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  Anarchia

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  •  franco8
      franco8
Re: Anarchia
#1141
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Le altre attività nella tua comunità sarebbero inutili ed anzi dannose...

!!!????

Citazione:

Anche per mia madre parrucchiera il profitto è il fine principale, esplicito e riconosciuto...

ma infatti.. non ho niente da obiettare... (non ho niente da obiettare al singolo..)
Ma che cosa c'entra!??
(ora o stai mischiando le carte in tavole... insinuando che nel mio discorso ci fosse una visione moralista o un "colpevolizzare" profitto e ricchezza... oppure non sono stato sufficentemente chiaro in precenza)

Citazione:

Capita sempre.

( Ma non era imprevedibile?... )
Capita quando tradiscono lo scopo originario. Se lo scopo più che lecito di tua madre parrucchiera (non della persona ma come attività specifica) è guadagnare prestando un buon servizio... lo scopo dell'esercito o della Sanità ha poco a che fare col "guadagnare"...

Citazione:

Forse nel mondo di Samuelson il monopolio pubblico funziona bene..

Ma non mi interessa se funziona o no. Un monopolio, per definizione.. è, come minimo, segno di una mancanza di libertà, il mio discorso era su tutt'altra questione:
Mi meravigliavo del fatto che non vedevate la differenza negli scopi fondanti nelle due situazioni (non ho affatto detto che preferivo una all'altra...o che c'era da scegliere...)

Citazione:

Ma ricordiamo che il “profitto” è un mostro che va abbattuto nel vostro mondo. Ognuno realizza sé stesso nel lavoro, decidendo cosa fare e come, quanto lavorare e dove, ed alla sera magicamente il duplicatore di Star Trek fornisce la zuppa a tutti quanti. A me la zuppa fa schifo....

Non ho proprio capito.... sarebbe, invece: profitto=lavoro.. o profitto= sostentamento (zuppa) ? Hai stabilito anche queste altre equivalenze?.

Anzi: lavoro => profitto
(oltre a profitto => risparmio ?)

A parte che: " Ognuno realizza sé stesso nel lavoro ".. Chi lo dice?! (o chi lo avrebbe pensato?)
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 14/6/2006 17:06
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#1142
Sono certo di non sapere
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Da dove potrei stare meglio.
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Ashoka caro,

ti sei mai domandato da dove nasce l'idea che questo mondo NON POSSA ESSERE un giardino dell'Eden?
Ti sei domandato se questa "rassegnazione" a che sia invece una valle di lacrime non sia esattamente il presupposto affinchè altri,al tuo,al mio,al nostro posto,facciano di tutto per farci desistere dai nostri sogni e dalle nostre più profonde aspirazioni?
Per come la vedo io,nulla è gratuito,e tutto è conquistabile con l'impegno diretto e personale.Chi non ha afferrato questo,può tranquillamente rimettersi alle volontà di governi e stati,o a quelle di fantomatici "comitati".
Ed è molto probabile che proprio per questa ragione c'è una gran parte di popolazione mondiale che muore di fame.
Altro che "zuppa".

>Allo stesso modo non si può vietare ai singoli la proprietà, il profitto, etc. e poi dire ai 10000 alle porte: noi la nostra comunità su questo ricco appezzamento ce la siam fatta, voi fatevela da un'altra parte.

Consentimi,ma non hai capito bene quello che intendevo.Nè mi pare il caso che io lo ripeta:quando ti sarà passata la voglia di fare il bastian contrario ad oltranza,potrai approfondire cosa intendevo con "esempio","autorganizzazione" e "grandi numeri".
Sono alcune delle ragioni per cui la Rivoluzione Anarchica Spagnola è stata repressa nel sangue.

>Se si sono presentati lì evidentemente è perché non vi erano altri giardini dell'Eden liberi

Stai partendo dall'unico presupposto che la comunità troverebbe il luogo adatto alla sua realizzazione bell'e servito, non ti sta sfiorando l'idea che magari luoghi del genere avrebbero bisogno di essere "bonificati" o resi vivibili.

In ogni caso,Ashoka,mi dispiace:non regge più il giochino di appigliarsi alle ipotesi più improbabili o più estreme per dimostrare l'inefficacia di una comunità anarchica.Primo,perchè saranno ben cavoli degli interessati,e secondo perchè invece di fare opera di "speculazione",nel senso positivo del termine,in questo forum si sta facendo opera di "demolizione" preventiva.
Chiunque avrebbe potuto qui addurre gli esempi più inverosimili per contestare stato,denaro e libero mercato,ma se ci si è mantenuti nella logica discorsiva è per rispetto dell'intelligenza degli interlocutori.

Io vedo questa tendenza di fondo,poi,se vuoi,ignorala.Pazienza.

florizel
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 14/6/2006 17:28
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Re: Anarchia
#1143
Mi sento vacillare
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Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Citazione:
Eppure ogni anno capitano grandinate che rovinano la frutta, siccità che distruggono l'agricoltura, Katrina che distrugge New Orleans, etc.


Katrina che distrugge Los Angeles potrai metterla in conto all'amministrazione Bush, ma non alla "natura cattiva", credo. Idem per molte altre "calamità naturali", che di naturale hanno ben poco. Certo, se non dici alle persone che la zona nella quale gli consenti di costruire le case sta sotto una frana, o sotto una serie di dighe riempite di fanghi di scarto di qualche industria, o sopra un vulcano attivo, o... insomma, scegli tu. Poi non lamentarti se la casa ti vien giù, però. Quando parlo di massima diffusione di tutte le informazioni e messa in rete di ogni genere di informazione disponibile mi riferisco anche a queste cose. Che adesso, insieme a molte altre stanno o nei cassetti dello stato o in quelli di una serie di imprese.

Citazione:
Se ti si presentano 500mila africani invece? Li si taglia fuori? Loro devono morire di fame?


Farò la parte dell'assassino, che ti devo dire. Già faccio la parte del cattivissimo anarchico comunista che vuole togliere a tutti i poveri proprietari i loro sudati guadagni, cosa vuoi che conti per la mia coscienza?
Fuori dal cazzeggio. Una società si regge ed è vitale se ha risorse dsponibili. Potrebbe anche accadere che i componenti della società anarchica vedano le informazioni disponibili e si facciano l'idea che, con un periodo di sacrifici da parte di tutti, potrebbero guadagnare in termini di numero di persone, conoscenze, competenze, cultura, che ne so? La decisione la prenderanno loro. E potrebbe anche essere quella di lasciarli fuori. E non vedo ragioni per condannarla a priori. Si fa quel che si può con quel che si ha a disposizione, anche in Anarchia, i miracoli non li fa nessuno.

Citazione:
La comunità non era ad associazione libera? Uno che condivide i principi deve essere tagliato fuori?


Resta ad associazione libera. Si dice: "Aspetta un attimo", non "Non se ne parla". Ma, se preferisci venire lì e non trovare da mangiare, da bere e da dormire, fai pure. Scelta tua.

Citazione:
Ovviamente tutti quelli che nella vostra proposta erano contenti di lavorare per realizzare sé stessi sono stati magicamente sostituti da individui solo pronti a derubare, a fare violenza, etc. per tutto il tempo. Siamo nel mondo di Kenshiro.


Nessun mondo di Kenshiro, per davvero. Te l'ho detto prima, non sto parlando del "cattivo capitalista", penso semplicemente che un sistema di mercato non possa che produrre buoni e cattivi. Le soluzioni d'angolo, in economia, sono sempre disponibli. Il cuore umano, l'ho detto e lo ripeto, non diventa magicamente buono nella società anarchica. Nella società anarchica, ritengo che gli effetti delle pulsioni distruttive sarebbero meno forti e meno dannosi. Mi chiedo, essendo gli esseri umani quelli che sono, come te la caveresti nella tua società. Ma non vedo risposte. Fare domande non equivale a dare risposte, dalle mie parti.

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 14/6/2006 18:55
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Re: Anarchia
#1144
Mi sento vacillare
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Ashoka, Pax.

Sono pensierini della mezzanotte, quindi può darsi che saranno sconnessi. Ma stasera, rileggendo i vari post, mi è venuta in mente una domandina, che continua a girare tra quei due o tre neuroni ancora attivi a quest'ora.

Ma se il libero mercato è così bello e produce tante cose buone, com'è che questi accidenti di imprenditori continuano a preferire l'esistenza di uno stato? Com'è che ci fanno un mucchio di soldi?
Non mi pare ci sia una legge che impedisce agli imprenditori di esercitare perfetta concorrenza, assumere chi vogliono indipendentemente dai titoli e percorsi di studio, pagare i dipendenti come gli pare (abbiamo i sindacati e la contrattazione, ma non esiste un salario minimo fissato per legge, almeno in Italia). Né mi pare ci siano leggi che obblgano gli imprenditori a corrompere i politici, a inquinare l'ambiente, ad ammanicarsi con la mafia, ad ammazzare indigeni (qui e altrove), e tante altre cosucce.

Insomma, com'è che, pur potendolo fare perché nessuno glie lo vieta, questi imprenditori (e sono tanti, non è questione né di poche cattive multinazionali, né di poche mele marce) invece di farsi sana concorrenza tra loro colgono ogni occasione per far cartello, falsare i bilanci, consegnare buste paga con su scritto "1200 Euro" e dartene in mano 600 e cose di questo genere?

Non penso siano "geneticamente diversi", come il nostro ex-presidente del consiglio pensava dei magistrati. Non penso che tutti i cattivi, gli spostati, i narcisisti e gli antisociali si concentrino tra chi possiede, crea e fa funzionare le imprese. Penso non siano differenti da tutti gli altri. Che anche loro vadano al cesso più o meno tutti i giorni, abbiano dei figli, facciano l'amore, si divertano alle barzellette e abbiano fame e sete. Non credo, quindi ci siano in gioco fattori personali o tratti di carattere. Ma mi chiedo perché.

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 15/6/2006 0:43
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Re: Anarchia
#1145
Sono certo di non sapere
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Ma se il libero mercato è così bello e produce tante cose buone, com'è che questi accidenti di imprenditori continuano a preferire l'esistenza di uno stato?

Perché il mercato produrrebbe tante cose belle per tutti, ma senza stato certi eccessi non si potrebbero verificare.

Insomma, com'è che, pur potendolo fare perché nessuno glie lo vieta, questi imprenditori (e sono tanti, non è questione né di poche cattive multinazionali, né di poche mele marce) invece di farsi sana concorrenza tra loro colgono ogni occasione per far cartello, falsare i bilanci, consegnare buste paga con su scritto "1200 Euro" e dartene in mano 600 e cose di questo genere?

Perché gli affari più grossi si fanno con gli stati, così è più comodo per i pescecani più grossi fare cartello e spartirsi il bottino senza doversi preoccupare di fornire prodotti o servizi decenti. Poi, a cascata, il sistema si replica tra i pesci più piccoli che vivono dei loro avanzi. Al momento, ben poche aziende riescono a star fuori da questo circolo vizioso, perché lo stato entra dappertutto: io lavoravo in pubblicità e funzionava così, i budget più sostanziosi erano sempre quelli pubblici, per i quali si indice un concorso tra agenzie del quale si sa il risultato in anticipo, visto che vengono assegnati quasi a rotazione. In questa maniera le agenzie non hanno bisogno di personale qualificato ed esperto, gli basta assumere qualche ragazzo appena uscito da scuola e cambiarlo dopo un paio d'anni, e i risultati si vedono: la pubblicità è ogni anno peggiore.

Non aver l'obbligo di fornire un prodotto soddisfacente – come il vero libero mercato imporrebbe – consente di tagliare le spese al massimo e di conseguenza, di moltiplicare i profitti senza fatica.
È una tentazione grossa, e l'alternativa, quasi sempre, è chiudere baracca e burattini: difficile resistere, a queste condizioni.

Non li giustifico, ma capisco.
Inviato il: 15/6/2006 1:26
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Re: Anarchia
#1146
Mi sento vacillare
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Citazione:
Non aver l'obbligo di fornire un prodotto soddisfacente – come il vero libero mercato imporrebbe – consente di tagliare le spese al massimo e di conseguenza, di moltiplicare i profitti senza fatica.


Eh, sì, perché lo decidi tu cosa è soddisfacente, vero? Non gli azionisti o gli imprenditori, no?

Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 15/6/2006 2:02
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Re: Anarchia
#1147
Dubito ormai di tutto
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Ignoratemi. Considerazioni dopo essermi fatto il secondo round a leggere....

Aleggia nell'aria sempre uno strano spirito, emergono a galla pensieri retroattivi. Spesso la logica è sistemica, anche nell'idealizzare una diversa società si finisce per ragionare secondo l'attuale modo di pensare, forzato nell'"alternatività", in cui si rimane ingabbiati. Aggrovigliati in ipotesi ad oltranza non si riesce putroppo a partire da una base di punti fermi, mi scuso se questi ci siano stati e mi sono sfuggiti, ma il negare l'autorità non rientra tra questii. Nel momento in cui porti alla ribalta determinati schemi salta automtaicamente tale principio dal quale si evince la possibilità di negare ad oltranza una decisione presa da qualcun'altro che ricade su se stesso. Purtroppo, e con leggera amarezza, devo notare che l'aporia anarchica perdura e che la possibilità di idealizzare un concetto "di negazione" tende all'infinito, che lo si voglia o no.

Potrete realizzare qualsiasi tipo di società che avete nella vostra mente, ma avrò sempre il diritto di negarla. Non c'è nessuna possibilità di accordare tutti, ergo, qualora in una società anarchica nascesse irrequietezza con esso verrebbe fuori un'antitesi all'anarchia, o comunque la stessa anarchia e la continua messa in discussione della libertà.

Bisogna tenere in considerazione determinati comportamenti naturali, che non sono sicuro se siano innati o indotti, ma tantè, queste sono le premessi culturali, dico, si nasce ancora in questo determinato stato di cose...

Forse la nascita di un'ala individualista anarchica ne è una risultante

Non c'è da prendersela.
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1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 15/6/2006 2:11
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Re: Anarchia
#1148
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Post cancellato dall'autore


Buona vita

Guglielmo
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Inviato il: 15/6/2006 2:29
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  •  padma
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Re: Anarchia
#1149
Mi sento vacillare
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Non ce la farò mai a seguire questo thread proteiforme, ahimé per mancanza di tempo, ma ho trovato quest'ottimo sito, ve lo segnalo, c'é veramente tanto materiale, ed io mi sto perdendo completamente dietro le dissertazioni di Bookchin.

_________________
The assumption that what currently exists must necessarily exist is the acid that corrodes all visionary thinking.
M.Bookchin
Inviato il: 15/6/2006 10:21
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Re: Anarchia
#1150
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Eh, sì, perché lo decidi tu cosa è soddisfacente, vero? Non gli azionisti o gli imprenditori, no?

Gli azionisti o gli imprenditori saranno soddisfatti se il prodotto vende, e il prodotto vende se il consumatore è soddisfatto.

Non vedo la difficoltà nel comprendere questo semplice concetto, in fondo abbiamo sotto gli occhi l'esempio della FIAT che nonostante tutti gli aiuti ricevuti in 50 anni dai nostri governi sul mercato mondiale è stata stracciata: in un sistema senza governo avrebbe chiuso probabilmente qualche decennio fa.

Comunque volevo sottolineare che tutti i diritti che avete deciso essere illegittimi se riferiti all'individuo – come l'appropriarsi di un pezzo di terra – li avete proclamati giusti per un gruppo di individui. Ma allora dove sta il problema, visto che anche l'individuo non resterà solo per sempre, metterà su famiglia e diventerà plurale?

È male voler starsene per i fatti propri? La libertà si applica solo a gruppi di individui? È la famiglia ad essere sbagliata? I diritti si acquistano solo all'interno di una comunità?
Inviato il: 15/6/2006 11:17
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Re: Anarchia
#1151
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Comunque volevo sottolineare che tutti i diritti che avete deciso essere illegittimi se riferiti all'individuo – come l'appropriarsi di un pezzo di terra – li avete proclamati giusti per un gruppo di individui.

Questa è una contradizone che ho notato anche io.
Se un individuo non ha il diritto di prendere possesso di un lembo di terra, allo stesso modo non ne ha diritto una comunità.

Quindi quando un altro gruppo organizzato si presenta alle porte della comunità chiedendo di usufruire della stessa terra, essa non avrebbe diritto di negargliela.

La questione della proprietà della terra è cruciale.

Blessed be
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Inviato il: 15/6/2006 11:27
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  •  franco8
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Re: Anarchia
#1152
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Citazione:

Gli azionisti o gli imprenditori saranno soddisfatti se il prodotto vende, e il prodotto vende se il consumatore è soddisfatto.

Bene, pongo io una questione su un esempio, (abbastanza del cxxxx .. cioè, volevo dire, significativo come gli altri visti prima..) (Poi basta, perchè mi sembra che abbiamo parlato anche troppo di mercato e imprenditori ecc. ) :
- prodotto: medicine
- gli imprendotori sono soddisfatti se il prodotto vende (e quindi se ci sono più malati che utilizzazo il prodotto)
- I "consumatori", nel complesso, sono soddisfatti di essere "più" malati?!

L'interesse degli imprenditori sono coerenti e concidenti con l'interesse generale? Sotto quali condizioni?

Altri esempi: armi, droga... (tali mercati, allora, non funzionano perché sono regolati dallo stato, o sono regolati dallo stato perché non potrebbero funzionare se lasciati a sè stessi?)
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(detto, fatto)
Inviato il: 15/6/2006 12:18
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Re: Anarchia
#1153
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- prodotto: medicine
- gli imprendotori sono soddisfatti se il prodotto vende (e quindi se ci sono più malati che utilizzazo il prodotto)
- I "consumatori", nel complesso, sono soddisfatti di essere "più" malati?!


Boh?!?

Nun s'è capito gnente!

armi, droga... (tali mercati, allora, non funzionano perché sono regolati dallo stato, o sono regolati dallo stato perché non potrebbero funzionare se lasciati a sè stessi?)

Boh?!? (#2)

Potresti provare ad essere più chiaro? Davvero non capisco cosa stai chiedendo.
Inviato il: 15/6/2006 12:23
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  •  franco8
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Re: Anarchia
#1154
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Potresti provare ad essere più chiaro? Davvero non capisco cosa stai chiedendo.

... interesse primario degli imprenditori produttori di medicine e vendere i prodotti e guadagnarci...
Questo cosa comporta? c'è una differenza e un contrasto netto tra interesse di questi e interessi del "consumatore".
Ad esempio: Più malati ci sono e più consumano, meglio è per i produttori d farmaci.... (Ma l'interesse generale è avere meno malati possibile)
Altro esempio:
Che interesse avrebbe un imprenditore a produrre un farmaco che debellasse del tutto una malattia?
Venduto una volta... Poi basta... Ottimo per il consumatore... non certo per il venditore.
Il proddotto migliore, in questo caso non è il più venduto.
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.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
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(detto, fatto)
Inviato il: 15/6/2006 14:57
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Anarchia
#1155
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Premessa: la cura della malattia X è stata scoperta (in caso contrario non vale il tuo esempio)

Tra i farmaci venduti non per curare la malattia X si afferma quello prodotto dalla Babur Enterprise, che ti annulla le manifestazioni sintomatiche della malattia ma non la cura. Ha vinto la concorrenza con la Maurya medical corporatios il cui prodotto costa un dollaro in più.

La Maurya co. non riuscendo a produrre un farmaco equivalente ad un costo tale da far concorrenza alla Babur enterprise ha due alternative.

- lasciare il mercato
introdurre il farmaco che cura la malattia per prima, spiazzando la Babur.

In tema, tornando ad una domanda di Nessuno

Citazione:
]Nel tuo sistema di "mercato libero", che ruolo ha la proprietà della conoscenza? In una società anarchica, data la pubblicità dei dati come premessa, ogni invenzione si diffonde rapidamente, ogni dato può venire vagliato, valutato e utilizzato da tutti.
In una società di "libero mercato" (inteso nella tua accezione, non in quella corrente), la proprietà delle scoperte e delle invenzioni, continuerebbe ad esistere? In poche parole, come tratti il diritto di brevetto? E la sua esistenza, non sarebbe una contraddizione rispetto alla "libertà" del mercato? D'altra parte, la sua eliminazione non costituirebbe un ostacolo alla ricerca ed allo sviluppo, dato che esistono produzioni che richiedono costi elevati di ricerca prima di poter venire attuate?


Absent patent protection, companies feasibly can protect their investment and potential profits for a good number of years through trade secret and licensing arrangements. Profits generated by initial sales and other support services may still be very lucrative.
Economist Fritz Machlup (in Moore, 1997) pointed out that "patent protection is unnecessary as an incentive for corporations in a competitive market to invest in the development of products and processes. The short-term advantage a company derives from developing a new product and being the first to put it on the market may be incentive enough."

Ashoka
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Re: Anarchia
#1156
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Citazione:
La Maurya co. non riuscendo a produrre un farmaco equivalente ad un costo tale da far concorrenza alla Babur enterprise ha due alternative.

- lasciare il mercato
introdurre il farmaco che cura la malattia per prima, spiazzando la Babur.



Scusa tanto Ashoka, (poi, la chiudo qui sul serio) ma la Maurya ci guadagnerebbe poco o nulla.
Regalerebbe solo soldi ai consumatori, in quanto il mercato (i soldi potenzialmente spesi) "sparirebbe".
Il danno procurato alla Babur non si tramuta in un vantaggio dell Maurya....
ma più soldi in tasca ai consumatori
Sarebbe bello... Ma non ubbidirebbe per nulla alla "logica del profitto" ( E non penso che acadrebbe neanche in pratica)
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Inviato il: 15/6/2006 16:13
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      Ashoka
Re: Anarchia
#1157
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E invece si tramuta in vantaggio perché la Maurya ha speso x le ricerche del farmaco (e della cura) ed ora si trova con farmaci prodotti da vendere e nessun consumatore.
Se riesce a piazzare la "vera cura" per prima, riuscirà, a seconda del prezzo di vendità che riuscirà ad imporre, a ripianare le perdite ed eventualmente avere un profitto.

Se non fa nulla, semplicemente, la Babur continua a guadagnare come prima e la Maurya ha solo speso soldi in ricerca ed in produzione senza vendere nulla. Ovvero ha perso un sacco di soldi e chiuderà.

Ashoka
Inviato il: 15/6/2006 16:37
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Re: Anarchia
#1158
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Re: Anarchia
#1159
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Citazione:
...Se non fa nulla, semplicemente, la Babur continua a guadagnare come prima e la Maurya ha solo speso soldi in ricerca ed in produzione senza vendere nulla. Ovvero ha perso un sacco di soldi e chiuderà.

1. Incidentalemte. Non sta scritto da nessuna parte che la scoperta sia necessariamente frutto della ricerca e investimento di "un sacco di soldi".... Quindi non vedo perchè, necessariamente deve aver "perso soldi" non vendendo il prodotto (è un'ipotesi in più...)
2. Si deduce ancora, da tutto il discorso, che , se il "palliativo" fosse la stessa Maurya a produrlo e venderlo...e se scoprisse (per caso o no) la "vera cura"... col cxxxx che si preoccuperebbe di commercializzarla !!!
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Inviato il: 15/6/2006 16:52
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Re: Anarchia
#1160
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Franco8

1 Citazione:
Che interesse avrebbe un imprenditore a produrre un farmaco che debellasse del tutto una malattia? Venduto una volta... Poi basta... Ottimo per il consumatore... non certo per il venditore.
Il proddotto migliore, in questo caso non è il più venduto.


2 Citazione:
Scusa tanto Ashoka, (poi, la chiudo qui sul serio) ma la Maurya ci guadagnerebbe poco o nulla.
Regalerebbe solo soldi ai consumatori, in quanto il mercato (i soldi potenzialmente spesi) "sparirebbe".
Il danno procurato alla Babur non si tramuta in un vantaggio dell Maurya....
ma più soldi in tasca ai consumatori


3 Citazione:
Non sta scritto da nessuna parte che la scoperta sia necessariamente frutto della ricerca e investimento di "un sacco di soldi".... Quindi non vedo perchè, necessariamente deve aver "perso soldi" non vendendo il prodotto (è un'ipotesi in più...)


Allora i casi son 2

O la Maurya ha ricercato una cura per la malattia X ed allora vuol dire che la Babur era in monopolio (per volere di Dio?) oppure lo ha fatto.
Se lo ha fatto evidentemente ha informazioni in suo possesso riguardo alla cura vera e quella “temporanea”.
Ha speso per la ricerca perché, se così non fosse, avrebbe avuto quelle informazioni gratuitamente e quindi probabilmente la cura sarebbe a disposizione di chiunque. Non si spiega perché allora la Babur riesce a vendere la sua medicina “temporanea”.

Se ha speso ed ha queste informazioni in mano ma non riesce a vendere il prodotto evidentemente è in perdita. Per trasformare questa situazione da passivo ad attivo allora deve fare qualcosa: vendere sottocosto la medicina “temporanea”, provare a vendere la cura “vera”.

Nel primo caso rimbalza soltanto la palla alla Babur, che si troverà nelle stesse condizioni.

Nel secondo mette fine alla partita. Introduce la sua cura per prima, la vende e recupera i soldi spesi (realizzando eventualmente un profitto). Inoltre si rivela al mercato come l'azienda che ha trovato la cura “vera” e non quella “temporanea”, acquisendo prestigio e fiducia presso i clienti.

Citazione:
Si deduce ancora, da tutto il discorso, che , se il "palliativo" fosse la stessa Maurya a produrlo e venderlo...e se scoprisse (per caso o no) la "vera cura"... col cxxxx che si preoccuperebbe di commercializzarla !!!


Ma ci sarebbe la Babur nella posizione di inferiorità, che agirebbe allo stesso modo.


Ashoka
Inviato il: 15/6/2006 17:47
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Re: Anarchia
#1161
Sono certo di non sapere
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Che interesse avrebbe un imprenditore a produrre un farmaco che debellasse del tutto una malattia?

Rubare il mercato a quello che spaccia acqua fresca?

===

Che interesse avrebbe il governo a produrre un farmaco che debellasse del tutto una malattia?

Più malati, più soldi, più iniziative sociali, più denaro da distribuire agli amici degli amici, per debellare le malattie più "in" (non a caso per quelle "out" vengono comunque a chiedere soldi ai privati.)
Inviato il: 15/6/2006 17:52
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  •  andycap
      andycap
Re: Anarchia
#1162
Ho qualche dubbio
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X nessuno
Anche a me piacerebbe una risposta su brevetti e diritti intellettuali, perché chiarirebbe alcuni aspetti che sembrano motivo di profonda incomprensione…

X ash
Nei tuoi esempi c’è sempre il bianco od il nero, ma sappiamo benissimo entrambi che non è così…
Non puoi estremizzare la questione in “produco solo la zuppa giornaliera” o “produco per il mercato”, perché così la discussione si affossa… Credo che, umanamente, ci siano posizioni intermedie: conosci qualcuno che si fa l’olio? Generalmente se ne produce qualcosa in più di quello che utilizza in un anno o lo stipa per l’anno venturo o lo regala agli amici… almeno da me funziona così, e così fa il mio vicino che proprio anarchico non è…
Quindi c’è differenza tra programmare per i bisogni di una collettività e programmare per un mercato “ampio”, se a questo ci aggiungi la necessità del profitto che è di segno opposto alla logica del mutualismo, capisci da te che si sviluppano sistemi diametralmente opposti…
Su Katrina ti dico solo che, se non ci fossero andati di mezzo i soliti afroamericani (quelli che venivano presi a fucilate dalla guardia nazionale mentre cercavano cibo), sarebbe stata un’ottima risposta di Madre Terra a chi se ne fotte dei protocolli di Kyoto…
I bambini che cuciono palloni vivono in quelle società nelle quali lo “Stato democratico” è maggiormente assoggettato agli interessi economici stranieri. Per dirla in un altro modo, laddove la “tradizione democratica” ha avuto meno opportunità di sedimentarsi… Ce li vedi bambini italiani che cuciono palloni o bambine italiane che si prostituiscono? Non mi sembra…
Un discorso un po’ più ampio lo vorrei sviluppare anche con Pax e Santa sulla presunta contraddizione del possesso della terra, che per me si lega alla tua domanda sui 10000 che si spostano e sulla richiesta di nessuno e mia circa i diritti intellettuali ed i brevetti, in altri termini sulla condivisione della conoscenza.
Parto da quest’ultimo punto, perché per me è chiaro che, se non ho intenzione di fare profitto, ciò che io scopro è a vantaggio di tutti, e quindi possiamo fare in modo che la conoscenza venga diffusa in modo orizzontale… a questo punto prendiamo il pezzettino di terra che sto coltivando… vieni tu e mi chiedi “posso coltivarlo anche io?” la mia risposta è che sino a quando quella terra riuscirà a fornire sostentamento per tutti quelli che ci operano, perché no? Non è mia… Ma non mi puoi cacciare, perché non è neanche tua… Se abbiamo intenzione di sopravvivere, e non di accumulare, le nostre conoscenze ci portano tranquillamente ad avere tutta la terra di cui ognuno ha bisogno… senza che questo ne determini il possesso da parte di qualcuno, è un uso… Se tu mi vuoi cacciare dalla terra che uso è perché ne vuoi stabilire un tuo possesso, altrimenti la lavoreresti con me… E se quella terra non bastasse ad entrambi, non c’è motivo di lavorarla insieme, a questo punto il mio legittimo dubbio che tu ti voglia impadronire del mio lavoro (ho dissodato quel terreno, lavorato per portarci l’acqua, ad esempio). Se mi chiedi mano per realizzare le stesse cose da un’altra parte, ben lieto di aiutarti, proprio per il principio di mutuo appoggio.
Perché 10000 persone, se hanno libero accesso a tutte le conoscenze ed invenzioni, dovrebbero decidere che proprio la terra che sto lavorando è necessaria a loro?
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Citazione:
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Re: Anarchia
#1163
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Ola Andycap

Perché 10000 persone, se hanno libero accesso a tutte le conoscenze ed invenzioni, dovrebbero decidere che proprio la terra che sto lavorando è necessaria a loro?

Con questa domanda hai portato il discorso ad una dimensione più "concreta".
Non puoi infatti negare che la storia degli ultimi tre mila anni è proprio caratterizzata da popoli che si spostano e decidono di di prendere posesso della terra che al momento sta occupando un altro popolo.

La questione della terra è veramente complessa.

A tal proposito ricordo uno studio letto qualche anno fa (magari cerco il link, ma non è essenziale in questo caso) di uno storico americano che sosteneva che le varie tribù di pellerossa con il loro modo di vivere (prevalentemente caccia) occupavano una quantità di territorio enorme rispetto al numero dei loro membri.

Lo storico sosteneva che se quella terra fosse stata adibita all'agricoltura, avrebbe permesso il sostentamento di una popolazione 10 volte più numerosa, e quindi concludeva che i nativi non avevano diritto ad occupare tutta quella terra.

Parere opinabile, ovviamente, ma è interessante la questione di base.

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Inviato il: 16/6/2006 1:19
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Re: Anarchia
#1164
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E se quella terra non bastasse ad entrambi, non c’è motivo di lavorarla insieme, a questo punto il mio legittimo dubbio che tu ti voglia impadronire del mio lavoro (ho dissodato quel terreno, lavorato per portarci l’acqua, ad esempio).

Ergo l'individuo ha tutto il diritto ad occupare il pezzo di terra che ha dissodato e reso fruttuoso. Ma allora siamo d'accordo.



Su Katrina ti dico solo che, se non ci fossero andati di mezzo i soliti afroamericani (quelli che venivano presi a fucilate dalla guardia nazionale mentre cercavano cibo), sarebbe stata un’ottima risposta di Madre Terra a chi se ne fotte dei protocolli di Kyoto…

Lasciando per un attimo da parte i protocolli di Kyoto, non starai mica dicendo che se fossero morti solo bianchi l'avresti considerato un fatto positivo? Non ti pare una posizione un filino razzista?
Inviato il: 16/6/2006 1:28
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#1165
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>non starai mica dicendo che se fossero morti solo bianchi l'avresti considerato un fatto positivo? Non ti pare una posizione un filino razzista?

Sono convinta che andycap sia in grado di rispondere alla tua domanda,però non posso fare a meno di notare che si continuano a presupporre cose a cui l'interlocutore nemmeno pensa.

SantaruinaCitazione:
la storia degli ultimi tre mila anni è proprio caratterizzata da popoli che si spostano e decidono di di prendere posesso della terra che al momento sta occupando un altro popolo.


E se la terra,invece che da un popolo,fosse occupata da "frati"?
Ho ancora quell'idea che prende sempre più forma...e l'estate si avvicina...
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Inviato il: 16/6/2006 1:50
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Re: Anarchia
#1166
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Florizel, voglio credere anch'io che si tratti di un errore, ma la frase è questa:

Su Katrina ti dico solo che, se non ci fossero andati di mezzo i soliti afroamericani (quelli che venivano presi a fucilate dalla guardia nazionale mentre cercavano cibo), sarebbe stata un’ottima risposta di Madre Terra a chi se ne fotte dei protocolli di Kyoto…

... e c'è poco da interpretare.

Inviato il: 16/6/2006 1:59
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  •  Ashoka
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Re: Anarchia
#1167
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Madre Terra... protocolli di Kyoto...

c'è del materiale per il Buzzword Bingo.. con l'aggiunta della maiuscole antropocratiche..

Ashoka
Inviato il: 16/6/2006 10:13
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  •  andycap
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Re: Anarchia
#1168
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si, scusa, pax, volo pindarico e salto di qualche ragionamento che ad un interlocutore può apparire altro: il mio non è razzismo, perchè pensavo ai poveracci che si sono ritrovati senza casa (e strumenti musicali!), e questi sono generalmente afroamericani, poi certo c'era qualche poveraccio bianco, il mio accento è sulla classe, non sulla razza...
per chiarire il concetto, se fossero morti annegati bush e condoleeza (ti piace questa par condicio?), non solo avrei gioito, ma forse fatto anche qualche rituale col mio cappuccio, vero ash?...
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  •  andycap
      andycap
Re: Anarchia
#1169
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Citazione:

Santaruina ha scritto:
A tal proposito ricordo uno studio letto qualche anno fa (magari cerco il link, ma non è essenziale in questo caso) di uno storico americano che sosteneva che le varie tribù di pellerossa con il loro modo di vivere (prevalentemente caccia) occupavano una quantità di territorio enorme rispetto al numero dei loro membri.

Lo storico sosteneva che se quella terra fosse stata adibita all'agricoltura, avrebbe permesso il sostentamento di una popolazione 10 volte più numerosa, e quindi concludeva che i nativi non avevano diritto ad occupare tutta quella terra.

Parere opinabile, ovviamente, ma è interessante la questione di base.

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invece il link mi sembra essenziale... così avulso sembrerebbe alla pari di un libello antisemita scritto durante il nazismo, come dire, un pò di parte, no? Detto poi da un americano, che ha fatto dello sfuttamento del suolo moltiplicato su sè stesso (il grattacielo) uno degli emblemi della propria potenza... Sembra la giustificazione del massacro... comunque credo che i pellerossa vivessero una sintonia maggiore con la natura (visto che Madre Terra puzza di massonico)... e qui si tornerebbe ai protocolli di Kyoto...
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  •  franco8
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Re: Anarchia
#1170
Dubito ormai di tutto
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Discours de la servitude volontaire

http://www.forget-me.net/LaBoetie/servitude.pdf

http://perso.orange.fr/libertaire/portraits/boetie.html

o, in italiano:

DISCORSO DI STEFANO DELLA BOETIE, DELLA SCHIAVITÙ VOLONTARIA, O IL CONTRA UNO

http://letturelibere.net/download.php?id=1251
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 19/6/2006 17:43
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