Citazione:
SHM ha scritto:
Io penso che non siano soltanto due cose diverse, credo anche che siano diametralmente opposte e da considerare realtà non equiparabili una all’altra poiché in una delle due sussiste un’illegittimità parziale o relativa ma coerente mentre nell’altra c’è una illegittimità totale, assoluta, evidente ma oltretutto incoerente...
Nel regno che è stato annesso a quello d’Italia c’erano provincie che volevano l’unificazione, se non ricordo male Basilicata e Puglia erano due tra queste, ma qui rientreremmo nei connotati di una guerra civile con fazioni interne che tradirono il regno in difesa o si lasciarono corrompere o disertarono come in Sicilia, all’improvviso, o in Calabria al proseguo dell’avanzata dei 1000.
Queste considerazioni valgono non per attestare la “volontà di unificazione”, ma una semplice scelta di campo nel corso di una battaglia o di una guerra.
Mi spiego meglio: le popolazioni, i ceti dirigenti, la classe intermedia non avevano mostrato alcuna volontà di unificazione PRIMA dell'impresa dei Mille.
Alcuni reparti militari, solo al momento della scesa in campo cambiarono fronte.
Ma non mi sembra che questa si possa intendere come “provincie che volevano l'unificazione”.
D'altro canto, mancavano proprio i presupposti per questo desiderio.
Non esistevano motivi validi per farsi annettere dal Regno di Sardegna.
Le Due Sicilie erano più ricche, più progredite, più colte, più avanzate (sia tecnologicamente che culturalmente) e persino più attente ai diritti civili (sia pure semplicemente in raffronto ai contendenti e non in senso assoluto) e i suoi cittadini pagavano la metà delle imposte pagate dai cittadini del nord.
C'era, tutto sommato, benessere e pace sociale (sempre in senso relativo e non in assoluto).
Mancavano le spinte culturali. Non trovo traccia di “fermenti intellettuali”, nel sud, che manifestassero quell'intento di unificazione.
Mancava, in fin dei conti, la CAUSA per volere l'unificazione e, dunque, mancava la VOLONTA' di unificarsi al nord.
Permettimi una domanda: perché dovrebbe essere lecita una conquista del Regno delle Due Sicilie, su queste premesse?
E perché tu la consideri una “illiceità parziale, relativa” e addirittura “coerente”?
Citazione:
Le conseguenze della resistenza furono atroci e rimangono controverse e a mio avviso condannabili ancora oggi.
Scusami, ma “controverse” in che senso?
Citazione:
Tuttavia il processo di unificazione è un fenomeno che non ha vissuto soltanto l’Italia, non per questo intendo dire che quello dell’Italia è meno grave, ed è stato per così dire fisiologico anche per altri Stati a spese più o meno gravi della popolazione civile che ne ha subito un cambiamento senza sentirne, nella sua interezza, il bisogno.
Beh, ma se la popolazione non sentiva il bisogno dell'unificazione, su quali basi tu la consideri “lecita”?
Citazione:
Ma paragonare l’unificazione di un Paese alla colonizzazione di un territorio sulla pelle dei nativi residenti con successivo insediamento del proprio Stato e poi costringerli, a decenni di distanza, a vivere in prigioni a cielo aperto sotto continua minaccia armata mi sembra un’altrettanta boiata.
Spiace che tu usi quell'espressione: “boiata”. Non ti si addice. Meglio lasciarla ad altri.
Nel merito, invece, credo (ma forse sbaglio) che tu sia in errore nell'identificare i termini del paragone tra le due realtà.
Quel che hanno vissuto i palestinesi e che stanno tutt'ora vivendo è orribile, disumano e osceno.
Ma è del tutto identico, sia nei fatti, che nei numeri di persone coinvolte, che nell'orrore che quei fatti suscitano, a quello che hanno subito i sudditi del Regno delle Due Sicilie.
E' identico, SHM. Tristemente e desolatamente identico....
Sai, quando ho cominciato a leggere qualche libro su questo argomento, non ci credevo.
Credevo che fosse il tentativo (penoso e umiliante) di reagire all'evidente maggiore evoluzione sociale ed economica del nord, trovando delle stupide e infantili giustificazioni.
Beh, non era così.
Mi sbagliavo profondamente. Era tutto vero.
E allora provai indignazione! Sono persino andato a trovare la mia ex-prof del liceo (storia), per farle un sonoro e profondo cazziatone e per dirle che mi aveva riempito la testa di cazzate per anni.
Sai che mi rispose? Che lo sapeva anche lei. Ma che il Ministero era estremamente rigoroso nel premere per evitare che a scuola si proponessero tesi diverse. Il Preside era stato molto chiaro con lei.
Non so se fosse vero, ma ci sono motivi per sospettare che lo fosse.
Citazione:
Almeno nel Regno d’Italia i “conquistati” continuavano a vivere nelle case dove vivevano prima, gli arabi nel migliore dei casi venivano deportati in campi profughi fatti di tende in attesa di risolvere il dilemma del cosa farsene.
Questo non corrisponde con quello che risulta a me.
Nel Regno d'Italia i sudditi del nuovo Re (il Re Galantuomo) vennero trucidati, fatti oggetto di stragi IDENTICHE nel numero e nelle situazioni a quelle di Sabra e Chatila.
E, se non bastasse, furono affamati mediante depredazioni sistematiche e affossamento tributario e impoveriti dalle continue politiche che hanno prelevato risorse (esistenti!) al sud per riversarle alle imprese e alle aziende del nord.
Questo processo fu così efficace che il sud si spopolò. Letteralmente il popolo scappò via da quella persecuzione, in tutto e per tutto identica a quella che sta ignobilmente portando avanti Israele contro i Palestinesi.
Nacque il fenomeno dell'emigrazione di massa.
MILIONI di gente del sud scappò via all'estero e vi si rifugiò.
Non mi pare proprio che si possa dire che Citazione:
“ i “conquistati” continuavano a vivere nelle case dove vivevano prima”
e non lo dico per “scelta di campo”, ma per serena e triste convinzione.
Citazione:
Non so se hai letto “La pulizia etnica”, lì viene descritta perfettamente l’indole dell’arabo e della sua mentalità predisposta all’adattamento… purché in armonia! L’arabo, pur visto privarsi del proprio villaggio si spostava in un altro e cercava di rifarsi una vita… Parlo dei civili: erano disposti a condividere il territorio, il sionismo no.
Stessa identica situazione di quella successiva all'unificazione nord-sud.
Citazione:
Se il sionismo non avesse discriminato l’arabo, se avesse instaurato un rapporto di convivenza rispettando la popolazione nativa e se (utopia) avesse acconsentito alla totale presenza araba, invece che deportarne la maggioranza per ottenere viceversa l’agognata maggioranza ebraica, all’interno dello Stato d’Israele a quest’ora probabilmente non ci sarebbe Gaza o i territori.
QUI TI CONDIVIDO!
In toto, senza riserve, senza se e senza ma!
E' questo il muoversi civile che sia io che te vorremmo.
E' questa la lesione, lo strappo, l'abominio commesso da Israele!
Discriminazione e mancanza di riconoscimento dell'altro. Di rispetto per l'altro.
Concordo assolutamente.
Sei sicuro che quest'atteggiamento debba riguardare solo Israele e non anche i Palestinesi?