Lanecessità (o, più propriamente, la piccola provocazione) è data dal capire quale sia la tua "comunità di riferimento". E' diversa da quella preconizzata da Borghezio, stando a quel che mi rispondi (ricordi? non ho il dono di leggere nella mente). Quindi sono più tranquillo per la mia incolumità personale
Lasciando perdere la facezia - ormai un po' abusata, tra l'altro - della telepatia che non rientra nelle tue facoltà, perché non ti attieni semplicemente a quanto viene espresso dall'interlocutore, senza cercare di ricondurlo per forza a correnti di pensiero preconfezionate?
Stai tanto a battere sulla singolarità individuale e poi, quando si tratta di rapportarsi con un individuo e le sue personali e specifiche idee, senti invece il bisogno di inquadrarlo obbligatoriamente in qualche fazione a te nota, riducendolo a speaker di idee altrui?
Ah, peṛ!!!
Citazione:
Pensiero paranoico, dalle mie parti, non è né un insulto né una connotazione negativa. E' un tipo di pensiero che, in moti casi, risulta estremamente utile e funzionale alla sopravvivenza in ambienti ostili. Tutto ĺ.
Ho capito. Un po' come, dalle mie parti,
"Ma va a cagare!"
rivolto a chi fornisce spiegazioni inverosimili delle proprie frasi, è espressione di profondo rispetto e di sincera stima per l'interlocutore. Una cosa del genere, no?
Certo che, a ben rifletterci, io e te abitiamo da certe parti un po' strane quanto al significato di alcune espressioni (che nella maggior parte delle altre parti sono percepite non proprio positivamente). Il che è davvero curioso, se si pensa che "facciamo riferimento solo a significati noti e comuni". Come diavolo sarà mai?
Prealbe
P.S. E, dopo questa più o meno simpatica parentesi, mi piacerebbe si potesse tornare seriamente al dibattito, senza tue ulteriori provocazioni (piccole e meno piccole). Thanks a lot.
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