@SecondLife
Citazione:
Com'è naturale, il processo razionalistico, non essendo in grado di gestire una complessità superiore ad un certo livello, deve essere preceduto da una fase di iper-semplificazione dei problemi del tutto arbitraria e falsante.
La fai tanto complicata! Non c'è nulla di difficile.
Esempio: sono maschilista. Dopo tante riflessioni e discussioni con gli amici cambio idea, e divento un convinto sostenitore della parità fra i sessi (diamo per un attimo per scontato che questo sia perfettamente razionale, ok?). A quel punto avrò bisogno di tempo per interiorizzare, ma dopo un po' comincerò a notare la contraddizione tra il mio nuovo egualitarismo (recente conquista) e il mio pregiudizio verso le minigonne. Se sono un minimo razionale, smetterò di pensare alle donne succinte come se fossero strumenti del demonio*. Sic et simpliciter.
Questo genere di correzioni, anche in senso opposto volendo (partoriamo una boiata sovrascrivendo informazioni corrette e ragionamenti validi), capita in continuazione nel corso di una giornata qualsiasi. Non è sicuramente una mia invenzione e, tra l'altro, è esattamente il modo in cui funziono io, puoi fidarti
. È arbitrario? Sì, essendo un processo automatico; ma in un razionalista gli automatismi sono
razionali e seguono la normale logica
oggettiva (salvo errori) per cui da una premessa deriva una conseguenza univoca.
Inoltre, si ha tutto il tempo di fare questi pensieri: non stiamo parlando di computer e operazioni istantanee, ma di persone cogitabonde e di periodi di riflessione variamente lunghi.
*Non si decide di smettere di pensarlo, succede.
P.S. (cioè EDIT):
ovviamente la storia del guardaroba era solo una metafora semplificatrice. Non si guarda a se stessi distaccati, ma si colgono frammenti di se medesimi passibili di autocritica. E richiede del tempo
ovviamente.