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   Storia, Arte & Cultura
  Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin

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  •  Calvero
      Calvero
Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#1
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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“Mag-no’li-a, Nietzsche, Bruno e Chaplin”


- I nostri giorni

Succede che, nel nostro secolo (per la maggiore), quando adoperiamo il nostro intelletto, e lo portiamo a nozze sull’altare della Cultura, mettiamo in secondo piano il nostro Cuore. Se nella modernità si mortifica quanto di trascendentale i Maestri hanno lasciato in eredità è perché fondamentalmente siamo irrispettosi. Una sapienza questa, che dilaga nei vari livelli e interspazi del nostro quotidiano odierno, di fatto, a discapito di se stessa; identificabile purtroppo come indottrinamento e non come insegnamento. La costrizione di un bimbo dietro un banco di scuola è un tratto distintivo di come il cammino dell’uomo si sia inerpicato su sentieri impropri nel corso della nostra “evoluzione”.
L’essenza e la ricerca dello Spirito che ha pervaso il Pensiero di Autori magnifici, se viene snaturato è cosa più grave del non essere compreso. E’ scritto che il sapere non è fatto per capire, ma per prendere posizione. Ritengo, nel merito di questa affermazione, che -il prendere posizione- si riveli a noi e agli altri nel momento in cui ne prendiamo coscienza; è un segnale che codifica alla mente uno Step; un’apertura; un procedere.. in evoluzione.. verso l’ Io.
Più la qualità di un pensiero, del suo “messaggio”, sarà alto, più la mente ne beneficerà se si lascerà rapire dal nostro cuore, al nostro Spirito. Più la mente serra il dominio alle elucubrazioni fine a se stesse e più quella saggezza profonda verrà tradotta come criptica, esasperata, se non distaccata, proprio come in questi tempi (sempre più in voga) l’indottrinamento accademico ha palesato; nel caso di Nietzsche poi, lo scempio è più marcato. Ma andiamo per ordine.

- Questione di feeling

Quando si parla di connessione, di sintonia, di percezioni, allora stiamo parlando di chiavi che sono a nostra disposizione. Prendiamo, in analogia, un Film: -Fanny & Alexander- di I.Bergman. Non si può pretendere di spiegare il valore artistico e metafisico di questa pellicola (al di là del linguaggio cinematografico), e l’entusiasmo che ne consegue, a chi da un film vuole essere, in sostanza, soltanto intrattenuto. Serve una connessione. E la cultura (ancor più nella società occidentale) sempre di più si circoscrive maniacalmente, stupidamente, nella visione Orwelliana. La Cultura sta tramutando in intrattenimento. A pagarne gli scotti, ovviamente, è anche la Scienza (si veda Nikola Tesla). Purtroppo accade che tutti quei sapientoni che si standardizzano, se pur effettivamente attingono e sanno molto dello scibile umano, parlano una lingua morta. Ci parlano dei colori, ma non li fanno vedere.
Su questa base, dire che Nietzsche non è per tutti, non è una snobberia, ma un sano distinguo culturale tra chi respira anche tra le righe e non solo “conosce”. Ripetiamolo: Nietzsche non è per tutti.

E’ per gli Uomini riconoscere questi Spiriti Liberi!, la loro Forza; e anche se li etichettatano comodamente di facile anticonformismo e/o accusano di non essere puri intellettualmente, sono (saranno sempre) comunque una fiaccola per chi le utopie se le mangia a colazione.



- Purificazione

Quando il 17 Febbraio del 1600 in Roma, dalla “Sacra” romana chiesa, veniva allestito il Rogo per bruciare le carni vive di Giordano Bruno insieme alle sue Utopie, si manifestò (come ciclicamente il Potere comprova) la necessità di allontanare dall’uomo timorato di Dio, l’ignobile tendenza di chi, così spregiudicatamente, era in connessione con le Verità che da sempre ci circondano.
Se gli strumenti della scienza oggi permettono di coniare nuovi termini, per altro più che legittimi, come Fisica Quantistica, Non-località, Teoria Olografica eccetera eccetera, è perché contestualmente al mondo in cui viviamo, i limiti della Ricerca si identificano nei nostri tempi. Ma sono - nomi vani - spiegava Bruno. Tanto Consta. Nulla di male ma (paradossalmente) neanche , epocale. Però - coniare - non è sinonimo di rivelare in principio, così come “scoprire” l’America nel 1492 non ha certo negato l’esistenza dei Pellerossa che già da molto tempo prima, lì vivevano. Scusate queste ovvietà, ma è il non guardare avanti al nostro naso che a volte ci rende meno umili. Meno sapienti.
Ermete Trimegisto (o per meglio dire la figura che da millenni rappresenta), in un percorso iniziatico aveva già delineato (e a mio vedere in maniera superba) la strada da percorrere per svelare i misteri della Vita. Poco importa quanto questi siano poeticamente “codificati” e svelino di fondo il senso della Forza elettrodebole, della massa chiamata oscura, della Luce pesante... se poi non apriamo la coscienza (forse con quel 95% di DNA spazzatura?) alle vibrazioni più alte. Dobbiamo ascoltarci. Conosci te stesso. Sì, un’altra “ovvietà”. Ma è così. Nikola Tesla dando linfa alle sue intuizioni ha liberato la sua mente, (a lucide visioni si racconta) e già nei primi del novecento comprendeva come la corrente potesse essere distribuita senza fili; che la Terra, come il cuore, pulsava a determinati ritmi; che il Cosmo in parole povere è “organico” e le possibilità sono infinite.
Ma oltre a Nietzsche (che considero il più grande pensatore conosciuto), di grande importanza ma di altra forma vi era Paracelso: un antesignano della nuova Medicina che via via fino ai giorni nostri “troverà” l’erede nel Dottor R.G.Hamer che ha intuito, ha compreso e insegna che i tumori sono un disagio dell’Anima, e che noi disconnessi dal reale senso delle cose, della Natura, manifestiamo segnali d’allarme che vanno dall’esaurimento nervoso fino al Tumore. Cosa questa che anche Nietzsche anticipò in modo filosofico e non solo; lui aveva intuito, appurato, descritto, a volte in maniera oracolare, che l’uomo non potrà essere tale se non andrà - OLTRE SE STESSO - (chi sa di Nietzsche comprenderà). Questa consapevolezza può rendere decifrabile in noi il vero senso del potere della guarigione, lasciando da parte quel che di spurio il mondo contamina con la sua visione insabbiata, dualistica, acerba, priva di carattere. La rabbia di Nietzsche è sacra; magica. Oscar Wilde diceva che la differenza tra gli uomini e i bambini sta nel prezzo dei giocattoli.

Il Gioco della Vita ci è negato e nessuno può negarci la lotta a riconquistarcelo. Friedrich Nietzsche ha lottato spegnendo se stesso, la sua mente, le sue carni, in nome di un Amore che ancora oggi pochi comprendono. Ed è soltanto dopo che il suo pensiero fu compiuto, che la mente necessitò di “disattivarlo” a questo piano di realtà. Non scordiamo che anche la Filosofia e la Scienza, se vogliose di una certa costruttività, abbisognano di una buona dose di genuino pragmatismo. Parlare come si mangia è sì specchio di arretratezza culturale, ma nel contempo è la strada che conduce al reale senso delle cose. Stiamo diventando criptici al contrario, quando dovremmo infondo tutelarci e riconoscere più Scienza-Futura nella Divina Commedia piuttosto che nella teoria della Relatività.

Nell’universo che si affaccia in noi - sempre più, si comprende quanto anche la velocità della luce non sia così veloce. La Non-località e la Sincronicità, la Coscienza collettiva, mi danno da pensare e vi dirò.. alleggerisce il cuore. Un autore, un regista, P.T.Anderson, profuma e sublima con dolcezza nel suo capolavoro queste connessioni.

- Mio Dio, piovono rane dal cielo [- 8: 2]

Questo film è un Mandala ( un Frattale, e forse il fiore della magnolia ne è metafora) che con tutte le intersecazioni riconduce sempre e comunque alle verità universali, come rammenta il film <<tu puoi chiudere con il passato, ma è il passato che non chiude con te>>.
Il “male”, la sofferenza (l’Insostenibile) bramosa di redenzione, è lo schiudersi dei petali del fiore verso la luce del nuovo mattino. L’Amore (inteso quale energia vivificante) è la magia elementale (l’amor che tutto move) che accomuna i personaggi alla ricerca di quella espiazione; e le così dette “coincidenze” (nel film la voice-off dice: - io non credo si tratti di una pura fatalità-) sono lì, imperscrutabili, apparentemente senza un perché. Forse Jung avrebbe qualche risposta. Le fatalità nella Vita hanno un perché e sono una chiave di un disegno molto più grande. Che sia il Karma il nesso della sincronicità? E noi? Anche noi ci auto-conduciamo come i protagonisti del film, verso una strada piena di sorprese.

L’ineluttabile Grande Equilibrio

In Magnolia è una strada tortuosa che si sublima in una catarsi “finale”, che con la sequenza delle rane ( il sigillo che sancisce il rigore dell’imparzialità per tutti. Sopra il Bene e il male. Qualcuno direbbe - al di là del bene e del male-) imposta nuovi orizzonti cinematografici. Magico. Quale migliore maniera per dare una lettura intelligente alla Sincronicità?
Il film nasconde molti “passaggi” e codici “segreti” che lascerà allo spettatore la voglia e la sensibilità di scoprirli. Voi li avete trovati? Ma di più, questa grande opera corale è il segno distintivo non solo di un autore innovativo ( e non è facile, se non impossibile, nel cinema moderno) che al cinema mancava ..oserei dire.. (in quest’ottica) dai tempi di Quarto potere/Citizen Kane, di Orson Welles. Per quanto i tempi siano a volte dilatati, se ci si lascia immergere, si trova la chiave, e - Diveniamo in Ognuno- dei protagonisti sullo schermo. Entriamo in connessione. Ci eleviamo. Siamo tutti bambini, siamo indifesi, e allo stesso tempo infantili nel mostrarci “arrabbiati e delusi”.. Anderson mostra come l’infantilismo dell’adulto sia la scusante intima per l’egoismo più truce. L’inquietudine è un disagio a volte frenetico, a volte placido come le acque di un lago e non per questo meno impietoso. La colonna sonora è un contralto, una fastidiosa inclemente voce che non sottolinea ma dissacra, così come il vento incede senza sosta in un temporale. Poniamoci delle domande: Possiamo giungere alla pazzia se tormentati? Ci arrendiamo all’Insostenibile per incapacità o per illuminazione?

Quando, nel film, il bambino incontra una segretaria ( che persa nel cieco opportunismo del suo lavoro, offre gentilezze di circostanza) lui le pone domande; anela risposte sul mondo che lo circonda <<mi sono sempre chiesto cosa sia la pioggia..>>; la risposta priva di vita, specchio di un mondo sempre più povero, è la seguente << ..è solo acqua che ci cade in testa>>. Ma i conti senza l’oste non si fanno. Al mondo, per il regista, la disillusione non è concessa e ha sempre un suo ritorno.

Un mondo che l’autore ha dipinto con veridicità nelle interpretazioni, e con suggestiva irrealtà in altre sequenze; tutto incastonato sulla scia delle emozioni e non del tempo. D’altronde è nel surreale che grandi opere esprimono quanto di più di concreto ci circonda; che ne dite di Fellini o dell’Urlo di Munch?
E’ Alchimia, vera. Abbiamo tutti bisogno d’Amore.. e se mi passate questa “banalità”.. allora capiremo che Mag-no’li-a batte dove il dente duole e mostra che, inevitabilmente, ..prima o poi ..le rane arrivano per tutti.


- EXODUS


Se P.T.Anderson non viene censurato, oscurato, è perché l’Arte gli ha dato riparo, ma non giustizia. Grandi filosofi si sono industriati per risalire la china e hanno pagato caro il prezzo. Il Dottor Hamer non brucia sul rogo dell’inquisizione soltanto perché le maschere dell’oscurantismo sono sempre più efficienti a non rivelare i sepolcri imbiancati; tanto hanno ben’altre e subdole strade per ostacolare la verità. La nostra Terra promessa attende lo schiudersi di una magnolia. Il Sistema ci inganna. Tramite la Paura crea divisione. E su questo David Icke, mai come nessuno, ha centrato il punto. Se la nuova Pearl Harbor si è potuta pianificare dopo l’11 Settembre, è grazie allo smarrimento che individualmente alberga in ognuno di noi. L’Umanità è realmente al bivio, ed è povera se pur paradossalmente ricca di informazioni. Non amiamo più il Sapere e ne vantiamo solo i riflessi. L’umanità è alla cerniera dei tempi. La Vera Scienza sta scoprendo nei manuali antichi l’energia della Forza. Noi dove siamo? Chi ha le risposte? Ascoltiamo queste parole che nascono vicino la notte dei tempi:


<< Ascoltate dentro di voi, e guardate nell’infinito
dello Spazio e del tempo. Là risuona il canto degli
Astri, la voce dei Numeri, l’armonia delle Sfere.
Ogni Sole è un pensiero di Dio e ogni pianeta un’espressione
di questo pensiero. E’ per conoscere il
pensiero divino, o anime, che voi con fatica
discendete e risalite il cammino dei sette pianeti
e dei loro sette cieli.
Cosa fanno gli Astri? Cosa dicono i Numeri?
Cosa valgono le Sfere? O anime, perdute o salvate,
essi narrano, cantano, valgono - il vostro destino! >>

Ermete

Che dire? Personalmente mi rendo conto profondamente che la mancanza di equilibrio ci rende difficile il cammino. Si dice che una volta il pericolo degli uomini era di finire Schiavi, oggi Robot. Cosa cambia? Nulla. E’ nella semplicità che si celano i grandi misteri. Sono convinto. Direi, che è Fede. Così mi viene in mente il Maestro che di questa poesia fece magia. Ci fu’ nella sua arte la Vita rappresentata con gli occhi dell’irriverenza dei bambini. Partì con una pellicola: -Il Monello- ed era il 1921. Una data di inizio per una Verità eterna...


- Charles Spencer Chaplin

Nietzsche spiega che ogni filosofia è essenzialmente autobiografia. Siamo tutti filosofi. E la nostra capacità di lasciare o meno il segno, probabilmente, sarà dato ai posteri saperlo. Saper far ridere è un dono. Tra i più potenti. E qui mentre mi avvicino alla conclusione, non voglio certo portare paragoni. Ma un’equazione si muove nell’aria. Si veda come da sempre i tiranni nascono fondamentalmente perché c’è un gregge belante, che per mano si fa' portare al macello. Credo che prima del carnefice nasca la vittima. Nei Film di Chaplin l’anticonformismo, l’anarchia dell’individuo, la forza di chi non si allinea perché non si rispecchia nei tempi moderni, l’amore incondizionato, la sfrontatezza di un coraggio nobile perché senza secondi fini, l’irriverenza verso l’autorità priva di autorevolezza, lascia un segno indelebile a insegnamento. E’ scuola. E’ cultura. Più di quanto si creda.
Ma l’oscurantismo arrivò anche per lui, fino alla “libera” scelta di un confino in Svizzera dove morì di vecchiaia. In questa illusoria lotta tra il “bene e il male” anche Chaplin a termine carriera tirò le sue somme nel film -Luci della Ribalta- terminando con una frase che il suo personaggio pronunciava esalando l’ultimo respiro. E che chiuderà questa lettera.



- To be a rock and not to roll

Se Giordano Bruno, suo malgrado, compì il suo destino bruciando sul rogo rinunciando alla salvezza non abiurando la sua Fede; Socrate sorseggiò, dopo aver pronunciato forse le più dolci e romantiche parole del mondo, l’amaro calice della cicuta. La loro incompatibilità con il mondo che li circondava, perché di fatto uomini d’azione oltre che di parola, li ha condotti dove invece Nietzsche si è auto condannato. Il suo pensiero ha sostituito la sua vita. Il cortocircuito di una sofferenza intima gli ha fatto bere un calice amaro che poco e niente aveva da invidiare a quello di Socrate. Per chi volesse respirare attraverso le parole di un grande libro, consiglio la lettura della Biografia che Massimo Fini ha dedicato a questo grande inarrivabile pensatore.
L’incapacità di Nietzsche di scendere a patti con l’esistenza, gli ha negato la possibilità di essere un grande uomo.. ma l’ineluttabile, e perché no?, spietato Grande Equilibrio della Vita, gli ha reso onore donandogli una finezza pari alla punta di diamante, con cui ha solcato tanto la Filosofia maestra, quanto lo Spirito Umano. Così, uomo dentro e bambino fuori, ha pagato il suo debito bruciando sul suo rogo personale in nome di una Sapienza che amava più di se stesso. Quella Mente prese una decisione; non poteva più accettare un tale sovraccarico e disconnesse quel bambino che in lui fondamentalmente chiedeva aiuto. L’intelletto e gli affetti finirono di lottare, di stridere, in nome di una pace che giunse troppo tardi e che solo la pazzia potè donargli.

Riusciremo a fondere noi stessi in questo binomio? Riuscirà la vera Scienza e la Spiritualità a comprendere la vera Forza dell’antico Sapere? Riusciremo a connetterci con la Natura e il Reale Senso delle Cose? .. a darci le fondamentali risposte?






Epilogo?



Chaplin impersonava un personaggio di nome Calvero, un Clown del Varietà alla deriva. Calvero, tirando le somme di quella Vita, capì anche lui che nonostante crediamo di chiudere con il passato, è il passato che non chiude con noi. Così raccontandosi con una donna infatuata di lui, quasi tra sé e sé disse: << Tutti ci industriamo per vivere, anche i migliori di noi. Fa tutto parte della storia di ognuno... scritta sull’acqua >> .
La cosa certa è che la Vita è piena di poesia, e la bellezza di questo pianeta è fuori discussione al di là dei suoi magnifici misteri. Questo, il più prolifico dei misteri ha mosso le meraviglie nelle Arti.. e ha fatto, fa girare il mondo insieme alle Stelle che sembrano ricordarci che un po’ più di umiltà non fa male.

E così Calvero si addormenta per sempre, lasciando queste parole a due innamorati malinconici al suo capezzale << La mente e il Cuore ..questo grande Mistero >>.

Masciulli Giulio

Grazie mille per l'attenzione,
e i miei complimenti a voi tutti per la qualità che si respira in questo forum

Shantih shantih shantih!!!
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 9/6/2007 23:28
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#2
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Citazione:
Riuscirà la vera Scienza e la Spiritualità a comprendere la vera Forza dell’antico Sapere? Riusciremo a connetterci con la Natura e il Reale Senso delle Cose? .. a darci le fondamentali risposte?


perchè si muore più contenti?
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 9/6/2007 23:55
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
Citazione:
Riuscirà la vera Scienza e la Spiritualità a comprendere la vera Forza dell’antico Sapere? Riusciremo a connetterci con la Natura e il Reale Senso delle Cose? .. a darci le fondamentali risposte?


perchè si muore più contenti?


Devo anche risponderti?
..non dovrei, ma..

..grazie per il tuo contributo
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 10/6/2007 3:37
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#4
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Ciao Calvero,
ti ho solo battezzato,ben venuto su LC
Sono stata,è vero brusca ma anche sibillina al modo di Socrate
Leggere certe affermazioni mi ha,come dire,urticato perchè anche se è vero che la consapevolezza aiuta a vivere coscientemente non è che ti evita i "contrattempi" e per ultimo il morire.
Ti segnalo alcuni forum interessanti che girano intorno a queste tematiche e qui trovi l'indice .
Il mio modo di essere,di pensare lo dedurrai da solo.
Buona giornata
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 10/6/2007 9:55
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#5
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

fiammifero ha scritto:
Ciao Calvero,
ti ho solo battezzato,ben venuto su LC
Sono stata,è vero brusca ma anche sibillina al modo di Socrate
Leggere certe affermazioni mi ha,come dire,urticato perchè anche se è vero che la consapevolezza aiuta a vivere coscientemente non è che ti evita i "contrattempi" e per ultimo il morire.
Ti segnalo alcuni forum interessanti che girano intorno a queste tematiche e qui trovi l'indice .
Il mio modo di essere,di pensare lo dedurrai da solo.
Buona giornata


Ok.. ti ho "ridimensionata", e quindi, chissà, il nostro modo di essere lo dedurremo insieme, spero.
Grazie per il battesimo ma non illuderti di convertirmi al cottelicesimo eh

Per ciò che concerne i così detti "contrattempi" io li chiamo - La legge della bolletta-. Della serie che per quanto filosofeggio se a fine mese non pago l'affitto, e non mi faccio le mie 8 ore per dare a Cesare quel che è di Cesare, avanti non vado. Ma c'è un - MA -. Ed è grande così.
Il pensiero fluisce alla materia, ne è causa prima. Ho le mie prove, ma intime rimangono, a meno di interazioni sempre più performanti tra noi utenti, così da crescere insieme.. e parlarne. Con passione.
bontà vostra credermi, o perchè no? legittimo riderci sopra.. non fa male

a presto quindi

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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 10/6/2007 15:17
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Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#6
Mi sento vacillare
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Da
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Grazie CAlvero per la tua bellissima intro.

Mi hai emozionato e fatto vibrare in risonanza.

Com'è difficile conciliare tutte queste correnti dentro di sè, sperando che l'amore della verità si faccia carne e sangue senza morirne.
Ancora complimenti

Ciao

Massimiliano
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 11/6/2007 11:25
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#7
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Ciao calvero
veramente per contrattempi mi riferivo ad altro e non solo alle bollette,quello sarebbe il minimo se non ci si aggiungesse altro.
Purtroppo dobbiamo fare i conti con i nostri simili,volenti o no,con le malattie ed infortuni,con l'arte di sopravvivere per far conciliare il nostro essere con la realtà che ci circonda e la filosofia la trovo "robba da ricchi" in molti momenti,specie in questo che sto tentando di attraversare.
Certamente una certa dose di consapevolezza ed autocontrollo mi aiuta,
ma ti assicuro che è uno scontro tra titani e Nietzche,Bruno e & mi stanno sulle balle e mi irritano,specialmente quando si dice che i tumori sono un disagio dell’Anima, quando penso a quei bambini iracheni colpiti da uranio impoverito
E' vero che ci sono malattie psicosomatiche,ne sò qualche cosa,ma la causa è sì interna ma influenzata dall'esterno che non è,diciamo,proprio filosofico
Esempio terra terra,per farmi capire,dunque ci sono 1000 persone con cui interagisco,100 sono in armonia con se stessi grazie anche alla filosofia e ci vado in sintonia,ma mi devo confrontare con gli altri 900 che se ne fottono e mi vogliono fottere,beh,io non sono Gandhi nè voglio esserlo visto la fine che ha fatto
ciao
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 11/6/2007 22:30
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#8
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Citazione:

Timor ha scritto:
Grazie CAlvero per la tua bellissima intro.

Mi hai emozionato e fatto vibrare in risonanza.

Com'è difficile conciliare tutte queste correnti dentro di sè, sperando che l'amore della verità si faccia carne e sangue senza morirne.
Ancora complimenti

Ciao

Massimiliano


Grazie a te Timor.
Avrei voluto risponderti prima, ma sono all'età della pietra con la connessione internet e un giorno sì e uno no, non mi funziona. Mi collego GPRS, e quando va' bene a 40k! Bene, detto questo, torno a noi.

La difficoltà (come dici tu) di conciliare queste correnti dentro noi è ovviamente alta. Ma credo che l'acquisire, il percepire in noi l'istinto traente ad una mira più alta è più che sufficente a farci respirare aria nuova. Ad esempio leggo cosa mi risponde -Fiammifero- e comprendo che è lontana da me. Dire che Nietzsche e Bruno stanno sulle balle, significa che le priorità delle sue paure limitano l'angolo di visione, la prospettiva. Non gli do' torto, così come non posso non notare l'incongruenza di chi si ferma solo al primo velo (se pur impegnativo) dei grandi pensatori. La leggerezza non ha a che fare con gli eroi, e di fatto verranno sempre bistrattati in nome dell'egoismo che non vuole farci vedere più in là del nostro naso; Se non si può essere Gandhi non ci sono colpe, ce ne sono però a non riconoscerne i valori con pienezza. E non tanto perchè non se ne segue l'esempio (ci mancherebbe), ma perchè è scomodo riconoscerne la forza. << Un codardo è incapace di mostrare amore; quella è la prerogativa del coraggioso - Gandhi.>>
Dal tuo Avatar pare che conosci Icke. Credo che Icke è fondamentalmente sottovalutato. E il motivo è semplice. Non è uno scrittore capace, non è uno scienziato, né filosofo, e da' troppe volte per scontato che il suo modo di portare argomentazioni sia privo di contaminazioni.. ma ha i pregi migliori per chi vuole condividere il lato Umano che chiede Verità nella nostra realtà. 1- Non mira a fare proseliti; 2- Non mira a generare fanatismi o teoremi dogmatici 3- è un uomo come noi, investito probabilmente in qualcosa più grande di lui, e ciò gli fa' onore, vista la dedizione delle sue ricerche e la genuinità con cui dialoga nei libri e non solo. Parlo con cognizione di causa e minimizzo quando dico che lo seguo da 6 anni (magari approfondiremo insieme questa parte). E cosa più importante, a 360 gradi traccia le coordinate che tanti altri studiosi (se pur migliori settorialmente) egoisticamente si limitano a sottolineare in visioni a senso unico. Icke rappresenta, se pur in maniera un po' maldestra, il minimo comune denominatore per chi non si accontenta delle risposte fini a se stesse...
Se poi questo non ci porta a cambiare la nostra Vita, dovremo ricordare che le mezze misure non esistono nella ricerca. Tanto vale, e non c'è nulla di male, neanche filosofeggiare in questi forum allora. Gli esercizi di stile sono sterili. Belli ma non interessanti. Io personalmente preferisco seguire questo istinto prendendo martellate sui denti, che piuttosto assestarmi su soluzioni di cui non ne vedo la poesia.
Tu che ne dici Timor? Fammi sapere.. e grazie ancora per la tua attenzione
a presto
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 13/6/2007 1:11
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#9
Sono certo di non sapere
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Da ROMA
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Citazione:
Dire che Nietzsche e Bruno stanno sulle balle, significa che le priorità delle sue paure limitano l'angolo di visione, la prospettiva


affatto,sono oltre e nel contempo molto più realistica e concreta e chiamo le cose con il loro nome.
I grandi pensatori sono stati stravolti e piegati alle volontà del potere che ne ha fatte sue le loro considerazioni.(super uomo-razzismo-schiavitù etc)
Sono molto più vicina a Nietzsch di quanto tu possa immaginare,quello che voglio dire è che quanti lo conoscono? L'esempio che ho fatto è stato forse frainteso. Volevo semplicemente dire che fino a quando non c'è universalità di sapere e cultura,ce la raccontiamo tra di noi ed intanto il mondo và avanti come sappiamo.
Ecco perchè ne ho le palle piene,(non ho detto che siano fregracce)realisticamente quanti sono influenzati dai pensieri dei grandi maestri? A dir bene è un 1% che non conta un cavolo e che non influisce sul restante 99 che è dedito a "valori" preconfezionati dalla nascita (ideologie politiche e religioni,dottrine varie ed usi e costumi) sensa contare poi,dal metà 900 ad oggi il potere sublimale dei media.
Nel mondo quali sono le leggi ed i pensieri filosofici predominanti?
respirare aria pulita sapendo poi dover indossare la maschera antigas,mi rende abbastanza cinica e/o nichilista a seconda dei punti di vista ma sostanzialmente "libera da zavorra" e capace di vedere il bicchiere mezzo pieno
Un po' nebuloso,ma non sò esprimermi meglio,scusate
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 13/6/2007 11:34
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Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#10
Mi sento vacillare
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Ciao Calvero è un piacere poter dialogare con te. Ma com'è che ho il presentimento che potrebbe essere un dialogo fra folli ?

Ci sono avventori di questo Luogocomune che hanno delle risorse mentali e analitiche che spaventano per la loro nettezza e ne sono profondamente affascinato e sedotto, ma non penso che tu voglia fermarti all'analisi e alle descrizioni per quanto precise. o no?

Ma allora siamo forse in cerca di un senso, di un insegnamento del vivere, di un messaggio da trasmettere o meglio far riverberare attraverso la rete?
Ma sappiamo cosa stiamo inseguendo? L'aria nuova di cui parli è a tratti estenuante e soffocante, perchè ci consuma come un fuoco sacro a tratti intollerabile.
Se uccidiamo le piccole paure dell'essere umano, ancora rimane l'insostenibile gioia-ansia delle infinite possibilità-libertà dell'Essere e spesso è così angosciante aver coraggio di guardare dentro un simile Abisso. Come si può pretendere da altri ciò che noi stessi non siamo in grado di affrontare completamente?

Il mio avatar è la copertina dell'ultimo libro di Icke come già saprai. E' il simbolo di un'esperienza che condivido con lui; quello che racconta nel suo ultimo libro è stato a sua volta da me vissuto e quindi porto con dolcezza il suo messaggio anche nella semplice immagine di un avatar.
Così come tu porti il messaggio di Magnolia,Nietzche,Bruno e Chaplin che ha risuonato nella tua anima modellandoti nel tempo e facendo di te un amante dell'Oltreuomo.
Cosa sia l'Oltreuomo nessuno credo possa definire, ma sappiamo che si può sentire con l'anima e con quella tensione senza respiro che ci ha da sempre accompagnato e fatto risuonare con i concetti dell'Assoluto e della Molteplicità che è Uno (poi chiamala inconscio collettivo, non località, universo olografico etc).

Si, personalmente ho finito di dilettarmi con le descrizioni scientifiche del mondo scambiando gli strumenti per i fini. Preferisco la poesia e la follia visionaria perchè già sento che le cose avvengono come devono avvenire e che è inutile contrastare la violenza con la violenza o giocare inutili dualismi.
E certo non cerco giustificazioni a questo mio sentire, mi basta che mi vibri dentro come qualcosa di vero che a tratti possa accarezzare anche coloro che mi sono cari.

Un caloroso saluto

Massimiliano
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 13/6/2007 13:30
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#11
Sono certo di non sapere
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Da Fleed / Umon
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Vedi sotto ..Ho sbagliato invio
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 13/6/2007 19:51
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#12
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 4/6/2007
Da Fleed / Umon
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Hai centrato il punto Massimiliano.
..è quello a cui mi riferisco (ed è quello anche a cui tu ti riferisci), quando ho scritto di Magnolia. Lì ho tratto spunto per espandere le sensazioni, che Magnolia -consuma come un fuoco sacro a tratti intollerabile-; cito le tue parole che meglio hanno dato il senso di questa cosa. I personaggi nel film non respirano questa consapevolezza, ne sono ignari. Ma è la regia e gli eventi che li circondano a metterli alle corde. Paul Thomas Anderson ha respirato nella sua vita reale la morte dei cari; l'incedere impietoso delle malattie verso chi ne cade "vittima". La magia del film sta proprio in questo: se lo spettatore entra in sintonia con la visione dell'autore allora potrà respirare e osservare con "occhio divino" gli uomini nel gioco della Vita. Le fatalità che nel film appaiono incongruenti sin dall'introduzione, prima dell'inizio vero e proprio della pellicola, sono quell'amletico dubbio, su quanto noi effettivamente dovremmo chiederci con piena umiltà dove ci stiamo conducendo. Questa umiltà è ben chiarita in una storia come quella di Magnolia, perchè ha a che fare con il più difficile dei muri da abbattere: quello di perdonarsi. Ripeto, PERDONARSI. E non ha a che fare con l'ammettere i nostri torti.., no.. ..la cosa è molto più profonda. E sono proprio questi i disagi dell'Anima che "scendono" a questo piano di realtà, ed è a tal punto che il pensiero vince la materia. Icke, Giuliana Conforto hanno dato un notevole contributo ad aprire vie di prim'ordine in tal senso. Ma si sa che la saggezza ci è indicata sempre e soltanto come -Porta-, cui noi dobbiamo attraversare e non farci condurre.
C'è una frase bellissima che chiamare proverbio è riduttivo:
<< Quando il Saggio indica la Luna, lo stolto guarda il dito>>

Io credo nella poderosità dei segnali; e mi hanno cambiato la Vita.
Ricordo di un bambino in un passeggino portato a spasso dai suoi genitori. Ero in una via pubbblica per i fatti miei e io ovviamente non lo avevo mai visto.. si sà, così tra la gente è cosa di tutti giorni.
Gli sorrisi.. e lui mi tese la sua manina.. non c'è cosa più potente nell'Universo.
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Inviato il: 13/6/2007 19:54
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  •  gandalf
      gandalf
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#13
Mi sento vacillare
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Da TERRA DI MEZZO
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Bel post Calvero, bell’argomento….

Vorrei parlare di Nietzsche, vorrei farlo per dire altro….
Nietzsche parla di oltreuomo, forse perché per risolvere l’enigma uomo occorre andare oltre se stessi per non ricorre nella ricorsività e nella autoreferenzialità…. Vedersi da fuori. In questo campo occore dire che Nietzsche era un po’ miope (e non solo per problemi alla retina) o forse, con una analisi più sottile, è stato colui che ha portato fino in fondo e alle estreme conseguenza la follia che alberga nel vivere immersi nella cultura occidentale e nel pensare a tutti i modi possibili per minarne le fondamenta (qui Severino non sarebbe d’accordo…).
Si dice spesso che la sua non è filosofia, che non è un pensatore sistematico, che non ha una coerenza e una linearità di pensiero, che si contraddice….. Diamine è semplicemente umano e una disciplina umana (o umanistica) come la filosofia da lì deve partire, dalle contraddizioni, dalle eccentricità, dalla poesia, dalla follia che è l’uomo.
Odio il concetto di sistematicità, di coerenza, perché è del tutto innaturale, arbitrario e come tale non deve essere eletto a paradigma, in filosofia come in biologia, in fisica come in matematica….

Genio è follia. Genio è illuminazione. Genio è fulmine a ciel sereno. Genio è quasi sempre incomprensione…….

Dicevo che Nietsche ha incarnato e anticipato nella sua persona e nella sua vita tutte le contraddizioni e le grandi ipocrisie della civiltà occidentale….. Nietsche è un dono, ma come ogni genio è stato osannato, criticato, riesumato, quasi mai capito e, alla fine normalizzato e omologato.
La nostra “cultura” è in grado di fagocitare e assimilare qualsiasi cosa rendendola innocua e spuntandone immediatamente le armi….
Domandiamoci, noi che abbiamo la “fortuna” di poter leggere Nietzsche (o di ascoltare John Lennon, o di recitare Shakespeare) domandiamoci che cosa hanno influito nel nostro modo di fare di percepire la realtà, di approcciarsi all’altro, nel nostro modo di dirimere le controversie….

Dove ci hanno portato le letture di Nietzsche, di Joyce, di Kundera, di Borges, di Rimbaud, di Proust, di Gandhi, l’ascolto di Coltrane, dei Doors, di Dylan, degli U2? Cosa hanno cambiato in realtà? Da quanti anni è che la risposta chiesta da Dylan soffia nel vento? Da quanti anni è che ci sono bloody sunday? Sono purtroppo molto disilluso a riguardo. Non serve a nulla e mai servirà: la cultura, l’arte, la religione hanno senso solo se possono servire da monito e da esempio, ma il mondo dimostra che non è così. Se uno leggesse o ascoltasse realmente e capisse realmente di cosa si sta scrivendo, parlando, cantando, filmando le cose non sarebbero così: se Nietzsche fosse stato letto e capito, se Blowin’ in the wind non fosse ridotta a una suoneria di un telefono cellulare, se Bono non fosse stato fagocitato dal sistema contro cui urlava all’inizio (leggere il testo di Like a song sull’LP War), se milioni di altri pensieri, sentimenti, scritti o magari urlati nel sangue non fossero costantemente marginalizzati e normalizzati, resi innoqui con etichette (intrattenimento, lettura, musica, viaggi mentali per persone con tempo da perdere) disinnescandone automaticamente il loro potere rivoluzionario, anarchico ed eversivo allora penserei che è ancora possibile partire da un pensiero e da esso costruire un cambiamento. Ma la nostra civiltà occidentale è la testimonianza vivente che tutto ciò non conta, che siamo addormentati in un limbo di finto benessere e perbenismo, un limbo in cui nulla che dista da noi più di un metro ci preoccupa. Abbiamo tutto, l’accesso potenzialmente illimitato alle informazioni, alla cultura, a una via per una maggiore consapevolezza ma tutto ciò è ormai inerme, reso inoffensivo. Non abbiamo più la forza di capire e di indignarci. Siamo colti da una miopia senza limiti: quante parole, canzoni, opere sprecate, quanto sangue versato per un briciolo di consapevolezza in piu’ lavato con noncuranza dallo scorrere monotono dei giorni! Se si leggesse e si ascoltasse realmente nulla sarebbe come oggi è: che cosa sono vissuti a fare Gandhi, Martin Luter King, Jan Palack, John Lennon, Bob Dylan? Per chi e’ stata scritta Master of War, perchè Dio e’ morto, chi ha soffocato le emozioni della voce di Jeff Buckley, chi ha disinnescato la rabbia di Kurt Cobain, chi ha fatto delle visioni di Jim Morrison una parodia per adolescenti imbecilli e sballati, chi ha sporcato la memoria del Che, chi ha svenduto il suo volto sulle magliette, chi ha annegato l’incanto delle Illuminazioni di Rimbaud? Che cosa ce ne siamo fatti di tutti questi doni divini?
Ve lo dico io: niente, niente di niente e lo dico con quel poco di rabbia che l’anestesia della vita quotidiana mi permette di provare. E se noi, “liberi e belli” abbiamo annacquato ogni pensiero sovversivo o semplicemente diverso nel perbenismo e nel conformismo dominante, in nome di che cosa reclamiamo la nostra superiorità? In nome di quale dominio culturale esportiamo i nostri valori? In nome del nulla?? Noi che dovremmo sapere e non sappiamo, noi che dovremmo capire e non capiamo?
Ben vengano post come i tuoi Calvero, ma sento, insieme alla giustezza delle cose che scrivi, il lento muoversi delle pale dei mulini a vento di Don Chisciotte…. Cultura è svago, così come delitto è svago (pensate alla gente che va a Cogne per vedere la casa della Franzoni)….. Nulla è più nocivo, letale, tabù…. Tutto è permesso perché tutto ci scivola addosso senza che nulla ci rimanga tatuato……
Parafrasando Nietzsche l’abisso non ha affondato gli occhi dentro di noi, l’abisso è dentro di noi…..
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Gandalf

"Meglio essere folle per proprio conto che saggio con le opinioni altrui."
F.W.Nietzsche
Inviato il: 8/7/2007 22:40
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  •  Calvero
      Calvero
Re: Magnolia, Nietzsche, Bruno & Chaplin
#14
Sono certo di non sapere
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Ho letto un libro mesi fa’ che racconta della Vita di un uomo. E’ una biografia tanto veritiera quanto atipica. L’autore ha un dono, grande autore in questo senso, che gli permette una certa immedesimazione intellettivo/sentimentale della persona di cui racconta le vicende. Ma al di là della biografia in sé, quello che mi ha colpito profondamente è la forma con cui vengono trattate queste vicende, e le analogie che queste mi hanno “rivelato” dello spirito umano. Al punto che per lasciare a me stesso una traccia dell’esperienza di quella lettura, scrissi nelle prime pagine bianche del libro quanto qui riporto:-

<<Riflessione potente su chi cerca la Verità. Su come questa ricerca sia mutevole e da illuminante va’ a decadente. L’amore per la Verità è l’amore per l’Amore e può condurre alla “pazzia” di una gioia Divina quanto a secernere i semi di una razionalità che non giustifica questa realtà; questo Mondo. Illudersi di amarsi... per sempre!>>


Ciao Gandalf, e grazie mille del tuo intervento. Di cuore. Constato poi, come altre volte, di rimanere rapito nella tua esposizione. E se questo purtroppo pare affermare che la disillusione sia il "premio" che ci cade in testa (anzi tra capo e collo) “oltre” la meta del Sapere, mi da comunque spunti paralleli e convergenti su cui riflettere. Così da ragionare proprio sul quel Mondo (il nostro); quell'ignobile - pialla - che spesso regola gli "eccessi" degli Spiriti Liberi, perché evidentemente la Verità fa proprio male. Ma il paradosso è che ci può rendere Liberi. Veramente.

D'altro canto fa scorrere in me una consapevolezza riguardo la magnificenza, la meraviglia, e il richiamo verso l'estasi che la storia dei pensieri superiori mi lascia. E con la parola - pensieri - intendo affidarmi ad un concetto (che come tu hai espresso in toto) possono rappresentare tanto un Filosofo tanto le parole di una canzone di De Andrè, tanto una sequenza di un film di Bergman, come un passaggio di Mozart. Credo in queste connessioni. Te ne sarai accorto.
Mentre con la parola -superiori - intendo il punto Zero da raggiungere, e credo che noi ne siamo lontani, e questo ci dà una visione dello stesso come se osservato “dal basso verso l’alto”, ma è ingannevole. Raggiungere quindi i pensieri superiori (illuminazione..? genio..?) è una maniera per implodere in noi stessi, in verità. Noi ci siamo espansi, dilatati, distorti, nella paura; Nel dualismo; Nelle ideologie (non nella filosofia, ben altra cosa); nei dogmi; negli indottrinamenti.
Ed è così che lo abbiamo ucciso, è così che Dio è morto.

Ed è così che le religioni hanno creato un nuovo “dio”; un surrogato per masturbarsi nei sensi di colpa, in quell’inarrivabile, quanto effimera, voglia di espiare peccati che mai sono stati commessi!
Ma qualcuno nella storia ogni tanto se ne accorge, sia esso Giordano Bruno sia esso Nietzsche, sia esso Socrate. Ma grande Nietzsche. Mai! mi stancherò di difenderlo.
E forse è questo il senso di combattere contro i mulini a vento. E forse è questo il senso della mia Vita. Forse è il senso della Verità che attende lì.. da quel punto Zero: implodere in noi. Magari tramite un’illuminazione. Tramite, un genio, una poesia, una canzone..

Chissà Gandalf.. forse il punto di osservazione è la chiave di lettura dello - Scopo - che ci attende al varco, che mi attende, che ti attende. Forse lo osserviamo dal punto di vista più ingannevole.

E forse non tutto è sprecato, perché anche perdersi nell’amore di così emozionanti pagine che qualcuno ha lasciato scritto, o cantato, recitato, può farci imparare a vedere oltre. Quell’OLTRE che Nietzsche nell’oltre-uomo ha intuito come il miraggio di una realtà pronta a manifestarsi.

Nel libro di cui prima ti ho parlato ti cito un passaggio. Il libro (si intitola: io sono vivo, voi siete morti) è una “biografia” di Philip K. Dick 1928-1982. Così si racconta di Philip:

<< Lei (sua madre) si rallegrava, in fondo, che somigliasse poco a suo padre, che disdegnasse lo sport, il chiasso e tutte quelle sciocchezze collettive capaci soltanto di formare quel grande scimunito dell’americano medio.
Indubbiamente aveva preso dalla parte di lei, dalla parte degli artisti, degli albatros che non possono camminare a causa delle loro ali giganti.. >>

A presto Gandalf
con stima
Calvero

To be a rock a not to roll
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Misti mi morr Z - 283 - Una volta creato il manicomio, la ragione l'ha sempre il direttore; che l'abbia o meno
Inviato il: 10/7/2007 12:17
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