«Quindi, ricapitolando: - sia che vinca il Sì sia che vinca il No, sarà sempre possibile affidare i servizi idrici a gestori privati.»
In sostanza, credo, questo è il punto chiave del dibattito.
In sostanza NO.
In teoria non cambia nulla ma in pratica (la sostanza che ti interessa) diviene altamente improbabile l'affido ad un privato.
Perché?
Perché sostanzialmente i quesiti abrogativi del referendum che riguarda l'acqua sono due come ti ricordava Makk.
Togliendo la remunerazione del capitale non neghi la possibilità di un affidamento a privati ma sostanzialmente nessun privato si troverebbe interessato a partecipare ad un'asta. Certo c'è sempre la possibilità che una persona dotata di capitali decida di investirli gratuitamente per migliorare un servizio alla sua comunità che crede inefficiente. Nessuno in quel caso gli vieta di partecipare ad un'asta e migliorare il servizio (se ne è in grado). Ma in questo caso avresti tutti i vantaggi di una oculata gestione privata senza i difetti dunque io non avrei obiezioni.
Come ad esempio nel video presentato prima da Lezik85 viene affermato che le amministrazioni possono ancora affidare il servizio "in house" a se stesse. Teoricamente vero ma sostanzialmente falso poiché nel tempo le normative (principalmente comunitarie) si sono evolute rendendo sempre più stringenti i requisiti per poter operare questa scelta. Nel video ti dicono semplicisticamente che basta presentino qualche foglietto di carta e ricevano un mero parere. Non è così poiché ci sono molti altri requisiti che appunto il referendum mira a scardinare per poter assicurare ancora affidamenti diretti dal pubblico a se stesso.
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.