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  Anarchia

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  •  bandit
      bandit
Re: Anarchia
#481
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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comunque sono gia' molto contento, perche' ammettendo il libero scambio, moneta o no, io posso procurarmi il mio te di cui a 500 post fa. Shevek non me lo permetteva (anche se non ha detto come).
Inviato il: 16/5/2006 14:59
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#482
Sono certo di non sapere
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se non ammette la moneta, come fa a fare in modo che non ci sia ?

oohhh...ma non volevi sapere perchè non la ammette?!

Poi te lo spieghiamo,il come,tranquillo.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 16/5/2006 15:00
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  •  bandit
      bandit
Re: Anarchia
#483
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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"se non ammette la moneta, come fa a fare in modo che non ci sia ?

oohhh...ma non volevi sapere perchè non la ammette?!

Poi te lo spieghiamo,il come,tranquillo. "

+++++++++++++++++++++++

non mi pare di avere mai chiesto il perche'. ti risulta altrimenti ? dove lo ho chiesto ?
sul come invece rimango in attesa.
Inviato il: 16/5/2006 15:07
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#484
Sono certo di non sapere
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"sottratto la gestione delle risorse di tutti dalle decisioni di singoli individui con autorita' e averle restituite ai singoli individui"

Il che,equivale alla "legalizzazione" delle oligarche economiche ad opera delle istituzioni,dove si evince che stato e mercato sono interdipendenti.
Anzi,l'uno emanazione dell'altro.

Sempre se la logica non è un'opzione.

non me ne frega niente se adesso mi fai vedere che la citazione e' presa dal Dizionario X o dal Prof Y.

Scusa,e a noi perchè dovrebbe fregare di spiegarti cose che non vuoi sentire?
Per lasciarti modo di affermare che stiamo imponendo qualcosa?
_________________
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Inviato il: 16/5/2006 15:07
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  •  bandit
      bandit
Re: Anarchia
#485
Dubito ormai di tutto
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spiegarti cose che non vuoi sentire?
+++++++++++++++++++++++
esempio ?
ottimo il richiamo alla logica. io ho usato solo quella. andiamo avanti.
Inviato il: 16/5/2006 15:13
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#486
Sono certo di non sapere
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non mi pare di avere mai chiesto il perche'. ti risulta altrimenti ? dove lo ho chiesto ?

Infatti,non lo chiedi direttamente,ma lo fai attraverso un'affermazione:

"scambio con moneta = un tipo di baratto = mercato (libero, se senza impiccioni)"

Affermando,spingi noi sostenitori dello scambio non basato sulla moneta a darti delle risposte.

banditCitazione:
citazione-[... Se c'è libero scambio allora c'è il mercato ...]

andycapCitazione:
Dipende:può anche essere baratto.

banditCitazione:
io piango


Sul se,ti abbiamo risposto,ed anche sul perchè.

Sul come,aspettiamo prima che anche altri possano aggiungere qualcosa su quanto detto sopra.
Poi procediamo,altrimenti questo diventa un vis-à-vis,bandit,e quello,in genere,prevede un invito a cena.

ps:quasi quasi è più simpatico rapportarsi a Linucs (che saluto) ed è tutto dire....
pps:sto scherzando,non te la prendere...
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Inviato il: 16/5/2006 15:39
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Anarchia
#487
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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X Nessuno

Citazione:
Saranno dieci giorni che cerco di trovare un esempio di una società prva di strutture statuali e dotata di moneta. Ma non ci riesco proprio. Se qualcuno di voi ha indizi al riguardo, li posti, per cortesia, invece di proporre ricostruzioni storiche prive di una qualunque documentazione----


Le campagne del Nord Italia nei secoli VI e VII d.c., dopo la caduta dell'impero romano sono un ottimo esempio. I contadini non erano gravati da nessuna autorità (Goti, e poi Bizantini e Longobardi a stento controllavano il territorio urbano) e non pagavano nessuna tassa. Producevano quanto volevano (e molti campi furono abbandonati...) e rivendevano il surplus (poco) nelle città.
Venivano pagati con le vecchie monete dell'impero e le usavano per acquistare ciò che desideravano.

Se preferisci puoi guardare il mercato nero durante le guerre mondiali (e non) in cui con l'oro di famiglia ti potevi procurare quei beni che con la moneta “nazionale” non ti venivano venduti, etc.

X Florizel

E' interessante che parlando di moneta tu abbia citato Bellia..

Quelli che propongono le monete “a tempo” come lui sono proprio quelli che considerano la moneta non essere merce. Il loro ragionamento è che tu utilizzi la moneta per effettuare uno scambio di beni per cui la sua funzione è solo mezzo di scambio e dopo averla esercitata deve sparire, ovvero non si deve tesaurizzare (riserva di valore). Secondo questi “figuri” la moneta dovrebbe avere velocità di circolazione “infinita” e cioè per dirla in parole povere.. “essere sempre in giro e mai nei portafogli”. In questo senso tu hai ragione quando dici che è il “mezzo per regolare il mercato” ma funziona soltanto in quel senso lì (quindi con monete stampate, a tempo, etc.). Ma poi in reltà la moneta in qualche portafogli deve finire.. e l'ultimo che la riceve è quello che ci perde.. (diventa una patata bollente)

Quello che il povero bandit vuole farvi notare da tremila post :) è invece che se si ammette lo scambio di beni (baratto) e quindi la proprietà di questi beni (altrimenti come potresti scambiarli?), prima o poi emergerà uno di questi beni (Quindi prodotto! Quindi uno dei beni “utili alla comunità” che inizierà ad essere utilizzato da sempre più gente come termine di paragone per gli scambi (per quella pecora grassa ho dato 10 sacchi di grano a Santaruina, questa è magra te ne offro al massimo 8) e poi come mezzo di scambio sempre più utilizzato. (si va bene prendo gli 8 sacchi di grano. Non mi servono però so che Ashoka me ne prende tre per una damigiana di vino e so che Paxtibi si era offerto di farmi un bellissimo quadro per quattro..)

Et voilà eccoti la tua moneta: il sacco di grano.

Ashoka
Inviato il: 16/5/2006 16:46
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Re: Anarchia
#488
Sono certo di non sapere
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non si capisce, infatti, perchè si dovrebbe dare fiducia all'uomo "lasciato a sè stesso" e non si dovrebbe dare fiducia allo stesso uomo che momentaneamente sia delegato da tutti col solo ed unico compito di assicurare che le decisioni prese colletttivamente vengano realizzate

Perché il bastardo ha una pistola, e il cittadino no. Altre domande?
Inviato il: 16/5/2006 17:29
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#489
Sono certo di non sapere
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AshokaCitazione:
Quelli che propongono le monete “a tempo” come lui sono proprio quelli che considerano la moneta non essere merce.


Infatti non lo citavo a caso,ma per dimostrare che nel nome della moneta è possibile inventarsi le peggiori cose, tipo questa. Sempre vade retro,ma vade retro a qualunque forma di scambio regolata da wappenmunzen,pecorelle o grano che sia,un elemento,cioè,in grado di dare un valore maggiore a qualcosa anzichè ad un altro.

Citazione:
se si ammette lo scambio di beni (baratto) e quindi la proprietà di questi beni (altrimenti come potresti scambiarli?), prima o poi emergerà uno di questi beni (Quindi prodotto! Quindi uno dei beni “utili alla comunità” che inizierà ad essere utilizzato da sempre più gente come termine di paragone per gli scambi


La proprietà di quei beni,appartiene alla comunità,nella nostra ipotesi:non c'è un'autorità esterna ad essa che ne decreti l'utilità,se non la comunità stessa,che può deciderne invece la transitorietà in base alle esigenze del periodo.

Il sacco di grano,che oggi abbonda,domani sarà l'uva e l'erbaluce,e dopodomani saranno i mattoni,ed il prossimo mese saranno i tessuti,ecc.
La produzione di questi "beni" non appartiene a qualcuno in particolare,ma a tutti,e tutti potrebbero scambiarli tra loro,ed il fatto che un prodotto si prospetti come "emergente",non creerebbe dislivelli tra chi invece ha deciso di scambiare altro da esso.
Altrimenti,Ashoka,è una presa per i fondelli:non saranno sonanti monete d'oro,ma sacchi di grano,la cosa cambia poco.

E' chiaro che per immaginare un'ipotesi del genere,è richiesta una capacità di distaccarsi dalla contingenza del presente,e mettere in moto quella facoltà prospettica e creativa di pensare ad una dimensione di vita in cui nulla è già determinato,il cui percorso è funzionale alle esigenze che di volta in volta si determinano.
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Inviato il: 16/5/2006 21:51
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#490
Sono certo di non sapere
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>Perché il bastardo ha una pistola, e il cittadino no.


In una comunità anarchica,il bastardo la pistola non l'avrebbe.
Almeno spero.

Benvenuto in questo forum di pazzi.
Tutto bene dalle tue parti?
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Inviato il: 16/5/2006 21:54
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  •  franco8
      franco8
Re: Anarchia
#491
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

Puoi chiarire meglio il concetto della mercificazione,per favore?

scusa..
Mi riferivo al trattare l'uomo come merce...
Se tutto si riduce a "mercato", in cui ha tutto si deve dare un "valore di scambio", si finisce con il dovere dare un valore ed un prezzo anche a cose c
Il punto è che il concetto odierno e la pratica odierna del "lavoro" implica (sotto sotto, ma nemmeno tanto, a me pare) nella maggior parte dei casi il trattare il tempo dell'uomo (le conoscenze, ecc) (e, quindi dell'uomo stesso) come una merce ( è "mezzo" e non fine).
Significativi, i termini: "mercato del lavoro", "risorse umane" ecc.
Da un certo livello in giù... il valore che la società attribuisce al singolo si basa in pratica su quello "che sa fare o che può offrire"
La partecipazione dei lavoratori alle decisioni delle aziende resta tra i principi più disattesi (e falsi) della costituzione, credo (tranne voler credere che i poteri dei sindacati significhino in reltà partecipazione dei lavoratori... )
-----------------------------------------------------
Riguardo a tutta la discussione su mercato, proprietà, moneta e vari esempi più o meno teorici
do ragione a Nessuno, quando dice
Citazione:

...
Tutto questo ragionamento salta a pié pari l'analisi del lavoro concreto, materiale, quotidiano. Un'analisi del lavoro fatta come si deve basta da sola a smontare le belle teorie della moneta come equivalente del lavoro compiuto. Il lavoro, infatti, non è mai riducibile alla "mansione", anche se troppo spesso si pensa sia così.

In più, ho l'impressione che... da una parte parliamo tanto di "libertà" e poi ragioniamo di leggi econominche.. come se quella libertà non esistesse... come se i contadini e i pastori dei vostri esempi.. debbano per forza comportarsi in un certo modo. Basta invece pensare alle diverse culture umane e come "risolvano" questi tipi di problemi in diverse maniera...

Sull'argomento "moneta", Nessuno e Floziel, mi pare hanno detto meglio di me (anche se non pretendo di avere nessuna voce in capitolo), ma (correggetemi se sbaglio) nessuno ha detto che in anarchia la moneta sarebbe proibita... ma semplicemente sarebbe del tutto inutile.

--------------------------------------
Paxtibi,
Citazione:

Il fatto è che per me il sistema attuale è molto, ma molto più vicino al socialismo collettivista che al libero mercato.

visto che, a quanto pare, ognuno intende con quei termini quello che gli pare...
Piacerebbe capire quanti e quali caratteristiche del socialismo collettivista vedi nel sistema attuale...
(E considerando anche che nel sistema attuale la proprietà privata è un "diritto" sancito e molto più "reale" di altri

-------------------
Citazione:

>...Perché il bastardo ha una pistola, e il cittadino no.

Non solo:
Citazione:

In una comunità anarchica,il bastardo la pistola non l'avrebbe.in anarchia non ci dovrebbe essere nessuna pistole

Ma se... un "cittadino" muore di fame ed è obbligato a vendersi ad un altro "cittadino" che possiede (perchè la proprietà è sacra) il pane e deve sceglie il più "competitivo"... La pistola c'è... e non c'è neanche la responsabilità... lui il pane l'ha venduto... al miglior offerente... sono le leggi del mercato.
Non è responsabilità sua...
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Salutoni!
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 16/5/2006 22:29
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  •  andycap
      andycap
Re: Anarchia
#492
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 13/3/2006
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X bandit
Quando hai finito di ridere, ti suggerisco di rileggere bene i post, e concentrarti sul loro significato. Puo' servire. Ma se nonostante l'esercizio rimanesse un problema grave a livello di definizioni, e' molto facile da risolvere. Descriviamo qui i concetti, poi i nomi mettili tu. Nessun problema, alla conclusione si arriva comunque.

Aspetta, se continuiamo a descrivere concetti dando a loro denominazioni non consone qui finiamo per fare come dalla De Filippi, quindi cerchiamo (io per primo, sia chiaro) di essere un minimo rigorosi (senza però perdere la voglia di sorridere…)
Quando tu mi dici che il baratto può prevedere moneta, io ti devo far notare che non è vero, e che, anzi, sulla moneta si basa proprio una differenza sostanziale per la quale il liberismo e l’anarchia sono fischi e fiaschi (mi sembrava uno degli argomenti del post, o sbaglio?)

Intanto rimane sempre la domanda se l'anarchia ammette il libero scambio ivi incluso quello contro moneta.

sono d’accordo con la risposta che ti ha dato florizel…

La capacita' di scrivere puttanate non si ferma davati a nessuno – me incluso, certo.

Lo so, hai ragione, anch’io ne sparerò a iosa, ma se mi devo calare nel mercato devo vedere quello che scrive un libro di economia, (e magari di economia classica e non marxista, se voglio confutare il capitalismo), un dizionario di economia etc etc… In questo ti ho già dato credito e ti dico, se hai delle informazioni maggiori dammele, prontissimo ad ampliare il mio orizzonte, ma per favore dammi anche una bibliografia di riferimento, sai sono all’antica…
In ogni caso la definizione completa è

Nella teoria neoclassica il mercato rappresenta l’espressione più autentica del sistema capitalistico in quanto il capitalismo, specie nella sua versione libero-concorrenziale, riuscirebbe a realizzare una utilizzazione efficiente e una distribuzione equa delle risorse proprio in virtù del fatto di avere sottratto la gestione delle risorse alle decisioni dei singoli individui e di averla affidata al meccanismo collettivo ed impersonale del mercato.

Può darsi che c’entri qualcosa l’autorità, come dici tu (nella voce, più in là si fa riferimento, in negativo, al sistema feudale), io sono solo un povero voltapagine…

X ashoka:
Se preferisci puoi guardare il mercato nero durante le guerre mondiali

ehm, credo che l’esempio sia infelice, in quanto nessuno prevedeva, almeno in questo secondo caso, l’assenza di un’autorità dopo la guerra…

Quello che il povero bandit vuole farvi notare da tremila post :) è invece che se si ammette lo scambio di beni (baratto) e quindi la proprietà di questi beni (altrimenti come potresti scambiarli?), prima o poi emergerà uno di questi beni (Quindi prodotto! Quindi uno dei beni “utili alla comunità” che inizierà ad essere utilizzato da sempre più gente come termine di paragone per gli scambi (per quella pecora grassa ho dato 10 sacchi di grano a Santaruina, questa è magra te ne offro al massimo 8) e poi come mezzo di scambio sempre più utilizzato. (si va bene prendo gli 8 sacchi di grano. Non mi servono però so che Ashoka me ne prende tre per una damigiana di vino e so che Paxtibi si era offerto di farmi un bellissimo quadro per quattro..)

quello che noi (scusate florizel e pausania se vi accomuno al mio pensiero, altrimenti accetto ben volentieri i vostri distinguo) invece cerchiamo di dire e che la società a cui noi facciamo riferimento ( e che per me è chiaramente utopica a questo stato delle cose) e che si immagina una società in cui la sussistenza stessa è garantita dal lavoro comune nei campi (mai sentito parlare di collettivizzazione delle terre, e scusate se insisto con la spagna del ’36, ma lì e per qualche mese, con i dovuti compromessi del tipo ministero della giustizia in mano ad un anarchico(!), c’è stata quella che qualcuno ha definito l’aurora dell’anarchia). In questa società (che chiaramente ha una caratterizzazione più primitiva della nostra) esiste il possesso (e non la proprietà) di cose (io faccio la marmellata con le ciliegie di un albero, non importa se mio o tuo o di tutti) e che le scambi (ma anche le regali) in un’ottica nella quale il profitto non c’entra, e quindi continuiamo a scambiare, regalare, prendere ciò che ci manca (e stiamo parlando non dei beni di prima necessità, all’approvvigionamento dei quali concorrono tutti, ciascuno secondo le proprie possibilità): nessuno mangerebbe mai tutte le ciliegie di un unico albero del villaggio perché (scusa santa se torno sull’etica) non sarebbe giusto… e se anche una volta capitasse, pazienza, ci sono i modi non coercitivi e non punitivi per far comprendere questo a chi dovesse essere “reo” (vi prego, le virgolette!!!) di questa azione egoista… utopia? Si, e di cosa stiamo parlando sennò?
Quello che invece noto e che nessuno di voi (bandit, ashoka, santa e paxtibi in primis) ammette e che il liberismo come lo professate non sia anch’esso un utopia, in questo stato di cose, perché anche quello dovrebbe basarsi su una autoregolamentazione dell’individuo per non diventare una giungla nella quale chi più ha gode di diritti maggiori (per non parlare delle fette di mercato che si può aggiudicare attraverso, ad esempio, il controllo dei mezzi di comunicazione (che notoriamente costano)… che mi dite?

Ditemi, bei giovani….
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Citazione:
progressus ad originem, regressus ad futurum
Inviato il: 17/5/2006 0:00
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Anarchia
#493
Sono certo di non sapere
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Una bibliografia:ì (mi spiace è (quasi) tutta in inglese)

Murray Rothbard

The ethic of liberty

Man, Economy and the State

For a new liberty: the libertarian manifesto

What has government done to our money?

The Essential Von Mises (in italiano qui)

Ludwig Von Mises

Human Action

Theory of money and credit

Nation, State and Economy

Friedrick A. Hayek

The Road to Serfdom (una versione condensata scaricabile da qua)

Jesus Huerta de Soto

La scuola austriaca (da qui sulla barra di sinistra puoi scaricare in pdf il libro in italiano)

Money, Bank credit and economic cycle

Andycap Citazione:
Quello che invece noto e che nessuno di voi (bandit, ashoka, santa e paxtibi in primis) ammette e che il liberismo come lo professate non sia anch’esso un utopia, in questo stato di cose, perché anche quello dovrebbe basarsi su una autoregolamentazione dell’individuo per non diventare una giungla nella quale chi più ha gode di diritti maggiori


Il mio pensiero ti rimando al mio primo post in questo forum.. (circa pagina 6) (quello che inizia con “ma che bel forum”). All'epoca pensavo di essere anarchico libertario anch'io.. pensa.. poi mi avete “espulso”

Ashoka

P.S. Notato come questi "cattivi" economisti "liberisti" e "sfruttatori" abbiano messo i loro libri online gratuitamente?
Inviato il: 17/5/2006 0:39
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Re: Anarchia
#494
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Quello che invece noto e che nessuno di voi (bandit, ashoka, santa e paxtibi in primis) ammette e che il liberismo come lo professate non sia anch’esso un utopia, in questo stato di cose, perché anche quello dovrebbe basarsi su una autoregolamentazione dell’individuo per non diventare una giungla nella quale chi più ha gode di diritti maggiori (per non parlare delle fette di mercato che si può aggiudicare attraverso, ad esempio, il controllo dei mezzi di comunicazione

Utopia è pensare che, quale che sia il sistema proposto, realizzandolo si otterrebbe una società perfetta. Una società perfetta è impossibile.
Ciò che sarebbe possibile però, e che dovremmo cercare di fare, è limitare l'ingiustizia, il sopruso e la violenza.

Dato per scontato che non ci vedo nulla di male nella tua descrizione di una comune agricola, a me pare che idee come l'abolizione del denaro, o il divieto delle armi, non siano realizzabili senza esercitare un qualche tipo di violenza: definendo un gruppo come legittimato a decidere per gli altri si crea automaticamente una discriminazione, si sancisce una differenza tra gli uomini, per questo mi oppongo.

Inoltre mi pare che queste questioni vengano trattate molto superficialmente, per esempio non vedendo la differenza tra il denaro di carta stampato ed imposto e il denaro di metallo, che ha un suo valore intrinseco. Non è corretto condannare il denaro prima di aver definito di cosa stiamo parlando, tu stesso richiami ad un certo rigore sui termini, ma su alcuni termini il rigore non lo usi.
E poi, tutti siamo d'accordo che il denaro – merce o non merce – sia un mezzo. Bene: può un mezzo essere colpevole? Se io sparo a qualcuno la colpa è del fucile? Parli dei mezzi di comunicazione come se fossero responsabili dello sfacelo intellettuale dilagante, ma a te e me non sembra fare effetto la loro propaganda, e quindi? Io, per quanto mi ricordi, a quello che sentivo alla tv non ho mai creduto, forse perché Orwell e Huxley li ho letti in tenera età, non lo so, ma se uno si accontenta di quattro fotogrammi in croce per mettersi l'animo in pace su un crimine come l'undici settembre forse il problema non sta nella scatola magica, ma nella scatola cranica di chi ci crede.

La tv non c'è bisogno di abolirla, basta usare il cervello, e lo stesso vale, secondo il mio modesto parere, per tutto ciò che l'uomo ha costruito nella sua travagliata storia.
Inviato il: 17/5/2006 0:57
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  •  nessuno
      nessuno
Re: Anarchia
#495
Mi sento vacillare
Iscritto il: 30/7/2005
Da Albino (BG) - Bassa Valle Seriana
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Giusto un link ad un forum di discussione anarchico (in italiano, questa volta) sul quale si sta discutendo dei rapporti tra anarchia, proprietà e denaro.

Magari impariamo tutti qualcosa gli uni dagli altri...

Cultura Libertaria /forum di discussione

In modo specifico, si discute qui di Soldi in una società anarchica


Così, forse, possiamo fare un poco di "politica estera" e occuparci di altri aspetti dell'anarchia


Buona vita

Guglielmo
_________________
"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 17/5/2006 10:30
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Anarchia
#496
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Dirò come al solito una cazzata,ma mi sembra che in Anarchia già ci siamo,nel senso di Anarchia=fare quello che cazzo ci pare,solo che sono relativamente pochi quelli che l'attuano,la maggioranza è in schiavitù!
Spiego meglio il concetto: Berlusconi,Previti,i politici insomma,come pure i banchieri,gli industriali,gli evasori fiscali,la mafia,praticamente lo Stato tutto comprese le Leggi,sono Anarchia pura per chi può permettersela visto che la fanno sempre franca,gli altri si attaccano
I furbi,gli approfittatori,il processo alle intenzioni che ne facciamo?
Selezione della specie dall'origine? Tutti buoni,altruisti,generosi,innocenti,disinteressati,questo occorrerebbe per mettere in pratica l'Anarchia,ecco perchè sostengo che è mera utopia.
Il problema è nell'uomo,nè sul denaro,nè sulle teorie
Realistica-mente
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 17/5/2006 11:28
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Anarchia
#497
Sono certo di non sapere
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AMARA RIFLESSIONE... non posto da un po' e volutamente
Ci siamo cascati, come sempre. Siamo arrivati all'ortodossia e a decidere chi sia piú anarchico degli altri. Se sei liberista non sei anarchico; se sei collettivista non sei anarchico. Se sei per una soluzione di mezzo non sei anarchico....
Per quel che mi riguarda, io non sono anarchico, cosí qualunque cosa dica nel forum, mi si potrá dire tutto, ma non che non sono anarchico, perché l'ho giá detto.

Notato come questi "cattivi" economisti "liberisti" e "sfruttatori" abbiano messo i loro libri online gratuitamente?
A parte che criticare un sistema economico non significa dire che gli economisti sono sfruttatori (e vabbé), anch'io se fossi un professore pagato migliaia di euro al mese dall'Universitá, pagato migliaia di euro a conferenza, magari non mi preoccuperei piú di tanto di mettere in rete un libro che tanto non mi farebbe guadagnare niente lo stesso. Nessun riferimento a chi citi tu, Ashoka, ma in generale, tanto per non essere utopisti...
Inviato il: 17/5/2006 12:49
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#498
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franco8Citazione:
il concetto odierno e la pratica odierna del "lavoro" implica (sotto sotto, ma nemmeno tanto, a me pare) nella maggior parte dei casi il trattare il tempo dell'uomo (le conoscenze, ecc) (e, quindi dell'uomo stesso) come una merce ( è "mezzo" e non fine).


Per te,me e qualcun'altro,il concetto è chiarissimo,e la realtà palese.

Citazione:
nessuno ha detto che in anarchia la moneta sarebbe proibita... ma semplicemente sarebbe del tutto inutile.


In realtà è stato detto,proprio da "Nessuno",se non vado errato.
Ed è stato un casino...
Nemmeno "utopisticamente" è possibile liberarsi dal denaro.

AndycapCitazione:
se mi devo calare nel mercato devo vedere quello che scrive un libro di economia


Ma infatti,qui si sta commettendo il grosso errore di considerare che il passaggio dallo stato attuale all’anarchia non possa prescindere le forme di mercato incentrate sulla moneta finora sperimentate.
Si sta partendo da una condizione in cui pare impossibile concepire una qualche forma di scambio NON basata sulla moneta,strumento “livellante” di ogni bene,contenitivo del valore di ogni prodotto.

Citazione:
il liberismo come lo professate non sia anch’esso un utopia, in questo stato di cose, perché anche quello dovrebbe basarsi su una autoregolamentazione dell’individuo per non diventare una giungla nella quale chi più ha gode di diritti maggiori


A me sembra di capire che invece il liberismo vorrebbe affermare proprio il “diritto” che qualcuno possa far prevalere la “bontà” di un prodotto su di un altro,traendone i vantaggi economici dovuti senza l’ingerenza fiscale di stato e tassazioni.
Un link,dal “bignami” dell’italico web:
Liberismo.

Ashoka:-Murray Rothbard?

Posso dire,e parlo esclusivamente a mio nome,che potrebbe bastarmi già solo questo,per non prendere nemmeno in considerazione quelle teorie:

"...egli si poneva il problema di delineare una «strategia per la destra» e, sempre a differenza della totalità degli intellettuali, non aveva paura di parlare, in questo senso, di un sano «populismo»."

Prevenuta?Si,grazie.

A parte il fatto che il pensiero anarchico classico non riconosce l’anarcocapitalismo per le ragioni fin qui spiegate,
un sedicente anarchico come arbitrariamente si autodefinisce Rothbard,non può promuovere qualsivoglia strategia a favore di una componente politica “interna” al sistema statalista senza venire meno alle premesse libertarie di partenza.

Leggiamo ancora qui:
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/001020b.htm

Pare che Rothbard si ponga come unica meta l’indipendenza del mercato dallo stato.
Critica dello stato,dunque,ma non critica del mercato per come è nato e si è evoluto attraverso esso.Anzi,attraverso la critica dello stato,gli anarcocapitalisti ne sdoganano esclusivamente ciò che lo stesso stato ha permesso al mercato di diventare quello che è,raccogliendone le potenzialità che proprio grazie alla politica ha conquistato,e partendo da questa dimensione per dirottarne il percorso.

Nessuna teoria anarchica,che io sappia,può concepire una tale pratica “revisionista”,per non dire “opportunista”,ed innestare un meccanismo di mercato che è eredità dello stesso statalismo che rifiuta.

AshokaCitazione:
All'epoca pensavo di essere anarchico libertario anch'io.. pensa.. poi mi avete “espulso”

Diciamo piuttosto che strada facendo hai deciso di andartene con i tuoi piedi…

PaxtibiCitazione:
Utopia è pensare che, quale che sia il sistema proposto, realizzandolo si otterrebbe una società perfetta. Una società perfetta è impossibile.


Ma utopia è anche tensione verso un progetto finora mai realizzato,né immaginato,né vissuto,magari solo “intuito”.
E se una società perfetta,giustamente,non esiste,ancor più imperfetta la si rende qualora ci si prefigge lo scopo di “limitare” l’ingiustizia senza approfondirne le cause e tentare di superarle,partendo da un’ipotesi “interna” a quelle stesse cause.
Spero di essere riuscita a farmi capire.

Citazione:
definendo un gruppo come legittimato a decidere per gli altri si crea automaticamente una discriminazione, si sancisce una differenza tra gli uomini, per questo mi oppongo.


Allo stesso modo,dovresti opporti alle differenze già esistenti,ed evidenti,ed assumere come dato di fatto che chiunque intenda sfuggire alle regole vigenti,come minimo si sta esponendo al rischio di subire violenza da parte dello stato.
Ed a questo,consentimi,si deve necessariamente opporre,per quanto lo si possa voler scongiurare,la “violenza” dell’autodifesa.

Che poi questa ipotesi apra la discussione al “come” realizzare una comunità anarchica e la sua difesa,è una discussione tutta di là da venire,se solo la finissimo qui con la questione “monetaria”.
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Inviato il: 17/5/2006 12:51
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#499
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>Per quel che mi riguarda, io non sono anarchico, cosí qualunque cosa dica nel forum, mi si potrá dire tutto, ma non che non sono anarchico, perché l'ho giá detto.

Quasi quasi,abdico anche io...
Però poi mi sposto in qualche altro forum e pratico l'otodossia ad oltranza...

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Inviato il: 17/5/2006 13:04
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Re: Anarchia
#500
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Si sta partendo da una condizione in cui pare impossibile concepire una qualche forma di scambio NON basata sulla moneta,strumento “livellante” di ogni bene,contenitivo del valore di ogni prodotto.

Ma dai Fiore, la moneta livella il valore del prodotto? È come dire che le lancette dell'orologio livellano il tempo!
Al limite, visto che è usata come unità di misura, ne estrinseca il valore relativo.
È una semplificazione, come il sistema decimale: una birra vale due pagnotte=una birra vale una moneta che vale due pagnotte, e mi sembra che su questo Ashoka sia stato più che esauriente.

E se una società perfetta,giustamente,non esiste,ancor più imperfetta la si rende qualora ci si prefigge lo scopo di “limitare” l’ingiustizia senza approfondirne le cause e tentare di superarle,partendo da un’ipotesi “interna” a quelle stesse cause.

Ma per analizzare le cause di qualcosa, sempre da un'ipotesi interna si deve partire. D'altra parte l'accusa di non approfondire io la giro a voi, perché continuate a parlare del denaro come responsabile dell'ingiustizia e della disparità esasperata del sistema attuale senza aver chiarito la sua natura.

Allo stesso modo,dovresti opporti alle differenze già esistenti,ed evidenti,ed assumere come dato di fatto che chiunque intenda sfuggire alle regole vigenti,come minimo si sta esponendo al rischio di subire violenza da parte dello stato.

E l'ho sempre fatto, mi pare. Ma non vedo il motivo di accomunare stato e moneta, a meno, ovviamente, che per moneta non s'intenda il pezzo di carta con corso legale.

Ed a questo,consentimi,si deve necessariamente opporre,per quanto lo si possa voler scongiurare,la “violenza” dell’autodifesa.

L'autodifesa è legittima in caso di aggressione. Lo è quindi nei confronti dello stato, che è formato da persone, ma non nei confronti del denaro, che è un oggetto.
Inviato il: 17/5/2006 14:04
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#501
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Citazione:
visto che è usata come unità di misura, ne estrinseca il valore relativo.
È una semplificazione, come il sistema decimale: una birra vale due pagnotte=una birra vale una moneta che vale due pagnotte, e mi sembra che su questo Ashoka sia stato più che esauriente.


Non metto più bocca (al limite,solo la spada) :l'economista è lui,Ashoka,e tutti quelli che hanno approfondito in materia (nè trovo diletto nella materia).

Io posso esclusivamente limitarmi,a questo punto,a sottolineare i danni che mercato e capitale hanno prodotto e producono finora.

>per analizzare le cause di qualcosa, sempre da un'ipotesi interna si deve partire

Certo,ma per superarle bisogna concepire un criterio che si prefigga altro da esse.
Almeno,utopisticamente parlando.

>L'autodifesa è legittima in caso di aggressione. Lo è quindi nei confronti dello stato, che è formato da persone, ma non nei confronti del denaro, che è un oggetto.

Pax,non ci "arruncigliamo" nel paradosso di ritenere il denaro un oggetto vivente di vita propria ,perchè mentre bandit "piangeva",io adesso comincio a ridere...

E' chiaro che si sta parlando dell'uso che l'individuo fa di esso,ed esso non vive senza una qualche forma di scala gerarchica dei beni che determini il valore di qualcosa invece che di qualcos'altro.

Ci stiamo stressando,con questa faccenda della moneta e del denaro.


È come dire che le lancette dell'orologio livellano il tempo!

Se ci rifletti,è un po' così...lo livellano perchè scandiscono un "tempo" a cui noi siamo abituati ad attribuire delle consuetudini,ed in questo senso,"livellano" le possibilità che abbiamo di usare quel tempo diversamente...

Spero che tu abbia compreso cosa intendo.
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Inviato il: 17/5/2006 14:28
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Re: Anarchia
#502
Sono certo di non sapere
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Io posso esclusivamente a limitarmi,a questo punto,a sottolineare i danni che mercato e capitale hanno prodotto e producono finora.

Ma abbiamo appena concluso che il mercato attuale è tutto meno che libero, e tutti qui siamo d'accordo che così com'è il mercato non va. Mentre sul capitale insisto, non è il capitale il problema, ma chi lo usa per mantenere il suo potere sugli altri (e lo scrivi tu stessa in fondo al tuo commento).

Certo,ma per superarle bisogna concepire un criterio che si prefigga altro da esse.

E infatti la società senza stato è anche il mio criterio.

E' chiaro che si sta parlando dell'uso che l'individuo fa di esso,ed esso non vive senza una qualche forma di scala gerarchica dei beni che determini il valore di qualcosa invece che di qualcos'altro.

La gerarchia tra i beni è sempre relativa e mai stabile, almeno finché qualche governo o organismo non decide di fissare i prezzi a sua volontà, e non dipende se non dai desideri e dalle necessità di ciascuno. Così come la gerarchia tra gli uomini è orrenda se decisa a priori per censo, ma accettabile quando deriva da un diverso apporto fornito dagli stessi uomini proporzionatamente rispetto alle loro possibilità; in tal caso non credo si possa più parlare di gerarchia vera e propria, visto che se qualcuno ottiene più di altri è perché ha offerto di più, e nulla impedisce ad altri di ottenere a loro volta migliori risultati.
Anche nella comune agricola non sarebbe giusto se chi poltrisce potesse consumare quanto chi si è dato da fare (tanto più che avrà sicuramente meno calorie da recuperare...), perché questo è il meccanismo già in opera negli uffici pubblici che porta inevitabilmente ad un livellamento verso il basso: perché darmi da fare quando il mio vicino ottiene lo stesso dormendo tutto il giorno?

Ci stiamo stressando,con questa faccenda della moneta e del denaro.

Anch'io...
Inviato il: 17/5/2006 14:47
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  •  Zelan
      Zelan
Re: Anarchia
#503
Ho qualche dubbio
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fiammifero Citazione:
Dirò come al solito una cazzata,ma mi sembra che in Anarchia già ci siamo,nel senso di Anarchia=fare quello che cazzo ci pare,solo che sono relativamente pochi quelli che l'attuano,la maggioranza è in schiavitù!


Mi dispiace, ma non è quello il significato dell'ideale di Anarchia. Detto come l'hai detto tu, non fa una piega, ma proprio quello non è (ti rimando al link sulle FAQ anarchiche nelle prime pagina, se t'interessa approfondire sul concetto).

paxitibi Citazione:
Ma per analizzare le cause di qualcosa, sempre da un'ipotesi interna si deve partire. D'altra parte l'accusa di non approfondire io la giro a voi, perché continuate a parlare del denaro come responsabile dell'ingiustizia e della disparità esasperata del sistema attuale senza aver chiarito la sua natura.


Uhm... voi? Sono stato assente dal topic per un po'... si sono creati ancora una volta due schieramenti contrapposti? O c'è di nuovo uno contro tutti (l'unico non illuminato, contro la massa di cervelloni)?
Sperando che paxtibi non me ne voglia per questa frecciatina scherzosa, aggiungo quindi un commento serio: io concordo in pieno col ragionamento di florizel sull'approfondimento delle cause dei disagi sociali. L'unico sistema di pensiero politico fin'ora "ideato" che si occupasse davvero (almeno in linea di principio) delle ingiustizie sociali a tutti i livelli è stato l'anarchismo. Lo spauracchio che, mi pare di aver colto, insegue molti riluttanti all'anarchismo, è che ci possa essere un livellamento, un'uniformazione, un annullamento dell'identità e delle potenzialità nel singolo (no stato, tutti uguali perchè no garanzie di proprietà privata = caos, diritti non garantiti)... un po' come accade per la paura dei principi illuministici portati avanti da non ben identificate logge (ma non solo). L'anarchia (che si fonda su tali principi) è tutto il contrario dell'annullamento del singolo: è l'esaltazione massima delle potenzialità dell'uomo nell'ambito delle relazione sociali, la responsabilizzazione e il massimo grado di civiltà (a contro degli spaccavetrine), l'apologia del rispetto e della fraternità. Ritengo che si possano avere dubbi profondi sui metodi, o sulla possibilità di raggiungere uno standard sociale del genere, ma assolutamente non sui principi alla base (questo non per intolleranza, ma per correttezza logica).
Inviato il: 17/5/2006 15:02
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#504
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Alla tua "acuta" firma,una piccola obiezione ed un omaggio a Paperino:

il "Gongoro" esiste..

Ma non lo vediamo mai perchè è capace di cambiare abilmente sembianze,il bastardo.

>Anch'io...

Bene.Che si fa?
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Inviato il: 17/5/2006 15:06
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#505
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Citazione:
Lo spauracchio che, mi pare di aver colto, insegue molti riluttanti all'anarchismo, è che ci possa essere un livellamento, un'uniformazione, un annullamento dell'identità e delle potenzialità nel singolo


Citazione:
un po' come accade per la paura dei principi illuministici portati avanti da non ben identificate logge


Zelan,da anarchica quale "sento" di essere,io devo e voglio prendere le dovute distanze dall'arroccamento su posizioni limitate come quelle che lo stesso illuminismo propone.
E distanze anche dalle sue degenerazioni,come le logge e le elites da esso prodotte,al pari di qualunque sistema calato dall'alto.

L'anarchia non ha dogmi,nè rivendica l'ortodossia dell'appartenenza ad un determinato periodo storico,poichè incarna le aspirazioni umane alla libertà ed alla cooperazione fin dall'inizio dell'apparire delle prime forme di stato.

Cerchiamo di non affossare questo forum,riducendolo ad una diatriba.
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Inviato il: 17/5/2006 15:19
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  •  bandit
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Re: Anarchia
#506
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bandit si sente in colpa perche' avrebbe voluto rispondere a molti interventi ma non ha tempo.

Chiedo anche scusa per il tono se a volte non e' piacevole, se fossimo "live" sarebbe fuori dubbio che se a volte mi esprimo diciamo con durezza, e' sempre verso i concetti e mai verso le persone.

Detto questo, mi pare che il quesito di fondo ancora non sia risolto.
Eravamo a questo punto: "...se non ammette la moneta, come fa a fare in modo che non ci sia ?"
"Poi te lo spieghiamo,il come,tranquillo. "

Se non mi sbaglio, l'unica (anche se poi ripresa) replica in tale direzione e' quella di Guglielmo:
"ritengo che in una società anarchica priva di potere centralizzato, di leggi e di eserciti, sarebbero assai improbabili sia la presenza di moneta che la presenza di proprietà. "

Se la risposta e' questa, non mi pare completa. Infatti avevo gia' scritto, anticipandola: "...ecco fatta la moneta. anche se non si crede che questo avvenga, bisogna dire se, nel caso il fenomeno avvenisse, sarebbe di forza impedito oppure no..."
Tra il dire che un fenomeno non e' ammesso e il dire che non lo si ritiene probabile, c'e' la sua differenza. Per me, se ritenete proprieta' e moneta improbabili nel vostro paesaggio, va benissimo. Io vi chiedo cosa succede quando invece accade che, anche se per voi improbabile, la moneta inizia a circolare e la gente si comporta con le cose come fanno oggi i proprietari. Qualcuno interviene oppure no ?
Inviato il: 17/5/2006 15:26
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Re: Anarchia
#507
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si sono creati ancora una volta due schieramenti contrapposti?

Rispondevo a Florizel che aveva impostato, rivolgnedosi a Pausania, il suo intervento in questa maniera: Per te,me e qualcun'altro,il concetto è chiarissimo,e la realtà palese.

Quindi questo voi non l'ho stabilito io, la prossima volta prima leggi, poi lancia le frecciatine, se proprio è necessario. Per conto mio, comunque, meglio se ti astieni, visto che come umorista non sei granché (non me ne volere per la frecciatina, ti prego).

L'anarchia (che si fonda su tali principi) è tutto il contrario dell'annullamento del singolo: è l'esaltazione massima delle potenzialità dell'uomo nell'ambito delle relazione sociali, la responsabilizzazione e il massimo grado di civiltà (a contro degli spaccavetrine), l'apologia del rispetto e della fraternità.

Nessuno dice il contrario. Ma questo è uno slogan, il come si realizza questa situazione è l'argomento in discussione.
Inviato il: 17/5/2006 15:27
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#508
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Pax,in realtà mi rivolgevo a franco8,ma non è questa la sostanza della cosa...

Citazione:
Quindi questo voi non l'ho stabilito io


A Pax:mi pare che nessuno di noi abbia stabilito un "voi" ed un "noi",semplicemente si discuteva-no?-proprio perchè la realtà delle cose è che non siamo un unico grande amorfo ONE.

A Zelan:consentimi di ricordarti che il contraddittorio,la discussione,il confronto,e l'umiltà di imparare da essi,sono ancora caratteristica di questa utenza,e credo che ciò che te chiami erroneamente "schieramenti contrapposti" sia,almeno su questo sito,tutt'altro che un problema.
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Inviato il: 17/5/2006 16:13
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Re: Anarchia
#509
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florizel Citazione:

franco8 -citazione-[... il concetto odierno e la pratica odierna del "lavoro" implica (sotto sotto, ma nemmeno tanto, a me pare) nella maggior parte dei casi il trattare il tempo dell'uomo (le conoscenze, ecc) (e, quindi dell'uomo stesso) come una merce ( è "mezzo" e non fine). ...]

Per te,me e qualcun'altro,il concetto è chiarissimo,e la realtà palese.


(Paxtibi: la risposta di florizel era in seguito a quel che avevo scritto io, mi pare, non Pausania... Mi sa che dovrò mettere un avatar qualunque... E comunque, non vedo nessuna "contrapposizione"..)

Bene... Mi chiedo perché non è altrettanto chiaro per gli altri.
....Sopprattutto quanndo si enfatizza la "libertà di poter scambiare QUALSIASI cosa contro QUALSIASI cosa,qualsiasi cosa..."

Oltre a liberarci delle ambiguità sul concetto di
"LAVORO"
,
dovremmo farlo anche riguardo al concetto di
"VALORE"

Per me è da prendere in considerazione quel che scriveva Nessuno:
Citazione:

Infatti state discutendo di moneta e di mercato, e parlate di "valore" - definendolo come la base da cui deriva la moneta - senza cercare di definirlo in alcun modo. Inoltre ignorate, mi pare, la questione fondamentale: che ogni valore, ogni moneta ed ogni scambio è basato sul lavoro umano, sul suo uso, sul suo sfruttamento, sulla sua distribuzione, sulla sua riproduzione, sulla sua sopravvivenza o distruzione.



........
Paxtibi Citazione:

Ma dai Fiore, la moneta livella il valore del prodotto? È come dire che le lancette dell'orologio livellano il tempo!
Al limite, visto che è usata come unità di misura, ne estrinseca il valore relativo.
È una semplificazione, come il sistema decimale: una birra vale due pagnotte=una birra vale una moneta che vale due pagnotte, e mi sembra che su questo Ashoka sia stato più che esauriente.

Io non trovo affatto...
...Si può dire che "estrinseca" qualcosa che non esiste...
Un conto è misurare qualcosa che esiste (nel caso delle lancette dell'orologio), un'altro è misurare qualcosa che non esiste...
Ad esempio:
Citazione:

non vedendo la differenza tra il denaro di carta stampato ed imposto e il denaro di metallo, che ha un suo valore intrinseco.

Che cosa è il "valore intrinseco"?
Io non vedo alcun "valore intrinseco" nei metalli preziosi, o se c'è, non vedo come questo cambi i termini della questione...
Stato o non stato, se il valore della moneta (oro o pecore che siano) deriva in misura consistente delle merci che posso ottenere scambiandola, non è affatto "intrinseco", ma è assolutamente "estrinseco"...
Citazione:

...senza aver chiarito la sua natura.

Non solo il discorso di Ashoka presuppone la "proprietà privata", ma presuppone anche il mercato ...cioè che gli scambi siano basati (per lo più) su un calcolo "do ut des"... (Presuppone quindi che nella mente di chi "fa mercato" si crei quel "valore"...)
Forse mi sbaglio, ma la mia impressione è che la tesi è implicita nelle premesse...
Mi sembra un serpente che si mangia la coda (stesso discorso vale anche per bandit)
Ma lasciamo perdere, non interessa più di tanto neanche me "chiarire la sua natura" del denaro. Sono d'accordo con Flo:
Citazione:

Ci stiamo stressando,con questa faccenda della moneta e del denaro.


----------------------

Paxtibi, hai detto molte cose che condivido, ma, anche se non metto in dubbio la buona fede, mi pare che uno schema di ragionamento del tipo:
Citazione:

Una società perfetta è impossibile....

Mi pare del tipo: "sarebbe bella una società senza XXXX, ma non viviamo in un mondo perfetto, quindi... Quindi? Accettiamo le cose come stanno"
E ... viene usato come alibi per giustificare le peggiori nefandezze (non è il tuo caso, sia chiaro) (Come pure, per dirla tutta - e per "anticipare" la tua possibile obiezione - , bisogna pure stare attenti, d'altra parte all'errore opposto, ovvero alle nefandezze compiute in nome di grandi ideali...)

-----------------------
Non ho capito poi alla fin fine quali sarebbero i termini della questione.... "moneta"
Stabilito, mi pare, che è comunque "libera", quindi non "proibita"... dal momento che c'è nessuna autorità che possa farlo...
(ma che non c'è neanche nessuna autorità che possa essere "garante" del "valore"...)

Ci si vuole domandare se, in un contesto anarchico, la moneta sarebbe:
- necessaria ?
- utile ?
.... Che altro?!
Mi pare che la questione è strettamente correlata alle questioni: Possesso e proprietà; Scambi ( di ciò che si possiede)... Non capisco che senso abbia affrontarla come questione a sè stante...
( A prescindere da "etichette" ed "ortodossie" )

_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/5/2006 16:15
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  •  bandit
      bandit
Re: Anarchia
#510
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Franco8
[rif. la moneta] Stabilito, mi pare, che è comunque "libera", quindi non "proibita"... dal momento che c'è nessuna autorità che possa farlo...
(ma che non c'è neanche nessuna autorità che possa essere "garante" del "valore"...)
++++++++++++++++++++
veramente Florizel diceva che lo scambio con moneta era "non ammesso", quindi quello che dici non mi pare cosi' scontato. ma se viceversa venisse confermato, abbiamo un altro punto fermo non da poco, dopo l'ammissione del libero scambio senza moneta (poi che senso aveva distinguere, visto che sono ammessi tutti e due ? boh. bastava dire: tutti gli scambi sono ammessi, anche verso moneta, solo che noi riteniamo questo tipo di scambio improbabile nel nostro villaggio. ho capito bene ?)
Inviato il: 17/5/2006 16:34
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