Intuitivamente parlando, a mio avviso (nessuna conoscenza biochimica specifica da parte mia), si "scassano", chimicamente parlando, gli schemi interpretativi a cui facciamo riferimento "normalmente", frutto di esperienze personali e di ceorcizione comportamentale conseguente all'indottrinamento dovuto all'appartenenza ad un "gruppo" sociale.
"Inquinando" le modalita' di percezione, quelle a cui abbiamo fatto sempre riferimento, si demoliscono gli schemi logico-interpretativi ai quali ci affidiamo in base a quello che ci e' stato insegnato e che abbiamo imparato nel corso della vita, e se ne "sperimentano" altri, che ci forniscono, appunto, quella che, qualcuno, potrebbe una interpretazione "ultraumana" della realta'.
E' come per un taxista: esso e' tenuto a conoscere ogni posto in citta, ogni via, stradina. Se facesse sempre le stesse strade per arrivare in un posto conosciuto, non potrebbe mai scoprire nuovi posti. Continuerebbe a conoscere solo quello che ha sempre conosciuto. Cambiando i suoi itinerari (i propri usuali "schemi") senza dubbio arricchirebbe le sue conoscenze, probabilmente conoscendo sempre meglio "la propria citta'".
Per cui, per rispondere a nike, ogni esperienza accresce. La ripetitivita' nelle esperienze alla lunga non dona piu' niente di nuovo. Rifare alcune esperienze in maniera differente, dimenticando o non facendo cio' che si e' sempre fatto, potrebbe essere funzionale all'accrescimento (cosa che nella ripetitivita' della "normalita'" non avverrebbe).
p.s.: mi sono affacciato agli ultimi post solo da poco, mi scuso, con tutti, per eventuali travisazioni, ot della mie osservazioni al riguardo, o ripetizione di quanto gia' detto...
Non puoi inviare messaggi. Puoi vedere le discussioni. Non puoi rispondere. Non puoi modificare. Non puoi cancellare. Non puoi aggiungere sondaggi. Non puoi votare. Non puoi allegare files. Non puoi inviare messaggi senza approvazione.