(IO)la mente è una parte dell'universo fisico e, come ogni altra sua parte, è soggetta al principio di causalità. (TU)Se posso dare un giudizio estetico in una questione antropologica... che mondo di merda che mi proponi!
(IO)Ora, il libero arbitrio sarebbe proprio questo: una scelta incondizionata, non soggetta alla catena causale degli (altri) eventi. Perché esso sia valido, di conseguenza, la mente dovrebbe essere l'anima incorporea delle religioni - concetto che, però, s'infrange contro l'evidenza empirica del fatto che il deteriorarsi del cervello porta il deteriorarsi delle funzioni mentali.
(TU)La macchina va a benzina, ma se mi si rompe il semiasse non corre più. Ciò però non significa che la macchina vada a semiassi.
Innanzitutto, non capisco perché essere soggetti al principio di causalità comporterebbe essere in un mondo di merda; poi, anche se fosse, il problema non è se la cosa ci piace o no, ma se è vera o falsa. Credere che "non è Francesca" non ci renderebbe mica meno cornuti...
Sulla questione "benzina/semiassi": la mente è dotata di varie funzioni, che saltano tutte o alcune alla volta ogni qual volta il cervello è danneggiato. Si può sostenere che essa non dipenda esclusivamente dalla materia grigia, ma, allora, come dicevo, occorre ipotizzarne la radicale incorporeità. A questo punto, però, non si comprenderebbe perché un ente incorporeo dipenderebbe da un ente corporeo per lo svolgimento delle sue funzioni.
Shevek
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