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   Storia, Arte & Cultura
  Quale lingua per l'Europa?

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Autore Discussione
Re: Quale lingua per l'Europa?
#151
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
Offline
Citazione:
Io sono "contro" ciò che viene calato dall'alto as is senza essere il frutto di un processo sociale di interazione tra gli uomini.

Belle parole, assolutamente condivisibili.
La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto. Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.
Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.
Quindi, quello di cui parliamo è esattamente il contrario di quello che hai inteso.
Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.
L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi.
La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:09
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#152
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
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giulio957Citazione:
Le opinioni possono essere messe in discussione e possono essere confutate.


Certo,risulta un tantino difficile "opinionare" in una discussione che è sostanzialmente un MONOLOGO.

Citazione:
lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.


Personalmente,credo che il livello "qualitativo" del forum,ma in generale di tutto Luogocomune,sia dato dalla capacità di confronto e di dialogo tra gli utenti,cosa sulla quale sembra tu stia sorvolando.

Citazione:
Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.
Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Altra inesattezza:CHI decide che quelle fossero fesserie?

Un saluto
florizel
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/3/2006 20:18
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#153
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
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Citazione:
Dovresti specificare il progetto politico ed economico a cui l'elemento "aggregativo" mancherebbe
Citazione:
Se queste sono le premesse,andiamo bene.


No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Citazione:
Naturalmente,anche quelli a cui non serve,lo dovrebbero digerire.


Non so se tu sei una fumatrice, ma nel caso lo fossi il divieto di fumo a te nuocerebbe ma servirebbe ad altri e tu devi necessariamente adeguarti.

Per la questione linguistica la cosa è molto piu' semplice. In nessun caso il fatto che se ne discuta e si cerchino delle soluzioni a te puo' nuocere. Non si capisce per quale ragione, quindi, tu voglia essere di nocumento agli altri.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:23
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Quale lingua per l'Europa?
#154
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
Da
Messaggi: 3660
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Citazione:
Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.
L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi.
La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.


Ma l'Esperanto è una lingua pianificata e , per definizione, è gia perfetta, quindi non si può evolvere, adattarsi alle necessità di chi quella lingua la dovrebbe usare, alle sue peculiarità;
quelle piccole cose che sono ancorate alla cultura ed al modo di pensare di chi le parla, che rendono alcune parole intraducibili se non attraverso una parafrasi che peraltro non rende loro giustizia.

L'etnicità è una conditio sine qua non per decretare il successo di una lingua. Se chi la deve parlare non la sente propria, non riconosce in essa il suo modo di pensare e, alla fine, non ragiona direttamente in quella lingua perché essa è funzionale al suo pensiero, beh essa è destinata al fallimento in partenza.

La mia paura (giustificata) è che “Se la montagna non va da Maometto sia egli ad andarci” e cioè che se l'Esperanto, che è stato pianificato a tavolino, non esprime bene i pensieri degli Europei allora si agirà su quelli sino a farli combaciare.

Certamente sono contro ad un inglese imposto manu militari come si può osservare nella situazione attuale ma la sostituzione dell'inglese con un altra lingua, imposta anch'essa dall'alto, è solo apparentemente una soluzione diversa.

Per questo ti chiedevo, qualche post addietro, se non fosse un'avversione antiamericana a farti sognare l'Esperanto come lingua salvifica

Ti saluto in piemontese: cerea.

Ashoka
Inviato il: 22/3/2006 20:39
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#155
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
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Citazione:
Certo,risulta un tantino difficile "opinionare" in una discussione che è sostanzialmente un MONOLOGO.

Hai rivisto i tuoi interventi?
Quando hai posto dei quesiti hai sempre ricevuto risposta.
Di solito hai fatto commenti ironici.

Citazione:
Personalmente,credo che il livello "qualitativo" del forum,ma in generale di tutto Luogocomune,sia dato dalla capacità di confronto e di dialogo tra gli utenti,cosa sulla quale sembra tu stia sorvolando.


Penso che i fatti ti smentiscano, anche sulle fesserie.
Ovviamente è il mio parere.
Saluti
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:47
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#156
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
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Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.

Nessuno l'ha chiesto. L'Europa - in quanto Unione Europea politica - non esiste.

Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa e soprattuto a chi possiede già un linguaggio sufficientemente articolato e puo' esprimere concetti profondi come:

"Crede nell'Europa?"

"L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale"

(dehe!)

Questo è un esempio di dialogo nel quale non serve l'esperanto.

Probabilmente servirebbe un libretto d'economia, magari eviterebbe di partorire boiate di calibro superiore ad un missile intercontinentale.

"Crede nell'Europa..."

===

Dogma: Termine del linguaggio ecclesiastico usato per indicare un principio certo e una verità inconfutabile (dal greco dògma, "dottrina comunemente accettata", "decreto").

Infatti.

Si tratta di qualcosa di diverso, molto diverso, da "opinione", "parere".

Ecco perché preferisco il termine "boiata."

Ad esempio: "l'Unione Europea, ed in particolare il trattato costituzionale, è una boiata."

L'esperanto diventa una boiata appena entra nel magico quadretto dell'unione mondiale. E' innocuo finché resta quello che è: una lingua.

Certo bisogna usare il pensiero e articolarlo con il linguaggio.

Provaci qualche volta, è un trip da sballo, no ma veramente!

Per cui chiedo scusa all'amministratore del forum per questo intervento sicuramente OT e lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.

Al contrario, è sempre utile studiare le mille strane ed insidiose forme della dottrina mondialista, soprattutto quando si nascondono dietro parole come democrazia, fratellanza, unità, unione, coesione sociale, solidarietà, eccetera. Probabilmente l'allegro glossario del mondialismo non è ancora uscito in esperanto.

===

Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene, infatti non hai risposto direttamente a nessuna delle critiche rivolte all'esperanto.

Più che altro, al mondialismo che lo circonda.

In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."

Chi se ne frega? Basta non farli votare: anche questa è democrazia.



===

Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.

Anche il collettivismo, eppure nel 2006 stiamo ancora a discutere di coesione sociale.

===

La cosa che non capisco e' che dovrebbero essere le idee ad essere contradette, non le persone. Una buona parte della contrarieta' all' esperanto mi sembra di capire che deriva dal fatto che e' stato un massone a "inventarla".

Che vuol dire, pure Mozart era un massone eppure non mi pare che nessuno si sia messo a suonare Mozart per creare l'unione mondiale della coesione sociale.

Per me puo essere anche Berlusconi (per non dire il diavolo) non me ne frega niente. Se puo essere una lingua che puo servire, ben venga.

Infatti. Se può servire. Peccato che qualcuno fino a poco fa voleva imporla con la famigerata scelta politica.

Poi sul fatto che l' inglese sta piano piano fagocitando le altre lingue, non credo che qualcuno puo' contestarlo.

Poche palle: io qui sento parlare solo arabo e qualche dialetto rumeno.

Anche se non fosse la lingua degli USA e del Ingliterra (il vecchio ed il nuovo impero) non sarrei comunque d' accordo con l' inglese come lingua universale per il semplice motivo che e' la lingua di un popolo, quindi avvantaggia qualcuno.

Motivo per cui possiamo tranquillamente fare a meno di una lingua universale imposta dall'Europa, dall'ONU o da qualche altro parassita.

E non credo che tantissimi di voi si immaginano cosa vuol dire avvantaggiare qualche etnia o popolo.

Le etnia e i popoli non esistono, perché siamo tutti uguali. Problema risolto.

Solamente quelli che si sono trovati in zone con conflitti interetnici sanno di cosa parlo.

Ciampi dice che l'Europa ci impedisce di entrare in guerra con la Francia. Altro problema risolto.

Poi per quanto riguarda la bellezza, e' una cosa relativa. Una cosa che "fa cagare" ad uno, ad un' altro puop piacere da morire, quindi non e' un metro di giudizio (secondo me).

E' un metro di giudizio soggettivo: a Paxtibi l'esperanto fa cagare. Ne prendiamo atto: anche se fosse stato francese o portoghese probabilmente ci avrebbe fatto comunque cagare non come lingua in sé, ma come ennesimo pretesto per l'unione mondiale del globo globale.

P.S. Se trovate degli sbagli di ortografia, abiate pazienza: non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano, ed in piu' sono anche ignorante come una capra.

Sei comunque anni luce avanti ad alcuni diplomati e laureati di mia conoscenza, il che ci dovrebbe far riflettere.

===

Che tu non avesi a cuore l'Europa era chiarissimo e, quindi, che te ne importa di discutere circa una possibile lingua comune europea?

Fai finta di non capire: qui non si parla di una lingua che diventa "comune" con l'utilizzo o per motivi pratici, bensì di un'imposizione a livello politico con le ovvie conseguenze sull'allegra macchina che forgia i cittadini, ovvero la scuola pubblica gratuita ed obbligatoria.

Da qui un infantile piacere, tuo e di qualche tuo amichetto, di cercare di portare sullo sfottorio ogni intervento sulla questione linguistica, di cui è chiaro che ignori tutto, e sull'esperanto.

E meno male che non ti sei messo a parlare di moneta, altrimenti sai che risate?

Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.

Non ho visto alcuna tesi. L'unica tesi potrebbe essere il sostegno all'opportunità di stabilire una lingua comune a livello politico: magari non ci sei ancora arrivato, ma il problema non è l'esperanto bensì l'imposizione di una lingua a livello politico. Il cittadino europeo non ha alcun bisogno di dialogare con le istituzioni europee, dato che nessuno le ha richieste. Se devo colloquiare con il francese di passaggio userò il francese, l'esperanto o il badombese a seconda del caso. Ti lascio volentieri le scelte politiche a livello europeo, ovvero la scappatoia per far risorgere l'esperanto dal suo meritato limbo.

Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Eppure ti rispondiamo ugualmente, vedi come siamo carini tutti insieme.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.

I fatti ci mostrano i pessimi risultati dei referendum, e mostrano che il trattato europeo è stato ratificato senza alcuna consultazione democratica ma unicamente con la firma solenne del banchiere centrale Ciampi, quello che parla sempre degli immobili (battuta che probabilmente ti sfuggirà.)

Altre domande?

Sulla questione della lingua è invece vero che non se ne dibatte se non in ambienti circoscritti e specializzati. Questo dipende, come credo di aver già detto, dal fatto che i mass media evitano di affrontare la questione.

Probabile: forse i media sono troppo occupati ad informarci sulle meraviglie della società multiculturale globale.

Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.

Questa gente vota. Non è straordinario?

===

Il problema della lingua comune è vechissimo e quello che riporti dimostra che alla fine si ricerca sempre una lingua comune unificante. Quindi, se mi permetti, è esattamente il contrario di quanto affermi circa l'esperanto.

Forse ti sfugge la differenza tra ricerca ed imposizione politica.

Di esempi ce ne sono tanti, il più recente è il caso del serbo-croato che nasce dalla fusione di due lingue per le esigenze dello stao Jugoslavo.

E se è per lo stato allora va bene.

Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.

Senti questa: esperanto = lingua comune = abolizione delle differenze = socialismo mondiale.

Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.

Ma l'Europa è un gran bel posto, anche se ormai sembra di vivere a Katanga.

Con l'Unione Europea invece risparmio sulla carta igienica: indovina perché.

Io non ho dimenticato i refrendum, sei tu che hai dimenticato che l'Europa è passata da 20 a 25 membri ed è destinata a crescere ancora.

Guarda che l'Europa dopo un po' finisce. Quando arrivate ad includere il Sud Africa ricordate magari di chiamarla "Unione" e basta.

A proposito...



The European Union is poised to overtake America to become the premier superpower, according to an EU exhibition launched yesterday in the heart of Brussels.

The pop-art collage mounted in a tent outside the European Commission narrates 50 years of EU history and projects events into the future in an unusually frank display of European ambition.

Segments sketched across 80 yards of canvas predict that the 21st century will be the "European Century" as the EU pushes its borders deep into Eurasia, North Africa, and the Middle East and comes to dominate world affairs through its vast "legal and moral reach".

Under the heading the "Roman Empire returns", it says the EU will be renamed "The Union" once it grows to 50 states over the next three decades.

The United Nations headquarters will be moved to Gibraltar as the EU defends the international order against the "American onslaught".

The euro will break the "overbearing monopoly of the dollar" by 2010 as China and India switch their reserves to punish America for its "stratospheric deficit".

Casting the United States as the villain of modern times, it says: "The lonely superpower can bribe, bully or impose its will almost anywhere in the world, but when its back is turned, its policy is weakened."

Entitled "The Image of Europe", the display is not a formal expression of EU policy but it captures views that can be heard every day in the corridors and canteens of the Union's institutions.

The exhibit was co-ordinated by the European Commission and sponsored by the European Council. The EU's Dutch presidency said yesterday it was designed to narrow Europe's "iconographic deficit" by conjuring up forceful images.

Indovina un po'.

Nessuna speranza dai mass media non foss'altro perché non è possibile contare sulla massoneria (altra sciocchezza colossale che ti sei, o ti hanno, messo in testa)

Al contrario di te, io leggo Erasmo, la rivista del Grande Oriente. Prova a leggerla anche tu, magari ne cavi qualcosa.

L'unica lingua imposta è l'inglese.

Balle: mostrami dov'è la legge che la impone.

Nessuno ha mai sostenuto di voler imporre una lingua, cosa assolutamente impossibile ed è semplicemente sciocco solamente pensarlo.

Ah ecco. E che fine ha fatto la scelta politica?

Ma tu insisti con questo disco e pretendi pure di essere preso in considerazione.

Badombe> Devi farne, di strada, bimbo,
Badombe> Se vuoi capire com'è fatto il mondo...

E' tutto molto divertente, l'Europa è come il gatto di Schroedinger: l'Europa non esiste in quanto popolo, perché siamo tutti uguali e dobbiamo sbracare il confine per scontare i nostri peccati. Allo stesso tempo, l'Europa esiste come unione politica. Solo che, casualmente, non ha nulla a che fare con il concetto di Europa geografica (e non solo, per chi vuol capire.) L'attento lettore potrà fare il classico 2 + 2 oppure aspettare il consueto mega-post.

===

La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto.

Acqua, acqua, acqua! La parola promuovere indica la scelta politica, quindi l'imposizione, la promozione con la refurtiva fiscale su scala europea.

Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.

Per rubare il petrolio, mica per parare il culo ad Israele, non sia mai.

Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.

Poverelli.

Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.

"Fare che?"

L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi. La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.

Quindi, creando una lingua artificiale, possiamo creare un nuovo pensiero per l'uomo nuovo, rimuovendo le sirene del nazionalismo e le sirene dell'intolleranza, muovendo il cittadino ad accettare una Nuova Cultura Condivisa a Livello Globale.

Ho indovinato?

===

No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Infatti nessuno sostiene che siano segreti. E' sufficiente leggere il sapido mensile indicato poco sopra.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Giammai: pare invece strano che qualcuno abbia tanta fretta di fare gli europei, continuando tuttavia ad espandere l'Unione.

Magari prova a spiegarci cosa intendi per "europeo", così lo capiamo anche noialtri poverelli. Con un po' di fortuna lo capisce anche il topo morto della calza (sarà cittadino anche lui, con diritto di voto?)

E la farsa continua.

L'Unione Europea non ha bisogno di una lingua comune per il semplice fatto che non deve dire nulla ai propri sudditi: che altro potrebbe comunicare se non altre leggi, altre multe, altre sanzioni ed altre tasse solidali da utilizzare come sussidio alla carta igienica?

Se l'esperanto funziona, si diffonderà. Altrimenti, pazienza. Ci mancano solo i sussidi alle lingue morte, oltre che a Fiat ed Alitalia.

Badombe> La ilaha illallah Muhammadun rasulAllah, pallido infedele!

Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.

Nessuno l'ha chiesto. L'Europa - in quanto Unione Europea politica - non esiste.

Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa e soprattuto a chi possiede già un linguaggio sufficientemente articolato e puo' esprimere concetti profondi come:

"Crede nell'Europa?"

"L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale"

(dehe!)

Questo è un esempio di dialogo nel quale non serve l'esperanto.

Probabilmente servirebbe un libretto d'economia, magari eviterebbe di partorire boiate di calibro superiore ad un missile intercontinentale.

"Crede nell'Europa..."

===

Dogma: Termine del linguaggio ecclesiastico usato per indicare un principio certo e una verità inconfutabile (dal greco dògma, "dottrina comunemente accettata", "decreto").

Infatti.

Si tratta di qualcosa di diverso, molto diverso, da "opinione", "parere".

Ecco perché preferisco il termine "boiata."

Ad esempio: "l'Unione Europea, ed in particolare il trattato costituzionale, è una boiata."

L'esperanto diventa una boiata appena entra nel magico quadretto dell'unione mondiale. E' innocuo finché resta quello che è: una lingua.

Certo bisogna usare il pensiero e articolarlo con il linguaggio.

Provaci qualche volta, è un trip da sballo, no ma veramente!

Per cui chiedo scusa all'amministratore del forum per questo intervento sicuramente OT e lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.

Al contrario, è sempre utile studiare le mille strane ed insidiose forme della dottrina mondialista, soprattutto quando si nascondono dietro parole come democrazia, fratellanza, unità, unione, coesione sociale, solidarietà, eccetera. Probabilmente l'allegro glossario del mondialismo non è ancora uscito in esperanto.

===

Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene, infatti non hai risposto direttamente a nessuna delle critiche rivolte all'esperanto.

Più che altro, al mondialismo che lo circonda.

In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."

Chi se ne frega? Basta non farli votare: anche questa è democrazia.



===

Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.

Anche il collettivismo, eppure nel 2006 stiamo ancora a discutere di coesione sociale.

===

La cosa che non capisco e' che dovrebbero essere le idee ad essere contradette, non le persone. Una buona parte della contrarieta' all' esperanto mi sembra di capire che deriva dal fatto che e' stato un massone a "inventarla".

Che vuol dire, pure Mozart era un massone eppure non mi pare che nessuno si sia messo a suonare Mozart per creare l'unione mondiale della coesione sociale.

Per me puo essere anche Berlusconi (per non dire il diavolo) non me ne frega niente. Se puo essere una lingua che puo servire, ben venga.

Infatti. Se può servire. Peccato che qualcuno fino a poco fa voleva imporla con la famigerata scelta politica.

Poi sul fatto che l' inglese sta piano piano fagocitando le altre lingue, non credo che qualcuno puo' contestarlo.

Poche palle: io qui sento parlare solo arabo e qualche dialetto rumeno.

Anche se non fosse la lingua degli USA e del Ingliterra (il vecchio ed il nuovo impero) non sarrei comunque d' accordo con l' inglese come lingua universale per il semplice motivo che e' la lingua di un popolo, quindi avvantaggia qualcuno.

Motivo per cui possiamo tranquillamente fare a meno di una lingua universale imposta dall'Europa, dall'ONU o da qualche altro parassita.

E non credo che tantissimi di voi si immaginano cosa vuol dire avvantaggiare qualche etnia o popolo.

Le etnia e i popoli non esistono, perché siamo tutti uguali. Problema risolto.

Solamente quelli che si sono trovati in zone con conflitti interetnici sanno di cosa parlo.

Ciampi dice che l'Europa ci impedisce di entrare in guerra con la Francia. Altro problema risolto.

Poi per quanto riguarda la bellezza, e' una cosa relativa. Una cosa che "fa cagare" ad uno, ad un' altro puop piacere da morire, quindi non e' un metro di giudizio (secondo me).

E' un metro di giudizio soggettivo: a Paxtibi l'esperanto fa cagare. Ne prendiamo atto: anche se fosse stato francese o portoghese probabilmente ci avrebbe fatto comunque cagare non come lingua in sé, ma come ennesimo pretesto per l'unione mondiale del globo globale.

P.S. Se trovate degli sbagli di ortografia, abiate pazienza: non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano, ed in piu' sono anche ignorante come una capra.

Sei comunque anni luce avanti ad alcuni diplomati e laureati di mia conoscenza, il che ci dovrebbe far riflettere.

===

Che tu non avesi a cuore l'Europa era chiarissimo e, quindi, che te ne importa di discutere circa una possibile lingua comune europea?

Fai finta di non capire: qui non si parla di una lingua che diventa "comune" con l'utilizzo o per motivi pratici, bensì di un'imposizione a livello politico con le ovvie conseguenze sull'allegra macchina che forgia i cittadini, ovvero la scuola pubblica gratuita ed obbligatoria.

Da qui un infantile piacere, tuo e di qualche tuo amichetto, di cercare di portare sullo sfottorio ogni intervento sulla questione linguistica, di cui è chiaro che ignori tutto, e sull'esperanto.

E meno male che non ti sei messo a parlare di moneta, altrimenti sai che risate?

Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.

Non ho visto alcuna tesi. L'unica tesi potrebbe essere il sostegno all'opportunità di stabilire una lingua comune a livello politico: magari non ci sei ancora arrivato, ma il problema non è l'esperanto bensì l'imposizione di una lingua a livello politico. Il cittadino europeo non ha alcun bisogno di dialogare con le istituzioni europee, dato che nessuno le ha richieste. Se devo colloquiare con il francese di passaggio userò il francese, l'esperanto o il badombese a seconda del caso. Ti lascio volentieri le scelte politiche a livello europeo, ovvero la scappatoia per far risorgere l'esperanto dal suo meritato limbo.

Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Eppure ti rispondiamo ugualmente, vedi come siamo carini tutti insieme.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.

I fatti ci mostrano i pessimi risultati dei referendum, e mostrano che il trattato europeo è stato ratificato senza alcuna consultazione democratica ma unicamente con la firma solenne del banchiere centrale Ciampi, quello che parla sempre degli immobili (battuta che probabilmente ti sfuggirà.)

Altre domande?

Sulla questione della lingua è invece vero che non se ne dibatte se non in ambienti circoscritti e specializzati. Questo dipende, come credo di aver già detto, dal fatto che i mass media evitano di affrontare la questione.

Probabile: forse i media sono troppo occupati ad informarci sulle meraviglie della società multiculturale globale.

Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.

Questa gente vota. Non è straordinario?

===

Il problema della lingua comune è vechissimo e quello che riporti dimostra che alla fine si ricerca sempre una lingua comune unificante. Quindi, se mi permetti, è esattamente il contrario di quanto affermi circa l'esperanto.

Forse ti sfugge la differenza tra ricerca ed imposizione politica.

Di esempi ce ne sono tanti, il più recente è il caso del serbo-croato che nasce dalla fusione di due lingue per le esigenze dello stao Jugoslavo.

E se è per lo stato allora va bene.

Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.

Senti questa: esperanto = lingua comune = abolizione delle differenze = socialismo mondiale.

Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.

Ma l'Europa è un gran bel posto, anche se ormai sembra di vivere a Katanga.

Con l'Unione Europea invece risparmio sulla carta igienica: indovina perché.

Io non ho dimenticato i refrendum, sei tu che hai dimenticato che l'Europa è passata da 20 a 25 membri ed è destinata a crescere ancora.

Guarda che l'Europa dopo un po' finisce. Quando arrivate ad includere il Sud Africa ricordate magari di chiamarla "Unione" e basta.

A proposito...



The European Union is poised to overtake America to become the premier superpower, according to an EU exhibition launched yesterday in the heart of Brussels.

The pop-art collage mounted in a tent outside the European Commission narrates 50 years of EU history and projects events into the future in an unusually frank display of European ambition.

Segments sketched across 80 yards of canvas predict that the 21st century will be the "European Century" as the EU pushes its borders deep into Eurasia, North Africa, and the Middle East and comes to dominate world affairs through its vast "legal and moral reach".

Under the heading the "Roman Empire returns", it says the EU will be renamed "The Union" once it grows to 50 states over the next three decades.

The United Nations headquarters will be moved to Gibraltar as the EU defends the international order against the "American onslaught".

The euro will break the "overbearing monopoly of the dollar" by 2010 as China and India switch their reserves to punish America for its "stratospheric deficit".

Casting the United States as the villain of modern times, it says: "The lonely superpower can bribe, bully or impose its will almost anywhere in the world, but when its back is turned, its policy is weakened."

Entitled "The Image of Europe", the display is not a formal expression of EU policy but it captures views that can be heard every day in the corridors and canteens of the Union's institutions.

The exhibit was co-ordinated by the European Commission and sponsored by the European Council. The EU's Dutch presidency said yesterday it was designed to narrow Europe's "iconographic deficit" by conjuring up forceful images.

Indovina un po'.

Nessuna speranza dai mass media non foss'altro perché non è possibile contare sulla massoneria (altra sciocchezza colossale che ti sei, o ti hanno, messo in testa)

Al contrario di te, io leggo Erasmo, la rivista del Grande Oriente. Prova a leggerla anche tu, magari ne cavi qualcosa.

L'unica lingua imposta è l'inglese.

Balle: mostrami dov'è la legge che la impone.

Nessuno ha mai sostenuto di voler imporre una lingua, cosa assolutamente impossibile ed è semplicemente sciocco solamente pensarlo.

Ah ecco. E che fine ha fatto la scelta politica?

Ma tu insisti con questo disco e pretendi pure di essere preso in considerazione.

Badombe> Devi farne, di strada, bimbo,
Badombe> Se vuoi capire com'è fatto il mondo...

E' tutto molto divertente, l'Europa è come il gatto di Schroedinger: l'Europa non esiste in quanto popolo, perché siamo tutti uguali e dobbiamo sbracare il confine per scontare i nostri peccati. Allo stesso tempo, l'Europa esiste come unione politica. Solo che, casualmente, non ha nulla a che fare con il concetto di Europa geografica (e non solo, per chi vuol capire.) L'attento lettore potrà fare il classico 2 + 2 oppure aspettare il consueto mega-post.

===

La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto.

Acqua, acqua, acqua! La parola promuovere indica la scelta politica, quindi l'imposizione, la promozione con la refurtiva fiscale su scala europea.

Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.

Per rubare il petrolio, mica per parare il culo ad Israele, non sia mai.

Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.

Poverelli.

Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.

"Fare che?"

L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi. La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.

Quindi, creando una lingua artificiale, possiamo creare un nuovo pensiero per l'uomo nuovo, rimuovendo le sirene del nazionalismo e le sirene dell'intolleranza, muovendo il cittadino ad accettare una Nuova Cultura Condivisa a Livello Globale.

Ho indovinato?

===

No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Infatti nessuno sostiene che siano segreti. E' sufficiente leggere il sapido mensile indicato poco sopra.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Giammai: pare invece strano che qualcuno abbia tanta fretta di fare gli europei, continuando tuttavia ad espandere l'Unione.

Magari prova a spiegarci cosa intendi per "europeo", così lo capiamo anche noialtri poverelli. Con un po' di fortuna lo capisce anche il topo morto della calza (sarà cittadino anche lui, con diritto di voto?)

E la farsa continua.

L'Unione Europea non ha bisogno di una lingua comune per il semplice fatto che non deve dire nulla ai propri sudditi: che altro potrebbe comunicare se non altre leggi, altre multe, altre sanzioni ed altre tasse solidali da utilizzare come sussidio alla carta igienica?

Se l'esperanto funziona, si diffonderà. Altrimenti, pazienza. Ci mancano solo i sussidi alle lingue morte, oltre che a Fiat ed Alitalia.

La risposta alla domanda "Quale lingua per l'Europa?" è molto semplice: una qualsiasi, purché comprenda la parola vaffanculo da dedicare al governo di Bruxelles.

Badombe> La ilaha illallah Muhammadun rasulallah, pallido infedele!
Inviato il: 22/3/2006 21:08
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#157
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Ma l'Esperanto è una lingua pianificata e , per definizione, è gia perfetta

Innanzitutto grazie per il tono civile e pacato che rende piacevole il confronto e la discussione.
Sul punto devo dirti che, per quanto ne so, la definizione di lingua pianificata non è sinonimo di perfezione e non si possono escludere evoluzioni.
Mi auguro che qualcuno piu' esperto di me possa darti delle risposte piu' adeguate.Citazione:
L'etnicità è una conditio sine qua non per decretare il successo di una lingua

Anche su questo punto non credo tu abbia ragione ma mi rimetto al parere degli esperti. Citazione:
Per questo ti chiedevo, qualche post addietro, se non fosse un'avversione antiamericana a farti sognare l'Esperanto

No, l'esperanto è una bella idea anche se le mie posizioni contro il grande nuovo impero sono evidenti.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 21:12
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#158
Ho qualche dubbio
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Ho apena iniziato a leggere l'ultimo proclama di linucs, o come diavolo si chiama.
Non continuero' la lettura. Mi bastano le prime due righe per un commento finale e definitivo:
LA MAMMA DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA.

Inviato il: 22/3/2006 21:16
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#159
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Vedo che il nostro paladino della democrazia globale è subito caduto molto in basso. Purtroppo gode dei diritti civili e politici, quindi potrà ugualmente votare per decidere come utilizzare la refurtiva fiscale. Ahimé.

Ho apena iniziato a leggere l'ultimo proclama di linucs, o come diavolo si chiama.
Non continuero' la lettura. Mi bastano le prime due righe per un commento finale e definitivo:
LA MAMMA DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA.


E' la stessa frase che ha prodotto Domenico De Simone, noto contro-economista, per difendere la sua incredibile e fantasiosa teoria monetaria.

Stranemente avete qualcosa in comune: indovina cosa?

Fai un salto su www.altramoneta.org, magari da cosa nasce cosa.

(come sono carini, tutti insieme...)
Inviato il: 22/3/2006 21:37
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#160
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Citazione:
qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.


Sulle "invenzioni" circa la massoneria,io comincerei col dare un'occhiatina qui,,tanto per cominciare:
Alcuni Massoni Celebri
Ludovico Lazaro Zamenhof (1859 – 1917), oculista, ideatore dell’esperanto


"Ma c'è un tema che, in particolare, a noi massoni sta a cuore: è l'ONU, che va rifondato, ricordandoci che fu, all'indomani della prima guerra mondiale, la Massoneria a lanciar l'idea della Società delle Nazioni, cioè l'antecedente storico dell'Onu."

Se non vado errato,moltissime sono le pressioni affinchè l'Onu adotti l'esperanto,parallelamente a quelle presso l'UE.

http://www.2-2.se/it/10.html
"Grazie alla grande importanza globale dell'UE, l’O.N.U. dovrebbe aggiungere l’esperanto alla relativa lista delle lingue ufficiali, se l'UE dovesse usare l’esperanto come unica lingua attiva. Dopo qualche generazione, l’esperanto dominerebbe completamente i funzionamenti dell’O.N.U. (grazie alla sua facilità di apprendimento), e si trasformerebbe in modo naturale nell'unica lingua ufficiale dell'organizzazione. In ogni caso la maggior parte dei delegati non ha nessuna delle sei lingue ufficiali come lingua madre."

Citazione:
Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?


Mi sembra TERRIBILE che si pensi alle diverse lingue come a delle barriere.

Citazione:
In nessun caso il fatto che se ne discuta e si cerchino delle soluzioni a te puo' nuocere. Non si capisce per quale ragione, quindi, tu voglia essere di nocumento agli altri.

C'è una piccola differenza:il nocumento colpirebbe chiunque,ed anche me,se molti non fumatori impedissero poi di capire che sigarette stiamo fumando.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/3/2006 21:45
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#161
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Alcuni Massoni Celebri
Citazione:
Ludovico Lazaro Zamenhof

E' stato già scritto e non è un mistero che Zamenhof sia stato iscritto per un breve periodo della sua vita alla massoneria. Molti uomini illustri sono stati iscritti alla massoneria. Non è un reato.
Citazione:
Se non vado errato,moltissime sono le pressioni affinchè l'Onu adotti l'esperanto,parallelamente a quelle presso l'UE.
Non mi risulta che vi siano pressioni verso l'UE e nemmeno verso l'ONU. I fatti dicono che le pressioni siano per non affrontare l'argomento e lasciare che l'inglese si imponga in modo subdolo. Non è forse abbastanza evidente questo? Non ci sono massoni fra i sostenitori della politica USA?
Citazione:
http://www.2-2.se/it/10.html

Questo è un link che ho segnalato io e che raccomando vivamente.
Citazione:
Mi sembra TERRIBILE che si pensi alle diverse lingue come a delle barriere.

Questa proprio non la capisco. E' strano parlare di barriere linguistiche?
Una curiosità? Non sarai mica davvero una fumatrice?
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 22:29
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#162
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Visto che in Europa,ma non solo,ci sono molti ciechi sarebbe meglio adottare il linguagggio dei non vedenti il Braille in aggiunta al linguagggio dei segni per i non udenti,perchè ciechi e sordi abbondano
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 22/3/2006 22:40
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#163
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In uno dei miei commenti precedenti aveva già fatto capolino la fede Baha'i, ci sono altre cose interessanti:

Abdu'l-Bahá Visit to Edinburgh 1913

27 May 1910
Edinburgh Evening News details a lecture by Mr Temple in London to the Royal Society of Arts
?? ??? 1912
The Booklet 'The Baha'i Movement, the Reform of Islam from Within', giving an outline of Baha'i history and principles in 13 pages, is published in Edinburgh, perhaps authored by Whyte or the Theosophical Society
...
06 Jan 1913
Abdu'l-Baha arrives by train in Edinburgh with three colleagues at 5pm from London, having
set out in the morning, and stays at 7 Charlotte Square for the duration of his visit
...
07 Jan 1913 Early
Eastern Students of the University meet at the manse with Abdu'l-Baha, who gives an address
on the Oneness of Religion
07 Jan 1913 evening
Abdu'l-Baha is guest speaker at a packed public meeting hosted by the Edinburgh Esperanto Society in the new Freemason's Hall, 96 George Street, with 300 people people crowding outside unable to gain admission. The subject of Abdu'l-Baha's address is the need for an International Language.


Tutto questo bisogno non ci sarà, se è dal 1913 che ci provano. Ma procediamo:

09 Jan 1913
Abdu'l-Baha attends the Theosophical Society, 28 Great King Street, giving private interviews and an address on the blind following of religious tradition, individual investigation of truth; the interdependence of the physical world; and the immortality of the soul; there follows a meeting with the audience, after which he remains there for supper.
10 Jan 1913
Abdu'l-Baha pens his letter to Andrew Carnegie, the famous Scots Philanthropist; this letter is
now kept in the Carnegie Trust in Dumfermline, which is Carnegie's birthplace.


Carnegie lo ritroviamo qui: The Makers of Modern Schooling, e sarebbe un bell'argomento anche per l'articolo sulla scuola in home page...

Ma ho trovato anche un altro articolo interessante:

The Mind of George Soros
Meet the Esperanto enthusiast who wants to save the world from President Bush.


A financier who began with a stake of a few thousand dollars, he traded and speculated his way to a fortune of many billions, making him one of the world's richest men. Then he turned to philanthropy, an enterprise he undertook with so much largesse and so much panache that he quickly won a place for himself alongside the likes of Andrew Carnegie and John D. Rockefeller in the pantheon of legendary donors.

Dio ci scampi e liberi da simili donors!
Inviato il: 22/3/2006 23:18
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Quale lingua per l'Europa?
#164
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Citazione:
E' strano parlare di barriere linguistiche?


Io ho sempre visto le lingue come una ricchezza ed una manifestazione della cultura dei popoli che le hanno espresse (anche per questo non amo il francese!! ). Ma ti faccio alcuni esempi.

E' difficile tradurre, se non con una perifrasi, e nemmeno troppo corretta, tutti i significati che ha il termine rodina, non trovi?
E parlando invece di realpolitik?
Ed i due modi per indicare amore in greco? agapi ed erotas ? Sono barriere da abbattere?
E perché non parlare della ricchezza sintattica dell'italiano la quale sta venendo meno non tanto perché essa non viene insegnata a scuola (ormai è utopia insegnare a leggere e scrivere) quanto per la suascomparsa dal linguaggio di ogni giorno.

Per questo intendevo che Citazione:
L'etnicità è una conditio sine qua non per decretare il successo di una lingua


ma Citazione:
su questo punto non credo tu abbia ragione
.

Nessun problema: opinioni differenti.

In merito a Citazione:
per quanto ne so, la definizione di lingua pianificata non è sinonimo di perfezione e non si possono escludere evoluzioni.


Anche qui le evoluzioni sono intrinseche all'adozione del linguaggio. Se esso verrà utilizzato si evolverà per soddisfare le esigenze di chi lo parla, verrà modellato per esprimere meglio i suoi pensieri e bene o male non difficilmente genererà spontaneamente dei dialetti regionali, anche molto diversi tra loro... a meno che non venga imposta un'ortodossia linguistica (Ecco di nuovo l'imposizione dall'alto).

Ma sono discorsi sul nulla. De facto ora l'esperanto ha un ruolo marginale e potrà acquisire importanza se e solo se verrà scelto come veicolo comunicativo dalle persone, non se verrà imposto con una scelta politica. Ed è questo il principale punto di contestazione al tuo ragionamento.
Quello che hai espresso dicendo

Citazione:
Perché non proporre l’Esperanto, oltre che come lingua di scambio su scala planetaria, anche come lingua ufficiale della Comunità Europea?
L’Esperanto è nato per essere una lingua universale e ne ha tutte le caratteristiche.

La principale, ovviamente, è quella di essere una lingua neutrale.
[..]
Ma l’adozione di una qualsiasi lingua come lingua di scambio, e lingua ufficiale nel caso europeo, non può che essere una scelta politica e deve essere fatta con un atto politico che sia l’espressione della volontà popolare.


Per il resto (Esperanto semplicemente come lingua) posso dirti che, personalmente, non mi attira mentre un mio amico ne andava pazzo, ma de gustibus disputandum non est

Ashoka
Inviato il: 22/3/2006 23:21
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#165
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Dio ci scampi e liberi di simili donors!

Ma allora... sei... intollerante!
Inviato il: 22/3/2006 23:21
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#166
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Oh, scusa, volevo scrivere: da simili donors, sai, la fretta...

Inviato il: 22/3/2006 23:24
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#167
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Citazione:
Molti uomini illustri sono stati iscritti alla massoneria. Non è un reato.

Certo,anche Saya è iscritto alla Massoneria.Mica è un reato.
Reato sarebbe se mettesse su un'organizzazione "segreta" di polizia parallela.
Figuriamoci se poi reato possa essere un progetto enunciato alla luce del sole.

Citazione:
lasciare che l'inglese si imponga in modo subdolo.


Giulio,stai continuamente sorvolando sullo stesso punto:cosa rispondi a chi obietta che,allo stesso modo con cui l'inglese si sarebbe imposto,fagocitando altre lingue,altrettanto si vorrebbe fare con l'esperanto?
Mi pare che tu risponda solo a quello che ti conviene...mi sbaglio?
Guarda qui sotto,dal link che anche te hai postato:

"Grazie alla grande importanza globale dell'UE, l’O.N.U. dovrebbe aggiungere l’esperanto alla relativa lista delle lingue ufficiali, se l'UE dovesse usare l’esperanto come unica lingua attiva. Dopo qualche generazione, l’esperanto dominerebbe completamente i funzionamenti dell’O.N.U. (grazie alla sua facilità di apprendimento), e si trasformerebbe in modo naturale nell'unica lingua ufficiale dell'organizzazione. In ogni caso la maggior parte dei delegati non ha nessuna delle sei lingue ufficiali come lingua madre."

E' già una risposta.

Citazione:
E' strano parlare di barriere linguistiche?

Le barriere le mettono gli stati.Per farci meglio ingollare la favoletta delle istituzioni democratiche che le abbattono.
_________________
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Inviato il: 22/3/2006 23:41
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#168
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Citazione:
Siccome anche io ci tengo alla Pace e alla Fratellanza Universale, ho pensato di trovare un modo per far finire le incomprensioni tra di noi.


eh no!

- Pronomi personali

Je
tu
Chell/ess
Chill/iss
Nuje
Vuje
Lor

- Verbo Essere

Je song
Tu si
Chell/ess è
Chill/iss è
Nuje simm
Vuje sit
Lor song


- Verbo Avere
Je teng
tu tien'
Chell/ess ten'
Chill/iss ten'
Nuje tenimm
Vuje tenit
Lor ten'n



Facciamo ora qualche esempio di frasi compiute di uso quotidiano:

- Ho freddo
Teng fridd

-Io vado a casa.
Me n' vac a cas

- Ermes è un bravo ragazzo
- Gennar è nu brav guaglion

- Stasera ti preparo un piatto delicato e gustoso
- Staser te facc' na cosa sapurit'

- Non vedi che sto lavorando, non mi disturbare!
- Stong faticann, nun me cacà (scassà) o c...

- Guarda quella mucca che entra in quella casa.
- Guard Chella mucc che è ttrasut rint...

- Quando esco mi piace divertirmi.
- Quann esc' m'aggja scassà

- La volevi l'oliva o no?
a vuliv auliv o nun a vuliv auliv?

- Io torno a casa, tu?
- Je m'arretir', tu t'arretir'?

- La vita peggiora col passare del tempo.
A vit' è na brioche
_________________
1 - Non fanno caso, costoro, che quando in Internet compare qualcosa di veramente scottante, scompare nell’arco di pochi minuti? Se invece qualcosa ci rimane per sempre – e pure in bella vista - vuole dire che lì da nascondere c’è ben poco.
Inviato il: 23/3/2006 3:01
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#169
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Mi pare che tu risponda solo a quello che ti conviene...mi sbaglio?

Vedo che hai bisogno di risposte piu' incisive. Cerchero' di diradare la nebbia che avvolge la tua percezione della realta'.
Bush è un massone. Berlusconi è un massone (loggia P2) entrambi non sanno cosa sia l'esperanto ma sanno bene cos'è il potere. Berlusca attua la politica delle tre "I" e sostiene che l'inglese debba essere, parole testuali, la seconda lingua madre degli italiani.
A Bruxelles tutti i documenti sono scritti ormai quasi solo in inglese.
Questa è la realtà.
Quella che proponi tu è pura fantasia.
Anche Garibaldi e Mazzini sono stati massoni ma la loro era cosa diversa dalla massoneria di berlusconi e bush.
Rispondo anche a chi mi rimprovera di non comprendere che la ricchezza delle lingue dipende dalla etnicità e che questa non puo' essere una barriera.
Le lingue sono belle e varie proprio per la loro storia e per l'appartenenza ad una cultura. Questa è un'ovvietà che nessuno puo' negare e io non l'ho fatto.
Persone che parlano lingue diverse non possono capirsi a meno di non scegliere una lingua comune. L'esperanto ha una sua, seppur giovane, cultura e una sua bellezza e potrebbe prestarsi allo scopo mettendo tutti in uno stato di parità. Non abolirebbe e non si sostituirebbe alle altre lingue, semmai le proteggerebbe.
La barriera nella comprensione è altrettanto ovvia quando si parla di persone con lingue differenti. Ma, a quanto pare, le barriere possono esistere anche tra persone che usano lo stesso idioma.
Florizel, da quello che dici mi pare di dedurre che tu sia una persona abbastanza giovane e quindi confido nel fatto che il tempo possa diradare la nebbia che in questo momento sembra ingabbiare il tuo pensiero.
Lo stesso non posso pensare per i giovani affetti da imbecillità in quanto questa patologia si cronicizza prestissimo. Questa categoria di individui ama anche ritrovarsi indossando camicie verdi. In passato andava di moda il colore nero.
Ma colore a parte la sostanza non cambia.
Molti si sono affacciati a questo forum ma poi hanno cambiato aria. Mi accingo a fare lo stesso anch'io sperando di aver contribuito a diradare le nebbie che lo avvolgono.
Penso di avervi dedicato sin troppo del mio tempo.
Evitate repliche perchè non saranno lette.
Buona fortuna
ADDIO
Giulio
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#170
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#171
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Cerchero' di diradare la nebbia che avvolge la tua percezione della realta'.

Deve trattarsi dello smog delle nostre metropoli europee.

Citazione:
Quella che proponi tu è pura fantasia.


Ho fatto proposte?!
A me sembra altrettanto aberrante sostituire all'inglese di Bush e Berlusconi l'esperanto di un' Europa "sovrana" ed "indipendente".

Persone che parlano lingue diverse non possono capirsi a meno di non scegliere una lingua comune.

Ed a meno di non scegliere se impararne altre se lo ritengono necessario.

L'esperanto ha una sua, seppur giovane, cultura e una sua bellezza e potrebbe prestarsi allo scopo mettendo tutti in uno stato di parità.

Ah,capito.Dove per "parità" si intende il solito appiattiamento delle diversità.

le barriere possono esistere anche tra persone che usano lo stesso idioma.

Infatti,io non ti capisco.

mi pare di dedurre che tu sia una persona abbastanza giovane e quindi confido nel fatto che il tempo possa diradare la nebbia che in questo momento sembra ingabbiare il tuo pensiero.

Grazie,lo prenderò come un complimento.

Evitate repliche perchè non saranno lette.

Meno male che,allo stato attuale,ci sono 2963 + 118 utenti iscritti.

ADDIO
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#172
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Anche Garibaldi e Mazzini sono stati massoni ma la loro era cosa diversa dalla massoneria di berlusconi e bush.

Certo, perché è come per gli sbirri, c'è quello buono e quello cattivo, c'è un massone per ogni occasione: c'è il massone solidale e mondialista e c'è quello imperialista, ma soprattutto c'è quello capro espiatorio su cui far ricadere tutte le colpe per far passare gli altri da illuminati liberatori.
Ed ecco quella carogna di Soros che si presenta come antidoto al male assoluto di Bush, come se in tutti questi anni noi stessimo dormendo, e sarà vero per buona parte della popolazione mondiale, ma c'è anche chi soffriva d'insonnia e non ha chiuso occhio per fortuna.

Lo stesso non posso pensare per i giovani affetti da imbecillità in quanto questa patologia si cronicizza prestissimo. Questa categoria di individui ama anche ritrovarsi indossando camicie verdi. In passato andava di moda il colore nero.

L'ultimo grido pare sia il blue-jeans, dopo un periodo arancione.

Inviato il: 23/3/2006 12:28
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#173
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Giulio si e' affacciato alla finestra ed e' andato sbattendo le imposte. Amen.

Una domanda sorge spontanea: che fosse uno della "pubblicita'-progresso"?

Boh!

Io proporrei come lingua dell'Europa il Giapponese. E' meglio dell'Esperanto, qualcuno lo parla dalla nascita, ma nessuno di noi Europei. E' una bella comodita' avere i governanti che parlano una lingua diversa dalla popolazione, ed e' gia' stato provato con successo in passato, basta pensare alla Chiesa.

Il bello e' che se non capisci quello che dicono puoi stare tranquillo e pensare che non sparino castronerie a ripetizione. Dovrebbero anche indossare delle maschere, pero', perche' con quelle facce.......
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#174
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Mi accingo a fare lo stesso anch'io sperando di aver contribuito a diradare le nebbie che lo avvolgono.

Peggio di Bellia.

Penso di avervi dedicato sin troppo del mio tempo.

Nessuno te l'ha chiesto.

Evitate repliche perchè non saranno lette.

Ce ne stiamo fottendo.

Buona fortuna

A te, e ai tuoi amici solidali.
Inviato il: 24/3/2006 21:43
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Quale lingua per l'Europa?
#175
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Linucs:
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Se l'esperanto funziona, si diffonderà. Altrimenti, pazienza.


Se le teorie di Mises funzionano si diffonderanno. Altrimenti, pazienza.
Del resto se fino ad'ora nel mondo siamo tutti schiavi di pochi padroni che ci danno le monetine con cui giocare probabilmente è meglio così, si sono diffuse queste usanze perchè funzionano. (Per chi?)

Ci stiamo avviando verso un nuovo ordine mondiale, probabilmente se si imporrà è perchè sarà bene per tutti.

Dehe!

Dusty
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Il portico dipinto
Inviato il: 4/4/2006 0:49
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#176
Sono certo di non sapere
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Se le teorie di Mises funzionano si diffonderanno. Altrimenti, pazienza.

Apparentemente funzionano, e sono già ampiamente adottate ai livelli più alti tra i nostri amici di sempre. Basta osservare con cura...

Inviato il: 4/4/2006 11:28
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#177
Sono certo di non sapere
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Sintassi e trattamento computazionale sentimenti e emozioni
Se riusciranno a risolvere il problema L'ESPERANTO AVRA' PI§ RAGIONE DI ESISTERE?
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 21/5/2006 12:33
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Quale lingua per l'Europa?
#178
Sono certo di non sapere
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sempre a proposito di linguaggi trovo allucinante questo ARTICOLO soprattutto se venisse applicato in Italia,un muro di confine con la Padania
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 21/5/2006 13:05
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  •  Dusty
      Dusty
Re: Quale lingua per l'Europa?
#179
Dubito ormai di tutto
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We’ll begin with a box, and the plural is boxes; but the plural of ox became oxen not oxes.
One fowl is a goose, but two are called geese, yet the plural of moose should never be meese.
You may find a lone mouse or a nest full of mice; yet the plural of house is houses, not hice.
If the plural of man is always called men, why shouldn’t the plural of pan be called pen?
If I spoke of my foot and show you my feet, and I give you a boot, would a pair be called beet?
If one is a tooth and a whole set are teeth, why shouldn’t the plural of booth be called beeth?
Then one may be that, and three would be those, yet hat in the plural would never be hose,
and the plural of cat is cats, not cose.
We speak of a brother and also of brethren, but though we say mother, we never say methren.
Then the masculine pronouns are he, his and him, but imagine the feminine, she, shis and shim.

Some other reasons to be grateful if you grew up speaking English:

1) The bandage was wound around the wound.
2) The farm was used to produce produce.
3) The dump was so full that it had to refuse more refuse.
4) We must polish the Polish furniture.
5) He could lead if he would get the! lead out.
6) The soldier decided to desert his dessert in the desert.
7) Since there is no time like the present, he thought it was time to present the present.
8) At the Army base, a bass was painted on the head of a bass drum.
9) When shot at, the dove dove into the bushes.
10) I did not object to the object.
11) The insurance was invalid for the invalid.
12) There was a row among the oarsmen about how to row.
13) They were too close to the door to close it.
14) The buck does funny things when the does are present.
15) A seamstress and a sewer fell down into a sewer line.
16) To help with planting, the farmer taught his sow to sow.
17) The wind was too strong to wind the sail.
18) After a number of Novocain injections, my jaw got number.
19) Upon seeing the tear in the painting I shed a tear.
20) I had to subject the subject to a series of tests.
21) How can I intimate this to my most intimate friend?
22) I spent last evening evening out a pile of dirt.

Screwy pronunciations can mess up your mind!
For example .. If you have a rough cough, climbing can be tough when going through the bough on a
tree!

Let’s face it - English is a crazy language.

- There is no egg in eggplant nor ham in hamburger;
neither apple nor pine in pineapple; English muffins weren’t invented in England.
- We take English for granted, but if we explore its paradoxes, we find that quicksand can work slowly, boxing rings are square and a guinea pig is neither from Guineanor is it a pig.
- And why is it that writers write but fingers don’t fing, grocers don’t groce and hammers don’t ham?
- Doesn’t it seem crazy that you can make amends but not one amend?
- If you have a bunch of odds and ends and get rid of all but one of them, what do you call it?
- If teachers taught, why didn’t preachers praught?
- If a vegetarian eats vegetables, what does a humanitarian eat?

Sometimes, I think all the folks who grew up speaking English should be committed to an asylum for the verbally insane. In what other language do people recite at a play and play at a recital?
Ship by truck and send cargo by ship?
Have noses that run and feet that smell?
How can a slim chance and a fat chance be the same, while a wise man and a wise guy are opposites?
You have to marvel at the unique lunacy of a language in which your house can burn up as it burns down, in which you fill in a form by filling it out and in which an alarm goes off by going on.
If Dad is Pop, how come Mom isn’t Mop?
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