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Autore Discussione
  •  nike
      nike
Re: Ho finalmente trovato per chi votare!
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 7/3/2006
Da
Messaggi: 845
Offline
Ciao a tutti.....

A chi servisse..qualche cenno su la legge elettorale:

(per chi andasse a votare..)

"L'abaco e il pallottoliere"

Paolo Flores d'Arcais

Tratto da MicroMega n°2 2006

Per capirlo non c'è bisogno di frequenteare grandi politologi,
basta saper leggere e fare di conto.
Attività il cui apprendimento in genere si completa
agli albori della scuola dell'obbligo.
Basta avere confidenza con l' abaco e il pallottolliere, insomma.
E non risulta che qualcuno dei dirigenti del centro-sinistra
l'obbligo della scuola dell'obbligo l'abbia mai evaso.
Dunque ad affrontare le prossime elezioni politiche con il
nuovo sistema elettolare, nessuno di loro dovrebbe avere
difficoltà d'ordine "elementare".
Non si capisce, allora, perchè stiamo facendo di tutto per
disperdere quanti più voti possibile, anzichè per raccoglierli.
Se non è ignoranza, si dovrà cercare un'altra causa, più vera
e forse perfino più preocccupante.
La nuova legge elettorale, infatti, mette in soffitta
il maggioritario in salsa Mattarellum (legge pessima, come
ha cercato inutilmente di spiegare il professor Sartori
alle catafratte cervici della nomenklatura nostrana)
a favore di un proporzionale con trabocchetti che
"più pessimo" non si può per le prediche analitiche,
e più che mai einaudianamente inutili, si rimanda
al medesimo professor Sartori).
Con l'aggravante, che Berlusconi l'ha studiata nei dettagli,
proprio per minimizzare i danni della propia coalizione
e moltiplicare quelli dei democratici.
Il primo problema di Berlusconi era che le componenti
della sua alleanza di malgoverno sono divise
su tutto (tranne che sul malgoverno: prebende
e affarucci connessi), dal punto di vista ideologico
(dire "ideale" sarebbe temerario),culturale (absit iniura...),
e financo del linguaggio: cosa possono avere in comune,
perfino antropologicamente (soprattutto antropologicamente),
un Borghezio e un Tabacci? Un Gasparri e una Prestigiacomo?
E allora, ecco il gioco delle tre carte.
L'handicap della divisione (fino all'incopatibilità frenologica:
il buon Lombroso ci avrebbe sguazzato) diventa virtù,
e anzi vaso di Pandora: moltiplicatore di voti.
Il leghista che detesata i "democristiani"(poveroDe Gasperi
illillipuzzito a Casini), per "prenderli a calci nel culo", come lo
invitano a fare tanti suoi dirigenti (ma si vedono solo su Blob:
tutto il resto è censura), voterà garullo Bossi,
senza ragionare che li rimanda insieme al governo.
Il neo-ex-post-fascista (variante "sociale")
voterà Fini, che campeggia in prima persona sul simbolo,
sopra la fiamma dei nostalgici di Salò, pensando di promuovere
un'alternativa alla plutocrazia del Cavaliere, di cui invece
ingrasserà potere e profitti. Insomma: più litigano e
più voti prendono, più si detestano e più consensi raggirano.
La nuova legge-truffa è stata escogitata propio all'uopo.
Ma con questa legge-truffa dovrà giocare il centro-sinistra,
voglia o non voglia. E dovrà dunque rispolverare i rudimenti
dell'abaco e del pallottoliere, che dicono: con questa legge,
per raccogliere tutto l'elettorato potenziale, bisogna moltiplicare
le liste, non accorparle. Bisogna, per dirla con i politologi,
ampliare e differenziare l'offerta elettorale.
Ci sono elettori a cui piaceranno sia Rutelli che D'Alema
e che dunque voteranno una lista che li contempli entrambi.
Ma ce ne saranno che non sopportano l'uno proprio perchè vanno
in visibilio per l'altro. E dunque se si presentano due liste,
i voti di questi elettori si sommano, se si presenta una lista
"unitaria" restano a casa. E ogni voto che latita
(ma che non era incerto in generale: era certo
di non andare al governo, era incerto solo se andare
all'opposizione) è mezzo voto regalato a Berlusconi
(sempre per via di quella matematica elementare
dei primordi dell'obbligo). E infine ci sono elettori
(ci sono davvero, basta che sospendiate per
un attimo la frequentazione esclusiva di yes-man
e ne troverete a bizzeffe) a cui non vanno
giù né Rutelli, né D'Alema e se é per questo nemmeno,
Fassino, o Bertinotti, Diliberto, Mastella, Di Pietro,
Pecorario Scanio ( e neppure Emma Bonino con la rosa
nel pugno, oserei sussurrare, se non temessi un pannelliano
ennesimo sciopero del capuccino).
Insomma, esistono cittadini che vorrebbero votare contro
il malgoverno dei cinque anni trascorsi, ma non intendono
farlo votando una delle liste che, sic stantibus rebus, il
centro-sinistra ha deciso di offrire.
Qualunquismo? Come preferite (ma saremmo alla categoria
dei "qualunquisti democratici": del resto, di ossimori di ogni genere,
e raramente poetici, oggigiorno la politica é satura).
Qualunquisti o meno (ma perché poi detestare questi partiti,
e volerne una riforma che li renda più degni della Costituzione,
che pur dicono di voler servire -per non scomodare il "bene comune",
stracitato in ogni logorrea d'apparato-dovrebbe esssere qualunquismo?)
il problema é che i cittadini siffatti esistono, sono tanti,
e possono perfino essere cruciali per il risultato della prossima
competizione elettorale.
Le differenti ricerche demoscopiche dicono che la loro cifra
oscilla tra il milione e i due milioni.
Fossero anche solo alcune centinaia di migliaia, il loro nome
appropiato, in termini di risultati, sarebbe legioni.
Non fare tutto il possibile per portarli a votare per il
centro-sinistra sarebbe, per i dirigenti del medesimo,
al limite del criminale.
Tanto più che la ricetta é davvero semplice, nota a tutti, perfino ovvia:
LISTE CIVICHE PER PRODI.
Una, almeno. Liste formate dichiaratamente da persone che
non appartengono ai partiti, e che sottolineano e
valorizzano questa loro collocazione.
E che sono dunque in grado di attrarre tutti i cittadini di cui sopra,
quelle centinaia di migliaia che i nostri salaci dirigenti "demonizzano"
come qualunquisti, solo perché soffrono di allergia da rituali partitocratici.
Liste "per Prodi" apprezzate da Prodi stesso, ovviamente,
quale che sia la lista in cui si candiderà
(l'ulivetto, al momento).
Liste che, per la razionalità di abaco e pallottoliere già richiamata
non solo Prodi, ma tutti i dirigenti del centro-sinistra che non siano
in preda ad un cupio dissolvi dovrebbero auspicare e di cui dovrebbero
favorire la nascita. Non esiste neppure il rischio, infatti, che quei voti,
se pochi (se inferiori al 2 per cento), vadano dispersi.
Lo sbarramento del 2 per cento stabilisce che la lista
che non lo raggiunga non ottenga propri deputati, ma
redistribuisce quei voti alle altre liste della coalizione che lo
abbiano superato.
Dunque se andrà male, i "qualunquisti" avranno fatto i portatori d'acqua
(con le orecchie direbbe Corrado Guzzanti) per i Rutelli e
i D'Alema che tanto disprezzano. Perchè, allora, questi stessi dirigenti
(e queli di Rifondazione e degli altri partiti minori del centro-sinistra)
sembrano pronti alle carte false purché una lista
civica apparentata allo schieramento di Prodi non veda la luce?
Non perché temano che i voti siano pochi e vadano dispersi, abbiamo visto.
Evidentemente perché temono che siano tanti.
Tertium non datur. Non può trattarsi neppure
della nobile preoccupazione, infatti, che una lista
in più accresca il tasso di rissosità interna.
Intanto perché tale tasso, quando un Fassino
commenta Prodi con un fraterno "non sarà mica Dio in terra",
si muove già nelle altezze dell'ultimo cielo.
In secondo luogo perché, visto che è interesse razionale
dell'intera coalizione differenziare l'offerta per riuscire
ad andare al governo, la strategia del muoversi divisi per colpire
uniti dovrebbe essere il denominatore comune,
e dunque semmai-aumentando le chance di vittoria
-allargare lo spettro del pluralismo politico-culturale
del centro-sinistra, ma diminuire la rissosità interna.
Ma perché temere che una lista civica prenda troppi voti?
Perché é evidente che tale lista (o liste) raccoglierebbe
centinaia di migliaia di consensi che altrimenti
resterebbero a casa, ma sposterebbero su tale lista
anche un certo numero di elettori che altrimenti
voterebbero DS, Margherita, Rifondazione, Verdi (e via cespugliando).
Dunque per ciascuno di questi dirigenti, il dilemma é semplice:
é preferibile accrescere (forse in modo decisivo) i consensi
dell'intera coalizione, scontando la perdita di qualche voto per la
propria "bottega", o rischiando che una quota di voti antiberlusconiani
(e sia pure "qualunquisti") resti a casa, finendo magari in pareggio o
-Dio non voglia- sconfitti, ma fare il pieno dei "propri" consensi?
Inutile cincischiare, allora, e baloccarsi con pseudo-argomentazioni
(o silenzi) che possono solo occultare e rimuovere la chiarezza etica
del dilemma: chi preferisce la prima ipotesi sponsorizzerà la nascita
di una lista civica "per Prodi", chi preferisce la seconda la osteggerà.
Altre ipotesi non reggono "per la contraddizion che nol consente".
Non un solo voto vada perduto: quando militavo nel PCI (un paio
di vite fa) questo era il ragionevolissimo slogan che i dirigenti di partito
martellavano senza tregua durante le campagne elettorali.
Slogan più attuale e anzi più doveroso che mai.
I nostri dirigenti pronunciano spesso la parola "generosità".
Se non vogliono costringerci a considerarla un gargarismo retorico,
facciano seguire alla parola i fatti.
Sostengano e sollecitino-dalla Sicilia al Friuli, dalla
Lombardia al Lazio- Rita Borsellino e Riccardo Illy,
Giuseppe Alagna e Riccardo Sarfatti, e le tante liste locali
che già esistono nelle Marche, in Toscana, e in quasi
ogni regione del paese, a dar vita a tale lista. Perchè, in realtà,
non si tratta neppure di generosità.
Si tratta di lucidità. Di quel "realismo politico" che sbandierano
sempre e fuori luogo per esorcizzare le critiche
(che provengono, per definizione, da intellettuali, sognatori,
estremisti, massimalisti, anime belle, moralisti,e via scantonando).
Lo pratichino, una volta tanto, il realismo politico.
Altrimenti non si potrà sfuggire alla conclusione che pur di mantenere
il controlo sulle proprie "quote azionarie" del mercato del consenso,
sono disposti perfino a consegnare l'Italia
(o le macerie che ne sono rimaste) a Berlusconi
e alla sua cricca per altri cinque anni. Ma questo non sarebbe
un inciucio.
Esigerebbe un Gadda, per inventare l'ingiuria appropriata.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
nike13
_________________
Citazione:
Quelli che creano sono duri di cuore. Nietzsche, Friedrich. Così parlò Zarathustra: II, Dei compassionevoli
Inviato il: 28/3/2006 22:42
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Oggetto: Autore Data
     Re: Ho finalmente trovato per chi votare! cocis 28/3/2006 16:48
     Re: Ho finalmente trovato per chi votare! BRASA 28/3/2006 16:55
       Re: Ho finalmente trovato per chi votare! Ashoka 28/3/2006 20:49
         Re: Ho finalmente trovato per chi votare! Linucs 28/3/2006 22:20
     Re: Ho finalmente trovato per chi votare! nike 28/3/2006 22:42
       Re: Ho finalmente trovato per chi votare! fiammifero 28/3/2006 23:48
         Re: Ho finalmente trovato per chi votare! BRASA 29/3/2006 10:34
           Re: Ho finalmente trovato per chi votare! Menphis75 2/4/2006 13:17
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