Informazioni sul sito
Se vuoi aiutare LUOGOCOMUNE

HOMEPAGE
INFORMAZIONI
SUL SITO
MAPPA DEL SITO

SITE INFO

SEZIONE
11 Settembre
Questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego.
 American Moon

Il nuovo documentario
di Massimo Mazzucco
 Login
Nome utente:

Password:


Hai perso la password?

Registrati ora!
 Menu principale
 Cerca nel sito

Ricerca avanzata

TUTTI I DVD DI LUOGOCOMUNE IN OFFERTA SPECIALE

ATTENZIONE: Chiunque voglia scrivere su Luogocomune è pregato di leggere prima QUESTO AVVISO (aggiornato 01.11.07)



Indice del forum Luogocomune
   Salute & Ambiente
   che cos'è il cancro?

Naviga in questo forum:   1 Utenti anonimi

 

  Vai alla fine    Discussione precedente    Discussione successiva
  •  Vota discussione
      Vota questa discussione
      Eccellente
      Buona
      Discreta
      Scadente
      Terribile
Autore Discussione
  •  DrHouse
      DrHouse
Re: che cos'è il cancro?
#1
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 30/11/2007
Da
Messaggi: 2394
Offline
Citazione:
Le origini del cancro sono, si dice, complesse e multifattoriali, ovvero non possono essere ridotte ad un’unica spiegazione. Spesso gli studiosi si concentrano però su ciò che conoscono meglio. Un genetista allora tenderà ad attribuire la causa del cancro a fattori ereditari, un epidemiologo cercherà le origini della malattia nelle variabili ambientali e comportamentali (amianto, fumo o… funghi), un biologo molecolare si concentrerà sui meccanismi di replicazione della cellula e su ciò che può andare storto nel corso del processo, ecc. Chi ha ragione? Qual è la vera causa del cancro? Ovviamente hanno ragione tutti, e nessuno. Ciascuno di questi fattori contribuisce a spiegare la malattia, ma non è sufficiente. Il cancro non è una malattia semplice.
Nel thread "Cancro: alla radice del problema" nella sezione news abbiamo fatto chiarezza sull'uso del termine "multifattorialità". Questa espressione non convince molti di noi. Dire che il cancro è una malattia complessa è dire una verità. Parlare di multifattorialità, invece, è più che altro un eufemismo per non dire "Non abbiamo ancora scoperto la causa del cancro perché al momento sono troppi i fattori che possono causare (ma non necessariamente causano) il cancro". Per usare le tue stesse parole, è una "ammissione di ignoranza". In realtà, pur nella molteplicità e complessità degli istotipi neoplastici, esistono almeno due elementi in comune a tutti i tipi di cancro: 1) la specifica diversità con cui tutte le cellule tumorali si riproducono rispetto alle cellule "normali" del tessuto di origine (vulcan ha scritto cose interessanti in proposito); 2) il fatto che il sistema immunitario ha in qualche modo "fallito il suo compito". È concettualmente sbagliato parlare di multifattorialità. Anche assumendo che i fattori siano molteplici, tanti quanti i possibili agenti patogeni che ogni giorno ci circondano, resta da spiegare perché poi ogni cancro, pur essendo diverso da ogni altro, segue però un pattern comune. Sottolineo: comune, non identico. Tanto è che usiamo il termine cancro (o tumore, neoplasia ecc.) per indicare una serie di fenomeni patologici evidentemente accomunati tra loro da un elemento in comune. Altrimenti, è probabile che useremmo termini diversi.

Citazione:
Più persone sopravvivono alla tubercolosi, più persone avranno la possibilità di ammalarsi di cancro in futuro
Non ho letto i testi cui fai riferimento, quindi mi riservo di approfondire e, evidentemente, anche di cambiare idea. Partendo da quanto hai affermato nel tuo post, però, mi permetto di avere grossi dubbi su questa teoria. In sostanza, ci stai dicendo che il cancro si è manifestato maggiormente nell'ultimo secolo in quanto è aumentata la vita media degli individui. Se gli individui morissero prima, ad esempio di tubercolosi o di tifo, il cancro sarebbe probabilmente una malattia relativamente rara. Fin qui, si può essere d'accordo. Resta il fatto che mi sembra un po' arduo affermare che il cancro sia una forma di selezione della specie. Gli individui in età avanzata, in quanto incapaci di riprodursi, sarebbero inutili alla specie, quindi più soggetti ad ammalarsi di cancro. Qui le cose non tornano più: o l'esempio della tubercolosi è improprio o (come penso io) è proprio la teoria che non sta in piedi. La tubercolosi, la polmonite, il tifo e molte altre malattie epidemiche che un tempo falcidiavano la popolazione colpivano indistintamente individui di tutte le età. Anzi, nel caso specifico della TBC, i più colpiti erano proprio i bambini e gli adolescenti (alcuni microbatteri della TBC di solito non infettano soggetti adulti sani), ossia individui in età riproduttiva o potenzialmente capaci di riprodurre. Viceversa, statisticamente il cancro colpisce per lo più sopra i 40-50 anni, età nella quale la capacità riproduttiva dell'essere umano è già stata ampiamente superata. Pertanto, se la teoria della selezione naturale è accettabile nel caso della TBC (i più forti sopravvivono e potranno procreare individui forti e sani, i più deboli non resistono e vengono eliminati), il discorso non vale per il cancro. Il cancro è solo una delle tante malattie alle quali un organismo non più giovane e forte può andare incontro. Se guardi le statistiche, anzi, di solito appare al secondo o al terzo posto come causa di morte dopo le malattie cardiovascolari. Se la mettiamo così, allora anche l'infarto è una forma di selezione della specie. A me sembra, in realtà, che la teoria non regga proprio. Rimane valida l'affermazione che, se un individuo supera le malattie che colpiscono tipicamente l'infanzia e l'adolescenza, allora si espone fatalmente al rischio di cancro, in quanto questa malattia colpisce tipicamente soggetti non più giovani. E fin qui va bene, anche se, senza offesa, è un po' come scoprire l'acqua calda. Ma anche così non mi sembra che questa teoria porti novità sostanziali. L'idea che il cancro sia una forma di selezione naturale della specie non sta proprio in piedi. Prova ne è che l'oncogenetica afferma esattamente il contrario: molti tumori sembrano anzi associati a fattori di rischio ereditari. Viene da chiedersi allora: perché la specie consente a individui che portano in sé un fattore di rischio genetico così alto di riprodursi? Perché non li elimina prima che facciano danni (mi si perdoni l'apparente cinismo, d'altra parte il cinismo è in qualche modo insito nella teoria darwiniana stessa, quindi sto solo cercando di confutarla usando la sua stessa linea di pensiero)? Perché li elimina solo quando ormai sono per lo più anziani e non più in età riproduttiva? È evidente che c'è qualcosa in questa teoria che proprio non torna.

Citazione:
Non c’è bisogno che spieghi perché questa è una cazzata, vero? Se fate fatica a concepirlo provate a pensare alle comunità di uomini, e chiedetevi se va sempre tutto bene al loro interno, e se gli interessi comuni hanno sempre la meglio sugli egoismi individuali. E una volta compreso che questa è una cazzata, e che la cooperazione e l’unità di intenti sono più l’eccezione che la norma in qualsiasi ambito, siamo anche un po’ più vicini a comprendere il cancro.
Beh, temo invece che forse un piccolo sforzo per spiegarcelo dovresti farlo, visto che non per tutti è una cazzata. Aggiungo (come umile e semplice consiglio, visto che sei nuovo di questo forum), che sarebbe opportuno chiamare cazzate solamente quelle teorie o affermazioni che si possono confutare sulla base di dati certi e inoppugnabili. Siccome usi una semplice teoria per confutare un'altra teoria, forse sarebbe più opportuno usare le parole con maggiore prudenza. Resta, ripeto, un semplice consiglio.

In realtà, la teoria di Lipton è confermata non solo dalla realtà, ma dalla storia. La comunità ha sempre avuto il sopravvento sul singolo. I gruppi forti prevalgono sempre sui gruppi deboli. In natura come in politica. Ciò che permette la sopravvivenza di una specie è, guarda caso, proprio la capacità di organizzarsi in gruppo, in comunità. L'unione fa la forza. I gruppi forti sono i gruppi più coesi al proprio interno. Poi, è ovvio che anche all'interno di ogni comunità esista sempre una competizione. Ed è altrettanto ovvio che l'equilibrio all'interno di una comunità sia sempre precario e a rischio, in quanto ogni membro vive a sua volta un conflitto tra istinto centrifugo (istinto di affermazione individuale, volontà di superare gli altri membri) e istinto centripeto (tendenza a rifugiarsi nella comunità come entità più forte capace di garantirgli una maggiore protezione dai pericoli esterni). La comunità corregge automaticamente e continuamente gli squilibri al proprio interno, esattamente come fa il nostro organismo. Ma non è eterna, né immutabile. Fintanto che l'istinto comunitario prevale nei singoli membri, la comunità sopravvive; nel momento in cui prevalgono invece gli istinti di competizione dei singoli, la comunità si indebilisce o si rompe. Si noti: si rompe, ma non muore. Non diversamente da un legame chimico, che si spezza ma dà immediatamente vita a un altro legame chimico, così anche da una comunità che muore prendono vita immediatamente altre comunità, magari più piccole, magari intrinsecamente più forti. La comunità esiste, è un fattore sociologico, storico, biologico chiaramente identificabile. Il fatto che la comunità non sia un'entità stabile e immobile, bensì un'entità dinamica in continua evoluzione e alla continua ricerca dell'equilibrio, nulla toglie al fatto che la comunità non solo esista, ma sia addirittura un elemento fondamentale per la sopravvivenza e il predominio di determinate specie su altre, di determinati gruppi su altri ecc.

Per quanto riguarda poi più specificamente la teoria di Bruce Lipton, vale ricordare che il concetto di comunità si lega intrinsecamente al concetto di cervello come sede degli input regolativi che disciplinano il funzionamento del nostro organismo. È il cervello che coordina l'organizzazione e le funzioni dei nostri miliardi di cellule. La comunità è tale in quanto esiste il cervello come attività regolatrice gerarchicamente superiore. Lipton non dice che il cancro esiste perché uno lo pensa, anche se a una lettura disattenta potrebbe sembrare così. Dice che i fattori psicologici sono input al pari di tutti gli altri segnali fisici o materiali con cui interagiamo ogni giorno e che, al pari di questi ultimi, hanno evidentemente anch'essi un impatto sull'attività del nostro organismo, talvolta positivo, altre volte negativo. Significa semplicemente che il nostro cervello filtra gli input che vengono dall'esterno e cerca di rispondere loro ogni volta nel modo più adeguato cercando cioè di innescare quei meccanismi in grado di difendere il tessuto colpito e, con esso, l'intera comunità (senza, evidentemente, riuscirci sempre, ovvio). Ma su questo ci sarebbe da parlare a lungo e per ora mi fermo qui.
_________________
E dopo 10 anni, siamo a discutere se il Volo 77 è arrivato proprio lungo questa linea, o piuttosto è arrivato due metri più a sinistra, o due metri più a destra? (Perle complottiste)
Inviato il: 30/4/2009 19:31
Crea PDF dal messaggio Stampa
Vai all'inizio
Oggetto: Autore Data
     Re: che cos'è il cancro? Al2012 27/4/2009 21:58
       Re: che cos'è il cancro? danaos 27/4/2009 22:55
         Re: che cos'è il cancro? Al2012 27/4/2009 23:32
           Re: che cos'è il cancro? danaos 28/4/2009 0:14
             Re: che cos'è il cancro? Al2012 28/4/2009 0:18
               Re: che cos'è il cancro? danaos 28/4/2009 0:26
                 Re: che cos'è il cancro? Al2012 28/4/2009 0:37
                   Re: che cos'è il cancro? danaos 28/4/2009 0:40
                     Re: che cos'è il cancro? Al2012 28/4/2009 0:46
                       Re: che cos'è il cancro? danaos 28/4/2009 0:48
                         Re: che cos'è il cancro? Al2012 28/4/2009 1:04
                           Re: che cos'è il cancro? danaos 28/4/2009 1:17
     Re: che cos'è il cancro? DrHouse 30/4/2009 19:31
       Re: che cos'è il cancro? Redazione 30/4/2009 20:32
         Re: che cos'è il cancro? danaos 30/4/2009 22:17
           Re: che cos'è il cancro? dr_julius 30/4/2009 22:52
             Re: che cos'è il cancro? DrHouse 1/5/2009 0:12
               Re: che cos'è il cancro? danaos 1/5/2009 0:42
                 Re: che cos'è il cancro? DrHouse 1/5/2009 1:08
                   Re: che cos'è il cancro? Al2012 1/5/2009 1:21
                   Re: che cos'è il cancro? danaos 1/5/2009 11:28
                     Re: che cos'è il cancro? Redazione 1/5/2009 16:41
                       Re: che cos'è il cancro? wireless 31/5/2009 19:14
             Re: che cos'è il cancro? DrHouse 1/5/2009 0:30
               Re: che cos'è il cancro? Al2012 1/5/2009 0:52
 Vai all'inizio   Discussione precedente   Discussione successiva

 


 Non puoi inviare messaggi.
 Puoi vedere le discussioni.
 Non puoi rispondere.
 Non puoi modificare.
 Non puoi cancellare.
 Non puoi aggiungere sondaggi.
 Non puoi votare.
 Non puoi allegare files.
 Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

Powered by XOOPS 2.0 © 2001-2003 The XOOPS Project
Sponsor: Vorresti creare un sito web? Prova adesso con EditArea.   In cooperazione con Amazon.it   theme design: PHP-PROXIMA