Risulta vero che non si possa vendere il corpo... difatti il corpo non ci appartiene affatto... in realtà ciò che viene venduto col sesso è un esperienza dei sensi... un atto pratico, che più pratico non si può... esso risulta definito nell'istante stesso in cui accade... poi diviene un'ombra sfumata nella memoria... la nostra natura sessuale è palese in noi eppure ce lo dimentichiamo spesso e volentieri...
La ragazza aveva un fine: raccogliere una somma di denaro ad uso personale, in questo caso pagarsi gli studi...
Ha valutato i mezzi che aveva a disposizione ed ha optato per quello che gli sembrava ottimale e a lei congeniale: mettere all'asta la sua verginità.
Ha trovato un mezzo che gli permetteva di arrivare al suo fine e ha valutato la cosa accettabile...
Non posso sapere nulla della mente di quella ragazza... in ogni caso ha edificato il suo personale edificio etico(cosa che facciamo tutti noi) e ha deciso che entro i confini che si era imposta, l'atto di vendere la sua verginità non valicava tali confini e pertanto era giusto e perfetto per il suo caso...
Un'altra volta il fine ha giustificato i mezzi...
La cosa triste è che non sia venuto fuori qualche benefattore che garantisse gli studi universitari alla ragazza senza desiderare nulla in cambio...
Qualcuno è disposto a pagare quasi un milione di euro per la verginità di una ragazza... ma nessuno è disposto a pagare una somma molto minore perché ciò non avrebbe prodotto un ritorno di carattere esperienziale, od economico in futuro...
Pace ai vostri sensi
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La libertà di parola senza la libertà di diffusione è come un pesce rosso in una vasca sferica... Ezra Pound
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