L’”altro” NON è diverso da te. L’”altro” - nel senso di entità astratta umana - è come te
ctz Che non è me…che non mi assomiglia
Pirandello non sarebbe d’accordo….( Il fu Mattia Pascal - Uno, Nessuno, Centomila )
Certo, dal punto di vista strettamente fisico, tu sei un’entità unica e irripetibile ma la percezione che hai di te, l’immagine che hai di te ti derivano dal “ritorno” delle percezioni e dalle immagini che gli “altri” hanno di te e che tu avverti come riflesse in uno specchio
Credo che tu ed io stiamo affrontando il discorso dell “ ’identificazione dell’altro da sé” partendo da riferimenti differenti
Io mi ricollego ad un concetto di” identificazione dell’altro da sè “ inteso come "appartenenza a….”, tu invece, mi par di capire, ti riferisci ad una “identificazione dell’altro da sé” intesa come “omologazione”
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