge della Provvidenza, di rovinare il loro prossimo.

B. Questo non è il Cristianesimo, è politica economica.

F: Questa dottrina è detestabile. Ma, continuando, ho fatto di te il re assoluto. Non ti basta ragionare, tu devi agire. Non c'è limite al tuo potere. Come metteresti in pratica la tua dottrina: La ricchezza è la moneta?

B. Il mio sforzo sarebbe di aumentare, incessantemente, la quantità di moneta del mio popolo.

F. Ma non ci sono miniere nel tuo regno. Come ne vieni a capo? Cosa faresti?

B. Non dovrei far nulla. Dovrei semplicemente proibire, con la pena di morte, che un singolo dollaro abbandoni il paese.

F. E se accadesse che il tuo popolo fosse affamato oltre che ricco?

B. Non importa. E' il sistema che stiamo discutendo. Lasciar loro esportare dollari sarebbe come lasciarli impoverire.

F. Quindi, per tua stessa confessione, tu li obbligheresti ad agire secondo un principio completamente opposto a quello in base a cui tu stesso avresti agito nelle stesse circostanze. Perchè?

B. Solo perché la mia fame tocca me, la fame di una nazione non tocca i legislatori.

F. Bene, ti posso dire che il tuo piano fallirebbe, che nessuna sovrintendenza sarebbe sufficientemente vigilante, quando il popolo ha fame, per prevenire che dollari escano dal paese per farci entrare del grano.

B. Se è così, questo piano, che sia erroneo o no, non avrebbe effetto; non farebbe né del bene né del male, e quindi non richiede ulteriori considerazioni.

F. Dimentichi di essere il legislatore. Un legislatore non si deve perdere d'animo per sciocchezze, quando sta facendo esperimenti sugli altri. Se non ha successo la prima misura, dovresti approntare altri mezzi per ottenere il tuoi scopo.

B. Quale fine?

F. Devi avere una cattiva memoria. Era quello di aumentare, in mezzo alla tua popolazione, la quantità di moneta, che si presume sia la vera ricchezza.

[..]

F. Pensaci bene. Per prima cosa ti faccio osservare che il tuo primo piano risolveva il problema soltanto in forma negativa. Prevenire che i dollari escano dal paese serve a prevenire che la ricchezza diminuisca, ma non serve ad incrementarla.

B. Ah! Ora inizio a vedere.. il grano che lasciamo entrare.. mi è venuta un'idea brillante.. il ragionamento alla base ingegnoso, il mezzo infallibile. Ora ci sono arrivato

F. Ora dovrei chiederti... a cosa?

B. Come a cosa? Al modo di aumentare la quantità di moneta.

F. Come faresti dunque?

B. Non è evidente che se il il gruzzolo di monete deve costantemente aumentare, la prima condizione è che non si prelevi nulla.

F. Certamente

B. E la seconda, che vengano fatte continuamente aggiunte.

F. Ovvio

F. Quindi il problema sarà risolto, sia in modo negativo che positivo, se da una parte faccio in modo di prevenire che lo straniero prelevi moneta, mentre dall'altra parte lo obbligo a versarne.

F. Molto bene...

B: E' una cosa nuova? Devo brevettarla...

F. Non hai bisogno di farlo, sei stato preceduto. Ma ti devi prender cura di una cosa.

B. Che cosa?

F. Ho fatto di te il re assoluto. Capisco che stai per impedire ai tuoi sudditi di comprare all'estero. Sarebbe sufficiente se tu impedissi loro dall'entrare nel paese. Trenta o quarantamila funzionari doganali dovrebbero essere sufficienti per sbrigare il lavoro

B. Sarebbe costoso. Ma cosa importa? Tanto la moneta che ricevono non esce dal paese.

F. Vero. E questo è il fattore vincente del sistema. Ma per assicurare le esportazioni, come procederesti?

B. Le incoraggerei con sussidi, ottenuto per mezzo di qualche buona tassa sul mio popolo.

F. In questo caso, gli esportatori, costretti dalla competizione tra loro, abbasserebbero i loro prezzi in proporzione, e questo sarebbe come fare un regalo agli stranieri del valore dei sussidi o delle tasse.

B. Però la moneta non uscirebbe dal paese.

F. Ovviamente. Questo è chiaro. Ma se il tuo sistema ha dei benefici, anche i governi degli altri paesi lo adotterebbero. Questo farebbe loro stilare piani simili al tuo. Avrebbero i loro funzionari alle dogane, e rifiuterebbero i tuoi prodotti, in modo che sia per loro, che per te la quantità di moneta non possa essere diminuita.

B. Armerei un esercito e forzerei i loro confini.

F. Loro avrebbero il loro esercito per forzare i tuoi.

B. Costruirei navi, farei conquiste, acquisirei colonie, e creerei consumatori per la mia gente, che siano obbligati a mangiare il nostro grano e bere il nostro vino.

F. Gli altri governi farebbero lo stesso. Disputerebbero le tue conquiste, le tue colonie, ed i tuoi consumatori; vi sarebbe quindi guerra su tutti i fronti e sarebbe tutto un tumulto.

B. Aumenterei le tasse, ed i funzionari doganali, ed il mio esercito e la mia marina.

F. E lo stesso gli altri.

B. raddoppierei i miei sforzi

F. E gli altri raddoppierebbero i loro. Nel frattempo non abbiamo prove che tu riesca nel tuo intento di aumentare di molto le esportazioni.

B. E' tristemente vero. Al massimo gli sforzi commerciali potrebbero neutralizzarsi l'un l'altro.

F. E lo stesso per quelli militari. E dimmi non sono forse questi funzionari doganali, soldati, navi da guerra, queste tasse oppressive, questa continua battaglia per un risultato impossibile, questo stato permanente di guerra aperta o segreta contro il mondo intero; non sono la logica ed inevitabile conseguenza del fatto che il legislatore ha adottato un'idea, che tu ammetti che non sarebbe presa da nessun uomo che comandi sé stesso, che “la ricchezza è il denaro e aumentare il denaro è come aumentare la ricchezza?”

B. Te lo assicuro. E quindi o l'assioma è vero e quindi il legislatore deve agire come ho descritto, benché la conseguenza sia una guerra universale o è falso, ed in questo caso gli uomini, distruggendosi a vicenda, non fanno altro che rovinarsi tra di loro.

F. E ricorda che prima che tu divenissi re, lo stesso assioma ti aveva condotto con un processo logico alla seguente massima “Se uno guadagna un altro deve perdere. Il profitto di uno è la perdita dell'altro”. Massima la quale implica un inevitabile antagonismo tra tutti gli uomini.
B. Si verissimo. Che io sia un filosofo o un legislatore, che io ragioni o agisca sulla base del principio che il denaro è ricchezza, arriverò sempre ad una conclusione o un risultato: guerra universale. E' stato un bene che tu abbia indicato le conseguenze prima di iniziare una discussione su questa materia, altrimenti, non avrei mai avuto il coraggio di seguirti sino alla fine di questa dissertazione di economia la quale, per dirti la verità, non è che sia di mio gusto.

F. Cosa vuoi dire? Io stavo semplicemente pensando a questo quando mi hai sentito imprecare contro la moneta! Mi stavo lamentando che i miei compaesani non avevano il coraggio di studiare questo, che è così importante e che dovrebbero conoscere.

B: E le cui conseguenze sono così terribili...

continua sempre qui

Ashoka
Inviato il: 14/5/2006 21:54
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Visto che esistono da tanti millenni e nessuno ha trovato il modo di sostituirli,(ma sarebbe comunque sempre nuova moneta)

Citazione:
Le ricchezze sono istruzione, indipendenza, dignità, confidenza, carità, sono il progresso e la civiltà. Le ricchezze sono l'ammirevole risultato dell'agire di due ammirevoli agenti, che inciviliscono più delle ricchezze stesse – il lavoro ed lo scambio.


io grido : Benedetto Denaro,Benedetto denaro .

perchè oltre all'istruzione,all'indipendenza dagli usurai,alla dignità,alla condifenza,alla carità ti assicurano pure la salute,o meglio ti permettono di curarti nel miglior modo possibile,certo non ti garantiscono la felicità ma ti evitano patemi d'animo,stress,l'affanno di arrivare a fine mese,le rinuncie a quelle piccole soddisfazioni della vita quali un cinema,un teatro,una pizza,un viaggetto che certamente non sono strettamente indispensabili ma aiutano ad non abrutirsi.
Non sto parlando di grandi capitali,di Zio Paperone nè l'invidio ma cazzarola
benedetto denaro,benedetto denaro
material-mente
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 14/5/2006 20:00
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#4
Sono certo di non sapere
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Dannata moneta!

“Maledetto denaro! Maledetto denaro!” gridò F-, l'economista, disperatamente, mentre giungeva dal Comitato della Finanza, in cui era appena stato discusso un progetto di moneta cartacea. “Che c'è?” dissi io “Qual è il significato di quest'improvviso odio per la più lodata tra le divinità del Mondo?”

F. “Maledetto denaro! Maledetto denaro!

B. Tu mi preoccupi. Sento parlar male della pace, della libertà e della vita, e poco fa anche Bruto aveva da dire “Virtù! Tu sei solo un nome!” Ma cosa ti può essere successo?”

F. “Maledetto denaro! Maledetto denaro!

B. “Vieni, vieni qua e filosofeggiamo un po'. Che cosa ti è successo? Ti ha forse infettato Creso? Jones ti ha forse ingannato sì? O ti ha calunniato Smith sui giornali?

F. Non ho niente a che fare con Creso, la mia persona, per la sua insignificanza, è al sicuro da ogni calunnia da parte di Smith, e lo stesso vale per Jones..

B. “Ah forse ci sono. Come ho fatto ad essere così cieco. Anche tu sei uno di quelli che inventano riorganizzazioni sociali, del sistema di F- appunto. La tua società deve essere ben più perfetta di quella di Sparta e quindi ogni forma di moneta deve essere bandita da essa. E la cosa che ti tormenta di più è come persuadere la tua gente a gettar via il contenuto dei loro borselli.
Che ci vuoi fare? Questa è la roccia su cui tutti i riorganizzatori naufragano. Perché non ce n'è uno che non farebbe miracoli, se potesse fare in modo di superare ogni resistenza e se tutta l'umanità gl facesse il favore di diventare cera nelle sue dita; ma gli uomini sono ben risoluti a non diventare cera; loro applaudono, rifiutano e.. ma continua pure, come stavi facendo prima..”

F. Grazie al cielo sono ancora libero da questa mania così alla moda. Invece di inventare nuove leggi sociali, sto studiando quelle ha inventato per noi la Provvidenza, e sono deliziato nel trovarle così ammirevoli nel loro sviluppo progressivo. E' per questo che grido “Dannato denaro! Dannato denaro!”

B. “Sei un allievo di Proudhon, quindi? Bene, c'è un modo molto semplice perché tu abbia soddisfazione quindi. Getta il tuo borsello nel fiume, tendendo per te soltanto una piccola ricevuta del Banco dei cambi.

F. “Ma se grido contro la moneta, ti pare che possa tollerare uno dei suoi sostituti?”

B. “Allora ho soltanto più un'ipotesi da fare. Se il nuovo Diogene ed ora mi vittimizzerai con un discorso sul disprezzo delle ricchezze”

F. Che il Cielo me ne liberi e scampi! Perché le ricchezze non sono avere poco più o poco meno denaro. Esse sono pane per chi ha fame, vestiti per chi è senza, combustibile per scaldarti, olio combustibile per illuminare la sera, un futuro aperto per tuo figlio, una buona dote per tua figlia, un giorno di riposo dopo la fatica, una bevanda per il debole, un piccolo aiuto fatto scivolare nelle mani del povero, un rifugio nella tempesta, un diversivo per una mente pensierosa e l'incomparabile piacere di far felici coloro i quali ci sono cari. Le ricchezze sono istruzione, indipendenza, dignità, confidenza, carità, sono il progresso e la civiltà. Le ricchezze sono l'ammirevole risultato dell'agire di due ammirevoli agenti, che inciviliscono più delle ricchezze stesse – il lavoro ed lo scambio.

B. Bene, ora sembri cantare le lodi delle ricchezze mentre un momento fa le stavi caricando di imprecazioni!

F. Perché, non vedevi che era soltanto il capriccio di un economista? Urlavo contro la moneta proprio perché tutti la confondono, come hai fatto anche tu adesso, con le ricchezze, e questa confusione è la causa di errori e calamità senza fine. Grido contro di lei perché la sua funzione nella società non è compresa, e molto difficile da spiegare.
Grido contro di lei perché rimescola tutte le idee, fa sì che i mezzi siano presi per i fini, l'ostacolo per la causa, l'alfa per l'omega; perché la sua presenza nel mondo, benché sia benefica di per sé, ha tuttavia introdotto una nozione fatale, una perversione di principi, una teoria contraddittoria, la quale, in una moltitudine di forme, ha impoverito l'umanità e inondato la terra di sangue.
Grido contro di lei perché sento di essere incapace di combattere contro l'errore a cui è stata data nascita, tranne che con una lunga e fastidiosa dissertazione alla quale nessuno vorrà mai ascoltare. Oh Se solo potessi trovare un ascoltatore paziente e benevolo!

B. Bene, che non sia mai detto che i voleri di una vittima rimangano lasciati in questo stato di insoddisfazione com'è ora per te. Sto ascoltando, parla, istruisci, non ti trattenere in alcun modo.

F. Prometterai interesse?

B. Prometterò di avere pazienza..........

Inviato il: 14/5/2006 18:08
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  •  Ulisse86
      Ulisse86
Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#3
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 12/1/2006
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Wikipedia:

Per moneta si intende qualsiasi bene materiale o entità astratta che svolga le due funzioni di misura del valore e di mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi.

In passato si identificava la moneta con le monete metalliche, consistenti in dischi di varie dimensioni e composizione usati come strumenti di pagamento o tesaurizzati. Nelle economie moderne alla moneta metallica si è affiancata la moneta cartacea, più facile da produrre e utilizzare, nonché diverse altre tipologie di monete immateriali, a cominciare dal deposito bancario.

Dunque moneta è tutto ciò che svolge la funzione di moneta, ovvero che svolge i compiti di mezzo di pagamento e unità di conto, a prescindere dalle caratteristiche che in concreto essa assume.

Come scrive il premio Nobel Samuelson: "la moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, è voluta non per il suo valore intrinseco ma per le cose che consente di acquistare"


______


Sono d'accordo con questa definizione in quanto a mio avviso la moneta può essere vista sotto due aspetti:

1) La moneta classica, intesa come moneta pura (cioè non carta) è quindi come rame argento oro o qualunque metallo.
In questo caso si può definire la moneta merce in quanto i metalli rappresentano un qualcosa di tangibile e quindi una merce che si può "barattare" con altra merce (io ti do argento e tu mi dai il pane).
La moneta, quindi, è storicamente una merce.

2) La moneta intesa come valore convenzionale (cioè quella attuale) che assume un valore solo in quanto incorpora in se un valore del tutto astratto.
La moneta oggi non è definibile merce almenocchè non si veda un foglietto di carta come una merce.

In sostanza la moneta è una merce fin quando è effettivamente sostenuta da qualcosa di tangibile altrimenti assume solo un valore convenzionale (come è attualmente).


Bye
Inviato il: 14/5/2006 17:51
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Re: La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
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Proviamo.


Secondo Rothbard
il denaro è una merce, e come ogni altra merce è soggetta alle leggi del mercato. Un monopolio statale in questo settore, che rappresenta la linfa vitale del sistema economico, è alla base dell'inflazione, dello svilimento della moneta, e della creazione di una plutocrazia permanente il cui potere è di fatto illimitato

Infatti :
La moneta nasce come una merce le cui caratteristiche di grande duttilità e fungibilità ne consentono l’utilizzazione prevalente per l’attività di scambio.

Forse il Denaro è lo sterco del demonio :
Il denaro, spogliato del suo valore intrinseco quale poteva essere il metallo della moneta, non ha arrestato la sua folle corsa fino a diventare strumento inesistente di valori inesistenti; ha allontanato l’uomo dalla sua polarità, lo ha portato a ragionare per mezzo dei suoi parametri, sconvolgendo il regime qualitativo dell’esistenza in luogo di un modello quantitativo, più consono alla logica del calcolo e della programmabilità.

Infine, citazione dotta:

'L'indifferenza con cui si presta ad ogni utilizzazione, l'infedeltà con cui si separa da ogni oggetto, perché non era veramente legato a nessuno, l'oggettività, che esclude qualsiasi rapporto affettivo e lo rende adatto ad essere un puro mezzo, tutto ciò determina un'analogia fatale fra denaro e prostituzione'.

G.Simmel
______

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 14/5/2006 14:32
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  •  Ashoka
      Ashoka
La moneta: che cos'è, come nasce, a cosa serve?
#1
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Dal momento che sul forum anarchia, ed in tanti altri interventi, si sono sentite le opinioni più disparate sul concetto di moneta.. vediamo se si riesce a far chiarezza in questo forum. Ok?


Che cos'è la MONETA?

A voi

Ashoka
Inviato il: 14/5/2006 13:20
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