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emi |
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Re: Money from nothing | #461 |
Ho qualche dubbio
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Ciao a tutti. Vi riporto qui parte di un post che avevo messo nelle notizie: L'Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa - Lunedì 26 giugno ore 9 - Chiesa di Santa Giulia - Brescia" "I nuovi equilibri nell' ordine economico mondiale" "Europa: un continente in declino?" "Il welfare europeo: un modello ancora sostenibile?" Interventi di: Robert Merton - Harvard Buisness School - Premio nobel per l'Economia 1997 Robert Solow - Massachussetts Institute of Technology - Premio Nobel per l'Economia 1987
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Re: Money from nothing | #462 |
Sono certo di non sapere
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Se ci vai Emi non dimenticare la scheda per giocare... Blessed be
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emi |
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Re: Money from nothing | #463 |
Ho qualche dubbio
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Dubito di poterci andare Santa, come ho scritto meglio nell'altro post (quello indicato nel link) la partecipazione è ad invito, anche se ci sono 25 posti per gli "attenti lettori" del quotidiano gratuito.. Il mio problema è che se si mettono a parlare in inglese non capisco nulla! nell'altro post (non avevo voglia di riscrivere tutto) dicevo infatti che se tu o Linucs non siete molto lontani, potreste tentare una visita a S. Giulia...
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Re: Money from nothing | #464 |
Sono certo di non sapere
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Emi, ma tu ci vuoi male... In effetti sarebbe interessante andarci, ma credo non sarà facile. Peccato, era una buona occasione per esercitarsi... Blessed be
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emi |
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Re: Money from nothing | #465 |
Ho qualche dubbio
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solo un post veloce per dire che non mi sono dimenticata di aggiornarvi.. Ho provato a mandare una mail all'istituto i.s.e.o. ma non mi hanno mai risposto... cattivi! In compenso ho comprato il giornale di brescia del giorno seguente e c'era un lungo articolo a riguardo. Vi avrei fatto un riassunto dell'articolo facendo un copia e incolla dalla versione on-line del giornale, ma questa purtroppo è consultabile solo a pagamento... Devo quindi ricopiare tutto e vi devo chiedere di pazientare fino alla settimana prossima. Dalle foto che corredavano l'articolo comunque ho visto che non avrei avuto problemi con la lingua: erano ritratti dei cadetti dell'Accademia (credo) con le cuffiette in testa, quindi i traduttori c'erano! Intanto continuo a tenere d'occhio il sito dell'istituto ma non ci sono aggiornamenti. Alla settimana prossima emi
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Re: Money from nothing | #466 |
Sono certo di non sapere
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Ottimo Emi. Blessed be
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Re: Money from nothing | #467 |
Sono certo di non sapere
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Il silenzio... l'attesa...
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emi |
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Re: Money from nothing | #468 |
Ho qualche dubbio
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Allora, eccoci qui. Dal Giornale di Brescia di martedì 27 giugno 2006. Pag 40. Pagina intera dedicata al convegno "L'Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa" che avevo segnalato quiCominciamo dal GLOSSARIOWelfare stateE' un sistema sociale in cui lo stato assicura a tutti i cittadini i livelli minimi di reddito (casa, salute, istruzione, previdenza) che, se offerti a prezzo di mercato, sarebbero preclusi a vaste fasce di cittadini meno abbienti. CommodityE' una materia prima o un prodotto semilavorato (per lo più agricolo o minerario) essenziale per il consumo o la trasformazione industriale ed oggetto di mercato internazionale. Più genericamente può essere impiegato nel senso di "merce". DerivatiE' uno strumento finanziario che insiste su elementi di altri schemi di negoziazione quali titoli, valute, tassi di interesse e di cambio, indici di Borsa, ma che è portatore di caratteristiche nuove rispetto allo strumento originario. Life cicle theoryE' la teoria che gli individui pianifichino consumo e risparmio su un arco temporale esteso all'intera durata della propria vita; spiega che la propensione al consumo decresce al crescere del reddito se misurata in un dato istante. L'"eurosclerosi" che non c'èNeologismo con cui il prof. Riccardo Faini, docente a Tor Vergata, ha negato l'esistenza di un malessere economico accentuato del vecchio Continente. Mangio e vi posto il resto. Vogliamo cominciare a commentare la definizione di "welfare state", intanto?
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emi |
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Re: Money from nothing | #469 |
Ho qualche dubbio
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Ecco il primo articolo. Non è indicato l'autore, quindi non posso nominarlo per i diritti. Giornale di Brescia di martedì 27 giugno 2006
ECONOMIA MONDIALE ALL’ESAME DEL CONSIGLIERE DI CLINTON E DI DUE PREMI NOBEL BRESCIA. La regia dell’evento che ieri ha visto a Brescia la partecipazione di due premi Nobel e di economisti di primo livello è stata a cura del centro studi Iseo, un'associazione no profit fondata nel 1998 dal prof. Franco Modigliani e presieduta da Robert Solow del Mit di Boston (premio Nobel per l'economia e ieri presente ai lavori). Vice presidente e animatore di Iseo è il collega Riccardo Venchiarutti. Il tema assegnato “L’Europa tra rischi di declino e segnali di ripresa” è stato svolto con estrema cura dai relatori nella splendida sede della Chiesa di Santa Giulia a Brescia. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Brescia, Paolo Corsini, la parola è passata a Robert Wescott (capo economista dello staff di Clinton), Riccardo Faini (università di Tor Vergata), Assar Lindbeck (Università di Stoccolma) e, ovviamente, ai due premi Nobel: Robert Merton (Harward Business School) e Robert Solow (Mit di Boston). Il principale obiettivo dell’associazione Iseo è quello di promuovere attraverso convegni e pubblicazioni lo studio delle discipline economiche e delle scienze sociali focalizzando l'attenzione sui temi del mondo del lavoro e su ogni aspetto culturale direttamente o indirettamente collegato alle tematiche dello sviluppo e dell'occupazione. Iseo ha organizzato, negli ultimi anni, convegni internazionali di studio ed incontri specifici dedicati allo scenario europeo e mondiale. Meeting che hanno messo a confronto premi Nobel per l'Economia con protagonisti della vita socio-economica come famosi economisti europei ed americani, membri di Governo, banchieri, industriali e sindacalisti, offrendo un'opportunità unica per il raffronto ad alto livello sui principali temi dell'economia e della finanza internazionale. Sotto la presidenza del compianto Franco Modigliani l'lstituto Iseo è stato al centro del dibattito economico e politico italiano soprattutto in occasione della presentazione del "Manifesto contro la disoccupazione in Europa" promosso dallo stesso Modigliani e sottoscritto da importanti economisti di tutto il mondo e per la proposta di riforma delle pensioni messa a punto da un gruppo di studiosi. Il dibattito di ieri è Stato occasione di confronto ideale fra Usa-Europa e Paesi Emergenti, con scenari non del tutto rassicuranti per il prossimo futuro.
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Re: Money from nothing | #470 |
Ho qualche dubbio
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Giornale di Brescia 27-06-2006 Anche di questo articolo non è indicato l'autore
Pil? Dipende dai calcoli L’Europa meno «pigra»del previsto
Il vecchio Continente soffre di “eurosclerosi”? Non proprio. Qualche acciacco c'è, ma prima della diagnosi è bene prima leggere la cartella clinica e confrontandola con quella di chi sta meglio, ovvero gli Usa. Se in economia, come giustamente e chiaramente spiega il prof. Riccardo Faini dell'Università «Tor Vergata» (è stato docente anche a Brescia), la cartella clinica è il Pil, ovvero il prodotto interno lordo, dobbiamo tener conto dei fattori che determinano il risultato, ovvero dei e parametri utilizzati per il computo. Sono diversi, ma se li parifichiamo -ha detto Faini -scopriremo che il divario della crescita fra Usa e Ue (area euro) si riduce nettamente a percentuali comprese fra lo 0.2-0,3%. Poco se consideriamo il dato economico aggregato, un'enormità se invece misuriamo il divario col parametro del reddito pro-capite. Allora scopriamo che dal '91 ad oggi gli Usa ci lasciano indietro di parecchie misure. Se vogliamo semplificare i motivi fondanti sono due: la scarsa crescita demografica (sulla quota mondiale l'ltalia oggi pesa in ragione dell'1,46% con una perdita decennale del 53%) e la diminuzione della produttività. Rispetto al decennio precedente, quando accadeva l'esatto contrario, oggi nella Vecchia Europa si è meno produttivi, soprattutto non si riesce ad abbinare al concetto di produttività quello che accade negli Usa, dove si contestualizza anche l'aumento dell'occupazione. I motivi? Fisco, mercato del lavoro ingessato, politica sindacale troppo restrittiva? Forse, ma non del tutto. Se poniamo idealmente l'ltalia contro il resto del mondo occidentale scopriamo che l'handicap primario è determinato dalla bassa scolarizzazione delle risorse umane, che non sono considerate in modo sufficiente. In questo il nostro Paese condivide il «gap» delle aree mediterranee rispetto al Nord Europa. Lo scarso upgrade tecnologico non premia la scolarizzazione a differenza di quanto invece avviene in Germania e in Francia. Il risultato è sconcertante, soprattutto perché posiziona l'ltalia in una situazione di stallo rispetto al mercato globale. Impossibile -sottolinea ancora Riccardo Faini -pensare di tenere testa ai Paesi Emergenti con una linea che non premi il valore aggiunto dei prodotti. «Mi rendo conto di fare una proposta per molti versi controtendenza –avverte Faini -ma per superare questa empasse forse, sarebbe meglio rinforzare la forza dell'Unione Europea, con una gestione infranazionale adeguata a premere l'acceleratore sull'accrescimento culturale medio».
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emi |
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Re: Money from nothing | #471 |
Ho qualche dubbio
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Giornale di Brescia del 27-06-06 NUOVI EQUILIBRI Robert Wescott analizza i limiti di un sistema basato soprattutto sui consumiIl mattone pesa sul futuro degli UsaClaudio Venturelli – BRESCIA Strana economia quella Usa, difficile da leggere per noi del vecchio continente, che siamo certamente più virtuosi del cittadino medio a stelle e strisce. Lo siamo perché risparmiamo di più, perché raramente stacchiamo più di un mutuo sulla prima casa e, se lo facciamo, è per comprarci qualcosa di meglio e non per finanziare l’auto nuova. Ed è anche per queste differenze che ancora non ci facciamo ragione del perché sia quello il modello trainante dell’economia. Ma la risposta c’è: la civiltà del consumo per eccellenza, dell’edonismo reganiano, è anche quella che "just in time" sa mettere in campo robuste risorse hi-tech pèr rispondere, colpo su colpo, anche in termini di produttività. Un quadro ideale sul quale però occorre essere cauti, misurando prima le condizioni macroeconomie, poi gli eventuali "mal di pancia" locali, pronti a rimbalzare (negativamente) in Europa. Questo è stato l’oggetto della relazione di Robert Wescott, capo economista all’epoca della presidenza Clinton che, con un’illustrazione magistrale, ha messo a confronto le attuali politiche monetarie restrittive (“la Fed potrebbe rialzare il costo del denaro ancora di un quarto di punto passando a 5,25 e un ritocco al rialzo è prevedibile anche dalla Bce”) col rallentamento del flussi di liquidità destinati agli investimenti, ma soprattutto con la mannaia petrolifera che incombe sull’Occidente. E quest’ultimo è il problema dei problemi. "E c’è da crederci soprattutto se l’apertura alle energie alternative viene da un presidente come Bush, legato a doppio filo con i petrolieri texani”. Bush junior vuole diminuire la dipendenza dalle forniture orientali. Lo deve fare perché se non riuscirà nell’intento (e in questo dovrebbe essere forse più assecondato dall’Europa) il rimbalzo del barile a 120 dollari sarà inevitabile. Lo scenario si sdoppia: da un lato ci avviciniamo alle quotazioni ‘81-‘82, che innescarono una crisi economica paragonabile solo a quella del ’29, d’altro canto, a differenza degli anni Ottanta, oggi dobbiamo tenere conto del «fattore cinese». Pechino inaugura una centrale a carbone ogni 5 giorni nel quadro di un piano che prevede di aggiungere altri 500 impianti agli attuali 380. Altre 40 centrali nucleari non saranno sufficienti a diluire la domanda di petrolio. Perché? Semplice. La ricchezza cresce e sebbene la Cina sia un Paese dove la distribuzione del reddito non è legata all'esercizio della democrazia, la base dei cittadini con una disponibilità finanziaria compresa fra i 5 ed i 9mila dollari aumenterà in pochi anni (c'è chi assicura in meno di tre) dell'80%. Il risultato sarà un incremento delle vendite di auto pari al 400%, ovvero milioni di modelli in più, ovvero consumi in aumento. Gli Usa - sostiene Wescott - devono vincere la scommessa energetica e debbono farlo in fretta se non vogliono che la crisi del mattone rimbalzi con troppa forza sugli equilibri interni. I primi mesi del 2006 (gli indicatori sono stati forniti dai costruttori Usa) non danno segnali confortanti. Le 13 categorie del comparto (dagli impresari ai mediatori) dichiarano calo occupazionale dovuto al ribasso delle vendite. Il motivo (anche se Robert Wescott non parla esplicitamente di “bolla” speculativa) è semplice: in 7 anni i prezzi Usa sono aumentati del 75% (un po' come da noi), con picchi del 125% in California. Su questo surplus il risparmiatore Usa, che poi tale in fin dei conti non è, ha rifinanziato il proprio debito, staccando un ulteriore mutuo, ricontrattandone altri in corso. Ma se “bolla" sarà, questa innescherà inevitabilmente una contrazione dei consumi interni Usa, insomma il perno dell'economia americana. E se nello scenario mondiale possiamo guardare con moderato ottimismo all'Europa, ma anche al Giappone, oltre che ai “soliti" Paesi emergenti, dobbiamo anche considerare i mercati finanziari. Wescott non si sottrae alla sfida, ovviamente non legandola al breve, quanto incerto periodo. Nel medio-lungo i comparti sui quali Wescott sente di spendere il proprio giudizio positivo sono quattro: azioni degli operatori impegnati nella ricerca di combustibili alternativi; la ricerca in veicoli a basso impatto ambientale; l'industria farmaceutica impegnata in particolare nella ricerca antipandemica (sui vaccini); la ricerca e l'industria che si occupa dell' antiterrorismo. Qualche tessera per il Buzzword bingo?
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emi |
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Re: Money from nothing | #472 |
Ho qualche dubbio
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Ed ecco l'ultimo pezzo. Sempre dal Giornale di Brescia del 27-06-06
Come i premi Nobel statunitensi Solow e Merton e l’economista Lindbeck hanno affrontato uno dei temi economici che più preoccupano gli Stati Welfare, la politica deve anticipare le decisioni
Camillo Facchini BRESCIA - O cambia o muore. È soprattutto questo il messaggio emerso ieri dal dibattito sul welfare promosso dall'Iseo in Santa Giulia ed al quale hanno partecipato i due premi Nobel Robert Solow e Robert Merton e l'economista svedese Assar Lindbeck. O cambia o muore, perchè un sistema nato negli anni Quaranta e progressivamente rivisto fino a metà degli anni settanta, oggi, così com'è, non va più bene: non va più bene ha spiegato Assar Lindbeck perchè sono subentrate "complicazioni" (così le ha chiamate l'economista svedese) internazionali, perchè il costo dei servizi era un tempo contenibile in quanto i salari erano bassi (ed essendo il welfare un servizio ad alto capitale umano, aumentando i salari sono aumentati i costi), perchè le democrazie erano favorevoli a «quel tipo di welfare, perché la popolazione attiva era molto più ampia di quella a riposo, perché c'era un tasso di disoccupazione basso, perchè la fiscalità era benevola e lo stesso welfare non era sovra utilizzato quindi con costi contenuti. Allora come cambiare per non morire? La parola d'ordine emersa ieri è “flessibilità" del mercato del lavoro, intesa come lavorare di più, allungare l'età lavorativa transitando da un modello retributivo ad uno contributivo, ma con la "politica che deve giocare d'anticipo: unico vero modo per finanziare il welfare -ha spiegato Lindbeck - perchè occorre capire per tempo quali saranno gli effetti che si manifesteranno sui conti pubblici". Cambiare il welfare ma prima cambiare i comportamenti della politica, rimuovere le paure «ma questo -ha concluso l'economista svedese -per la politica stessa è un grande problema». C'era una figura autorevole ed amata che ieri era come fosse presente in platea, quella di Franco Modigliani che dell'Iseo è stato il presidente e che dell'Iseo continua ad essere il tutor spirituale. È toccato a Robert Merton parlare dell'influenza del pensiero, e dell'opera, di Franco Modigliani sulla politica economica mondiale. La figura di Franco Modigliani è legata a quella di Merton Miller ed è di questi due economisti la formulazione originale che costituisce la base della moderna teoria della struttura del capitale d'impresa. Nella sua elaborazione più semplice, il teorema -ha ricordato Bob Merton - afferma che, in assenza di tasse, costi di fallimento e asimmetrie informative, in un mercato insomma efficiente, il valore d'impresa non è condizionato dalla modalità con cui l'impresa si finanzia. Non importa dunque se l'impresa ottiene il proprio capitale raccogliendo finanziamenti tramite l'emissione di azioni o tramite debito ed allo stesso modo la politica di dividendo non ha effetti sul valore dell'impresa. Il teorema è costituito da due proposizioni distinte, che possono essere estese ad una situazione che prevede la presenza di tassazione e rappresenta inoltre un importante contributo alla teoria della finanza aziendale dal punto di vista metodologico; con il lavoro di Franco Modigliani e Merton Miller del 1958 si introducono infatti per la prima volta gli strumenti analitici formali dell'economia politica nell'analisi di un problema di corporate finance “con un pensiero -ha spiegato Bob Merton -che rappresenta il confine tra la vecchia finanza e quella moderna basata su modelli matematici precisi". Questo per arrivare a sottolineare che l'eredità di Franco Modigliani «ha portato all'universo finanziario in cui ci troviamo», ha concluso Merton, alla sofisticazione dei prodotti e delle regole che muovono l'economia e quindi anche il welfare, soprattutto quello che verrà con i cambiamenti che lo attendono. Mutamenti tecnici e sociali perchè in stagioni neanche troppo lontane dovremo abituarci ad un welfare meno ...welfare, bisticcio di parole per dire che godremo un 'assistenza in cui il pubblico sarà sempre minore ed il ruolo che il singolo dovrà aver con se stesso sempre più ampio. Dentro a questi cambiamenti entrano così nuovi i fondi di investimento mutualistici di life-cycle introdotti negli anni '90, ma diventati popolari da non molto, prodotti nei quali gli investitori devono determinare la loro ripartizione del bene, riequilibrare e registrare la loro ripartizione del bene col tempo unendo i benefici abituali del fondo monetario, la differenziazione, l'amministrazione professionale, requisiti di bassi contributi e così via, con un alto grado di controllo continuo. Bob Solow ha chiuso lo scenario mettendo in guardia dai pericoli che ci attendono “con il rischio di spostare un problema che oggi interamente è della società sulle spalle del singolo individuo". Serve insomma un salto culturale se vogliamo garantire un avvenire previdenziale ai nostri figli. Ma prima occorrono, come ha detto Lindbeck, le decisioni rapide della politica. Più lontano dal problema welfare se la stretta monetaria in atto da parte delle banche centrali mondiali producesse effetti “troppo forti" sull'economia reale, sarebbe opportuno fare retromarcia e “tornare indietro", verso tassi d'interesse più bassi, ha detto Robert Solow, parlando dei trend crescenti nei tassi d'interesse. A chi gli chiedeva dei pericoli sulla crescita economica generati da un denaro sempre più costoso, Solow ha ammesso che “ci sono alcuni rischi, non c'è dubbio, ma se non ci fosse stata la crescita dei tassi d'interesse, avremmo fronteggiato un altro rischio", quello inflattivo. «La verità -ha aggiunto -è che la politica monetaria delle banche centrali ha un solo strumento nella maggior parte dei Paesi e questo è la politica dei tassi d'interesse a breve termine. E con un solo strumento si può perseguire solo un obiettivo completamente».
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Re: Money from nothing | #473 |
So tutto
Iscritto il: 25/7/2006
Da
Messaggi: 1
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Ciao, ho letto nel testo che non siete riusciti ad avere informazioni sul convegno organizzato dall'Istituto ISEO a Brescia il 26 giugno. Sono spiacente ma probabilmente la mail inviata alla nostra segreteria non è mai arrivata. Vi invito comunque ad inviarci i vostri contatti , saremmo infatti lieti di inserirvi nella nostra mailing in modo da essere aggiornati sulle nostre attività grazie Istituto ISEO rispondere a: segreteria@istiseo.org
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Re: Money from nothing | #474 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
Messaggi: 8134
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A proposito di signoraggio... Signoraggio, Cassazione accoglie ricorso Bankitalia: "Nessun diritto è dovuto"Non compete ai giudici sindacare il modo in cui gli Stati svolgono le funzioni di politica monetaria, di adesione ai trattati internazionali e di partecipazione agli organismi sovranazionali. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione annullando senza rinvio una sentenza del giudice di pace di Lecce che nel 2005 aveva condannato la Banca d'Italia per "esproprio illecito" di moneta: secondo il magistrato onorario che accolse l'esposto di un cittadino pugliese, la Banca centrale europea e "la sua articolazione italiana, ovvero la Banca d'Italia", si erano appropriate illegalmente della moneta italiana con l'emissione dell'Euro, e che quindi, a suo dire, "non esisteva il debito pubblico, trattandosi invece di credito pubblico" e "la massa monetaria messa in circolazione nell'ambito dei paesi aderenti al sistema dell'euro apparterrebbe alla collettività dei cittadini con la conseguenza che ciascuno potrebbe rivendicare il reddito, pro quota, derivante dalla stampa e dalla circolazione di questa massa monetaria, oggi invece percepito dalla Banca Centrale Europea e poi ridistribuito tra le diverse Banche centrali nazionali" [HelpConsumtori].
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Re: Money from nothing | #475 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/1/2005
Da
Messaggi: 323
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un vero peccato,hanno avuto paura della Banca d'Itaila e di chi c'è adesso. bisognerà studiare qualche altro sistema per rimettere le cose in discussione.
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Re: Money from nothing | #476 |
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 31/3/2005
Da
Messaggi: 54
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******** Una serie di attacchi e diatribe personali da questo punto in poi sono stati spostati quiLa redazione
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Re: Money from nothing | #477 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 2/1/2005
Da
Messaggi: 323
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dovresti leggere i motivi della sentenza: se li hai letti e la pensi così,come hai scritto, niente da dire.sappi comunque che la sentenza non dice che il signoraggio non esiste.
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Re: Money from nothing | #478 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
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Da disinformazione una notizia curiosa: "La Lega Nord si allea con i Cittadini: il signoraggio è del Popolo e non dei banchieri privati"Il Congresso della Provincia di Torino della Lega Nord approva a grandissima maggioranza la mozione "L'unica politica possibile" presentata da Claudio Marovelli.
"La Lega è da sempre una forza popolare che non ha paura di difendere gli interessi del Popolo dagli interessi dei poteri forti. Vi chiedo di votare per questa mozione perché così facendo si restituirà al Popolo la vera Sovranità che ROMA LADRONA ha viceversa regalato a pochi banchieri privati senza nessuna contropartita. Quando noi produciamo e consumiamo dei beni e dei servizi, come credete che riusciamo a scambiarceli vicendevolmente? Con le monete!_______ Esattamente nel punto in cui si era rimasti... Blessed be
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bandit |
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Re: Money from nothing | #479 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
Da
Messaggi: 1649
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...basta che tale sovranità non se la becchino loro, visto quello che hanno saputo fare con la credieuronord, o come cavolo si chiamava (la banca della lega).
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edo |
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Re: Money from nothing | #480 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 9/2/2006
Da casa
Messaggi: 4529
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ho notato con grande stupore gli interventi che Draghi ha fatto in questi giorni a proposito della proprietà della banca d'italia e la preoccupazione espressa da banca intesa sul fatto che se gli tolgono questo osso, in cambio che gli danno? strano che se ne parli ma buon segno, fino a ieri era fantascienza. speriamo bene! intanto qui da una settimana niente scie e delle ultime devastanti irrorazioni non c'era più traccia già appena il giorno dopo scusate la sciatina fuori pista ma due buoni argomenti sono meglio di one!
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noreprez |
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Re: Money from nothing | #481 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/11/2006
Da
Messaggi: 418
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scusate se mi intrometto ma se io pe' compra' lu' nuovo trattore me 'nbegno lu' terreno o li' boi. Se la banga ce mette 10.000 € e pe ogni euro a fabbricallo ce spende tre centesimi vorrà puro dire che s'e' 'ndebbidada de parecchio no? in cambio de lu' valore equivalende del mio terreno ma dato sordi che corriscpondo allo stezzo..+7000 €= 17.000€
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noreprez |
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Re: Money from nothing | #482 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/11/2006
Da
Messaggi: 418
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in pratica non esiste signoraggio..
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Re: Money from nothing | #483 |
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
Da nordcentro
Messaggi: 1679
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Buonasera,mi inserisco in questo forum anche se l'economia e in genere le fiscalità non sono tra i miei argomenti preferiti, giusto per segnalarvi ,sempre che non ne siate già al corrente, questo Penso che il tempo del Microchip per tutti si avvicini sempre più,per intanto si preparano la strada... "E chi non portava impresso il marchio della Bestia non poteva nè comprare nè vendere" p.s. il signoraggio legato alla moneta sparirà,sostituito da qualcosa di ben peggiore...
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noreprez |
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Re: Money from nothing | #484 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/11/2006
Da
Messaggi: 418
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la moneta ha fatto superare il feudalesimo.
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Re: Money from nothing | #485 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
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la moneta ha fatto superare il feudalesimo.
Certo. Intanto paghi la tassa sulla casa (leggi: feudalesimo) e quella sul reddito (leggi: schiavitù).
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noreprez |
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Re: Money from nothing | #486 |
Mi sento vacillare
Iscritto il: 3/11/2006
Da
Messaggi: 418
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e che faccio me la prendo agratis la casa?
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Re: Money from nothing | #487 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
Messaggi: 3996
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e che faccio me la prendo agratis la casa?
Solitamente si fa un piccolo mutuo.
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swat |
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Re: Money from nothing | #488 |
So tutto
Iscritto il: 18/8/2006
Da
Messaggi: 16
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"Euroschiavi", un'opera che mira a far luce sulla grande truffa del debito pubblico e sui segreti del signoraggio bancario. video intervista
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Re: Money from nothing | #489 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
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Non oso immaginare la soluzione...
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Re: Money from nothing | #490 |
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 13/10/2004
Da Sud Europa
Messaggi: 5123
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"Prima di praticare per trent'anni lo Zen vedevo le montagne come montagne e le acque come acque. Quando giunsi a una sapienza più profonda, vidi che le montagne non sono montagne e le acque non sono acque. Ora che ho raggiunto l'essenza della sapienza, sono in pace, perché vedo le montagne come montagne e le acque come acque."
(Ch'ing-yuan)
Forse un'allegoria sul signoraggio
Blessed be
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-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
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