Grazie per l'esaudiente e molto interessante spiegazione.
La mia posizione rimane a meta', comunque.
Non mi sconvolge mantenere entrambi i punti di vista come plausibili spiegazioni della realta', anche se propendo, come accennavo, piu' per la versione "del cervello centralista".
Infatti dicevo: "che i pensieri sono manifestazioni fisiche e poco altro di indefinito". Quel poco altro che di indefinito c'e', lo leggo anche nelle tue parole:"...questa "mente" come spesso viene intesa...". Intenderla cosi' e' plausibile, a mio avviso, perche' "mente" corrisponde tutte le caratteristiche complessita' che il termine indica concettualmente. E' proprio in quelle complessita' sconosciute che si fonda il mio limitato "appoggio" ad una determinata visione delle cose: quella che vuole mente e corpo due entita' divise (ovviamente in piena simbiosi).
La parte interessante di un analisi del genere e' il fatto di afferrare (o almeno averne la sensazione) a livello emozionale qualcosa di cui non si conosce quasi nulla. Chiamarla in un qualsiasi modo (cuore, anima, mente, coscienza o consapevolezza) non puo' essere un errore.
Avere la sensazione di controllare l'intero sviluppo della propria vita o di vederla da una distanza tale da afferrarne i confini, i limiti ... non credo si possa dimostrare scientificamente come sensazione.... non ho dubbi che possa esistere una tale dimensione mentale (anche se posso anche arrivare a ritenerla una proiezione immaginifica...) per cui identifico cio' con i mezzi che mi permette l'intuito.
mc