Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Scienze Economiche
  Il Signoraggio e la truffa delle banche

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

 Vai alla fine   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...45678910...22>
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione Votata:  4 Voti
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#470
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Giornale di Brescia 27-06-2006
Anche di questo articolo non è indicato l'autore

Pil? Dipende dai calcoli
L’Europa meno «pigra»del previsto

Il vecchio Continente soffre di “eurosclerosi”? Non proprio. Qualche acciacco c'è, ma prima della diagnosi è bene prima leggere la cartella clinica e confrontandola con quella di chi sta meglio, ovvero gli Usa. Se in economia, come giustamente e chiaramente spiega il prof. Riccardo Faini dell'Università «Tor Vergata» (è stato docente anche a Brescia), la cartella clinica è il Pil, ovvero il prodotto interno lordo, dobbiamo tener conto dei fattori che determinano il risultato, ovvero dei e parametri utilizzati per il computo. Sono diversi, ma se li parifichiamo -ha detto Faini -scopriremo che il divario della crescita fra Usa e Ue (area euro) si riduce nettamente a percentuali comprese fra lo 0.2-0,3%. Poco se consideriamo il dato economico aggregato, un'enormità se invece misuriamo il divario col parametro del reddito pro-capite. Allora scopriamo che dal '91 ad oggi gli Usa ci lasciano indietro di parecchie misure. Se vogliamo semplificare i motivi fondanti sono due: la scarsa crescita demografica (sulla quota mondiale l'ltalia oggi pesa in ragione dell'1,46% con una perdita decennale del 53%) e la diminuzione della produttività. Rispetto al decennio precedente, quando accadeva l'esatto contrario, oggi nella Vecchia Europa si è meno produttivi, soprattutto non si riesce ad abbinare al concetto di produttività quello che accade negli Usa, dove si contestualizza anche l'aumento dell'occupazione. I motivi? Fisco, mercato del lavoro ingessato, politica sindacale troppo restrittiva? Forse, ma non del tutto. Se poniamo idealmente l'ltalia contro il resto del mondo occidentale scopriamo che l'handicap primario è determinato dalla bassa scolarizzazione delle risorse umane, che non sono considerate in modo sufficiente. In questo il nostro Paese condivide il «gap» delle aree mediterranee rispetto al Nord Europa. Lo scarso upgrade tecnologico non premia la scolarizzazione a differenza di quanto invece avviene in Germania e in Francia. Il risultato è sconcertante, soprattutto perché posiziona l'ltalia in una situazione di stallo rispetto al mercato globale. Impossibile -sottolinea ancora Riccardo Faini -pensare di tenere testa ai Paesi Emergenti con una linea che non premi il valore aggiunto dei prodotti. «Mi rendo conto di fare una proposta per molti versi controtendenza –avverte Faini -ma per superare questa empasse forse, sarebbe meglio rinforzare la forza dell'Unione Europea, con una gestione infranazionale adeguata a premere l'acceleratore sull'accrescimento culturale medio».
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 11/7/2006 13:52
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#469
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Ecco il primo articolo.
Non è indicato l'autore, quindi non posso nominarlo per i diritti.
Giornale di Brescia di martedì 27 giugno 2006

ECONOMIA MONDIALE ALL’ESAME DEL CONSIGLIERE DI CLINTON E DI DUE PREMI NOBEL
BRESCIA. La regia dell’evento che ieri ha visto a Brescia la partecipazione di due premi Nobel e di economisti di primo livello è stata a cura del centro studi Iseo, un'associazione no profit fondata nel 1998 dal prof. Franco Modigliani e presieduta da Robert Solow del Mit di Boston (premio Nobel per l'economia e ieri presente ai lavori).
Vice presidente e animatore di Iseo è il collega Riccardo Venchiarutti. Il tema assegnato “L’Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa” è stato svolto con estrema cura dai relatori nella splendida sede della Chiesa di Santa Giulia a Brescia. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Brescia, Paolo Corsini, la parola è passata a Robert Wescott (capo economista dello staff di Clinton), Riccardo Faini (università di Tor Vergata), Assar Lindbeck (Università di Stoccolma) e, ovviamente, ai due premi Nobel: Robert Merton (Harward Business School) e Robert Solow (Mit di Boston).
Il principale obiettivo dell’associazione Iseo è quello di promuovere attraverso convegni e pubblicazioni lo studio delle discipline economiche e delle scienze sociali focalizzando l'attenzione sui temi del mondo del lavoro e su ogni aspetto culturale direttamente o indirettamente collegato alle tematiche dello sviluppo e dell'occupazione. Iseo ha organizzato, negli ultimi anni, convegni internazionali di studio ed incontri specifici dedicati allo scenario europeo e mondiale. Meeting che hanno messo a confronto premi Nobel per l'Economia con protagonisti della vita socio-economica come famosi economisti europei ed americani, membri di Governo, banchieri, industriali e sindacalisti, offrendo un'opportunità unica per il raffronto ad alto livello sui principali temi dell'economia e della finanza internazionale.
Sotto la presidenza del compianto Franco Modigliani l'lstituto Iseo è stato al centro del dibattito economico e politico italiano soprattutto in occasione della presentazione del "Manifesto contro la disoccupazione in Europa" promosso dallo stesso Modigliani e sottoscritto da importanti economisti di tutto il mondo e per la proposta di riforma delle pensioni messa a punto da un gruppo di studiosi. Il dibattito di ieri è Stato occasione di confronto ideale fra Usa-Europa e Paesi Emergenti, con scenari non del tutto rassicuranti per il prossimo futuro.
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 11/7/2006 13:43
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#468
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Allora, eccoci qui.

Dal Giornale di Brescia di martedì 27 giugno 2006. Pag 40.
Pagina intera dedicata al convegno "L'Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa" che avevo segnalato qui

Cominciamo dal GLOSSARIO

Welfare state
E' un sistema sociale in cui lo stato assicura a tutti i cittadini i livelli minimi di reddito (casa, salute, istruzione, previdenza) che, se offerti a prezzo di mercato, sarebbero preclusi a vaste fasce di cittadini meno abbienti.

Commodity
E' una materia prima o un prodotto semilavorato (per lo più agricolo o minerario) essenziale per il consumo o la trasformazione industriale ed oggetto di mercato internazionale. Più genericamente può essere impiegato nel senso di "merce".

Derivati
E' uno strumento finanziario che insiste su elementi di altri schemi di negoziazione quali titoli, valute, tassi di interesse e di cambio, indici di Borsa, ma che è portatore di caratteristiche nuove rispetto allo strumento originario.

Life cicle theory
E' la teoria che gli individui pianifichino consumo e risparmio su un arco temporale esteso all'intera durata della propria vita; spiega che la propensione al consumo decresce al crescere del reddito se misurata in un dato istante.

L'"eurosclerosi" che non c'è
Neologismo con cui il prof. Riccardo Faini, docente a Tor Vergata, ha negato l'esistenza di un malessere economico accentuato del vecchio Continente.

Mangio e vi posto il resto.
Vogliamo cominciare a commentare la definizione di "welfare state", intanto?
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 11/7/2006 12:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#467
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
Offline
Il silenzio... l'attesa...
Inviato il: 10/7/2006 21:22
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#466
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

Ottimo Emi.

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 5/7/2006 14:57
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#465
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
solo un post veloce per dire che non mi sono dimenticata di aggiornarvi..
Ho provato a mandare una mail all'istituto i.s.e.o. ma non mi hanno mai risposto... cattivi!
In compenso ho comprato il giornale di brescia del giorno seguente e c'era un lungo articolo a riguardo. Vi avrei fatto un riassunto dell'articolo facendo un copia e incolla dalla versione on-line del giornale, ma questa purtroppo è consultabile solo a pagamento...
Devo quindi ricopiare tutto e vi devo chiedere di pazientare fino alla settimana prossima.
Dalle foto che corredavano l'articolo comunque ho visto che non avrei avuto problemi con la lingua: erano ritratti dei cadetti dell'Accademia (credo) con le cuffiette in testa, quindi i traduttori c'erano!
Intanto continuo a tenere d'occhio il sito dell'istituto ma non ci sono aggiornamenti.
Alla settimana prossima
emi
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 5/7/2006 14:27
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#464
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

Emi, ma tu ci vuoi male...

In effetti sarebbe interessante andarci, ma credo non sarà facile.

Peccato, era una buona occasione per esercitarsi...

Blessed be
_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 22/6/2006 14:56
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#463
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Dubito di poterci andare Santa, come ho scritto meglio nell'altro post (quello indicato nel link) la partecipazione è ad invito, anche se ci sono 25 posti per gli "attenti lettori" del quotidiano gratuito.. Il mio problema è che se si mettono a parlare in inglese non capisco nulla!
nell'altro post (non avevo voglia di riscrivere tutto) dicevo infatti che se tu o Linucs non siete molto lontani, potreste tentare una visita a S. Giulia...
_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 22/6/2006 14:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#462
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
Offline

Se ci vai Emi non dimenticare la scheda per giocare...

Blessed be

_________________
-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
Inviato il: 22/6/2006 14:40
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  emi
      emi
Re: Money from nothing
#461
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 30/12/2005
Da la mia nuova casa
Messaggi: 112
Offline
Ciao a tutti. Vi riporto qui parte di un post che avevo messo nelle notizie:

L'Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa - Lunedì 26 giugno ore 9 - Chiesa di Santa Giulia - Brescia"
"I nuovi equilibri nell'ordine economico mondiale"
"Europa: un continente in declino?"
"Il welfare europeo: un modello ancora sostenibile?"
Interventi di:
Robert Merton - Harvard Buisness School - Premio nobel per l'Economia 1997
Robert Solow - Massachussetts Institute of Technology - Premio Nobel per l'Economia 1987

_________________
"Lascia accesa la luce, altrimenti non ci vedo mentre dormo!"
Inviato il: 22/6/2006 11:44
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#460
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
In seguito alle minacce a non tirare in ballo il nome di chi non voglio nominare e anche di qualche consiglio amichevole a non dare peso alle parole di chi usa metodi di comunicazione indecorosi, mi sono astenuto dallo scrivere il nome dell'innominabile per timore delle minacce ricevute

Gli insulti dell'anonimo sono stati rimossi, secondo le regole di wikipedia (che non ho fatto io)
Inviato il: 19/6/2006 14:54
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#459
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 31/3/2005
Da
Messaggi: 54
Offline
so che a molti non interessa ma ritengo importante una visione globale delle cose, delle persone e dei luoghi teatro delle discussioni. riprendo quindi la disanima dei personaggi-wiki, come fotogian qui gran cerimoniere e disinformatore.
questa persona è secondo me pessima e chi legge deve sapere cosa fa e come lo fa (per quanto rigarda il signoraggio, poi per il resto non mi interessa minimamente). molti ragazzi in rete hanno il riferimento di wikipedia e questo è sbagliato perché:

--------------------------------------------------
ssspera: Dopo aver visto questo [2], sto per fare alcune modifiche al paragrafo.--Ssspera 14:22, 18 giu 2006 (CEST)

fotogian: Vedo che non rinunci a pescare tra l'immondizia che si trova in rete....

Ti segnalo che un gran sostenitore del signoraggio ha trovato e tradotto la definizione di signoraggio offerta dalla Banca Centrale Canadese (vedi il terz'ultimo intevento in link ) dove si offre del signoraggio -salvo per le monete metalliche- una definizione del tutto uguale a quella offerta dalla Banca d'Italia. Pare quindi che anche questo signore -sempre che abbia davvero capito cosa ha tradotto- si sia convinto che il signoraggio non riguarda la differenza tra valore (nominale) delle banconote e costo di stampa.
Fotogian

anonimo: Caro Fotogian, non ti smentisci mai. Sei un vigliacco che non nomina neppure il SIGNORE in questione (che è il Pascucci, non è vero?). Inoltre sei offensivo (non voglio difenderlo, interverrà presto da solo, ne sono sicuro) ma dire "sempre che abbia davvero capito cosa ha tradotto" è quanto meno puerile e stupido, non trovi?

Inoltre puoi mettere il link ORIGINALE, come la netiquette insegna: http://www.mclink.it/personal/MC0823/signoraggio_banca_del_canada_it.html

ed evitare conclusioni affrettate tipo "...si sia convinto che il signoraggio non..."

Sei un triste personaggio Fotogian e sei proprio tu a non aver capito cosa il Pascucci ha inteso dire con quella traduzione.
-------------------------------------------------------------

questa persona, questo FOTOGIAN non è leale né rispettoso e non può apportare verità obbiettiva alla discussione.

Quindi mi rivolgo ai lettori di passaggio ALLERTANDOLI di questo semplice, e ora documentato, fatto. Fotogian si è preoccupato fino a pochi post fa di avvisare di quanto fosse cattivo Pascucci? bene, che si sappia da che pulpito viene la predica e ci si interroghi (ognun per se) sui perché di tanto astio e sulla affidabilità di Fotogian, WikipediaITALIA (che lo appoggia mentre censura me) e altro..

Nessun complotto, nessuna vendetta o insulto.

Questi sono i fatti e crederli "non importanti/attinenti" col discorso signoraggio è un errore. Il signoraggio non è l'art. 54 o 56.. il signoraggio è la lotta della verità contro la menzogna, dell'umile contro il saccente, della sovranità popolare contro lo schiavismo imposto dai grassi banchieri!

Se voi credete alle 4 formulette che sapete cosi bene a memoria.. brrr....
oppure credete veramente che "il mondo va male perché non sappiamo aumentare la produzione" [Nino, 2006] allora siete degli sciocchi e non c'è dialogo possibile con voi.

Spiegare il signoraggio con lo Statuto di una BANCA che non aveva pubblicato neppure l'elenco dei suoi soci è da scemi!
Inviato il: 19/6/2006 14:50
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Money from nothing
#458
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
Offline
Citazione:
Pensano che i soggetti economici, comprese le aziende, lasciati liberi di scegliere quello che vogliono in base ai loro interessi, producono sempre soluzioni ottimali


Rothbard

Now, the uncertainty factors enter into the actor’s decision in one way or the other. The delicate procedure of weighing all the various factors in the situation is a complex process that takes place in the mind of every actor according to his understanding of the situation. It is a decision depending purely on the individual judgment, the subjective estimates, of each actor. The “best” decision cannot be exactly, or quantitatively, decided upon in advance by objective methods. This process of forecasting the future conditions that will occur during the course of his
action is one that must be engaged in by every actor. This necessity of guessing the course of the relevant conditions and their possible change during the forthcoming action is called the act of entrepreneurship. Thus, to some extent at least, every man is an entrepreneur. Every actor makes his estimate of the uncertainty situation with regard to his forthcoming action.
The concepts of success or failure in entrepreneurship are thus deducible from the existence of action. The relatively successful entrepreneur is the one who has guessed correctly the changes in conditions to take place during the action, and has
invested accordingly.
...
On the other hand, the relatively unsuccessful entrepreneur is the one who has been badly mistaken in his forecast of the relevant changes in conditions taking place during the course of his action.


Ashoka
Inviato il: 19/6/2006 8:31
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#457
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
L'economia non è la scienza che studia solo quello che succede nell'impresa... L'impresa è solo uno degli oggetti dell'economia

I liberisti pensano soprattutto al mercato e ritengono che esso funzioni molto bene, perchè governato da forze che interagiscono tra loro trovando sempre nuovi equilibri

Pensano che i soggetti economici, comprese le aziende, lasciati liberi di scegliere quello che vogliono in base ai loro interessi, producono sempre soluzioni ottimali

Pensano anche che se un'impresa non riesce a ottenere buoni risultati un'altra ne prenderà il posto. Quindi la preoccupazione per le scelte dell'impresa è minima
Inviato il: 19/6/2006 2:40
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#456
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Quando è finito il reaganismo e il thatcherismo è andato in depressione di brutto...

Alla faccia del liberismo...

E poi lui teneva di fatto un corso di teoria del liberismo....cosa accadesse nelle imprese non gliene poteva importare di meno...

Probabilmente la colpa sarà mia che non ho studiato economia, ma se la teoria del liberismo non si interessa di cosa accade nelle aziende, di cosa si interessa?

Osservavo che chi ha un mercato + ampio facilmente può avere costi fissi unitari inferiori e se guadagna di + ha + risorse da investire in uovi prodotti o per entrare in nuovi mercati.

Ma questa è solo una parte della questione: la FIAT in Italia ha sempre avuto un mercato larghissimo, con tanto di favoritismi di ogni genere da parte di ogni governo, eppure ha fallito completamente quando la sua efficienza, la sua capacità di produrre automobili che incontrassero i desideri e le possibilità dei suoi consumatori tradizionali, gli italiani, è venuta meno, per chiare mancanze – secondo me volute – del suo management.

Negli anni sessanta gli italiani non avevano i soldi dei tedeschi, ma correvano in massa ad acquistare 500 e 600, che erano perfette per loro.
Il rovinoso percorso da lì fino alla Duna è stato la risultante di scelte precise, non di qualche maleficio operato dalle dimensioni del mercato. Anzi, nel frattempo agli italiani cominciavano a crescere i soldi in tasca, e questo la dice lunga sull'incompetenza dei vertici FIAT che non sono riusciti – nonostante, lo ripeto, la connivenza (poiché di questo si tratta) dei governi – a sfruttare a loro vantaggio questi fattori favorevoli: un mercato in crescita, i politici come zerbino, una rete di venditori e concessionari capillare, la tradizione.

Il mercato non fa e non disfa niente: il mercato è un'occasione.
Inviato il: 19/6/2006 2:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#455
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
Ricossa insegnava politica economica che con questi temi ha ben poco da spartire. E poi lui teneva di fatto un corso di teoria del liberismo....cosa accadesse nelle imprese non gliene poteva importare di meno...

Le ho studiate, ma in altre discipline.

Tu pensi -credo- alla competitività di un prodotto e di una azienda. Nei testi che ne parlano segue un elenco di modi in cui rendere + competitivo il prodotto in tanti modi diversi.

Il punto di vista è aziendale.

L'azienda che sviluppa un vantaggio riesce -almeno per un pò di tempo- a vendere di + e/o a un prezzo superiore.
Questo può essere utile nel risolvere la questione della convenienza a entrare in un mercato. Se posso godere di un qualche vantaggio posso immaginare he venderò + prodotti o guadagnerò di + o venderò i prodotti a un prezzo superiore.


Io mi ponevo dal punto di vista di un'economia e non di un'azienda.
Osservavo che chi ha un mercato + ampio facilmente può avere costi fissi unitari inferiori e se guadagna di + ha + risorse da investire in uovi prodotti o per entrare in nuovi mercati.
Poi si spera che se ne serva per sviluppare vantaggi competitivi... se consideri non la singola azienda ma l'economia nel suo complesso puoi pensare che se non ci riesce l'impresa X che opera in un certo settore ci riesca l'azienda Y e comunque puoi ipotizzare che la lezione di Porter non l'abbiano imparata tutte le imprese di un paese meglio di tutte le imprese di un altro.

Ricossa è andato in pensione.
E' curioso che guadagnasse uno stipendio statale e sostenesse che sempre e comunque convenisse ridurre il peso dello stato.
O che insegnasse in una università pubblica pur affermando che i privati possono fare meglio sempre.
Se gli studenti non avessero temuto per il loro voto (la sola ragione per frequentare il suo corso... alla fine era generoso e se non ti veniva voglia di spiegargli quello che pensavi o quello che pensavano economisti capaci molto + di lui di dare risposte ai problemi, un bel voto era asicurato) gli avrebbero potuto dire: scusi, ma perchè lei non dà vita a una bella università privata dimostrando così con i fatti che privato è sempre meglio di pubblico?

Quando è finito il reaganismo e il thatcherismo è andato in depressione di brutto...

Tra l'altro negli anni sessanta/settanta quando qualcuno immaginava un bel golpe militare lui era in cima alla lista dei golpisti per occupare i ministeri economici....

Inviato il: 19/6/2006 1:17
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#454
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
Ma questo Ricossa sarà mica un mangiapane a ufo?

E io che credevo di essere negato in economia!

Inviato il: 19/6/2006 1:06
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Money from nothing
#453
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
le aziende sono sempre in concorrenza tra loro, tranne quelle protette o foraggiate dallo stato, e quindi sono molto interessate a conoscere bene i propri rivali, e i costi dei medesimi sono sempre un fattore importante da conoscere. questo a prescindere dal tipo di competizione, che puo' benissimo essere di tipo non price in un certo momento, ma che puo' anche cambiare nottetempo per iniziativa di qualsiasi concorrente.

"Comunque ti ripeto la domanda. Se io so che per fare delle modifiche a un'auto devo spendere 100 milioni e un'auto costa 10.000 e devo stabilire se entrare in un mercato, cosa mi importa sapere quanto costa un'auto della concorrenza?"
+++++++++
ti serve per prevedere che tipo di reazione puoi aspettarti dai concorrenti al tuo ingresso, e per capire con che tipo di gente ti metti a giocare la partita. e se hai un vantaggio di costo devi capirne la fonte per accertarti che sia duratura.
fai il caso che puoi entrare con 2 modelli, in alternativa, il margine per te e' lo stesso, ma su uno hai un vantaggio di costo vs i competitor e sull'altro al contrario, con quale modello entri ? mi dici che per te e' indifferente ?
...e un sacco di altre cose, ma scusa, Ricossa non ve le ha raccontate ?
Inviato il: 19/6/2006 0:53
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#452
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
Mi sono risposto da solo. Ma quello è un caso particolare di un quadro + generale. L'ipotesi che le aziende si facciano la guerra a colpi di prezzi non è il solo scenario possibile.


Comunque ti ripeto la domanda. Se io so che per fare delle modifiche a un'auto devo spendere 100 milioni e un'auto costa 10.000 e devo stabilire se entrare in un mercato, cosa mi importa sapere quanto costa un'auto della concorrenza?
Inviato il: 19/6/2006 0:44
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Money from nothing
#451
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
"Cosa me ne faccio di sapere quanto costa alla Ford un'auto che viene venduta a un certo prezzo ed è concorrente della mia?"
+++++++
ma stai scherzando ? hai presente il mazzo che farebbe la ford a un insider che svelasse i suoi costi a un concorrente ? e secondo te come mai ? [Porter, Sherer, dove siete ??]
(ma vedo che in parte ti sei gia' risposto da solo, piu' sotto)

quanto alla competitivita', tu continui a ridurla alla quantita' di risorse monetarie a disposizione. a questo punto divento curioso di sapere a quale fonte attingi.
Inviato il: 19/6/2006 0:28
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#450
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
Certo, si fanno supposizioni sul prezo e sulle quantità. Altrimenti come decidi?

Io devo fare un'auto (supponiamo un'Alfa Romeo) per il mercato americano. Ci sono delle modifiche da fare rispetto al modello per l'Europa. So quanto spendo e so quanto mi costa portare un'auto negli USA.

Se io so che devo investire 100 milioni per progettare le modifiche e per rendere gli impianti adatti. Se so che poi ogni auto mi costa 10.000 euro tutto compreso, devo decidere per esempio a quanto vendere l'auto.

Stabilito il prezzo posso calcolare quante devo venderne per ripagarmi i 100 milioni. Mi interessa sapere quali sono i costi di una macchina della Ford che appartiene alla stessa categoria?

Oppure posso stimare quante ne venderò a diversi livelli di prezzo, con apposite ricerche di mercato, per scegliere la combinazione migliore per pareggiare i conti (o mantenere le perdite per un certo periodo al di sotto di uan stessa soglia).

Cosa me ne faccio di sapere quanto costa alla Ford un'auto che viene venduta a un certo prezzo ed è concorrente della mia?

Se il mercato non mi consente di vendere abbastanza a un certo prezzo non ho convenienza a entrare nel mercato.

Disporre di un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza mi cosnente di vendere di più e/o di vendere a un prezzo più alto, ma non spiega se convenga produrre e vendere qualcosa in un certo mercato.

--
La conoscenza dei costi altrui può essere utile per esempio in una guerra commerciale in cui abbassando i prezzi spero di far fare lo stesso agli altri e spero che gli altri, andando in perdita, rinuncino a un certo mercato.

--

Il ragionamento da cui ero partito era che se due aziende simili hanno alle spalle mercati diversi, quella con un mercato + grande e ricco sarà più competitiva, alla lunga.

L'esempio mi è offerto dall'auto. La Fiat che dominava il mercato italiano produceva auto destinate a un pubblico + povero rispetto a quello tedesco.

Questo offriva margini maggiori per i tedeschi sia pechè in Germania c'era un mercato + grande sia perchè i le auto venivano vendute con un margine, rispetto ai costi, superiore.

Questo rende, in generale, + competitivi quelli che operano sui mercati grandi e ricchi che pertanto hanno risorse per sbarcare in altri mercati e per acquistare aziende straniere.

Basta pensare alle multinazionali. Sono più quelle americane che producono in Europa o quelle europee che producono negli USA?

Le grandi quantità vendute in un grande mercato come quello USA consentono per esempio di ridurre considerevolmente i costi unitari per creare e produrre un nuovo bene.
E se le grandi quantità vendute mi permettono di ottenere proditti posso vendere lo stesso prodotto in un altro mercato senza sopportare nuovi costi di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.

In questo meccanismo è favorito chi vende di + e quindi chi ha un mercato con una forte domanda alle spalle
Inviato il: 19/6/2006 0:13
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#449
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 31/3/2005
Da
Messaggi: 54
Offline
mentre continuate i vostri discorsi su come produrre giustamente di più (per pagare 102 euro ogni 100 prestati e costati 0,30 occorre senz'altro lavorare di più, fino a farsi scoppiare il cuore in un'impossibile rincorsa matematica!) mi spiegate questo?

questa è fonte attedibile? da qui nascono e attingono gli economisti come Fotogian e Borghesi?
Inviato il: 18/6/2006 23:46
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Money from nothing
#448
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Per decidere se vale la pena entrare in un mercato devi supporre quanto venderai di un certo prodotto. Tenuto conto dei costi puoi capire se è conveniente entrare. Questo è ciò che mi interessava dire
++++++++
beh, detto cosi' come si fa a non essere d'accordo. (magari aggiungiamo anche il prezzo al quale speriamo di vendere).
la discussione sul punto e' nata perche' tu dicevi che "Le aziende non competitive...sono tali –tra i vari motivi- perché hanno un piccolo mercato alle spalle...Nei confronti internazionali la competitività è causata dalla domanda..." [e nella valutazione se entrare possiamo] "prescindere da qualsiasi ragionamento sull'efficienza dell'impresa".
++++
mentre:
1) l'analisi della concorrenza e' uno dei punti basilari. molte aziende farebbero carte false pur di conoscere bene i costi dei concorrenti. questo significa valutare la mia efficienza relativamente a quella dei conocorrenti
2) concentrare l'attenzione sull'ampiezza della domanda interna come fattore determinante, in generale, rispetto al livello di competitivita' di un'impresa e' quantomeno fuorviante (col che' non voglio dire che questo non sia mai corretto, ma certamente non lo e' in generale).

Inviato il: 18/6/2006 23:45
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#447
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
Per decidere se vale la pena entrare in un mercato devi supporre quanto venderai di un certo prodotto. Tenuto conto dei costi puoi capire se è conveniente entrare. Questo è ciò che mi interessava dire
Inviato il: 18/6/2006 23:29
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Freigeld
      Freigeld
Re: Money from nothing
#446
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 27/2/2006
Da
Messaggi: 74
Offline
Citazione:
La pressione esterna è stata "il contratto di stage è quello e te lo possiamo offrire, se vuoi bene, altrimenti troviamo altri mille laureati che stanno ziitti e lavorano fino alle 11"


infatti Ashoka... io ho detto nel mio post di risposta a Linucs che una certa quota di disoccupazione mette in situazione di vantaggio chi ha capitale

perchè quelli che hanno capitale sono meno di quelli che offrono lavoro :D

quindi mi stai dando ragione

Citazione:
C'entra che le università ricevono un contributo dallo Stato (il cosiddetto FFO) che dipende dagli studenti iscritti


non c'entra con l'accesso e la gratuità del servizio...

è un metodo di selezione dei finanziamenti tra diverse università...

si potrebbe dare in base alla percentuale di laureati che lavorano dopo 2 anni

ma così forse quelle del nord sarebbero premiate visto che al nord c'è più occupazione, quindi anche i laureati troveranno più lavoro al nord che al sud

e la mobilità dei laureati del sud non può competere con chi sta a casa sua ( nord ) e trova lavoro

Ciao

Nino
Inviato il: 18/6/2006 22:32
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Money from nothing
#445
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
"quindi qualunque sia la dimensione di un mercato e qualunque sia la dimensione dell'investimento necessario per entrare in un certo mercato basta essere efficienti...."
+++++++++++
messa cosi' non dice molto e certo che si puo' contraddire, volendo.
[tra dire che non si puo' trascurare del tutto l'efficienza e dire che basta essere efficienti c'e' la sua differenza, a livello di mera logica, e prima ancora di entrare nel merito].

in generale per entrare in un mercato e' importante avere un vantaggio competitivo, e certamente essere piu' efficienti dei concorrenti e' uno dei casi.
dopo di che' ovviamente la decisione e' una scelta imprenditoriale che puo' anche rivelarsi sbagliata - eventualmente si puo' anche sbagliare la modalita' di ingresso pur essendo giusta la scelta di entrare.
poi la dimensione del mercato e l'entita' dell'investimento non e' detto che siano sempre fissi (e nemmeno uguali x tutti, con riferimento all'investimento) come tu sembri supporre.

anche avere qualcuno che parla inglese (se proprio la lingua locale e' impossibile) da mandare in trasferta e' una buona idea, ma in caso di emergenza possono sempre chiedere a Pax !
Inviato il: 18/6/2006 22:15
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#444
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
quindi qualunque sia la dimensione di un mercato e qualunque sia la dimensione dell'investimento necessario per entrare in un certo mercato basta essere efficienti....
Inviato il: 18/6/2006 21:38
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Re: Money from nothing
#443
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
Offline
per esempio "...se conquistare il mercato straniero non è facile"...che c'entri l'efficienza ?

La FIAT mandò qui in Grecia un po' di anni fa un "dirigente" che non parlava nemmeno l'inglese.
Il briefing con l'agenzia dove lavoravo allora rimane una delle esperienze più esilaranti a cui m'è capitato di assistere, cercavo di tradurre quel che diceva ma mi scappava da ridere...

La FIAT alla conquista dei mercati stranieri? Un'armata Brancaleone, a voler essere generosi.
Inviato il: 18/6/2006 19:25
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  bandit
      bandit
Re: Money from nothing
#442
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
Offline
Non capisco l'obiezione.
++++++++++++++
dici che le scelte di entrare o meno in un mercato si fanno "a prescindere da qualsiasi ragionamento sull'efficienza dell'impresa".
quindi, io obietto.
Inviato il: 18/6/2006 19:24
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Money from nothing
#441
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
Da
Messaggi: 68
Offline
Non capisco l'obiezione.
Inviato il: 18/6/2006 19:09
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva
<1...45678910...22>

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA