Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/8/2007
Da perugia
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Notturno:
Queste considerazioni valgono non per attestare la “volontà di unificazione”, ma una semplice scelta di campo nel corso di una battaglia o di una guerra.
Mi spiego meglio: le popolazioni, i ceti dirigenti, la classe intermedia non avevano mostrato alcuna volontà di unificazione PRIMA dell'impresa dei Mille.
Shm:
“La semplice scelta di campo nel corso di una “battaglia”, attesta di fatto il consenso che un esercituccio, di poco più di 1000 uomini, fu in grado di rappresentare nell’immaginario collettivo dell’elite siciliana di allora e della popolazione vessata dal governo di allora.
Abbiamo già detto indietro che la provincia di Basilicata e di Puglia insorsero contemporaneamente, ciò che invece successe in Sicilia è invece più anomalo, allorquando Garibaldi stava per essere rigettato in mare e aveva perso la bandiera.
Notturno:
Alcuni reparti militari, solo al momento della scesa in campo cambiarono fronte.
Shm:
L’esercito duo siciliano, in Sicilia, per non parlare della Calabria, si ritirò a battaglia stravinta! Il Regno delle Due Sicilie era alleato con Francia e Impero austriaco e lo sbarco dei 1000 venne coperto da due navi di lord Palmerston. La flotta duo siciliana non attaccò, permise ai 1000 di sbarcare.
Notturno:
Ma non mi sembra che questa si possa intendere come “provincie che volevano l'unificazione”. D'altro canto, mancavano proprio i presupposti per questo desiderio. Non esistevano motivi validi per farsi annettere dal Regno di Sardegna.
Shm:
Credo che ti sembri male, dal momento che la popolazione rurale vedeva di buon occhio un qualsiasi cambio di governo per la miglioria della propria condizione sociale.
Secondo me è qui che fai confusione sovrapponendo due eventi ben distinti e separati: l’unificazione e il “brigantaggio”.
Il “brigantaggio” non è la reazione della popolazione all’unificazione. Il “brigantaggio” è la reazione della popolazione, ad unificazione avvenuta e accettata dalla maggioranza della popolazione stessa, per le migliorie a livello sociale non avvenute e per le aspettative tradite.
Se poi il “brigantaggio” si basò fondamentalmente, come presupposti essenziali, su di un ritorno allo statu quo ante, e cioè al precedente Regno di Francesco II, ciò non significa che la popolazione godesse di particolari privilegi con quel particolare Governo, eccezion fatta per i nobili per i quali prima e dopo era la stessa identica cosa dal momento che non ciò non ostava i loro interessi, ma semplicemente che la condizione sociale precedente era meno peggiore, non avendo, Vittorio Emanuele, mantenuto le promesse fatte e, soprattutto, non avendo redistribuito le terre come aveva promesso.
Potremmo dire: se Vittorio Emanuele avesse mantenuto le promesse la popolazione non sarebbe insorta.
notturno:
Le Due Sicilie erano più ricche, più progredite, più colte, più avanzate (sia tecnologicamente che culturalmente) e persino più attente ai diritti civili (sia pure semplicemente in raffronto ai contendenti e non in senso assoluto) e i suoi cittadini pagavano la metà delle imposte pagate dai cittadini del nord.
C'era, tutto sommato, benessere e pace sociale (sempre in senso relativo e non in assoluto).
Shm:
si, sostanzialmente sono d’accordo, appunto in senso relativo però… Se no non ci spiegheremmo come mai, una popolazione che rifiutasse l’unificazione, o un qualsiasi nuovo governo, avesse permesso ad un migliaio di uomini, con intenti quanto mai espliciti, di aver risalito l’Italia, praticamente indisturbati, fino al Volturno…
notturno:
Mancavano le spinte culturali. Non trovo traccia di “fermenti intellettuali”, nel sud, che manifestassero quell'intento di unificazione.
Mancava, in fin dei conti, la CAUSA per volere l'unificazione e, dunque, mancava la VOLONTA' di unificarsi al nord.
Shm:
Premesso che la stessa carboneria venne fondata a Napoli, sulla scia degli ideali della rivoluzione francese(quanti danni ha fatto la massoneria!), è nel meridione che attecchì maggiormente ed ebbe più successo che nel resto dell’Italia, proprio per il malgoverno dato dal dispotismo dei Borbone.
La corrente di pensiero risorgimentale preparò la popolazione al cambiamento. Questo corrente di valori patriottici si inserì in seguito alla rivoluzione francese in tutta Italia e negli altri Paesi d’europa. Anche il sionismo trova solide origini nella rivoluzione francese, a cominciare dall’apertura dei ghetti e più avanti con i movimenti ebraici “terra e sangue” in Russia…
Il tricolore veniva sventolato nel 1828, dai carbonari, nel Cilento, in quel caso l’insurrezione venne repressa dall’esercito regio dei Borbone e il Comune di appartenenza venne cancellato letteralmente e cosparso di sale.
A Napoli, senza richiamare anche La Giovine Italia anch’essa all’insegna del desiderio del conseguimento dell’unità d’Italia, nel periodo immediatamente precedente allo sbarco dei 1000, era attivo il circolo “Comitato per l’Unità Nazionale”.
E non era l’unico circolo intellettuale di allora…
Notturno:
Permettimi una domanda: perché dovrebbe essere lecita una conquista del Regno delle Due Sicilie, su queste premesse?
Shm:
Non è stata una conquista, a meno che si voglia identificare come tale una brigata di mille uomini che marcia indisturbata per oltre 600 km dalla Sicilia fino a Capua. È stata un’unificazione, contestabile per quanto vogliamo, ma se avesse incontrato resistenza non sarebbe probabilmente riuscita. E non ha incontrato resistenza perché l’elite duosiciliana, costituita sostanzialmente dalla nobiltà, non temeva cambiamenti rispetto allo stato di cose precedente e la popolazione auspicava un cambiamento attraverso il miglioramento della propria condizione sociale e la distribuzione delle terre. …è più brutto forse questo da dirsi, e cioè che regno o repubblica che fosse alla popolazione non interessava un granché purché per taluni le cose rimanessero invariate e per certi altri cambiassero…
Ora chiedo a te: come fai a paragonare l’illegittimità d’Israele con l’unificazione d’Italia, laddove tra la popolazione del regno sabaudo e del regno duosiciliano c’erano, come premessa fondante, svariati argomenti abbracciati da entrambe le fazioni come gli ideali patriottici e compagnia cantante, mentre tra sionisti e palestinesi nativi non c’era drammaticamente nulla, nemmeno di tutto ciò in comune?
Una cinquantina dei mille, tanto per intenderci, erano presenti i promotori della ex repubblica siciliana, con costituzione propria, repressa barbaramente dai Borbone pochi anni prima…
C’è una storia dietro, non si può partire da un episodio e circoscriverlo a sé stesso, decontestualizzandolo impropriamente, per poi strumentalizzarlo a seconda dell’impressione che si vuol generare in un confronto.
Notturno:
E perché tu la consideri una “illiceità parziale, relativa” e addirittura “coerente”?
Shm:
E’ coerente per le correnti di pensiero identiche che attraversarono l’Italia intera da nord a sud in quel periodo. E’ parzialmente illegittimo perché l’unificazione ebbe luogo con il consenso a patto che si cambiassero le condizioni sociali dei più poveri, pur mantenendo comunque nel contempo inalterati gli interessi della nobiltà… Solo la seconda eventualità ebbe luogo. Lo è relativamente perché nonostante l’unificazione si fondasse su degli ideali patriottici identici riscossi in entrambe le fazioni antagoniste, in realtà fece poi leva su degli interessi sociali…
Quindi alla popolazione del regno delle due Sicilie non importava se al governo ci fosse Francesco II o Vittorio Emanuele, l’importante era essenzialmente che la propria condizione sociale migliorasse.
notturno:
Scusami, ma “controverse” in che senso?
Shm:
Ancora non del tutto chiarite. Molti documenti ancora non sono stai desecretati.
Notturno:
Beh, ma se la popolazione non sentiva il bisogno dell'unificazione, su quali basi tu la consideri “lecita”?
Shm:
…ma se fosse come dici tu e cioè che la popolazione non sentiva il bisogno dell’unificazione, perché non oppose resistenza ai 1000?
Suvvia ci doveva essere qualche motivo, non credi anche tu?
notturno:
Spiace che tu usi quell'espressione: “boiata”. Non ti si addice. Meglio lasciarla ad altri.
Shm:
Ero indeciso infatti se utilizzarla o meno. Non conoscendoti non sapevo se questa contro argomentazione che hai utilizzato fosse una semplice trovata provocatoria o una tua personale convinzione. Ora, escludo la provocazione a favore di una tua convinzione, salvo ritenere che sia molto molto molto decontestualizzata dalla storia precedente e dai fondamenti, per quanto discutibili, che portarono all’unificazione…
notturno: Nel merito, invece, credo (ma forse sbaglio) che tu sia in errore nell'identificare i termini del paragone tra le due realtà.
Quel che hanno vissuto i palestinesi e che stanno tutt'ora vivendo è orribile, disumano e osceno.
Ma è del tutto identico, sia nei fatti, che nei numeri di persone coinvolte, che nell'orrore che quei fatti suscitano, a quello che hanno subito i sudditi del Regno delle Due Sicilie.
E' identico, SHM. Tristemente e desolatamente identico...
Sai, quando ho cominciato a leggere qualche libro su questo argomento, non ci credevo.
Credevo che fosse il tentativo (penoso e umiliante) di reagire all'evidente maggiore evoluzione sociale ed economica del nord, trovando delle stupide e infantili giustificazioni.
Beh, non era così.
Mi sbagliavo profondamente. Era tutto vero.
E allora provai indignazione! Sono persino andato a trovare la mia ex-prof del liceo (storia), per farle un sonoro e profondo cazziatone e per dirle che mi aveva riempito la testa di cazzate per anni.
Sai che mi rispose? Che lo sapeva anche lei. Ma che il Ministero era estremamente rigoroso nel premere per evitare che a scuola si proponessero tesi diverse. Il Preside era stato molto chiaro con lei.
Non so se fosse vero, ma ci sono motivi per sospettare che lo fosse.
Shm: Mi fa piacere, sapere che hai approfondito la questione e mi piacerebbe sapere presso quali fonti se hai voglia di citarle… E in questo fine-settimana ripensando vagamente all’aneddoto che racconti sulla tua prof. mi sono chiesto perché a scuola, in storia soprattutto, vengano presentate nozioni manipolate, quando si potrebbe benissimo raccontare ai ragazzi le cose come stanno e ottenerne a vantaggio della loro educazione un senso più critico della realtà…
Ma è chiaro che tutto ciò vale per quel che concerne la verità e non i fraintendimenti di cui in questo caso io credo tu ti sia reso autore. Alla popolazione delle due Sicilie torno a ripetere che si chiamasse regno delle due Sicilie, o che si chiamasse Regno di Sardegna o d’Italia non importava, prova ne è il fatto che Garibaldi agì quasi indisturbato fino a Capua dove Francesco II si era trasferito.
Hai ricordato tu più sopra che il Regno delle due Sicilie, era ben armato, se non ricordo male, non solo aveva una flotta totalmente riorganizzata e in grado di fronteggiare qualsiasi nemico. Perché, potendolo fare, permise invece ai 1000 di sbarcare?
Questi sono dei segni evidenti del disfacimento di un ordine costituito, del malcontento popolare e dell’innesto di un pensiero che stava attraversando tutta l’Italia.
Anche il Regno di Sardegna anni prima, in Piemonte, aveva subito repressioni crudeli perché voleva la costituzione. Ho detto prima che la Sicilia la ottenne qualche decennio prima ma poi venne repressa. La repubblica partenopea anch’essa venne repressa…
notturno:
Questo non corrisponde con quello che risulta a me. Nel Regno d'Italia i sudditi del nuovo Re (il Re Galantuomo) vennero trucidati, fatti oggetto di stragi IDENTICHE nel numero e nelle situazioni a quelle di Sabra e Chatila.
E, se non bastasse, furono affamati mediante depredazioni sistematiche e affossamento tributario e impoveriti dalle continue politiche che hanno prelevato risorse (esistenti!) al sud per riversarle alle imprese e alle aziende del nord.
Questo processo fu così efficace che il sud si spopolò. Letteralmente il popolo scappò via da quella persecuzione, in tutto e per tutto identica a quella che sta ignobilmente portando avanti Israele contro i Palestinesi.
Nacque il fenomeno dell'emigrazione di massa.
MILIONI di gente del sud scappò via all'estero e vi si rifugiò.
Shm:
Sono d’accordo con te che ci siano stati degli episodi estremamente condannabili e condotte simili a quelle d’Israele, tuttavia ciò non comporta l’equiparabilità dell’illegittimità d’Israele con l’unificazione d’Italia. E questo per un motivo molto semplice che ho ribadito più volte sopra e cioè che alla popolazione, per le premesse con cui acconsentì all’unificazione, non importava la forma di governo o chi regnasse, bensì il miglioramento della propria condizione sociale…
Per cui, sia che Garibaldi rappresentasse l’Unità d’Italia, o, sia per assurdo, Israele, comunque sarebbe riuscito ad arrivare a Capua quasi indisturbato…
E semmai il dopo-unificazione, il “brigantaggio”, che andrà a costituire i capitoli bui della Storia d’Italia, non ciò che si identifica come unificazione, ripeto, accettata…
Prendi atto per lo meno che chi avesse voluto avrebbe potuyto scegliere di andarsene. Ai palestinesi, no. La gente rinchiusa a fenestrelle in una sorta di campo di concentramento, dopo anni, ma venne rilasciata… notturno:
Non mi pare proprio che si possa dire che Citazione: “ i “conquistati” continuavano a vivere nelle case dove vivevano prima” e non lo dico per “scelta di campo”, ma per serena e triste convinzione.
Shm:
Me ne sono accorto che è una tua convinzione, e come hai notato la ritengo profondamente sbagliata.
Notturno:
Citazione:
Non so se hai letto “La pulizia etnica”, lì viene descritta perfettamente l’indole dell’arabo e della sua mentalità predisposta all’adattamento… purché in armonia! L’arabo, pur visto privarsi del proprio villaggio si spostava in un altro e cercava di rifarsi una vita… Parlo dei civili: erano disposti a condividere il territorio, il sionismo no.
Stessa identica situazione di quella successiva all'unificazione nord-sud.
Shm:
…da una parte hai un esercito cui vien permesso di entrare in un territorio per centinaia di chilometri con un’avanguardia che ne annunciasse l’arrivo alla popolazione e dall’altra hai un esercito che entra in un villaggio trucida vecchi donne e bambini, mette a ferro e fuoco le case, deporta le popolazioni e infierisce su di loro…
E per te sarebbero due cose identiche??? Notturno:
Citazione:
Se il sionismo non avesse discriminato l’arabo, se avesse instaurato un rapporto di convivenza rispettando la popolazione nativa e se (utopia) avesse acconsentito alla totale presenza araba, invece che deportarne la maggioranza per ottenere viceversa l’agognata maggioranza ebraica, all’interno dello Stato d’Israele a quest’ora probabilmente non ci sarebbe Gaza o i territori.
Sei sicuro che quest'atteggiamento debba riguardare solo Israele e non anche i Palestinesi? Shm: …se condividi tutto quanto ho scritto in quel trafiletto e poi mi chiedi retoricamente se sono sicuro che quest’atteggiamento debba riguardare solo Israele, devo convenirne che almeno tu non ne sei sicuro e che attribuisci tale atteggiamento ai palestinesi. Lo trovo contradditorio però, in virtù della tua condivisione appena espressa che sancisce di fatto delle colpe gravi nei confronti del sionismo ai danni dei palestinesi…
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