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Al2012 ha scritto:
Quando sento parlare di creatore la prima domanda che mi passa per la testa è:
Da chi, ho cosa il creatore è stato generato ?
In altre parole chi ha creato il creatore??
Non riesco a concepire “l’atto creativo” perché è “a-temporale” e “a-spaziale”…. quindi indefinibile
E’ solo all’interno di logica spaziale/temporale che esiste quella che possiamo definire creazione che è in antitesi alla distruzione …. Questa altalena tra creazione e distruzione è relativa solo alla parte manifesta di una realtà di cui siamo solo parzialmente consapevoli.
L’ipotesi che faccio è che tutto quello che esiste o potrebbe esistere o è esistito è già potenzialmente esistente in qualcosa di indefinibile perché trascende le dimensioni spazio-tempo.
E’ l’atto della osservazione cosciente che da forma, materializzandosi all’interno di dimensioni spaziali e temporali razionalmente accettate.
Quello che noi definiamo come “evoluzione biologica” e che appartiene al mondo materiale manifesto è in realtà l’evoluzione della “coscienza di specie” a cui fanno riferimento tutte le coscienze individuali di quella specie e di ogni altra specie senziente in questo universo.
E’ come se fossimo parte di una spirale evolutiva universale che coinvolge ogni forma più o meno evoluta di “coscienza di specie” che comprende la “cognizione ambientale” del battere fino alla coscienza più evoluta di qualsiasi entità universale ed ognuna di queste entità più o meno senzienti materializzano un proprio universo.
La mia coscienza individuale è concatenata alla coscienza di specie a cui appartengo così come la coscienza individuale di un rettiliano o altra specie.
Le varie coscienze di specie sono concatenate tra loro indipendentemente dal fatto che ne siano consapevoli.
La frammentazione con la sua suddivisione in parti o frazioni di parti è illusoria, è una convenzione collettivamente accettata
Secondo la mia logica questa speciazione, ovvero materializzazione suddivisa in varie forme/specie è parte del mondo fenomenico “maya” sia che lo circoscriviamo all’ecosistema di una cellula o di un essere o di un pianeta o di una galassia o di un universo …
Non siamo l’unica manifestazione di coscienza evoluta nell’universo ed ogni individualità cosciente partecipa con la propria evoluzione alla evoluzione universale, che poi è come un ritorno al mare di coscienza da cui deriviamo, un po’ come l’acqua che evapora della mare per poi condensarsi in nubi e poi ritornare al mare sottoforma di pioggia passando attraverso esperienze differenti.
Grazie Al di essere intervenuto.
Condividiamo molte idee e percepisco che la tua vibrazione energetica è armonica con la mia: la differenza è che la tua è stabile (e appagante, anche per tutti quelli che ti leggono) mentre la mia è ancora primitivamente agganciata alla materialità della spada (anche se intesa come forza purificatrice).
I temi del creatore dei creatori e della coscienza di specie li ho affrontati anch'io per cercare di approfondire determinate problematiche.
Per quanto riguarda i creatori ho elaborato una distinzione di base tra i creatori di mondi e i creatori di specie viventi autocoscienti (userò il termine spirituali per brevità).
Oggi un creatore di mondi dovrebbe essere colui che è capace, con termine da fantascienza, di "terraformare" un pianeta completamente inanimato.
Mette l'acqua, l'aria, ecc. ed ecco qua il paradiso terrestre, che rimarrà in vita milioni di anni fino a che una specie intelligente, come ad esempio gli uomini, ma potrebbe essere qualcun altra, ne prende possesso.
La domanda è: a che pro fare questo, in attesa che arrivi questa specie per dare uno scopo alla creazione del mondo e viceversa?
E' la stessa domanda con la quale ci chiediamo a che serve creare uno spazio infinito con miliardi di lontanissime galassie per una specie intelligente, l'uomo, che le potrà "vivere" solo in un futuro remoto in cui probabilmente anch'esso sarà divenuto un creatore.
La mia impressione è che lo spazio profondo abbia per l'uomo moderno lo stesso effetto che avevano gli oceani (con le loro trappole: tempeste) per impedire all'uomo di ritrovare i propri fratelli d'oltremare.
Come se ogni creatore di una razza umana avesse voluto isolare dal resto la propria creatura.
Io non credo perciò che la creazione di un mondo sia un processo di terraformazione, quanto piuttosto l'allestimento di un Truman show: il creatore di mondo non crea solo la materia o le specie viventi non spirituali, ma anche il tempo, infilando elementi (es. resti fossili di dinosauri) che illudano l'uomo che il tempo trascorso è enorme (miliardi di anni) ma invece non lo è (come non è neppure infinito lo spazio profondo).
Ma come fare a far cadere l'uomo in questa trappola percettiva che inserisce anche ricordi di passati che servono solo a sganciarlo ulteriormente dalla sua coscienza cosmica? Infilando queste informazioni nella sua coscienza di specie (quella di cui parli), anch'essa oggetto di creazione iniziale.
Per quanto riguarda il creatore dei creatori io ritengo che non sia alla nostra portata attuale una sua comprensione.
Se anche oggi fossi un dio creatore non saprei mai e poi mai, partendo da zero, riprodurre la complessità, ma soprattutto la bellezza armoniosa, che ne so, di un passero.
Se non mi riesco a capacitare oggi di creare una cosa "semplice", figuriamoci se riesco a comprendere l'origine della creazione.
Per la coscienza di specie rimando a un altro post per non farlo troppo lungo.
P.S.
Con questo rispondo anche all'ultimo post di freeanimal, che ha inviato nel frattempo.