@ Massimo bellissimo riassunto il tuo, soprattutto da un senso a questo Blog.
ci sono situazioni nella vita che portano individui ad avere pochi contatti fisici con altre persone, persone soprattutto in grado di capire certi argomenti o semplicemente ch eabbiano voglia di aprirsi ad essi.
è verissimo che sarebbe bello essere autosufficienti nella formazione e nello sviluppo della propria cultura, come dall'osservazione del mondo circostante sorgessero dubbi, essere in grado di reperire, studiare, digerire tutto quanto è stato scritto e detto sull'argomento.
alla fine, però, una intuizione, un'idea, un qualcosa di nuovo, verrebbe soffocato dall'esistente, e questo solo perchè per comprendere un'idea espressa da un altro , bisogna immergersi in essa, entrarci. e sovente non resta più spazio per quel barlume che era nato.
l'altro modo per verificare un'idea nuova è esprimerla, e sperare che qualcuno, più esperto, più addentro all'esistente, cerchi di contestarla.
è nel confronto che eventualmente si può verificare la bontà della propria "innovazione".
vero che tante non reggono al confronto, ma non è forse positivo che anche solo una abbia la possibilità di verificarsi, anche se altre cento non superano la prova?
quando si fa una ricerca, quante prove si è disposti a cestinare per dare la possibilità all'unica buona di esser trovata?
ecco che qui porterei l'unico vero discrimine tra una persona che correttamente cerchi di apportare una nuova conoscenza rispetto a chi vuole solo"disturbare" secondo le definizioni date da Pike all'inizio del 3d, ed essa sta nella disponibilità alla discussione.
discussione intesa come lo stimolo a giungere ad una formulazione della propria idea condivisa con coloro che la contestano, meglio se sulla base di una grande cultura dell'esistente.
la discussione che deve partire da idee condivise e sviluppare l'esposizione verso la propria conclusione, in modo accettabile ed accettato dalla controparte.
in questo confronto può benissimo accadere che un'idea anche buona, giusta, rivoluzionaria, non sia stata ancora sviluppata in modo da esser sostenuta, ci si potrà ritirare provvisoriamente, verificarla, trovare elementi d'appoggio, e riproporla.
è un esercizio che si apprende sul campo, soprattutto se esistono interlocutori già esperti in merito, gia"scafati", colti ed abituati a sostenere confronti. non è il caso di arrendersi ai primi scontri senza successo. un'idea buona, alla fine può emergere, anche se coltamente contestata.
è necessario però un luogo di confronto come questo, aperto alle possibilità.
mentre capisco la noia che può provare chi già ha combattuto lunghe battaglie verbali nei confronti di "novellini" che senza esperienze in merito affrontano questa "fossa di leoni",e pare che li sbaraglino ai primi colpi, non capirei una censura preventiva.
credo che un'idea buona possa nascere anche nell'ultimo analfabeta, è compito, a mio avviso, proprio di chi ha esperienza nel dibattito, saper cogliere quel lampo di genialità anche in chi è incapace di esprimerlo in modo accettabile, ed aiutarlo a farlo emergere.
credo che questo sia il senso di quella bellissima firma "la mente è come un paracadute......." che ho stampato in caratteri cubitali ed appeso davanti alla scrivania.
bè, massimo, volevo poi solo dire.... continua così che vai bene. andrea
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non vorrei mai appartenere ad un club che avesse me come socio.
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