Citazione:
Florizel ha scritto:
Perché ad essere stati cancellati sono loro (“i palestinesi” - ndr), e qui si dimentica il passaggio di quella terra dalle mani del colonialismo occidentale a quelle sioniste.
Si. Vero.
Ma ci sono alcune cose che ancora non mi sono chiare e che cercavo di chiederti.
Se un popolo disperso per il mondo decide di migrare progressivamente e in massa verso un altro, acquistandone le terre (all'inizio) e poi, tra violenze RECIPROCHE (perché sono state violenze da entrambe le parti), l'ONU decide di riconoscere una ripartizione dei territori che preveda ANCHE la nascita di Israele, tu dove la vedi l'illegittimità della sua nascita?
Nella decisione di tornare in massa lì?
E perché?
Nell'arbitraria e violenta occupazione dei territori che l'ONU non aveva assegnato a Israele?
Su questo concordo appieno con te!
Israele non doveva appropriarsene. STOP.
Ma non credo che se ne possa disconoscere l'origine fino a chiederne la “cancellazione come stato”, così come i Palestinesi chiedono.
Eppoi, scusa, un'altra domanda che ti pongo: ma se tu riconosci IN OGNI STATO una violenza, allora perché un eventuale stato Palestinese ti andrebbe bene?
Hai una soluzione per questi problemi?
Che cosa proponi?
Citazione:
Quanto sia “arbitraria” la “legge del ritorno” ce lo ricordano le organizzazioni religiose ebraiche ortodosse come i Neturei Karta, per i quali la costituzione di uno stato ebraico è in conflitto con numerosi principi fondamentali dell’ebraismo stesso.
Hai detto una cosa profondamente giusta.
La cosiddetta “legge del ritorno” è arbitraria.
E' quantomai vero.
Però ti chiedo con cosa la sostituiresti?
Con la legge del “Chi c'è c'è e tutti gli altri fuori”?
E questa sarebbe meno “arbitraria”, forse?
Io ho studiato un po' di diritto e ricordo che prima di accingermi a questa strada avevo una visione del diritto un pochino “romantica” e certamente falsa.
Credevo che il diritto avesse individuato delle “regole assolute”, come delle “norme primarie”, regole-base comuni al sentimento di tutti e da tutti riconoscibili come proprie e assolute.
Fu la PRIMA delusione che subii.
Il diritto è figlio di un comune sentire DI QUEL TEMPO e DI QUEL GRUPPO SOCIALE.
Non ha nulla di “assoluto” e varia nel tempo e nello spazio.
Ne consegue che di regole “non arbitrarie”, in senso lato, non ne esistono.
Lo sono tutte, nel senso che tutte sono state decise da un gruppo.
Comunque, sta di fatto che anche io trovo la “legge del ritorno” come arbitraria.
Solo che non so proprio con che cosa sostituirla, che manifesti un grado maggiore di “non arbitrarietà”.
Ma sono pronto a eventuali tue proposte.
Credimi, mi faresti un favore NON PICCOLO.
Citazione:
Dovrebbe essere palese CHI sta cancellando CHI, Notturno. Anche mediaticamente, si fa accenno solo alla storia ebraica (strumentalmente dal sionismo) ma della cultura palestinese e dei suoi legami con quelle terre viene rimosso il significato profondo, sistematicamente.
E su questo anche ti do ragione.
La cancellazione di una cultura è il più gran crimine che si possa commettere, perfino più grave della cancellazione delle persone fisiche (ma forse sto dicendo una cazzata enfatica).
Come che sia concordo con te: della cultura palestinese non si parla e io, in effetti, nulla so in proposito.
E insisto nel darti ragione.
Citazione:
Dal mio punto di vista, dico che per le tue stesse osservazioni lo stato stesso è violenza.
Ma quello sionista è più “stato” degli altri.
E perché?