Citazione:
Freeanimal ha scritto:
I brani che seguono sono tratti dalla guida ai fossili della casa editrice De Agostini (2005), scritta da Giorgio Teruzzi, paleontologo del museo di storia naturale di Milano.
DATAZIONE (pag. 38)
“I fossili hanno permesso di costruire una datazione relativa delle rocce, in base al fatto che le diverse specie sono caratteristiche di un dato momento della storia della Terra; ricostruendo la loro successione nelle rocce sedimentarie, è stato possibile conoscere l’ordine di comparsa e scomparsa delle specie nel tempo e disporre quindi di uno strumento per sapere se una roccia si è deposta prima di un’altra.
La scoperta della radioattività ha permesso nel corso del XX secolo di affiancare a questa datazione relativa una datazione assoluta, di affiancare cioè alla scala geocronologica le date espresse in milioni di anni. In questo modo si è potuto affiancare a ogni unità geocronologica una data di inizio e fine: è così possibile sapere per esempio che il Giurassico è iniziato 204 milioni di anni fa ed è terminato 130 milioni di anni fa. Il motivo per cui è possibile esprimere una datazione con metodi radiometrici si basa sul fatto che in natura esistono degli isotopi contenuti nei reticoli cristallini delle rocce che decadono emettendo diversi tipi di particelle e radiazioni gamma, fino a trasformarsi in un isotopo stabile. Nel passaggio da isotopo instabile (padre) a stabile, si formano una serie di isotopi intermedi (figli). Il tempo di decadimento è fisso per ogni serie di isotopo padre. Misurando la proporzione relativa di isotopi padri e figli si può risalire all’età di formazione dell’isotopo stesso, e quindi della roccia che lo contiene. Per eseguire queste datazioni vengono utilizzati diversi isotopi. Il Carbonio 14 ha un tempo di dimezzamento breve, 5730 anni, e può quindi essere utilizzato solo per rocce risalenti fino a 60.000 anni fa. Per rocce di maggiore età vengono utilizzati altri isotopi, come il decadimento del potassio in argon (metodo K/Ar), del rubidio in stronzio (metodo Rb/Sr), o dell’uranio e torio in piombo; con questi metodi è possibile datare anche le rocce più antiche, la cui età si misura in miliardi di anni.
Questi sistemi non tengono conto del fatto che la Terra è stata svariate volte "cotta" da grandi onde di radiazioni solari e da guerre nucleari globali, che hanno modificato la composizione delle rocce terrestri.
Peraltro, nel tempo la Terra non ha sempre avuto la stessa atmosfera a difenderla: i grandi rettili divennero tali perchè l'aria conteneva molto più ossigeno di oggi, ma, soprattutto, perchè la gravità era inferiore (oggi un grande rettile riuscirebbe a mala pena a strisciare).
Insomma, pensare che il tempo di decadimento degli isotopi sia costante nel tempo ed affidabile è poco più che un terno al lotto.
Se poi è oggetto di un più ampio progetto di "tempoformazione" dell'allestimento scenico (Truman Show), con queste tecniche non se ne cava un ragno dal buco.
P.S.
Il sistema più affidabile per la brevità del tempo di decadimento, cioè il carbonio 14, viene usato solo per la materia organica e non per le rocce.