-
prealbe |
|
Re: Il rifiuto della comunità. | #1 |
Mi sento vacillare ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/rank3dbf8e9e7d88d.gif)
Iscritto il: 10/1/2007
Da
Messaggi: 478
|
mc Citazione: E io che credevo che mi sfuggisse qualcosa. Realmente, ho pensato di non aver capito il senso dell'articolo del Fini, convincendomi che non riuscissi ad interpretarne le sue volonta' critiche. Ma cazzo... ... E' una stronzata ( ahahahah... ... che argomenti, eh???). Si, non c'è male davvero. Citazione: Vivo in questa societa' occidentale e non mi sento svilito, squallido, allineato, rincoglionito definitivamente e senza una speranza. E come me, molti, tanti, e son troppi per far si che questa descrizione della realta' del Fini, possa ambire ad essere reputata qualcosa di poco meglio di una sparata da predicatore catastrofista strillone. Di quelli che invocano punizioni divine per la mancanza di principii... di quelli posti sopra il proprio minipulpito agli angoli delle strade o nei parchi... Personalmente, sono proprio contento che tu in questo contesto sociale stia un fiore ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif) ; mi piacerebbe peṛ sapere sulla base di quali indicatori sostieni che questa letizia esistenziale sia coś estesamente condivisa. Io, tutte queste facce serene e sorridenti in giro non le vedo. Citazione: Qui si pecca di confusione a mio avviso: si confonde "cultura occidentale" con "politica del controllo". Si confondono storture ideologiche con valori etici primari, e viceversa. Questa non e' "Cultura occidentale", e' l'attuazione di un disegno criminale messo in atto da un elitariato multilevel che vuole mantenere uno status e per farlo deve contenere l'evoluzione sociale con ogni mezzo: pena il cambio di ruolo ai vertici (secondo il principio maggior consapevolezza, meno controllo...). In realtà l'origine, la causa attiva della situazione, non ha molta importanza nel quadro della discussione: si sta parlando degli effetti, per il momento. E che vastissima parte dei membri di questo contesto sociale (i poveri come i ricchi, non fa differenza) abbia interiorizzato profondamente, facendoli propri, il modo di essere e gli obiettivi esistenziali di cui si diceva nell'articolo mi sembra evidente e indubitabile. E chi non lo ha fatto è comunque costretto a misurarsi momento per momento con un ambiente che gli propone ( gli impone) come "buono e giusto" un modo di esistere che è con sufficiente precisione quello delineato da Fini, costringendolo costantemente ad averlo davanti agli occhi ( e non è un bel vedere ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4e29bbcc7.gif) ). Citazione: In quest'ottica i riferimenti a ricchezza, lavoro e sfruttamento dei lavoratori, media e propaganda, Vi "tornano"? No, perché appunto non si sta parlando delle cause ma delle loro conseguenze, si sta facendo una valutazione dello status quo. Ma comunque si tratta di argomenti - lasciando forse fuori la "propaganda" - fuori luogo, perché se per ipotesi l'attuale società riuscisse a conseguire una distribuzione della ricchezza migliore senza variare la propria proposta esistenziale, la questione permarrebbe tutta quanta. Tanto è vero che lo smarrimento esistenziale è del tutto trasversale e riguarda assolutamente anche chi, in base ai parametri correnti, pụ essere considerato "benestante", "arrivato". Non c'è riparo, non c'è un ambito separato: l' odore ( diciamo… ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif) ) di questa bella realtà è pervasivo, arriva dappertutto. Citazione: Si, bella riflessione: "preferirei essere in un campo di battaglia per riuscire a sentirmi vivo e fiero di esserlo..." ... Già. Che assurdità, eh? ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4e398ff7b.gif) Citazione: Secondo me, e' una generalizzazione becera e insulsa. Non ci si puo' deprimere per il "vuoto" altrui. mc: un uomo che non deve chiedere. Mai! ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif) In realtà, mi sembra un’ ottimo motivo per deprimersi, se il “vuoto” coinvolge coś tante persone intorno a noi. Uno dei motivi migliori, anzi. Assai più della povertà materiale.Citazione: Ma soprattutto, se la societa' ha perso l'orizzonte etico a cui ispirarsi, e' perche', per una buona parte, costretta a sopravvivere (non a morire sotto i bombardamenti... esperienza diversa dal sopravvivere, del tutto diversa!!!... e Fini sembra tralasciarla questa differenza enorme...). Assolutamente no. La condizione di limitatezza economica e lo smarrimento esistenziale NON vanno automaticamente a braccetto. Per nulla. I fattori che determinano il senso di “vuoto” esistenziale sono altri. Quali? Si accettano contributi per la soluzione dell’enigma. Citazione: Fini, poi, non si limita a chiedersi il perche', ma invece "sparazza" una cosa asdrusa come "l'esaltazione della disperazione, musa ispiratrice della moralita' e dell'etica umana"... io, almeno, lo intrerpreto cosi'... e l'interpretazione che ne do mi permette di sintetizzare i concetti che esprime in un'unica parola: boiata. Ha invece perfettamente ragione. Sono proprio le situazioni estreme che spesso ci permettono di cogliere con chiarezza cị che è veramente importante per noi da cị che è superfluo. Perché si riduce drasticamente lo spazio per le chiacchiere inutili di cui normalmente la vita è piena. Citazione: Comunque, personalmente, ho sprecato troppe energie per una cosa del genere... Lo dici a me? ![](https://old.luogocomune.net/site/uploads/smil3dbd4d4e4c4f2.gif) Prealbe
|
|