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  lettera di Friedrich Stelzel a David Irving

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  •  sitchinite
      sitchinite
lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#1
Sono certo di non sapere
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Volevo condividere con voi questa lettera, scritta da Stelzel a Irving, che non mi risulta abbia mai ricevuto risposta.



Purtroppo io appartengo, secondo la sua definizione, a quegli irragionevoli individui che non si avventurano a negare l’Olocausto, ma tuttavia lo mettono in discussione.

Fui prigioniero ad Auschwitz dei sovietici nell’estate del 1945 e so quindi che all’epoca non esistevano camere a gas per gasare esseri umani.

So anche che non era un campo di sterminio come lei lo chiamerebbe.

E’ mai stato ad Auschwitz ?

Mentre ero alla ricerca delle camere a gas, mi imbattei in una piscina piastrellata di 20 metri, nell’area dei prigionieri, con asse per i tuffi e scalette cromate.

Mi chiedevo se ai prigionieri fosse concesso di fare una nuotata prima di essere gassati. Un giorno incontrai due kapò polacchi che vivevano nel campo sin dai tempi della guerra. Durante la conversazione chiesi loro com’erano le condizioni di vita nel campo e circa le camere a gas.

Per farla breve, essi non sapevano niente di camere a gas. Le condizioni di vita erano sopportabili, quelli che lavoravano ricevevano denaro del campo col quale potevano comprare altro cibo, tabacchi o fare una visita al bordello locale. I prigionieri che avevano scontato la pena venivano rilasciati.

Dovrebbe inoltre far pensare il fatto che Eli Wiesel preferì evacuare verso Ovest assieme ai tedeschi anziché farsi liberare dall’Armata Rossa.

A proposito: nei circoli numismatici, ancora oggi si effettua compra-vendita di cartamoneta circolante ad Auschwitz a quel tempo.


22 Aprile 2008

Friedrich Stelzel

Packenreiter Str., 25
81247 MUENCHEN (D)


il testo originale della lettera:

http://www.fpp.co.uk/Letters/Auschwitz/Stelzel_220408.html

qualcuno ne sa di più? che ne pensate?
Inviato il: 4/6/2010 14:07
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  •  temponauta
      temponauta
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#2
Dubito ormai di tutto
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Se ad Auschwitz i nazisti avessero avuto atrocità da nascondere, i soldati tedeschi di stanza nel campo non sarebbero stati così stupidi da farsi trovare sul posto per arrendersi ai liberatori.
Inviato il: 4/6/2010 22:13
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#3
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Fui prigioniero ad Auschwitz dei sovietici nell’estate del 1945 e so quindi che all’epoca non esistevano camere a gas per gasare esseri umani.

No, i sovietici non hanno gasato nessun essere umano ad Auschwitz. Dei gatti non e' dato sapere...

Citazione:
Dovrebbe inoltre far pensare il fatto che Eli Wiesel preferì evacuare verso Ovest assieme ai tedeschi anziché farsi liberare dall’Armata Rossa.

Fa pensare che circolassero storie orrende sul trattamento inflitto dai Russi ai Tedeschi che catturavano. In parte erano pure vere. I soldati russi delle prime linee erano disciplinatissimi e, tutto sommato, brava gente. Quelli delle retrovie potevano essere orchi asiatici assetati di sangue (alcune bizzarre abitudini europee come quella di non torturare, assassinare e violentare mandatoriamente tutti quelli disarmati non erano ancora in voga nella parte asiatica dell'impero sovietico...) e tra i due mali molti - quelli che potevano scegliere, a Primo Levi per esempio non dissero niente e se la filarono quatti quatti - scelsero quello noto.

Citazione:
Mentre ero alla ricerca delle camere a gas, mi imbattei in una piscina piastrellata di 20 metri, nell’area dei prigionieri, con asse per i tuffi e scalette cromate.

E' notorio che nei campi di prigionia che si rispettino ci sono sempre le piscine olimpioniche, come a Guantanamo. O no?

Questa unica parte rende tutta la lettera assimilabile alla carta da culo...

Citazione:
Se ad Auschwitz i nazisti avessero avuto atrocità da nascondere, i soldati tedeschi di stanza nel campo non sarebbero stati così stupidi da farsi trovare sul posto per arrendersi ai liberatori.

Non e' questione di stupidita'. Rispetto a quel che facevano le truppe al fronte i soldati dei campi si ritenevano piuttosto umani. Quando i superstiti della Divisione Das Reich furono processati per la scia di sangue ed impiccagioni lasciate nella Francia Meridionale, cascarono tutti dalle nuvole. Non potevano credere di essere processati per avere eseguito estese rappresaglie. La loro difesa fu nel fare presente che quelle erano quisquilie del tutto irrilevanti in confronto a cosa succedeva sull'altro fronte.
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E' dall'uso (mancato) del Congiuntivo, che li riconoscerete.
Inviato il: 4/6/2010 22:43
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  •  ivan
      ivan
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#4
Sono certo di non sapere
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Quoto Pike .
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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 4/6/2010 22:54
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#5
Sono certo di non sapere
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La piscina, comunque, c'era davvero. Ovviamente, questo non vuol dire che fosse per i prigionieri...
Inviato il: 4/6/2010 23:08
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  •  Davide71
      Davide71
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#6
Dubito ormai di tutto
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Ciao Sitchinite,

la faccenda presenta molti punti oscuri. Io una volta ho visto su Sky un documentario che parlava di un esperto di camere a gas americano chiamato a testimoniare in merito alle camere a gas di Aushwitz. Secondo il documentario quell'uomo negò categoricamente la loro esistenza. Disse che se i tedeschi avessero utilizzato le stanze che gli avevano indicato per gassare la gente sarebbero morti tutti! Come risultato la moglie lo ha lasciato e ha perso il lavoro...
Io ho sempre avuto delle perplessità sui forni crematori. Dappertutto hanno sempre usato le fosse comuni e lì no...anche la gassatura pare anti economica. Purtroppo i campi di sterminio sono stati una pratica comune nel '900. La gente moriva di freddo e di fame (molto economico). Un esempio sono state le Riserve Indiane di fine Ottocento. Devo dire che l'atmosfera da caccia alle streghe che si è sviluppata sull'argomento mi infastidisce non poco, ma devo anche ammettere che il Novecento è stato il Secolo d'oro degli stermini di massa e che tutti i Paesi Occidentali hanno mucchi di scheletri nell'armadio, soprattutto in Africa e in Sud America. Per inciso, nessuno mi potrà mai obbligare a pensare che i morti ebrei valgano di più dei Palestinesi, degli Zingari, degli Indiani d'America etc.
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Non date le perle ai cani e ai porci perchè non le mangeranno e vi si rivolteranno contro.
Inviato il: 5/6/2010 0:01
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  •  temponauta
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#7
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

PikeBishop ha scritto:

Citazione:
Se ad Auschwitz i nazisti avessero avuto atrocità da nascondere, i soldati tedeschi di stanza nel campo non sarebbero stati così stupidi da farsi trovare sul posto per arrendersi ai liberatori.


Non e' questione di stupidita'. Rispetto a quel che facevano le truppe al fronte i soldati dei campi si ritenevano piuttosto umani. Quando i superstiti della Divisione Das Reich furono processati per la scia di sangue ed impiccagioni lasciate nella Francia Meridionale, cascarono tutti dalle nuvole. Non potevano credere di essere processati per avere eseguito estese rappresaglie. La loro difesa fu nel fare presente che quelle erano quisquilie del tutto irrilevanti in confronto a cosa succedeva sull'altro fronte.




Erano umani perchè, fino a che le fabbriche erano funzionanti, la manodopera, cioè i prigioneri, era merce preziosa e doveva essere sfruttata al massimo livello.
Per quanto racconti la storia di regime, Auschwitz fu in tutto e per tutto un campo di lavoro e solo quando le fabbriche furono distrutte dai bombardamenti si pose un problema di mantenimento di persone che non davano più una utilità: da qui le molte morti per inedia, stenti e malattie, come mostrato dalle immagini raccolte dai liberatori.
Inviato il: 5/6/2010 0:08
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  •  Davide71
      Davide71
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#8
Dubito ormai di tutto
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A proposito:

ecco il personaggio da me citato:Fred A. Leuchter
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Inviato il: 5/6/2010 0:14
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#9
Sono certo di non sapere
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Davide71 conosco molto bene il rapporto leuchter...
in questo thread però mi interessava più mostrare come piano piano stanno venendo fuori casi in cui le 'favole' raccontateci per decenni stiano cadendo e si stiano mostrando per quel che sono...
ho citato quella lettera perchè scritta da una persona sopravvissuta, che smentisce tanti racconti di sopravvissuti...
ho una lettera di una persona che ha aiutato a costruire le 'camere' su commissione dei russi DOPO il '45...
ho links che mostrano come uno dei più famosi libri scritti da sopravvissuti sia stato scritto a tavolino, una frode successivamente riconosciuta e passata però in sordina.
Ho links che mostrano come la fondazione wiesenthal abbia rittoccato foto per supportare l' idea dei forni etc...
vuole essere una spinta a riconsiderare la storia di 60 anni fa eliminando pezzo per pezzo i vari falsi creati ad arte. Senza nessun intento di 'riabilitare' chissachì.
Inviato il: 5/6/2010 11:35
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  •  Sinder
      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#10
Ho qualche dubbio
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dipende a cosa si vuol credere

cit.
mostrare come piano piano stanno venendo fuori casi in cui le 'favole' raccontateci per decenni stiano cadendo e si stiano mostrando per quel che sono...

perché allo stesso modo potrebbe essere che ora si cominci a raccontare "favole" per coprire quel che è stato...

che poi i nazisti abbiano usato camere a gas o avessero torturato fino alla morte con il solletico gli internati, che siano stati sei milioni o solo seimila non smentisce che non siano stati teneri con gli ebrei.

la storia è una narrazione, in ogni racconto c'è una morale e di morali ce ne sono tante, potenzialmente sono sei miliardi.

hai voglia a portare la testimonianza di qualcuno che non ha visto le camere a gas, dall'altra parte te ne portano altrettante se non di più che dicono il contrario.
basiamoci sui fatti allora, difficile pure questo se si parla anche solo di sessant'anni fa.
ci sono i documenti, le fonti, ma a questo punto bisogna mettersi d'accordo sulla loro attendibilità e non saremo mai tutti concordi.

alla fine rimane quello a cui vogliamo credere.
Inviato il: 5/6/2010 11:58
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  •  Davide71
      Davide71
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#11
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Ciao a tutti:

quello che dice SINDER non è del tutto vero. Non possiamo negare come un'ideologia come quella nazista possa generare un esito del genere, e purtroppo dobbiamo renderci conto che anche l'ideologia comunista, ancorché del tutto estranea al razzismo, possa sfociare nell'istituzione di campi di concentramento. Da lì al campo di sterminio il passo è breve...
Il problema in questo caso non è tanto la razza, ma il fatto che per esempio esista nel paese una comunità che non s'integra con il nucleo principale. Poiché negli Stati moderni non si può tollerare che uno sconosciuto giri per strada, essi tendono ad essere confinati in "luoghi noti". Chiamiamoli "centri di accoglienza", "campi nomadi" ma la sostanza è sempre quella e ha un nome triste ma assolutamente corretto: "campo di concentramento". Il passaggio al "campo di sterminio" dipende solo da quanto gli "intrusi" stanno antipatici alla popolazione dominante.
Perciò, oltre ché "credere" possiamo anche riflettere sui pericoli insiti in una certa mentalità intollerante, soprattutto in una situazione come quella attuale dove è molto difficile "deportare" (come facevano regolarmente gli inglesi) gli individui indesiderati.
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Inviato il: 5/6/2010 13:30
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  •  Sinder
      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#12
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Perciò, oltre ché "credere" possiamo anche riflettere sui pericoli insiti in una certa mentalità intollerante, soprattutto in una situazione come quella attuale dove è molto difficile "deportare" (come facevano regolarmente gli inglesi) gli individui indesiderati.

io non volevo arrivare a conclusioni prescrittive sul "dover essere"

l'etica

lungi da me dire come ci dovremo comportare nei confronti del diverso

tantomento da come fare a dire diverso e uguale

il mio era un discorso sul piano dell'essere che procedendo da dati di fatto per induzione potremo arrivare a massimizzare la probabilità che una cosa sia "vera" ma non ne avremo mai la certezza.

quindi agire sulla base di una certa conoscenza può essere rischioso perché non ha un fondamento assoluto.
Inviato il: 5/6/2010 13:50
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#13
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Citazione:
Auschwitz fu in tutto e per tutto un campo di lavoro e solo quando le fabbriche furono distrutte dai bombardamenti si pose un problema di mantenimento di persone che non davano più una utilità

Quali bombardamenti? Non mi risulta che gli alleati abbiano mai bombardato Auschwitz.
Gli alleati, quando la Luftwaffe in pratica divenne poco piu' che un fastidio per i bombardieri alleati, iniziarono a colpire tutto quel che si muoveva su strada o ferrovia.
Fu allora che ebbero un grave problema di mantenimento. Non che prima i prigionieri fossero mantenuti in salute: non lo erano neanche i soldati tedeschi e solo quelli che rischiavano e potevano permettersi il mercato nero potevano mangiare abbastanza da mantenersi in salute. La storia dei prigionieri di guerra inglesi che corrompono le guardie tedesche con caffe', burro e sigarette e' del tutto vera: non se la passavano meglio dei prigionieri e non ricevevano neanche i pacchi della Croce Rossa (che spesso venivano intercettati dai comandanti dei campi di prigionia).

Io, personalmente, penso che un programma di sterminio fosse stato approntato, ma non nel modo in cui lo descrivono. Le fucilazioni di massa ed il gassamento tramite gas di scarico di autoveicoli sono stati accertati senza alcuna ombra di dubbio. Il tifo probabilmente fece la maggior parte dei morti. I soldati tedeschi non erano di sicuro delle bestie come sono stati dipinti nel dopoguerra, ma e' anche sicuro che dopo anni di guerra in cui hanno dovuto fronteggiare il resto del mondo, la loro percezione di cosa fosse lecito o criminoso era un po' allentata. O anche molto. Ma ci sono rapporti in cui i comandanti si rifiutano di portare avanti programmi di eliminazione di civili perche' i soldati, pur non rifiutandosi, riportavano disturbi comportamentali che ne diminuivano drammaticamente l'efficenza. In sostanza ammazzare milioni di esseri umani a sangue freddo, donne e bambini, puo' essere fatto solo da una sparuta schiera di psicopatici, ma non puo' essere fatto allo scoperto con una organizzazione industriale quale quella che ci hanno propagandato nel dopoguerra.
La mia idea e' che ci sia stata la volonta' di desensibilizzare NOI, in modo che un olocausto di quelle dimensioni non sia piu' visto come una impossibilita', ma invece come una possibilita', e, nel caso NOI LO SI POSSA REPLICARE.
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Inviato il: 5/6/2010 14:19
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#14
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PikeBishop ha scritto:

Citazione:
Auschwitz fu in tutto e per tutto un campo di lavoro e solo quando le fabbriche furono distrutte dai bombardamenti si pose un problema di mantenimento di persone che non davano più una utilità



Quali bombardamenti? Non mi risulta che gli alleati abbiano mai bombardato Auschwitz.
Gli alleati, quando la Luftwaffe in pratica divenne poco piu' che un fastidio per i bombardieri alleati, iniziarono a colpire tutto quel che si muoveva su strada o ferrovia.




Non ho detto che gli alleati hanno bombardato il campo di Auschwitz, bensì le fabbriche per le quali il campo era sorto nelle immediate vicinanze per fornire manodopera (il binario non serviva solo per portare carichi umani nella forneria, secondo una immagine della propaganda postbellica che è un mantra prima ancora che un'icona).
Per il resto condivido quello che hai scritto.
Inviato il: 5/6/2010 14:38
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#15
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Non ho detto che gli alleati hanno bombardato il campo di Auschwitz, bensì le fabbriche per le quali il campo era sorto nelle immediate vicinanze per fornire manodopera

Le fabbriche (leggi IG Farbenindustrie AG Auschwitz, dove si producevano petrolio e gomma sintetici dal carbone, leggi BAYER, AGFA AVENTIS e BASF, tanto per nominarne alcuni fondatori riconvertiti alla verginita' politica) sono state interessate da bombardamenti solo in 4 occasioni alla fine del 1944, con danni limitati. Quello che ha permesso il collasso delle attivita' produttive tedesche e' stato il fatto che praticamente niente potesse piu' viaggiare di giorno e persino di notte senza essere attaccato da aerei alleati. In ogni caso non cambia molto quel che dici: Aushwitz non era un campo di sterminio, o non lo era tutto: gli useless eaters (per usare una espressione cara ad un nazista che e' riuscito a sposare la futura Regina d'Inghilterra) venivano spacciati prima ed altrove.

Le condizioni nei campi erano comunque disumane: gli schiavi costavano veramente poco, come costano poco ora in Indonesia. E sicuramente, in Indonesia - come ad Auschwitz - non costruiscono piscine e bordelli per gli schiavi...
Quella era pero' la propaganda nazista: esistono film che furono girati per convincere che nei campi di lavoro la vita era meglio che fuori dai campi di lavoro e molti venivano reclutati su base volontaria, anche in Italia. Poveri fessi... ne ho conosciuti un paio che mi dissero di aver capito che qualcosa non quadrava quando furono caricati sui carri bestiame con altri non-volontari.

In Belgio i nazisti locali (cioe' il Governo Belga dal dopoguerra in poi) tirarono avanti le pratiche di schiavismo inumano collaudate da loro in Congo fino a tutti gli anni '60, impiegando razze inferiori come Tedeschi (che erano prigionieri di guerra impediti a ritornare a casa con scuse varie) e Italiani. Poi fecero l'Europa Unita...
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Inviato il: 5/6/2010 18:30
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#16
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ho una lettera di una persona che ha aiutato a costruire le 'camere' su commissione dei russi DOPO il '45... ho links che mostrano come uno dei più famosi libri scritti da sopravvissuti sia stato scritto a tavolino, una frode successivamente riconosciuta e passata però in sordina. Ho links che mostrano come la fondazione wiesenthal abbia rittoccato foto per supportare l' idea dei forni etc...


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Inviato il: 5/6/2010 20:26
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#17
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@ PikeBishop

Piena sintonia su quello che dici.
L'orrore non è quello enfatizzato dalla propaganda sionista, ma non si può neppure negare che l'orrore sia stato sparso a piene mani dal regime nazista.
Io però sottolinerei che l'orrore sia tutto da addebitare alle SS di Himmler e alle loro isterie razziali, che dal 1943 in poi portarono a compimento un colpo di stato strisciante ai danni di un Hitler sempre più debole e perdente.
Inviato il: 5/6/2010 20:34
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#18
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#19
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Grazie Sichtinite, inglese a parte è tutto molto interessante.
Inviato il: 5/6/2010 22:44
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#20
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harry gross sostiene di aver passato SEI ANNI E MEZZO ad aushwitz ma auschwitz funzionò solo per 4 anni. (leggere il commento update di Irving sul numero di matricola)

cosa dimostra? si sa che le testimonianze orali basate su ricordi personali sono le più inattendibili per una ricostruzione storica.
ognuno ricorda a suo modo distorcendo gli eventi a seconda di quello che si vuol far credere

il centro simon wiesenthal rmuove la foto falsa dal suo sito

cosa dimostra?
che chi ha manomesso la foto voleva calcare la mano per rendere più credibile quel che vuol far credere?

autore di un libro di memorie smentito
il caso Willkomirsky - un totale falso svelato

cosa dimostra?
che qualcuno ha cercato di far soldi scrivendo libri come ce ne sono migliaia, quante autobiografie "finte" possiamo leggere? quante pubblicazioni che so che parlano di ufo usando paccottiglia? non è solo ricerca di verità, è ricerca di soldi spesso.

documentario tedesco usa foto falsa per un servizio su una visita di Himmler ad auschwitz

cosa dimostra?
che molti documentari sono poco precisi e rigorosi? ma quanti ce ne sono? sviste, ignoranza, faziosità, soldi... ce ne sono di motivi


tutto ciò non ha a che fare con la conoscenza, è una battaglia tra ideologie
e a nessuna ideologia interessa la verità.
Inviato il: 6/6/2010 19:38
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  •  edo
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#21
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Sinder, la tua reiterazione potrebbe essere fuori luogo, mi ha sempre incuriosito sentire ciò che i "negazionisti" avrebbero da dire e non comprendo perchè questa possibilità gli venga negata.
Io, i documenti che ha postato Sitchinite, non li conoscevo e di questo lo ringrazio; certo, anche nel mio caso non ritengo che siano minimamente sufficienti a ridurre i lager a centri vacanze termali... ci mancherebbe, ma sarebbe utile vedere tutti gli aspetti della questione senza ideologie così che ognuno possa cogliere meglio la possibile verità.
Inviato il: 6/6/2010 22:58
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  •  sitchinite
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#22
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edo ha scritto:
[
Io, i documenti che ha postato Sitchinite, non li conoscevo e di questo lo ringrazio; certo, anche nel mio caso non ritengo che siano minimamente sufficienti a ridurre i lager a centri vacanze termali... ci mancherebbe,


Come non li conscevi tu non li conoscono in molti, io fino a un paio di anni fa non li conoscevo nemmeno io... stavano su un sito italiano che era stato fatto chiudere (libertà di espressione saltami addosso) e ora li ho ritrovati in lingua originale sul sito di Irving.
L' ottica, ovviamente, non é quella di far considerare i campi come centri vacanze, ma appunto far capire quanto poco sappiamo di quel periodo, e che lo sappiamo solo da una unica serie di fonti, tutte ripetitrici della stessa fonte.
L' ottica della divulgazione é far vedere quant' é grande il business dell' olocausto, quanto molti ebrei hanno giocato sulla sciagura che é toccata a loro stessi, e come la storia sia ben diversa da come ce la raccontano. Non si tratta di ideologie, ma di dare a cesare quel che é di cesare, in bene ed in male. Di cercare la verità, pur se questa non cambia le atrocità realmente accadute, ma che la storia sia fatta di cose realmente accadute, non di cose inventate per rendere il tutto ancora più tragico.
Non ultimo, lo scopo di questo post è mostrare quanto, quando uan persona ha imparato una 'idea' e una storia 'alterata', pur se gli mostri le evidenze delle frodi, troverà ogni maniera possibile per negare o minimizzare. E snider ne é l' esempio lampante.


Poi, se interessa, mostrerò il link della dichiarazione di guerra economica da parte della comunità ebraica alla germania nel 1933. Dalla quale si capisce molto di quel periodo e perchè vennero messe in atto determinate misure qualche anno dopo.
Inviato il: 7/6/2010 0:31
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#23
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Poi, se interessa, mostrerò il link della dichiarazione di guerra economica da parte della comunità ebraica alla germania nel 1933


E' quella di Benjamin Freedman?

Se ti va, potrebbe essere utile creare un thread che elenchi, in modo OGGETTIVO e sintetico cioè senza commenti (ideologici) tutti i DOCUMENTI dei negazionisti.
Il thread potrebbe essere questo, oppure uno più specifico con un titolo più chiaro.
Inviato il: 7/6/2010 8:55
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  •  Sinder
      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#24
Ho qualche dubbio
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Non ultimo, lo scopo di questo post è mostrare quanto, quando uan persona ha imparato una 'idea' e una storia 'alterata', pur se gli mostri le evidenze delle frodi, troverà ogni maniera possibile per negare o minimizzare. E snider ne é l' esempio lampante.


lo scopo del mio post è che anche la tua è un'idea di storia 'alterata' tanto quanto quella che critichi e che credi sia la mia.

sostenere che l'ideologia egemone sia sbagliata perché tu ne hai le prove è purtroppo velleitario. non avrai mai le prove sufficienti, credo nemmeno ci siano prove evidenti condivisibili da tutti come dici tu, sono indizi che per qualcuno possono spostare la probabilità che una ricostruzione non sia proprio quella ma un po' diversa.
ma prove addirittura... che qualcuno abbia scritto libri conditi di fantasia spacciandoli per veri... siamo avvolti da cazzate che ci vengono raccontate, da una parte, dall'altra e da tutte le possibili.

perché se sembra che io neghi o minimizzi, potrebbe sembrare che tu inventi e amplifichi.

questioni di punti di vista e tutti pretenziosi di imporsi sugli altri

io credo che l'ideologia dell'olocausto sia appunto un'ideologia e in quanto tale sia un racconto che maschera la realtà dei fatti.
è pacifico quindi che distorca gli avvenimenti per narrare una storia che faccia comodo ai gruppi di potere che stanno dietro a quell'ideologia.

se la tua speranza è che la cultura antisionista imponga il proprio punto di vista sulla maggioranza delle persone dovrai aspettare che i gruppi di potere che la sostengano vincano la battaglia contro le lobby sioniste. La cultura viene dopo: prima si vince, poi si racconta la vittoria a proprio modo per glorificarsi e per condannare i nemici.

a me chi vinca poco importa, sono fuori dai giochi.
però ben vengano più partecipanti possibili... aumenta il caos e ci divertiamo a danzare.
Inviato il: 7/6/2010 9:58
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#25
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Citazione:

Sinder ha scritto:

ma prove addirittura... che qualcuno abbia scritto libri conditi di fantasia spacciandoli per veri... siamo avvolti da cazzate che ci vengono raccontate, da una parte, dall'altra e da tutte le possibili.


beh il libro di cui si parla é stato venduto in milionate di copie, é stato ritenuto uno dei documenti chiave a testimonianza delle atrocità dell' olocausto. E poi é stato scoperto che era un falso. Attenzione, non é stato 'messo in dubbio che fosse vero'. E' stato ATTESTATO E AMMESSO che fosse un falso.


Citazione:

è pacifico quindi che distorca gli avvenimenti per narrare una storia che faccia comodo ai gruppi di potere che stanno dietro a quell'ideologia.



In realtà é successo l' opposto...
gli avvenimenti son stati distorti dalla parte vittima, per risultare ancora più vittima, per avere la pietà e l' elemosina degli altri popoli, e risarcimenti che non gli spettavano.
Di fatto questo ha resto quella parte di mondo capace di tenere le redini del potere economico (e attualmente, come stiamo vedendo, anche politico).

Comunque sbagli, io non ho nessuna speranza di niente. Mi impongo solo un compito: divulgare documenti che pochi conoscono e che mi trovo davanti.
Lo faccio con tante materie, dalla linguistica, alla storia, alla mitologia, alla scienza, etc.
Poi ognuno li prende come vuole e come più gli piace.
Inviato il: 7/6/2010 12:12
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  •  Sinder
      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#26
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gli avvenimenti son stati distorti dalla parte vittima, per risultare ancora più vittima, per avere la pietà e l' elemosina degli altri popoli, e risarcimenti che non gli spettavano.
Di fatto questo ha resto quella parte di mondo capace di tenere le redini del potere economico (e attualmente, come stiamo vedendo, anche politico).

la mia impressione è che lo stato ebraico e le loro lobby non sono mai state vittime se non per quel breve periodo storico attorno alla ww2 (ah già dimentico la diaspora, i ghetti medievali, ecc ecc)
erano vincitori prima e lo sono stati poi, il potere lo avevano già prima e concordo che poi abbiano sfruttato l'occasione per accrescerlo.


Comunque sbagli, io non ho nessuna speranza di niente. Mi impongo solo un compito: divulgare documenti che pochi conoscono e che mi trovo davanti.
Lo faccio con tante materie, dalla linguistica, alla storia, alla mitologia, alla scienza, etc.
Poi ognuno li prende come vuole e come più gli piace.

scusa per averti attribuito posizioni in cui non ti riconosci, ma perché non vai alla ricerca di documenti che confermino la visione della storia dal punto di vista sionista, perché non hanno bisogno di pubblicità?
Inviato il: 7/6/2010 12:41
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  •  sitchinite
      sitchinite
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#27
Sono certo di non sapere
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Citazione:

Sinder ha scritto:
ma perché non vai alla ricerca di documenti che confermino la visione della storia dal punto di vista sionista, perché non hanno bisogno di pubblicità?


forse perchè non ce ne sono?
Inviato il: 7/6/2010 14:07
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  •  Sinder
      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#28
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sembra che allora serva un po' di pubblicità a questi documenti

raccontando una storia che contiene solo alcune piccole verità

senza considerazione per le testimonianze basate su ricordi personali che ritengo tutte inevitabilmente

inattendibili almeno un minimo

questi sono documenti scritti all'epoca dai nazisti (non dalle vittime) che esistono e per ognuno c'è una

riproduzione digitale che è possibile consultare.
e sono solo una minima parte di quelli disponibili che a loro volta sono una minima parte di tutta la documentazione

esistente e ancora da rendere pubblica.

non ho indicato i link perché queste fonti si possono reperire facilmente sui siti schierati palesamente come nella

migliore tradizione dello scontro tra ideologie.

per chi crede alla verità unica e con la maiuscola può quindi scegliere liberamente da quale parte cercarla.



AKTION T4

A dare inizio all'operazione fu un ordine scritto di Hitler datato 1 settembre 1939. Il Reichsleiter Bouhler e il dottor Brandt furono incaricati, sotto la propria responsabilità, di estendere le competenze di alcuni medici da
loro nominati, autorizzandoli a concedere la morte per grazia ai malati considerati incurabili secondo l'umano giudizio, previa valutazione critica del loro stato di malattia.

E prontamente vennero prese le misure.

Il Ministero dell'Interno spedì le istruzioni da seguire a tutti gli istituti scelti per portare avanti l'iniziativa. Quello indirizzato alla clinica di salute mentale di Grafeneck riporta in basso l'avvertenza: "Non lasciar cadere nelle mani del nemico! Distruggere in caso di pericolo nemico!"

Ai dipendenti degli istituti era chiesto di firmare un vincolo di segretezza sul loro lavoro.

Nonostante questo

il supervisore della clinica di Stehn nel Settembre 1940 scrisse una lettera al Ministro della Giustizia Dr. Franz Guertner. Per lamentarsi che le misure applicate ai pazienti di ogni tipo avevano condotto a una situazione di crescente insicurezza nei confronti della legalità. Alcuni pazienti erano trasferiti senza il consenso dei tutori ai quali poco tempo dopo arrivava regolarmente un certificato di morte standard. L'assoluta segretezza che doveva avvolgere queste misure era minata dalle voci che stavano circolando, l'opinione pubblica mormorava che la selezione dei pazienti da destinare alle misure speciali fosse totalmente arbitraria.

Infatti il 20 ottobre 1940 il prefetto di Dresda fa notare al Ministero della Giustizia di aver saputo dal prefetto di Lipsia che l'eliminazione nelle cliniche mentali era oramai un "segreto svelato", bastava tra l'altro guardare la lista dei decessi dell'istituto di Lipsia dove risultavano tutti registrati con le stesse cause.

Anche il presidente della corte di Francoforte scrisse a Guertner per denunciare che i veicoli che trasportavano i pazienti dal loro istituto al punto di raccolta e da lì alle cliniche di eliminazione erano talmente noti alla popolazione che quando i bambini li vedevano passare urlavano: eccone altri da gassare! Ogni giorno da uno a tre di questi trasporti speciali arrivava all'istituto di Hadamar.

A quel punto decise di intervenire Himmler. Con una lettera a Brack (braccio destro di Brandt) del 19 dicembre 1940 per informarlo che iniziavano a circolare troppe voci anche attorno al Grafeneck Institution. La popolazione riconosceva i veicoli delle SS e iniziava a intuire cosa succedesse nei crematori fumanti. Himmler, ricordando che l'operazione avrebbe dovuto rimanere segreta, ma intuendo che non lo sarebbe rimasta ancora a lungo, suggerì che la cosa migliore da fare fosse smantellare al più presto l'istituto e inziare a diffondere sapientemente dei filmati che spiegassero l'ereditarietà delle malattie mentali per giustificarsi davanti alla popolazione.

Invece il 18 aprile 1941 Brack decise di inviare al Dr. Schlegelberger alcuni consigli per continuare a provare a mantenere la segretezza su quello che avveniva nelle cliniche e proponeva una serie di scuse più plausibili da indicare come cause di decesso nelle lettere inviate ai familiari dei pazienti deceduti.

Prima della fine del 1941 però l'operazione T4 fu formalmente interrotta per evitare ulteriori problemi con l'opinione pubblica e con la chiesa cattolica che aveva mostrato la sua contrarietà.


EINSATZGRUPPEN

Nel frattempo le truppe tedesche avanzavano verso Mosca accompagnate dalle Einsatzgruppen, unità operative con il compito di eliminare comunisti, polacchi ed ebrei.

Il capo della Polizia Heydrich il 21 settembre 1939 inviò ai comandanti di tutte le Einsatzgruppen una direttiva con oggetto "questione ebrea nei territori occupati" per ricordare la massima segretezza dell'operazione e per aggiornarli su quanto deciso in merito alla soluzione finale. Spiegò che questa era da considerare un obiettivo di lungo termine e che nel breve invece avrebbero dovuto preoccuparsi di completare alcuni obiettivi intermedi. Si raccomandò affinché i comandanti delle Einsatzgruppen riportassero puntalmente il numero di ebrei catturati e di quelli morti prima dell'arrivo ai punti di concentramento.

i rapporti si sprecano.

Rapporto generale del 15 ottobre 1941. Numero totale di ebrei liquidati in Lithuania 71.105. Durante i pogrom a Kovno eliminati 3.800 ebrei e circa 1.200 nei dintorni. In Lettonia invece gli ebrei giustiziati furono più di 30.000.

Jaeger, comandante dell'Einsatzkommando 3 dell'Einsatzgruppe A, scrisse un rapporto dettagliato dei risultati ottenuti al 1 dicembre 1941. Alla fine, dopo aver riportato il numero esatto di morti nei pogrom e i fucilati in tutte le azioni (137.000) concluse confermando di aver raggiunto l'obiettivo di risolvere il problema ebreo in Lituania. In Lituania erano stati eliminati tutti gli ebrei inutili. Rimasti in vita solo quelli strettamente necessari chiedeva urgentemente l'autorizzazione per poterli sterilizzare prima che avessero la possibilità di riprodursi. Nel frattempo se qualche ebrea fosse rimasta incinta sarebbe stata subito liquidata.

I risultati delle Einsatzgruppen però non erano ancora soddisfacenti, bisognava escogitare qualcosa d'altro per velocizzare le operazioni.


SOLUZIONE FINALE

Il Capo della Polizia di Sicurezza il 29 novembre 1941 scrive al Gruppenführer SS Hofmann dell'Ufficio centrale della razza e degli insediamenti
Caro Hofmann!
Il 31 luglio 1941 il maresciallo del Reich mi ha incaricato di predisporre, con la partecipazione delle altre instanze centrali interessate, tutte le necessarie misure per preparare dal punto di vista organizzativo, pratico e materiale una soluzione globale della questione ebraica in Europa e di rimettergli al più presto un piano complessivo a questo riguardo. Allego alla presente fotocopia di quell'incarico.
Tenuto conto della straordinaria importanza che deve essere accordata a tali questione, e affinché tutti i servizi centralizzati, implicati nel lavoro che rimane de compiere in relazione alla soluzione finale, giungano a un punto di vista comune, suggerisco che i problemi siano fatti oggetto di un reciproco scambio d'idee, tanto più che, dal 15 ottobre 1941, gli ebrei vengono evacuati dal territorio.
Heil Hitler!
Suo [firma autografa] Heydrich

Come risultò poi dalla conferenza di Wannsee tenutasi il 20 gennaio 1942 e presieduta dallo stesso Heydrich si palesò l'impossibilità pratica del piano Madagascar e si progettarono nuove soluzioni finali. L'idea iniziale era di cominciare a spostarli verso est utilizzandoli per la costruzione di strade e confidando che la selezione naturale aiutasse a eliminarli.

Si resero infatti conto che l'emigrazione indotta degli ebrei non aveva ottenuto i risultati sperati, era ormai subentrata la necessità di una deportazione forzata degli ebrei all'est. Queste operazioni andavano tuttavia considerate unicamente delle soluzioni di ripiego, fondamentali però per raccogliere quelle esperienze pratiche che avrebbero assunto grande importanza per la futura soluzione finale del problema ebraico [Endlösung der Judenfrage].

Ecco allora che le alte sfere del Reich richiamarono i responsabili della Aktion T4 per affidare loro una nuova missione. Globocnik, Wirth, Brandt, Brack, Dolp, Höfle avevano maturato l'esperienza necessaria da mettere al servizio della soluzione finale.

il 25 ottobre 1941 l'esperto dr. Wetzel rispose al commissario orientale del Reich Lohse che chiedeva suggerimenti per la soluzione alla questione ebrea. Wetzel informò che Brack aveva accettato di collaborare alla costruzione di baracche dotate di apparati di gassificazione (vergasungsapparate) e che Eichmann aveva dato la sua approvazione. Perché allo stato delle cose, non sussisteva alcuna obiezione al fatto che gli ebrei inabili fossero eliminati col metodo Brack. In tal modo avrebbero potuto evitare di ripetere esecuzioni pubbliche come accaduto in modo ingiustificabile a Vilna.

TRATTAMENTO SPECIALE

In una lettera circolare del 12 novembre 1941, Himmler scriveva ai comandanti dei campi di concentramento:
Come già comunicato per lettera ai comandanti dei campi di concentramento di Dachau, Sachsenausen, Buchenwald, Mauthausen e Auschwitz, nei prossimi giorni giungerà nei suddetti campi una commissione medica con il compito di selezionare i detenuti. Per i campi di concentramento di Flossenburg, Gross Rosen, Neuengamme e Niederhagen l'arrivo della commissione è previsto per la prima metà del gennaio 1942. Poiché i medici disponibili sono molto impegnati, il lavoro di verifica nei campi di concentramento dovrà essere il più breve possibile, allegato il questionario e le istruzioni. Concluse le verifiche dovrà essere inviata all'ispettore dei campi una relazione con la comunicazione del numero di detenuti selezionati per il trattamento speciale 14f13.

14f13 era il codice utilizzato nei registri dei decessi. 14f indicava il luogo della morte, un KZ - Konzentrationslager. 13 era la causa: a seguito di trattamento speciale (sonderbehandlung).

Seguirono quindi tutta una serie di rapporti che dai campi di concentramento tenevano aggiornati gli uffici centrali del Reich.

Nell'archivio del dr. Mennecke al campo di Buchenwald è stata ritrovata una cartella con una lista di nomi, per molti di questi c'era una foto. Sul retro di ogni fotografia il dottore aveva appuntato il risultato dell'esame medico per selezionare gli internati da destinare al trattamento speciale. Horman Weber per esempio soffriva per essere un ebreo sporco e impudente, per di più faceva parte di un'associazione giudea antitedesca. Schenidruber Dorotea Sara era un'impenitente scrittrice antigermanica. Syperl Sara, prostituta polacca portatrice di malattie veneree. Moses Irma Sara invece aveva il problema di aver mentito sulle sue vere origini ebree e di aver affermato che gli ariani discendono dai giudei. Steinitz Siegfried omosesssuale. Reichsfeld Adolf Israel tipico ebreo Talmud, recalcitrante e pigro. Neumann Klara era stata con 60 ariani senza rivelare di essere ebrea, una sciatta prostituta. Shermann Jenny era lesbica di natura ed ebrea. Hofmann Erwin viveva a Berlino spacciandosi per tenente. Tackau Ernst Israel teneva coportamenti irrispettosi nei confronti dei soldati tedeschi. Bruegel Hildegard cameriera ebrea ma prostituta professionista, impertinente con la polizia, nel campo si strappava spesso i capelli. Suesskind Paul Israel ebreo apolide, criminale abituale senza scrupoli. Weil Anna simpatizzante degli ebrei Talmud ungheresi. Capell Charlotte era ebrea ma si ostinava a portare la croce al collo. Shoekof Egon era un arrogante agitatore comunista.

con selezioni così il numero di internati da trattare specialmente diventava particolarmente elevato

Inizialmente gli internati da trattare in modo speciale venivano trasportati alle cliniche con i soliti bus grigi, nel marzo 1942 però il comandante di Gross-Rosen segnalò l'impossibilità di riuscire a trasportare tutti i selezionati con i furgoni e avvisò che avrebbero iniziato a usare la ferrovia.

alcuni campi di concentramento iniziarono ad arrangiarsi

lettera datata 26 marzo 1942 spedita dal Gruppenleiter II D Obersturmbannfuhrer SS Walter Rauff per segnalare all'ufficio tecnico della polizia criminale di Berlino che al campo di Mauthausen stavano ancora aspettando la consegna dei furgoni speciali (sonderwagen). E dato che i tempi previsti erano abbastanza lunghi avrebbe provveduto lui a preparare un furgone in modo che potesse essere utilizzato nel frattempo. Al momento al campo avrebbero potuto iniziare subito i "trattamenti speciali" usando bombole di monossido di carbonio o soluzioni simili.

11 aprile 1942, in una corrispondenza tra il generale maggiore Turner, amministratore del Reich in Serbia, e il capo del personale di Himmler, il generale confida che dopo aver fucilato tutti gli ebrei che gli capitavano sotto tiro aveva fatto raccogliere le donne e i bambini in un campo di lavoro e lì con l'ausilio di un furgone per la "disinfestazione" in massimo quattro settimane avrebbe ripulito (räumung) il campo.

3 maggio 1942 da Posen il capo della polizia Koppe a Brandt chiede esplicitamente di poter sottoporre due polacchi malati incurabili di TB al "trattamento speciale"

ma non mancano i problemi

il dr. Becker spiega a Rauff in una lettera da Kiev il 16 maggio 1942 che l'autista del veicolo speciale spesso tendeva a schiacciare l'acceleratore al massimo causando così alle vittime una morte per soffocamento senza renderle prima incoscenti. Auspicava quindi che tramite opportune modifiche al pedale si arrivasse a dosare la giusta quantità per dare una morte più rapida e piacevole.

Un documento sottoposto all'attenzione sempre di Rauff del 2 giugno 1942 riguardava le proposte di modifiche da apportare ai veicoli speciali già in funzione a Chelmnoe e a quelli in costruzione. Fino a quel momento, a partire dal dicembre 1941, con soli tre veicoli in servizio erano riusciti a trattare senza incidenti novantasettemila detenuti ma ora serviva intervenire per aumentarne l'efficienza.

Lettera de SS-Hauptsturmfuhrer Truehe all'ufficio sicurezza del Reich: all'ufficio del comandante della polizia e dei servizi di sicurezza dell Rutenia Bianca arriva settimanalmente un trasporto di ebrei da selezionare per il trattamento speciale. I tre furgoni speciali a disposizione non sono sufficienti. Si richiede un altro furgone speciale.

Comunicazione da Brack a Himmler del 23 giugno 1942
Come da istruzioni ricevute da Bouhler, Brack informava Himmler di aver messo a disposizione di Globocnik altri uomini per l'esecuzione delle sue azioni speciali. Globocnick aveva chiesto più personale per completare prima possibile l'azione contro gli ebrei temendo che potesse essere interrotta come capitato alla Aktion T4. Brack ricordava gli ordini impartiti dallo stesso Himmler sulla necessità di nascondere l'operazione e sull'urgenza di concluderla in fretta ma voleva far notare che su 10 milioni di ebrei almeno 2 o 3 erano ancora abili al lavoro e sarebbe convenuto lasciarli in vita per poterli impiegare produttivamente. Ovviamente dopo averli sterilizzati (Brack sostiene l'utilizzo dei raggi x mentre un documento [no-208 Letter to Heinrich Himmler del 29 aprile 1944] lo smentirà perché gli esperimenti condotti riveleranno che usare i raggi X era meno efficiente rispetto a un intervento chirurgico). Nel caso Himmler avesse scelto questa soluzione Bohuler avrebbe reperito i medici e l'equipaggiamento richiesti per le operazioni.

i campi stavano diventando sempre più affollati

Il segretario del Ministero dei Trasporti Ganzenmüller scrive il 28 luglio 1942 al SS-Obergruppenführer Karl Wolff dello staff di Himmler per metterlo al corrente della situazione: a Treblinka arrivava un treno al giorno con 5000 ebrei, due treni a settimana a Belzec, mentre i trasporti per Sobibor dovrebbero essere temporaneamente sospesi per lavori sulla linea ferroviaria.

Da un report scritto a Lemberg il 14 September 1942 dal tenente di polizia Wassermann risulta arrivato al campo di Auschwitz un treno contenente 8.205 ebrei

Al telegramma del Comandante delle SS e della polizia di Lublino Höfle che riferisce della situazione dell'Einsatz Reinhard: sulla situazione degli arrivi fino al 31 dicembre 1942: L 12761, B 0, S 515, T 10335, totale 23611 poi aggiunge che la situazione de [lacuna] sempre al 31 dicembre 1942 è: L 24733, B 434508, S 101370, T 71355, totale 1274166.

Per la situazione a Varsavia al 24 maggio 1943 si legga dal comandante della polizia Stroop nel suo rapporto che su un totale di 56000 ebrei catturati 14.000 sono stati distrutti (vernichtet) e circa 5.000 invece sono morti durante i rastrellamenti.

le fucilazioni [il report di Himmler a Hitler registra 363,211 esecuzioni di ebrei nei territori occupati dell'Unione Sovietica tra Agosto e Novembre 1942] e i trattamenti speciali non riescono a stare al passo con tutto il lavoro da fare
tanto che le operazioni iniziarono anche a essere economicamente insostenibili

27 aprile 1943 una circolare dell'ufficio amministrativo ed economico generale impone di smettere di chiedere maggior combustibile perché la richiesta non ha le risorse economiche per essere soddisfatta. Si raccomanda quindi di limitare l'uso del trattamento speciale 14f13 ai soli casi strettamente necessari.

c'era un gran da fare speciale, perciò servivano soluzioni molto speciali:

del 26 agosto 1942 un permesso per mandare un camion a Dessau a ritirare un carico di materiale per il trattamento speciale. A Dessau c'era lo stabilimento che riforniva il campo di Zyklon-B

come testimoniava nel proprio diario J.P. Kremer, il dottore delle SS che prese servizio il 30 agosto 1942, il 2 settembre per la prima volta presenziò a un'azione speciale commentando che al confronto l'inferno di Dante sembra una commedia.

Chi si preoccupava che tutto funzionasse al meglio era il sig. Kurt Prüfer, impiegato della Topf and Sons, che il 21 Agosto 1942 in un report in merito all'installazione di 2 forni per azioni speciali (sonderaktionen) nei servizi igienici si raccomandava di separarli dall'ordine diretto a Mogliev

Sempre Prüfer, 8 settembre 1942, sulla situazione delle consegne al campo di Auschwitz riscontrava al momento dell'ispezione che ci fossero tre forni funzionanti con una capacità di 250 al giorno e altri tre in costruzione con capacità di 800 al giorno. Ma Herr Obersturmführer Krone sosteneva che non fossero sufficienti per tutto il lavoro che c'era da fare e che sarebbe stato necessario un altro incontro per definire nuovi ordinativi.

Una lettera del 29 gennaio 1943 dal capitano delle SS Karl Bischoff al colonnello Hans Kammler raccontava che il sig. Prüfer effettò con successo il collaudo dei nuovi forni. Unico inconveniente: l'intonaco dell'obitorio (leichenkeller) era ancora fresco a causa della temperatura invernale. Il capitano proponeva di spostare il forno nella camera sotterranea di gassificazione (vergasungskeller).

Un resoconto dello stesso giorno firmato dall'Unterscharfuhrer di Auschwitz spiegava che inizialmente avrebbero dovuto lavorare a capacità ridotta (ma si garantiva che sarebbe stato possibile sostenere contemporaneamente le cremazioni e i trattamenti speciali) fino a quando non avesseo provveduto a potenziare i cavi elettrici che arrivavano al Krematorium II per soddisfare la complessiva richiesta di energia a pieno regime.

C'è poi un telegramma del 2 marzo 1943 in cui Prüfer si giustificava per il ritardo nel reperire dei rilevatori di acido cianidrico (anzeigegeräte für Blausäure-Reste) per il Krematorium II

Dall'inventario del 24 giugno 1943 del campo di Auschwitz-Birkenau al Krematorium III i lavori fervevano, nella Leichenkeller 1 (obitorio 1) alla voce "docce" risultavano installate delle porte a tenuta ermetica di gas (gasdichtetur)

Il 9 settembre 1943 il responsabile delle costruzioni ad Auschwitz scriveva all'amministrazione centrale per sollecitare la consegna di elevatori per cadaveri. La richiesta era da soddisfare urgentemente al fine di svolgere efficientemente tutto quel gran lavoro.

La lettera del SS-Sturmbannführer Jahrling al generale Kammler, specifica la capacità dei cinque forni di Auschwitz in 4.756 cadaveri al giorno.

I Totenbucher ritrovati a Mauthausen, i registri dei morti, sette libri dal 1939 al 1945, i numeri seriali arrivano a 35.318.
Ad Auschwitz li chiamavano Sterbebucher e nel 1989 dagli archivi di Mosca sono usciti 46 zweitbücher, libri secondari che coprono parzialmente dal 1941 al 1943, il totale arriva pressapoco a 69.000

A Posen il 4 ottobre 1943 Himmler tenne un discorso agli Obergruppenführer (generali di divisione delle Waffen SS):
«Vorrei parlarvi apertamente in merito a un argomento molto difficile.
Che dovrebbe essere essere discusso solo tra noi e che non sarà mai accennato in pubblico. [...] Sto parlando dell'evacuazione degli ebrei (Judenevakuierung), dello sradicamento (ausrottung) del popolo ebraico. Una di quelle cose scontate da dire. La popolazione ebrea deve essere estirpata (ausgerottet), qualunque compagno di partito ve lo direbbe: fa parte del nostro programma, elimineremo (ausschaltung) gli ebrei, li sradicheremo (ausrottung). [...]
Abbiamo il dovere morale, lo dobbiamo al nostro popolo, di uccidere queste persone che ci vogliono uccidere».
Inviato il: 15/6/2010 10:20
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Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#29
Sono certo di non sapere
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Sinder mi sa che hai sbagliato thread... qui si sta parlando di Auschwitz e delle testimonianze correlate.
Eviterei di fare un mix tuttigusti solo per dire quel che già sappiamo: che ebrei son stati uccisi dai nazisti. Si sta cercando di stabilire la fondatezza delle testimonianze riguardanti forni e crematorie di auschwitz.
Inviato il: 15/6/2010 10:34
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      Sinder
Re: lettera di Friedrich Stelzel a David Irving
#30
Ho qualche dubbio
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mi sembrava che non fossi a conoscenza di questi documenti


documenti dove si dice che nei campi di concentramento gli internati venivano sottoposti a "trattamento speciale"

e come per questo "trattamento speciale" servisse del gas

e che il trattamento speciale era nient'altro che l'eutanasia.
Inviato il: 15/6/2010 10:53
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