Ash, non hai compreso bene lo spirito del sintetico messaggio che ti ha mandato Fiammifero, continui a ragionare come che nel mondo del giornalismo e del lavoro italiano in generale ci sia una sorta di oggettività.
Bene, non è così, se c'è una strada o un modo ragionevolmente sicuro, purtroppo è quello che ha "ventilato" Fiammifero nel suo secondo post ed a volte non da garanzie manco quello.
Non c'entrano granchè i 23 anni (via sicura a parte) come non c'entra assolutamente niente la straordinaria capacità professionale, le doti di un buon giornalista italiano sono: tessera e militanza attiva, lingua lunga (e non per parlare), peli sullo stomaco, capo chino, zombie submission, pusillanimità etc. etc. ... e questo per parlare delle doti rosee ... poi quando diventerai una grande firma (intorno ai 65-80 anni)... potrai continuare a fare le stesse cose ma assolutamente convinto che sia un tuo libero arbitrio.


P.S. non sto satirizzando, ho una certa età ed esperienza diretta con quel mondo, ho conosciuto diversi giornalisti: piccoli, medi e anche qualche grandicello ed il quadro che esce è purtroppo questo.

E' un mondo di letterati, dominato dalla poesia